Tumgik
#daniel a. lomino
sesiondemadrugada · 1 year
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Close Encounters of the Third Kind (Steven Spielberg, 1977).
25 notes · View notes
thebutcher-5 · 2 years
Text
Avventure di un Uomo Invisibile
Avventure di un Uomo Invisibile
Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo arrivati a parlare del 23° classico animato Disney ossia Le avventure di Bianca e Bernie. Un film che ebbe una produzione decisamente lunga, con molte discussioni su come si dovesse svolgere la trama ma che, quando vide la luce, riuscì davvero a stupire. Anche in questo casi ci troviamo di fronte a un ottimo uso della tecnica…
Tumblr media
View On WordPress
2 notes · View notes
byneddiedingo · 1 year
Text
Tumblr media
Jennifer Jason Leigh and Phoebe Cates in Fast Times at Ridgemont High (Amy Heckerling, 1982)
Cast: Sean Penn, Jennifer Jason Leigh, Judge Reinhold, Robert Romanus, Brian Backer, Phoebe Cates, Ray Walston, Vincent Schiavelli, Forest Whitaker. Screenplay: Cameron Crowe, based on his book. Cinematography: Matthew F. Leonetti. Art director: Daniel A. Lomino.
Of the few standouts in the teen comedy genre, Fast Times at Ridgemont High is the one most loved by that pig in the python, the Baby Boomers. It's not as nostalgic as the granddaddy of the genre, American Graffiti (George Lucas, 1973), or as smart as Dazed and Confused (Richard Linklater, 1993), or as savagely witty as Tina Fey's Mean Girls (Mark Waters, 2004). It's not even as cleverly conceived as director Amy Heckerling's other major outing in the genre, Clueless (1995). But it is the one most frank about teenage sexuality, especially in the relationship between Jennifer Jason Leigh's Stacy and Phoebe Cates's Linda, in which the supposedly "experienced" Linda serves as the virginal Stacy's mentor. The film also admirably confronts the question of abortion straightforwardly: Stacy has one and suffers no lasting trauma. Instead the condemnation lands on the guy, Mike Damone (Robert Romanus), whose callous treatment of Stacy is devastatingly portrayed. Otherwise, Fast Times is best seen as a landmark in the careers of future Oscar winners Sean Penn, Forest Whitaker, and Nicolas Cage (who has a small part billed as "Brad's Bud" under the name Nicolas Coppola), and as a demonstration of the skill of someone who has always deserved the Oscar she hasn't won, namely Jennifer Jason Leigh. The cast also features future big names like Eric Stolz and Anthony Edwards in small roles, and gave a brief boost to the career of Judge Reinhold that flared in the mid-1980s and then fizzled. But while Fast Times at Ridgemont High is never quite the "scuz-pit" that Roger Ebert, on an off night, saw it as, it hasn't worn very well. The acting is sometimes just this side of amateurish and the blend of the seriousness of Stacy's scenes with the more familiar classroom comedy involving Spicoli (Penn) and Mr. Hand (Ray Walston) lacks finesse. While the movie has a slight feminist edge in its treatment of sex, it also involves some gratuitous breast-baring on the part of Leigh and Cates.
11 notes · View notes
reginadeinisseni · 8 months
Video
youtube
La Bambola Assassina (film 1988) TRAILER ITALIANO
La bambola assassina 1988
La bambola assassina Chucky (Brad Dourif) tentando di possedere l'anima di Andy Barclay (Alex Vincent) in una scena del film Titolo originale Child's Play Lingua originale inglese Paese di produzione Stati Uniti d'America Anno 1988 Durata 87 min Rapporto 1,85:1 Genere orrore, thriller Regia Tom Holland Soggetto Don Mancini Sceneggiatura Don Mancini, Tom Holland, John Lafia Produttore David Kirschner Produttore esecutivo Barrie M. Osbourne Casa di produzione United Artists Fotografia Bill Butler Montaggio Roy E. Peterson, Edward A. Warschilka Effetti speciali Kevin Yagher Musiche Joe Renzetti Scenografia Daniel A. Lomino Costumi April Ferry Toth Interpreti e personaggi Alex Vincent: Andy Barclay Catherine Hicks: Karen Barclay Chris Sarandon: detective Mike Norris Brad Dourif: Charles Lee Ray / Chucky Dinah Manoff: Maggie Peterson Neil Giuntoli: Eddie Caputo Tommy Swerdlow: Jack Santos Raymond Oliver: John "Dottor Death" Bishop Jack Colvin: dottor Ardmore Alan Wilder: Walter Criswell Doppiatori originali Brad Dourif: Chucky Doppiatori italiani Alessandro Tiberi: Andy Barclay Silvia Pepitoni: Karen Barclay Saverio Moriones: detective Mike Norris Renato Cortesi: Chucky Monica Ward: Tipo Bello Liliana Sorrentino: Maggie Peterson Carlo Valli: Jack Santos Massimo Foschi: John "Dottor Death" Bishop Franco Zucca: dottor Ardmore Logo ufficiale del film La bambola assassina (Child's Play) è un film horror statunitense del 1988 diretto da Tom Holland. Uscito nelle sale il 9 novembre 1988, ha come personaggio principale una bambola di nome Chucky, all'interno della quale un serial-killer ha riversato la propria anima in punto di morte; il suo scopo è quello di rientrare in un corpo umano, precisamente il corpo della prima persona alla quale ha rivelato la sua vera identità, ed in breve tempo, altrimenti rimarrà intrappolato per sempre nel pupazzo. Per tale obiettivo dovrà scegliere Andy, un bambino che riceve la bambola come regalo di compleanno. Sadico, crudele, astuto e determinato, Chucky riuscirà quasi nel suo intento, mietendo numerose vittime sul suo cammino.
Il film venne distribuito negli Stati Uniti il 9 novembre 1988 dalla MGM/UA Communications Co. ed incassò più di 44 milioni di dollari a fronte di un budget di produzione di 9 milioni di dollari.[1][2][3]
Il fatto che sia divenuto un cult,[4] e il successo ottenuto al botteghino, hanno generato un media franchise che include una serie di sei sequel, merchandising, fumetti, un film reboot uscito nel giugno 2019 e una serie televisiva che è iniziata nell'ottobre 2021.
Nella notte del 9 Novembre 1988, il famigerato strangolatore e serial killer di Chicago Charles Lee Ray, stanato dalla polizia, è inseguito fra le strade della città dal detective Mike Norris. Dopo essere stato ferito alla gamba, Charles tenta di raggiungere il furgone sul quale lo attende il complice Eddie Caputo ma questi, vedendo il trambusto e una macchina della polizia in avvicinamento, fugge abbandonando l'amico. Ormai privo di speranze, Charles si rifugia in un negozio di giocattoli dove Norris gli spara, giurando vendetta contro il detective e il compagno che lo ha tradito, mette in pratica un rito voodoo su un bambolotto "Tipo Bello" per trasferire la sua anima al suo interno, il rito causa una tempesta di fulmini sul negozio, che ne provoca l'esplosione, Norris sopravvive e ritrova il cadavere dello strangolatore con il bambolotto accanto.
Il mattino seguente, Andy Barclay chiede alla madre Karen un bambolotto "Tipo Bello" come regalo per il suo sesto compleanno. Essendo in ristrettezze economiche, Karen acquista un "Tipo Bello" da un vagabondo, all'insaputa di tutti, il bambolotto acquistato si rivela essere proprio quello posseduto dall'anima del serial killer il quale, dopo essersi presentato ad Andy come Chucky, miete la sua prima vittima, Maggie Peterson un'amica di Karen che stava facendo da babysitter ad Andy, facendola precipitare dalla finestra del condominio dopo averla colpita in faccia con un martello giocattolo. Sulla scena del crimine, Andy cerca di convincere il detective Norris che l'assassino è il suo bambolotto Chucky ma non viene creduto; anzi, il detective sospetta che sia stato lo stesso Andy ad aver ucciso Maggie, il che fa arrabbiare Karen, la quale lo caccia via.
Il giorno dopo, Andy marina la scuola portando Chucky con sé. Arrivato all'abitazione di Eddie Caputo, il complice che lo aveva abbandonato, Chucky lo uccide accendendo il forno, che Eddie gli spara contro facendo saltare in aria l'abitazione, perché sentiva la presenza di un intruso. La polizia decide di portare Andy all'ospedale psichiatrico infantile, dopo averlo ritrovato presso la scena del crimine; quando il bambino ripete che è stato Chucky a provocare l'esplosione, e la madre lo separa dal bambolotto. Una volta a casa, però, Karen scopre con orrore che Andy stava dicendo la verità perché si rende conto che il bambolotto funzionava senza le batterie che erano incluse da inserire, Chucky la assale e fugge dall'appartamento. Karen corre da Norris e terrorizzata gli racconta l'accaduto, ma il detective la crede pazza, anche lui però si ricrede quando il vagabondo che aveva venduto il bambolotto a Karen racconta di averlo raccolto nella stessa notte dalle macerie del negozio di giocattoli nel quale Norris aveva ucciso Charles Lee Ray. Chucky tenta di vendicarsi di Norris assalendolo in macchina provocando un incidente stradale, ma lui riesce a salvarsi e spara a Chucky, che fugge via.
Chucky fa visita a John Bishop, detto "Dottor Death", l'uomo che gli ha insegnato il voodoo e dopo averlo sottomesso usando contro di lui una bambolina voodoo con il suo stesso aspetto, gli chiede perché prova dolore fisico e sanguina per il colpo di pistola di Norris nonostante egli sia un bambolotto, John gli spiega che il suo corpo di plastica si sta vitalizzando, quindi Chucky si sta tramutando in una bambolotto umano e mortale, John rivela a Chucky che l'unico modo per sfuggire a questo destino è quello di trasferire la propria anima nel corpo della prima persona alla quale ha rivelato la sua identità, ovvero Andy; Chucky poi accoltella al cuore alla bambolina connessa fisicamente a John, e si reca all'ospedale psichiatrico. Norris e Karen arrivano all'abitazione di John il quale prima di morire, rivela ai due che per uccidere Chucky devono colpirlo al cuore.
Chucky arriva all'ospedale psichiatrico, e ucciso il dottor Ardmore con un apparecchio dell'elettroshock, e insegue Andy che si è già recato a casa sua, Karen e Norris arrivano all'appartamento per salvare Andy, che sta per essere posseduto da Chucky, Karen e Andy riescono a bruciare vivo Chucky nel camino e dopo essere stati ri-attaccati da un redivivo Chucky, Norris spara al cuore del bambolotto uccidendolo definitivamente e mettendo così fine alla minaccia, mentre l'ambulanza e la polizia arrivano in loro soccorso.
Produzione
❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️
#gustavopetro #colombia #DONALDTRUMP #TRUMP #BOLSONARO #DORIGHEZZI #STRISCIALANOTIZIA #FRANCESCO #RUTELLI #PROPAGANDALIVE #ELUANA #ENGLARO #ELUANAENGLARO #CRISTIANODEANDRE #twitter #facebook #skyrock #linkedin #instagram #okru #tiktok
0 notes
filmepalavra · 5 years
Text
They Live (1988)
Tumblr media
Direção: John Carpenter
Roteiro: Frank Armitage (pseudônimo de John Carpenter) baseado em conto de Ray Nelson
Direção de Fotografia: Gary B. Kibbe
Direção de Arte: Willian J. Durrel Jr. e Daniel Lomino
Montagem: Gib Jaffe e Frank E. Gimenez
O John Carpenter tem uma abordagem muito direta das suas temáticas. Eles Vivem fala de uma sociedade subjugada por imperativos de consumo, anestesia e adestramento, e propõe uma revolta cínica contra estes imperativos. Isso está presente desde os primeiros momentos do filme, derivando a temática pelos diálogos de maneira autoconsciente, isto é, o filme se sabe filme, faz-se panfletário, se orgulha e tira onda disso. Aqui reside a força motriz da história
O herói do filme é a encarnação dessa franqueza. Mesmo que declare, ao início, uma crença no sistema ("I believe in America"), ele desconfia do mundo que o cerca de maneira instintiva e agressiva.
Todos os personagens sabem que estão vivendo sob essa percepção paralela, e o enredo é movido pelo conflito que existe quando cada uma dessas reações se chocam umas às outras. A cena da luta, lindíssima, é puro cinema: temos ali duas visões de mundo. Uma que reage à opressão com tiros de rifle e outra disposta a lutar por sua alienação. Uma visão socando a cara da outra por seis minutos.
O escalonamento da ação e do absurdo do enredo é uma característica do diretor. Colocando por exemplo Halloween e Enigma de Outro Mundo ao lado deste, é possível verificar sempre um mesmo início mundano, com uma situação ausente de elementos fantásticos, O ponto de virada da fantasia, geralmente numa transição bastante suavizada pela descrença dos personagens que lentamente é quebrada, também vem por um elemento mundano. A revelação da cena de abertura de Halloween, o cachorro de Enigma e os óculos de Eles Vivem.
Acho a produção de trilha sonora do Carpenter bastante irregular, com pontos muito altos e alguns baixos. Aqui fica no meio do caminho, mas ter o diretor compondo e usando sua própria trilha é sempre um elemento que contribui bastante ao direcionamento da história.
Ainda tenho alguns dos grandes filmes do John Carpenter na minha watchlist. Poucos diretores me mobilizam e me divertem tanto e estou "queimando" esses filmes da maneira mais lenta o possível.
0 notes
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
CHRISTINE Fecha de estreno,9 de diciembre de 1983 Director (John Carpenter) Historia de (Stephen King) Música compuesta por (John Carpenter, Alan Howarth) Guion (Stephen King, Bill Phillips)
(Basada en la novela de Stephen King. Extraños sucesos ocurren cuando un muchacho remodela un Plymouth Fury '58.)
CURIOSIDADES: La escena con la que comienza el filme, donde se muestra la fabricación en Detroit de Christine, en la novela de Stephen King no existe.
En la matrícula de Christine pone: CQB, que es un anacrónimo de Close Quarters Battle (algo así como: pelea cerca).
El Detective Rudolph Junkins también conduce un Plymouth Fury, al igual que Arnie, pero éste era un modelo mucho más nuevo. Se puede ver cuando el detective se encuentra con Arnie en el parking del instituto. En realidad, aquel coche fue muy común en la policía de finales de los '70.
Richard Kobritz, que previamente había producido El Misterio de Salem's Lot, recibió varios nuevos manuscritos inéditos y escritos por Stephen King para considerar la posibilidad de llevarlos al cine. Uno era "Christine" y el otro Cujo. Korbitz finalmente se decantó por "Christine", porque pensó que Cujo era muy simple.
El actor Scott Baio fue considerado para el papel de Arnie Cunningham, y la actriz Brooke Shields para interpretar a Leigh Cabot. Pero los productores pensaron que haciendo un casting con actores menos conocidos, la película tendría mejor resultado.
Daniel A. Lomino, diseñador de producción en este filme, tiene un cameo como vendedor en la licorería. La película que están viendo en el auto-cine es "Por fin ya es viernes" de Robert Klane.
Ofrecieron a Kevin Bacon el papel protagonista, pero lo rechazó y prefirió protagonizar "Footloose" (1984).
Columbia compró los derechos de la novela de Stephen King, y pudo trabajar con ella mucho antes de que saliera publicada.
Este filme está inspirado en "Asesino invisible" ("The Car") (1977) dirigido por Elliot Silverstein.
El principal problema que se encontró John Carpenter al ir a hacer la película fue conseguir que "Christine" diera miedo al espectador, porque ese modelo de coche no parecía ser el adecuado para una película de terror, no era lo suficientemente terrorífico.
El Plymouth Fury 1958 se convirtió en pieza de coleccionista porque se fabricaron pocas unidades. En el rodaje se destrozaron entre 13 y 16, lo que enfureció a sus fans.
En el libro de Stephen King el coche tenía 4 puertas, pero fue cambiado en la película a un modelo de 2 puertas cuando se observó que no había Plymouth Fury 1958 de 4 puertas.
La hermana gemela de la actriz Alexandra Paul se hizo pasar por ella en algunas escenas. Donde mejor se aprecia es cuando su personaje está montado en el bulldozer.
El libro que Dennis (John Stockwell) saca del estante en la biblioteca antes de invitar a salir a Leigh (Alexandra Paul) es el de "Christine".
1 note · View note
thebutcher-5 · 1 year
Text
Christine - La macchina infernale
Christine – La macchina infernale
Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo messo brevemente da parte l’horror per parlare di un blockbuster molto particolare e che da piccolo vedevo spesso, Waterworld. La scioglimento dei ghiacciai ha causato l’innalzamento del livello del mare, sommergendo tutte le terre del mondo. Passano alcuni secoli e le persone si sono abituate a vivere in mezzo ai mari,…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
byneddiedingo · 2 years
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
They Live (John Carpenter, 1988)
Cast: Roddy Piper, Keith David, Meg Foster, George “Buck” Flower, Peter Jason, Raymond St. Jacques, Jason Robards III. Screenplay: John Carpenter, based on a story by Ray Nelson. Cinematography: Gary B. Kibbe. Art direction: William J. Durrell Jr., Daniel A. Lomino. Film editing: Gib Jaffe, Frank E. Jimenez. Music: John Carpenter, Alan Howarth. 
Roddy Piper never made the leap from the wrestling ring to action movies with the success of, say, The Rock or John Cena. He might have, if They Live had been a bigger hit initially, but after debuting at No. 1, it faded in popularity, partly because the critics tore it to pieces. Now, of course, it's joined the ranks of cult movie favorites, and even the critics are willing to admit it was underrated at the time. Still, it's easy to pick out Piper as one of its weaknesses. He delivers his lines, even the oft-quoted “I'm here to chew bubblegum and kick ass, and I'm all out of bubblegum”, as if he's not quite sure why he's saying them. And he doesn't have the self-effacing wit that makes Cena and Dwayne Johnson such fun to watch. But there's so much going on around Piper that it doesn't really matter. A product of the Reagan era, or rather a reaction against it, They Live is an anti-capitalist, anti-authoritarian fable that may be even more relevant today. In fact, artist Mitch O'Connell created a billboard with an image of Donald Trump as one of the film's skull-faced aliens. They Live isn't a completely satisfactory movie: The fight between the characters played by Piper and Keith David goes on way too long. Would anyone really suffer such punishment rather than put on a pair of sunglasses? The sci-fi element and the violence undercut the political message more than reinforcing it. But John Carpenter (who used a pseudonym as its screenwriter) brings the message home again at the end, including a sly dig at himself and fellow cult-movie legend George Romero. 
1 note · View note