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#trincea
gianmarcorizzuti · 1 year
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Racconti dalla Trincea + Diversità culturali – Chainsaw Man
Come si può evincere dal titolo, questa volta ho unito due rubriche in un unico articolo. Capirete subito perché. Uno dei frequentatori più assidui che si vedono in pronto soccorso è il paziente che si è ferito con una sega elettrica. Fra i principali hobby del tedesco (il genere è ininfluente) vi è quello di dilettarsi nel fai-da-te. Queste persone si trovano spesso da OBI, famosa azienda di…
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alebaiano03 · 1 year
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demonecelestiale · 7 days
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[prende le intrastata delle vernici].
no spe. ma io odio inserire le intrastat delle vernici
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sauolasa · 11 months
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Ucraina la guerra di trincea ripresa dalle telecamere sugli elmetti
Le immagini riprese dalle telecamere sugli elmetti dei soldati ucraini raccontano gli scontri di trincea a Bakhmut. La controffensiva di Kiev continua, ma i progressi sono esigui
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kon-igi · 4 months
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SE TRENTA MI DÀ TANTO
Ieri sera in privato ho avuto un bel scambio di punti di vista con @nusta (che taggo non per questo ma perché geograficamente interessata dall'argomento di questo post... quando ci arrivo!) fondamentalmente vertenti sulla mia frase 'una ragazza che ha terminato la transizione FtM' (N.d.A - Female To Male, da femmina a maschio).
Giustamente, lei mi ha fatto notare (in modo non polemico ma riflessivo) che la mia frase - sintetica per necessità di 'colpo di scena' - era scorretta perché la persona 'era ragazza già prima a prescindere dalla transizione che ha solo "esplicitato" la sostanza' e che purtroppo in alcuni ambiti digitali non cis questo errore mi avrebbe potuto valere un'aspra reprimenda se non addirittura un attacco diretto.
Non conosco tutte le sfumature espressive del movimento trans e per le mie limitate esperienze devo dire che ho trovato persone molto accondiscendenti verso gli inevitabili errori da parte del sottoscritto ma non dubito che come in ogni ambito si sviluppi una frangia molto agguerrita che per inclinazione o principio si possa triggerare a prescindere (gradito spiegone dalle persone trans che mi leggono).
Il punto del post è che adesso tratterò in modo leggero e simpatico un argomento molto importante che per il suo impatto sulla vita di tutti noi credo sarà inevitabile scateni una polarizzazione tra i vari diversi attori della questione...
LE CAZZO DI ZONE URBANE CON IL LIMITE DEI 30 KM ALL'ORA PER I VEICOLI A MOTORE
Bologna li ha già resi operativi (da cui il tag per Nusta)
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e qua comincia la polarizzazione con schieramento in trincea tra:
AUTOMOBILISTI
MOTICICLISTI
CICLISTI
PEDONI
Io per natura animale e istintiva appartengo al primo gruppo perché per il secondo conosco la traumatologia clinica ortopedica, per il terzo non ho sufficiente energia e per il quarto mi pesa il culo e/o odio aspettare i mezzi.
In un mondo ideale fatto di amore per il prossimo e di oculata scelta dei propri ritmi di vita, questo post non avrebbe ragione di esistere perché un ambiente urbano dove i mezzi non superano i 30 km/h è salutare per le ossa di chi non sta dentro la macchina e per la salvaguardia mentale e polmonare di tutti
MA
qualche mese fa sono andato alla discarica di paesello a portare alcune cose e mi sono accorto che la polizia municipale stava allestendo il telelaser sulla curva di una strada dove c'era il limite di 30 km/h... ovviamente sapevo che al ritorno li avrei trovati lì, tutti frementi e puntanti, quindi prima del cartello di divieto ho frenato e ho cominciato a tenere quella velocità.
Li vedevo piccoli laggiù in fondo al rettiline prima della curva...
Li vedevo piccoli...
Li vedevo piccoli e non si ingrandivano...
Piccoli ma mi puntavano addosso il cannone laser della Morte Nera...
Piccoli ma quasi vedevo i loro occhi cattivi e desiderosi che mi scappasse il piede sull'acceleratore... accelleratore che stavo premendo con la punta dell'alluce, delicato come se stessi disattivando 50 chili di plastico su un biplano senza carburante in picchiata dentro a un vulcano in eruzione.
A un certo punto ho pensato 'Vabbe'... adesso metto in folle, scendo e la spingo!'
Dopo un intervallo di tempo pari a quello di una vecchia che cerca gli spiccioli alla cassa del supermercato, finalmente li supero e penso 'Credo che oggi i conti del mio comune non solo andranno in pari ma si compreranno pure il Manchester City dagli arabi...' perché qua ve lo dico con il succitato amore di prima
A LIVELLO NEUROANATOMICO È FISICAMENTE IMPOSSIBILE RIUSCIRE A TENERE UNA VELOCITÀ SIMILE SENZA FARSI VENIRE UNA NECROSI AL TIBIALE ANTERIORE, SENZA STACCARE GLI OCCHI DAL TACHIMETRO O - E QUA PARLO PER ME - BESTEMMIARE TUTTO IL CALENDARIO FACENDO IL GIRO DELL'ANNO IN 10 SECONDI.
Ora lascio la parola a tutti i pedoni e i biruote, che amo in modo indistinto e che vorrei sempre protetti dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontreranno per la loro via, dalle ingiustizie e dagli inganni del loro tempo e dai fallimenti che per loro natura normalmente attireranno...
Però nessuno mi toglierà l'impressione che i 30 km/h vengano usati per far abbassare la velocità media dai 90 perlomeno ai 50, visto che qua in Italia i numeri dentro ai cartelli tondi col bordo rosso sono solo un suggerimento. E sempre per gli altri.
P.S.
Prevengo chi mi dirà che nell'impatto a 30 km/h con un autoveicolo il pedone avrà il 90% di probabilità di non avere lesioni mortali, contro il 60% dei 50 km/h e il 20% dei 70 km/h. Lo so bene perché ne ho curati parecchi.
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sofysta · 8 months
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Sono ormai esausta...quasi una guerra, una trincea con vinti e vincitrici. Un mese di abbandoni sul lavoro di alcuni colleghi ed il doppio del lavoro per noi restanti. Ma ce l'ho fatta, ho barcollato ma mai mollato! !!!
Ultima settimana di lavoro qui in Sardegna e torno a casina mia in Sicilia con mille novità ed una decisione importante da prendere.
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chez-mimich · 14 days
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Buon Primo Maggio a Noi che lavoriamo (ancora), buon Primo Maggio a chi ha lavorato, buon Primo Maggio a chi vorrebbe lavorare, buon Primo Maggio a chi vorrebbe non morire di lavoro, ma soprattutto buon Primo Maggio a chi è morto di lavoro.
“Non usciremo mai da questa trincea con uno straccio di bandiera bianca” (Wladimiri Majakovsij)
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curiositasmundi · 2 months
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La bozza di conclusioni uscita dal vertice dei capi di Stato e di governo europei sottolinea la necessità “imperativa” di preparare i cittadini Ue al rischio di guerra “in vista di una futura strategia di prontezza”. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, due giorni fa, ha usato le parole di Cicerone, annunciando esplicitamente: “Se vogliamo la pace, dobbiamo preparare la guerra”. E la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen che aveva ulteriormente chiarito: “Il mondo è diventato più pericoloso e l’Ue si deve svegliare, sappiamo che le ambizioni di Putin non si fermano all’Ucraina”.
Il testo sottolinea anche la necessità di sviluppare un piano per una preparazione militare-civile coordinata e rafforzata, insieme a una gestione strategica delle crisi, considerando l’evoluzione del panorama delle minacce. Ciò che rende questa situazione ancora più tangibile è il fatto che questo appello è inserito nella sezione “militare” del documento. È un chiaro segnale che l’Unione Europea si sta preparando all’eventualità di un conflitto armato. Tanto che lo stesso Borrell ha invitato ad abbassare un pò i toni per “non spaventare i cittadini europei”.
Il nuovo strumento di assistenza militare all’Ucraina da 5 miliardi è stato approvato e sul tavolo dei leader c’è la anche la proposta sull’uso dei profitti degli asset russi per comprarci armi e munizioni fa fornire a Kiev. Dal febbraio 2022 la UE e i suoi Stati membri hanno fornito o impegnato oltre 143 miliardi di euro a sostegno dell’Ucraina, di cui 33 miliardi in aiuti militari.
Ma a rendere il tutto ancora più inquietante è lo spettro del casus belli che potrebbe portare i paesi europei alla guerra con la Russia.
“L’Europa ha bisogno dell’effetto Pearl Harbour, di uno shock devastante che ne scuota le democrazie, polverizzi la trincea di dubbi, egoismi ed esitazioni infinite, costringendola ad agire con il consenso delle sue opinioni pubbliche”. A scriverlo una veterana del Sole 24 Ore, l’editorialista Adriana Cerretelli che da anni segue la politica europea per il principale quotidiano economico italiano.
“Dietro garanzia di anonimato il nostro interlocutore, politico europeo di alto rango, evoca l’attacco a sorpresa del Giappone alla base navale americana nel Pacifico, quello che nel 1941 ruppe la neutralità degli Stati Uniti, facendone dal giorno dopo i protagonisti della Seconda Guerra Mondiale a fianco dell’Europa democratica contro la Germania di Hitler”.
La Cerretelli scrive su Il Sole 24 Ore del 20 marzo che il vertice del Consiglio europeo in corso a Bruxelles “è il secondo vertice europeo di guerra dopo quello che due anni fa si tenne a Versailles”.
L’editorialista sottolinea come ci siano ancora divergenze in seno all’Unione Europea ma che “la certezza dell’instabilità continentale, l’esplosione del Medio Oriente dopo il massacro del 7 Ottobre, lo shock di novembre se l’America optasse per il ritorno di Trump, salvo sorprese antieuropeo, antiNato e filo-Putin, hanno prodotto profondi ripensamenti”.
Secondo la Cerretelli l’invio di «soldati sul campo», evocato dalla Francia di Macron e sconfessato a metà dopo il no generale, non è sparito dai radar. Come la questione dei missili tedeschi Taurus, che per il cancelliere Scholz è «prudente» non dare agli ucraini ma per altri sono un deterrente indispensabile.
In Europa, dove in alcuni paesi torna la coscrizione obbligatoria, il presidente del Consiglio Ue Charles Michel nella consueta lettera di invito ai 27 paesi membri della Ue, ha scritto che: “Siamo di fronte alla più grande minaccia alla nostra sicurezza dalla Seconda Guerra mondiale, è tempo di fare passi concreti”. E poi ha citato Cicerone: “se vuoi la pace prepara la guerra”.
La storia insegna molte cose, anche come cominciano le guerre. Più difficile è sapere in anticipo come vanno a finire e di solito finiscono male per molti.
Fermiamoli, con ogni mezzo necessario!!
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generalevannacci · 3 months
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Pillon sempre in trincea...
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contemporary-disquiet · 5 months
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MICHELANGELO PISTOLETTO, Terzo Paradiso, la Trincea della Pace, 2017 Arte Sella, Trentino-Alto Adige
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gregor-samsung · 7 months
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“ Carismatico, coraggioso, indomito, Lussu è un figlio della Sardegna più profonda. Nato ad Armungia nel 1890, laureato in Giurisprudenza a Cagliari, amatissimo comandante della brigata Sassari (nella prima guerra mondiale ha ricevuto ben quattro medaglie dopo quattro anni di trincea per azioni sull’altipiano del Carso e della Bainsizza), ex deputato del Partito sardo d’azione, ha pagato cara, fin lì, la sua militanza, ma ha anche ottenuto una gran bella vittoria su un regime che sembra inattaccabile. Capelli e occhi neri, slanciato, elegante, occhiali dalla montatura di metallo, baffi e pizzetto, sguardo ironico e tagliente, in quel periodo si fa chiamare ‘Mister Mill’ e vive in clandestinità. Agli occhi dei giovani dell’epoca, lo dice Joyce stessa, è un personaggio leggendario, per le gesta in Sardegna e per la sua avventurosa fuga da Lipari. I fatti della Sardegna sono questi: la sera del primo novembre 1926, centinaia di fascisti hanno assediato la casa dell’avvocato Lussu. Non è un’azione isolata, è solo una delle rappresaglie che bande di fascisti organizzano in tutta Italia – devastando case, sedi di giornali, picchiando e assaltando – non appena si è diffusa la notizia dell’attentato fallito a Mussolini, avvenuto il giorno prima a Bologna per mano del sedicenne Anteo Zamboni. Lussu, che è un antifascista, ha partecipato alla secessione dell’Aventino dopo l’assassinio di Matteotti, è antimonarchico, ha lavorato a un progetto federalista-rivoluzionario per unire azionisti, repubblicani e socialisti, è nel mirino dei fascisti della sua città: l’ordine è di saccheggiarne la casa e linciarlo sul posto. L’organizzazione dell’assalto, nella sede del fascio, è durata tutta la giornata per cui c’è stato tempo e modo, per Lussu, di ricevere informazioni da voci amiche e preparare una reazione. Gli amici gli consigliano di scappare ma lui decide di restare in casa, situata nella piazza più centrale di Cagliari, lasciandola ben illuminata, «per dare un esempio di incitamento alla resistenza».
Scende in strada per vedere che succede, sente gli squilli di tromba che chiamano a raccolta i fascisti mentre la piazza si fa deserta. Risale, manda via la domestica. La città continua a serrarsi, i negozi abbassano le saracinesche, i cinema si svuotano. Al ristorante vicino casa dove va a pranzare, il cameriere – che è stato un suo soldato durante la guerra e ora è diventato fascista ma nutre ancora grande rispetto del capitano – lo scongiura di partire subito. La sentenza contro Lussu è stata emessa e lo sa tutta Cagliari. Persino gli inquilini del suo palazzo, tra cui un magistrato di Corte d’appello, si chiudono e tacciono terrorizzati. «Incominciai a preparare la difesa. Un fucile da caccia, due pistole da guerra, munizioni sufficienti. Due mazze ferrate dell’esercito austriaco, trofei di guerra, pendevano al muro». Due giovani amici e compagni si presentano per aiutarlo ma lui li congeda senza discutere. Spegne la luce e si avvicina alla finestra. Assiste alla devastazione della sede della tipografia del giornale «Il Corriere» all’angolo, poi a quella dello studio dell’avvocato Angius. Quindi risuona il grido «Abbasso Lussu! A morte!». È sorpreso di riconoscere tra gli assalitori persone che conosce bene, di cui è stato amico o compagno di scuola. La colonna si divide in tre parti e l’attacco arriva da tre punti: una squadra sfonda il portone e sale dalle scale, una cerca di entrare da un cortile sul retro, l’ultima si arrampica dai balconi. «Confesso che, nella mia vita, mi sono trovato in circostanze migliori. I clamori della piazza erano demoniaci. La massa incitava gli assalitori dalle finestre con tonalità di uragano». Lussu lancia un primo avviso, grida «Sono armato!» da dietro le persiane. Poi, mira e spara al primo che arriva sul balcone. Un giovane fascista, Battista Porrà, colpito a morte piomba giù, sul selciato della piazza. Gli altri scompaiono in un lampo. Nonostante lo svolgimento dei fatti dimostri la legittima difesa (e infatti verrà assolto) e nonostante l’immunità parlamentare, Lussu viene portato in carcere. Ci vorrà un anno prima di arrivare a sentenza ma l’ordine di scarcerazione immediata è seguito da un ordine di domicilio coatto. Lussu è condannato alla pena di cinque anni di confino per misure di ordine pubblico e definito «avversario incorreggibile del regime». “
Silvia Ballestra, La Sibilla. Vita di Joyce Lussu, Laterza (collana I Robinson / Letture), 2022¹; pp. 31-33.
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sauolasa · 1 year
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La vita dei soldati in trincea in Ucraina. Ogni secondo è determinante
Nel fossato della "linea zero" a Velyka Novosilka ogni rumore è un potenziale pericolo
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massimoognibene · 1 year
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Sera di maggio
Cade la pioggia.
Amo la pioggia
Lei è sincera:
Lei non è la primavera.
Mi rifugio in trincea,
La penultima,
La trincea del sonno.
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ma-pi-ma · 11 months
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                                a Trini
Difendere l’allegria come una trincea difenderla dallo scandalo e dalla routine dalla miseria e dai miserabili dalle assenze transitorie e da quelle definitive
difendere l’allegria come un principio difenderla dallo stupore e dagli incubi dai neutrali e dai neutroni dalle dolci infamie e dalle gravi diagnosi
difendere l’allegria come una bandiera difenderla dal fulmine e dalla malinconia dagli ingenui e dalle canaglie dalla retorica e dagli arresti cardiaci dalle endemie e dalle accademie
difendere l’allegria come un destino difenderla dal fuoco e dai pompieri dai suicidi e dagli omicidi dalle vacanze e dalla fatica dall’obbligo di essere allegri
difendere l’allegria come una certezza difenderla dall’ossido e dal sudiciume dalla famosa patina del tempo dall’insolenza e dall’opportunismo dai prosseneti della risata difendere l’allegria come un diritto difenderla da Dio e dall’inverno dalle maiuscole e dalla morte dai cognomi e dalle pene dal caso           e anche dall’allegria.
Mario Benedetti, da Quotidiane, 1979
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c3ss4 · 6 months
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normalizziamo odiare l’ inverno, grazie, i capelli mi si seccano e mi si increspano, la mia pelle fa schifo, non posso vestirmi da puttana, ho il naso congestionato e quel mal di testa da sinusite, la mattina quando mi sveglio la tazza del cesso è congelata, non nevica dal 2010 qua in emilia quindi significa solo nebbia e cagasbura che piove dal cielo, il pranzo di natale è una guerra in trincea, non ho un euro per i regali, il capodanno è sempre deludente e i dolci invernali sono sopravvalutati a me fa cacare sia il panettone che il pandoro
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alibnabitalib · 10 months
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I suoi primi anni di vita e l'accettazione dell'Islam:
Quando Ali (R.A.) aveva cinque anni, Quraish fu colpito da una siccità che influenzò lo stato economico della Mecca. Quindi, il Profeta (S.A.W.) ha fatto appello a suo zio Al-Abbas per aiutare Abu Talib durante la crisi. Hanno offerto ad Abu Talib di prendersi cura dei suoi figli, poiché Al-Abbas ha scelto di prendersi cura di Jafar e il Profeta (S.A.W.) ha preso Ali (R.A.) e gli ha dato ogni gentilezza e affetto nella sua prima infanzia, che lo hanno influenzato per il resto della sua vita. È cresciuto nella casa del Profeta (S.A.W.) e quando il Profeta ha ricevuto la sua missione, Ali (R.A.) è stato il primo a diventare musulmano fin dalla prima infanzia.
Una volta Ali ibn Abu Talib (R.A.) tornò a casa mentre il Profeta (S.A.W.) e la sua nobile moglie Khadijah (R.A.) stavano pregando. Ali (R.A.) ha chiesto della preghiera, poi il Profeta (S.A.W.) gli ha detto che è la religione giusta da Allah, che richiede di adorare nessun dio all'infuori di Allah. Ali (R.A.) ha detto di non averne mai sentito parlare prima, e deve dirlo a suo padre Abu Talib, ma il Profeta (S.A.W.) gli ha chiesto di mantenere la questione segreta. La mattina dopo Ali (R.A.) andò dal Profeta (S.A.W.) e dichiarò il suo Islam. All'inizio mantenne segreto il suo Islam, temendo da suo padre, ma quando Abu Talib lo riconobbe, approvò il suo e gli chiese di mantenerlo mentre Abu Talib si rifiutò di abbandonare la religione dei suoi defunti padri fino alla sua morte.
Il suo matrimonio con Fatimah (RA):
Ali (R.A.) sposò la figlia più amata del Profeta (S.A.W.), Fatimah (R.A.), una delle migliori donne di tutto il mondo, sua madre era Khadijah Bint Kuwailid (R.A.). Il matrimonio benedetto ebbe luogo a Medina dopo la battaglia di Ohud, poiché Fatimah (R.A.) aveva quindici anni. Pertanto, Ali (RA) ha avuto l'ulteriore onore di essere il padre della progenie del Profeta (SAW) attraverso i suoi figli di Fatimah (RA), Al-Hasan (RA), Al-Husayn (RA), Zainab (RA) e Umm Kulthoom (RA).
Il suo coraggio e la sua lotta per sostenere l'Islam:
Ali (R.A.) era ben noto per il suo coraggio. Ha partecipato a quasi tutte le battaglie contro i miscredenti durante il periodo del Profeta Muhammad (S.A.W.), ad eccezione della battaglia di Tabuk nell'anno 9 dell'Egira, poiché il Profeta (S.A.W.) aveva posto Ali (R.A.) a capo della città.
Oltre ad essere il portabandiera in quelle battaglie, Ali (RA) guidava gruppi di guerrieri in incursioni nelle terre nemiche. Nella battaglia di Badr, sconfisse il campione omayyade Walid Ibn Utba e altri venti soldati politeisti. Ali (RA) era prominente nella battaglia di Uhud, quando il portatore dello stendardo islamico fu martirizzato, fu Ali (RA) che lo sollevò, ma sfidato dal miscredente Talha Ibn Uthman, prontamente Ali (RA) Lo attaccò e cadde a terra. Fu anche Ali (R.A.) che attirò intorno al Profeta (S.A.W.) con altri Compagni, nella battaglia di Uhud, quando gli arcieri abbandonarono i loro posti in cerca di bottino, e nel caos che seguì quando quasi tutti fuggirono, Ali (R.A.) che Allah aveva protetto, rimase fermo accanto al Profeta Muhammad (S.A.W.).
Nella battaglia della trincea, Ali (R.A.) sconfisse coraggiosamente un leader di spicco dei miscredenti chiamato Amr Ibn Wudd. Nella battaglia di Khaybar, Ali (R.A.) sconfisse il grande comandante ebreo Marhab. Quando l'esercito musulmano non riuscì a conquistare la fortezza ebraica per due volte, il Profeta (S.A.W.), offrì il comando e lo stendardo ad Ali (R.A.). La fortezza si riempì dell'assalto dei musulmani e ottenne la vittoria. Inoltre, Ali (R.A.) fu uno dei Compagni che rimasero incrollabili accanto al Profeta Muhammad (S.A.W.) nella battaglia di Hunain.
Ali (RA) Durante il Califfato di Abu Bakr (RA):
Dopo la morte del Profeta (S.A.W.), tutti i Compagni (R.A.) giurarono fedeltà ad Abu Bakr (R.A.), eccetto Ali (R.A.), che lo fece in seguito perché era impegnato nell'organizzazione del funerale del Profeta (S.A.W.). Inoltre, aveva giurato sulla morte del Profeta (S.A.W.) che non si sarebbe impegnato in nulla tranne la preghiera fino a quando non avesse completato la compilazione del Corano. Ali (RA) ha dato la sua promessa di lealtà ad Abu Bakr (RA) e lo ha assistito durante tutto il suo Califfato.
Dopo aver terminato la spedizione di Usamah, Abu Bakr (RA) ha inviato Ali (RA) con un gruppo di Compagni per proteggere i confini della città in quel momento critico. Inoltre, Abu Bakr (R.A.) consultò Ali (R.A.) prima di combattere l'apostasia e i romani. Le narrazioni hanno rivelato che il giudice era delegato ad Ali (RA) durante il periodo di Abu Bakr (RA).
Ali (RA) Durante il Califfato di Umar ibn Al-Khattab (RA):
Umar Ibn Al-Khattab (RA) è stato eletto secondo califfo dopo la morte di Abu Bakr (RA). Ali (R.A.) ha promesso la sua fedeltà a Umar (R.A.) e lo ha aiutato come fidato consigliere. Durante il califfato di Umar (RA), l'esercito islamico conquistò l'imperatore romano in Siria, Egitto e Nord Africa. Inoltre, l'esercito islamico conquistò l'imperatore persiano in Iraq, Persia, Khurasan, estendendosi fino ai confini della Turchia e dell'India. Durante tutto il percorso, Umar (R.A.) consultava i saggi Compagni del Profeta (S.A.W.) come Ali (R.A.) e cercava i loro suggerimenti in questioni politiche.
È stato narrato che Ali (RA) è stato colui che ha consigliato a Umar (RA) di impostare Hijra come l'inizio del calendario islamico. Fu Ali (R.A.) a dare consiglio a Umar (R.A.) di andare a Gerusalemme per ricevere la Sacra Moschea dai Romani, mentre Umar (R.A.) mise Ali (R.A.) a capo di Medina. Ali (RA) è stato uno dei consigli elettorali a scegliere il terzo califfo nominato da Umar (RA). Uthman (RA) e Ali (RA) erano i due principali candidati.
Ali (RA) Durante il Califfato di Uthman ibn Affan (RA):
Uthman Ibn Affan (RA) è stato eletto terzo califfo. Ali (RA) ha promesso la sua fedeltà a Uthman (RA) ed è rimasto a Madinah sostenendolo. Ali (R.A.) ha rappresentato un ruolo considerevole durante l'incitamento alla ribellione contro Uthman (R.A.). Ali ha sostenuto Uthman (RA) e lo ha difeso offrendo consigli e affrontando l'opposizione provinciale proveniente dall'Egitto e dall'Iraq. Miravano a sostituire Uthman (RA) con Ali (RA), ma quest'ultimo respinse risolutamente le loro richieste. Così, hanno finto di ritirarsi, ma dopo tre giorni sono tornati a Medina per assediare Uthman (RA) e la sua famiglia. Ali (R.A.) ei suoi figli difesero Uthman (R.A.) ardentemente e avevano lo scopo di combattere i ribelli, ma Uthman (R.A.) rifiutò di uccidere le persone per il suo bene. Fu un'intricata tribolazione nella storia islamica, segnata dall'assassinio di Uthman (R.A.).
Ali Ibn Abi Talib (RA): Il quarto califfo:
Dopo l'uccisione del terzo Califfo Uthman (R.A.), i Compagni del Profeta si sono avvicinati ad Ali (R.A.) chiedendogli di essere Califfo, ha prima declinato la responsabilità di questo grande ufficio, suggerendo di essere un consigliere invece che un capo. Ma alla fine, ha deciso di sottoporre la questione al pubblico musulmano nella Moschea del Profeta, di conseguenza, la stragrande maggioranza dei Compagni a Medina considerava Ali (R.A.) la persona più adatta per essere Califfo dopo Uthman (R.A.). Pertanto, ha accettato di assumersi la responsabilità. Il 25 di Dhul-Hijjah 35H (24 giugno 656 d.C.), le promesse di lealtà furono giurate ad Ali (R.A.).
Diversi problemi dovettero affrontare il nuovo Califfo quando prese il potere. In primo luogo, deve stabilire la pace nello stato e migliorare la situazione politica in deterioramento. In secondo luogo, doveva agire contro gli assassini di Uthman (R.A.).
Lo stato politico di Medina è stato turbato dalla presenza di Abdullah ibn Saba e del suo partito illegale, sostenuto da schiavi – fuggiti dai loro capi – e abitanti dei villaggi. Ali (RA) ha chiesto a tutti i seguaci di Ibn Saba di lasciare Medina e tornare nelle loro regioni. Il partito illegale guidato da Abdullah ibn Saba non ha obbedito all'ordine del Califfo e ha finto di restare lì come suoi amici. Il loro scopo nel restare era creare guai e problemi tra i musulmani. Quando gli ordini del Califfo furono disobbediti, Ali (RA) offrì piena libertà ai Compagni, inclusi Talha e Al-Zubair, che chiedevano di vendicare la morte di Uthman (RA). Presto hanno creduto che fosse impossibile rilevare gli assassini in circostanze così critiche.
Il regno di Ali (RA) è stato notevolmente segnato dal verificarsi di prove e problemi tra i musulmani. Un'attenta lettura della storia islamica ha rivelato che la causa principale di quei disordini era il partito dei Sabiti, sostenuto da schiavi fuggiti e abitanti dei villaggi. Il loro leader Abdullah ibn Saba era ebreo ma finse di convertirsi all'Islam durante il regno di Uthman ibn Affan (RA). L'obiettivo principale di Ibn Saba era dividere i musulmani e diffondere l'anarchia nella società islamica. Ha provocato i musulmani a uccidere Uthman (RA) poiché pensava che Uthman (RA) avesse occupato il seggio di Ali (RA). Era la principale fonte di malizia e rivoluzione durante il regno di Ali (RA).
Il regno di Ali (RA) non comprendeva nuove conquiste, ma caratterizzato da realizzazioni civili e culturali come; l'organizzazione della polizia, la costruzione del tribunale arbitrale e la costruzione delle carceri. Inoltre, Ali (RA) ha trasferito la capitale del Califfato da Medina a Kufah in Iraq, a causa della sua posizione strategica al centro del paese islamico in quel momento. Kufah prosperò quando furono istituite le scuole di giurisprudenza e grammatica. Inoltre, Ali diede ordine di fornire per la prima volta le lettere del Sacro Corano con segni vocalici.
Il regno di Ali (RA) non comprendeva nuove conquiste, ma caratterizzato da realizzazioni civili e culturali come; l'organizzazione della polizia, la costruzione del tribunale arbitrale e la costruzione delle carceri. Inoltre, Ali (RA) ha trasferito la capitale del Califfato da Medina a Kufah in Iraq, a causa della sua posizione strategica al centro del paese islamico in quel momento. Kufah prosperò quando furono istituite le scuole di giurisprudenza e grammatica. Inoltre, Ali diede ordine di fornire per la prima volta le lettere del Sacro Corano con segni vocalici.
Il suo martirio:
La notte in cui Ali (R.A.), Ibn Al-Tiyah venne da lui per chiamarlo per la preghiera quando apparve l'alba. In questo momento, Ali (R.A.) era molto reclinato. Quindi è tornato la seconda volta mentre Ali (R.A.) era ancora nella stessa posizione e di nuovo è tornato la terza volta. Dopo la terza volta, Ali (R.A.) si alzò e andò alla moschea. Quando arrivò alla piccola porta, Ibn Muljam balzò fuori e lo colpì.
Ali (R.A.) morì il 17 di Ramadan, 40H (25 gennaio 661 d.C.). Il suo Califfato continuò per cinque anni.
Un anziano dei Quraishi ha riferito che quando Ali (R.A.) è stato colpito da Ibn Muljam, Ali (R.A.) ha detto:
"Sono succeduto dal Signore della Kabah."
Quando Ali (R.A.) è stato colpito, ha avvisato i suoi figli e poi non ha mai detto altre parole se non:
"Non Dio ma Allah"
finché la sua anima non fu presa. È stato lavato dai suoi figli Hasan (RA) e Hussain (RA) e Abdullah Ibn Jafar (RA). Al-Hasan (RA) ha guidato la preghiera funebre per lui.
Rapporti con lo sciismo:
Ali Ibn Abi Talib fondò lo sciismo dopo che gli altri califfi precedenti morirono e collaborò con l'ebreo convertito all'Islam, Abdullah Ibn Saba nonostante esagerava dicendo che era un Dio poi lo maledisse insieme a suoi figli e lo fece uccidere.
Dopo la morte Alì Ibn Abi Talib accettò lo sciismo soltanto perché è molto adorato per i musulmani sciiti e fa miracoli nonostante questo tuttavia Alì Ibn Abi Talib rimane molto legato alle tradizioni del profeta.
Miracoli di Alì Ibn Abi Talib:
L'Imam ali (as) anche
-controlla il vento
-controlla la crescita di ogni pianta
-controlla la pioggia
-brucia gli shiakhan all'inferno
-Controlla il tempo
L'Imam (as) è essenzialmente il guardiano di questo mondo. Lo protegge, se ne prende cura, lo custodisce, gli fornisce la pioggia, la luce, il cibo, ecc.
"Durante la battaglia di Sifeen, l'esercito al comando di Ali non riusciva a trovare acqua. Nelle vicinanze c'era una chiesa e Ali vi si recò per chiedere alle persone che vi si trovavano dove si potesse trovare l'acqua. Gli risposero che l'acqua si poteva trovare solo a diverse miglia di distanza. L'esercito chiese allora ad Ali se potevano andare a bere, Ali disse loro di non preoccuparsi. L'esercito iniziò a viaggiare verso ovest, ma a un tratto si fermò, indicò il terreno e disse all'esercito di iniziare a scavare lì. Cominciarono a scavare e trovarono una grossa pietra; Ali (as) disse loro di sollevare la pietra, ma non ci riuscirono. Ali, allora, estrasse la pietra con la mano e l'acqua fresca cominciò a sgorgare dal terreno. Un sacerdote cristiano stava assistendo all'episodio, si avvicinò ad Ali e gli chiese: "Sei un Profeta?", al che Ali rispose "No", il sacerdote allora chiese "Sei un Angelo?", Ali rispose "No". Il sacerdote allora disse: "Non sei un Profeta o un Angelo, allora cosa sei?". Ali rispose: "Sono un wasi del Sigillo di tutti i Profeti, Muhummud al Mustapha". Il sacerdote allora disse: "Tira fuori la mano, così posso abbracciare l'Islam". Ali gli disse cosa dire (cioè la Shahada) e il sacerdote disse quanto segue: "Testimonio che non c'è altro Dio all'infuori di Allah. Attesto che Muhummud è il Profeta di Allah e attesto che Ali è il wasi del Profeta Muhummud".
Muhammad dichiarò che nella notte dell'Ascensione, l'Altissimo mi ordinò di chiedere ai profeti del passato per quale motivo erano stati elevati a quel rango, ed essi testimoniarono tutti: "Siamo stati innalzati a causa del tuo Ufficio profetico, dell'Imamato di Ali Ibn Abu Talib e degli Imam della tua posterità". Una voce divina ordinò allora: "Guarda sul lato destro dell'Empireo". Guardai e vidi la somiglianza di Ali, Hasan, Husain, Ali ibn al-Husain, Muhammad Bakir, Jafar as-Sadiq, Musa Kazim, Ali ibn Musa-ar-Reza, Muhammad Taki, Ali Naqi, Hasan Askhari e Mahdi che pregavano in un mare di luce. Questi", disse l'Altissimo, "sono le mie prove, i miei vicegerenti e i miei amici, e l'ultimo di loro si vendicherà dei miei nemici".
Il Profeta dichiarò che quando compì l'Ascensione, gli angeli si informarono in modo particolare su Ali. Quando arrivai", continuò, "al quarto cielo, vidi l'angelo della morte, che disse che era suo compito prendere l'anima di ogni creatura per ordine di Dio; ma nel caso di te e di Ali, dovrò prendere il vostro consenso". Quando arrivai sotto l'Empireo, vidi Ali ibn Abu Talib in piedi e gli dissi: "O Ali, sei arrivato prima di me?" "A chi ti rivolgi", chiese Gabriele. "Mio fratello", risposi. 'Questo non è Ali', disse, 'ma un angelo del Dio Misericordioso, che Egli ha creato a somiglianza di Ali e quando quelli di noi che hanno il privilegio di avvicinarsi alla Divinità desiderano vedere Ali, si recano da questo angelo".
Così Gesù, Mosè e Abramo si informarono su Ali e si congratularono con Maometto per aver lasciato al suo posto un califfo così valido. L'Apostolo raccontò inoltre: "Nella notte di MERAJ, su tutte le tende di luce e su tutti i pilastri dell'Empireo in cui sono giunto, ho visto scritto: "Non c'è altro Dio all'infuori di Allah, Muhammad è l'Apostolo di Dio e Ali ibn Abu Talib è il comandante dei Fedeli".
Aspetto fisico:
Ali era di media altezza. Aveva una testa superba e un viso nobile come l'uomo stesso. Il suo naso era dritto e la sua bocca era splendidamente formata. I suoi occhi erano molto imponenti, pieni di luce e di lucentezza. Nella sua voce c'era una nota di musica. C'era un'aura di spiritualità e un forte magnetismo personale su di lui. In gioventù era bello e pieno di vigore. In età avanzata, divenne corpulento e ingombrante. I capelli grigi della testa lasciarono il posto alla calvizie. La barba, tuttavia, rimase folta e rigogliosa e spesso la tinse di rosso. Era robusto, geniale, caritatevole, meditativo, riservato: un uomo che svettava sulle persone che lo circondavano per le sue capacità intellettuali e spirituali.
Prestavolto per la trama:
-Chethiya Weerakoon
-Bryan Salvadore (pv attuale)
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