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#vele al vento
bottegapowerpoint · 2 months
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James Gale Tyler, American Ships Meet at Sea
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ma-pi-ma · 9 months
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Sei donna di marine, donna che apre riviere. L'aria delle mattine bianche è la tua aria di sale e sono vele al vento, sono bandiere spiegate a bordo l'ampie vesti tue così chiare.
1939
Giorgio Caproni, da Finzioni, 1941
@desdemona-d
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sciatu · 7 months
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ORTIGIA DI NOTTE
Abbiamo pranzato in un vecchio ristorante di Ortigia. Fino a qualche anno fa vi erano i due fratelli che l’avevano ereditato dal padre. Eravamo in confidenza e quando ci sedevamo a tavola non ci portavano neanche il menù ma una serie di piatti con antipasti tipici di Siracusa. La pasta alla Meggellina o allo scoglio gli spaghetti al nero di Sicci, la frittura, l’arrosto, la stessa cassata con cui si finiva il pranzo, seguivano le stagioni, la disponibilità del momento. Ora il ristorante è uno dei tanti, con piatti belli a vedersi ma insapori, ed un menù che è lo stesso di Milano o Düsseldorf. Siracusa dalla tavola è scomparsa nella ricerca del Glamour, di una supposta eleganza che giustifica un costo non equilibrato con il pranzo servito. Per questo ci avventuriamo nella notte di Origia con la paura di non trovare più la sua anima accogliente ed antica. Ci accolgono i grandi Yacht dalle forme eleganti che sanno di una ricchezza che cerca ancora l’avventura tra le vele di due alberi o nei ponti eleganti di una cattedrale marina. Poi però torna Ortigia, i suoi enormi baobab la fontana di Aretusa, torna nelle feste sulle barche luminose ormeggiate ai lati delle grandi mura o in quella nei balconi luminosi delle antiche case. Ortigia vive il suo mare e vive sé stessa, di giorno e di notte, indifferente ai tanti turisti per cui l’hanno camuffata e popolata di ristoranti, vive nel silenzio che avvolge i suoi balconi, nella luce giallognola dei suoi vicoli, nelle feste dei ragazzi nelle sue oscure spiaggette, nel vento che l’attraversa e nel tempo che non la vince. Nel silenzio della notte e nei pub stracolmi, tra tavolini e barche in cui rimbomba la musica da discoteca, come un’antica signora che l’oblio non potrà mai vincere, Ortigia vive.
We had lunch in an old restaurant in Ortigia. Until a few years ago there were two brothers who had inherited it from their father. We were friend and when we sat down at the table they didn't even bring us the menu but a series of dishes with typical Syracuse appetizers. The Meggellina or scoglio pasta, black Sicci's spaghetti (cutttlefish spaghetti) with black sauce, the fried food, the roast, the same cassata with which we finished lunch, followed the seasons, the availability of the moment. Now the restaurant is one of many, with dishes that are beautiful to look at but tasteless, and a menu that is the same as in Milan or Düsseldorf. Syracuse has disappeared from the table in the search for Glamour, for a supposed elegance that justifies a cost that is not balanced with the lunch served. This is why we venture into the night of Origia with the fear of no longer finding its welcoming and ancient soul. We are welcomed by large yachts with elegant shapes that smell of a richness that still seeks adventure between the sails of two masted ship or in the elegant descks of a marine cathedral. But then Ortigia returns, its enormous baobabs, the fountain of Arethusa, returns to the celebrations on the bright boats moored at the sides of the great walls or in the bright balconies of the ancient houses. Ortigia lives its sea and lives itself, day and night, indifferent to the many tourists for whom they have disguised it and populated it with restaurants, it lives in the silence that envelops its balconies, in the yellowish light of its alleys, in the festivals of teeneger in its dark little beaches, in the wind that crosses it and in the time that does not overcome it. In the silence of the night and in busy pubs, between tables and boats in which disco music booms, like an ancient lady that oblivion can never conquer, Ortigia lives.
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fuoridalcloro · 2 months
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“Lloyd, soffia un gran vento del cambiamento, ma qui si ristagna" “Temo sia colpa di una delusione che la sta tenendo ancorato al passato, sir” “È difficile levare certe ancore quando sono così pesanti, Lloyd” “Ma sciogliendo i giusti nodi le si può abbandonare per tornare a navigare, sir” “Issa le vele, Lloyd” “A lei il timone, sir”
Simone Tempia - Vita con Lloyd
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haiku--di--aliantis · 22 days
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Sa perfettamente come farti perdere la testa. Ci riesce, se non fai attenzione. Tu mantieni saldo il timone della tua vita: lei è un vento fortissimo. Gonfia le vele della tua libidine al massimo e cerca di dirigerti dove vogliono il suo ego e la sua voglia di farti totalmente suo. È un tira e molla continuo. Per salvarti non dovresti mai farle capire quanto ci tieni, a lei. Non dovrebbe mai sapere che la ami in modo totale. Se ne approfitterà: userà di tutto, per portarti dove vuole lei. Non ci cascare... Come? Si, cara: vengo subito, cucciola mia adorata...
Aliantis
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canesenzafissadimora · 4 months
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Passerà questo tempo come passano tutti i giorni orribili della vita Si placheranno i venti che ti abbattono Stagnerà il sangue della tua ferita L’anima errante tornerà al suo nido Quel che ieri si perse sarà trovato Il sole senza macchia concepito uscirà di nuovo nel tuo costato E dirai al mare: Come ho potuto annegato senza bussola e smarrito giungere al porto con le vele rotte? E una voce ti dirà: Non comprendi? Lo stesso vento che ha rotto le navi è quello che fa volare i gabbiani
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~ Interesse al vento ~
L'interesse è come il vento.
A volte è caldo.
A volte è freddo.
A volte è forte e quasi fastidioso.
A volte leggero e rinfrescante.
A volte una brezza quasi percettibile.
A volte arriva al momento giusto a gonfiarti le vele per farti ripartire.
A volte lo desideri ma non c'è.
A volte c'è ma cessa all'improvviso.
E spesso, molto spesso, si gira e cambia direzione.
@conilsolenegliocchi 🐞
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elperegrinodedios · 1 year
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Il lupo abiterà con l'agnello, e il leopardo giacerà con il capretto; il vitello, il leoncello e il bestiame ingrassato staranno assieme, ed un bambino li guiderà. (Is. 11:6 📖)
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Ma ancora non è giunto quel tempo, cosicchè:
"Il comunista, non condividerà mai l'idea di un democristiano o del fascista. Il tifoso di calcio napoletano o romanista, mai, andrà d'accordo con quello juventino, o interista o milanista che sia. A maggior ragione il credente cristiano non condividerà mai la stessa fede del musulmano, o dell'ebreo. Mia madre da bambino, mi diceva spesso il famoso proverbio popolare che dice: "Chi va con lo zoppo, impara a zoppicare", e lei naturalmente aveva ragione. Nella nostra vita funziona cosi, e anche e soprattutto nella fede, dovrebbe essere cosi perchè se si va d'accordo con tutti e si condividono i pensieri di tutti, stai pur sicuro che qualcosa nella propria cristianità non funziona come dovrebbe: "E non lasciatevi trasportare quà e là, da varie e strane dottrine". E questo non è proverbio, ma è la parola di Dio. (Eb. 13:9) Io da parte mia ho sempre sentito nel mio cuore e di conseguenza ho sempre asserito che chiunque crede in Dio è mio fratello, ma ho anche sempre sostenuto che, seguiamo diversi cammini. E dunque non condivido tutto ciò che leggo o sento, non seguo chi non fa del Signore la sua priorità o più esattamente chi si affida alla religione e crede in un Dio immaginario che non riconosce la trinità. "Nessuno può servire a due padroni perchè o odierà l'uno e amerà l'altro o si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Voi non potete servire Dio e Mammona. (Lu. 16:13 📖)
N.B. Mammona=La dannazione spirituale. La ricchezza idolatrata. (Il Demonio)
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📷Camminando lungo la Via de la Plata.
Sono in molti, a seguire le correnti come vele al vento e a farsi trasportare dal visibile religioso o dall'attrazione del visibile umano. Le banderuole che non camminano secondo la vera fede e cioè secondo quello che credono, bensì camminano secondo quello che vedono, o quel che sentono. È l'umana concupiscenza. Sono tutti coloro che entrano per la più che comoda e larga porta che però con il tempo porterà certo alla perdizione.
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📷 "Las mesetas" sul cammino francese.
📖 Entrate per la porta stretta, poichè larga è la porta, e spaziosa è la via, che conduce alla perdizione e molti sono quelli che entrano per essa. Stretta è invece la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano. (Mt. 7:13-14)
lan ✍️
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anaromantico · 8 months
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"Bisogna partire all'avventura, come un veliero con tutte le vele al vento"
(Sergio Larrain)
LIFE
Buona giornata
🦖
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bottegapowerpoint · 3 months
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Abraham-Louis-Rodolphe Ducros, Three ships; two spéronares of Scilla and a tartanes
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abatelunare · 2 days
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- Sali la nave del mio amore, la poesia soffierà come il vento nelle vele, e salpiamo per l'infinito... (Alfredo Oriani, Al di là).
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relaxbeach1 · 1 month
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... c'è chi al vento alza le vele!
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gregor-samsung · 1 year
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“ Lo scrittore e saggista austriaco Stefan Zweig, in un articolo del ’31, annotava che ogni essere umano «grazie al libro, non è piú murato solo con se stesso nel proprio ristretto campo visivo: può invece rendersi partecipe di tutti gli avvenimenti presenti e passati, dell’intero pensare e sentire dell’intera umanità». Attraverso i libri – continuava Zweig – «un mondo piú tumultuoso e selvaggio irrompeva all’interno delle mura dell’abitazione borghese»; grazie ai libri «ho intuito per la prima volta l’incommensurabile vastità del mondo e il piacere di smarrirmi in essa»; leggendo non si vede la realtà soltanto con i propri occhi, «ma con lo sguardo di innumerevoli anime». Chi legge segue il desiderio di vivere una vita “allontanante”, di lasciarsi magari alle spalle un mondo tetro e spiacevole, ed evadere in uno piú vasto, piú vario e piú ricco o piú intimo. L’“allontanamento” può salvare dal sentirsi schiacciati dal presente e dalle incombenze spesso uggiose del vivere. Chi legge può andare là dove altri non ci sono, in un territorio tutto suo, una “via del rifugio”. L’esperienza di un lettore non è limitata alla propria esistenza di uomo sulla terra. Nella vita, notava Antonio Tabucchi, «si può avere un grande amore, è già una fortuna, due grandi amori è un privilegio che tocca a pochi, ma l’esperienza umana è estremamente limitata»; tramite la letteratura invece, fonte di conoscenza, «tu entri, attraverso varie porte, in questo sentimento complesso che non potresti mai esperire in forma diretta, perché è chiaro che non possiamo essere simultaneamente, nella nostra breve vita, Anna Karenina e, poniamo, Tristano e Isotta o Emma Bovary o Giulietta e Romeo». Grazie ai libri riusciamo invece a vivere piú vite, non esclusivamente l’immediato nostro presente. Il libro è il pensiero vivente di una persona, separata da noi dallo spazio del tempo, e ci parla. Alla memoria personale aggiungiamo una memoria collettiva, e l’intrico delle due «allunga la nostra vita, sia pure all’indietro», scrive Umberto Eco nelle Sei passeggiate nei boschi narrativi, «[…] in qualche modo nel corso della nostra vita noi possiamo rabbrividire con Napoleone per un levarsi improvviso del vento dell’Atlantico su Sant’Elena, gioire con Enrico IV per la vittoria di Azincourt, soffrire con Cesare per il tradimento di Bruto». In un saggio del 1919, La lettura, ancora Virginia Woolf rilevava con rapita scrittura la magica possibilità umana del leggere come circostanza capace di far volgere la mente al passato, quando, grazie a una eventuale complice calma e calda mattina d’estate, un libro soltanto – dietro alle voci del presente, le figure, una fontana, le cose… – permette di aprire una strada infinita che si allunga sino a incontrare come in un fuga musicale una variazione innumerevole di altre voci, altre figure, altre fontane… Apre da quel momento la valorizzazione di uno spazio privato, il tempo lento del leggere in spazi sottratti alla giornata. “
Gian Luigi Beccaria, In contrattempo. Un elogio della lentezza, Einaudi (collana Vele), 2022. [Libro elettronico]
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fuoridalcloro · 1 year
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Passerà questo tempo
Passerà questo tempo come passano tutti i giorni orribili della vita Si placheranno i venti che ti abbattono Stagnerà il sangue della tua ferita L’anima errante tornerà al suo nido Quel che ieri si perse sarà trovato Il sole senza macchia concepito uscirà di nuovo nel tuo costato E dirai al mare: Come ho potuto annegato senza bussola e smarrito giungere al porto con le vele rotte? E una voce ti dirà: Non comprendi? Lo stesso vento che ha rotto le navi è quello che fa volare i gabbiani.
- Óscar Hahn -
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scorcidipoesia · 1 year
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Passerà questo tempo come passano
tutti i giorni orribili della vita
Si placheranno i venti che ti abbattono
Stagnerà il sangue della tua ferita
L’anima errante tornerà al suo nido
Quel che ieri si perse sarà trovato
Il sole senza macchia concepito
uscirà di nuovo nel tuo costato
E dirai al mare: Come ho potuto
annegato senza bussola e smarrito
giungere al porto con le vele rotte?
E una voce ti dirà: Non comprendi?
Lo stesso vento che ha rotto le navi
è quello che fa volare i gabbiani
Óscar Hahn
"Passerà questo tempo"
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canesenzafissadimora · 4 months
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“Lloyd, soffia un gran vento del cambiamento, ma qui si ristagna"
“Temo sia colpa di una delusione che la sta tenendo ancorato al passato, sir”
“È difficile levare certe ancore quando sono così pesanti, Lloyd”
“Ma sciogliendo i giusti nodi le si può abbandonare per tornare a navigare, sir”
“Issa le vele, Lloyd”
“A lei il timone, sir”
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