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#dipinti famosi
fashionbooksmilano · 2 years
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Kerouac Beat Painting
 a cura di Sandrina Bandera, Alessandro Castiglioni ed Emma Zanella
Skira, Milano 2017, 176 pagine, 16,5 x 24 cm., ISBN  9788857237701
euro 18,00
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Mostra Museo MA*GA, Gallarate 3 dicembre 2017-22 aprile 2018
Attraverso 80 opere, tra dipinti e disegni, la rassegna presenta un lato finora poco esplorato e inedito in Italia del padre della Beat Generation.Il percorso espositivo si arricchisce di fotografie di Robert Frank ed Ettore Sottsass, materiale documentario storico e un progetto di Peter Greenaway, oltre a un’intervista ad Arnaldo Pomodoro pubblicata in catalogo, che rievoca la sua esperienza alla Stanford University, in California, del 1966.
Attraverso un corpus di lavori inediti in Italia, il volume getta una luce del tutto nuova sull'attività pittorica e grafica di una delle icone letterarie del XX secolo, lo scrittore americano Jack Kerouac, padre della Beat Generation. Dal confronto tra produzione letteraria e artistica emerge il suo labirintico processo creativo che dalla percezione visionaria della realtà, espressa appunto attraverso il medium del disegno e della pittura, arriva alla scrittura, alla musica, alla poesia e al cinema. Per la produzione prettamente artistica, perseguita anche grazie a un vero percorso di "formazione", furono molto importanti non solo le sue relazioni con la tradizione della cultura visiva americana, con gli altri autori del movimento beat (da Alien Ginsberg a William S. Burroughs), ma anche con i maestri della pittura informale e della Scuola di New York che egli iniziò a frequentare dalla seconda metà degli anni cinquanta. La monografia si articola in differenti nuclei che intrecciano la vita e la poetica di Kerouac con l'eccezionalità delle opere presentate. Di particolare interesse sono poi i riferimenti dell'autore che spaziano da Proust a Breton, dai ritratti di personaggi famosi come Joan Crawford, Truman Capote, Dody Muller o il cardinal Montini, alle sue visioni costruite intorno a un sincretismo religioso sospeso tra buddhismo e cattolicesimo, dai riferimenti alla cultura beat, come Robert Frank e William S. Burroughs, fino a lambire l'espressionismo astratto.
10/10/22
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viaggianteviaggi · 1 year
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Viaggio a Firenze alla Galleria degli Uffizi
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Un viaggio a Firenze in Toscana vale la pena se vuoi visitare una delle città più belle d'Italia. Un luogo ricco di storia, cultura ed arte... un'esperienza da fare almeno una volta nella vita.Ci sono molte ragioni per cui Firenze è una città da visitare. Per cominciare, è la culla del Rinascimento italiano che ebbe luogo tra il XIV e il XVI secolo. È anche sede di alcuni dei musei e delle gallerie più famosi al mondo, tra cui la Galleria degli Uffizi e Palazzo Pitti.Quando visiti la Galleria degli Uffizi, puoi vedere la vasta collezione d'arte della Toscana. Opere di Leonardo da Vinci, Michelangelo e Botticelli, tra gli altri. Questa galleria è uno scrigno di tesori per gli appassionati d'arte, che espone alcune delle opere d'arte più famose al mondo.Palazzo Pitti, invece, è un palazzo che un tempo era la dimora della potente famiglia dei Medici. Oggi è un museo che ha una vasta collezione di arte e manufatti del periodo rinascimentale. Vedrai dipinti, sculture e persino abiti.
Viaggio a Firenze nei musei d'arte
Un'altra attrazione imperdibile a Firenze è Ponte Vecchio, un bellissimo ponte che risale al XIV secolo. È il ponte più antico di Firenze e attraversa il fiume Arno, offrendo una vista mozzafiato sulla città. Il ponte ospita molte gioiellerie e boutique, dove è possibile acquistare alcuni dei migliori gioielli in argento e oro.Mentre sei a Firenze, semplicemente non puoi perdere l'opportunità di salire sulla cima del famoso Duomo di Firenze. Il duomo è noto anche come Cattedrale di Firenze. Questa magnifica struttura è uno dei monumenti più importanti della città ed offre viste mozzafiato di Firenze dall'alto.Se stai cercando di esplorare la città, ci sono molti altri luoghi da visitare, tra cui Piazza della Signoria, la Basilica di Santa Maria Novella e il Giardino di Boboli. Ognuno di questi luoghi è ricco di storia e cultura, il che li rende luoghi ideali da visitare per i turisti.
Una sorprendente collezione di capolavori dal Rinascimento all'arte moderna
Quando sei a Firenze, devi concederti la cucina locale. La città è nota per i suoi deliziosi piatti a base di carne e pasta, tra cui la famosa bistecca alla fiorentina. Altre imperdibili sono la ribollita, una zuppa a base di pane e verdure, e il Lampredotto, un tipo di panino alla trippa.Naturalmente, Firenze è nota anche per il suo vino. La città si trova nel cuore della Toscana, che è la capitale italiana del vino. Quando siete a Firenze, assicuratevi di provare alcuni dei famosi vini toscani, come il Chianti e il Brunello.In conclusione, Firenze è una delle città più famose d'Italia per un motivo. Con la sua ricca storia, cultura e arte, i visitatori possono essere facilmente travolti dalla bellezza della città. Dai musei e gallerie all'architettura e alla cucina, c'è qualcosa per tutti a Firenze.Hai visto Firenze? Visita allora altre località italiane interessanti. Read the full article
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artesplorando · 1 year
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Sandro Botticelli | Nascita di Venere Quest’opera di Botticelli è uno dei dipinti più famosi al mondo. Viene ritratto il momento in cui, dopo essere emersa dal mare su di una conchiglia, la dea arriva sulle spiagge di Cipro
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mezzopieno-news · 2 years
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L’ARTE DIVENTA UN LEGO E VICEVERSA
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La celebre casa di giochi danese Lego ha lanciato sul mercato un nuovo set per ricreare uno dei dipinti più famosi di tutti i tempi, Notte Stellata di Vincent Van Gogh.
Realizzato nel 1889 dal pittore olandese e conservato al Museum of Modern Art di New York, icona della pittura occidentale, il dipinto raffigura un paesaggio notturno di Saint-Rémy-de-Provence, poco prima del sorgere del sole. Il quadro fu ritratto dall’artista durante un furore creativo nel corso del suo soggiorno nella clinica psichiatrica dove visse lungo tempo per essere curato e dove creò molte delle sue opere più visionarie e affascinanti.
L’idea di utilizzare i mattoncini del Lego per far arte è stata di un fan che lo ha proposto alla casa di giocattoli la quale ha messo l’idea a progetto con il Museum of Modern Art (MoMA) di New York, dove è esposta l’opera originale, e dopo poco tempo l’ha fatta diventare una serie ufficiale per il mercato. Con questa serie il mondo dei mattoncini apre all’arte e diventa uno strumento educativo e di conoscenza per i giovani, connettendoli con le grandi opere e facendo conoscere loro i grandi capolavori attraverso il gioco.
L’opera è composta da 2.316 pezzi che riescono a ricreare il senso di tridimensionalità che scaturisce dalle vorticose pennellate utilizzate da Van Gogh nel quadro originale. Il quadro sembra avere profondità e ricrea perfettamente il cielo con le nuvole sinuose, il paesino e le grandi stelle. Oltre ad essere un gioco può diventare un oggetto d’arredo e di collezione.
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Fonte: Lego
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pollonegro666 · 2 years
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2022/04/16 Visitamos uno de los espectáculos que cuenta la historia como un musical para aprender sin aburrirse. Hay recreaciones de cuadros famosos en la historia de la pintura.
We visited one of the shows that tells the story like a musical to learn without getting bored. There are recreations of famous paintings in the history of painting.
Google Translation into Portuguese: Visitamos um dos shows que conta a história como um musical para aprender sem se cansar. Há recriações de pinturas famosas na história da pintura.
Google translation into Italian: Abbiamo visitato uno degli spettacoli che racconta la storia come un musical da imparare senza annoiarsi. Ci sono ricostruzioni di dipinti famosi nella storia della pittura.
Google Translation into French: Nous avons visité l'un des spectacles qui raconte l'histoire comme une comédie musicale pour apprendre sans s'ennuyer. On y trouve des recréations de tableaux célèbres de l'histoire de la peinture.
Google Translation into Arabic: زرنا أحد العروض التي تحكي القصة وكأنها مسرحية موسيقية نتعلمها دون ملل. هناك نسخ من اللوحات الشهيرة من تاريخ الرسم.
Google Translation into German: Wir haben eine der Shows besucht, die die Geschichte wie ein Musical erzählt, das man lernen kann, ohne sich zu langweilen. Es gibt Nachbildungen berühmter Gemälde aus der Geschichte der Malerei.
Google Translation into Albanisch: Shkuam në një nga shfaqjet që tregon historinë si një muzikal që mund ta mësosh pa u mërzitur. Ka kopje të pikturave të famshme nga historia e pikturës.
Google Translation into Czech: Šli jsme na jedno z představení, které vypráví příběh jako muzikál, který se můžete naučit, aniž byste se nudili. Jsou zde repliky slavných obrazů z dějin malířství.
Google Translation into Greek: Πήγαμε σε μια από τις παραστάσεις που λέει την ιστορία σαν ��ιούζικαλ που μπορείς να μάθεις χωρίς να βαριέσαι. Υπάρχουν αντίγραφα διάσημων πινάκων από την ιστορία της ζωγραφικής.
Google Translation into Polish: Πήγαμε σε μια από τις παραστάσεις που λέει την ιστορία σαν μιούζικαλ που μπορείς να μάθεις χωρίς να βαριέσαι. Υπάρχουν αντίγραφα διάσημων πινάκων από την ιστορία της ζωγραφικής.
Google Translation into Turkish: Sıkılmadan öğrenebileceğiniz bir müzikal gibi hikayesini anlatan programlardan birine gittik. Resim tarihinin ünlü tablolarının replikaları var.
Google Translation into Hebrew: הלכנו לאחת המופעים שמספרת את הסיפור כמו מחזמר שאפשר ללמוד בלי להשתעמם. יש העתקים של ציורים מפורסמים מתולדות הציור.
Google Translation into Hindi: हम एक ऐसे शो में गए जो कहानी को एक संगीत की तरह बताता है जिसे आप बिना बोर हुए सीख सकते हैं। चित्रकला के इतिहास से प्रसिद्ध चित्रों की प्रतिकृतियां हैं।
Google Translation into Russian: Мы пошли на одно из шоу, которое рассказывает историю как мюзикл, который можно выучить, не скучая. Есть реплики известных картин из истории живописи.
Google Translation into Japanese: 飽きることなく学べるミュージカルのようなストーリーを語るショーに行ってきました。 絵画の歴史から有名な絵画のレプリカがあります。
Google Translation into Korean: 지루하지 않고 배울 수 있는 뮤지컬 같은 이야기를 들려주는 공연 중 한 곳을 다녀왔습니다. 회화의 역사에서 유명한 그림의 복제품이 있습니다.
Google Translation into Chinese: 我们去了一个节目,它像音乐剧一样讲述故事,你可以学习而不会感到无聊。 有绘画史上名画的复制品。
Google Translation into Persian: به سراغ یکی از برنامه‌هایی رفتیم که داستان را مانند یک موزیکال روایت می‌کند که می‌توانید بدون حوصله یاد بگیرید. ماکت هایی از نقاشی های معروف از تاریخ نقاشی وجود دارد.
Google Translation into Ukrainian: Ми відвідали одне з шоу, яке розповідає історію як мюзикл, який можна вивчати, не нудьгуючи. Є репліки відомих картин з історії живопису.
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ristorantequid · 8 days
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Cosa vedere a Matera nel centro storico: una guida completa
Il centro storico di Matera è un vero e proprio tesoro ricco di storia e cultura, che va oltre i famosi rioni dei Sassi. In questa guida ti condurremo in un viaggio attraverso le strade e le piazze di Matera, svelandoti i suoi tesori nascosti e le sue attrazioni meno conosciute.
Piazza del Liceo e Palazzo Lanfranchi: un tuffo nella storia
Il cuore del Piano
Partiamo da Piazzetta Giovanni Pascoli, conosciuta anche come “Piazza del Liceo”, che ospita Palazzo Lanfranchi, un’imponente costruzione del XVII secolo. Oggi il palazzo ospita il Museo Nazionale d’Arte medievale e moderna della Basilicata dove ammirare una vasta collezione di opere d’arte, tra cui dipinti della scuola napoletana e capolavori di Carlo Levi, come il famoso pannello “Lucania ’61”, lungo 18 metri.
Il Museo Archeologico Nazionale
Proseguendo lungo via Ridola, è possibile raggiungere il Museo Archeologico Nazionale, situato nell’ex convento barocco di Santa Chiara. Fondato nel 1911, il museo conserva reperti significativi del territorio materano e lucano, offrendo una straordinaria testimonianza delle stratificazioni storiche della regione, dal Paleolitico ai giorni nostri.
Piazza del Sedile: il crocevia dei Sassi
Il cuore politico ed economico
Piazza del Sedile è stata il fulcro politico ed economico di Matera nel XVI secolo, sede del Palazzo del Sedile, l’antico municipio. Oggi, il palazzo ospita il Conservatorio di musica intitolato al compositore Egidio Romualdo Duni. Da qui, è possibile ammirare lo spettacolare panorama dei rioni Caveoso e Barisano, che si ergono ai lati della piazza.
Piazza Duomo e la Cattedrale di Matera
Un capolavoro romanico-gotico
Percorrendo via Duomo, si arriva in Piazza Duomo, dominata dalla maestosa Cattedrale di Matera, costruita nel XIII secolo in stile romanico-gotico. L’interno della cattedrale è un vero scrigno di tesori artistici, con affreschi medievali, altari barocchi e la famosa “cappella del presepe”, che ospita un presepe in pietra del XVI secolo realizzato dall’artista Altobello Persio di Montescaglioso.
Il museo Diocesano
Accanto alla cattedrale, si trova il Museo Diocesano inaugurato nel 2011 e dedicato all’arte sacra. Tra le sue collezioni spiccano gli argenti provenienti dal tesoro della cattedrale, che raccontano la ricca tradizione religiosa di Matera.
Piazza Vittorio Veneto: il salotto della città
Una vista mozzafiato sul panorama lucano
Piazza Vittorio Veneto è la piazza principale di Matera, da cui si gode una vista spettacolare sui rioni Sassi e sulla Civita. Da qui, è possibile visitare il Palombaro lungo, un enorme serbatoio d’acqua scavato nella roccia, e immergersi nella vivace atmosfera dei negozi e dei ristoranti lungo via delle Beccherie.
Belvedere Guerricchio
Non dimenticare di visitare il belvedere Guerricchio, da cui ammirare il suggestivo panorama del Sasso Barisano e della Civita, soprattutto al tramonto, quando i colori caldi accendono le antiche facciate di pietra.
Chiesa di San Giovanni Battista: un gioiello nascosto
Arte e storia
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Ristorante Quid a Matera
Se stai pianificando di visitare Matera, non perdere l’occasione di gustare un pranzo presso il Ristorante Quid. Situato nel cuore dei suggestivi Sassi di Matera, offre una cucina raffinata che promette un’esperienza sensoriale completa. Abbinamenti innovativi, menù raffinato, atmosfera incantevole e ricerca dell’eccellenza culinaria rendono questo ristorante una tappa imperdibile durante la tua visita a Matera.
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enkeynetwork · 10 days
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Se dovessi descrivere una delle ie più grandi delusioni, direi che sicuramente è stata l'arte. Mi credevo artista, pensavo che esserlo mi avrebbe portato chissà dove, invece mi ritrovai a combattere contro pregiudizi in quanto le musiciste donne nel mondo dei ribelli e anticonfromisti almeno nella città in cui vivo non sono ben viste, se non mostrano il loro corpo, la bravura non è ricercata, basta ubriacarsi e farsi portare a letto e allora puoi suonare dove vuoi e con chi vuoi. Non essermi piegata a ciò mi fà onore ma è stata una grande delusione. Spesi una marea di soldi per essere la migliore, preferivano a me, uomini dato la mia poca convenienza e disponibilità fisica. anticonformisti dicevano d'essere mi ritrovai in gruppi di maschilisti che di anticonformismo non avevano nulla. Come pittrice sarò modesta non avevo tutte queste grandi doti, avrò fatto due dipinti carini e qualche opera che è stata valutata 9 al Liceo Artistico ma niente di che, inoltre per diventare qualcuno serve l'accademia di belle arti che non ha la retta dell'università e non dà minimamente uno sbocco serio se non si è raccomandati. Studiare lì serve a ben poco se non hai un portafoglio a fisarmonica e qualche contatto. La scuola di musica in tutto ciò mi faceva false promesse, il maestro mi promise che avrei suonato su un palco vero, che passati i 10 anni sarei entrata in conservatorio . Nel frattempo io capì che con le jam session non sarei andata da nessuna parte, capì che il palco era solo un miraggio, confermato poichè non suonai mai dal vivo adifferenza delle promesse da marinaio fattomi dal maestro. Pagavo e pagavo. nella speranza di entrare in un gruppo, comprai con tanti sacrifici della mia famiglia una chitarra elettrica e un amplificatore che ad oggi stanno li a prendere polvere e infine dovetti interrompere la scuola di musica perchè tutti i risparmi finirono e mi ritrovai con l'aver speso una cifra importante senza aver ricavato un ragno dal buco, non feci causa perchè avevo firmato un contratto in cui mi assogettai alle loro valutazioni ma in realtà se avessi voluto andar avanti avrei dovuto sborsare ulterior denaro e incrementare le lezioni come volevano loro, perchè non era sufficente una volta alla settimana per 150 euro al mese ma bisognava dare il doppio o il triplo, mi dissero che ero dotata di talento, si, talento loro per rubare i soldi. Ben presto cominciai a capire che i 300 euro no non bastavano, ma i gruppi al di fuori della scuola volevano non solo donne avvenenti o dispsote a fare altro, ma bisognava anche pagare le sale prove, sale di registrazioni, gente che crea copertine, fotografi e sponsor per diventare ''gruppi famosi''. Diventai groupie del mio fidanzato che lui lavorando riuscì a fare qualcosa ma in realtà anche a lui non andò meglio e mi dispiacque perchè lui almeno era andato più avanti di me e lì la caduta forse è stata più tosta. Appesi la chitarra al chiodo, non cantai più, non dipnsi e disegnai più, gettai tutta l'arte al vento. All'epoca fu per me traumatizzante ad oggi sono felice della mia scelta e se tornassi indietro lo rifarei, chiuderei quella porta ancora più velocemtne e con più determinazione perchè quando una nave affonda bisogna ricordarsi che la scialuppa di salvataggio può portarci in un posto migliore e farci seguire il nostro destino. Ho deciso di scrivere non tanto per voi che leggete ma per me, per ricordarmi che adesso è il momento di correre verso il mio destino. Felice di essre uscita da quei giri
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cinquecolonnemagazine · 2 months
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Reperti archeologici etruschi: una finestra su una civiltà affascinante
Gli Etruschi, antica civiltà dell'Italia preromana, hanno lasciato un'eredità ricca di reperti archeologici che ci permettono di conoscere la loro cultura, la loro religione, le loro abitudini e il loro stile di vita. Questi reperti si possono ammirare in diversi musei e siti archeologici sparsi per l'Italia, principalmente in Toscana, Lazio e Umbria. Tipologie di reperti archeologici etruschi trovati - Sculture: Statue in terracotta, pietra o bronzo raffiguranti divinità, personaggi mitologici, antenati o figure di defunti. Tra le più celebri ricordiamo il Sarcofago degli Sposi di Cerveteri, il Guerriero di Capestrano e la Chimera di Arezzo. - Ceramiche: Vasi di diverse forme e dimensioni, decorati con motivi geometrici, scene di vita quotidiana o figure mitologiche. La produzione ceramica etrusca era molto raffinata e varia, con buccheri, vasi a impasto, kylikes, olle e anfore. - Arredi funerari: Oggetti che accompagnavano il defunto nell'aldilà, come vasellame, gioielli, armi, utensili e statuette votive. Le tombe etrusche, spesso decorate con affreschi, ci forniscono informazioni preziose sulla loro concezione della morte e dell'aldilà. - Oggetti di uso quotidiano: Strumenti in bronzo e ferro per l'agricoltura, l'artigianato e la vita domestica, come fibule, pettini, specchi, vasellame e utensili da cucina. - Iscrizioni: Testi in lingua etrusca, ancora in parte indecifrata, che ci aiutano a comprendere la loro storia, la loro religione e la loro organizzazione sociale. Le iscrizioni si trovano su stele, lapidi, vasi e altri oggetti. Siti archeologici famosi - Necropoli di Cerveteri e Tarquinia: Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, con migliaia di tombe decorate con affreschi che illustrano la vita quotidiana e le credenze religiose degli Etruschi. - Volterra: Antica città etrusca con mura di cinta, porte urbiche, templi e un importante museo archeologico. - Orvieto: Città etrusca rupestre con un suggestivo dedalo di vie sotterranee, pozzi e cisterne. - Veio: Importante città etrusca con un santuario federale e resti di templi e abitazioni. - Populonia: Città etrusca portuale con necropoli, acropoli e resti di fonderie. Musei dove ammirare i reperti trovati - Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (Roma): Uno dei più importanti musei al mondo dedicati alla civiltà etrusca, con una vasta collezione di reperti archeologici. - Museo Archeologico Nazionale di Firenze: Ospita una ricca collezione di reperti etruschi provenienti da diverse zone della Toscana. - Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia: Conserva reperti provenienti dalla necropoli etrusca della città, tra cui vasi dipinti, sarcofagi e gioielli. - Museo Archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia: Raccolta di reperti etruschi provenienti dalla necropoli di Vetulonia, tra cui buccheri, bronzi e ceramiche decorate. Il mistero affascinante degli Etruschi Lo studio dei reperti archeologici etruschi ci permette di ricostruire la storia di questa antica civiltà e di apprezzare la sua ricchezza culturale e artistica. La loro eredità continua ad affascinare studiosi e appassionati di tutto il mondo. Foto di Angelika da Pixabay Read the full article
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guida-ai · 4 months
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fashionbooksmilano · 1 year
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Natalija Gončarova   Michail Larionov
a cura di  Jessica Boissel
Mazzotta, Milano 1996, 184 pagine, Brossura, 30 x 24 cm, 81 immagini in b/n e a colori, ISBN  9788820211585
euro 29,00
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Il volume è il catalogo dell'esposizione svoltasi a Milano, presso la Fondazione Mazzotta (Foro Buonaparte) dal 24 febbraio al 26 maggio 1996. Si tratta della tappa italiana dell'esposizione itinerante organizzata dal Musée National d'Art Moderne - Centre Georges Pompidou di Parigi. La mostra, curata da Jessica Boissel, ha presentato una cinquantina di opere degli anni 1902-1929, tra cui dipinti e gouaches, più disegni per il teatro e materiale documentario provenienti dal fondo del Centre Pompidou. Tale collezione è stata integrata con il prestito di alcuni famosi lavori dei due artisti provenienti da musei russi (Galleria Tret'jakov di Mosca, Museo Russo di San Pietroburgo, Museo Regionale di Kostroma), dal Museo Ludwig di Colonia e da collezioni private.
15/03/23
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pikasus-artenews · 6 months
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Michelangelo Rapito, capolavori in guerra dagli Uffizi in Casentino
Storia del salvataggio di centinaia di sculture e dipinti tra i più famosi al mondo custoditi durante la Seconda guerra mondiale tra Poppi, Camaldoli e Soci di Bibbiena
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personal-reporter · 6 months
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Mirò ancora protagonista della nuova mostra al Mastio della Cittadella di Torino
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Dopo ben due mostre in Piemonte, più precisamente nella provincia di Cuneo, tra la fine del 2022 e i primi giorni di quest'anno, Mirò è ancora protagonista della nuova mostra al Mastio della Cittadella di Torino, in programma dal 28 ottobre 2023 al 14 gennaio 2024. In esposizione, nelle sale del Mastio, ci sono circa 100 opere, tra dipinti, tempere, acquerelli, disegni, sculture e ceramiche provenienti da musei francesi e collezioni private. Completano l'esposizione "Omaggio a Mirò" una serie di opere grafiche, libri, documenti e una sezione multimediale. La Fondazione Miró, creata dallo stesso artista in vita, cataloga circa 10.000 opere. Il curatore della mostra su Joan Miró a Torino sarà Achille Bonito Oliva, uno dei critici d'arte italiani e internazionali più stimati, con la collaborazione di Maïthé Vallès-Bled, già direttrice di musei francesi, e Vincenzo Sanfo, esperto d'arte e organizzatore di grandi mostre internazionali. La sede è assolutamente prestigiosa ed è una delle chicche poco conosciute e frequentate della città. In questo periodo triste di guerre, entrare in un museo di Artiglieria lascia molte emozioni supplementari. È stato possibile visitarne solo una piccola parte poiché le aree espositive principali sono in fase di ristrutturazione ma saranno presto riaperte al pubblico. La mostra cade non a caso nel 130° anniversario della nascita e nel 40° della morte dell'artista. Il nucleo di opere che troverà casa nel capoluogo piemontese quest'autunno e inverno copre un periodo di sei decenni della carriera dell'artista catalano, esponente della corrente surrealista: dal 1924 al 1981, con un focus particolare sulla trasformazione dei linguaggi pittorici che Miró iniziò a sviluppare nella prima metà degli anni '20, documentando così le sue metamorfosi artistiche. Miró ha attraversato i più importanti movimenti artistici del Novecento, dedicando il suo impegno a una continua sperimentazione. Sebbene fosse amico dei famosi connazionali Picasso e Dalì, si distinse da loro per una vita meno esposta al gossip dei rotocalchi dell'epoca. La costante sperimentazione lo portò poi a lavorare con la ceramica e le maioliche, e persino il bronzo, ottenuto fondendo materiali di scarto, unendo così la più nobile tradizione con una forma di economia circolare ante litteram. Siamo negli anni '60. Con la ceramica, diede vita a opere monumentali, tra cui i celeberrimi murales del sole e della luna per la sede Unesco di Parigi (1954/56). Spirito libero, Joan Miró i Ferraz (il suo nome completo), si distaccò ben presto dalla corrente surrealista, giudicandola schematica anche tecnicamente. Dopo questa sua prima stagione parigina (1924/29), trasse ispirazione dalle pitture rupestri, dalla cultura africana e persino da aspetti particolari del cattolicesimo catalano. Importante fu anche il suo rapporto con la musica e le culture orientali. Un'altra fonte di ispirazione furono due artisti del nord Europa, lontani quattro soli fra loro: Bosch e Munch. Durante un primo viaggio negli Stati Uniti, nel primo dopoguerra, incontrò Pollock, da cui trasse nuove ispirazioni che mise in atto negli ultimi anni di vita, ad esempio bruciando e lacerando le tele prima di dipingerle. Da segnalare è anche un grande arazzo realizzato dalla celebre arazziere Scassa di Asti, unica al mondo a ricreare le opere commissionate filo su filo con una ricerca dei colori originali tendente alla perfezione. Il suo tratto distintivo rimane la semplicità formale, tendente alla creazione di un linguaggio universale e comune. Il periodo più cupo, con una certa involuzione stilistica, fu quello della fine degli anni Trenta, quando la Spagna, che si era salvata dal conflitto del '14-'18, fu coinvolta in una sanguinosa guerra civile. Il percorso espositivo, suddiviso in sette aree tematiche (Ceramiche, Poesia, Litografie, Pittura, Derrière le Miroir, Manifesti, Musica), è accompagnato da una importante sezione fotografica e da alcuni video inediti che raccontano il privato e il pubblico del grande maestro del surrealismo europeo. Alcuni degli scatti sono stati realizzati da alcuni tra i più importanti fotografi, tra cui Man Ray. Inoltre, viene proposta un'installazione multimediale per offrire una suggestiva esperienza immersiva nei colori e nell'opera di Joan Miró. Molto apprezzabile è stata la presentazione di uno dei curatori, Valerio Sanfo, che ha illustrato le opere senza pedanteria, evitando gli stucchevoli convenevoli reciproci tra vari personaggi più o meno autorevoli sul palco. Informazioni: Dal 28 Ottobre 2023 al 14 Gennaio 2024 Orario: 09:30 - 19:30 Dal lunedì al venerdì, dalle ore 9:30 alle ore 19:30; Sabato, domenica, festivi, dalle 9:30 alle 20:30. Giorni Speciali: 1 novembre, 8 dicembre, 26 dicembre, 6 gennaio 2024, dalle 9:30 alle 20:30; 25 dicembre e 1 gennaio, dalle 15:00 alle 20:30. Organizzazione: www.navigaresrl.com Email per prenotazioni: [email protected] Telefono: 351.8403634 Mastio della Cittadella Corso Galileo Ferraris, 0 - Torino Prezzo: Biglietto intero a partire da 14,50 €, biglietto ridotto a partire da 11,50 €. Il biglietto ridotto è valido. Articolo di ERRECI Read the full article
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falsi d'autore su commissione
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jazzluca · 9 months
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SHRAPNEL ( Deluxe ) Generations LEGACY EVOLUTION *G1*
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Come promesso, a distanza di poco più di un anno dopo Kickback per Legacy, arriva in Evolution il suo compare SHRAPNEL, il leader ( perlopiù ) del trio degli Insecticon più famosi visti in tv, riproposti in chiave Deluxe "definitiva" per Generations dopo le precedenti incarnazioni Basic / Scout / Legends di ormai un quinquennio fa.
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Come già Atrox, anche questo Rantrox come ROBOT pare uscito direttamente dai cartoni animati per la fedeltà nell'aspetto, dopo il leggero restyling del Legends Generations T30, anche se per fortuna strizza l'occhio al giocattolo del 1985 in quanto a dettagli dipinti, come le parti centrali gialle sui piedi o il rettangolo azzurro sul petto, per non parlare della piastra centrale in questo che è in plastica trasparente, piuttosto che non in un giallo opaco come ci ricorda la recentissima reissue del modellino originale per la linea Retro, che ripropone appunto i giocattoli di un tempo ma con le colorazioni dei cartoni.
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Ma di suo questo Legacy Evolution osa ulteriormente, con avambracci e pugni ineditamente neri, non fedeli ne' a tv ne' a giocattolo ma che esteticamente migliorano le braccia altrimenti totalmente viola.
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Appese a queste, nei fori degli avambracci, abbiamo due armi gemelle che citano quelle del G1 e che fungevano poi anche da zampine posteriori dell'insetto robotico, ma qui c'è la novità che possono separarsi ed unirsi al fucile principale ( anche questo argentato per fortuna e non banalmente viola come nei cartoni… ) giusto per far rientrare il modellino nella gimmick di Evolution, ovvero l'EVO FUSION: magari gli spadoni / ali di Kickback facevano più scena, ma anche così come scelta non è malvagia ed aiuta la giocabilità, anche se magari ci aggiungevano delle altre spine o fori a queste due armi / zampe sarebbe stato meglio.
Ed a proposito di fori, da buon post WfC il nostro Mini Insector ne ha, ma in posti non comodissimi, ovvero sui polpacci invece che ai lati delle gambe, sotto gli avambracci come già detto e dietro le spalle invece che di lato, ma tant'è, meglio che niente, no? ^^'
Più consoni invece i fori soliti sotto i piedi ed uno dietro la schiena, mentre le punte delle antenne ai lati della testa possono ospitare gli effetti di esplosioni dei Battle Master.
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Nella norma la posabilità, a parte l'assenza della rotazione dei pugni, e capisco che non l'abbiano messa perchè questi nella trasformazione si ripiegano all'interno dei polsi, ma a voler spaccare il capello in quattro, questo Shrapnel è bello e ben fatto, sì, ma non è che sorprenda troppo, con la sola gimmick dei fucili evo-cosi… fermo restando che pure lui è alto come un robot normale Deluxe, alla faccia dei MINI Insector originali che a guardare le scale ( ma anche i giocattoli dell'85 ), dovevano essere almeno una testa più bassi, e scusate se ripeto questa lamentela già espressa per Kickback. ^^''
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La TRASFORMAZIONE è fedele e quindi basilare come l'originale, "purtroppo", dato che anche qui le gambe si accorciano ( previo aver aperto i pannelli dei polpacci ) fagocitando le cosce, i pugni rientrano negli avambracci e basta, e la testa viene coperta dai panellini laterali, questa volta giustamente indipendenti dalle antenne, rispetto alle versioni passate, ed infine anche qui le zampine anteriori si dispiegano dalla schiena.
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Lo SCARAFAGGIO, anzi, CERVO VOLANTE robotico è quindi sputato al G1 ( come da obiettivo prefissato, per carità ), ma facendo un passo indietro dall'effetto nostalgia in cui è volutamente imbevuto, un po' si rimpiange la versione Legends / Basic di GenT30, con una trasformazione leggermente più elaborata ed un insetto più carismatico dalle forme più realistiche, che se Kickback almeno aveva le zampe posteriori mobili, il nostro pare solo un'astronavina dalle forme stilizzate di scarafaggio.
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E nella G1 effettivamente era ciò, con tanto di cabina di pilotaggio e ruotine sulle zampine, qui invece assenti, sempre per fedeltà alla versione tv, ma almeno, come detto sopra, le mandibole / antenne si possono aprire senza svelare la testa del robot.
Riguardo alle armi, abbiamo il fucile normale che si può sistemare in uno dei fori sopra il modulo posteriore / addome, o ancora meglio nel foro, così è pure un po' nascosto, mentre le due pistole viola qui restano a fare il loro ruolo di zampine posteriori, anche se forse andrebbero ruotate di 180°, con le bocche di fuoco in avanti e l'artiglio dietro, ed avrebbe più senso questa posizione, ma così coprono le zampine anteriori grige… forse sarebbero stato meglio un paio di spine in più su queste armi per poterle sistemare un po' indietro, insomma.
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( E purtroppo la posizione ufficiale è quella con l'artiglio davanti e la bocca di fuoco dietro, visto come le parti laterali delle zampe si incastrano nei pannelli laterali delle gambe / addome )
Ed infine, da notare gli ulteriori dettagli dipinti di rosso ed argento nell'addome, che citano quelli degli adesivi del giocattolo G1. ^^
Quindi, un bel robot certamente, fedele abbastanza ma con qualche cambiamento estetico ( perlomeno a me ) gradito, ma forse un po' col freno a mano tirato su quel che poteva offrire, visto che la trasformazione è davvero minima e pure la modalità alternativa è pure troppo fedele esteticamente, mancando di un qualche guizzo di giocabilità, che almeno a Kickback gli avevano rifilato gli spadoni. Ovviamente consigliato ai fan nostalgici, ma è un peccato che possa essere banale per i collezionisti magari più giovani.
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enkeynetwork · 18 days
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