Leggendo quello che scrivi non sembri mai felice, ma esprimi sentimenti molto forti, sembra che tu voglia appunto combattere quello che ti opprime. Questa forza che ti fa andare avanti da dove viene?
Ciao anon,
Già in effetti scrivo sempre cose “tristi” ma è forse perché solo quando sto male sento la necessità di scrivere, perché parlando poco in generale tendo ad accumulare molto.
Io sento questa mancanza a cui non riesco a dare un nome, che mi porto ormai dietro dalla mia infanzia, e come se non arrivassi mai, come se non mi sentissi mai giusta o completa.
La forza la trovo nelle cose belle, nei piccoli gesti d’amore che mi salvano e salvano il mondo ogni giorno. Nella mia famiglia che mi ama e mi sostiene, nel mio migliore amico che dopo tutti questi anni è ancora con me.
Sono andata al concerto di mezzosangue indossando la maglietta di “Parlami” che avrei dovuto regalarti, ma poi non ho fatto. Quando ti ho conosciuto l’ascoltavo a ripetizione e anche dopo.
Ho pianto come una bambina durante tutta la canzone, ripensando a te, ai tuoi occhi.
Oggi per la prima volta dopo quasi un mese respiro, è stato un incubo, mi sono sentita così persa è spaventata.
Non riesco neanche a capire cosa mi passasse per la testa, so solo che mille eventi mi hanno travolta, e io sono una lenta, che fa sempre fatica a rimettere le cose apposto.
Forse parlare non è una mia dote, ma so amare, indipendente da quanto lo fa l’altro.
Una persona a me cara mi ha detto che sono dannatamente sincera, e che questa cosa la disarma. Mi difinisce pura.
Ma non lo sono affatto.
Il cielo mi ricollega al mondo, e il mondo al cielo, voglio respirare questa vita.
Voglio credere di essere di più di un granello di sabbia.