amar y ser amado

Semplicemente respira

Ora calmati

Avevi bisogno di versare un po' di lacrime

Di farti forza

Di lasciare scivolare pensieri e fantasticherie incastrate dentro te

Bene ma ora stop

Ora respira

Smettila di tirare su col naso

Non è successo niente se non dentro te

Dentro te è accaduta una battaglia

Ma sei tu la vincitrice

Guardati sei ancora in piedi

Un po' ammaccata ma ci sei

Sei sopravvissuta anche a questa tempesta

Le raffiche di pensieri e ricordi erano potenti ma è finita anche questa giornata

E hai vinto tu

Sei tu la vincitrice della tua vita

Respira

Sei al sicuro quindi smettila di rischiare di farti male da sola

Senti è il tuo cuore che batte alla velocità giusta

Respira lascia andare ogni cosa incastrata dentro te meriti una notte di riposo, di svegliarti e avere la forza di sorriderti, lo meriti perché questa è la tua vita e tu sei abbastanza forte per vincere ogni giorno le tue battaglie interiori

Se fosse argento.

Certe anime accese d'argento le riconosci subito, hanno quel "non so che", una sorta di magnetismo addosso. Sono quelle che della vita fanno vessillo, come Marcello si faceva gonfaloniere della sua. Avete mai fatto caso, quanto possa essere scontato e complicato, apprezzare ogni singolo giorno della nostra vita? Anche quello più buio? Quanto possa essere noioso, e logorante per certi versi, sforzarsi di percepirne la bellezza? Siamo troppo distratti per farlo. Marcello di questo se ne preoccupava, lui la vita la voleva, la pretendeva, la amava. il suo "argento" lo nutriva. Gli scocciava essere di passaggio, fare solo un giro nel secolo e perdersela tutta questa bellezza. La cercava anche quando c'era poco da cercare. È sempre stato affamato di bellezza, di vita, nel senso più globale, più inclusivo, più generalizzato. Vivere, era sinonimo di essenza, essere, esserci, di godere nel senso più profondo, qui e ora. Lasciare andare, era sinonimo di abbandono, nell'accezione più drammatica, per lui, così fragilmente e imperdonabilmente intollerabile. Quest'ultima è la dichiarazione d'amore più bella che ha fatto Marcello alla sua "dolce vita". Non abbandonarsi al nulla, per sopravviversi. Una sorta di lotta di classe alla morte, senza resa. Sebbene abbia interpretato dei perdenti, lui, questa lotta non voleva proprio perderla.

ieri al centro del lavoro ho sentito un pezzo di conversazione tra un operatore e una signora e lui diceva "dicono che il sistema sanitario lombardo sia fantastico........ non è vero" amen parole sante sottoscrivo firmo col sangue giuro su mia mamma (cit)

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- Foto mia. (@romyy999)

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La Musica e Vita

Gianni Schicchi: O mio babbino caro by Mirella Freni https://www.shazam.com/track/68828463/gianni-schicchi-o-mio-babbino-caro?referrer=share

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magazine ho 56 was actually a song that shin eunchong (from viva la dolce vita) suggested for their performance on phantom singer but it ultimately didn’t get picked!!

Camminavo a testa china

Sentendo il peso dei pensieri buttarmi a terra

Con il cuore pieno di urla e lacrime di malinconia

Continuavo a dirmi "questo mondo fa sempre più schifo"

Poi ad un tratto tra le ombre scure della strada ne è sbucata una in movimento non capivo se fosse una foglia o una farfalla così ho alzato su il mento

Era una bellissima farfalla arancione che con il suo battito veloce pareva volermi ricordare il bello di essere viva

Lo stupore davanti alla bellezza e semplicità della natura, ad un albero dalle foglie di diverso colore, all'infinito cielo azzurro, alle sfumature mescolate del mare.

In quel frangente ho sentito anche l'abbraccio di un vento amico che silenziosamente ha voluto prendersi in custodia un po' della mia malinconia alleggerendomi il cuore e facendo risplendere il mio sguardo

La monotonia delle giornate, il non sentirmi mai soddisfatta di come ne riempio il tempo, il sentirmi più vecchia di quel che sono per via di questo stile di vita ... Ecco tutto questo pensiero affossante non potrà mai vincere in confronto alla potenza della natura e quindi ora lo voglio dire a gran voce sono felice di essere viva.

"Il fallimento è un grembo e io ti attendo"

Domani mattina tramite una risonanza magnetica si decideranno i prossimi mesi della mia vita e mi sembra una cosa talmente teatrale e drammatica.

Il mio corpo verrà scansionato a fette, dovrò stare immobile per più di un'ora cercando di non dimenticare di respirare. Risalterà quella cosa sbagliata che non ci dovrebbe essere ma che sappiamo già essere presente, viva e vegeta dentro di me.

Ho provato tutti i modi per convivere con il cancro, dal rifiuto totale all'accettazione in stile Michela Murgia. Alla fine mi si addicono di più la rabbia e la reazione, infrangermi costantemente contro i limiti è la cosa che mi piace di più (a costo di continuare a fallire).

Perché "l'anima brucia più di quanto illumini" o almeno è così che fa la mia.

I ragazzi delle scuole imparano chi fu Muzio Scevola o Orazio Coclite, ma non sanno chi furono i fratelli Cervi. Non sanno chi fu quel giovanetto della Lunigiana che, crocifisso ad una pianta perché non voleva rivelare i nomi dei compagni, rispose: «Li conoscerete quando verranno a vendicarmi», e altro non disse. Non sanno chi fu quel vecchio contadino che, vedendo dal suo campo i tedeschi che si preparavano a fucilare un gruppo di giovani partigiani trovati nascosti in un fienile, lasciò la sua vanga tra le zolle e si fece avanti dicendo: «Sono io che li ho nascosti (e non era vero), fucilate me che sono vecchio e lasciate la vita a questi ragazzi». Non sanno come si chiama colui che, imprigionato, temendo di non resistere alle torture, si tagliò con una lametta da rasoio le corde vocali per non parlare. E non parlò. Non sanno come si chiama quell'adolescente che, condannato alla fucilazione, si rivolse all'improvviso verso uno dei soldati tedeschi che stavano per fucilarlo, lo baciò sorridente dicendogli: «Muoio anche per te… viva la Germania libera!».

Tutto questo i ragazzi non lo sanno: o forse imparano, su ignobili testi di storia messi in giro da vecchi arnesi tornati in cattedra, esaltazione del fascismo ed oltraggi alla Resistenza.”

Piero Calamandrei

con i suoi libri bellissimi e i suoi prezzi allucinanti iperborea ha devastato le mie finanze*

Giornata pazzissima ho mangiato un dolce strabuono e sono andata in bici per la terza volta in vita mia perché se ci prendono per la casa a cui ci siamo proposti devo saperlo fare bene!! Colori bellissimi viva il mondo