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#pidocchi
noneun · 2 months
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Qualche giorno fa ho scritto un post su un blog dove ho iniziato a raccogliere tutte le cose scientifiche che scrivevo qui su Tumblr. In particolare, questa volta parlo di come abbiamo scoperto un sacco di cose interessantissime sull'evoluzione umana studiando i pidocchi. Ce li siamo tenuti addosso per milioni di anni, e alla fine dentro di loro c'è molto di noi. E non mi riferisco solo al sangue che ci hanno succhiato.
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🔵 Perché vengono i pidocchi, come riconoscerli ed eliminarli? 👉 Leggi l’articolo: https://medicinaonline.co/2017/03/18/perche-vengono-i-pidocchi-come-riconoscerli-ed-eliminarli/ ✅  #pidocchi #parassiti #capelli #microbiologia #EmilioAlessioLoiacono #MedicinaOnLine
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omarfor-orchestra · 2 years
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Non la puntata sui pidocchi il mio peggior incubo
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2stelle · 7 months
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I pidocchi nel 2023… cambiamo parassita almeno non so.. basta
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guidagenitori · 2 years
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I bambini sono tornati a scuola, anche i pidocchi tornano a farsi vivi. Questi parassiti raggiungono gli alunni mentre giocano o studiano vicini
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francesca-fra-70 · 10 months
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Carola Rackete, da Lampedusa a Strasburgo: “Mi candido per la giustizia climatica, contro i negazionisti e la deriva fascista in Europa”
Ti voteranno i pidocchi!😏
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schizografia · 6 months
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Cari Fratelli Warner,
evidentemente ci sono molti modi di conquistare una città e di conservarne il dominio. Per esempio, quando questo film era ancora in fase di progetto non avevo idea che la città di Casablanca appartenesse esclusivamente alla Warner Brothers. E invece, solo pochi giorni dopo aver pubblicato il nostro annuncio, riceviamo la vostra lunga, ominosa missiva che ci intima di non usare il nome Casablanca. Sembra che nel 1471 Ferdinando Balboa Warner, il vostro bis-bis-bisavolo, mentre cercava una scorciatoia per la città di Burbank capitasse per caso sulle coste dell'Africa e, levando in aria il suo Alpenstock (barattato poi con un centinaio di acri di terra), battezzasse quel luogo Casablanca. Non riesco proprio a capire il vostro comportamento. Anche se intendete rispolverare il vostro film, sono sicuro che col tempo lo spettatore medio imparerà a distinguere Ingrid Bergman da Harpo. Io non so se ci riuscirei, ma di sicuro mi piacerebbe provarci. Voi sostenete di essere i proprietari di Casablanca e vietate a chiunque di usare questo nome senza il vostro permesso. “Ma come la mettiamo con Warner Brothers”? E' vostro anche questo? Probabilmente avete il diritto di usare il nome Warner, ma Fratelli? Professionalmente, noi siamo fratelli da molto più tempo di voi. I Marx Brothers se la sgavettavano in giro per i teatri quando il Vitaphone era ancora un sogno proibito nella mente del suo inventore, e del resto prima di noi ci sono stati altri fratelli: i Fratelli Lumière, i Fratelli Karamazov, Dan Fratelli, un esterno che giocava nel Detroit, e la canzone "Fratello, ti avanza un nichelino?" (che originariamente s'intitolava "Fratelli, vi avanza un nichelino?", ma siccome un nichelino in due era da pidocchi hanno buttato fuori un fratello e preso tutto il malloppo all'altro). E tu, Jack? Credi che il tuo sia un nome originale? Ebbene, non lo è. Si usava molto tempo prima che tu nascessi. Lì per lì mi vengono in mente due Jack: quello di "Jack e la pianta di fagioli" e Jack lo Squartatore, una figura di portata storica veramente incisiva. Quanto a te, Harry, probabilmente firmi i tuoi assegni nella ferma convinzione di essere il primo Harry di tutti i tempi; gli altri sarebbero impostori. Ma io ricordo due Harry che ti hanno preceduto. C'era Harry del faro, di rivoluzionaria memoria, e un Harry Appelbaum che abitava all'angolo fra la Novantatreesima Strada e Lexington Avenue. Purtroppo, Appelbaum non era molto noto. L'ultima volta che ho sentito parlare di lui, vendeva cravatte da Weber e Heilbroner. E veniamo allo studio Burbank. E' così che voi fratelli chiamate la vostra sede, mi pare. Il vecchio Burbank non c'è più, forse vi ricordate di lui. Era un asso del giardinaggio; sua moglie soleva ripetere che Luther aveva dieci pollici verdi. Che donna spiritosa doveva essere! Burbank era il mago che a forza di incrociare frutti e verdure li rendeva talmente scombinati e nevrotici che non sapevano mai se entrare in sala da pranzo sul piatto dei contorni o su quello del dessert.
E' solo una congettura, s'intende, ma chissà, forse i discendenti di Burbank non vedono di buon occhio quella fabbrica che si è messa a sfornare pellicole cinematografiche nel territorio della loro città, appropriandosi del nome Burbank e usandolo come copertura. E' perfino possibile che la famiglia Burbank vada più orgogliosa della patata prodotta dal vecchio che non dei vostri "Casablanca" o magari "Gold Diggers of 1931". A quanto pare mi è venuta fuori una bella filippica, ma vi assicuro che non ne avevo l'intenzione. Io "adoro" la Warner. Alcuni dei miei migliori amici sono nella Warner Brothers. E' perfino possibile che io stia commettendo un'ingiustizia nei vostri confronti e che voi, poverini, siate estranei a questo comportamento da botoli ringhiosi. Non mi sorprenderebbe affatto scoprire che i capi del vostro ufficio legale sono all'oscuro di quest'assurda diatriba, giacché io sono in buoni rapporti con molti di loro e si tratta di brave persone con i ricci neri, i completi doppiopetto e un amore per il prossimo che è più saroyaniano di Saroyan. Ho la sensazione che questo tentativo di impedirci di usare il titolo sia stato partorito dalla mente di qualche azzeccagarbugli dal musetto aguzzo, che sta svolgendo un breve apprendistato nel vostro ufficio legale. Lo conosco bene, quel genere: fresco fresco di università, affamato di successo e troppo ambizioso per seguire le naturali leggi della promozione. Questo scellerato causomane ha probabilmente istigato i vostri avvocati (che sono perlopiù brave persone con i ricci neri, i completi doppiopetto, eccetera) a tentare la diffida. Ebbene, non la passerà liscia! Gli daremo battaglia fino all'ultimo appello! Nessun esangue avventuriero legale riuscirà a spargere zizzania fra i Warner e i Marx. Dentro di noi siamo tutti fratelli, e rimarremo in armonia fino a che l'ultima bobina di Una notte a Casablanca avrà terminato di svolgersi sul suo rullo.
Ossequi,
Groucho Marx
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(... )
A scuola c'erano i poveri e gli altri. Quelli della povertà come me ricevevano alle undici un pane con una marmellata di cotogne, portato dal bidello. Con lui entrava un profumo di forno che squagliava la bocca. Agli altri niente, avevano una merenda portata da casa. Un'altra differenza era che quelli della povertà in primavera avevano la testa rasata per i pidocchi, gli altri conservavano i capelli...
Da Erri De Luca, "Il giorno prima della felicità"
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levysoft · 9 months
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Per come la vedo io si tratta di un problema legato al vivere nel XXI secolo. Molti di noi possiedono tutte le cose materiali di cui hanno bisogno, perciò ormai il compito del marketing è legare l’economia alle emozioni, indurci a credere di avere nuovi bisogni spingendoci a volere cose di cui non avevamo mai avuto bisogno. Ci spingono a sentirci poveri con un reddito di trentamila sterline l’anno. A pensare di aver viaggiato troppo poco se abbiamo visitato solo dieci paesi stranieri. A sentirci vecchi se abbiamo una ruga. A sentirci brutti se le nostre immagini non vengono ritoccate o abbellite da filtri. Nel Seicento non conoscevo nessuno che volesse trovare il proprio miliardario interiore. L’unico desiderio era sopravvivere fino all’adolescenza ed evitare i pidocchi. - Haig, Matt - Come fermare il tempo
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harshugs · 10 months
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traumi (post scherzoso magari divertente)
io campionessa nel crearmi traumi psicologici all by myself, ve ne racconto due in particolare:
1) un po’ di anni fa avevo sognato di andare ad un concerto, solo che mi ero dimenticata il biglietto e di conseguenza non mi hanno fatta entrare🥲
letteralmente da quella notte controllo un miliardo di volte al secondo se ho messo il biglietto in borsa e puntualmente nel momento in cui sto partendo mi viene il panico, tipo poco fa, SAPEVO di averlo preso e messo in un posto al sicuro dove non si possa rovinare o altro, ma mentre ero in stazione che andavo al binario mi sono fermata di colpo, ho fatto un’espressione impanicatissima e ho pensato “OH CAZZO MA IL BIGLIETTO L’HO PRESO??”
2) anni fa ero andata in un ostello con delle amiche, mentre parlavamo ad un certo punto vedo che una delle due aveva dei piccoli insetti dalla testa, vicino le orecchie, così le chiesi cosa fossero e l’altra mia amica rispose abbastanza sicura che erano PIDOCCHI
bene, ovviamente ce li prendiamo tutte e tre, ma eravamo in una vacanza studio e non volevamo farlo sapere a nessuno, per fortuna era l’ultimo giorno, così ci siamo fatte il viaggio di ritorno con i pidocchi in testa (abbiamo preso pullman e aerei)
da quella volta ho l’ansia di andare nei mezzi pubblici e prendermi i pidocchi (per chi non lo sapesse: basta solo toccare con i capelli una superficie contaminata per prenderli), perché come noi tre siamo state in giro consapevoli di averli chissà QUANTE altre persone lo hanno fatto, magari anche inconsapevoli (e non vi nego che in questo momento sono in treno e solo a pensare a sta esperienza mi sta prudendo tutta la testa)
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belladecasa · 1 year
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C'è questo etere tecnologico dal nome di Google photos che ogni volta mi fa stramazzare al suolo perché mi tira fuori di solito foto brutte e inutili che faccio con il mio telefono da 150 euro prima di chiedere aiuto alla persona con l'iphone di turno, foto brutte e inutili che come tutti i ricordi fanno: un po' male. Ma comunque mi vengono sottoposti così mentre che ne so mi sto per fare il bidè e invece mi devo sedere a fissare il vuoto pensando che prolungheró la psicoterapia per almeno altri 10 anni.
Ora, come spesso accade, sono le 6 e 40 e io non dormo dalle 3 e 30 quindi non so che cazzo fare e non mi va di alzarmi, per cui procederò nella descrizione non richiesta da persona alcuna dei momenti in cui furono scattate queste foto brutte e inutili di tramonti che vi giuro erano tutti bellissimi.
Foto 1: questa estate in Salento con Giacomo, Teresa e Ari. Agosto è stata l'unica bolla in cui sono stata serena quest'anno; inaspettatamente ero felice ma forse era solo l'influenza del mare e dei miei amici vicino, ma vi pare poco. È stato un privilegio grandissimo e ringrazio non Dio ma la pora mamma che mi ha pagato tutto
Foto 2: in macchina di Giorgio non so quando, credo in autunno perché, anche se non si vede, c'erano questi stormi fitti di rondini che migravano. Stavamo andando a Fiano Romano a vedere non so quale film, perché ai tempi andavamo al cinema tre o quattro volte a settimana. La nostra relazione credo sia durata così tanto perché l'uno aveva sempre l'altro con cui andare al cinema. Fuori dal cinema ovviamente si soffriva ma questo forse non vale solo per la nostra relazione ma per la vita
Foto 3: ero a Madrid, a novembre dell'anno scorso. Io Gloria e Ari eravamo andate a trovare Giuseppe che studiava lì. Stavo male perché avevo lasciato Giorgio per un altro che però era sparito, all'università non andava bene e mi sentivo incapace e non voluta
Foto 4: ma comunque ho guardato questo tramonto a Toledo con le persone a cui voglio più bene ed è stucchevole ma voglio dirlo perché non è poco. Poi la sera ci siamo ubriacati tantissimo e sono caduta a peso morto e sbattuto la testa sull'asfalto
Foto 5-6: l'ho scattata dalla finestra della mia stanza a Bruxelles in Rue du Bailli, dove vivevo facendo la ragazza alla pari per una famiglia ricca con 3 bambini: Viola Pietro ed Eva. Facevo il tirocinio, badavo a questi bambini e studiavo quando avevo tempo. Mi ero lasciata con Giorgio (di nuovo) da poco e avevo scopato con qualcuno un po' per curiosità un po' per noia un po' per disperazione perché mi sentivo incapace e non voluta, e avevo conosciuto questo ragazzo brasiliano che si chiamava David e mi piaceva molto. Quando ho scattato questa foto ascoltavo Tom Waits pensando che volevo stare con lui ma avevamo già deciso di non vederci più. Non avevo minimamente privacy e sul letto trovavo sempre glitter, unicorni, peluche, e, scoprii in seguito, pidocchi
Foto 7: qui ero a Bologna, quando Giuseppe viveva in un convento di frati in Via D'Azeglio in cui era vietato l'ingresso alle donne. Fui introdotta clandestinamente e alcuni vigilanti mi videro, guardandomi come fossi Satana ma non dissero niente. Abbiamo bevuto sulla terrazza con i suoi amici cishet ambigui, cantando Grignani e le canzoni della chiesa di retaggio infantile, tutto estremamente pietoso ma divertente
Foto 8: qui sempre in Salento. Eravamo seduti nei tavolini di un chiosco che ti vendeva letteralmente il tramonto. Questi guadagnavano posizionando sedie e tavoli allineati in un punto panoramico da cui potevi vedere un super tramonto mentre bevevi lo spritz.
Viviamo in un mondo in cui si monetizza pure sul tramonto ma come se fa vabbè fateme annà a fa colazione ci sentiamo alla prossima privazione di sonno bacini
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et3rnauta · 2 years
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Velata minaccia delle mamme venete ai figli: peoci sono i pidocchi, pico è il piccone. 😄
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per biodiversità piero pelù intende i pidocchi che ha in testa
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klimt7 · 9 months
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Quando diffido dagli animalisti, dai terrapiattisti, dai difensori degli orsi e dei lupi per partito preso... Quando mi dissocio dai complottisti, dai vegani ideologici, dai No Vax...
È perchè scorgo la loro cecità, il loro deficit cognitivo, la loro incapacità di vedere e leggere il mondo concreto.
Capisco allora, quanto l'ideologia e le loro astratte convinzioni non gli permettono più di avvicinarsi alla Vita reale.
Sono questi individui, disconnessi dalla concretezza e dal buon senso, i veri estremisti, i veri terroristi.
Il male del nostro tempo.
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pollinonationalpark · 11 months
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vaerjs · 1 year
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- presunto caso pidocchi, attiviamo lunedì tutte le procedure, quarantene di peluches e sanificazioni straordinarie
commento della preside : la mamma non era neanche sicura e poi oggi hanno giocato nella terra.
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