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emz26 · 5 days
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Protesa in catene
Era tutta protesa in direzione del tavolo vicino, la schiena spinta in avanti e gli occhi fissi su quei ragazzi, le orecchie attente captavano ogni singolo suono, desiderava capire. Era seduta ma al contempo stesso protesa, il corpo spinto in avanti era visibile, ma se fosse stato visibile anche il suo spirito questo mi sarebbe apparso come un lucente drago di fuoco proiettato sul tavolo vicino. Era seduta, in qualche modo inchiodata alla sedia, ma al contempo stesso protesa.
Protesa, che bella parola, mi regala l’immagine di una donna allungata fuori da un parapetto e con il braccio completamente steso, la mano aperta in direzione del prossimo, una mano pronta a dare, una mano pronta ad aiutare, una mano pronta ad afferrare per trarre in salvo e forse pronta anche a ricevere, tutto questo con un dolce vento che le smuove delicatamente i capelli, un caldo alito di vento che porta vita e profumi.
Lei era così, protesa, protesa ma al contempo stesso in catene, era incatenata dal suo ruolo di donna, di madre e di moglie, moglie di un marito un po’ troppo attaccato all’immagine, una donna elegante e rispettabile come lei non può cedere a quel tipo di desiderio, non può avvicinarsi a quel tavolo, non può parlare con quei ragazzi, non può ma il desiderio era visibile a tutti tranne che al suo cane da guardia bipede.
Ho amato il suo desiderio, ho amato il suo essere protesa e detestavo le sue catene, invano ho sperato che riuscisse a spezzarle.
P.S.
A signo’ una partita a Magic non ha mai fatto male a nessuno, quei ragazzi l’avrebbero accolta a braccia aperte.
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emz26 · 7 days
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 E perché no?
In fondo sono anni che me lo porto dietro di trasloco in trasloco, credo che sia arrivato il momento di leggerlo.
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emz26 · 14 days
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Come va?
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emz26 · 1 month
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(Rallenta)
“Cazzo non c’è la faccio più, mi sento soffocare”
“Perché?”
“È questa strada di merda, stretta e tortuosa, così piena di traffico mi soffoca”
“Vai troppo veloce!”
“In che senso?”
“È vero, questa la strada è brutta e pericolosa, e tu per uscirne più in fretta giri la manopola del gas. Più aumenti il passo e prima ne uscirai, ma così facendo aumentio il rischio, il pericolo cresce, i gardarail diventano come lame, gli ostacoli ti si presentano con una frequenza più alta, e tutto questi pericoli il tuo cervello li registra e lo trasforma in ansia, ma se rallenti, se rallenti i pericoli svaniranno, incrocerai meno ostacoli al secondo, la strada smettera di essere così pericolosa e tornerai a respirare”
“Quindi tu dici che se rallentassi diciamo di un 10% questo viaggio diventerebbe meno opprimente?”
“Anche rilassante direi, scommetto che non ti sei accorto che da qui si vede il mare?”
“Dio...no"
“Comunque un 14%”
“Cosa?”
“La velocita che devi toglire”
“Ti ho mai detto che ti odio”
“Sì, più di una volta”
“Ricordami il perché?”
“Perche sai...”
“Non lo voglio sapere, va bene così. Facciamo che tu fai da apri pista ed io mi godo il panorama?”
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emz26 · 1 month
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Nile
Nile aveva gli occhi pieni di lacrime, quegli occhi verdissimi avevano assunto il colore di certi cieli autunnali, il viso adulto e severo ora sembrava quello di una bambina persa. Non avevo capito...
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emz26 · 2 months
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Ci sono dei momenti in cui il bisogno d'ordine mi assale. Il fatto che gli oggetti non siano posizionati in ordine cronologico di utilizzo mi disturba.
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emz26 · 2 months
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L’agente Vinnie, Fox e l’ispettore Greco.
La strada bagnata scorreva sotto le ruote della sua Shevy d’ordinanza, erano 5 minuti che l’inseguimento era cominciato. L’agente Vinnie aveva notato un movimento sospetto mentre era fermo all’El’s dinner, un tizio coperto da un lungo impermeabile e con in testa un cappellaccio da australiano stava trafficando accanto ad una Chevrolet bianca, scese dalla pattuglia e si avvicinò al soggetto, “hey” grido per farsi notare, e l’uomo lo noto, la reazione era prevista. Il tizio saltò in auto e partì con la fretta di chi aveva qualcosa da nascondere, Vinnie si aspettava una reazione simile, aveva 30 anni d’esperienza, ed era già pronto a raggiungere il volante della pattuglia per dargli dietro, tutto questo con buona pace della voglia di ciambelle del suo collega Josh.
Pioveva quella cazzo di notte, sulla strada bagnata la Shevy era come un pesante rinoceronte con le pattine ai piedi, scivolava ovunque, bisognava guidare in punta di dita, ogni frenata rischiava di diventare un bacio contro il muro, ogni curva sembrava una faticosa virata in mare, e anche in rettilineo non si poteva abbassare la guardia, ogni pozzanghera generava una sbandata, l’unica cosa positiva era che anche il fuggiasco guidava una Chervolet special deluxe del ‘40 di colore bianco, i fari della volante la facevano risaltare nel buio della notte, era un cazzo di inseguimento a rallentatore.
L’Hudson era una spaventosa macchia scura sul lato sinistro della strada, Vinnie era travolto dal desiderio e dalla paura, voleva prendere il fuggiasco ma non voleva saltare dentro al fiume con la macchina, l’immagine di una Shevy zebrata intenta a saltare giù da un ponte lo aggredì, scosse la testa, doveva rimanere concentrato, quel figlio di puttana andava preso, era sicuro di dar dietro al criminale che veniva chiamato Fox, erano mesi che li faceva penare. Sulle prime non ci dettero molto peso, ma nel giro di poco passò dai piccoli furti ad atti sempre più efferati, l’escalation era stata vertiginosa, due mesi fa il primo omicidio a sangue freddo e poi, poi non si era più fermato, i suoi attacchi erano diventati sempre più frequenti e sempre più feroci, ultimamente si era messo a giocare con le lamette da barba.
Vinnie era solo in auto, Josh era rimasto con le ciambelle in mano e la bocca aperta, era ancora dentro l’El’s dinner e poco poteva fare per il collega. Vinnie provò ad allungare la mano verso la radio, ma le luci spente non facevano presagire nulla di buono, la radio era muta. Provò ad accendere la sirena ma anche quella era guasta, era dentro un fottuto rinoceronte incapace di grugnire o qualunque sia il verso di un rinoceronte, era fottutamente solo.
I primi bagliori dell’alba normalmente presagivano la fine del turno di notte e Vinnie li accoglieva sempre con un sorriso, ma oggi significavano solamente un rischioso straordinario mal pagato, e forse, forse una pallottola nel petto.
Vinnie doveva solamente resistere, più riusciva a far durare l’inseguimento e più Fox sarebbe stato nei guai. Fox, lo chiamavano così perché si comportava come una volpe, mimava il carattere della vittima, se la faceva amica, e appena questa abbassava la guardia se la beveva, psicopatico bastardo.
Il segnale dei lavori in corso apparve come una madonna nella notte, normalmente è un segnale indesiderato per chi guida, ma questa sera no, il ponte sul fiume era interrotto e Fox ci stava finendo dentro, dopotutto forse non sarebbe stato Vinnie a saltare nel fiume. L’auto bianca cominciò a rallentare per poi fermarsi, era in trappola e non c’era più nulla da fare, sembrava finita, ma una bestia in trappola è sempre pronta a tutto, non era il momento per abbassare la guardia.
“SCENDI SUBITO DALLA MACCHINA!” urlò Vinnie, nessuna risposta, la luce adesso permetteva di vedere chiaramente, e dentro l’abitacolo non si scorgeva nessuno, non poteva essere fuggito, Vinnie dalla sua posizione vedeva chiaramente le portiere, non poteva essergli scappato. Il peso del ferro lo confortava, decise di agire, uscì dall’auto e percorrendo un lento e ampio raggio e cominciò ad avvicinarsi allo sportello dell’auto, “SCENDI!”, “ALZA LE MANI!” “FATTI VEDERE!”, ad ogni passo ripeteva come un mantra queste parole, ma niente, nulla di nulla, riceveva in cambio solo silenzio, la maniglia era giunta a portata di mano, la bianca portiera era il confine tra la vita e la morte.
Vinnie era in difficoltà sul da farsi, ogni errore sarebbe stato fatale, la soluzione più semplice sarebbe stata quella di sparare alla portiera, il potere distruttivo della magnum avrebbe fatto il resto, ma il codice non lo permetteva, si sollevò dalla posizione di guardia per sbirciare dentro l’abitacolo.
Vuota, era orribilmente vuota, aprì di scatto la portiera, e dentro non c’era nessuno, come cazzo aveva fatto a scappare? Sul divanetto anteriore c’erano solamente l’impermeabile vuoto ed una valigetta aperta contenente un rasoio e delle dita tranciate, e sangue, macchie di sangue ovunque. “Dove cazzo sei finito bastardo?”, si girò verso la strada e la volante era sparita, “Che cazzo succede?” ringhiò Vinnie, si portò le mani alla testa ma il tatto non incontrò i suoi radi capelli ma un cazzo di cappello da australiano, che cazzo stava succedendo!? Cadde a terra in preda alle convulsioni e vomitò, ora le sue mani tremavano e la pistola emetteva un sinistro tintinnio.
L’ispettore Greco era stato buttato giù dal letto alle 5 di mattina, si dirigeva al cantiere sull’Hudson, l’agente Josh aveva dichiarato il furto di una Chervolet special deluxe del ‘40 di colore bianco da parte di Vinnie, la stessa ritrovata poi al cantiere, che cazzo gli era preso a quel mezzo italiano maledetto?
L’ispettore Greco scese dalla macchina e sbottò “che cosa abbiamo qui?”, “ un agente con un buco in testa, una manciata di dita e un rasoio,”, ”sangue?”, ”quanto ne vuoi”, “e nel bagagliaio?”, ”pezzi di carne appartenenti ad un numero imprecisato di persone”, “Il solito cazzo di casino al quale tentare di dare un senso”, L’ispettore si accese una sigaretta bestemmiando.
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emz26 · 2 months
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emz26 · 2 months
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emz26 · 3 months
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Sentire il tocco delle mie dita attraverso la tua pelle.
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emz26 · 3 months
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La venere in miniatura
Quella specie di piccola venere in miniatura mi disse "lascia fluire", è così che lei affrontava le delusioni, in quel momento vidi tutte le sue sconfitte scivolargli addosso come acqua sulla pelle, acqua che poi si raccoglieva sotto i suoi piedi, era una piccola venere in miniatura con i piedi ormai sporchi di fango.
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emz26 · 3 months
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Credo fermamente che le cose cominceranno a migliorare quando la smetteremo di rapportarci agli altri nei modi del "noi contro loro", chiunque siano i noi e chiunque siano i loro.
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emz26 · 4 months
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9:15
Eravamo sdraiati su di un enorme prato verde, sotto un cielo che pareva infinito, le ossa parietali cozzavano delicatamente, eravamo con i capelli nei capelli e i pensieri nei pensieri, io disteso a braccia incrociate osservavo la tua mano che indicava le nuvole, il contrasto con il cielo la rendeva aurea, così come lo erano le ciocche dei tuoi capelli mossi dal vento, profumavano di camomilla, i nostri corpi segnavano le nove e un quarto, i nostri piedi puntavano in direzioni opposte.
Ora è buio e si vedono le stelle, accanto a me l’erba offesa disegna la tua sagoma, dalle case accese il vento trasporta un gelido profumo di camomilla, credo che rimarrò qui a ricordarti ancora un po’.
Eravamo sdraiati su di un enorme prato verde, sotto un cielo che pareva infinito, le ossa parietali cozzavano delicatamente, eravamo con i capelli nei capelli e i pensieri nei pensieri, io disteso a braccia incrociate osservavo la tua mano che indicava le nuvole, il contrasto con il cielo la rendeva aurea, così come lo erano le ciocche dei tuoi capelli mossi dal vento, profumavano di camomilla, i nostri corpi segnavano le nove e un quarto, i nostri piedi puntavano in direzioni opposte.
Ora è buio e si vedono le stelle, accanto a me l’erba offesa disegna la tua sagoma, dalle case accese il vento trasporta un gelido profumo di camomilla, credo che rimarrò qui a ricordarti ancora un po’.
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emz26 · 4 months
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So chi sei!
Tu pensi di essere complessa e difficile, forte e incomprensibile, ma la realtà è che sei semplicemente malata, e le malattie sono semplici, arrivano e si portano via tutto.
So chi sei e cosa eri destinata a essere, la distanza tra le due mi provoca un dolore simile alla nostalgia.
So chi sei e so che sei perduta, ma c'è una cosa che non so e che a volte di notte mi turba i pensieri, allora, allora potevi essere ancora salvata?
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emz26 · 4 months
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140 x 140 cm
Lei era una tela di 140 x 140 cm, voi direte un metro e quaranta per un metro e quaranta, e invece no, in barba alle conversioni metriche lei è di 140 cm per 140cm, e fidatevi, non è la stessa cazzo di cosa.
Lei era una tela di 140 x 140 cm, una tela dipinta di verde, un bellissimo verde tenue, tutta a tinta unita, nessuna sbavatura, nessuna increspatura di colore, nessun segno di pennellate, liscia, una tela verde immersa in un mondo di tele verdi, tutte molto simili tra di loro, alcune un po più chiare, altre più scure, alcune non esattamente di 140 cm, altre non esattamente quadrate, su alcune tele si vedevano i segni delle pennellate, in altre il colore non era perfettamente uniforme, ma tutte erano verdi e tutte erano più o meno di 140, lei elegantemente si abbinava ad ogni altra tela, sembrava essere perfettamente a suo aglio in ogni circostanza.
Anche lui era una tela, una tela di 140 x 140 cm esatti esatti, era attratto da lei, erano esattamente dello stesso colore, beh! Lo erano per i primi 70 cm, lui aveva la seconda metà della tela dipinta di viola, un viola materico e sanguigno, le vergate delle pennellate erano evidenti, carnose come vene scoperte, dolorose come nervi esposti.
Era immerso in un mondo di tele completamente verdi,un mondo in cui i suoi stessi vicini lo guardavano con sospetto, gli lanciarono un pezzo di stoffa verde addosso “copriti”, e lui lo fece, cercava di mimetizzarsi, tentava di passare inosservato, si stringeva dentro quel tessuto e sperava che nessuno lo notasse, ma tutte quelle tele verdi semplicemente esistendo lo facevano sentire sbagliato, e questo lo spingeva a nascondersi dentro se stesso.
Se solo avesse saputo che lei verde in un mondo di tele verdi, di fatto, adorava le viole.
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emz26 · 4 months
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Sesso e sigarette
-Devo smettere di fumare.
- Perché?
-Mi crea problemi con il sesso.
-Non ti si riz…
-Non è quello.
-E allora cosa è?
-E’ che mentre lo stavamo facendo mi è caduto l’occhio su di un pacchetto di sigarette e mi è venuta voglia di fumare.
-Alla fine non è così male.
-Mi è venuta voglia di smettere di farlo lasciandola lì, di accendermi una sigaretta per poi posarle il posacenere sulla schiena e ricominciare a spingerla.
-Non avrai fatto mica una cazzata del genere! HO? Dimmi che non lo hai fatto?
-No! Non l’ho fatto...la tipa non era abbastanza sportiva. Però capisci che ho un problema?
-Sì, ti piace il cazzo. Ti piace il cazzo e scopi più di me. La vita è ingiusta.
-Come si arriva da, “ho un problema con il tabagismo” a “mi piace il cazzo”?
-Sai Freud diceva…
-Che un sigaro qualche volta è solamente un sigaro, e che è bene che io smetta di fumare oppure che mi soffochi di tabacco, una delle due.
-Comunque in questa cosa c’è una cosa che ancora non mi è chiara.
-Spara!
-Perché scopi di più di me?
-Perché scrivo poesie.
-Quindi questa sarebbe una poesia?
-No, questa è una cazzata che avevo voglia di raccontare, che in qualche modo parla di fragilità e paura, di fallimento e resistenza alle intemperie che la vita ci tira contro.
-Lo hai detto guardando l’orizzonte con aria seria seria, aspirando una boccata di fumo, tu hai due problemi: uno con il tabagismo, e uno con il tuo bisogno di teatralità.
-Esattamente come tu devi fare sempre il cazzone?
-Lo faccio per tenerti su, coglione.
-Ti va di rientrare in me?
-E perché dovrei farlo?
-Perché mi manchi coglione.
-Basta che la smetti di piangerti a dosso, l’umidità del tuo malumore mi fa venire i reumatismi.
P.S.
Non poggerei mai un posacenere sulla schiena di una ragazza, sempre che lei non lo desideri.
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emz26 · 4 months
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L'eredità
Vedo quei mondi che con tanta cura ho creato crollare,
i viandanti al loro interno svanire,
di tenerli in piedi non ho più la forza mentale,
quindi, non ho più storie da raccontare,
li sento scivolare e per sempre li dovrò salutare.
spero che un seme caduto da quelle nuvole
possa in te germogliare.
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