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#le notti del terrore
georgeromeros · 4 months
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Burial Ground: The Nights of Terror (1981) dir. Andrea Bianchi
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weirdlookindog · 29 days
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Burial Ground: The Nights of Terror (Le notti del terrore,1981)
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keeperofdarkness22 · 1 year
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Le notti del terrore / The nights of terror | 1981
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gotankgo · 1 month
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Burial Ground: The Nights of Terror (1981)
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39.  Le notti del terrore/Burial Ground (1981) - Dir. Andrea Bianchi
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gurumog · 2 years
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Nights of Terror (1981) Le Notti del Terrore aka Burial Ground aka Zombie 3 aka The Zombie Dead Esteban Cinematografica Dir. Andrea Bianchi
Crusty creeping corpses by Rosario Prestopino
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Comincia tutto da un messaggio,
da una telefonata.
E poi... lei che cerca lui.
Nascono i primi messaggi,
dapprima episodici poi più frequenti.
I primi buongiorno scritti tra un caffè e l'altro, appena svegli, magari,
accompagnati da emoticon.
E intanto, i pensieri si alternano, rincorrendosi.
Vengono fuori le prime telefonate,
tra l'imbarazzo di non disturbare
e la voglia di sapere le prime rivelazioni
dette a mezza voce per non scoprirsi.
E i primi baci, che sanno di fresco.
Tutto terribilmente bello.
Le mani che si cercano, lasciando posto
ai "Ti amo" chiusi tra i denti.
Tra la paura di farsi sentire
e il terrore di non essere capiti.
I primi "dormiamo insieme?"
E le notti trascorse sotto le stesse lenzuola,
con le gambe intrecciate e la paura del domani,
di non conoscersi.
Tutto terribilmente bello. Anche troppo...
Poi...poi succede che forse le favole
non esistono e quindi...
Quindi il finale non lo scrivo.
Perché un po' io ci credo ancora.
Perché in fondo al cuore,
non si smette mai di cercarsi, di pensarsi.
Anche con un semplice messaggio.
Perché quando si ama qualcuno,
la cosa più importante
è farlo sentire importante.
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cit.
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mucillo · 10 days
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Claudio Lolli - Sai com'è
youtube
In memoria di Giovanni Pesce e sua moglie, la partigiana Onorina Brambilla ,nome di battaglia "Nori".
Sai com’è sarà forse il fatto che passano gli anni e la testa è un ricordo impazzito e non si ferma mai un cinema muto che mi parla ancora di eroi e di malanni una spina dorsale che pende solamente verso i nostri guai .
Poi nei campi affollati di morti e di sangue e gli schioppi ed i colpi brucianti nel cielo sereno con un vento scontroso, inesperto ed esangue con quel vento che avrebbe potuto anche fare di meno.
Ma ricordo non solo la guerra e il terrore in quei campi in montagna io ho visto dei fiori un miracolo assurdo che invita all’amore e di tutti quei fiori il più bello eri tu, era la Nori .
E poi il tempo di fare all’amore l’abbiamo trovato ed il luogo in campagna e in città era la giovinezza basta poco all’amore, del buio o un letto od un prato basta poco all’amore purché sia tenerezza .
Aspettavo sul ciglio guardando le stelle fissi gli occhi per sempre la strada in montagna io aspettavo da sempre le notti più belle aspettavo e arrivava la Sandra compagna .
Ci son buchi nel cuore che non sai come dire ma come è stato difficile saperti lontana tra le mani di gente che avrei fatto morire prigioniera di gente che non sa chi siamo.
Ecco qua ho una memoria che oramai non si tiene che cavalca, galoppa e mi fa stare male ecco qua il nuovo mondo e le sue sirene e non riesco davvero a pensarne uno uguale.
Sai com’è sarà forse il fatto che passano gli anni ma anche se sono morto per te sarò sempre Giovanni.
( sarò sempre...)
...............
.Il grande Claudio Lolli ha scritto una canzone molto emozionante, “Sai com’è”, che è una lettera post mortem di Giovanni a Nori.  
La canzone è stata scritta da Lolli nel testo, da Marino Severini nella musica,
Bellissimo pezzo resistente. Grandissimo Claudio Lolli e grandissimi i fratelli Severini.
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momentidicri · 1 year
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Il cuore batte. Il respiro manca. La testa gira. Vedo nero davanti a me. Tutto è ombra: Non so dove sono, non so che giorno sia. Tutto mi sembra così confuso. Ecco che l'ansia sale e io ancora non so come fermarla.
Mi dispiace per questi anni non vissuti nel qui ed ora, nelle notti insonne, nei pensieri cattivi che avuto verso le persone a cui ho voluto e voglio bene. Eppure io non capisco come questa cosa che mi assale io non riesca a controllarla. Sorrido, o almeno ci provo, la gentilezza mi distingue dagli altri eppure ad un certo punto inizio a pensare male di ciò che mi sta intorno. non so da quanto io abbia questo problema. Mi ricordo solo che già da piccola avevo terrore delle cose nuove, delle interrogazioni e pensavo ai giorni che sarebbero arrivati.
Ho passato anni ad incolpare i miei uomini per le loro mancanze, quando ero io io problema: ingigantisco tutto quello che mi circonda per poi crearmi delle insicurezze intorno. Mi faccio del male da sola, accusando e accusandomi di pensieri che non esistono nella realtà, faccio del male con le parole alle altre parole per farmi odiare. Poi piango perché tutto questo che creo non lo sopporto.
Mi sento sempre in ritardo su tutto: sul lavoro, sugli amici, sulle relazioni, sulla partenza del bus, sul libro che tutti hanno già letto, sulla musica nuova che è uscita e ancora io non ho ascoltato, sulla lavastoviglie ancora non scaricata e sulla biancheria ancora da stendere.
Mi sento perennemente in difetto e un peso per il mondo. Penso che la gente che mi dimostra di volermi bene, in verità non me ne voglia, che prima o poi si stuferanno di me e che troveranno qualcuno che sia meglio di me.
Non riuscire e dormire la notte mi distrugge, mi rende improduttiva, sempre stanca; quella voglia di starmene a letto non se ne va e anche fare le cose che amo sono diventate un peso.
La verità è che non mi sopporto e non capisco come gli altri mi possano sopportare.
Vorrei solo che questi pesi che mi porto addosso mi lascino respirare e io che io possa davvero essere felice di quella che sono.
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piusolbiate · 13 days
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In Ricordo di Angelo
"Sono alla Scuola Moro da quasi 20 anni, ho visto passare presidi, docenti, collaboratori scolastici, ma una figura è sempre stata per me una costante, un punto di riferimento...
  Un uomo all'apparenza burbero ma con una sensibilità e senso civico fuori dal comune. Il Signor Angelo, per me, è stato un esempio da seguire. Ancora lo immagino nel corridoio della scuola con l'entusiasmo di un ragazzino nel proporre iniziative... Aveva fame di giustizia il Signor Angelo e una passione che era desideroso di trasmettere alle nuove generazioni. Per noi della Scuola è sempre stato disponibile: si faceva volentieri coinvolgere nelle nostre numerose attività. Ricordo quando lo chiamavo al telefono per invitarlo ai nostri tradizionali spettacoli teatrali e lui mi rispondeva sempre dicendo: "Professoressa Alessandra ci sarò!". Alla fine dello spettacolo aspettava con pazienza il momento giusto per avvicinarsi a me per dirmi quanto erano stai bravi i nostri ragazzi. Anche quest'anno lo spettacolo ci sarà e ci mancherà tantissimo il nostro sostenitore Numero 1. Non è un uomo che si può dimenticare il Signor Angelo perchè ti entra nel cuore e quando se ne va, un pezzetto di quel cuore se lo porta via e tu glielo cedi volentieri perchè sai che con lui sarà al sicuro! Grazie Signor Angelo, spero di riuscire ad assomigliarti almeno un pò..." Prof. ssa Alessandra Sganga
25 aprile Classe 3B Il terrore è palpabile nella mano e la vittoria sembra un obiettivo lontano Un boato, un botto e un frastuono… Un altro bombardamento. In un cielo nero di notte, il mio sangue non scorre il freddo mi ha bloccato, come una catena sul mio corpo, le armi sono ormai pesanti, il metallo è gelato sulla mia pelle, come la neve sull’erba. I sogni spariscono e la speranza muore. C’è solo tristezza nel cuore. Io giaccio qui, in cerca di speranza per tutti i figli che aspettano, aspettano invano il padre. Penso a tutte le famiglie costrette a scappare, che lottano per avere un pezzo di pane, e ancora le persone tremano come se fossero in Antartide. La guerra è brutale, la guerra è soffio di vita che va via. Il terrore è palpabile nella mano e la vittoria sembra un obiettivo lontano. E finalmente uno spiraglio di luce e di speranza in mezzo a quest’oscurità: aspettavo questo momento come un bambino aspetta il Natale, per alleggerire il peso del dolore e della perdita. Improvvisa la libertà, come un bruco dopo anni chiuso in un bozzolo, esce e diventa farfalla. Ormai le nostre mani riescono a toccare il frutto della pace. E anche tu, Angelo, lo hai assaporato e ce ne hai fatto dono
25 Aprile Classe 3A "La chiusa angoscia delle notti, il pianto delle mamme annerite sulla neve accanto ai figli uccisi, l’ululato nel vento, nelle tenebre, dei lupi assediati con la propria strage, la speranza che dentro ci svegliava oltre l’orrore le parole udite dalla bocca fermissima dei morti «liberate l’Italia, Curiel vuole essere avvolto nella sua bandiera»: tutto quel giorno ruppe nella vita con la piena del sangue, nell’azzurro il rosso palpitò come una gola. E fummo vivi, insorti con il taglio ridente della bocca, pieni gli occhi piena la mano nel suo pugno: il cuore d’improvviso ci apparve in mezzo al petto". 
In occasione della giornata del 25 aprile, in classe abbiamo letto la poesia “25 Aprile” di Alfonso Gatto. Attraverso le sue parole, l’autore vuole trasmettere un messaggio di gratitudine per la libertà conquistata. Celebra il coraggio e la determinazione di coloro che hanno lottato per la libertà, ricordando Eugenio Curiel, partigiano ucciso in strada dai fascisti. Il sacrificio dei partigiani non deve essere dimenticato: bisogna continuare a promuovere i valori di libertà, democrazia e giustizia sociale. 2. Questa è una giornata di festa, un inno alla libertà. Il 25 aprile è simbolo di rinascita e di speranza per un’Italia che, in passato, ha subito le ferite della guerra e della dittatura. Bisogna custodire e difendere la libertà, poiché è un bene prezioso che è stato conquistato con il sacrificio di molti. 3. “Il cuore d’improvviso ci apparve in mezzo al petto”: sono i v. 16 e 17 della poesia di Alfonso Gatto. Questa espressione descrive la situazione di rinascita dopo la Liberazione. E’ come se il popolo fosse tornato a vivere dopo un lungo periodo di buio e di sentimenti repressi. Il poeta, con questa espressione, riesce a trasmettere il ritorno della felicità nel cuore degli italiani. Classe 3A 
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cocainaenvenenada · 2 months
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sempresera · 7 months
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Spesso mi rendo conto di quanto tutto sia inutilmente ingiusto. Di come tutte le cose avvolte vadano male senza un senso, una motivazione e senza colpe. La mia unica vera cuginetta, cresciuta e vissuta con me. L'unica a cui voglio davvero bene.
Purtroppo abbiamo ricevuto la cattiva notizia quando tutto sembrava ormai passato. La tua operazione e infine l'esame istologico di qualche giorno fa ci ha ributatto di nuovo nel terrore e nella paura. Il tuo contesto familiare con tua mamma ormai non più sana mentalmente ci ha costretti a prendere provvedimenti. Ti abbiamo portata via e ora vivi con noi.
Questa foto è del 20 ottobre, quando abbiamo festeggiato il tuo compleanno. Uno dei compleanni più surreali a cui ho mai partecipato. Amici terrorizzati che facevano finta di nulla, tua madre che fissava il vuoto senza secondo me nemmeno la consapevolezza di cosa ti è accaduto. La zia che tutte le notti piange e io che non facevo altro che recarmi fuori a fissare le male odoranti pozzanghere di quel locale. I miei occhi quella sera lacrimavano senza che me ne accorgessi, sintomo di un dolore quasi piu fisico che mentale.
Oggi, continuiamo con le visite portandoti sempre avanti. Sono sicuro che tutto questo post invecchierà molto velocemente e il me del futuro lo modificherà, chiudendo questo capitolo.
Ti voglio bene bea e solo oggi continuo a ripetermi che sono stato un coglione a sprecare il tempo che avevo con te. Ma non farò lo stesso in futuro.
Ce la faremo❤️
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weirdlookindog · 1 year
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Le notti del terrore (1981)
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pietroalviti · 11 months
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Ceccano, il procuratore della Repubblica elogia i carabinieri per l'arresto del rapinatore seriale
Era diventato il terrore delle notti di questo territorio: piccoli colpi ma con violenza estrema, tanto da terrorizzare le vittime. Una serie di reati che si sono ripetuti nell’area tra Frosinone, Ferentino e Ceccano. E proprio le indagini dei carabinieri della stazione di Ceccano, al comando del luogotenente Laurentini, hanno portato all’arresto di un giovane di Ceccano accusato di aver compiuto…
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Note
Ciao. Non voglio rivelarmi, ma io ti conosco nella vita reale e spesso mi chiedo come mai dando queste risposte qui vuoi apparire acido ed antipatico, cosa che non sei per niente.
Ciao anche a te e sappi che, innanzitutto, mi hai messo una curiosità addosso, a riguardo di chi tu sia, che credo mi terrà sveglio per le prossime 74 notti.
In seconda battuta quel ''io ti conosco nella vita reale'' sembra essere l'incipit di un film horror, tipo ''So Cosa Hai fatto'', ed a fianco della curiosità del capoverso precedente ci poggio un poco di terrore che mi causerà senz'altro del bruciore di stomaco: va beh, almeno nelle notti insonni, avrò qualcosa da fare (tipo lamentarmi del brucior di stomaco).
Ed infine: ma davvero risulto acido ed antipatico? Io pensavo di essere un irresistibile mattacchione, pronto alla celia ed alla burla, nonostante l'assoluta mancanza di senso di certe domande che mi vengono poste...
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gurumog · 2 years
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The Nights of Terror (1981) Le Notti del Terrore aka Burial Ground aka Zombie 3 aka The Zombie Dead Esteban Cinematografica Dir. Andrea Bianchi
     The earth shall tremble....         graves shall open....    they shall come among the living as messengers of death and there shall be          the nigths of terror....
              "Profecy of the Black Spider"
The thrilling and shocking ending to Nights of Terror is somewhat diluted by the on-screen closing text, which contains two smelling pistakes.
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