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#pinacoteca di brera
conformi · 2 months
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Giorgio Armani, Spring Summer 1987 Collection Campaign, ph. Aldo Fallai VS Andrea Mantegna, Lamentation over the Dead Christ, 1480
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careful-disorder · 29 days
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Andrea Mantegna, Lamentation over the Dead Christ
"The iconography of the work, probably intended for the artist’s private devotion, refers to the compositional scheme of the Lamentation over the Dead Christ, in which mourners are gathered around the body prepared for burial, laid out on the stone of unction and already anointed with perfumes." - Pinacoteca di Brera
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kecobe · 7 months
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Supper at Emmaus Caravaggio (Michelangelo Merisi) (Italian; 1571–1610) 1606 Oil on canvas Pinacoteca di Brera, Milan, Italy
Then arose Peter, and ran unto the sepulchre; and stooping down, he beheld the linen clothes laid by themselves, and departed, wondering in himself at that which was come to pass. And, behold, two of them went that same day to a village called Emmaus, which was from Jerusalem about threescore furlongs. And they talked together of all these things which had happened. And it came to pass, that, while they communed together and reasoned, Jesus himself drew near, and went with them. But their eyes were holden that they should not know him. And he said unto them, What manner of communications are these that ye have one to another, as ye walk, and are sad? And the one of them, whose name was Cleopas, answering said unto him, Art thou only a stranger in Jerusalem, and hast not known the things which are come to pass there in these days? And he said unto them, What things? And they said unto him, Concerning Jesus of Nazareth, which was a prophet mighty in deed and word before God and all the people: And how the chief priests and our rulers delivered him to be condemned to death, and have crucified him.… And they drew nigh unto the village, whither they went: and he made as though he would have gone further. But they constrained him, saying, Abide with us: for it is toward evening, and the day is far spent. And he went in to tarry with them. And it came to pass, as he sat at meat with them, he took bread, and blessed it, and brake, and gave to them. And their eyes were opened, and they knew him; and he vanished out of their sight. And they said one to another, Did not our heart burn within us, while he talked with us by the way, and while he opened to us the scriptures? (Luke 24: 12–20, 28–32)
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dramoor · 1 year
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Christ Mocked, by Giovanni Antonio Bazzi
(Photo © dramoor 2015, Pinacoteca di Brera (Milan, Italy)
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flaminchia · 7 months
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some of my personal favorites from the “Pinacoteca di Brera” in Milan, Italy
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unfilodaria · 6 months
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Brera, Milano
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el-elux · 8 months
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Francesco Hayez, Malinconia
«La Malinconia era rappresentata da una giovane donna del Medioevo, che presa da un sentimento d'amore, sta in una posa abbandonata, che nonostante la passione per i fiori, da essa raccolti in un vaso, tenendone uno in mano che forse le ricorda la persona a lei cara, tiene alquanto china la testa, per meglio nutrire il pensiero che la domina, non curante tutto quello che le sta intorno, e gli abiti stessi che le cadono da una spalla, lasciando vedere parte del petto. L'abito è di raso celeste carico ch'io credetti adatto al soggetto, anche perché contrapposto alle tinte vive dei diversi fiori, ch'io presi tutti dal vero con cura coscienziosa»
Pinacoteca di Brera, Milano
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kemi-cameraroll · 7 months
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Ho visto lei che bacia lui, che bacia lei, che bacia me
Pinacoteca di Brera
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emvisual · 1 year
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Retrato del Conde Flaminio Tassi. Una pintura de Giuseppe Ghislandi, conocido como Fra' Galgario. Pinacoteca di Brera, Milan, Italy.
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sselenae · 2 years
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there’s nothing I love more than spending the whole morning in an art gallery
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catbedsworld · 1 year
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Punti di vista
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e-nigmi · 2 years
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ed invece è sempre la solita solfa, la solita realtà ricoperta di sole, la solita immortale banalità.
cosa resta del mondo?
certo, le grandi opere, le grandi lezioni morali. ma nonostante la loro grandezza, sono estremamente fragili.
ciò che resta è il banale, restano i riflessi del sole sull'acqua, sui soffitti.
le ombre dalle forme sinuose. i sentimenti che non ci sappiamo spiegare, irrisolti nella nostra anima. resta tutto quello che ci accomuna come umani, resta nella coda degli occhi, si accumula come la polvere.
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dovevonascerequadro · 2 years
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Dettagli
Pinacoteca di Brera
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carmenvicinanza · 6 months
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Fernanda Wittgens
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“Quando crolla una civiltà e l’uomo diventa belva, chi ha il compito di difendere gli ideali della civiltà, di continuare ad affermare che gli uomini sono fratelli, anche se per questo dovrà… pagare? Sarebbe troppo bello essere intellettuali in tempi pacifici, e diventare codardi, o anche semplicemente neutri, quando c’è un pericolo“.
Fernanda Wittgens, museologa, critica e storica dell’arte è stata la prima donna a dirigere la Pinacoteca di Brera e la prima direttrice di un importante museo in Italia.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, ha svolto un ruolo vitale nel salvataggio e nella protezione dai bombardamenti e dalle razzie naziste delle opere di Brera, del Museo Poldi Pezzoli e della Quadreria dell’Ospedale Maggiore.
Per il suo incessante lavoro ha ricevuto diverse importanti onorificenze, è stata nominata Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico nel 1930; nel 1949 ha vinto la Medaglia d’oro dell’Ambrogino d’oro della Città di Milano; nel 1954 le è stata conferita la Medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte e nel 1956 è stata nominata Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Nacque il 3 aprile 1903 a Milano da Margherita Righini e Adolfo Wittgens, professore di lettere e traduttore di origine svizzera, che aveva trasmesso l’amore per l’arte alla sua grande prole, sette tra figli e figlie. 
Laureata con lode in Lettere nel 1925, presso l’Accademia scientifico-letteraria di Milano, la sua tesi in storia dell’arte medioevale e moderna aveva il titolo I libri d’arte dei pittori italiani dell’Ottocento.
Dopo aver insegnato Storia dell’arte in vari licei, attirò l’attenzione di Ettore Modigliani, direttore della Pinacoteca di Brera e sovrintendente alle Gallerie della Lombardia, che la volle accanto ritenendola una brillante e instancabile studiosa.
Venne assunta a Brera nel 1928 come “operaia avventizia”, tre anni dopo era assistente di Modigliani e nel 1933 divenne ispettrice.
Il loro sodalizio lavorativo non si interruppe neppure quando, nel 1938, Modigliani, che era ebreo, fu espulso dall’amministrazione, perseguito e mandato al confino a causa delle leggi razziali. Fernanda Wittgens continuò l’attività del suo mentore continuando a tenerlo informato su ciò che accadeva, gli fece anche da prestanome nella pubblicazione di un libro.
Il 16 agosto 1940, vinse il concorso e divenne la direttrice della Pinacoteca di Brera.
Durante il conflitto, la città di Milano fu pesantemente colpita dai bombardamenti aerei, che causarono distruzione e perdite di inestimabile valore storico e culturale. Brera, una delle più importanti gallerie d’arte d’Italia, non fu risparmiata. L’edificio subì danni significativi e molte delle opere d’arte al suo interno erano a rischio di distruzione.
Fernanda Wittgens allora, ha intrapreso azioni audaci per proteggere le preziose opere d’arte, con l’aiuto di persone fidate, ha svolto un’operazione di salvataggio senza precedenti. Nascoste in cassoni di legno rinforzato, vennero portate in luoghi sicuri, come chiese, abbazie e palazzi, lontano dai pericoli dei bombardamenti. Guidava personalmente le operazioni, assicurandosi che ogni opera d’arte fosse adeguatamente imballata e catalogata per preservarne l’integrità. Tra grandi difficoltà, accompagnò le opere sui camion, rimanendo sempre a fianco dei guidatori.
Ma ha fatto anche di più. Ha trasformato il museo in un rifugio durante i bombardamenti. Organizzando il necessario supporto logistico e umanitario, strinse contatti con la rete di solidarietà femminile della San Vincenzo e la Pro Orfani che, sotto la facciata ufficiale della beneficenza, operavano con gruppi clandestini di oltre confine.
La sua dedizione, il suo coraggio e la sua determinazione nel proteggere il patrimonio artistico e culturale di Milano sono stati fondamentali per preservare la storia e l’identità di una nazione in un momento così difficile.
All’alba del 14 luglio 1944, a causa della delazione di un giovane ebreo tedesco collaborazionista a cui aveva organizzato l’espatrio, venne arrestata come nemica del Fascismo e condannata a quattro anni di carcere. Venne reclusa nel carcere di Como e poi in quello di San Vittore, a Milano.
Dopo sette mesi di detenzione, uscì di prigione il 24 aprile 1945.
Dopo la guerra, Fernanda Wittgens, ha continuato il suo lavoro di conservazione, contribuendo a ricostruire e restaurare le opere d’arte danneggiate dal conflitto. Venne nominata pro-direttrice e commissaria per l’Accademia delle Belle Arti di Brera. Da lei prudentemente svuotata, la Pinacoteca era stata distrutta in 26 sale su 34 dai bombardamenti. Ha concentrato i suoi sforzi per convincere le autorità ad assumersi l’impegno per una totale ricostruzione, portata a termine il 9 giugno 1950.
Nello stesso anno ha progettato un piano regolatore per la Grande Brera, che prevedeva un collegamento tra la Pinacoteca, l’Accademia di Belle Arti, la Biblioteca, l’Osservatorio Astronomico e l’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere.
Nominata soprintendente alle Gallerie della Lombardia, si è occupata della ricostruzione del Museo teatrale alla Scala e del Poldi Pezzoli, oltre che del restauro del Cenacolo di Leonardo.
Nel 1951 ha animato la Pinacoteca con una serie d’inediti e innovativi eventi espositivi e didattici con visite guidate per bambini, persone con disabilità e pensionate, sollecitate a una partecipazione attiva.
Ha anche fatto di tutto per convincere il Comune di Milano ad acquistare la Pietà Rondanini di Michelangelo Buonarroti, messa sul mercato e contesa da Roma, Firenze e Stati Uniti d’America. Il 1º novembre 1952 è riuscita nel suo intento e la scultura è diventata milanese per 130 milioni di lire, grazie allo stanziamento dei fondi necessari da parte del Comune.
Nel 1955 ha costituito ufficialmente a Brera una sezione didattica. Nello stesso anno, il 17 aprile, durante la “Giornata della Riconoscenza”, è stata premiata con una medaglia d’oro da parte dell’Unione delle comunità israelitiche, per l’opera di soccorso nei confronti delle persone ebree perseguitate.
È morta a Milano l’ 11 luglio 1957. Alla camera ardente, allestita davanti all’ingresso della Pinacoteca, in cima allo scalone d’onore, parteciparono migliaia di persone. Tumulata al Cimitero Monumentale di Milano, è stata traslata fra gli illustri del Civico Mausoleo Palanti.
Fernanda Wittgens è stata un esempio di determinazione, coraggio e amore per l’arte.
Il 6 marzo 2014 le sono stati dedicati un albero e un cippo al Giardino dei Giusti di tutto il mondo di Milano. Nel 2018 le è stato  dedicato il Bar Fernanda della Pinacoteca di Brera.
Sulla sua vita sono stati scritti due libri: Sono Fernanda Wittgens. Una vita per Brera (2018) della storica dell’arte Giovanna Ginex che, insieme a Rosangela Percoco, ha pubblicato anche L’allodola, nel 2020, da cui è stato tratto il film per la RAI Fernanda.
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blue-eyed-giant · 6 months
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yea bro no i'm good it's just that the commentary on Lamentation of Christ in Pinacoteca di Brera got to me
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