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#la leggenda del 31
a-patiaa · 2 years
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e quando parti?
poi dove vai e quando torni, quanto manchi?
quand'è che torni di preciso?
quanti giorni, che hai deciso?
dove dormi, quanto manchi?
quanto manchi
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babe-97 · 2 years
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E quando parti?
Poi dove vai e quando torni, quanto manchi?
Quand'è che torni di preciso?
Quanti giorni, che hai deciso?
Dove dormi, quanto manchi?
- 31/07🥀
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findlovesblog · 10 months
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La leggenda del 31.
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la-haine-x · 9 months
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La leggenda del 31.
La tua stupida leggenda del 31.
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daniela--anna · 19 days
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Era il 4 maggio 1949
quando la tragedia di Superga spezzò la leggenda del Grande Torino.
L'aereo con a bordo l'intera squadra si schiantò sul colle di Superga non lasciando scampo a nessuno dei suoi 31 passeggeri. Una delle squadre più forti della storia del calcio improvvisamente sparì lasciando sgomenta un'intera nazione.
Simili indimenticabili tragedie, al di là della ricerca di ogni possibile spiegazione, ci toccano a livello umano facendo sorgere in noi importanti domande tipo:
Perché le disgrazie capitano anche alla brava gente?
Siamo predestinati, oppure esiste un karma?
E soprattutto, dove sono i morti?
Cosa accade quando si muore?
Molti non sanno che la risposta a queste domande esistenziali sono alla portata di tutti in un libro antico ma sempre attuale: la Bibbia.
#curiosità
Le antiche origini del calcio.
I cinesi sono stati i primi a divertirsi calciando palloni nelle reti per sport nel III secolo a.C., e il gioco del calcio come lo conosciamo oggi è stato formalizzato in Inghilterra nel XIX secolo. Ma il predecessore della maggior parte dei moderni giochi con il pallone è nato nelle Americhe.
“Il concetto di sport di squadra trova le proprie origini in Mesoamerica”, afferma Mary Miller, docente di storia dell’arte all’Università di Yale che ha studiato numerose testimonianze di questo sport.
In Mesoamerica, la vasta regione storica che si estende dal Messico al Costa Rica, le civiltà fiorirono ben prima che Colombo le “scoprisse”, e molti di questi popoli praticavano uno sport che prevedeva l’uso di una pesante palla fatta di una sostanza ricavata dalla resina degli alberi.
📚 Alcune considerazioni.
Il gioco del calcio da secoli affascina intere generazioni e nazioni, talvolta fino al punto di dettare comportamenti sociali, instillare rivalità,addirittura odio per gli avversari, e/o diventare una vera e propria ludopatia.
Questo perché, anche se il calcio e lo sport hanno i loro lati positivi, per goderne i benefici bisogna mantenere il giusto equilibrio.
Come ci si può riuscire?
Tenendo conto di alcuni fattori che hanno a che fare anche con la salute mentale/fisica.
📚🔍Tutti i links di riferimento alla trattazione, li trovi nel mio Threads.
It was May 4, 1949
when the Superga tragedy broke the legend of Grande Torino.
The plane with the entire team on board crashed on the Superga hill, leaving no escape for any of its 31 passengers.
One of the strongest teams in the history of football suddenly disappeared, leaving an entire nation dismayed.
Such unforgettable tragedies, beyond the search for any possible explanation, affect us on a human level, raising important questions in us such as:
Why do misfortunes happen to good people too?
Are we predestined, or is there karma?
And above all, where are the dead?
What happens when you die?
Many do not know that the answers to these existential questions are within everyone's reach in an ancient but always current book: the Bible.
#curiosity
The ancient origins of football.
The Chinese were the first to enjoy kicking balls into nets for sport in the 3rd century BC, and the game of football as we know it today was formalized in England in the 19th century.
But the predecessor of most modern ball games originated in the Americas.
“The concept of team sport has its origins in Mesoamerica,” says Mary Miller, a professor of art history at Yale University who has studied numerous examples of this sport.
In Mesoamerica, the vast historical region that extends from Mexico to Costa Rica, civilizations flourished well before Columbus "discovered" them, and many of these peoples practiced a sport that involved the use of a heavy ball made of a substance obtained from tree resin.
📚 Some considerations.
The game of football has fascinated entire generations and nations for centuries, sometimes to the point of dictating social behavior, instilling rivalry, even hatred for opponents, and/or becoming a real gambling addiction.
This is because, even if football and sport have their positive sides, to enjoy their benefits you need to maintain the right balance.
How can this be achieved?
Taking into account some factors that also have to do with mental/physical health.
📚🔍All the reference links to the discussion can be found in my Threads.
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aurozmp · 10 months
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e la leggenda del 31 tipo fine
fuochi d’artificio.
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mccek · 1 year
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Consumo fogli in notti folli
Metto il seme e aspetto mesi che germogli
Sui sedicesimi la mia genesi come Phill Collins
Duro a morire Bruce Willis
Talento e skills a mille
Ti dico ciao se vuoi fare Falcao col tallone d’Achille
The illest mothafucka, zero killer in cravatta
Sulla base triplo carpiato con avvitamento, rap attack
Sesso, droga e rock & roll tu Guns & Roses
Sei sotto Copperfield ipnosi di rap exclusive
Leggenda come Loch Ness monstah
Madness è monstah come Rockness Monstah
Poi vengo dall’aldilà con il rap che smonta
Buco crani, sparo sulla folla
Nessuna scelta qua ci si piega e si prega
Solo davanti a Gesù, Christopher Wallace
Non è un passatempo, non ti passa lento anzi ti va assalendo
Bastonate addosso, ok si passa al kendo
Sto sulla vetta dell’Everest per farne un cratere
Hiroshima parte 2
Nevrosi da delirium tremens
L’abc del rap italiano pt.31
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dil3tta · 10 months
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31/07
mecna dice “è la leggenda del 31”, quella secondo la quale alla fine dei mesi estivi giungono al termine anche tutti gli amori con quelle persone di passaggio che incontriamo solo durante questa stagione. è la leggenda del 31, che l'ultima volta che nel 2019 vidi Luca fu il 27 luglio e poi finì tutto tra pianti strozzati nel cuscino e parole non dette. che il 31 agosto 2022 era già decaduto tutto quello che c'era tra me e Matteo, e trascorsi il mese ad abbracciare la sua maglietta e ad ascoltare canzoni di ariete. che adesso, 31 luglio 2023 è l'ultimo giorno che vedrò Lorenzo prima di ripartire e chissà se la leggenda del 31 colpirà ancora, chissà se verremo divorati dalla distanza, se la foga e l'emozione dei mesi estivi si andrà ad estinguere con l'arrivo dell'autunno. chissà se anche il prossimo anno avrò qualcuno di diverso a cui dedicare 31/07, se ci sarà una nuova persona che avrò al mio fianco il primo di agosto, se dovrò continuare a trascorrere estati cercando di seppellire sempre più ricordi con gente diversa. chissà.
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5 STORIE DI FANTASMI DELLA SARDEGNA
Oltre le cime delle montagne e le scogliere della costa, la Sardegna nasconde segreti antichi e oscuri, avvolti dal mistero e dal terrore. 
La terra sarda è infestata da creature spettrali, creature che affondano le loro radici nella storia stessa dell'isola. Queste presenze sinistre possono manifestarsi in qualsiasi momento, dall'oscurità della notte all'ora del tramonto, per terrorizzare coloro che incappano nei loro percorsi.
In questo articolo, esploreremo cinque storie di fantasmi della Sardegna che sono state tramandate di generazione in generazione e che sono giunte sino a noi.
Cunfraria
Nella storica Sassari, città del nord Sardegna, si racconta la leggenda di una processione di fantasmi che appare la notte del 31 ottobre. Secondo la tradizione locale, questi fantasmi possono essere visti vicino all'incrocio tra via San Sisto e via Santa Apollinare. Le loro forme spettrali si muovono silenziosamente per le strade come per qualche commissione invisibile.
Alcuni dicono che questa processione di anime che viene chiamata “Cunfraria” cioè confraternita, sia composta da spiriti di defunti che ritornano nel regno dei vivi in questa notte santissima. Altri sostengono che siano la manifestazione di antiche maledizioni, evocate dalla magia oscura e da intenti malevoli. Qualunque sia la loro origine, si dice che la vista di queste apparizioni spettrali riempia i cuori di coloro che le vedono di paura e terrore.
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Don Blas
Nell'oscuro e antico castello di Burgos, c'è una leggenda di un terrificante fantasma che custodisce un favoloso tesoro. Il suo nome è “Don Blas d'Aragona”, un grande e potente cavaliere iberico del XVI secolo che ha incontrato la sua prematura scomparsa in una sanguinosa battaglia molto tempo fa, quando la Sardegna viveva il periodo della dominazione spagnola. Secondo i racconti, “Don Blas” fu condannato a trascorrere l'eternità a custodire il tesoro che gli era stato affidato in vita. Così il suo spirito infesta il castello, legato per sempre alle sue mura. La sua presenza è un costante promemoria del potere e della ricchezza che giacevano nascosti all'interno.
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Panas
In Sardegna esiste una leggenda colma di tristezza e terrore che per secoli ha perseguitato i cuori e le menti degli uomini. È una storia di dolore e disperazione, di perdita e rimpianto, una storia che è stata tramandata attraverso i secoli.
Si racconta che i fantasmi delle donne morte di parto siano condannati a tornare nel mondo dei vivi per sette lunghi anni, infestando la terra durante le ore buie della notte.
Gli anziani sussurrano che questi fantasmi, noti come “Panas”, appaiano vicino ai corsi d’acqua e si possano vedere intente a lavare i panni insanguinati del loro figlioletto. Non possono comunicare o interrompere il lavoro per nessuna ragione. Se qualcuno le disturbasse, dovrebbero ricominciare il loro rituale di penitenza daccapo e si vendicherebbero spruzzando acqua verso chi osa disturbarle.
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Femminedda
Nelle remote regioni di Sant'Antioco, presso le colline che circondano Maladroxia, esiste un antico Nuraghe noto come sa “Femminedda”.Il suo nome è legata ad una strana leggenda che narra di uno spirito inquieto che ancora oggi aleggia intorno alle rovine del monumento.
Si dice che lo spirito appartenga a una giovane donna giustiziata in circostanze violente e misteriose secoli fa, la cui anima è stata  condannata a vagare senza pace. 
La fanciulla, accusata di un crimine infamante, fu sottoposta a una punizione esemplare e brutale, che mirava a fare di lei un monito per il popolo. Fu decapitata e il suo corpo fu sepolto in una chiesa sconsacrata fuori dal centro abitato, mentre la sua testa sarebbe nascosta nel cuore del borgo.
A causa di questo trattamento crudele e sconsiderato, l'anima della giovane, ribattezzata “sa Femminedda”, è stata condannata a vagare senza pace lungo i sentieri di campagna e le vie del paese.
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Marchesa Malaspina
A  Bosa, paese di mare senza tempo, la figura spettrale della marchesa Malaspina continua a vagare senza pace. Letizia, questo il suo nome, fu accusata di un grave crimine: l'adulterio con un amante sconosciuto. Il marito, geloso al punto da perdere la ragione, fece scavare una rete di tunnel segreti dal castello al paese, in modo che la marchesa potesse muoversi al riparo dagli occhi indiscreti.
Ma neppure l'inganno più elaborato riuscì a sfuggire alla furia distruttiva del marito. In preda ad un raptus di gelosia, egli fece mozzare le dita della marchesa, conservandole gelosamente in un fazzoletto che mostrò ad alcuni amici. Lui fu condannato a morte e lei sparì senza lasciare tracce.
Tuttavia, non tutti credono che il fantasma di Letizia sia scomparso del tutto. In molte notti, si possono ancora udire i suoi lamenti disperati provenire dalle rovine del castello dei Malaspina. Si dice che l'anima della marchesa sia rimasta intrappolata in quel luogo, tormentata dai suoi rimpianti e dalla sua disperazione.
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diceriadelluntore · 2 years
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Leggende
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In questa foto ci sono due miti del basket: il giocatore numero 6 è Bill Russell, che abbraccia il suo coach, Arnold Jacob Auerbach, per tutti Red. Come allenatore dei Boston Celtics  Red ottenne 9 titoli NBA, il primo nel 1957, poi otto consecutivi, dal 1959 al 1966, la più lunga striscia vincente di campionati nella storia degli sport professionistici nordamericani. Conquistato il nono titolo decise di lasciare il suo posto in panchina a Bill Russell, che divenne così il primo afro-americano a guidare una squadra in uno dei campionati degli Stati Uniti. Fu allenatore-giocatore dal 1966 al 1969, vincendo altri 2 campionati.
Bill Russell è morto il 31 luglio 2022 all’età di 88 anni: Adam Silver, il commissioner della NBA, ha scritto:
È stato il più grande campione nella storia dello sport di squadra. Gli innumerevoli risultati che si è guadagnato nella sua carriera con i Boston Celtics - tra cui il record di 11 titoli e 5 premi di MVP - raccontano solo minimamente la storia dell'immenso impatto di Bill sulla nostra lega e sulla società in senso più ampio. Bill Russell rappresentava qualcosa di più grande dello sport: i valori di uguaglianza, rispetto e inclusione che ha stampato nel DNA della nostra lega. Al picco della sua carriera, Bill si è fatto sentire vigorosamente per i diritti civili e la giustizia sociale, un'eredità che ha passato alle generazioni di giocatori NBA che lo hanno seguito. Attraverso lo scherno, le minacce e le incredibili avversità, Bill si è elevato sopra tutto, rimanendo fedele al suo pensiero che chiunque meriti di essere trattato con dignità. Ho apprezzato la mia amicizia con Bill: lo chiamavo il nostro Babe Ruth, per il modo in cui aveva trasceso il tempo. Bill era il vincente definitivo e un compagno di squadra eccellente: la sua influenza si percepirà sulla NBA per sempre
Dal punto di vista tecnico, è stato il primo grande difensore della storia del Basket: eccezionale rimbalzista (12 stagioni con più di 1000 rimbalzi), stoppatore, persino un grande attaccante (19 punti di media per uno alto 2.08m) l’idea del pivot come la conosciamo noi si deve al suo modo di giocare. 
E fu anche un grande attivista per i diritti dei neri, e una volta si rifiutò di giocare una partita perchè a lui ed a un suo compagno fu negata l’entrata in un ristorante.
Dal 2009 il trofeo destinato al miglior giocatore delle finali NBA (NBA Finals MVP Award) è intitolato a lui, The Bill Russell NBA Finals Most Valuable Player Award. La motivazione sta nel fatto che Russell, pur avendo vinto 11 titoli NBA, non ha mai ricevuto tale onorificenza. Infatti il premio fu istituito solamente nel 1969, anno dell'ultimo titolo di Russell, in cui però (caso unico finora) fu Jerry West, dei perdenti Los Angeles Lakers, a riceverlo.
Ci lascia una leggenda.
Abbiamo perso un gigante, per quanto Bill Russell fosse alto, la sua eredità va ancora più in alto, sia come giocatore che come persona.  Forse più di chiunque altro, Bill sapeva cosa fosse necessario per vincere e per essere un leader. In campo è stato il più grande campione della storia del basket. A parte questo, è stato un pioniere dei diritti civili: marciando con Martin Luther King e stando accanto Mohammed Ali. 
Barack Obama
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cinquecolonnemagazine · 4 months
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Giorni della merla: il proverbio sarà rispettato?
Secondo il proverbio, i giorni della merla dovrebbero essere i più freddi dell'anno. Le antiche credenze popolari, con la loro saggezza che deriva dai ritmi della terra, sanno vedere in questi ultimi giorni del mese i germi di quella che sarà la prossima stagione. Vediamo, allora, cosa ci attende in questi giorni e nei prossimi mesi. Le tradizioni contadine Tante delle nostre credenze attuali hanno origine dalle antiche tradizioni contadine. Il mondo contadino, così legato ai cicli della terra, conosce l'importanza del mese di gennaio. In giorni in cui i campi sono ricoperti da neve e brina e tutto sembra tacere, il lavoro della primavera, in realtà, è già iniziato sotto il suolo. Il periodo che va dalla fine di gennaio all'inizio di febbraio rappresenta un primo passaggio verso la primavera ed è per questo che nell'antichità in questo periodo si celebravano riti propiziatori. Si chiedeva alle divinità raccolti abbondanti e questi potevano essere assicurati da determinate condizioni meteorologiche. I giorni della merla, che cadono dal 29 al 31 gennaio, e la Candelora, 2 febbraio, erano cruciali in tal senso. Il proverbio sui giorni della merla Non a caso alle due ricorrenze sono legate dei proverbi che sfidano non solo il tempo ma soprattutto il cambiamento climatico. Una leggenda narra che, gli ultimi giorni di gennaio, una merla bianca decise di proteggersi dal freddo con i suoi cuccioli nel comignolo di un camino e che dopo tre giorni ne uscirono tutti colorati di nero per la fuliggine. Dunque tradizione vuole che in questi giorni il clima sia piuttosto rigido e a dirlo c'è anche il proverbio: “Se i giorni della Merla vuoi ben passare, pane, polenta, maiale e fuoco del camino per scaldarti” Nella tradizione, però, c'è spazio anche per un'eccezione e a dirlo è un altro proverbio: "Se i giorni della Merla saranno freddi, allora la primavera sarà bella; se sono caldi, la primavera arriverà in ritardo". Che tempo farà, quest'anno, nei giorni della merla? Previsioni meteo per i giorni della merla A conclusione di un mese caratterizzato da temperature al di sopra della media, eccezion fatta per brevi periodi, i giorni della merla non sembrano mostrare alcuna inversione di tendenza. Per tutta la settimana, l'Italia sarà invasa dall'anticiclone africano che assicurerà bel tempo e temperature miti. Al Nord, le temperature scenderanno fino ad arrivare intorno ai 10° mentre al Centro e al Sud si attesteranno intorno ai 12/15°, valori al di sopra della media stagionale. Prevista, inoltre, nebbia in Val Padana. Anche se di notte le temperature subiranno cali importanti, non ci saranno grosse gelate. Tutto fa presagire, allora, che in questa settimana non faremo largo uso di sciarpe e cappelli e che, nella prossima stagione, dovremo sempre avere con noi l'ombrello. In copertina foto di PenjaK da Pixabay Read the full article
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personal-reporter · 5 months
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L’inverno in Giappone
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Il Giappone in inverno è qualcosa di magico tra sculture di ghiaccio, luminarie e fuochi d'artificio, infatti i primi fiocchi di neve sono spesso un simbolo della festa nell'arcipelago. L'inverno è il momento ideale per ammirare il Monte Fuji, che si presenta innevato e privo delle nuvole, mentre la zone più belle del Giappone sono coperte da una leggera coltre di neve, come Kenroku-en a Kanazawa o Kinkaku-ji a Kyoto, che si possono visitare in tutta tranquillità. In inverno, gli ume, o susini giapponesi, fioriscono a febbraio e hanno un bel rosa pallido prima della famosa fioritura dei ciliegi. Il Giappone è diventato una destinazione di punta per gli appassionati di sci, attratti dalle sue eccezionali condizioni di neve e dai suoi magnifici paesaggi, in zone come Niseko a Hokkaido e Hakuba a Honshu con  una stagione che va da dicembre ad aprile. Ma ò'inverno è anche il periodo ideale per approfittare delle sorgenti termali giapponesi note come onsen, in particolare dei bagni all'aperto o rotenburo. Le yuki matsuri, o feste della neve, sono il momento culminante della stagione invernale, soprattutto nel nord del Paese, la più nota è il festival della neve di Sapporo, sull'isola di Hokkaido dove ogni anno, a febbraio, più di 250 sculture di neve e ghiaccio riempiono le strade della città. L'attrattiva del festival risiede soprattutto nel modo in cui vengono allestite le sculture, alcune delle quali superano i 15 metri di altezza, con un meraviglioso gioco di luci tra  animali fantastici, scene di vita quotidiana, affreschi e monumenti storici, ma anche celebrità giapponesi del momento o personaggi di anime oltre a molte altre attività, come concerti, giochi da tavolo e una deliziosa varietà di bancarelle di specialità locali. L'inverno è anche un momento di festa e, sebbene in Giappone non si festeggi necessariamente il Natale, il Capodanno,  è un momento molto importante per le famiglie per riunirsi e condividere momenti famigliari e spirituali. Già prima dell'inizio del nuovo anno, i giapponesi ripuliscono le loro case, le stuoie del tatami vengono scrollate, i tappeti arieggiati ed è di buon auspicio sostituire gli oggetti rotti per dare alle divinità del nuovo anno il benvenuto, tutti i debiti devono essere pagati e gli affari in sospeso devono essere conclusi. Poi le case vengono decorate con kadomatsu, composizioni floreali fatte di bambù e pino, come simbolo di salute e longevità. Le famiglie assaporano il toso, un sakè speziato che garantisce la salute, e si preparano alle preghiere e, al posto dei dodici colpi della mezzanotte, i giapponesi ascoltano i 108 colpi della campana del tempio. Nel culto shintoista,la divinità del nuovo anno arriva con il primo raggio di sole, leggenda che spinge molti giapponesi a cercare un punto di osservazione elevato per sfruttare al meglio il momento. L'usanza più divertente dell'inizio dell'anno è il pacchetto a sorpresa noto come fukubukuro, dove alcuni di essi possono contenere un telefono, un computer, un viaggio, un'auto o addirittura una casa. Per celebrare il nuovo anno, i festeggiamenti a Kobe partono la mattina del 31 gennaio con uno spettacolo di danza acrobatica cinese. Nella cucina del Giappone l'inverno è la stagione del nabemono, un incrocio tra fonduta cinese e pot-au-feu,  composto da cavolo cinese, tofu, funghi,  noodles, pesce e le fette sottili di carne (manzo, maiale), il tutto cotto in un brodo a base di pesce o alghe. Read the full article
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jellyfish-cactus · 6 months
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Mecna @ PD
🤍 con la mia Vivi.
“È la leggenda del 31”
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true-trauma · 7 months
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C’è un piccolo paesello in provincia si Avellino minacciato da molti anni dallo spopolamento: il luogo in questione è Pietrastornina.
A Pietrastornina è presente un posto alquanto suggestivo e sinistro, caduto in disuso dagli anni ’60 in poi: si tratta del vecchio cimitero ottocentesco in cui restano ben poche tracce di quel che era in passato. Circondato dalle colline, nel vecchio cimitero è possibile ammirare una chiesetta (ridotta a rudere) e una cappelletta privata (ormai ricoperta dalle piante). L’ingresso a questo cimitero abbandonato è segnato da una piccola croce posta al centro di due cancelli ormai divelti.
Questo vecchio cimitero di Pietrastornina è anche strettamente legato alla leggenda della “sposa imbalsamata”. La leggenda in questione vuole che all’interno del cimitero sia stata sepolta imbalsamata una giovane donna prossima alle nozze deceduta negli anni ’20 per via dell’influenza spagnola. Sebbene la leggenda narri che il corpo della donna sia stata imbalsamata e conservata in una teca di vetro, è d’obbligo segnalare che in realtà di questo corpo in questo posto non ci sia traccia alcuna. Una leggenda metropolitana, si diceva, che per ironia della sorte l’avvocato Davide Urciuolo, esperto di storia e miti del luogo, propose di farla diventare la chiave per far sì che il paesino di Pietrastornina potesse invertire la rotta dello spopolamento e della sua progressiva “morte”. Del resto, per citare il sito Derive Suburbane, “questa narrazione sospesa tra morte e vita è emblema della volontà di salvare la memoria al di là della fine. Oggi, potrebbe persino diventare lo spunto per restituire vita ad un luogo simbolico dell’unione comunitaria di un paese e, forse, al paese stesso”.
In occasione della festività di Halloween, l’Amedeus adventures approderà proprio al cimitero abbandonato di Pietrastornina in data 31 ottobre 2023.
Info generali:
• luogo: cimitero abbandonato di Pietrastornina;
• orario: 19.30/20 circa - 2/3 di notte;
• come arrivarci: automobile;
• cena e sfizioserie: a sacco.
Munirsi di: soldi, caricabatterie, cellulari muniti di torcia, torce, abbigliamento rigorosamente a strati, zainetto per raccogliere cibo e abiti.
Per ulteriori info e adesioni, contattatemi in privato!
Fonte articolo: Derive Suburbane.
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tanogabo · 7 months
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(via La leggenda di Halloween)
Con l’inizio dell’autunno impazzano ormai ovunque le teste di zucca e prolificano le organizzazioni di cene e veglioni in onore di Halloween. Una leggenda che ci tramanda come gli spiriti erranti di chi è morto durante l’anno tornino indietro la notte del 31 ottobre in cerca di un corpo da possedere per l’anno successivo.
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lamilanomagazine · 8 months
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Messina: la Multisala Apollo prosegue le attività e annuncia il Cineforum 2023/24
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Messina: la Multisala Apollo prosegue le attività e annuncia il Cineforum 2023/24. Sono 23 i film che, dall’11 ottobre al 12 aprile, il mercoledì (orari 16:30 – 18:30 – 20:30) e il venerdì (orario unico alle 18:30), sono stati scelti fra quelli più significativi della scorsa stagione. “Abbiamo in programma una vasta programmazione, eventi speciali e ritorna anche il Cineforum. Speriamo di creare l’atmosfera degli anni passati, dove tanti messinesi si ritrovavano all’Apollo il mercoledì e il venerdì per condividere questo appuntamento. Abbiamo scelto di continuare a fare cinema perché la settima arte non è morta e la Multisala Apollo rimarrà un presidio culturale importante per la nostra città”, dichiara Loredana Polizzi. Per la Multisala Apollo sono stati mesi molto particolari e la proprietà ha scelto di continuare la sua storica attività. Fabrizio La Scala aggiunge: “Dopo 70 anni dalla nostra apertura nulla è cambiato e, il lavoro della Apollo s.r.l., continuerà con ancora più slancio e determinazione”. CINEFORUM 2023/24 Ottobre: 11/13 Whitney - Una voce diventata leggenda 18/20 Mia 25/27 Maigret Novembre: 08/10 Fidanzata in affitto 15/17 Il colibrì 22/24 La lunga corsa 29/01 Il sapore della felicità Dicembre: 06/08 L’ultima notte di Amore 13/15 Mon Crime - La colpevole sono io Gennaio: 10/12 Jeanne du Barry - La favorita del re 17/19 L’ultima luna di settembre 24/26 Educazione Fisica 31/02 Rido perché ti amo Febbraio: 07/09 The quiet girl 14/16 Chiara 21/23 Ti mangio il cuore 28/01 Primadonna – la ragazza del futuro Marzo: 06/08 Last film show 13/15 Gli spiriti dell’isola 20/22 Io capitano 27/29 Nostalgia Aprile: 03/05 Barbie 10/12 L’immensità Orari da verificare di volta in volta a seconda della programmazione Mercoledì: 16:30 – 18:30 – 20:30 Venerdì: 18:30 Ingresso singolo € 5,00 , Tessera € 50,00 Si accettano pagamenti con bonus cultura o 18 App. La direzione si riserva di apportare modifiche al programma per cause di forza maggiore.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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