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#sostenibilità aziendale
fitnessitaliano · 5 months
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Aziende con un Cuore - Guida all'Impatto Sociale Positivo
Nel dinamico scenario degli affari, il tradizionale focus esclusivamente sul profitto sta cedendo il passo a un paradigma più ampio e umanitario. Sempre più aziende stanno abbracciando un approccio che va al di là della ricerca del mero guadagno finanziario. È in questo contesto che emerge il concetto affascinante delle “Aziende con un Cuore”, entità che non solo prosperano economicamente ma si…
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aaquilas-blog · 5 months
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Riflettiamo sul Divario Globale della Ricchezza: Una Chiamata all'Azione
📈Introduzione Nel corso degli ultimi anni, abbiamo assistito a un fenomeno inquietante nel panorama economico globale: una crescente concentrazione di ricchezza nelle mani di pochi, a fronte di una vasta popolazione che lotta quotidianamente per le necessità più elementari 💰 Il Paradossale Accumulo di Ricchezza Dal 2020, i cinque uomini più ricchi del mondo hanno più che raddoppiato le loro…
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divulgatoriseriali · 10 months
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Cambiamenti nel Mercato del Lavoro: Preparare le Aziende al futuro
Il mondo del lavoro e delle imprese sta attualmente attraversando una serie di sfide significative. Tra queste, ci sono la digitalizzazione e l’automazione, l’inclusione e la diversità, la trasformazione dei modelli organizzativi e di business, la competizione globale, l’intelligenza artificiale, il benessere e dei cambiamenti al mercato del lavoro Inoltre, la pandemia ha portato ad un…
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trustmeupblog · 3 days
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La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) rappresenta un'importante evoluzione normativa per le imprese europee, imponendo standard più rigorosi e trasparenti nella rendicontazione degli impatti ambientali, sociali e di governance. Con l'obiettivo di promuovere una maggiore responsabilità e sostenibilità aziendale, la CSRD richiede una integrazione tra informativa finanziaria e non finanziaria, estendendo l'obbligo di audit ai report di sostenibilità. TrustMeUp, una piattaforma innovativa che combina donazioni e shopping, emerge come una soluzione ideale per le aziende, in particolare le società benefit, per conformarsi ai nuovi requisiti della CSRD, garantendo trasparenza e incentivando le donazioni attraverso un sistema di ricompense basato sulla blockchain.
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lamilanomagazine · 21 days
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Sicilia: bando da 78 milioni per premiare i progetti dei giovani agricoltori
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Sicilia: bando da 78 milioni per premiare i progetti dei giovani agricoltori Favorire il ricambio generazionale e sostenere l'innovazione: questi gli obiettivi del bando da 78 milioni di euro messo in campo dalla Regione Siciliana, attraverso l'assessorato dell'Agricoltura, in favore di giovani imprenditori di età inferiore ai 41 anni che si insediano per la prima volta a capo di un'azienda agricola. Il sostegno consiste in un premio forfettario in conto capitale di 50 mila euro vincolato alla presentazione di un progetto di sviluppo dell'attività, sia in termini di modernizzazione che di nuovi approcci produttivi maggiormente sostenibili in termini ambientali e economici. Si tratta di una misura prevista dall'intervento "SRE01 Insediamento giovani agricoltori" nell'ambito del "Programma di sviluppo rurale della Sicilia" che mira ad attrarre le nuove generazioni nel settore offrendo strumenti che favoriscano le fasi iniziali d'insediamento tra cui l'acquisizione dei terreni, dei capitali e delle conoscenze. Le finalità, così come specifica il bando modificato rispetto alla versione precedente in base alle indicazioni condivise con i rappresentanti del settore, includono l'incremento dell'occupazione, la parità di genere, l'inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle zone rurali. Le domande di sostegno devono essere inoltrate, attraverso il portale Sian (Sistema informativo agricolo nazionale) che sarà accessibile da martedì 21 maggio fino al 30 settembre di quest'anno. Insieme alla domanda di sostegno, dovrà essere presentato il piano aziendale che verrà poi valutato nel corso dell'istruttoria e che deve inquadrare la situazione di partenza dell'insediamento, l'idea imprenditoriale, le tappe essenziali che caratterizzano le attività e i tempi di attuazione, gli obiettivi e risultati che si intendono raggiungere, evidenziando quelli orientati verso la sostenibilità economica ed ambientale, verso l'utilizzo delle Ict(Information and Communication Technologies) e l'indicazione dei mercati target. Tutti i dettagli del bando, dei requisiti richiesti e delle modalità di presentazione delle domande sono disponibili a questo link.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Obiettivo emissioni zero: la situazione delle aziende italiane
Secondo un recente report di Accenture, meno di due aziende su dieci a livello globale, e solo il 19% in Italia, sono attualmente sulla buona strada per raggiungere l'obiettivo di emissioni zero entro il 2050. Obiettivo emissioni zero: le aziende italiane sono sulla buona strada? Mentre la consapevolezza e l'impegno verso la sostenibilità crescono, la maggior parte delle aziende fatica a tradurre questi concetti in azioni concrete e tangibili. Il report evidenzia che solo il 50% delle aziende sta effettivamente riducendo le proprie emissioni, ma non a un ritmo abbastanza rapido per raggiungere gli obiettivi prefissati. Ancora più preoccupante è il dato che il 31% delle aziende ha addirittura visto le proprie emissioni crescere nell'ultimo anno. La strada verso l'obiettivo Net Zero è irta di sfide, ma non impossibile. La vera sfida per le aziende è quella di integrare la sostenibilità a 360 gradi nella propria strategia e nel proprio modello di business. Ciò significa non solo ridurre le emissioni di gas serra, ma anche adottare pratiche più sostenibili in tutta la catena del valore, dai fornitori ai clienti. Le aziende italiane indietro rispetto al resto del mondo? Nonostante il quadro generale non sia roseo, alcune nazioni sembrano essere più avanti rispetto ad altre nel percorso verso il Net Zero. L'Europa, ad esempio, si distingue come leader nella transizione sostenibile, con il 60% delle aziende che hanno già fissato obiettivi Net Zero e il 74% che prevede di investire in questa direzione nei prossimi tre anni. L'Italia, in questo panorama, appare indietro, con solo il 19% delle aziende sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi. Questo divario potrebbe essere dovuto a una serie di fattori, tra cui la minore disponibilità di tecnologie green, la complessità del tessuto produttivo italiano e la carenza di infrastrutture adeguate. Cosa serve per accelerare il passo? Per accelerare il passo verso l'obiettivo Net Zero, le aziende italiane dovranno necessariamente compiere un salto di qualità. Alcune azioni chiave includono: - Investire in tecnologie green: è fondamentale investire in tecnologie che permettano di ridurre le emissioni di gas serra, come l'energia rinnovabile, l'efficienza energetica e la mobilità sostenibile. - Riprogettare prodotti e processi: è necessario ripensare prodotti e processi in un'ottica di sostenibilità, utilizzando materiali riciclati e riciclabili e adottando pratiche di produzione più efficienti. - Coinvolgere la filiera produttiva: la transizione verso il Net Zero non può avvenire da sola. È fondamentale coinvolgere attivamente fornitori, clienti e altri attori della filiera produttiva in questo processo. - Promuovere una cultura aziendale sostenibile: è necessario creare una cultura aziendale che valorizzi la sostenibilità e incoraggi i dipendenti ad adottare comportamenti eco-compatibili. Il tempo stringe La lotta contro il cambiamento climatico non ammette ritardi. Le aziende che non si attiveranno concretamente per raggiungere gli obiettivi di emissioni zero rischiano di non essere competitive sul mercato in futuro. Inoltre, si espongono a rischi reputazionali e legali sempre più crescenti. Il tempo per agire è adesso. Le aziende italiane hanno l'opportunità di cogliere la sfida del Net Zero come un'occasione per innovare, crescere e rafforzare la propria competitività sul lungo termine. Un futuro più sostenibile è possibile, ma richiede l'impegno e la collaborazione di tutti gli attori economici. Foto di Marcin da Pixabay Read the full article
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pettirosso1959 · 29 days
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L’AGRICOLTURA BIO-ILLOGICA FA DIVENTARE GREN (DI BILE)!
Una delle follie green mira a ridurre le coltivazioni con una motivazione che esprime tutta l’inflessibilità dell’utopia green a discapito del buon senso e della realtà: “fermiamo i trattori nelle campagne”! Non per dare più produttività ai terreni come sospensione annuale nell’ambito di un ciclo di rotazioni pluriennali, ma permanentemente (venti anni di sospensione!), per contenere le emissioni di CO2 prodotte dalle lavorazioni agricole. Come? Beh, gli “esperti” della transizione green hanno le idee chiare: l’Europa può pagare gli agricoltori per smettere di coltivare i campi e consentire alle multinazionali green di “seminare” campi di moduli FV (fotovoltaici) o torri eoliche!. O forse anche in allevamenti di grilli. E convertire le stalle per vitelli in stalle sintetiche, cioè laboratori asettici dove si possono clonare e assemblare tessuti animali destinati alle catene McDonald’s.
Vogliono che, oltre a rispettare misure sempre più asfissianti per contenere le insostenibili emissioni ad effetto serra, si utilizzino solo vetture elettriche, ma spostandoci a 30 km/h, che non mangi più carne e non si coltivi troppo la terra, ma inviano centinaia di miliardi (di € o $ fa poca differenza) a un comico per sostenere la guerra in Ucraina e, forse, per scatenarla anche in altri Stati, come se le emissioni dei missili, delle bombe, degli esplosivi, delle forniture belliche (o anche solo delle esercitazioni militari della Nato o dei loro caccia che sempre più solcano i cieli, anche in territori non belligeranti) siano salutari per l’ambiente.
Pensate che sia più pericoloso un innalzamento della temperatura del nostro Pianeta di 1,5 °C nel 2050 o una guerra mondiale nucleare?
In un articolo di una decina di anni fa de Il Sole 24 Ore intitolato (vado a memoria) “Mercanteggiando alla Borsa del clima” si illustrava un meccanismo finanziario di “riciclaggio” della CO2 “sporca”, analogo a quello mafioso del denaro “sporco”, cioè una tecnica subdola che consente di ripulire un’immagine aziendale davanti agli eco-burocrati o agli eco-attivisti emettendo ancora più gas ad effetto serra) tramite l’acquisto sul mercato di crediti di carbonio (i certificati verdi) da aziende considerate virtuose. In sostanza, ci sono aziende che sforano i tetti imposti dalle leggi per le emissioni di CO2 e, per continuare ad operare inquinando più di prima. Oltretutto le certificazioni sono controllate da enti privati e gestite a vantaggio di multinazionali, oligarchi e speculatori di ogni risma. Per esempio, l’azienda Tesla, che produce veicoli elettrici ed è considerata modello da seguire in tema di sostenibilità industriale, viene ricompensata con crediti green di valore spropositato, che vengono poi messi all’asta, magari per sostenere l’avvio di centrali alimentate con carburanti fossili (https://www.motorisumotori.it/tesla-ha-guadagnato-oltre-9-miliardi-di-dollari-dalla-vendita-di-crediti-green-alle-rivali/140678).
In questo squallido ed opaco mercato, chi è amico dei potenti che lo gestiscono può ammantarsi della patente di rispettoso dell’ambiente pur permettendosi iniziative ciniche e sfrontate, che di verde hanno ben poco come lo sfratto degli indigeni dalla foresta keniota venduta (Eh, si: leggere per credere!), dove emerge che la presunta tutela dell’ambiente non è a vantaggio delle persone o delle generazioni presenti o future, ma è finalizzata a beneficio… dell’ambiente. Eh, sì: leggere l’articolo per credere! Riassumendo l’articolo, abbiamo due multinazionali che, per rifarsi una verginità eco-green-sostenibile (o, in altri termini, per agevolare una transizione da nero a verde, perché loro si percepiscono così), ‘pretendono di sviluppare progetti green sottraendo la terra a chi ci vive da sempre’. Cioè, vogliono riqualificare quel territorio africano con una riforestazione che spazzi via non solo le capanne ma anche un intero popolo, sfrattato perché è di troppo. Gli alberi acchiappa-carbonio vengono prima delle persone. Eppure quelle persone, che hanno a cuore le loro terre ben più che i filantropi occidentali, come rileva l’articolo ‘non tagliano gli alberi ma li salvaguardano con saggezza e amore’ mantenendo inalterato l’ecosistema come è sempre stato da secoli e secoli.
Tutte queste situazioni traggono origine da una scellerata e indimostrata teoria che ossessivamente batte lo stesso tasto arrivando sempre alle stesse conclusioni: troppe variazioni climatiche (come se il tempo dovesse obbedire alle nostre necessità o non fosse mai cambiato bruscamente in passato), troppa CO2 e, infine, tutta colpa di troppe persone che la producono. La fissazione di chi ci manovra sta proprio qui: il problema non è l’eccesso di anidride carbonica, ma l’eccesso di persone. E l’eugenetica, la limitazione dell’uomo (neo-malthusianesimo) o il superamento dei suoi limiti (transumanesimo) sono le soluzioni.
Sempre più persone sono consapevoli della disumanità di certa ideologia green e sanno che la verità è ben altra. Ma non basta sapere: occorre soprattutto far sapere.
Se la propaganda di oggi insiste nel seguire gli insegnamenti di Goebbels per addomesticare l’opinione pubblica, anche chi si oppone, pur svantaggiato nella cassa di risonanza, può utilizzare la stessa strategia. Prendi una verità, una di quelle soffocate, censurate ovvero spacciate come menzogna. Ripetila cento, mille, centomila volte: diventerà una falsa menzogna. Cioè ridiventerà una verità, ripulita da ogni mistificazione.
Ma chi sta dalla parte della verità ha un grande vantaggio. La verità prima o poi si afferma. La menzogna è buio che cerca di coprire la luce. Ma la luce è più forte: bastano pochi raggi a sconfiggere la marea di buio che avvolge una stanza. La menzogna non può chiudere tutti i varchi dai quali può penetrare la verità.
Professor Domenico Salimbeni.
E poi, come dice Simenon nel romanzo “Maigret ha un dubbio” la verità è come il profumo del mare: lo si respira ancor prima di vederlo.
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editorialstaff2020 · 1 month
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Valmont Solar: quando l’agriFV si basa sull’equilibrio tra benefici economici ed ecologici
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Attenzione alla sostenibilità e innovazione tecnologica sono le due direttrici su cui si muove Valmont Solar | Convert, oggi tra i principali protagonisti della transizione energetica
Alla fiera di KEY 2024 di Rimini si è fatta notare per prodotti di alto livello in grado di accogliere le ultime tendenze dell’energia fotovoltaica. E proprio grazie ad uno di questi, il Convert tracker agrivoltaic advanced, si è aggiudicata il premio Premio Innovazione Solare. Parliamo di Valmont Solar | Convert, realtà in prima linea nella transizione energetica. Rinnovabili ha incontrato Matteo Demofonti, Vice President Product Strategy & Commercialization per farsi raccontare gli ultimi progetti avviati e le novità in arrivo, con un occhio di riguardo all’agrivoltaico.
Ing. Demofonti, il 2023 è stato un anno eccezionale per il settore del fotovoltaico, con significativi risultati sia in Italia che a livello europeo e globale. Considerando la rapida crescita del mercato, come è stato per Valmont Solar | Convert l’anno appena trascorso?
L’anno 2023 ha segnato un vero e proprio traguardo per Valmont Solar | Convert, registrando un incremento sostanziale del fatturato, che testimonia il dinamismo del nostro lavoro e la capacità di rispondere all’aumentata domanda con una produzione efficace e innovativa. Abbiamo lavorato intensamente per consolidare le attività di revamping e repowering, vitali per l’ottimizzazione degli impianti esistenti e per rispondere alla crescente richiesta di soluzioni energetiche sostenibili e di maggiore efficienza. Il nostro impegno nel greenfield si è concretizzato nella realizzazione di impianti di dimensioni rilevanti, supportati da solidi piani di investimento, uno dei tanti, il parco agrivoltaico Piani della Marina che una volta completato sarà il più grande in Italia.
Il nostro focus si è mantenuto forte anche al di fuori dei confini italiani, trovando terreno fertile in altri mercati europei come la Spagna e la Polonia. In questo contesto favorevole, abbiamo anche iniziato a raccogliere i primi frutti nel settore dell’agro-fotovoltaico, che unisce le nostre competenze nel fotovoltaico con le esigenze dell’agricoltura moderna, delineando nuove prospettive per la crescita sostenibile. In sintesi, l’anno è andato oltre le nostre aspettative, consolidando la nostra presenza sia sul mercato italiano, dove siamo fortemente radicati, sia su quello europeo, sempre più riconoscibile come un ambiente fertile per l’espansione e l’innovazione nel settore dell’energia rinnovabile. Diciamo che l’orientamento strategico adottato è quello giusto e che l’innovazione e la sostenibilità continueranno a guidare il nostro percorso futuro.
Cosa contraddistingue il vostro approccio all’agri-FV?
In Valmont Solar, l’agrovoltaico non è una semplice tendenza, ma una conferma della nostra visione a lungo termine nell’integrazione tra l’energia solare e l’agricoltura. L’investimento in questa sinergia è radicato ben prima che diventasse un argomento di moda, è una scelta strategica che abbiamo perseguito negli anni, puntando su un filone che potesse unire l’efficienza energetica con il sostegno all’agricoltura, che è parte integrante del nostro DNA aziendale e del patrimonio industriale italiano.
Il recente riconoscimento da parte del Ministro durante la fiera KEY a Rimini, con una visita al nostro stand, riflette il sostegno e la visione lungimirante del governo verso le nostre iniziative. Questo è per noi un segno di appoggio e incentiva la nostra determinazione a proseguire su questa strada.
Il nostro approccio all’agrovoltaico, che abbiamo sviluppato, si basa su un equilibrio tra benefici economici ed ecologici. Non si tratta di opporre l’energia rinnovabile all’agricoltura; anzi, crediamo in una convivenza armoniosa che, tramite l’avanzamento tecnologico, può migliorare la produttività agricola senza sacrificare la sostenibilità. Il mercato necessita di soluzioni pratiche ed efficienti, non semplicemente di incentivi statali. E il nostro sistema agrovoltaico, semplice e conveniente, risponde a questa esigenza, eliminando la necessità di un sostegno esterno per l’installazione. È con questa filosofia che continueremo a sostenere e a guidare lo sviluppo di iniziative sostenibili che rispecchiano i bisogni attuali e futuri del settore.
Rimanendo in tema di agrivoltaico, ci può raccontare qualcosa del progetto Symbiosist?
Il progetto SYMBIOSIST, finanziato dal programma europeo Horizon e lanciato all’inizio del 2023, rappresenta un’iniziativa avanguardistica che mira a fondere in maniera simbiotica l’energia fotovoltaica di ultima generazione con le esigenze dell’agricoltura. Questo progetto è al centro di una strategia per incrementare la competitività dell’agrivoltaico in Europa e, contemporaneamente, per ridurre l’impatto ambientale e paesaggistico associato a questa forma di energia rinnovabile.
L’impegno di Valmont Solar in progetti come SYMBIOSIST è un esempio della nostra dedizione all’innovazione tecnologica. Il nostro scopo è quello di stimolare un progresso tangibile e concreto nello sviluppo tecnologico che trasformerà queste ricerche in prodotti reali e migliorativi. Il valore di SYMBIOSIST sta nell’avvicinare il mondo accademico e quello industriale, consentendo una sinergia di esperienze che spesso sono distanti nella quotidianità lavorativa. Attraverso questo progetto, ci avvaliamo dell’opportunità di unire gli sforzi di ricerca con le esigenze di investitori e centri di ricerca, creando così nuovi prodotti che riflettano le necessità attuali e future del settore. SYMBIOSIST diventa quindi una piattaforma di conoscenza e sviluppo che porta i benefici dell’agrivoltaico non solo in ambito tecnico ma anche culturale, elevando il dialogo sulle energie rinnovabili e stimolando politiche che ne favoriscano la crescita e l’adozione.
Leggi l’intervista completa su Rinnovabili https://www.rinnovabili.it/energia/fotovoltaico/agrivoltaico-valmont-solar-punta-innovazione-sostenibilita/
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portvanguard · 1 month
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Alessandro Mazzi, il suo impegno nell’ingegneria civile e marittima
Alessandro Mazzi è un ingegnere e consulente aziendale nato il 20 ottobre 1966 a Verona. La sua carriera si è concentrata sull'ingegneria civile e marittima, con un impegno significativo nei confronti della sostenibilità ambientale. Ha giocato un ruolo importante nel progetto MOSE, un sistema di barriere mobili progettato per proteggere Venezia dalle inondazioni, che comprende 78 paratoie alle bocche dei porti di Lido, Malamocco e Chioggia. Mazzi ha anche avuto un ruolo chiave in Grandi Lavori Fincosit S.p.A., una delle principali imprese di costruzione italiane, specializzata in infrastrutture terrestri e marittime. Oltre a queste attività, Mazzi ha ricoperto posizioni di leadership in altre imprese costruttive e attualmente lavora come consulente per progetti pubblici e partecipa ai consigli di amministrazione di varie società, contribuendo alla realizzazione di progetti infrastrutturali significativi in Italia e all'estero.
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fitnessitaliano · 6 months
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CSR Ovvero Società Responsabili - Come Fare la Differenza
Oggi più che mai, le aziende sono chiamate a svolgere un ruolo attivo e positivo nella società, non solo producendo beni e servizi di qualità, ma anche contribuendo al benessere collettivo e alla salvaguardia dell’ambiente. Questo approccio, noto come Corporate Social Responsibility (CSR) o Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI), si basa sull’idea che le aziende non siano solo entità economiche,…
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olitaly · 2 months
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safetyandpromo · 2 months
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DPI Verona: Rivoluzionare La Stampa Digitale Con L'artigianato Italiano
Nel regno della stampa digitale, dove la precisione incontra l'arte, DPI Verona si distingue come faro di innovazione e qualità. Situata nella pittoresca città di Verona, in Italia, questa azienda è stata in prima linea nel rivoluzionare il settore della stampa digitale con la sua combinazione di tecnologia all'avanguardia e tradizionale artigianato italiano. Diamo uno sguardo più da vicino a DPI Verona e al suo percorso verso l'eccellenza.
Un'eredità di artigianato:
Verona, rinomata per il suo ricco patrimonio culturale e le tradizioni artigianali, offre lo scenario perfetto per le operazioni di DPI Verona. Attingendo a secoli di artigianato italiano, DPI Verona infonde in ogni progetto un senso di raffinatezza ed eleganza che è sinonimo della regione.
Tecnologia all'avanguardia:
Pur abbracciando la tradizione, DPI Verona tiene anche il passo con gli ultimi progressi nella tecnologia di stampa digitale. Dotata di macchinari e software all'avanguardia, l'azienda garantisce precisione e qualità senza pari in ogni lavoro di stampa. Dai banner di grandi dimensioni ai design complessi, DPI Verona si rivolge a una vasta gamma di clienti con esigenze e specifiche diverse.
Attenzione ai dettagli senza pari:
Ciò che distingue DPI Verona è il suo costante impegno verso la perfezione. Ogni progetto viene sottoposto a una pianificazione ed esecuzione meticolosa, con l'accento posto anche sui più piccoli dettagli. Che si tratti di precisione del colore, risoluzione o texture, DPI Verona non lascia nulla di intentato nel garantire che il prodotto finale superi le aspettative.
Collaborazione e personalizzazione:
In DPI Verona la collaborazione è fondamentale. L'azienda lavora a stretto contatto con i clienti per comprendere la loro visione e portarla in vita con precisione ed estro. Che si tratti di una campagna di branding aziendale, di una mostra d'arte o di un evento speciale, DPI Verona offre soluzioni su misura che riflettono l'identità e gli obiettivi unici di ciascun cliente.
Sostenibilità e responsabilità ambientale:
In un’epoca in cui la sostenibilità è fondamentale, DPI Verona si impegna a ridurre al minimo la propria impronta ambientale. L'azienda utilizza pratiche e materiali di stampa ecocompatibili ove possibile, garantendo che le sue operazioni siano efficienti e responsabili dal punto di vista ambientale.
Stabilire lo standard per l’eccellenza:
Con la sua costante dedizione alla qualità, all'innovazione e alla soddisfazione del cliente, DPI Verona ha stabilito lo standard di eccellenza nel settore della stampa digitale. Che si tratti di trasformare un concetto in realtà o di migliorare l'attrattiva visiva di uno spazio, DPI Verona continua a spingere i confini di ciò che è possibile con la stampa digitale.
Conclusione:
In un mondo in cui le prime impressioni contano più che mai, DPI Verona testimonia il potere della precisione e della creatività nella stampa digitale. Combinando l’artigianato italiano con la tecnologia all’avanguardia, l’azienda ha ridefinito gli standard di eccellenza del settore. Mentre continua ad evolversi e innovare, DPI Verona rimane un partner di fiducia per coloro che cercano qualità e artigianalità senza pari nelle loro attività di stampa.
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easily-ecommerce · 2 months
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Il Microcredito per le PMI e gli Autonomi
Il microcredito è uno strumento finanziario che ha lo scopo di rispondere alle esigenze di inclusione finanziaria di coloro che presentano difficoltà di accesso al credito tradizionale perché non dispongono di sufficienti garanzie. Non si tratta semplicemente di un prestito di piccolo importo, ma di un’offerta integrata di servizi finanziari e non finanziari. Ciò che contraddistingue il microcredito dal credito ordinario è l’attenzione alla persona, che si traduce con l’accoglienza, l’ascolto e il sostegno ai beneficiari dalla fase pre-erogazione a quella post-erogazione, nonché la particolare attenzione prestata alla validità e alla sostenibilità del progetto. Lo strumento del microcredito, nella forma di “microcredito imprenditoriale”, si rivolge a tutti coloro che intendono avviare o potenziare un’attività di microimpresa o di lavoro autonomo e/o che hanno difficoltà di accesso al credito bancario..
Chi può ottenere il finanziamento?
Lavoratori autonomi titolari di partita IVA da non più di 5 anni e con massimo cinque dipendenti;
Imprese individuali titolari di partita IVA da non più di 5 anni e con massimo cinque dipendenti;
Società di persone, società tra professionisti, s.r.l. semplificate e società cooperative, titolari di partita IVA da non più di 5 anni e con massimo 10 dipendenti.
Come si può utilizzare il finanziamento?
Acquisto di beni (incluse le materie prime necessarie alla produzione dei beni o servizi e le merci destinate alla vendita) o servizi connessi all'attività;
Pagamento di retribuzioni di nuovi dipendenti soci lavoratori;
Sostenimento dei costi per corsi di formazione aziendale;
Ripristino capitale circolante;
Operazioni di liquidità;
No ristrutturazione del debito.
Qual è l’iter da seguire?
Se sei interessato al finanziamento, il primo step è quello di recarti in una delle banche convenzionate con l’Ente Nazionale per il Microcredito e presentare la tua richiesta. Da questo momento, un tutor di microcredito ti assisterà gratuitamente, aiutandoti innanzitutto a capire se la tua idea imprenditoriale sia realizzabile. Successivamente lo stesso tutor sarà il tuo punto di riferimento per la redazione dell’idea imprenditoriale e per chiarire eventuali dubbi.
Quali sono le caratteristiche del finanziamento di microcredito?
Mutuo chirografario 
Durata massima 84 mesi, incluso un eventuale periodo di preammortamento. Importo max € 40.000,00, che possono diventare € 50.000,00 se le ultime 6 rate pregresse sono state pagate in maniera puntuale e se lo sviluppo del progetto finanziato risulta in linea con il raggiungimento dei risultati previsti. Garanzia pubblica del Fondo di garanzia per le PMI (80% dell'importo finanziato).
 La Banca potrà richiedere ulteriori garanzie personali (non reali) solo relativamente alla parte non coperta dalla garanzia pubblica. * La richiesta di accesso al microcredito è totalmente gratuita fino all'atto di erogazione del finanziamento.* Successivamente, laddove previsto dalla convenzione con l'istituto bancario, l'importo relativo all'1% (uno percento) della somma erogata verrà trattenuto dalla banca, all'atto dell'erogazione e trasferito al tutor incaricato dei servizi ausiliari.*
 *Condizioni previste dalle banche convenzionate con l’Ente Nazionale per il Microcredito
Quali documenti sono necessari?
CHECKLIST DOCUMENTALE per Imprese Neo Costituite (< 18 mesi) e Professionisti:
Documento d'identità**
Codice fiscale**
Copia Visura Camerale della ditta e/o società rilasciata da non più di 3 mesi**
Copia modello attribuzione Partita IVA**
Numero d'iscrizione all'ordine professionale**
Situazione economico/patrimoniale a data recente**
Copia ultime dichiarazioni dei redditi personali dell'amministratore e dei soci con allegati estremi della presentazione**
Eventuali attestazioni professionali connesse alla realizzazione del progetto
Lettera di intenti per l'utilizzo e/o locazione eventuale sito operativo
Copia eventuale contratto di franchising da sottoscrivere per l'avvio del progetto
Preventivi acquisto attrezzature/ macchinari/ stigliature/ supporti hardware e/o software / registratori di cassa connessi all'avvio del progetto
Preventivi di eventuali lavori strutturali nei locali opzionati quali siti operativi
Preventivi per eventuali spese per l'avvio del progetto (pubblicità in genere)
Preventivi eventuali necessarie coperture assicurative di persone e locali
Preventivi per l'acquisto prima fornitura (recenti) ovvero fatture (recenti) quietanzate nel caso di investimenti già sostenuti
** Da presentare in banca
CHECKLIST DOCUMENTALE per Imprese Costituite e Professionisti (>18 mesi)
Copia documento di Identità del titolare e/o amministratore**
Codice Fiscale**
Copia Visura Camerale della ditta e/o società rilasciata da non più di 3 mesi**
Copia Atto Costitutivo e Statuto (esclusivamente per le società) **
Copia delibere assembleari in cui vengono conferiti i poteri all'organo amministrativo a richiedere, perfezionare ed utilizzare fidi bancari (qualora non previsto dallo Statuto) **
Copia modello attribuzione Partita IVA**
Numero di iscrizione all'ordine professionale**
Situazione economico/patrimoniale a data recente (qualora scadenza esercizio chiuso sia eccessivamente lontana-maggiore di 4 mesi) **
Copia ultime due dichiarazioni dei redditi della società/ditta con allegati estremi della presentazione**
Copia ultime dichiarazioni redditi personali dell'amministratore e dei soci con allegati estremi della presentazione**
Dettaglio delle operazioni di leasing se presenti o voci particolarmente significative per una valutazione della situazione economica, finanziaria e patrimoniale, ecc.
Dettaglio affidamenti con il sistema bancario (allegando copia e/o ultimo trimestre) **
Preventivi di eventuali finanziamenti richiesti. Fonte www.microcredito.gov.it 
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stranotizie · 2 months
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Nell’attuale contesto mondiale, in cui la consapevolezza ambientale e sociale si è elevata a una priorità imprescindibile, la sostenibilità si pone come un faro guida verso un futuro più equo e rispettoso del nostro pianeta. In questa intervista, abbiamo approfondito l’argomento con Anna Pasotti, CEO & Founder di Sostenibilità d’Impresa, una figura di spicco nel settore della sostenibilità aziendale Anna Pasotti e l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente del’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) La sostenibilità spiegata da Anna Pasotti  Qual è il nucleo centrale della sostenibilità e quali sono le sue implicazioni a livello aziendale? Il cuore pulsante della sostenibilità è imparare a vivere nei limiti del pianeta, così da garantire una vita equa e dignitosa per tutti senza sfruttare eccessivamente le risorse naturali. Si tratta di agire in modo responsabile per evitare di compromettere le possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni. In questo contesto, la sostenibilità aziendale non è quindi solo una moda o una strategia di marketing, ma un imperativo morale ed economico. Si tratta dei comportamenti che un’azienda adotta per migliorare il benessere delle persone e del pianeta, sia internamente sia esternamente. Negli ultimi anni, il concetto di sostenibilità ambientale, sociale ed economica è diventato sempre più rilevante. Basti pensare che si è integrato nelle politiche aziendali e nei programmi governativi. Le imprese sostenibili giocano un ruolo cruciale nel limitare i danni ambientali e ridurre le disuguaglianze sociali. In questo modo contribuiscono a plasmare un futuro più inclusivo e sostenibile per tutti. Obiettivi sostenibili dell’Agenda 2030 Potrebbe illustrarci quanti e quali obiettivi sostenibili sono stati delineati nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile? E come quest’ampio spettro di obiettivi influisce sulle strategie aziendali e sulle politiche di sostenibilità? L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile comprende 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, o SDGs, che coprono una vasta gamma di tematiche. Essi vanno dall’eliminazione della povertà alla promozione di società pacifiche e inclusive. Questi obiettivi interconnessi e indivisibili costituiscono un nuovo quadro di riferimento per lo sviluppo sostenibile.Sono infatti in grado di armonizzare la crescita economica, l’inclusione sociale e la tutela dell’ambiente. Le imprese sono sempre più chiamate a incorporare tali obiettivi nelle loro strategie aziendali e politiche di sostenibilità, contribuendo così agli sforzi globali per un futuro più equo e rispettoso dell’ambiente. Pratiche sostenibili  In che modo l’adozione di pratiche sostenibili influisce sulle attività quotidiane, dalla gestione delle risorse umane alla scelta dei fornitori e all’organizzazione interna?  Le politiche di sostenibilità aziendale sono essenziali sia per ottenere vantaggio competitivo sia per contribuire al benessere della società e alla protezione dell’ambiente. Le imprese adottano comportamenti sostenibili per migliorare il benessere delle persone e del pianeta, sia internamente che esternamente. È cruciale che le organizzazioni si impegnino lungo tutta la catena del valore ad adottare scelte organizzative e strategiche che rispettino i principi dello sviluppo sostenibile. Strategie concrete  Quali strumenti e strategie le imprese possono utilizzare per abbracciare la sostenibilità su tutti i fronti? Le aziende possono allineare le proprie strategie e operazioni agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) per contribuire a creare un mondo più equo e sostenibile. Questo impegno non solo offre benefici sociali ed ambientali, ma può anche portare a nuove opportunità di mercato, migliorare la reputazione aziendale e garantire la redditività nel lungo periodo. La sostenibilità aziendale si concentra sull’adozione di un modello di business che considera l’ambiente, il benessere sociale e una governance equa. La Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR) rappresenta l’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni e nei rapporti con le parti interessate, come definito dalla Commissione UE nel Libro Verde del 2001. Inoltre, l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile impegna istituzioni, organizzazioni, individui e aziende a contribuire a questo percorso essenziale. Politiche interne  Quali politiche interne vengono adottate per garantire il benessere dei dipendenti e promuovere un ambiente di lavoro equo e rispettoso? Secondo il concetto di Corporate Social Responsibility (CSR), introdotto per la prima volta nel 1953 da Howard Rothmann Bowen, l’impresa ha il dovere di perseguire politiche e prendere decisioni che rispettino non solo obiettivi economici ma anche il contesto sociale in cui opera, inclusi i suoi dipendenti. L’impresa ha un impatto significativo sulla comunità e ha quindi obblighi sociali, tra cui garantire un lavoro dignitoso e sicuro, creare condizioni di occupabilità e soddisfazione per i dipendenti, promuovere diversità, equità e inclusione, e concentrarsi sull’economia circolare. Queste politiche mirano a contribuire alla crescita e al benessere della comunità nel suo insieme. Sfide alla sostenibilità  Come le imprese affrontano la sfida della sostenibilità del prodotto, adottando approcci che si avvicinano all’economia circolare? L’economia circolare si basa sul ridurre, riutilizzare e riciclare i prodotti per ridurre gli sprechi e sottrarre i materiali alle discariche. Questo modello implica la condivisione, il riutilizzo, la riparazione e il riciclo dei materiali per estendere il ciclo di vita dei prodotti e ridurre i rifiuti. L’obiettivo è reintrodurre i materiali nel ciclo economico per generare ulteriore valore. L’economia circolare, definita dalla Ellen MacArthur Foundation come “pensata per potersi rigenerare da sola“, contrasta con il modello economico lineare tradizionale, che comporta l’estrazione, la produzione, l’uso e lo smaltimento. L’azione a monte coinvolge la progettazione dei prodotti per renderli duraturi, riutilizzabili, riparabili e riciclabili, mentre l’azione a valle fornisce informazioni ai consumatori per scelte più consapevoli e sostenibili e limita i prodotti monouso e l’obsolescenza prematura. Collaborazioni e partnership In che modo le aziende possono collaborare con gli stakeholder e le comunità locali per creare un impatto positivo sul territorio e sulla società nel suo complesso? Attivare iniziative rivolte alla propria comunità di appartenenza può portare numerosi vantaggi per tutti gli attori coinvolti. Tra le azioni di responsabilità sociale, vi sono il volontariato, il mentoring e le sponsorizzazioni. Il volontariato d’impresa coinvolge i dipendenti dell’azienda in attività non strettamente legate al loro ruolo lavorativo, creando partnership con associazioni del territorio e contribuendo a progetti specifici o a collaborazioni a lungo termine. Questa collaborazione favorisce l’innovazione sociale e il benessere di tutte le parti coinvolte. Le tre dimensioni della sostenibilità aziendale  Ci spiega le caratteristiche delle tre dimensioni della sostenibilità aziendale: ambientale, sociale ed economica? Essa si basa su tre pilastri indipendenti: sostenibilità economica, ambientale e sociale: Economica: si concentra sull’uso efficiente delle risorse per garantire una crescita economica stabile e continua; Ambientale: si riferisce all’uso sostenibile delle risorse naturali, considerando le esigenze delle generazioni future; Sociale: riguarda il mantenimento di un benessere equamente distribuito all’interno della società, includendo sicurezza, salute, istruzione, giustizia e democrazia. Queste tre dimensioni sono interconnesse e integrate nella visione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Misurare la sostenibilità aziendale  Qual è l’approccio aziendale alla definizione e al monitoraggio della sostenibilità attraverso gli ESG? La sostenibilità aziendale è un percorso continuo allineato agli obiettivi di business e miglioramento nelle aree ESG (Ambientale, Sociale, di Governance). Si definisce una roadmap a medio termine con azioni concrete e misurabili, coinvolgendo tutte le aree aziendali. I Key Performance Indicator (KPI), o indicatori di performance, sono strumenti essenziali per misurare il progresso e il raggiungimento degli obiettivi. Devono essere chiari, misurabili e allineati alla strategia aziendale. Inoltre, l’analisi approfondita degli indicatori ESG consente una valutazione qualitativa, inclusa nel rating di sostenibilità, che valuta l’impegno dell’azienda nell’ambito ambientale, sociale e di governance. Figure chiave all’interno dell’azienda Chi si occupa di sostenibilità in azienda? Il Sustainability Manager è una figura chiave per guidare l’azienda verso uno sviluppo sostenibile. Le sue mansioni includono garantire la conformità alle normative ambientali, sviluppare politiche sostenibili, definire obiettivi di performance, creare campagne di sensibilizzazione e comunicare i progetti di sostenibilità sia internamente sia esternamente. Questo ruolo sottolinea l’importanza dell’impegno di tutta l’organizzazione verso lo sviluppo sostenibile. La situazione italiana  Qual è il quadro attuale della sostenibilità aziendale in Italia e quali sono le prospettive future? Secondo i dati dell’Istat del 2022, il 59,5% delle aziende manifatturiere italiane ha intrapreso azioni di sostenibilità, con previsioni di crescita al 64% entro il 2025. Tuttavia, le attività sinora messe in atto si concentrano principalmente sull’ambiente (50,3%), mentre solo il 36,8% riguarda l’aspetto economico, che spesso è più complesso da implementare. Sostenibilità: una sfida per le piccole e medie imprese Quali sono le sfide che le PMI affrontano nell’implementare strategie di sostenibilità e quali sono i potenziali vantaggi? Molte PMI riconoscono l’importanza della sostenibilità, ma spesso si trovano ad affrontare la mancanza di risorse e conoscenze necessarie per mettere in pratica efficacemente tali strategie. La mancanza di incentivi finanziari può rappresentare un ostacolo significativo, specialmente per le PMI con risorse limitate. Queste ultime infatti trovano difficile investire in iniziative sostenibili a causa dei costi iniziali elevati e della scarsità di finanziamenti appropriati. Tuttavia, è importante comprendere che gli investimenti in sostenibilità possono portare a vantaggi a lungo termine, inclusa una maggiore efficienza operativa e una migliore reputazione aziendale. Inoltre, le PMI devono navigare in un ambiente normativo complesso e in continua evoluzione. Cosa che può rendere difficile comprendere e rispettare le normative sulla sostenibilità. Nonostante queste sfide, sempre più consumatori sono attratti da marche e prodotti sostenibili, offrendo significative opportunità di mercato per le PMI che abbracciano la sostenibilità. Le imprese che riescono ad integrare con successo la sostenibilità nella loro strategia aziendale possono differenziarsi dalla concorrenza e attrarre una base di clienti fedeli. Bilancio di sostenibilità A chi si rivolge il Bilancio di Sostenibilità? Qual è il ruolo del bilancio di sostenibilità per le aziende e quali vantaggi può offrire? Oggi, i consumatori e gli investitori sono sempre più attenti all’impatto ambientale delle attività e questo influenza le loro decisioni di consumo e di investimento. Il bilancio di sostenibilità rappresenta un incentivo per le aziende che desiderano pubblicizzare il proprio impegno nel ridurre l’impatto ambientale e socio-economico delle proprie attività, anche se non sono obbligate per legge a farlo. La scelta di rendicontare la sostenibilità consente di promuovere un modo di operare più trasparente e responsabile. Offre quindi vantaggi evidenti come migliorare la reputazione del marchio, superare il greenwashing e costruire un modello di business più solido e resiliente. Ma ci sono altri ulteriori benefici derivanti dalla gestione della sostenibilità aziendale. Quali? L’impact investing, la rilevazione periodica dei dati aziendali, l’identificazione e la riduzione di inefficienze, la valutazione delle minacce e opportunità di business, l’accesso a finanziamenti più ampi, la riduzione degli oneri finanziari, l’espansione della base clienti e la differenziazione rispetto alla concorrenza . Infine, investire in sostenibilità può contribuire anche ad attrarre e trattenere i migliori talenti, poiché i giovani lavoratori sono sempre più sensibili all’etica delle organizzazioni in cui operano. Nuove direttive Quali sono le principali modifiche proposte dalla Commissione europea alla Direttiva sulla Rendicontazione della Sostenibilità Aziendale e come influenzeranno le aziende interessate? La Commissione europea ha proposto una rettifica della Direttiva sulla Rendicontazione della Sostenibilità Aziendale (CSRD) il 21 aprile 2021. Questa modifica estende l’obbligo di rendicontazione della dichiarazione non finanziaria a tutte le grandi aziende e alle società quotate in Borsa, indipendentemente dalla loro dimensione, ad eccezione delle microimprese. La proposta introduce anche l’obbligo di verifica delle informazioni nel rapporto di sostenibilità. Richiede altresì l’etichettatura digitale dei dati per consentire l’accesso a un database europeo centralizzato. Inoltre, prevede requisiti di rendicontazione più dettagliati e l’adeguamento agli standard validi nell’Unione Europea. It’s a Mans’ Man’s Man’s World? Anna Pasotti: un esempio di empowerment femminile In un mondo dove, come recita la celebre canzone di James Brown, “It’s a Man’s Man’s Man’s World”, dalla prospettiva di una donna leader come lei, quanto è impegnativo navigare in un universo prevalentemente maschile? Quale è stata la sua esperienza personale nel conquistare e mantenere una posizione di rilievo in un contesto così dominato dagli uomini? Durante il mio percorso professionale, ho notato che il ruolo della donna nella sostenibilità sociale, economica e gestionale è fondamentale per il progresso e lo sviluppo sostenibile della società moderna. La partecipazione delle donne in vari settori, sia a livello decisionale sia operativo, ha dimostrato di portare benefici tangibili che vanno oltre il loro ruolo specifico. Le donne imprenditrici e manager spesso portano prospettive uniche, competenze sofisticate e un approccio più inclusivo alla gestione delle risorse. Tutti fattori che contribuiscono all’innovazione e alla diversificazione economica. Nonostante ci sia ancora molto da fare per promuovere la parità di genere, credo che temi come l’inclusività e la valorizzazione delle diversità siano cruciali per la crescita responsabile e sostenibile. Navigazione articoli Fonte
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greenmax-it · 2 months
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La responsabilità ESG è considerata una priorità assoluta nelle relazioni annuali di molte aziende ed è diventata anche un prerequisito per la cooperazione di molte aziende. Che cos'è esattamente la ESG?
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ESG è l'acronimo di tre parole inglesi, ovvero Environment (Ambiente), Society (Società) e Corporate (Governance), che indica la responsabilità e la performance ambientale, sociale e di corporate governance di un'impresa. L'ESG è diventato un importante sistema di indicatori per valutare la sostenibilità aziendale e la responsabilità etica. In particolare, si riferisce all'impatto ambientale della produzione e delle operazioni dell'impresa e al suo impegno per la tutela dell'ambiente. Ciò include aspetti quali l'efficienza delle risorse, il controllo delle emissioni, l'utilizzo dell'energia, la gestione dei rifiuti e così via. Per questo motivo INTCO Recycling, in quanto azienda che si occupa di riciclaggio di plastica, prende molto sul serio la propria responsabilità ESG aziendale.
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lamilanomagazine · 1 month
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Milano. Parte l'Alleanza per l'aria e per il clima con le prime 21 imprese "Resilienti".
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Milano. Parte l'Alleanza per l'aria e per il clima con le prime 21 imprese "Resilienti". Continua la collaborazione tra il Comune di Milano e il mondo dell'impresa per favorire e velocizzare il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, qualità dell'aria e neutralità climatica previsti dal Piano Aria e Clima, attraverso la chiamata alla progettazione dell'Alleanza per l'Aria e il Clima. L'Alleanza per l'Aria e per il Clima è un ambiente istituzionale di confronto paritetico tra il Comune di Milano e un gruppo di imprese capofila, nel quale i soggetti selezionati possono concertare interventi e divulgare, valorizzare e condividere quelle iniziative che da tempo ormai sempre più imprese realizzano per adeguare il proprio profilo ai criteri ESG. Capgemini Italia, Carbotermo, Carrefour Italia, Cariplo Factory, Deloitte Italy, Edison, Havas Media, InVento Innovation Lab, Legacoop Lombardia, Liquigas, L'Oréal Italia, Maire, OpenDot, Re-Solution Hub, Sky Italia, SOS-LOGistica, SYNLAB Italia Srl, Taua, TEKNE SpA, True Energy Advisory, Up2You: sono le 21 'Imprese consapevoli e resilienti' che entreranno a far parte del nucleo designato a promuovere una maggiore consapevolezza verso i temi della transizione ambientale nel settore aziendale e a portare avanti le attività e i progetti per adeguare il profili di business ai requisiti ecologici che la transizione richiede. Il Nucleo parteciperà dunque nei prossimi mesi alla fase di "co-design" dell'Alleanza per l'Aria e per il Clima. L'Alleanza permetterà di mettere a sistema quanto le aziende cittadine stanno già facendo in tema di sostenibilità con impatto su Milano e di stimolare ulteriori possibili collaborazioni. Le linee-guida sviluppate durante la fase di co-design verranno successivamente messe in pubblica consultazione affinché tutta la business community cittadina possa prenderne visione e contribuire alla finalizzazione per poi poter aderire all'Alleanza. La creazione dell'Alleanza per l'Aria e il Clima si affianca alle attività previste dal Climate City Contract, al fine di generare un percorso sempre più condiviso in cui integrare in modo efficace il contributo di tutte le componenti cittadine. Maggiori informazioni sul sito di Milano Cambia Aria al link... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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