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#via masini 80
agrpress-blog · 4 months
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Roma, luogo intriso di storia, diventa il palcoscenico di "Il Civico Giusto," che con la voce autorevole di Monica Guerritore, narra l'epica fuga di Sandro Pertini e Giuseppe Saragat, orchestrata dai coniugi Monaco. A 80 anni da quel momento, il Presidente Mattarella loda il coraggio e la lealtà alla Patria, mentre il Ministro Nordio sottolinea il loro esempio di virtù civiche: coerenza, coraggio, intelligenza. L'evasione, orchestrata da Giuliano Vassalli e Giuseppe Gracceva, vide il trionfo del coraggio di Alfredo Monaco, Marcella Ficca e del capo delle guardie Ugo Gala. Il coraggio dei Monaco si estese oltre, offrendo rifugio a una bimba ebrea di 6 anni durante i rastrellamenti. Un atto di eroismo immortale celebrato da "Il Civico Giusto." GUARDA LE FOTO DELL'EVENTO Oggi, la storia di Regina Coeli è accessibile a tutti tramite un QR code sulla mattonella esterna di Via della Lungara 29. La quindicesima tappa di questo percorso coinvolge attivamente studenti, istituzioni e attori come Monica Guerritore, Roberto Ciufoli e Luca Barbarossa. Sofia, del Liceo Orazio, ha letto il messaggio del Presidente Mattarella a Paolo Masini, ideatore e coordinatore del progetto. Paolo Masini, figura chiave, sottolinea come "Il Civico Giusto" sia un grande esempio di storia fatta di uomini, donne, affetti, ideali e voglia di libertà. Un progetto coinvolgente, anche grazie alla coordinazione di Maria Grazia Lancellotti. Il Ministro Carlo Nordio, in un intervento toccante, evidenzia le virtù civiche di coerenza, coraggio e intelligenza. Elena Grech, Vice capo della rappresentanza della Commissione Europea, sottolinea l'importanza di essere giusti, piantando semi di volontà in luoghi che la libertà toglie. Chiara Sbarigia, Presidente di Istituto Luce Cinecittà, e Rai teche, partner del progetto, sottolineano il ruolo dell'Archivio Luce come custode dell'autobiografia del Paese. Il Capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria Giovanni Russo riflette sull'importanza di coniugare umanità e giustizia. Olimpia Monaco ringrazia a nome della famiglia per l'evento e la dedica del Civico Giusto ai nonni. La targa, scoperta dal Ministro Nordio con i giovani eredi Monaco, conclude un evento emozionante, cui hanno partecipato familiari, magistrati, parlamentari e gli studenti del Liceo Orazio. Il minidocumentario, insieme agli altri, è ora disponibile su www.ilcivicogiusto.com. Riviviamo insieme la pagina indelebile di storia, omaggio al coraggio che ha ridato la libertà all'intero Paese.
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paolochermaz · 1 year
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la-fabbrica · 3 years
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La Fabbrica 8
Ricapitolando, a totale beneficio della mia memoria fallace ma poi non così tanto:
1979 assunto alla Fabbrica a Maggio
1980 terremoto dell'Irpinia a Novembre
1983 coscritto del Terzo Scaglione a Marzo
1984 congedato Caporal Maggior (fammi una sega) ad Aprile
1985 coniugato in Agosto
1986 coniugato con figlio in Maggio
1987 coniugato con figlio e figlia in Settembre
Nel 1988 presi la patente, in ritardo di sei anni e comprai, con i soldini della Fabbrica, la mia prima auto, una Citroen BX 1100 rossa fiammante. Con quella affrontai il primo viaggio in auto verso sud, al paese di mia moglie. Ricordo perfettamente (e chissà perché mi ricordo meglio le cazzate che le cose belle) che, dopo essermi perso di notte dentro Foggia, arrivato sull' Ofanto, al confine tra Puglia e Lucania, invece di prendere per Melfi, mi infilai per Avellino. Impiegammo il doppio del tempo, tra errori di percorso e spruzzate di vomito dei piccoli. Ma arrivammo. E tornammo pure. Col BX che sulle salite Abruzzesi dell'A14 arrancava come e peggio di un TIR anteguerra. E visto che si parla di auto, il BX durò poco, giusto il tempo di scappare da un terremoto lucano, mi pare nel 1990. Venne sostituito da un'Audi 80 nera. Poi da un Ford Galaxy, visto che i ragazzi crescevano a pieno ritmo e con loro valige e attrezzature. Questo frugare nella memoria, al momento, sono le 22.44 del 16/9/2021, sortisce un unico ricordo. E visto che si parla di auto, di un ricordo legato a un viaggio in auto. Un viaggio leggendario. Come spiegato in precedenza (almeno credo), lo stabilimento di San Lazzaro era collegato con quello di Viale Masini a Bologna, con un pullmann messo a disposizione dall'azienda, in seguito ad accordi sindacali risalenti all'epoca della costruzione della Fabbrica. Un viaggio al mattino, indicativamente verso le 7, da Bologna per San Lazzaro e quello inverso, alle 17.30. Succedeva qualche volta che un dipendente non facesse in tempo a salire sul bus di ritorno e allora doveva sperare nel buon cuore di qualche collega automunito. Successe alla bella Olga, Carrellista dal Culo come una poesia e il Caporeparto Ugo F si offrì di accompagnarla. Durante il viaggio, mentre correvano in Tangenziale a buona velocità, Ugo convinse l'Olga a fargli un pompino. Solo che nel momento del gusto, l'auto sbandò con grosso rischio per i passeggeri. Questo racconto mi è stato narrato da Alberto C, Carrellista Milanese e delegato Sindacale. Poi grande amico..
Parco Auto
Citroen BX 1100 a benza, rosso colore. Aveva quelle cazzo di sospensioni Citroen, per cui quando la mettevo in moto, si alzava il culo e quando la spegnevo si abbassava. Non andava nemmeno a spingerla e aveva la tendenza a spegnersi appena il motore perdeva i giri. In salite di una certa pendenza, invece di avanzare, retrocedeva. Impossibile da dimenticare, come tutte le prime.
Audi 80 milleotto a nafta. Bella, nera ed elegante, ma con un tallone d'Achille, il giunto di trasmissione. E la pompa dell'acqua. Entrambi morti nel giro di un paio d'anni.
Ford Galaxy Diesel color carta da zucchero, sette posti comodi su tre file e poi restava ancora spazio per qualche valigia. Quelli centrali potevano girare su se stessi di trecentosessanta gradi. Comprata con i soldi del licenziamento dalla Fabbrica.
Personaggi
Alberto C, Carrellista e Milanese ma da tempo immemore, residente in via Mondo a Bologna. Sposato con una figlia era la memoria storica del sindacato alla Fabbrica. Lui prima da solo e poi con GV, erano i delegati sindacali più letali che i padroni avessero mai visto in azione. L'ho incontrato un po' di tempo fa, ultraottantenne che ne dimostrava venti di meno. Mi raccontò che aveva perso la moglie, che la figlia gli aveva dato un nipotino e che aveva trovato una fidanzata più giovane di lui, residente sul Garda. Una bella persona.
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hbmode-blog · 7 years
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catherinepl1996 · 7 years
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omeroabbigliamento · 4 years
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womenpantstoza · 4 years
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orianacurti · 5 years
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fashioncurrentnews · 6 years
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Gabriella Crespi: Abitare le emozioni
Nel fitto calendario di appuntamenti che costellano la design week milanese vale la pena trovare il tempo per un evento davvero speciale nel centro di Milano da cogliere al volo. La one day exhibition intitolata Invito A Casa: Abitare le emozioni propone a un anno dalla sua scomparsa un viaggio intimo negli spazi privati della designer Gabriella Crespi.
L’Archivio Gabriella Crespi che attivamente sta lavorando alla promozione e conservazione del materiale prodotto lungo tutta la carriera della designer, inizia con questo appuntamento pensato come una mostra-evento non tradizionale che durerà nella sola giornata di martedì 17 aprile, in occasione del Fuori Salone di Milano. La mostra curata da di Valentina Tosoni e Fulvio Ravagnani con l’allestimento di Chiara Colombo, apre le porte all’abitazione privata di Gabriella Crespi in via dell’Annunciata, nel cuore di Brera, e si propone attraverso questo gesto ospitale aperto al pubblico di mostrare progetti, pezzi di arredamento e opere collezionate dalla designer nel loro contesto originale e impreziositi dalle intatte atmosfere del luogo.
Attraverso questo racconto fatto di superfici, materiali e oggetti unici nel loro genere, il visitatore potrà ricostruire il percorso creativo e umano della designer. Gabriella Crespi, che proprio a Milano nacque nel 1922 fu anche una delle interpreti più eccentriche e insieme fedeli interpreti di quello spirito “milanese” che seppe intendere e sintetizzare in un gusto personale, ma anche aperto e consapevole delle varie contaminazioni che vanno dalla lezione storica dei Bugatti fino a incontrare le soluzioni formali più rigorose del modernismo e dell’industrial design.
Se da un lato la sua eterogenea produzione sembra per lo più volta all’esprimere quell’idea di glamour tipica di molto arredamento degli anni ’70, la sua biografia fatta di incontri, scambi e diramazioni inaspettate tratteggia invece una ricerca profonda e costante di equilibri formali, interiori e spirituali che la sua dimora costudisce e che i curatori intendono mostrare. Dagli anni ’50, segnati dall’impegno nel design applicato al metallo (come le piccole “Lune” d’acciaio), per giungere ai ‘60 nei quali la Crespi collabora con la Maison Dior producendo oggetti per la tavola, l’avventura della designer la porta anche negli Stati Uniti dove Mrs. Hoving (allora proprietaria di Tiffany e di Bonwit Teller) apprezzerà e collezionerà le sue opere.
Sono però gli anni ’70, come dicevamo, la decade che meglio rappresenta la poetica di Gabriella Crespi, con pezzi famosi come il Divano Quick Change e la sempre più sofisticata applicazione della tecnica a cera persa, di cui i famosi “Animali” e gioielli sono esempi. Pochi designer in quegli anni seppero ammansire come la Crespi l’ottone, facendolo esprimere in forme che imitano la natura e altri materiali come il bambù. Gli anni ’80, focalizzati nel suo lungo percorso spirituale che vedrà l’artista vivere per un ventennio in Himalaya, e il successivo ritorno in Italia nel 2008 in un rinnovato scenario cittadino che vede soprattutto nei nomi della moda (come Stella McCartney e Sergio Rossi) degli attenti interlocutori del suo stile.
Perciò intimità, spirito e materia sono il DNA di questo evento da non perdere che i curatori del progetto hanno pensato in chiave di Una casa come un diario. Per rendere questa giornata anche un momento di maggior approfondimento e studio, alle ore 12.00 di martedì all’interno della casa, il curatore Fulvio Ravagani presenterà il libro biografico Gabriella Crespi, Spirito e Materia, Arte e Design scritto da Pierluigi Masini edito da Odoya.
Invito A Casa: “Abitare Le Emozioni” viaggio nel mondo privato di Gabriella Crespi intimità, spirito e materia tra oggetti artistici e di design a cura di Valentina Tosoni e Fulvio Ravagnani allestimento di Chiara Colombo One Day Exhibition 17 aprile dalle 11 alle 21, via dell’Annunciata 23/4
L'articolo Gabriella Crespi: Abitare le emozioni sembra essere il primo su Vogue.it.
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Campioni: Chi è il tuo cantante preferito al Festival di Sanremo 2017? Gigi D’Alessio - La prima stella (17%, 706 Voti) Elodie - Tutta colpa mia (14%, 590 Voti) Fabrizio Moro - Portami via (13%, 550 Voti) Alessio Bernabei - Nel mezzo di un applauso (12%, 498 Voti) Paola Turci - Fatti bella per te (10%, 411 Voti) Ermal Meta - Vietato morire (6%, 234 Voti) Marco Masini - Spostato di un secondo (5%, 220 Voti) Samuel - Vedrai (5%, 192 Voti) Fiorella Mannoia - Che sia benedetta (4%, 158 Voti) Michele Zarrillo - Mani nelle mani (3%, 134 Voti) Michele Bravi - Il diario degli errori (3%, 123 Voti) Chiara - Nessun posto è casa mia (2%, 80 Voti) Lodovica Comello - Il cielo non mi basta (1%, 55 Voti) Sergio Sylvestre - Con te (1%, 34 Voti) Giusy Ferreri - Fa talmente male (1%, 31 Voti) Nesli e Alice Paba - Do retta a te (1%, 23 Voti) Bianca Atzei - Ora esisti solo tu (0%, 18 Voti) Al Bano - Di rose e di spine (0%, 14 Voti) Francesco Gabbani - Occidentali’s Karma (0%, 13 Voti) Clementino - Ragazzo fuori (0%, 11 Voti) Raige e Giulia Luzi - Togliamoci la voglia (0%, 8 Voti) Ron - L’ottava meraviglia (0%, 7 Voti) Totale Votanti: 4.110
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salentipico-blog · 6 years
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Manca pochissimo alla prima edizione del Rudiae International Music Festival che dal 24 febbraio al 7 maggio proporrà quattro inediti concerti al Teatro Apollo di Lecce.
Il Festival, frutto dell’incontro artistico della MAXIMAorchestra con il violinista e compositore salentino Alessandro Quarta, ospiterà la cantante inglese Sarah Jane Morris, il pianista e cantante Mario Rosini e il chitarrista Tony Remy (sabato 24 febbraio),  il chitarrista e compositore statunitense Mike Stern (sabato 17 marzo), James Taylor Quartet, uno dei gruppi che ha definito il genere acid jazz (domenica 15 aprile) e la cantante statunitense Dee Dee Bridgewater, considerata una delle poche eredi delle grandi voci femminili del jazz (lunedì 7 maggio). Il RIMF 2018, con questo intenso programma, darà vita a quattro serate da non perdere che vedranno fondersi il repertorio dell’Orchestra con quello degli artisti ospiti, con la direzione artistica e musicale di Alessandro Quarta.
Il M° Alessandro Quarta ha studiato con Salvatore Accardo, Abraham Stern, Zinaida Gilels e Pavel Vernikov, ereditando dai suoi maestri la più grande tradizione violinistica classica. È poi maturato alla luce delle sue molte incursioni in territorio blues, soul e pop, fino a diventare il musicista non convenzionale che conosciamo oggi. Numerose le sue collaborazioni (Aretha Franklin, Ray Charles, Jamiroquai, James Brown, Carlos Santana, Tina Turner, Tom Jones, Joe Cocker, Lenny Kravitz, Jovanotti, Lucio Dalla per citarne alcune) e le sue esibizioni in Italia e all’estero. Il progetto che lo porta in giro per il mondo è sicuramente quello che ha arrangiato e interpretato su “Astor Piazzolla”. Il “musical genius”, come lo ha definito la tv statunitense Cnn, da pochi mesi dirige la MAXIMAorchestra, eclettica formazione composta da 30 musicisti pugliesi, che vanta numerose esibizioni in prestigiosi Teatri nazionali con eccellenti musicisti e con una formula innovativa e originale che, con i propri arrangiamenti inediti, hanno sempre entusiasmato il pubblico trasferendo emozioni e coinvolgimento. Il RIMF 2018 è organizzato e prodotto dall’Associazione Club delle Idee, con la sovraintendenza di Paolo Tittozzi, in collaborazione con Regione Puglia (Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo), Comune di Lecce (Assessorato Cultura, Turismo e Spettacolo) e con il sostegno di numerosi partner privati. 
Programma
Sabato 24 febbraio (ore 21 – ingresso dai 18 ai 30 euro) il Festival prenderà il via con la cantante inglese Sarah Jane Morris, il pianista e cantante Mario Rosini, il chitarrista Tony Remy e la MAXIMAorchestra. Classe 1959, la Morris inizia la sua carriera nei primi anni ’80, frequentando anche gli ambienti musicali italiani. Nel 1986 duetta con Jimmy Somerville nel brano “Don’t Leave Me This Way” dell’album d’esordio dei Communards. Come solista ha registrato numerosi album e si è esibita in giro per il mondo. Nel 1991 ha collaborato all’opera rock The Fall of the House of Usher di Peter Hammill (musica) e Judge Smith (libretto). Vanta varie partecipazioni al Festival di Sanremo in coppia con Riccardo Fogli, Riccardo Cocciante (vincitrice con “Se stiamo insieme”) e Simona Bencini (Dirotta Su Cuba). Mario Rosini, pugliese, è un cantante, pianista, compositore molto duttile. Nel 2004 ha conquistato il secondo posto a Sanremo ma il suo repertorio spazia tra pop, funk, hip Hop, jazz, new age e musica sacra. Nel corso degli anni ha collaborato, tra gli altri, con Rossana Casale, Mick Goodrick, Anna Oxa, Grazia Di Michele, Mia Martini, Edoardo De Crescenzo, Gino Vannelli, Irene Grandi, Alex Britti, Dirotta Su Cuba e Tosca. Dal 2008 ricopre la carica di Presidente della Commissione artistica dell’ambito Premio Mia Martini. Attualmente è docente della cattedra di Canto Jazz al Conservatorio “Egidio Romualdo Duni” di Matera.
Sabato 17 marzo  (ore 21 – ingresso dai 18 ai 30 euro) ospite della serata il chitarrista e compositore statunitense Mike Stern, con la MAXIMAorchestra. Classe 1953, cresciuto a Washington, ha studiato al Berklee College of Music di Boston, dove conosce Pat Metheny e Mick Goodrick. Nel corso della sua lunga carriera ha collaborato, tra gli altri, con Blood Sweet & Tear, Miles Davis, Jaco Pastorius, Bob Berg, Dave Weckl, David Sanborn, Randy Brecker, Chris Minh Doky, Steve Vai, Eric Johnson, Lenny White, Teymur Phell incidendo numerosi lavori discografici, esibendosi in giro per il mondo e guadagnano varie nomination ai Grammy Award. Nel 2008 ha fondato la Mike Stern Band con Randy Brecker, Dave Weckl & Chris Minh Doky.
Domenica 15 aprile  (ore 21 – ingresso dai 18 ai 30 euro) sul palco del Teatro Apollo approderà, insieme alla MAXIMAorchestra il James Taylor Quartet che, con oltre 30 anni di attività alle spalle, è considerato uno dei gruppi che ha definito il genere acid jazz. La loro proposta è una miscela esplosiva di Soul, Funk, Jazz, Spy Movies, R’n’B, il tutto capitanato dallo splendido suono dell’organo Hammond di Taylor. Negli anni ottanta, in particolar modo, la band si è fatta conoscere grazie alla versione di “The Theme from Starsy and Hutch” che l’ha portata a collezionare le più svariate partecipazioni ai dischi di artisti del calibro di U2, Pogues, Manic Street Preachers,Tom Jones e Tina Turner fino ad arrivare alla colonna sonora del film Austin Powers.
Lunedì 7 maggio (ore 21 – ingresso da 25 a 40 euro) la prima edizione del Festival si concluderà con la cantante statunitense Dee Dee Bridgewater, considerata una delle poche eredi delle grandi voci femminili del jazz, insieme allaMAXIMAorchestra. Classe 1950, mei primi anni ’70 collabora con l’orchestra di Thad Jones/Mel Lewis e con grandi artisti come Dexter Gordon, Dizzy Gillespie, Max Roach e Sonny Rollins. Negli stessi anni la Bridgewater è nel cast del musical “The Wiz”. Dopo essersi trasferita in Francia all’inizio degli anni ’80, le viene riconosciuto grande talento sia da parte del pubblico che della critica. Una delle sue canzoni più famose è “Till The Next Somewhere (Precious Thing), interpretata in duetto con Ray Charles. Nel 1990 la cantante vince il Festival di Sanremo dove si esibisce con “Angel Of The Night” (versione inglese di “Uomini soli” dei Pooh). Nel 1991 propone – fuori gara – “Just Tell Me Why”, versione in inglese del brano “Perché lo fai”, che vale il terzo posto a Marco Masini. Dopo cinque anni lontana dagli studi di registrazione la vocalist torna con un nuovo album “Feathers” che vuole ricordare il decimo anniversario della devastazione di New Orleans a causa dell’uragano Katrina.
Biglietti per gli spettacoli del 24 febbraio, 17 marzo, 15 aprile
Poltronissima e Palchi I Ordine Intero 30 euro + 3 dp Ridotto 26 euro + 2,60 dp
Poltrona e Palchi II ordine Intero 26 euro + 2,60 dp Ridotto 23 euro + 2,30 dp
Loggione  Intero 18 euro + 1,80 dp
Biglietti per lo spettacolo del 7 maggio con Dee Dee Bridgewater
Poltronissima e Palchi I Ordine Intero 40 euro + 4 dp Ridotto 35 euro + 3,50 dp
Poltrona e Palchi II ordine Intero 35 euro + 3,50 dp Ridotto 30 euro + 3,00 dp
Loggione  Intero 25 euro + 2,50 dp
Abbonamenti per quattro spettacoli
Poltronissima e Palchi I Ordine Intero 100 euro + 10 dp Ridotto 80 euro + 8 dp
Poltrona e Palchi II ordine Intero 80 euro + 8 dp
Info Prenotazioni biglietti e abbonamenti – 3385966934 Biglietteria on line ed elenco punti vendita – www.bookingshow.it
Al via RIMF2018, il Rudiae International Music Festival all’Apollo
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paolochermaz · 2 years
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amplecatsaiaupaine · 6 years
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Malta pe fastforward
A mai trecut o zi de la revenirea in Romania, pot trage concluzii mai “la rece” despre excursia pe taram maltez. Iar concluziile sunt pozitive: as reveni in Malta si cu alta ocazie pentru ca mai sunt destul de multe de explorat, poate chiar in gasca mai mare, dar cert e ca nu as face-o in plin sezon cand este foarte cald si foarte aglomerat, mai ales ca nu sunt un fan al plajei si inotului.
Si acum, sa o luam sistematic si sa va povestesc despre locurile vizitate asa cum am promis in postul anterior. Prima zi, care a fost mai mult o jumatate de zi dat fiind ca am aterizat la 15:00 si ne-am cazat pe la 16:00, am petrecut-o chiar in zona hotelului (undeva la limita dintre Sliema si Gzira), o zona pe care eu am perceput-o in dezvoltare cu multe constructii noi in derulare, foarte multi expati, dar si turisti, fiind in zona docurilor de unde se pleaca in mini-croaziere pe Mediterana. 
Cum va spuneam, odata cazati am iesit sa luam pulsul cartierului si sa mancam ceva. Am mers la sigur, pentru ca facusem putin research de acasa si alesesem cateva localuri unde imi doream sa ajung; si dupa un drum de 15 minute printre stradutele pline de baruri si magazine am ajuns la New York Best un burger joint despre care citisem doar review-uri bune. Exceptandu-l pe baiatul de la casa de marcat, care parea un pic pierdut in spatiu, localul e foarte ok, iar burgerii geniali. Am luat un Juicy Lucy, un Mushroom Beef Burger, doua portii de loaded fries si cate un Brooklyn IPA si o apa, iar toata combinatia ne-a costat 24 de euro (fix cat am fi dat si in Romania). Bonus: vedere la Mediterana, recomand! 
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Prima zi s-a incheiat cu ceva cumparaturi (pentru ca spre surprinderea mea am gasit Butlers in Malta si chiar voiam de mult sa iau niste chestii de acolo) si o plimbare pe malul Mediteranei.
A doua zi ne propuseseram sa vedem Mdina (fosta capitala a Maltei numita si “cetatea tacuta” pentru ca si in prezent, desi este practic lipita de Rabat, Mdina este considerata oras de sine statator cu 300 de locuitori a caror liniste nu trebuie deranjata de catre turisti :)), Dingli Cliffs (in partea de sud a insulei) si Grota Albastra. Am reusit ... partial. 
Dar inainte de toate: micul dejun! care ne-a costat 20 de euro (2 sandwich-uri, 2 cafele si 1 smoothie) la EeetWell (care am descoperit ulterior ca este o franciza cu mai multe locatii pe insula) care arata bine si a avut un “gust” la fel de bun.
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Drumul pana in Mdina a durat 40 de minute cu celebrele autobuze despre care v-am povestit. Mdina este o cetate in adevaratul sens al cuvantului cu ziduri de aparare de jur imprejur construite in perioada de dominatie normanda (1100) si a fost capitala Maltei pana in 1530 cand Ordinul Sf. Ioan  a mutat capitala la Birgu. Arhitectura cetatii este de influenta araba si dateaza de la sfarsitul mileniului intai, iar faptul ca se afla in cel mai inalt punct de pe insula i-a conferit de-a lungul vremii o valoarea strategica deosebita si noua, in ianuarie 2018, la fel: pentru ca am facut cateva fotografii spectaculoase de acolo :). Si, daca tot ati ajuns pana in Mdina, faceti o pauza de la istorie si incercati o prajitura si o cafea pe terasa Fontanella Tea Garden.
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Ne-am plimbat un pic si prin centrul Rabatului daca tot eram prin zona, unde ar fi de vizitat catacombele St. Paul, pe mine m-a atras insa mai mult arhitectura cu influente arabesti a orasului pe care l-am strabatut la pas inainte de a ne “imbarca” in alt autobuz catre Dingli Cliffs.
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Zona Dingli Cliffs iti ofera o panorama excelenta a Mediteranei si imi pare rau ca n-am ajuns acolo la ora apusului pentru ca probabil prindeam cateva instantanee de exceptie. Mare lucru nu ai ce face acolo, clar este un loc excelent pentru fotografii, dar mai departe de atat poti manca overpriced la singurul restaurant din zona si ... cam atat. Apropo de overpriced, foame si locatiile turistice, nu as recomanda nimanui sa manance la restaurantele de langa Grota Albastra. Noi am facut-o si singurul lucru pozitiv a fost view-ul. Mancarea: proasta si scumpa. (tagliatelele proaspete din meniu cu fructe de mare erau de fapt niste pene cu creveti congelati). 
Din pacate foamea ne-a facut sa pierdem vizita in Grota Albastra, asa ca a urmat cea mai lunga asteptare de autobuz din Malta (undeva la 40 de minute) si intoarcerea in civilizatie. Fiind duminica seara am zis sa dam o fuga pana in Valletta (pe care oricum aveam de gand sa o vizitam a doua zi), sa bem un shot si sa vedem daca e ceva viata de noapte. Duminica la ora 21:00 Valletta era aproape pustie, toate barurile se inchideau asa ca am facut cale intoarsa si ne-am reorientat catre Sliema unde in interval de 100 de metri poti ajunge din Mamaia in Vama Veche via Neptun :). Si ma refer la barurile de pe raza golfului care au oferte pentru toate gusturile (de la bodegi cu 1 euro berea pana la mini loft-uri cu dj pe terasa si champagne la fiecare masa). Chiar radeam pe tema asta, dat fiind proximitatea lor (practic intri dintr-una in alta), ca ar fi tare ca ownerul sa fie acelasi pentru toate. Concluzia e ca ai ce face noaptea in Malta!
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A treia zi am rezervat-o unei vizite in golful St. Julian + unei plimbari pe faleza si explorarii Vallettei. Ca niste gurmanzi ce se respecta am inceput ziua cu un mic dejun la U Bistrot (un local super dragut si nu foarte ieftin) situat chiar in St. Julian de unde am pornit la pas pe marginea falezei in directia Sliema - unde urma sa luam un ferryboat spre Valletta.
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Ferryboat-ul catre Valletta este 1,5 euro/sens si te duce in zece minute in cetatea aproape distrusa in timpul bombardamentelor din cel de-al doilea razboi mondial si intrata in patrimoniul Unesco in anii ‘80. Pe timpul zilei, Valletta este foarte animata, principalele puncte de interes fiind Catedrala Sf. Ioan (care in trecut a fost biserica celebrilor cavaleri de la Malta), Parlamentul si Fortul St. Elmo, unde se afla si muzeul de istorie militara.
Dupa pranzul luat la 67 Kapitali, un pub cochet unde am gasit cateva zeci de beri malteze craft si niste sandwich-uri gourmet, ne-am dus catre St Elmo, am coborat “la firul ierbii” in spatele fortului unde ne-am uitat la pescari, am escaladat cateva stanci :) si am facut fotografii din toate pozitiile cu Marea Mediterana. Am inconjurat fortul pe jos, pe malul marii si am reintrat in cetate pe partea opusa plimbandu-ne pe stradutele inguste din Valletta pe care mi le-as fi dorit fara masini. Valletta este un oras superb din punct de vedere al arhitecturii, este foarte curat, iar anul acesta a fost desemnata capitala culturala a Europei - asa ca vor fi evenimente care sa celebreze asta tot anul.
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Ziua s-a terminat ca si precedenta pe la barurile din proximitatea hotelului. A patra zi a coincis cu ziua plecarii, asa ca am petrecut-o prin magazine in cautare de suvenire pentru cei de acasa, iar la ora 15:30 eram imbarcati in avion catre Bucuresti.
Concluzionand, Malta este o locatie excelenta de citybreak mai ales in offseason cand preturile sunt mult mai mici, temperatura a fost foarte ok (la sfarsit de ianuarie au fost cam 18 grade) si mi s-a parut una dintre cele mai “safe” destinatii europene vizitate pana acum (poate doar in Elvetia m-am simtit mai in siguranta decat aici).
Am facut cateva sute de fotografii in Malta, aici am ales sa postez doar cateva, lasandu-va sa le descoperiti pe restul pe facebook sau instagram zilele viitoare.
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full photo album https://www.facebook.com/media/set/?set=a.1175270225939632.1073741831.1165254963607825&type=3
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paoloxl · 6 years
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Sono alcune delle fatture per oltre 150mila euro pagate fra 2011 e 2012 dal gruppo de "La Destra". Anche 15mila euro per una data di Marco Masini a Taormina, una consulenza da 22mila euro a un candidato in Molise e buoni carburante per oltre 35.000 euro in 7 mesi. L'ex ministro: "Spese pazze? L'inchiesta non ci sfiorò" 29 gennaio 2018 Omaggi floreali, giri in elicottero e oltre 80 casse di rosso dei Castelli acquistate da una casa vinicola poi fallita. E ancora: buoni carburante per oltre 30mila euro in poco più di 6 mesi, cene, pranzi e un buffet da 18.000 euro in una delle ville più belle di Roma. In mezzo, una consulenza da 22.000 euro al candidato presidente in Molise. Tutto con i soldi dei contribuenti laziali. Sono solo alcune delle fatture, per oltre 150mila euro, pagate a cavallo fra il 2011 e il 2012 dal gruppo regionale de La Destra nel Lazio, che in quel periodo faceva capo a Francesco Storace, oggi leader insieme a Gianni Alemanno del Movimento Sovranista Nazionale e principale “tifoso” della candidatura di Sergio Pirozzi. A poche settimane dalla condanna in appello di Franco “Batman” Fiorito e a 4 mesi dal rinvio a giudizio di ben 8 ex consiglieri regionali del Pd, dai cassetti della Pisana emergono nuovi particolari su una vicenda – quella delle spese di rappresentanza dei gruppi regionali – che in quel biennio coinvolse quasi tutte le forze politiche, portando l’allora governatrice Renata Polverini alle dimissioni e il centrodestra laziale al collasso. I documenti inediti raccolti da IlFattoQuotidiano.it accendono un faro sul gruppo allora presidiato da Storace e dal suo braccio destro, Roberto Buonasorte. Proprio l’ex governatore nel 2013 fu “premiato” con la candidatura a perdere contro Nicola Zingaretti anche in virtù del suo mancato coinvolgimento nello scandalo. “Ma noi non fummo nemmeno sfiorati dalle inchieste – ricorda Storace, interpellato telefonicamente – sia la Procura sia la Corte dei Conti vagliarono tutta la documentazione”. LE CENE, I VINI E IL CARBURANTE – Fra i documenti in possesso vi sono i pagamenti per due pasti piuttosto “ricchi” consumati lo stesso giorno, il 24 giugno 2016: uno con porchetta, bistecche e salsicce da 1.800 euro intestata alla macelleria “Il Buongustaio” di Terracina e l’altro da 1.020 euro per 17 persone (60 euro a testa) consumato presso il ristorante “Romolo Al Porto” di Anzio. Decisamente di altra caratura, il buffet da 18.000 euro con 500 ospiti organizzato il 31 ottobre 2012 presso Villa Miani – in zona Trionfale, a Roma – per la presentazione de Il Giornale d’Italia, l’organo di partito di cui proprio Francesco Storace è direttore e che, in teoria, “non riceve finanziamenti pubblici”: anche stavolta è il gruppo regionale a liquidare la fattura alla società Relais Le Jardin. “Erano passati pochi giorni dalle dimissioni di Renata Polverini – spiega ancora Storace – e facemmo una manifestazione a suo sostegno. Poi, con l’occasione presentammo Il Giornale d’Italia”. Il 30 ottobre 2011, invece, Storace firma il bonifico da 3.630 euro alla casa vinicola Casal Marini srl – fallita nel 2015 – per l’acquisto di ben 480 bottiglie (80 casse) di “vino rosso doc dei castelli romani”. Lo stesso capogruppo, poche settimane dopo, ordinerà presso l’enoteca regionale Palatium “prodotti gastronomici natalizi del Lazio” per 3.862 euro, fatturati il 18 febbraio 2012. Fra luglio 2011 e dicembre 2011 anche cuscini e omaggi floreali per oltre 4.000 euro e un interno funerale (3.000 euro in tutto) pagato il 21 ottobre 2011. In mezzo, ci sono fatture liquidate ad Ap Petroli per l’acquisto di buoni carburante per oltre 35.000 euro: 22.000 litri di benzina e 24.000 di gasolio fra il 29 settembre 2011 e il 27 aprile 2012. In 7 mesi, significa aver consumato da 100 a 110 litri di benzina al giorno, ovvero, alla media di 14 km al litro, aver percorso non meno di 1400 km tutti i giorni. OLTRE IL LAZIO: DAL CANDIDATO IN MOLISE A MARCO MASINI – Le prestazioni pagate dal gruppo regionale de La Destra in realtà andavano anche oltre i confini del Lazio. All’avvocato Giovancarmine Mancini di Isernia, ad esempio, il 2 settembre 2011 vengono liquidati 22.800 euro per uno “studio di consulenza sull’abolizione delle province e il trasferimento delle competenze alle regioni”. Si tratta in realtà di una coincidenza particolare, in quanto Mancini era il candidato presidente de La Destra alla Regione Molise e quelle elezioni si sarebbero tenute poche settimane dopo, fra il 16 e il 17 ottobre 2011. Mancini – che nel 2011 prese l’1,29% – nel 2018 sarà di nuovo il candidato governatore di Storace, stavolta per la sigla Msn. “Mancini è un ottimo avvocato e un uomo che a lavorato a lungo sui temi degli enti locali – dice l’ex ministro – ha fatto un ottimo lavoro in quell’occasione”. In quel di Taormina, invece, ricordano ancora quando in occasione de “La Traviata” andata in scena il 10 settembre 2011 al Teatro Antico, durante la celebre aria “Amami Alfredo” qualcuno da lontano rispondeva intonando il ritornello di “Bella stronza”: a poche centinaia di metri, infatti, presso la Villa Comunale, si stava esibendo Marco Masini, ospite musicale della festa nazionale de La Destra. Un episodio che fece molto rumore in Sicilia, imbarazzando non poco l’allora sottosegretario ai Beni Culturali, Nello Musumeci, oggi governatore del centrodestra e ai tempi esponente di spicco del partito di Storace. Nonostante l’evento si svolgesse nell’Isola, il compenso al cantautore toscano, 15.000 euro, fu liquidato proprio dal gruppo del Lazio. “Avevamo uno stand e contribuimmo alle spese”, spiega Storace. Un’altra fattura piuttosto cospicua, 12.100, è stata invece pagata alla Maurilio Massini Progetti di Chianciano Terme (Siena), società che solitamente organizza convegni ma a cui stavolta era stato commissionata una “ricerca e studio per la diffusione dell’attività” del gruppo consiliare regionale. A MONTEROTONDO, NEL FEUDO DI BUONASORTE – Molte fatture pagate dal gruppo regionale sono riconducibili alla cittadina di Monterotondo, a pochi chilometri a nord di Roma, dove si concentrano i consensi di Roberto Buonasorte, braccio destro di Francesco Storace e possibile capolista della lista civica Pirozzi alle prossime regionali. Il 10 gennaio 2011, il gruppo regionale La Destra liquida 1.910 euro all’associazione culturale La Giara Nera come contributo per la festa Befana Tricolore 2011. In quel periodo, parte attiva dell’associazione era Emma Moriconi – oggi impegnata nel comitato elettorale per Pirozzi presidente – moglie di Buonasorte. La Giara Nera ha anche collaborato alla realizzazione di un film-documentario sugli anni di piombo, dal titolo ‘Sangue Sparso’, del quale Moriconi ha curato la sceneggiatura. Le riprese, come recita la presentazione della pellicola, hanno avuto luogo fra la primavera e l’estate 2011. Fra le fatture liquidate dal gruppo regionale La Destra, vi sono ben 9 pagamenti per totali 4.675 euro riconducibili ad altrettanti pasti (per gruppi da 20 persone in media) presso l’Antica Trattoria dei Leoni, sita a Monterotondo in via Federici 23, a due passi dalla sede de La Giara Nera di via Federici 69. “Si facevamo molti incontri in quel periodo – ribatte Francesco Storace – e le spese di rappresentanza si pagavano per il gruppo ma anche per i consiglieri, che eravamo io e Roberto. Il fatto che si andasse a pranzo vicino la sede dell’associazione rende ancora più evidente la motivazione delle spese”. Sempre di Monterotondo, infine, è la ditta Elicom srl, che al costo di 3.630 euro il 3 marzo 2012 ha noleggiato al gruppo regionale La Destra un elicottero “per attività di riprese su Roma, zona Fori Imperiali, Piazza della Bocca della Verità”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/01/29/regione-lazio-feste-porchetta-giri-in-elicottero-e-concerti-a-taormina-le-spese-allegre-del-gruppo-di-storace/4118657/
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aiganym · 7 years
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womenpantstoza · 4 years
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