Tumgik
#pochi e selezionati
catsloverword · 4 months
Text
1. Potare rami secchi: tagliare legami non più necessari e tenere solo chi ti fa stare bene... 2. La vita riserva sempre belle sorprese: stupisciti...
Tumblr media
32 notes · View notes
autolesionistra · 9 months
Text
Tumblr media
Estratti delle parole dette oggi da Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, stanno rimbalzando in qualche sito giornalistico per lo più locale e saranno probabilmente dimenticate già domani, ma per apprezzare il senso e il peso del suo discorso consiglio caldamente una lettura integrale. Si può leggere qui: http://www.stragi.it/vittime/discorso-2023
Mancano solo i tanti applausi, i pochi fischi in selezionati momenti, il forte caldo umano quanto meteorologico della piazza.
27 notes · View notes
lunamagicablu · 1 year
Photo
Tumblr media
Il compito degli starseed  è tra i più difficili da svolgere in una dimensione densa come la nostra, i figli delle stelle sono stati selezionati dalla nostra galassia e oltre. Pochi esseri si presterebbero volontari per compiere un lavoro simile, col rischio di dimenticare chi sono e di perdere la loro connessione con i loro Sè Superiori.Anche se i figli delle stelle costituiscono una percentuale molto piccola della popolazione della Terra, la loro missione è importante e molto varia. Prima di tutto, devono attraversare questa vita fisica e riuscire a ricordarsi chi sono.Quando questa connessione viene fatta, vengono attratti a intraprendere un processo di trasformazione che li porta a divenire interi, centrati, e connessi con il loro Sè Superiore. Una volta che i figli delle stelle realizzano chi sono, possono iniziare a aiutare le anime Terrestri illuminate a ancorare la luce alla Madre Terra. I Figli delle stelle vengono risvegliati e sono pronti per ancorare la luce al pianeta, eseguire rituali, meditare e focalizzare le proprie energie sulle situazioni che richiedono di essere cambiate per il bene di tutti.
Gli Starseed ad un certo punto della loro vita, in concomitanza con il risveglio, non solo incontrano altri loro simili già risvegliati che li aiutano nel loro cammino con cui fanno un tratto del cammino ma hanno contatti con gli esseri extraterrestri e spesso il ricordo di venire presi a bordo di un loro mezzo – che altri non sono la loro famiglia originaria – e questo accade normalmente di notte nella fase onirica, in astrale, o comunque su un piano dimensionale superiore del tutto differente dal normale ‘sogno’, questo lo Starseed lo sa molto bene. Alcuni Starseed possono pure avere contatti fisici con i visitatori delle stelle nella nostra realtà dimensionale.Ma può anche capitare che di alcuni incontri non se ne conserva il pieno ricordo cosciente e possono venire rammentati spontaneamente e parzialmente successivamente nel tempo, come fosse un flash, una reminiscenza di cui non abbiamo memoria cronologica. Inoltre, altro fattore molto comune tra gli Starseed è che possono assistere ad avvistamenti di UFO e strane luci nel cielo.
PAOLO SERRA
**************************
The task of the starseed is among the most difficult to perform in a dimension as dense as ours, the children of the stars have been selected from our galaxy and beyond. Few beings would volunteer to do such work, at the risk of forgetting who they are and losing their connection to their Higher Selves.While star children make up a very small percentage of Earth's population, their mission is important and very diverse. First of all, they have to go through this physical life and be able to remember who they are.When this connection is made, they are drawn into a transformational process that leads them to become whole, centered, and connected with their Higher Self. Once star children realize who they are, they can begin to help enlightened Earth souls anchor the light in Mother Earth. Starseeds are awakened and are ready to anchor the light to the planet, perform rituals, meditate, and focus their energies on situations that need to be changed for the good of all.The Starseed at a certain point of their life, coinciding with the awakening, not only meet other similar ones already awakened who help them in their journey with which they make a part of the journey but they have contacts with extraterrestrial beings and often the memory of coming taken aboard one of their vehicles - which others are not their original family - and this normally happens at night in the dream phase, in the astral, or in any case on a higher dimensional plane completely different from the normal 'dream', this the Starseed he knows very well. Some Starseeds may even have physical contact with visitors to the stars in our dimensional reality.But it can also happen that the full conscious memory of some encounters is not preserved and they can be recalled spontaneously and partially later in time, as if it were a flash, a reminiscence of which we have no chronological memory. Also, another very common factor among the Starseed is that they can witness sightings of UFOs and strange lights in the sky.
PAOLO SERRA
18 notes · View notes
toscanoirriverente · 1 year
Text
Giorno 356 Uno dei pochi dibattiti seri fra gli specialisti in questo momento, è se la grande offensiva russa stia per iniziare, oppure se sia in effetti già in atto. Quando è che una tempesta diventa uragano? Naturalmente è questione di convenzioni, altrimenti si rimane in ambito soggettivo. In meteorologia esistono stadi ben precisi di giudizio basati sulla velocità del vento, che consentono una definizione oggettiva; in arte militare la distinzione fra un attacco e un’offensiva rimane vaga, legata ad aspetti più qualitativi che quantitativi (l’attacco è un atto tattico mentre l’offensiva è una postura operativa), che ci rimandano alla vecchia storia per cui l’arte militare è – appunto – un’arte e non una scienza e pertanto non può essere definita e regolata in maniera troppo esatta. Fra l’altro un’offensiva non funziona come nei film, con il generale che dà cerimoniosamente il “via”: segue numerose fasi di sviluppo concettuale, organizzativo ed esecutivo, ed anche la fase condotta inizia per stadi successivi, che prevedono fra l’altro una serie di attività preparatorie. La dottrina occidentale per esempio prevede inizialmente lo “shaping”: una serie di azioni più o meno cinetiche che “ammorbidiscono” l’avversario prima che le manovre offensive vere e proprie abbiano inizio. Queste azioni includono il pre-posizionamento dei dispositivi sia tattici che logistici, l’acquisizione della superiorità aerea e il Targeting intensivo contro gli obiettivi selezionati a priori. Anche la dottrina russa prevede una sorta di “shaping”, che include oltre alla nota intensa preparazione di artiglieria – spesso però indistinguibile dalla normale attività di attrito lungo il fronte – una approfondita ed efficace campagna ibrida per indebolire il morale avversario. Sono settimane che sentiamo parlare di questa nuova, travolgente offensiva che dovrebbe annientare l’Ucraina rovesciando Zelensky e obbligando il suo successore ad un armistizio che lasci i territori occupati alla Russia indefinitamente... E i minions nostrani hanno convenientemente fatto da cassa di risonanza di queste affermazioni, riempiendo i social di previsioni sull’”inevitabilità” della vittoria russa, dovuta come al solito all’infinita supposta disponibilità di risorse a disposizione di Putin e contrapposta agli apparenti enormi problemi ucraini in termini di più o meno tutto. Perfino i noti gravissimi guai della mobilitazione russa sono stati rovesciati, trasformandosi nei gravi problemi ucraini nel reperire personale. Ora, non è che l’Ucraina non abbia i suoi problemi: la campagna anti-corruzione lanciata da Zelensky in supporto alle sue ambizioni europee e le misure contro i renitenti alla leva (assolutamente normali in un Paese in guerra ma ovviamente non in linea con le normali prassi democratiche di uno in pace) offrono ovviamente il fianco a questo tipo di azione ibrida, e l’incapacità occidentale di fornire una voce univoca e soprattutto chiara sugli aiuti militari in atto contribuisce a farli apparire inadeguati. Sta di fatto che lo “shaping” russo per la “grande offensiva” d’inverno è in atto da tempo e che adesso più che prepararla la sta accompagnando. La dottrina russa prevede che un’offensiva in fase condotta passi attraverso diversi stadi, attivati da attori differenti. Il primo “scaglione tattico” conduce un assalto frontale lungo un fronte piuttosto ampio, ingaggiando più forze nemiche possibili e saggiando diversi assi di attacco per individuare un punto debole; il secondo scaglione invece viene lanciato interamente contro il punto debole che si è individuato, vi pratica un varco e lo occupa acquisendo un primo obiettivo importante ma relativamente ravvicinato. Un terzo scaglione, con funzione di riserva, viene impiegato alternativamente per alimentare lo sforzo del secondo, per parare eventuali contrattacchi avversari, e/o per proseguire in profondità verso l’obiettivo successivo, posto maggiormente in profondità. Con tutta probabilità abbiamo recentemente assistito nell’ultima settimana al primo stadio dell’offensiva promessa: abbiamo infatti visto una serie di assalti frontali condotti con estrema veemenza lungo tutto il fronte che investe il Donbas, e in particolare nelle zone di Kremina, a nord e a sud di Bakhmut e nella zona di Vuhledar. Vista l’entità delle forze impiegate – per esempio nel solo attacco a Vuhledar sono state impegnate in ondate successive otto Brigate – non credo ci siano dubbi sul fatto che non si tratti di una finta o di un tentativo di “fissaggio”, quanto di un attacco in piena regola condotto con il massimo impegno nell’intento di conseguire un risultato importante. Naturalmente dal punto di vista giornalistico possiamo scegliere di definire l’inizio della “Grande Offensiva” con l’impiego del secondo “scaglione tattico” nel varco identificato dal primo, e allora in questo caso potremmo dire che l’offensiva deve ancora avere inizio. Ora il fatto è che nell’ultima settimana il fronte non è che si sia spostato di molto: è la ragione per cui finora mi sono astenuto dal fare commenti sulle operazioni in atto, visto che non ci sono risultati da commentare. Questo significa che almeno finora il primo “scaglione tattico” NON ha individuato un punto debole sfruttabile dal secondo. Solo che per cercare di trovarlo ha dissipato un potenziale offensivo notevole, accumulato con fatica attraverso la famosa “mobilitazione parziale” d’autunno. I minions naturalmente protesteranno che si tratta di propaganda occidentale, ma tanto le fonti intelligence (aperte) occidentali che quelle indipendenti come ONYX, ma pure i MilBlogger russi, concordano sul fatto che negli ultimi quindici giorni abbiamo visto le perdite russe più elevate da febbraio scorso (quando a causa dell’inadeguatezza del piano operativo iniziale le perdite dei primi giorni furono folli), e che queste sembrano dovute fondamentalmente all’inadeguatezza tanto dei Comandi tattici (cioè di plotone, compagnia, battaglione e Brigata) che degli stessi soldati, che sconterebbero tutti un addestramento assolutamente insufficiente. Abbiamo parlato estensivamente del problema principale dell’esercito russo: le gravissime perdite subite nei primi mesi e che hanno letteralmente distrutto l’esercito professionale russo determinando l’inevitabilità della mobilitazione, hanno colpito anche e soprattutto i quadri (ufficiali e sergenti), per cui i mobilitati non solo non ricevono addestramento a causa della mancanza di istruttori, ma soprattutto vengono inquadrati e comandati da personale che fino a poche settimane fa ricopriva posizioni non di inquadramento o di Comando. Il risultato non è solo un addestramento scarso, ma soprattutto una capacità di Comando e Controllo del tutto insufficiente, per cui le manovre sul campo risultano erratiche, scoordinate ed assolutamente basiche: tali cioè da provocare perdite elevate in cambio di risultati irrisori. Tanto a Kremina che a Vuhledar l’esito degli attacchi preliminari appare semplicemente disastroso: per l’appunto, perdite elevate in cambio di risultati irrisori. Il tentativo di travolgere il Donbas partendo dalle “ali”, quindi non ci sarà. Non sorprende come l’unico punto in cui i russi abbiano ottenuto qualche risultato sia, ancora una volta, intorno a Bakhmut: in questo settore – guarda caso, sempre l’unico in prossimità di un terminale ferroviario che consenta il rapido rifornimento di munizionamento di artiglieria – si sono registrate modeste penetrazioni di qualche chilometro... Anche se ovviamente Bakhmut stessa (che “sta per cadere” ormai da diversi mesi) è ancora in mano ucraina. Dobbiamo quindi aspettarci l’immissione del “secondo scaglione tattico” nel settore di Bakhmut? Un’avanzata di qualche chilometro non indica esattamente un “punto debole”, e tantomeno uno “sfondamento”, ma è sicuramente meglio di quanto visto altrove, quindi è probabile. Le previsioni meteorologiche non sono favorevoli ad operazioni manovrate in profondità a marzo, e l’imminente arrivo dei razzi americani da 150 Km di gittata rischia di ridurre di molto il rateo di fuoco dell’artiglieria russa, quindi se l’orso Vladimiro spera di conseguire qualche risultato dovrà sbrigarsi. Solo che a questo punto il massimo che può sperare di ottenere dalla sua “grande offensiva”, è riuscire una buona volta a prendere Bakhmut. Una soddisfazione... Orio Giorgio Stirpe #guerrainucraina #Ucraina
10 notes · View notes
easily-ecommerce · 28 days
Text
Tumblr media
Finanziamenti imprese: quali sono, come funzionano, scadenze e normative
È un periodo molto ricco di iniziative interessanti per gli imprenditori. La legge di Bilancio n. 234 del 30/12/21 ha previsto una serie di finanziamenti alle imprese, soprattutto piccole e medie, e chiunque abbia un business dovrebbe esserne informato per sfruttare i potenziali vantaggi che ne derivano. 
Lo scopo principale è il sostegno nel percorso di uscita dall’emergenza pandemica e, più in generale, negli investimenti e nella digitalizzazione delle aziende. Tutto questo in un ambito più vasto che è quello del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che sostiene la crescita e la ripresa economica in Italia. 
In questo articolo cercheremo di comprendere meglio come funziona questo mondo, quali sono i requisiti richiesti e le procedure per partecipare ai bandi, e quali sono quelli più importanti da non perdere per ottenere finanziamenti per le nuove imprese o per quelle già in essere.
Finanziamenti imprese: cosa sono?
Si tratta di finanziamenti offerti alle imprese con condizioni particolarmente vantaggiose. 
L’acquisto o il noleggio di immobili e impianti, la digitalizzazione di un’azienda, l’assunzione di nuovo personale per la crescita e l’espansione, ad esempio per vendere all’estero, tutto questo può essere davvero troppo per un’impresa da affrontare con le proprie forze.
Conoscere quali finanziamenti sono disponibili può essere molto utile per aprire un’attività senza soldi o comunque senza incorrere in rischi eccessivi, ed è per questo motivo che il Governo, con l’Unione Europea, ha previsto una serie di finanziamenti per le nuove imprese nel 2022, attraverso il bilancio pluriennale 2022-2024.
Sono in molti ad aderire a queste iniziative, infatti, come vedremo più avanti, in alcuni casi i fondi messi a disposizione dallo Stato si sono esauriti in pochi giorni, per l’enorme quantità di domande inviate. La strada del bootstrapping, ovvero auto-finanziare totalmente la propria idea d’impresa, spesso è più facile a dirsi che a farsi.
I finanziamenti sono rivolti non solo alle nuove imprese, ma anche a quelle già in essere e inoltre, come vedremo nei prossimi paragrafi, sono disponibili per svariate categorie di aziende: la legge prevede finanziamenti a fondo perduto per le imprese femminili, finanziamenti per le imprese giovanili, agevolazioni per le aziende del centro e del sud Italia, per la digitalizzazione ecc. 
Possiamo davvero dire, quindi, che il Governo insieme all’Unione Europea ha previsto diverse agevolazioni e finanziamenti per i vari tipi di società esistenti.
Finanziamenti imprese: quali sono nel 2022?
Ecco qui di seguito alcuni dei nuovi finanziamenti per le piccole e medie imprese (PMI). Ne abbiamo selezionati 7 da non perdere:
Beni Strumentali - Nuova Sabatini;
Sostegno alle Start up innovative - Smart & Start Italia;
Fondo di garanzia per le PMI;
Resto al Sud;
Fondo Impresa Femminile;
Nuove Imprese a Tasso Zero;
1. Beni Strumentali - Nuova Sabatini
È l’agevolazione fiscale messa a disposizione dal MISE, il Ministero dello Sviluppo Economico, che facilita l’accesso al credito delle imprese con l’obiettivo di aumentare la competitività e migliorare il sistema produttivo Italiano.
La Nuova Sabatini sostiene le aziende nell’acquisto, anche in leasing, di beni strumentali: impianti, attrezzature, macchinari, ma anche hardware, software e tecnologie digitali.
I finanziamenti, con la Legge di Bilancio, sono stati prorogati fino al 2027 con le seguenti ripartizioni:
240 mln di Euro sia per il 2022, sia per il 2023;
120 mln di Euro per tutti gli anni del triennio 2024, 2025, 2026;
60 mln di Euro per tutto il 2027.
Gli importi ammessi vanno da 20.000 Euro fino ad un massimo di 4 milioni e possono essere riconosciuti in un’unica soluzione o, per gli importi più alti, in rate annuali. 
Le agevolazioni consistono nell’accesso, da parte delle aziende, a:
finanziamenti forniti da banche e intermediari finanziari che aderiscono alla convenzione tra il MISE e l’Associazione Bancaria Italiana e Cassa depositi e prestiti S.p.A.
un supporto economico da parte Ministero dello Sviluppo per sostenere gli interessi dei suddetti finanziamenti.
Requisiti Nuova Sabatini
Hanno diritto ad accedere all’agevolazione in generale tutti i settori produttivi e in particolare le micro, piccole e medie imprese con i seguenti requisiti:
iscrizione al Registro delle Imprese;
attività nel pieno esercizio dei propri diritti (non in liquidazione);
non deve trattarsi di imprese in difficoltà;
anche se residenti in un Paese estero provvedono all’apertura di una sede operativa in Italia;
non rientrano tra le aziende che hanno ricevuto e non rimborsato aiuti considerati incompatibili o illegali dalla Commissione Europea.
Tutti i requisiti devono essere rispettati entro la data di presentazione della domanda.
Finanziamenti imprese Nuova Sabatini: come accedervi
Ma come accedere a questi finanziamenti? L’azienda, attestando il possesso dei requisiti, presenta la richiesta di finanziamento all’intermediario finanziario, unitamente alla domanda per ottenere il contributo ministeriale. 
L’intermediario finanziario, dopo la verifica dei requisiti, trasmette la richiesta al Ministero ed eroga il finanziamento previa conferma da parte del MISE della disponibilità delle risorse.
2. Sostegno alle Start up innovative - Smart & Start Italia
Questo finanziamento ha lo scopo di sostenere il trasferimento tecnologico e la diffusione di nuova imprenditorialità al fine di valorizzare i risultati della ricerca pubblica e privata.
Gli incentivi, rivolti alle start up ad alto contenuto tecnologico, vanno a finanziare piani d’impresa con importi compresi tra 100mila e 1,5 mln di Euro.
I business plan devono prevedere la produzione di beni o l’erogazione di servizi di contenuto tecnologico, lo sviluppo di soluzioni nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, dell’internet delle cose (Internet of Things, IoT) e possono essere realizzati anche in collaborazione con incubatori sociali o acceleratori d’impresa. 
Il finanziamento prevede le seguenti voci di spesa:
servizi funzionali alla realizzazione del business plan;
assunzioni di personale dipendente o collaboratori;
immobilizzazioni materiali (macchinari, impianti e attrezzature) e immateriali (brevetti, certificazioni, licenze e conoscenze tecniche).
Requisiti Smart & Start Italia
Possono partecipare tutte le start up con i seguenti requisiti: 
anche se costituite all’estero, devono prevedere almeno una sede operativa sul territorio nazionale;
l’anzianità della start up deve essere inferiore a 60 mesi alla data di presentazione della domanda;
devono essere classificabili come imprese di piccole dimensioni;
possono presentare domanda anche le persone fisiche che intendono costituire una start-up entro 30 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni;
le imprese devono avviare i processi previsti nel business plan successivamente alla presentazione della domanda e devono concludersi entro i 24 mesi dal contratto di finanziamento.
Finanziamenti imprese Smart & Start: come accedervi
L’accesso agli incentivi passa per la presentazione della domanda presso Invitalia S.p.A. che si occupa dell’istruttoria, dei controlli e dell’erogazione dei finanziamenti.
Per ulteriori dettagli sulle procedure, requisiti e accessibilità alla domanda consulta il sito del MISE Smart & Start Italia o Invitalia.it.
3. Fondo di garanzia per le PMI
Il fondo di garanzia consiste in finanziamenti per le piccole e medie imprese a cui le banche forniscono capitali sulla base di garanzie pubbliche offerte dallo stato.
In poche parole, le aziende che richiedono finanziamenti generalmente devono fornire garanzie reali (come ad esempio l’ipoteca). Con il fondo di garanzia questo non avviene e di fatto è lo Stato che si fa garante per l’azienda, pur non offrendo contributi in denaro. 
La garanzia pubblica quindi sostituisce quella reale solitamente portata dall’azienda. In questo modo lo Stato e l’Unione Europea affiancano le imprese italiane che non hanno accesso a finanziamenti perché non in grado di offrire sufficienti garanzie reali.
Finanziamenti alle imprese con fondo di garanzia: requisiti
Possono accedere al fondo di garanzia: 
le micro, piccole e medie imprese di qualsiasi settore,
i professionisti iscritti agli ordini professionali e quelli appartenenti alle associazioni professionali;
le persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni. In questo caso però è previsto un limite di 30mila Euro secondo le disposizioni del DL Liquidità;
i consorzi e le società consortili costituiti da PMI.
Il DL Liquidità, inoltre, ha escluso la verifica del merito del credito del beneficiario da parte del Gestore del Fondo. Questo significa che per avere accesso alla garanzia, l’azienda non deve attendere alcuna verifica e che fino a 30mila Euro è prevista l’approvazione automatica.
Finanziamenti piccole imprese con fondo di garanzia: come accedervi
La domanda per accedere al Fondo di Garanzia va inoltrata direttamente a un ente finanziario, una banca o una società di leasing richiedendo la garanzia diretta. 
Sarà poi l’ente in questione ad occuparsi dell’istruttoria della domanda per il Fondo. 
In alternativa, è possibile inoltrare la domanda attraverso un Confidi (consorzio di garanzia collettiva dei fidi). Tutte le banche sono abilitate a presentare la domanda, mentre in questa modalità è necessario rivolgersi ad un Confidi accreditato.
Per ulteriori informazioni visita il sito del Fondo di Garanzia e del MISE.
4. Resto al Sud
Resto al Sud comprende agevolazioni offerte alle aziende per favorire lo sviluppo delle imprese nel Centro e nel Sud Italia. Le regioni interessate sono Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Si tratta di finanziamenti a fondo perduto per nuove imprese, o meglio per una parte di essi. Infatti, la misura prevede una parte dei contributi a fondo perduto e gli interessi completamente a carico di Invitalia, l’Agenzia Nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa.
Questa misura prevede finanziamenti per le piccole e medie imprese che abbracciano tutti i settori: commercio, artigianato, industria, turismo, attività professionali ecc. E le agevolazioni arrivano fino ad un massimo di 200mila Euro.
Requisiti Finanziamento Resto al Sud
Hanno accesso ai finanziamenti Resto al Sud i soggetti in possesso dei seguenti requisiti:
età compresa tra i 18 e i 55 anni;
residenza nei territori elencati, o disponibilità al trasferimento, entro 60 giorni per i residenti sul territorio italiano, e entro 120 giorni per i residenti all’estero;
soggetti che negli ultimi 3 anni non hanno goduto di altre agevolazioni nazionali sull’imprenditoria;
coloro che sono senza contratto di lavoro;
coloro che non avevano alcuna impresa in esercizio alla data del 21 giugno 2017;
i liberi professionisti che non erano titolari di Partita IVA per un’attività similare nei 12 mesi precedenti alla domanda;
i richiedenti in procinto di costituire società che abbiano sede operativa e legale nelle aree indicate o in possesso di attività già avviate ma dopo la data del 21 giugno 2017.
Finanziamenti imprese Resto al Sud: come accedervi
Per accedere ai finanziamenti è necessario seguire le indicazioni presenti sul sito Invitalia, dove è possibile visualizzare l’elenco delle banche finanziatrici, gli enti accreditati, tutorial per la presentazione delle domande e scaricare anche l’app per restare sempre aggiornati sulle ultime novità.
5. Fondo Impresa Femminile
È l’incentivo che il MISE ha previsto per sostenere l’imprenditoria femminile, ovvero per agevolare l’accesso al mondo del lavoro per le donne e in particolare per aumentare la loro presenza a livello imprenditoriale.
Cosa finanzia imprenditoria femminile 2022? Il Fondo Impresa Femminile garantisce finanziamenti a fondo perduto e finanziamenti agevolati sia per le imprese femminili già attive sia per quelle di nuova creazione.
La dotazione finanziaria ammonta a 200 milioni di Euro di cui 40 sono stanziati dalla legge di bilancio 2021, mentre 160 sono risorse previste dal PNRR.
Le agevolazioni sono previste per tutti i settori (industria, artigianato, commercio, turismo e trasformazione di prodotti agricoli) e vanno a sostegno delle imprese femminili di qualsiasi dimensione.
I finanziamenti alle imprese variano in base alla loro tipologia:
per le imprese appena costituite o costituite da meno di 12 mesi, è possibile presentare progetti fino a 250mila Euro e le agevolazioni possono coprire dal 50% all’80% delle spese.
per le imprese già attive da più di 12 mesi, il tetto degli investimenti si alza fino a 400 mila Euro. In questo caso le agevolazioni consistono in una copertura fino all’80% delle spese da rimborsare in 8 anni e vengono distribuite in parte con contributi a fondo perduto e in parte con finanziamenti a tasso zero.
Requisiti Fondo Impresa Femminile
Hanno accesso agli incentivi 4 tipologie di imprese:
lavoratrici autonome con Partita IVA;
imprese individuali dove la titolare è una donna;
cooperative o società che prevedono il 60% di socie;
società di capitali dove i due terzi sono donne.
Finanziamenti alle imprese costituite da donne: come accedervi
La data per la presentazione delle domande per le nuove imprese era prevista a partire dal 19 maggio 2022, mentre per le imprese già esistenti da più di 12 mesi era possibile presentare domanda dal 7 giugno 2022.
Con avviso del 19 maggio 2022 e del 7 giugno 2022 il MISE ha comunicato la chiusura degli sportelli a seguito dell’esaurimento dei fondi. Pertanto non è più possibile, al momento in cui si scrive, partecipare al bando. 
Accade spesso, però, che il Ministero delle Sviluppo preveda integrazioni dei fondi e proroghe, per questo motivo, abbiamo scelto di trattare comunque questa misura, per dare la possibilità alle interessate di conoscere già in anticipo procedure e requisiti nel momento in cui i fondi dovessero essere nuovamente disponibili.
La presentazione delle domande va effettuata sul sito Invitalia ed è necessario essere in possesso di una identità (SPID, CNS, CIE) e di una firma digitale (PEC).
Sarà la piattaforma a verificare la correttezza delle informazioni fornite e a comunicare eventualmente integrazioni o correzioni da effettuare. 
Per tutte le informazioni riguardo ai finanziamenti per imprese femminili è possibile consultare il sito del MISE alla sezione Fondo Impresa Femminile.
6. Nuove Imprese a Tasso Zero
Questa misura ha l’obiettivo di offrire finanziamenti alle piccole imprese costituite in prevalenza o a totale partecipazione giovanile o femminile.
Un’altra misura quindi orientata a sostenere le attività delle donne e dei giovani.
L’agevolazione prevede la sovvenzione di spese fino a un massimo di 1 milione e 500mila Euro, per le aziende costituite da non più di 36 mesi e di 3 milioni per le aziende attive dai 36 ai 60 mesi. I progetti devono essere realizzati entro 24 mesi.
Gli incentivi vengono erogati sotto forma di finanziamenti agevolati a tasso zero e di contributi a fondo perduto per un valore non superiore al 90% della spesa ammissibile.
Requisiti del finanziamento Nuove Imprese
Possono richiedere le agevolazioni le imprese: 
costituite da non più di 60 mesi;
costituite per più della metà da soci con un’età compresa tra i 18 e i 35 anni o da donne di qualsiasi età.
I finanziamenti alle imprese sono previsti per realizzare nuove iniziative o trasformare le aziende già esistenti e i settori interessati sono:
industria, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli;
commercio di beni e servizi;
turismo e in generale tutte le attività turistico-culturali;
fornitura di servizi alle imprese compresi quelli relativi all’innovazione sociale.
Come ottenere finanziamenti per nuove imprese a tasso zero?
La misura Nuove imprese a tasso zero prevede la presentazione delle domande presso lo sportello digitale del sito Invitalia. 
Per inviare la domanda è necessario essere in possesso di:
identità digitale;
firma digitale;
accesso alla propria area personale di Invitalia per inviare tutta la documentazione, compreso il business plan.
Per dettagli e novità sui finanziamenti per nuove imprese a tasso zero, basta consultare il sito del MISE.
Articolo originale a cura di Ilaria Cazziol modificato e adattato da Martino Masu CEO easilyecommerce.
0 notes
articolidiqualita · 7 months
Text
City Garments, è un grande negozio di abbigliamento, calzature, accessori e intimo da uomo, donna e bambino per chi ama la moda. Situati nelle città di Busto Arsizio e Tradate, a pochi passi da Varese e Milano, i nostri punti vendita offrono le ultime tendenze in fatto di fashion per ogni stile e per ogni budget. Noi di City Garments crediamo che la moda sia un modo per esprimere se stessi al meglio. Ecco perché offriamo un’ampia scelta di articoli d’abbigliamento per ogni stile, personalità e occasione. Da city garments si può trovare tutto ciò di cui si ha bisogno in un unico negozio. Dopotutto, siamo nella città dell’abbigliamento! La nostra linea di proposte è composta da prodotti altamente selezionati, tutti realizzati con materiali di alta qualità e attenzione ai dettagli, firmati dai più importanti brand italiani ed internazionali, come Armani, Nero Giardini, Guess, Tommy Hilfiger e molti altri ancora. La nostra selezione di calzature spazia dalle piu’ sportive per il tempo libero a quelle più eleganti per i tuoi momenti speciali completando così i look dalla testa ai piedi. Ciò che ci distingue dagli altri negozi di moda è l’impegno che mettiamo nella soddisfazione del cliente. Il nostro personale, cordiale e competente, è sempre a disposizione per assistere nella scelta del look perfetto. Vieni a trovarci! I nostri negozi a Busto Arsizio e Tradate sono facilmente raggiungibili anche da Varese, da Milano, dai laghi
0 notes
sigle-cartoni-animati · 2 months
Text
Colderove - il Vino Italiano di Qualità a Portata di Click
Tumblr media
Benvenuti al blog dedicato a Colderove, il marchio di vino italiano che sta rivoluzionando il modo in cui gli appassionati di vino acquistano e apprezzano i migliori vini italiani. Con Colderove, la qualità è a portata di click, offrendo una vasta selezione di vini pregiati direttamente a casa tua. Grazie alla comodità e alla facilità di acquisto online, non dovrai più preoccuparti di dover recarti fisicamente in enoteche o supermercati alla ricerca del vino perfetto. Scopri i segreti di Colderove e delizia il tuo palato con i migliori vini italiani, tutto con un semplice clic. Principali Punti Chiave: - Vino italiano di qualità: Colderove offre vini italiani di alta qualità, selezionati con cura direttamente a casa tua. - Facile accessibilità: Grazie alla piattaforma online, è possibile acquistare i migliori vini italiani con pochi click, comodamente da casa. - Esperienza di acquisto semplificata: Il sito web garantisce una navigazione intuitiva e una vasta scelta di vini, rendendo l'acquisto online veloce e sicuro. La Storia e la Filosofia Origini e Crescita del Marchio Colderove Colderove, un rinomato produttore di vino italiano, è nato da un'antica passione per la viticoltura che si è tramandata di generazione in generazione. Fondata nel cuore delle colline toscane, la cantina ha saputo crescere nel corso degli anni mantenendo salda la sua reputazione di eccellenza nel settore vinicolo. Il Impegno di Colderove per la Qualità La filosofia di Colderove si basa sull'impegno costante per la qualità, puntando sempre alla soddisfazione dei clienti attraverso prodotti eccezionali. Ogni bottiglia di vino Colderove è frutto di una selezione rigorosa delle uve migliori e di un processo produttivo attento ad ogni dettaglio. La Selezione Colderove Panoramica delle Varità di Vino Offerte La selezione di vini offre una vasta gamma di varietà di vino italiano di alta qualità. Dai classici rossi come il Barolo e il Chianti, ai pregiati bianchi come il Pinot Grigio e il Vermentino, Colderove copre tutte le preferenze dei palati più esigenti. Caratteristiche Esclusive dei Vini Colderove I vini Colderove si distinguono per le loro caratteristiche esclusive che li rendono unici sul mercato. Oltre alla qualità superiore delle uve selezionate con cura, i vini vengono prodotti in quantità limitate, garantendo un'attenzione particolare ad ogni dettaglio del processo di produzione. Inoltre, la comodità di poterli acquistare online e riceverli comodamente a casa, rende l'esperienza di degustazione ancora più piacevole e accessibile. Esperienza di Shopping Online con Colderove Navigazione del Sito Web Colderove Il sito web offre un'esperienza di shopping online intuitiva e facile da utilizzare. La navigazione è semplice grazie alla struttura ben organizzata del sito, che consente ai clienti di trovare facilmente i loro vini preferiti. Con pochi click è possibile sfogliare l'ampia selezione di vini italiani di qualità proposti e aggiungerli al carrello in modo rapido e comodo. Servizio Clienti e Supporto Il servizio clienti si distingue per la sua efficienza e professionalità. Gli esperti del team sono sempre disponibili per rispondere a domande, fornire assistenza personalizzata e garantire una piacevole esperienza di acquisto. I clienti possono contattare il servizio clienti tramite telefono, email o chat online, ricevendo supporto immediato e accurato. Oltre la Bottiglia Il Ruolo di Colderove nella Promozione della Cultura del Vino Italiano Colderove si impegna non solo a offrire vini italiani di alta qualità, ma anche a svolgere un ruolo attivo nella promozione della ricca cultura del vino in Italia. Attraverso partnership con cantine di prestigio e iniziative di sensibilizzazione, Colderove si impegna a diffondere la conoscenza e l'apprezzamento del patrimonio vinicolo italiano. Risorse Educativa ed Eventi Comunitari Colderove non si limita a essere un rivenditore di vini, ma si pone come un punto di riferimento per l'educazione e la partecipazione alla cultura del vino. Offrendo risorse educative online, come guide all'abbinamento cibo-vino e corsi di degustazione, la piattaforma si impegna a creare una comunità appassionata e ben informata intorno al vino italiano. Colderove - il vino italiano di qualità a portata di click Il sito offre un'ampia selezione di vini italiani di alta qualità, facili da acquistare con un semplice click. Grazie alla comodità di poter ordinare online, gli amanti del buon vino possono godere di una vasta scelta di prodotti pregiati direttamente a casa propria. La facilità di navigazione sul sito e la sicurezza nel processo di acquisto rendono l'esperienza su Colderove piacevole e garantita. Con una vasta gamma di vini provenienti da diverse regioni d'Italia, Colderove si conferma come un punto di riferimento per chi cerca vini di qualità, authenticamente italiani. FAQ Q: Qual è Colderove? A: questo è un negozio online specializzato nella vendita di vini italiani di alta qualità, facilmente accessibili tramite un semplice click. Offriamo una vasta selezione di vini provenienti da diverse regioni d'Italia, garantendo la massima qualità e convenienza ai nostri clienti. Q: Come posso acquistare sul sito? A: Per acquistare, basta visitare il nostro sito web ufficiale e navigare tra le varie categorie di vini disponibili. Una volta scelto il prodotto desiderato, è sufficiente aggiungerlo al carrello e seguire le indicazioni per completare l'ordine in pochi semplici passaggi. Il vino italiano di qualità sarà presto a casa tua, con un comodo servizio di consegna veloce e affidabile. Q: Quali sono le garanzie di Colderove sulla qualità dei suoi vini? A: Colderove seleziona con cura ogni singola bottiglia di vino presente sul suo sito, collaborando direttamente con produttori italiani di fiducia per garantire la massima qualità e autenticità dei prodotti. Inoltre, offriamo una politica di reso e rimborso per garantire la soddisfazione dei nostri clienti. Acquistare su Colderove significa assicurarsi vini italiani eccellenti, con la comodità di un servizio online affidabile e professionale. Read the full article
0 notes
lamilanomagazine · 2 months
Text
Pesaro 2024 presenta il lancio di DiClassica: 8 musiciste e compositrici protagoniste del nuovo podcast
Tumblr media
Pesaro 2024 presenta il lancio di DiClassica: 8 musiciste e compositrici protagoniste del nuovo podcast. Pesaro 2024 presenta un nuovo progetto di dossier che si colloca nella sezione della 'natura operosa della cultura: venerdì 8 marzo (ore 18.30) appuntamento al 'GRA' non solo cibo da cortile' per l'evento di lancio di DiClassica, un podcast divulgativo che racconta la vita e l'opera di 8 musiciste e compositrici degli ultimi due secoli, legate alla musica colta con l'obiettivo di colmare il gap nella memoria collettiva riguardo alle donne nella musica. DiClassica è una produzione di Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura e Orchestra Olimpia - soggetto attuatore del progetto -, da un'idea e con le parole di Margherita Macrì, la voce di Valentina Lo Surdo, la direzione artistica di Roberta Pandolfi e la direzione musicale di Francesca Perrotta. La sigla è di Michael Fioretti. Destinato a crescere e ad arricchirsi di nuove tappe, il podcast si articola in 8 puntate (durata 15/20 minuti) in cui la voce di Valentina Lo Surdo accompagna ascoltatrici e ascoltatori alla scoperta di altrettante figure straordinarie e dei loro capolavori e li introduce all'esecuzione musicale di alcuni brani selezionati. Dall'8 marzo al 2 aprile, ogni venerdì e martedì verrà lanciata una nuova puntata disponibile gratuitamente sulle piattaforme Spotify, Apple music, Google music, Amazon music e altre in via di definizione. I link all'ascolto si troveranno anche sul sito di Pesaro 2024. Le puntate continueranno ad essere disponibili fino al 31 dicembre 2024. Se le donne compositrici e le direttrici d'orchestra sono poche rispetto agli uomini, ciò è da attribuire principalmente a fattori culturali. Fino a pochi decenni fa le donne sono state quasi escluse dallo studio e dai mestieri della musica. Ma una storia della musica senza donne è una storia monca: sono molte le musiciste che hanno scardinato le convenzioni sociali e culturali per dare un importante contributo all'evoluzione del pensiero musicale e delle sue pratiche. Tuttavia, spesso ancora oggi queste donne non trovano il giusto spazio nella memoria collettiva. DiClassica produce il beneficio concreto di colmare il gender gap che caratterizza questo settore ma offre anche la preziosa opportunità culturale di portare la musica colta alle orecchie di un pubblico sempre più vasto e trasversale. Il lancio di venerdì 8 marzo alle 18.30 prevede una performance di danza contemporanea a cura di Masako Matsushita sulla musica di Reeling di Julia Wolfe - compositrice protagonista della puntata dell'8 marzo - e, a seguire, dj set di musica classica. Nel corso dell'evento è previsto un collegamento telefonico in diretta con il programma di Rai Radio2 'Caterpillar'. Alla conferenza erano presenti: il vicesindaco e assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro Daniele Vimini, Agostino Riitano direttore artistico di Pesaro 2024 (in collegamento), per Orchestra Olimpia la direttrice artistica Roberta Pandolfi e la direttrice musical Francesca Perrotta, Margherita Macrì autrice del podcast DiClassica (in collegamento), il compositore Michael Fioretti autore della sigla del podcast, Laura Giombini assessore alle pari opportunità del Comune di Fossombrone, che ha accolto - nella chiesa di San Filippo - la registrazione dei podcast.   Questa è una giornata che ci consente di affrontare un pezzo del viaggio che abbiamo fatto in più di un anno per costruire il programma culturale di Pesaro 2024: così ha aperto Agostino Riitano. Oggi con DiClassica mi piace parlare di un valore che non abbiamo mai esplicitato ma è sottotraccia ed è capace di rendere o meno speciale un'azione, soprattutto se questa azione è poetica e artistica. E' il valore della generosità che ha contraddistinto il rapporto che si è venuto a creare tra due organizzazioni culturali, come Pesaro 2024 e Orchestra Olimpia, un'organizzazione fatta di artiste. La generosità ci ha consentito di fare la differenza in tante occasioni. Questo progetto riesce a parlare di un tema molto caro all'orchestra: e cioè promuovere - attraverso un programma meraviglioso di podcast - tutta quella che è stata la produzione creativa in ambito musicale da parte delle donne. Quindi Orchestra Olimpia ha scelto non di fare un concerto ma di diffondere in maniera generosa una certa storia della musica al femminile: questo l'obiettivo del progetto. Questa è l'occasione per dirci collettivamente che se non intervengono percorsi di generosità difficilmente riusciamo a fare percorsi da soli e questo è il caso emblematico. Per DiClassica - illustra Roberta Pandolfi, direttrice artistica di Orchestra Olimpia, oltre che del podcast – mi sono occupata di vari aspetti. Il più rilevante è stato individuare le otto protagoniste e nella scelta ho considerato vari elementi, dal bilanciare la musica contemporanea e la musica del passato al diversificare geograficamente per dare un panorama ampio di quella che era ed è la scena musicale. C'è inoltre un omaggio al territorio con Metaura Torricelli, di Fossombrone. Nella scelta dei solisti, oltre a valorizzare alcune delle musiciste di Olimpia, abbiamo puntato sulle eccellenze legate al territorio marchigiano, coinvolgendo artiste con esperienze a livello nazionale e internazionale, il fisarmonicista Raffaele Damen e il Coro Polifonico Malatestiano diretto da Francesco Santini. Senza dimenticare il ruolo del Conservatorio Rossini di Pesaro, con il quale abbiamo lanciato il concorso per la sigla del podcast, che ha premiato il giovane compositore Michael Fioretti.   L'idea di questo podcast è stata di Margherita Macrì, con la quale ci conosciamo dall'infanzia. Io e Roberta Pandolfi siamo felici che sia diventato un progetto di Orchestra Olimpia e di Pesaro Capitale della Cultura 2024: racconta Francesca Perrotta, che del podcast, oltre che di Olimpia, è la direttrice musicale. Per DiClassica mi sono occupata in particolare della ricerca sul repertorio delle protagoniste e delle scelte musicali, per le quali ho curato anche la direzione orchestrale, adottando il criterio della varietà degli organici così da caratterizzare le peculiarità di ciascuna. Uno degli aspetti più coinvolgenti del lavoro è stato sapere di percorrere un sentiero non tracciato: nel prendere contatto con le case editrici delle musiciste viventi ho anche ricevuto un brano stampato apposta per noi, perché mai eseguito prima in Italia. È stato emozionante sapere di maneggiare musica "vergine", così come rintracciare Sylvia Caduff e confrontarmi con lei sul nostro mestiere.   Scrivere di donne – afferma l'autrice del podcast Margherita Macrì – è un atto politico, diceva Sylvia Plath, e nonostante gli anni trascorsi, io credo che la sostanza di quest'affermazione resti invariata. Naturalmente non nel senso di quote rosa, bensì di comprendere cosa accade nelle arti, e nel mondo più in generale, quando alle donne viene finalmente permesso di essere protagoniste, e non solo subalterne. La musica, come la scrittura e le altre arti, non è mai portatrice di un pensiero neutro. Chi compone, chi scrive, chi suona, chi dirige ha un sesso a cui sente di appartenere, e che influenza la sua opera. Da questo nasce DiClassica, che mi ha permesso di studiare e raccontare la vita e la musica di donne incredibili, spesso messe da parte perché il canone è una questione prettamente maschile. E poi, dalla voglia e dalla fortuna di lavorare con Francesca e Roberta, che sono due musiciste straordinarie, oltre che due donne toste e coraggiose.   Le conclusioni a Daniele Vimini: questo progetto è una delle 45 linee di intervento del dossier di Pesaro 2024, ovvero uno dei cardini su cui abbiamo impostato la Capitale ma anche uno dei 45 elementi chiave nell'apprezzamento da parte della commissione del Ministero che ci ha decretati Capitale per il 2024. Si inserisce, come altri progetti, in un ambito che vuole avere come una delle finalità quella di andare a recuperare un importante gender gap che c'è in tutte le arti che arriva fino alla toponomastica, che indica come ci sia nei secoli un sottoimpiego delle figure femminili. Un gap che va recuperato anche attraverso un percorso storico che arrivi al contemporaneo coma fa DiClassica. Grazie dunque a questo progetto così focale che ancora una volta aiuta a mettere a fuoco l'idea di una capitale che stiamo costruendo su tanti aspetti alcuni fatti di eventi spettacolari ma anche di percorsi dal passo lungo che sono destinati a generare un lavoro specifico come in questo caso ma anche ad avere un effetto lungo di racconto.   LE PUNTATE Uscita: venerdì 8 marzo 2024 Julia Wolfe (1958) - Una ribelle della musica classica La puntata dedicata a Julia Wolfe racconta la vita e l'opera della compositrice americana, sottolineando il suo audace approccio alla fusione di stili musicali. Wolfe è riconosciuta per la sua influenza nel post-minimalismo newyorkese e la sua capacità di trasmettere dramma e intensità attraverso una vasta gamma di strumenti e sonorità. La puntata esplora anche opere come Anthracite Fields che le valse il Pulitzer nel 2015. Vengono eseguite East Broadway e il primo movimento di Her Story, dedicata ai diritti delle donne, con una citazione della lettera di Abigail Adams. Uscita: martedì 12 marzo 2024 Dora Pejačević (1885-1923)- Una compositrice antisistema Nella puntata dedicata a Dora Pejacevic, si esplorano la vita e la carriera della compositrice croata del XX secolo. Cresciuta in una famiglia aristocratica, Pejacevic ha sfidato gli schemi sociali dedicandosi alla musica. La partecipazione come infermiera durante la Prima Guerra Mondiale ha influenzato la sua visione antiaristocratica. Vengono eseguite le opere Blumenleben e il Quintetto per archi e pianoforte, che riflettono il suo stile tardo romantico. Uscita: venerdì 15 marzo 2024 Amy Beach (1867-1944) - Il prodigio americano Nella puntata dedicata a Amy Beach, si narra la straordinaria storia della prima compositrice statunitense che scrisse una sinfonia. La sua infanzia prodigiosa e il matrimonio con il medico Henry Harris Aubrey Beach sono raccontati attraverso il brano Ah, Love but a Day'. Contenuto finale, il Quartetto per archi in un solo movimento del 1921, ispirato a melodie inuit dell'Alaska. Uscita: martedì 19 marzo 2024 Metaura Torricelli (1867-1893) - Il prototipo della perfezione La puntata è dedicata a Metaura Torricelli, una straordinaria violinista del XIX secolo. Descrivendo il suo talento, si rivela quel dualismo artistico, tra virtuosismo ed espressione emotiva che l'ha caratterizzata. Originaria di Fossombrone, ha trionfato in Europa e negli Stati Uniti, eseguendo brani come il Capriccio n. 13 di Paganini presente nel podcast. La biografia è ricostruita attraverso fonti dell'epoca e il lavoro delle studiose Marina Bartoli e Caterina Veddovi. In chiusura un altro brano associato a Torricelli, Kol Nidrei di Max Bruch. Uscita: venerdì 22 marzo 2024 Chen Yi (1953) - La tradizione cinese incontra l'occidente Nella puntata dedicata a Chen Yi, si racconta la vita straordinaria e la carriera della celebre compositrice cinese. Cresciuta in una famiglia di medici e musicisti, ha vissuto l'era della Rivoluzione culturale di Mao, sperimentando la reclusione e il lavoro forzato. Dopo aver studiato composizione al Conservatorio di Pechino, è emigrata negli Stati Uniti dove ha esplorato la fusione tra tradizioni musicali orientali e occidentali. Vengono eseguiti i brani Shuo e Mountain Song . Uscita: martedì 26 marzo 2024 Sophie Menter (1846-1918) - La pianista dei gatti La puntata esplora la vita e la carriera della pianista tedesca Sophie Menter, virtuosa straordinaria e allieva prediletta di Franz Liszt. Nata a Monaco, Menter ha affrontato tragedie personali e trionfi artistici. Attraverso il legame con Liszt e il suo talento unico, ha lasciato un'impronta indelebile sulla musica del suo tempo. La puntata include l'ascolto di Consolation op. 10 e Waltz for Claudio Arrau, evidenziandone la versatilità e il virtuosismo come compositrice. Uscita: venerdì 29 marzo 2024 Sofja Gubaidulina (1931) - Scegliere la strada sbagliata La puntata presenta la vita e la carriera della compositrice russa Sofja Gubaidulina. Cresciuta in condizioni difficili durante il periodo stalinista, Gubaidulina trova nella musica un rifugio e uno scopo e proprio con la sua musica, caratterizzata da profonda spiritualità e simbolismo, sfida le convenzioni sovietiche. La puntata include l'ascolto dell'ultimo movimento di Sieben Worte e un estratto da Et Expecto, evidenziando la sua abilità nell'uso creativo di strumenti e combinazioni insolite. Uscita: martedì 2 aprile 2024 Silvya Caduff (1937) - Direttrice, non direttore La puntata racconta la storia di Sylvia Caduff, una pioniera come direttrice d'orchestra nel mondo della musica classica. Nata in Svizzera, Caduff supera pregiudizi di genere e vince il Concorso di Direzione d'Orchestra Mitropoulos nel 1965. Dopo essere stata assistente di Leonard Bernstein alla Filarmonica di New York, nel 1978 diventa la prima donna a dirigere l'Orchestra Filarmonica di Berlino. La puntata presenta anche un estratto della Sinfonia n. 39 in mi bemolle maggiore di Mozart diretta da Caduff negli anni Ottanta, e si chiude con un invito rivolto a tutte le donne con la sua viva voce.      ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
colorfulprincewombat · 2 months
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Bonjour à tout le monde. Oggi la storia della più celebre "pretty woman" francese, del XIX secolo. Valtesse Delabigne. Nella storia di Émilie-Louise Delabigne ci sono tutti i passaggi obbligati di una giovanissima ragazza che si dedica alla prostituzione, fino a diventare una cortigiana in grado di influenzare i più potenti uomini dell’epoca e che, grazie alla sua professione, riesce ad accumulare un patrimonio pari a oltre 2 milioni di euro al cambio attuale.
Louise Delabigne (1848-1910) era la figlia naturale di una donna che per mantenere i sei figli si prostituiva per pochi soldi, e di un padre alcolizzato e violento, che le impedì per sempre di nutrire fiducia negli uomini. A 13 anni, già bellissima con i suoi capelli rosso-oro e intensi occhi azzurri, Louise perse la sua innocenza, violentata per strada da un uomo anziano che probabilmente l’aveva notata nel negozio di abbigliamento dove lavorava.
Il destino sembrava aver segnato il suo percorso: divenne una grisette, che nella gerarchia della prostituzione indicava quelle giovani donne che si vendevano per strada, rischiando l’arresto e il taglio dei capelli, se fermate dalla polizia. Intanto Louise lavorava anche in negozio di abbigliamento intimo femminile, frequentato da uomini facoltosi. Lì incontrò un giovane uomo che le prese il cuore e le diede due figlie, ma non trovò il coraggio di sposarla. Dopo quella deludente esperienza amorosa, Louise decise che non si sarebbe mai sposata, preferendo arrivare al traguardo della ricchezza e della notorietà con altri sistemi:
vendersi senza mai darsi veramente, senza eccezioni per nessuno
Intanto era salita di un gradino nella scala sociale delle mondane: era una lorette, che nel gergo della categoria indicava quelle donne che venivano mantenute da pochi clienti selezionati. La sua grande occasione arrivò quando conobbe il compositore Jacques Offenbach, che la elevò a livello delle grandes horizontales, cortigiane i cui favori erano contesi da tutti quegli uomini che potevano permetterselo. Divenne l’amante e musa ispiratrice di molti artisti, come Edouard Manet, Henri Gervex, Gustave Coubert, e altri pittori famosi, tanto che fu soprannominata “l’Union des Peintres”. Nel frattempo aveva cambiato nome, si faceva chiamare Valtesse de La Bigne: Valtesse aveva grosso modo lo stesso suono di “Votre Altesse” (vostra altezza). Con questo pretenzioso nome riuscì a rovinare economicamente diversi personaggi della nobiltà francese ed europea: il principe Lubomirski di Polonia e il principe de Sagan.
Dai suoi amanti pretendeva abiti lussuosi e gioielli preziosi, case, carrozze, viaggi, cene in locali prestigiosi, tanto che non ammise nella sua camera da letto lo scrittore Alexandre Dumas dicendogli: “Caro signore, non è nei tuoi mezzi”.
In un certo senso fu un altro scrittore, Emile Zola, a prendersi una rivincita sulla cortigiana: scrisse il libro Nanà, che ebbe un enorme successo, ispirandosi proprio a lei, la sirena che incantava e poi distruggeva gli uomini che si illudevano di possederla, descritta come amabile ma spietata, un ritratto poco lusinghiero che irritò molto la Valtesse. Valtesse fu abbastanza lungimirante da capire che la sua attività era legata all’età, così si ritirò a vita privata, nella sua lussuosa dimora a Ville-d’Avray, quando aveva poco più di 50 anni. Continuò però a istruire giovani donne sull’arte di intrattenere gli uomini, fino a quando, il 29 luglio del 1910, le scoppiò una vena e morì.
Lei stessa aveva scritto il suo annuncio funebre, che rivela un animo poetico nascosto sotto le vesti da cortigiana: “Bisogna amare un po’ o molto, seguendo la natura, ma velocemente, in un istante, come si ama un canto degli uccelli, che parla alla propria anima e che si dimentica con la sua ultima nota, come uno ama i colori cremisi del sole nel momento in cui scompare sotto l’orizzonte “.
0 notes
newtechworld · 2 months
Text
Recensione Monitor Portatile RRVIDEOS 18.5 Pollici: Dettagli Nitidi e Frequenza di Aggiornamento di 120Hz
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Esplorazione del Monitor Portatile RRVIDEOS 18.5 Pollici: Un'Esperienza Visiva Senza Confini
Il monitor portatile RRVIDEOS offre un'esperienza visiva straordinaria in un formato compatto e conveniente.
Con una risoluzione nitida da 1920x1080 FHD IPS e una frequenza di aggiornamento di 120Hz, questo schermo porta la qualità dell'immagine a un livello superiore, sia che tu stia lavorando, giocando o guardando film.
Dettagli Straordinari e Colori Vividi:
Grazie alla sua risoluzione nitida e ai colori vividi, questo schermo da 18.5 pollici offre una chiarezza senza precedenti. I dettagli straordinari ti permettono di apprezzare ogni sfumatura, mentre il movimento fluido assicura un'esperienza visiva coinvolgente.
Vantaggio Competitivo nei Giochi:
La frequenza di aggiornamento di 120Hz e l'assenza di sfarfallio assicurano un'esperienza di gioco fluida e reattiva. Con una risposta rapida, questo monitor ti dà un vantaggio competitivo nei giochi, permettendoti di reagire istantaneamente alle azioni dei tuoi avversari.
Facile da Collegare, Portabilità Senza Confini:
Grazie alla connettività plug-and-play, puoi collegare facilmente il monitor al tuo laptop, PC, telefono o console di gioco. Con due porte Type-C e una porta Mini HDMI, eviti complicati setup e inizi a godere di un display aggiuntivo in pochi istanti.
Inoltre, con il suo design sottile e leggero, questo monitor è perfetto per chi è sempre in movimento, offrendoti la libertà di un display di alta qualità ovunque tu vada.
In conclusione, il monitor portatile RRVIDEOS da 18.5 pollici offre una combinazione imbattibile di prestazioni, portabilità e convenienza.
Con una qualità dell'immagine straordinaria e una frequenza di aggiornamento elevata, questo schermo è perfetto per i professionisti in viaggio e gli appassionati di gaming che desiderano un'esperienza visiva senza compromessi.
Scopri il nuovo monitor tramite il nostro link di affiliazione amazon.
Articoli recenti
Recensione Final Fantasy VII Rebirth: Un’Avventura Epica su PlayStation 5
Recensione MSI Stealth 16 AI Studio A1VFG-007IT: WiFi 7, Windows 11 e Nvidia RTX 4060 per Prestazioni Eccezionali
Recensione Acer Predator Helios Neo 16 PHN16-71-98AL: Potenza e Stile per il Gaming Portatile
Microsoft Edge 122: Novità con Screenshot e Altro Ancora
Microsoft svela nuove informazioni su futuri aggiornamenti per Age of Empires III e IV
Accuse contro Meta per contenuti sfruttativi, Zuckerberg affronta cause legali
Warner Bros. delusa da Suicide Squad: Kill the Justice League, Rocksteady annuncia nuovi contenuti
Threads: Test in corso delle funzionalità più richieste con un gruppo di utenti selezionati
#monitor
0 notes
cinquecolonnemagazine · 3 months
Text
Up, up, hula hoop
Mio padre è stato in America per ben 5 volte, negli anni tra il ’69 ed il ’75. La prima volta, nel febbraio ’69, mi ha lasciata che avevo un anno e mezzo ed è tornato che ne avevo tre, e di lui avevo perso ogni ricordo. Ma non è di questo che voglio parlare. No, di questo no, non amo i biografismi intimisti, sanno di cinema italiano contemporaneo. Moretti, Muccino, da chi lo vogliono, con le loro storie minime di tristi famigliole colpite dal dramma dell’incomunicabilità? Che poi, scava scava, alla fine il problema sono sempre le corna. Non mi va di raccontare ‘sta roba troppo ammorbante: infanzie tradite, drammi psicosociosferici (nel senso che la psicologia e la sociologia le sfere pure ce le hanno riempite, con i loro determinismi e i loro etichettamenti, il loro descrivere come tutto dovrebbe essere e non è mai), aspettative deluse, progetti falliti…. Ma a chi, ancora, possono interessare, con quello che sta capitando in questo Paese e sull’intero Pianeta? Eppure, l’oggetto che ho scelto mi piace, non può essere un caso che sia tra quelli selezionati e, contemporaneamente, tra quelli di cui più ho sentito il fascino nella mia intera (ormai lunga) vita. Ci deve essere una storia bella, semplice ma avvincente ad esso collegata che valga la pena di raccontare e di esser letta. Ancora non ce l’ho, ma confido nell’intuizione di Michelangelo: forse è lì, grezza, dalle pieghe del tempo celata, speriamo che si riveli presto, prima che scadano i termini per la consegna del testo. Comunque, dall’America, mio padre mi portò uno stereoscopio. Ai tempi, era una rarità, il classico oggetto misterioso, e me ne accorsi dal successo che ebbe tra amici e parenti: i cugini facevano a ficozze per aggiudicarselo, sia pure per pochi minuti. In dotazione avevo ricevuto una serie di dischetti, scopro solo ora che si chiamano View-Master reel, due con Alice in wonderland e Cinderella della Disney, gli altri dedicati ai luoghi di New York, città di cui mio padre, con giusta ragione, era matto. Da dove comincio per cianciare di quest’oggetto, ormai, forse, di nuovo sconosciuto? Dalla faccia dello stregatto di Alice, l’unico gatto che mi ha sempre fatto terrore. Un occhio chiuso ed uno aperto, per non vedere doppio, ed eccolo lì, col suo spaventoso faccione sospeso nella notte, senza corpo e col suo sorriso fluorescente di sarcasmo… tu che guardi ce l’hai tra gli occhi e il naso e aspetti solo che apra le fauci e faccia di te un solo boccone. Era questo il bello, eri dentro la storia! E allora, portavi l’arnese agli occhi per qualche secondo, testando il tempo in cui riuscivi a sopportare l’adrenalina che ti entrava in circolo, e poi giù, via, di nuovo nella realtà, coi piedi per terra, per prendere fiato e poi riprovare, senza mai trovare pace, né di qua, né di là. Così come in quella che ritraeva arzilli visitatori sulla cima dell’Empire State Building, signore incappellate di piume e velette che tengono la mano sulla testa per non far volar via il rassicurante accessorio mentre guardano giù, e tu sei dietro di loro, come volassi a cavallo di un drone e la vertigine del vuoto ti attrae “come una nave che anela al mare eppur lo teme”. Oppure, Alice grande grande nella casa piccola piccola e Bianconiglio che l’aspetta fuori: le enormi braccia infilavano due finestre aperte sui lati opposti della casa, mentre la testa, guarnita da lisci capelli biondi e da un nastro di raso nero messo a trattenerli, assennatamente, dietro le orecchie, ne sollevava il tetto. Mi sembrava una magnifica assurdità che, di nuovo, mi ammaliava e spaventava al tempo stesso, mi sarebbe piaciuto essere lì dentro. Entrare dentro le cose a 3D era una mia fissa di bambina. Le cartoline olografiche, per esempio, provavo sempre a smontarle per tirane fuori gli oggetti, gli animali, le persone o i pupazzi che vi erano ritratte. Ancora ne circola qualcuna in casa con tutti i bordi tagliuzzati e pezzi di pellicola superficiale strappata nel tentativo di capire come fosse possibile che, una cosa piatta, a due dimensioni, fosse capace di contenere una realtà a tutto tondo, con una profondità che avevo una voglia matta di esplorare. Quelle che mi deliziavano di più erano quelle che mi facevano entrare in un mondo fantastico, la realtà così com’è, chesta è ‘a zita e si chiamma ‘Sabella, non mi è mai piaciuta. Ma la domanda è: questa storia c’è o non c’è? Prendo tempo, consumo righi in questa riflessione, allungo il brodo macinando caratteri, forse perché la storia non c’è. Detesto gli esercizi virtuosi, magari le parole sono pure messe bene, ma da dire non c’è niente… per carità! Che si dica se si ha da dire, altrimenti si taccia, che il rumore di sottofondo all’insegna della vacuità è già assordante. Io, che mi sono sempre stata a casa, posso continuare a farlo. La tridimensionalità capace di suggerire altri mondi possibili doveva essere un pallino nella mia testa, perché la percepivo anche in ciò che si presentava, inequivocabilmente, a due dimensioni. Le copertine del Topolino avevano, per me, sempre tre dimensioni, forse grazie alla lucida patinatura presente, di solito, nelle edizioni speciali. Le più attraenti erano quelle dedicate a Minni (in seguito, il mio femminile alquanto minnesco sarebbe stato oggetto di ammirazione quanto di critica, forse perché non sarei stata capace di chiarire che, un po’, mi sento davvero un fumetto che avrebbe vissuto volentieri a Paperopoli o a Topolinia, e forse ho amato davvero solo chi ha capito che più che un’umana sono una topesia). In particolare, ce n’era una con Minni accomodata in poltrona di fianco ad una classica lampada anni ’50, con un plaiddino scozzese sulle gambe immersa nella lettura di un buon libro e, sulla parete alle sue spalle, un quadretto ritraente un’improbabile antenata, la bis-bis-bis- prozia Topilla De Topolis, di cui certamente io sono la reincarnazione in salsa umana. Il suo occhione a mezz’asta e il sorriso appena accennato mi suggerivano quanto stesse assaporando il momento, nel tepore della sua casetta, nella calma di chi può usare la corrente elettrica senza pagare le bollette (sarebbe stata forse l’Unione Sovietica la mia patria ideale?), di chi può essere elegante senza dover essere trendy, bon ton senza diventare conformista, di chi può avere un fidanzato, con cui non si lascerà mai, senza suocera annessa e senza mamma che per forza te lo vuole far sposare, di chi può stare in serena solitudine senza il tormento di quello che dovrebbe fare, che avrebbe potuto fare, che ha sbagliato e doveva/poteva fare meglio, senza contare che non avrà mai più di un’influenza né le toccherà per forza di morire (almeno, così dicono, che si muoia, ne sarò certa quando succederà)… uff… me lo sentivo già tutto quello che mi sarebbe toccato, per questo volevo sparire dentro la copertina del Topolino! Ma chi lo dice che il mio piano fosse sbagliato? Ora potrebbe partire il pippotto psicologico che, beninteso, avrebbe pienamente ragione: volevo fuggire da un’infanzia che, per mille motivi, mi stava stretta. Menomale, va’, perché, altrimenti, se mi fosse stata larga, non avrei mai avuto la necessità di mettere il naso fuori da lì. Premesso che non mi piacciono i sogni e detesto tutta quella melensa sub-cultura della speranza da santino facebookiano, avendo fatto mio, sin da subito, il detto: “Chi di speranza vive, disperato muore”, direi che mi piacciono le realtà da sogno, mi gusta e mi attizza l’idea che la realtà sia bella come il più bello dei sogni. Ne ho realizzati di sogni, di quelli che si fanno di notte, come baciare un uomo che desideri al punto da diventare psicotica, un attimo dopo che ti abbia detto: «Ti amo» e la realtà è stata come il sogno. E allora? La realtà può essere il più incredibile dei sogni. Forse ci siamo inventati l’espediente del sogno e della speranza per non affrontare la sublime gioia di fondare una realtà da sogno. Ad un certo punto della Storia, anzi, a dire il vero, nel momento esatto in cui ci siamo entrati ufficialmente, provenendo da luoghi in cui il tempo era solito curvare fino a creare un cerchio, ci siamo ostinati a volerlo spezzare, quel cerchio, e lo abbiamo stirato in una linea, pronti ad inventare la più gagliarda delle parole: progresso. Ma ci era sfuggito che progresso vuol dire che il meglio deve ancora venire, e che non sta qui, ma lì, nel passo che stiamo per dare, che, una volta dato, quello giusto è quello successivo, e poi nell’aldilà, nel domani che verrà, nel sogno che si avvererà, e, per quanto sia confortante pensare che ciò che speravamo di veder realizzato, di certo, a suo tempo, dovrà accadere, viene da chiedersi: ma quando? Mia madre mi chiamava Frettella, tutto ‘sto rinvio non è mai stato per me. La vita io la voglio mangiare come una brioche col gelato di Ciro a Mergellina stracolma di panna, ma, attenzione, non la voglio “consumare”, la voglio gustare, ed è cosa ben diversa. Forse è nata lì la confusione, ai tempi del boom economico e poi a quelli dell’edonismo reaganiano, dopo millenari rinvii, abbiamo deciso di fare man bassa di tutto: risorse, anime, cervelli, destini, relazioni, droghe, alcol, tecnologia, tecnocrazia, sesso, amore, messe con chitarre pop, mantra indiani al ritmo di swing, immagini, suoni, luci, colori, scoperte che cambiano la faccia della terra, case, palazzi, ville al mare e in montagna, automobili, bombe A, H, N, G, hamburger sottocosto, vite sottovuoto, per non parlare delle stagioni, vanno di fretta pure loro e si presentano ogni quattro ore anziché ogni quattro mesi. Forse ci siamo ‘mbrugliati, doveva essere “qui ed ora” e invece è diventato “tutto e subito”, che si somigliano, ma non sono la stessa cosa. Eppure, saltare dall’uno altro non è troppo difficile, perché naturalmente si seguono l’un l’altro, basta rifare della linea un cerchio e ritrovare quel tempo che procede verso l’Uno, perché il cerchio si può tenere aperto, quello che conta è conservare la curva e proseguire in un moto a spirale che ci conduca verso un magico puntino, nel quale…. ahhhhhhh, che sollievo….. potremo dissolverci. Sarebbe bello metterci tutti in fila a cavalcioni del cerchio, e gira, gira, e noi con lui, come su un grande hula hoop a righe bianche e rosse a ballare il twist della vita con anca lesta, e mentre sei giù, sai già che poi va su, e quando sei su, ti prepari al vuoto di stomaco della calata, tanto, poi, lui gira e tu risali. Per fare esercizio, potremmo cominciare con la ruota panoramica di Edenlandia, perché le nostre menti hanno ora bisogno di riadattarsi a concepire di andare in tondo, piuttosto che di avanzare. Nell’idea di eterna espansione che Capitan Capitale ha scelto per noi c’è tanta bellezza, è lei che ci seduce e ci trascina nel suo sogno a bordo della Discordia, sogno che non diventerà mai realtà, perché il punto è che il sogno non è nostro e l’imbarcazione nemmeno, a meno che non si sia noi disposti a veleggiare anche su una zattera da cui non si scorga alcuna destinazione certa, e su cui non ci sia nessuno che ci voglia per forza dimostrare quanto fosse necessario e come siano andate “davvero” le cose quando Capitan Capitale si dimenava per salutare amici e parenti sotto costa per venire bene nelle foto da pubblicare su Fb, ed ora noi siamo il Capitano e la nostra realtà da sogno è il mare fresco nel quale, finalmente liberi, possiamo immergere la mano. E allora avevo ragione io da bambina a voler entrare in altri, tutti, i mondi possibili, e dispiegare spazi e tempi in tutte le dimensioni. A cavallo di un drone infilarmi nella favola di Alice a bere il thè con Bianconiglio o tra i gendarmi della regina a dipingere di rosso le rose bianche, aspettando la buia notte per dire allo Stregatto, muso a muso che, in fondo, poi, mi è simpatico; ritrovarmi grande grande che sfondo il lastrico solare del mio palazzo di periferia (degradata, ovviamente)con la mia eruzione di ricci per niente assennata, e, poi piccola piccola a prendere confidenza con le bottiglie in pvc lanciate dai balconi, che, se ti c’infili dentro, puoi viaggiare con loro verso il mare e finire nel ventre della balena come Pinocchio; da lì, sulla terrazza dell’Empire a sciupare il plumage dei cappellini delle vecchie signore per invitarle a venire con me a montare l’hula hoop del giusto tempo ritrovato; e ancora, di corsa, a sollevare gli strati della cartolina olografica come fossero una copertina, per incontrare Mastro Geppetto, che ha i capelli arancioni fatti di fili di lana e aspetta che il suo figlio di legno diventi un uomo vero e posso fargli compagnia. A sera, stanca, approfittare del fatto che Minni sia uscita con Topolino per una romantica kermesse, non se ne avrà se, per un po’, me ne sto sulla sua poltrona fatta di gelatina di mela a leggere, finalmente, “I fratelli Karamazov”. Vorrei vivere, in una sola, almeno venti vite, compresa quella in cui il colesterolo non esiste e posso mangiare ciurilli fritti e zucchine a pampugliella senza che il medico mi debba rammentare che, oltre una certa età, il metabolismo rallenta. Dunque, lo mando questo non-racconto per giocare al non-scrittore, come farebbe Bianconiglio, me la sfilo questa maglietta marcata Benetton e ne faccio una vela per la mia zattera, mentre la Discordia affonda senza che io nemmeno mi volti a guardarla. Chiunque voglia salire a bordo è il benvenuto, basta che si sia pronti a prendere il vento quando soffia in poppa ed in cuore si abbia la certezza che, ora o mai più, la Vita è un’occasione che non possiamo perdere. Foto di Marco Maraviglia per Cinque Colonne Magazine Read the full article
0 notes
digitalandy · 3 months
Text
Lento, Roma
Piccolissima ma ben organizzata enoteca sulla Tuscolana che ha aperto da pochi mesi grazie alla passione di tre giovani soci con diverse provenienze.
La passione si vede e si sente nei piatti del giovanissimo chef che si mette alla prova con ingredienti ben selezionati proponendo un menù piccolo ma con un buon mix di tradizione e innovazione.
I piccoli assaggi iniziali vedono crostini con moscardini con un bel sugo concentrato e hot dog con salse servito in un bun di farine selezionate. Selezione di salumi e formaggi è anche disponibile. Interessante il piatto di cipolla che vede sue tipologie diverse, rossa e dorata, cotte in modo differente e servite con una salsa di parmigiano 40 mesi Buona, anche se non appastanza salata, la zuppa di arzilla con il broccolo verde ancora croccante e impreziosita da bocconcini di una ben cucinata rana pescatrice.
Ingredienti curatissimi a partire dal pane di un produttore che lavora esclusivamente con grani antichi o dalla tartare che viene dai capi allevati al pascolo del maso Pretzhof.
Lista dei vini solo naturali e con una buona estensione per origine e tipologia. Il tutto impreziosito da una selezione di bottiglie di vecchie annate, 2010 ma anche più vecchie, di produttori friulani (JNK, Zidarich, Skerk, Radikon...) e non solo.
Servizio genuino e appassionato capace di dare maggiore spessore all'offerta.
Unica pecca la piccola dimensione del locale che lascia poco spazio per muoversi. Belli comunque gli scaffali con le bottiglie on mostra.
0 notes
tarditardi · 5 months
Text
Tumblr media
CAPODANNO 2024 AI CHIOSTRI MILANO: UN EVENTO DA FAVOLA CON JAZZ & BURLESQUE
Per iniziare il 2024 in maniera indimenticabile, "Ai Chiostri Milano" avrà luogo la serata più esclusiva del panorama meneghino. 
Ci troviamo a Milano in via San Barnaba, a dieci minuti dall'abside del Duomo, alle spalle del Tribunale, a pochi passi dalla Rotonda della Besana in un ex convento del 1400. 
Qualcosa di simile ad un'oasi silenziosa, al riparo dal rumore di fondo metropolitano, qui potrete scoprire un luogo fuori dal tempo dove trascorrere una serata unica nel suo genere.
In un luogo storico, nel Chiostro più illustre, quale il Salone degli Affreschi, antico refettorio del Convento, avrà luogo il Belle Epoque Gala Dinner, la serata luxury dove gli Ospiti verranno trasportati nell'affascinante mondo dello Swing, del Jazz e del Burlesque in stile Moulin Rouge.
La favola inizierà con il Red Carpet immortalato dagli scatti fotografici della rivista internazionale Beyond the Magazine, media partner della serata, per poi proseguire nella Sala degli Affreschi, dove vi attenderà l'aperitivo conviviale.
Il menu prevede un viaggio nei sapori offrendo una raffinata sperienza gastronomica, accompagnata da musica e Show.
Ai Chiostri Milano ha scelto il meglio dell'intrattenimento di classe per far rivivere ai propri Ospiti il fascino della "Belle Epoque": la band Lady Dillinger e la camaleontica performer Miss Kiki Minou.
Il gruppo Lady Dillinger è formato da musicisti che hanno solcato i palchi del Blue Note di Milano, del Milestone di Piacenza, del Jazz Club di Torino, e dell'Umbria Jazz. 
La performer Miss Kiki Minou è stata premiata "Best Uprising Burlesque Performer", ha solcato il Red Carpet al Festival del Cinema di Venezia, si è aggiudicata il primo posto al Burlesque Festival Party 2023 e si è esibita al Teatro Strehler in occasione del Mix Festival. E' presente nello Yearbook delle Burlesque Performer più iconiche, insieme a nomi d'eccellenza come Dita Von Teese e Miss Baby Daisy.
Un'occasione unica quella de "Ai Chiostri Milano" per immergersi nella bellezza dell'arte della location, rivivere il divertimento di un'epoca d'oro e godere di uno Show unico in tutto il panorama meneghino
E dopo la mezzanotte ci si scatenerà al ritmo del DJ Set!
Tra i partner tecnici della serata citiamo Riso Gallo, Tenute Zenato, Vitale Jewelry, BiZeta Milano.
L'esclusivo evento inizierà alle ore 19:30 con il "welcome cocktail". Successivamente inizierà il Belle Epoque Gala Dinner con la cena placée e Show, riservata a 100 selezionati ospiti. Valore della serata Euro 250,00 solo su prenotazione prevendita a: [email protected] e fino ad esaurimento posti.
0 notes
djs-party-edm-italia · 5 months
Text
Tumblr media
CAPODANNO 2024 AI CHIOSTRI MILANO: UN EVENTO DA FAVOLA CON JAZZ & BURLESQUE
Per iniziare il 2024 in maniera indimenticabile, "Ai Chiostri Milano" avrà luogo la serata più esclusiva del panorama meneghino. 
Ci troviamo a Milano in via San Barnaba, a dieci minuti dall'abside del Duomo, alle spalle del Tribunale, a pochi passi dalla Rotonda della Besana in un ex convento del 1400. 
Qualcosa di simile ad un'oasi silenziosa, al riparo dal rumore di fondo metropolitano, qui potrete scoprire un luogo fuori dal tempo dove trascorrere una serata unica nel suo genere.
In un luogo storico, nel Chiostro più illustre, quale il Salone degli Affreschi, antico refettorio del Convento, avrà luogo il Belle Epoque Gala Dinner, la serata luxury dove gli Ospiti verranno trasportati nell'affascinante mondo dello Swing, del Jazz e del Burlesque in stile Moulin Rouge.
La favola inizierà con il Red Carpet immortalato dagli scatti fotografici della rivista internazionale Beyond the Magazine, media partner della serata, per poi proseguire nella Sala degli Affreschi, dove vi attenderà l'aperitivo conviviale.
Il menu prevede un viaggio nei sapori offrendo una raffinata sperienza gastronomica, accompagnata da musica e Show.
Ai Chiostri Milano ha scelto il meglio dell'intrattenimento di classe per far rivivere ai propri Ospiti il fascino della "Belle Epoque": la band Lady Dillinger e la camaleontica performer Miss Kiki Minou.
Il gruppo Lady Dillinger è formato da musicisti che hanno solcato i palchi del Blue Note di Milano, del Milestone di Piacenza, del Jazz Club di Torino, e dell'Umbria Jazz. 
La performer Miss Kiki Minou è stata premiata "Best Uprising Burlesque Performer", ha solcato il Red Carpet al Festival del Cinema di Venezia, si è aggiudicata il primo posto al Burlesque Festival Party 2023 e si è esibita al Teatro Strehler in occasione del Mix Festival. E' presente nello Yearbook delle Burlesque Performer più iconiche, insieme a nomi d'eccellenza come Dita Von Teese e Miss Baby Daisy.
Un'occasione unica quella de "Ai Chiostri Milano" per immergersi nella bellezza dell'arte della location, rivivere il divertimento di un'epoca d'oro e godere di uno Show unico in tutto il panorama meneghino
E dopo la mezzanotte ci si scatenerà al ritmo del DJ Set!
Tra i partner tecnici della serata citiamo Riso Gallo, Tenute Zenato, Vitale Jewelry, BiZeta Milano.
L'esclusivo evento inizierà alle ore 19:30 con il "welcome cocktail". Successivamente inizierà il Belle Epoque Gala Dinner con la cena placée e Show, riservata a 100 selezionati ospiti. Valore della serata Euro 250,00 solo su prenotazione prevendita a: [email protected] e fino ad esaurimento posti.
0 notes
notiziariofinanziario · 5 months
Text
Come cambia la logistica nel centro storico di Bologna
Entro pochi mesi cambierà il sistema delle consegne di pacchi nel centro storico di Bologna. «Tutta la mobilità in futuro dovrà cambiare», spiega Andrea Franceschelli, vicepresidente di Due Torri, azienda di logistica che nel 2024 festeggerà 50 anni.  Come nasce l’azienda? «È un’azienda familiare controllata da me e dai miei genitori, con capitale tutto bolognese. L’ha fondata mio nonno Bruno nel 1974, l’ha portata avanti mio padre e io sono entrato nel 2016, con la missione di renderla più manageriale. Negli ultimi anni abbiamo sviluppato anche un servizio di consulenza operativa e di gestione dei documenti e delle pratiche doganali». Come sta andando? «Seguiamo il trend del mercato, quando il Pil cresce cresciamo anche noi, ora che l’industria rallenta anche noi rallentiamo. Quest’anno rispetto al grande rilancio post Covid saremo un po’ più bassi, ma stiamo facendo nuove assunzioni. Però negli ultimi tre anni siamo cresciuti, adesso siamo attorno ai 18 milioni di ricavi per il 2023». Quali figure cercate da assumere? «Al momento ne cerchiamo 6-7: ingegneri gestionali per la ricerca, per la consulenza ed esperti di import ed export per il mondo doganale, oltre che personale per la gestione dei clienti. Fino agli anni Duemila avevamo anche operatori di magazzino, poi ci siamo concentrati sulla gestione del cliente, appoggiandoci ad aziende specializzate».  È un contesto complicato quello degli appalti nei magazzini, con coop spurie, proteste, sfruttamento. «Ci siamo voluti focalizzare sul cliente, ma vogliamo un partner serio e stabile. Non nego quindi che stiamo valutando anche altri modelli, come una re-internalizzazione o le agenzie per il lavoro. Il problema ce l’hanno sia le grandi multinazionali che le piccole imprese: ci stiamo rendendo conto che le aziende appaltatrici hanno poche competenze e fanno fatica nella gestione delle persone e della produttività».  A quali progetti lavorate? «A un progetto dell’Unione europea per cui siamo stati selezionati due anni fa, il progetto “URBANE”: prevede che dai nostri magazzini porteremo le spedizioni destinate al centro di Bologna sui viali e che invece di andare direttamente dal consumatore finale, nel nostro caso i locali, ristoranti o bar, depositeremo i pacchi in tre armadi locker sui viali, dove andranno a prenderli mezzi elettrici o cargo bike di altri partner per la distribuzione nell’ultimo miglio».  Ma sono sicuri? «Certo, il software sviluppato dal Politecnico di Milano invia un codice alle aziende che solo con quello potranno aprire i depositi».  Quando parte il nuovo sistema? «Verranno installati a gennaio 2024 e la nuova distribuzione partirà a febbraio. Grazie alle altre aziende partner del progetto tutte le consegne per il centro città verranno fatte con mezzi sostenibili. Mentre per il resto della provincia continueremo coi nostri mezzi».  La mobilità in centro è di stretta attualità, vedi Garisenda e Città 30. Che contributo darete? «Noi sulla mobilità sostenibile siamo già partiti, ma pensiamo che così come ci siamo mossi noi nella distribuzione delle merci si deve muovere anche la mobilità privata. Tutta la mobilità deve cambiare».  Queste politiche non complicano il lavoro in centro? «In città dovranno andare sempre più mezzi sostenibili, dev’essere il futuro e ci dobbiamo adeguare, sia privati che aziende. Stiamo anche collaborando con la Città Metropolitana su un gemello virtuale dell’Interporto per studiare il flusso dei mezzi e delle 6 mila persone che ci lavorano, per ottimizzare le tratte e ridurre l’impatto ambientale».  Cosa chiedete alle istituzioni? «A livello nazionale bisogna che vengano chiarite le regole del settore. Adesso ci stanno dicendo che il modello dell’appalto non va bene ma non la direzione e i tempi per adeguarci ad altri modelli futuri. Finora hanno sempre permesso il sistema delle coop, ora stanno facendo multe agli operatori perché considerano quegli appalti non genuini: non possono farlo da un giorno all’altro, con sanzioni sul passato, tante multinazionali stanno pensando di lasciare l’Italia. Noi non siamo stati multati, ma questo è un grave problema per tante aziende».  Non può negare che molti si siano comportati in modo scorretto. «Chi si è comportato male è giusto che sia multato, ma non si può dire adesso per il passato che il settore ha sbagliato modello organizzativo». Read the full article
0 notes
cucinamoderna · 6 months
Text
Da dove vengono i migliori hamburger del mondo?
Tumblr media
Certamente, siamo lieti di presentarti una lista delle migliori hamburgerie del mondo. In un'epoca in cui l'hamburger è diventato una pietanza da gourmet, con ingredienti selezionati e personalizzazione estrema, è fondamentale conoscere i posti dove gustare questi capolavori culinari. Preparati a un viaggio gastronomico che attraversa alcune delle città più rinomate del mondo.
Shake Shack, New York
Si dice che gli hamburger newyorkesi siano particolarmente succulenti e di grandi dimensioni. Da Shake Shack, uno dei più famosi chioschi della città, puoi aspettarti proprio questo. Oltre alla deliziosa carne di manzo, qui troverai salse speciali, come quella tartufata, che danno un tocco unico ai loro hamburger. Inoltre, i prezzi sono competitivi, rendendo questa esperienza ancora più deliziosa.
Minetta Tavern, New York
La leggenda dell'hamburger Black Label è ben meritata. Preparato con ottima carne, skirt steak e cipolla caramellata, questo hamburger è un'esperienza culinaria indimenticabile. A Minetta Tavern, ti aspetta un tripudio di sapori che ti farà leccare i baffi.
Five Napkin Burger, New York
Se sei a caccia di uno dei migliori hamburger di New York, Five Napkin Burger è la meta perfetta. Oltre all'hamburger, puoi trovare anche sushi e altri piatti, ma la specialità indiscussa è l'hamburger. Con un formaggio particolare e salse speciali di accompagnamento, ti stupirà con ogni morso.
Patty and Bun, Londra
Londra è famosa per molte cose, e ora puoi aggiungere uno degli hamburger più deliziosi alla lista. Da Patty and Bun, il pane è preparato con pasta madre, il che aggiunge un tocco artigianale alla tua esperienza. Inoltre, non puoi perderti la gustosa maionese affumicata che accompagna le patatine fritte.
BBI, Berlino
A Berlino, l'hamburger è una vera e propria istituzione, e BBI, acronimo di Berlino Burger International, è uno dei luoghi in cui puoi gustare il meglio. Qui troverai una varietà di hamburger che soddisferà ogni palato.
Royale Eatery, Città del Capo
Se ti trovi a Città del Capo e desideri un hamburger straordinario, dirigiti verso Royale Eatery. Con oltre 50 hamburger nel menu, avrai l'imbarazzo della scelta. Il Santori Burger, con carne di maiale condita con salsa teriyaki preparata con zenzero e peperoncino, è una scelta particolarmente amata.
Alfredo's, Madrid
In Spagna, quando si parla di hamburger, si parla di Alfredo's. Questo locale tipicamente anni Ottanta è ancora oggi un'istituzione per gli amanti degli hamburger. Da Alfredo's, puoi gustare hamburger deliziosi, spesso accompagnati da contorni come insalata di cavolo, salsa barbecue e patatine.
Le Camion Qui Fume, Parigi
Il "Camion che fuma" è un vero truck in stile americano, ma con sede a Parigi. È famoso per la qualità della carne utilizzata, il formaggio cheddar e il pane fresco. Gli spostamenti del camion sono sempre molto attesi e vengono comunicati pochi giorni prima sul sito internet, quindi non perdere l'opportunità di assaporare questi prelibati hamburger.
Blend, Parigi
Da Blend, la carne è ottima, il pane fresco e artigianale, e persino il ketchup è fatto in casa. Insomma, è il luogo perfetto per gli amanti degli hamburger.
E tu, conosci altre fantastiche hamburgerie in giro per il mondo? Condividi le tue esperienze e scoperte culinarie, perché non c'è niente di meglio di un delizioso hamburger preparato con passione e ingredienti di alta qualità. Buon appetito!
0 notes