Tumgik
#cazz faccio?
rodjanikov · 22 days
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How not to droppare tutto solo perché c'è la remota possibilità che io possa rivedere una cazzo di spiaggia
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omarfor-orchestra · 2 years
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Verrà prima il trailer di skatg s5 o la data in cui devo consegnare la tesi? Who knows
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orotrasparente · 3 months
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qualsiasi cosa faccio ultimamente il mio unico pensiero è: che grandissima rottur e cazz
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ninfettin · 4 months
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oggi a lavoro adotto la mia politica: non rompere il cazz a nessuno consigliandogli titoli. io mi faccio i miei: se hanno bisogno mi chiedono
e direte: e grazie al cazzo. ma la politica di giunti non è questa
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ross-nekochan · 2 months
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La mia migliore amica mi pressa continuamente a iniziare con uno psicologo perché ha paura e lo sente che sto malissimo, ma io penso che mi serve uno psicologo per non fare a pezzi con le mie stesse mani tutti quelli che:
1. Si LAMENTANO CON ME che sono stanchi e stressati perché tornano a casa alle 15/16 oppure si lamentano nonostante possono tornare a casa facilmente ad ogni festività (che in Italia sono 790mila all'anno -e non dite di no perché faccio a pezzi pure a voi-)
2. Mi dicono MI SONO SCELTA IO QUESTA VITA
ALLORA, io ho scelto un posto dove andare ad abitare, sapendo alcune cose, ma non è che se sai alcune cose allora devono per forza andare in quel modo. In aggiunta, ho colleghi (quindi stessa casa, senza azienda, stesso tutto) che non stanno a fare la vita di merda che sto a fare io, quindi per piacere ficcatevi la lingua nel culo ogni volta che si parla con me perché se prima sembrano aggressiva, mo so cazz di passare ai fatti.
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flameheart28 · 2 months
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Tempo di conoscere persone nuove, ma loro non mi scriveranno mai ed io par o cazz.
Accendo la switch e mi metto a giocare a Zelda, faccio prima.
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der-papero · 4 months
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Post davvero lungo su Germania, Italia, capitalismo e mondo del lavoro, dovrò saltare su diversi argomenti per farmi capire.
A me piace il lavoro che faccio, ma proprio dal punto di vista del contenuto. Certo, ci sono cose che mi rompono il cazzo, però ho degli spazi dove posso risolvere problemi, creare cose, in decenni di esperienza ho imparato a ritagliarmi i miei orticelli e, quando San Gennaro mi dà una mano, anche a farmeli riconoscere (ma questo lo considero un dippiù).
Quando arrivai in SAP, mi fecero subito notare, ed è accaduto per ben due volte in altre occasioni con delle accuse fatte in pubblico, che io ero uno che voleva strafare. Ai loro occhi, ero il classico italiano pronto a metterlo nel culo a chiunque, facendomi bello agli occhi del capo. Cosa che, ovviamente, non mi è mai interessata, a me piace scrivere software, lo faccio anche il sabato, la domenica, a Natale, a Capodanno, ogni volta che ho tempo e genio, senza chiedere il permesso a nessuno, semplicemente per il fatto che ne ho voglia, non l'ho mai fatto pesare a nessun/a collega, ognuno facesse quello che vuole, però poi il messaggio che passa(va) è che io sono il classico lecchino di merda. Ora, se questa cosa agli inizi mi creò qualche disagio, oggi sapete benissimo che opinione io abbia di queste ... vabbè, facciamo che non offendo nessuno a questo giro, quindi me la faccio scivolare addosso, continuo a "strafare", come dicono loro, lasciando la scopa nei loro deretani.
Adesso scaliamo la cosa.
Sempre quando arrivai in SAP 6 anni fa, l'azienda ti dava la possibilità di scegliere tra due piani relativi a come calcolare il bonus annuale, ovvero o sulla base della performance dell'intero team (piano A), o sulla base della performance individuale (piano B). Il piano B era visto di cattivo occhio, per i motivi espressi sopra, e per farsi volere bene alla fine si sceglieva il piano A, per questa mentalità di ... ehm, anacronistica che hanno qua (una volta feci pure un post sul film di Top Gun, https://www.tumblr.com/der-papero/634979034033471488/herr-papero-sto-vedendo-true-lies-in-tedesco , per far capire di cosa stiamo parlando).
Torniamo adesso un attimo indietro nel tempo.
Quando mia madre era operaia alla Siemens (poi diventata Italtel), tra la fine degli anni '60 e la fine dei '90, se tu lavoravi di più quando nessuno te l'aveva imposto o, ancora peggio, ti permettevi di non partecipare a qualche sciopero (a.k.a. crumiro), ti spaccavano la faccia. Ma nel vero senso della parola, ti menavano, e ti facevano passare la voglia di fare scelte opportunistiche che andavano contro il bene collettivo. Non entro nel merito se fosse giusto o sbagliato, posso anche sforzarmi di condividerne le ragioni, tuttavia per me oggi siamo (1) in un contesto storico/sociale diverso (2) in una modalità di lavoro completamente nuova. Per dirla in un altro modo, mentre mia madre, per lavorare di più, doveva presentarsi fisicamente sulla catena di montaggio, io ho il mio PC, e non è che puoi entrare a casa mia e randellarmi il cranio perché ho fatto un login di sabato mattina, la società è radicalmente cambiata, quindi, qualsiasi sia l'idea politica che abbiate, ce pass pu' cazz, perché adesso funziona così. Ovviamente il fatto che una persona possa scegliere cosa sia meglio per se stessa danneggiando potenzialmente gli altri è un bel cazzo di problema, ma è un problema che, dal punto di vista del singolo, non è risolvibile, ci dovrebbero pensare i governi, ma sappiamo già quale è la risposta, quindi evitiamo di entrarci altrimenti la zuppa si complica.
E qui entriamo nel capitalismo, che, anche se è fattualmente un cancro, è un cancro che abbiamo deliberatamente scelto tutti, nessuno escluso (checché la gente qui sopra ne scriva peste e corna come se fossero in grado di vivere come viveva mia nonna, ma lasciamo perdere, che i vaffanculo li tengo contati), semplicemente per il fatto che siamo una società basata sul consumo. Certo, esistono scelte virtuose, atteggiamenti orientati al bene comune, tutte cose belle, ma su larga scala le nostre azioni, piccole o grandi che siano, persino le più lecite ed eticamente corrette, alimentano questo mostro, ed è un fatto incontrovertibile che va al di là del nostro pensare più o meno ipocrita.
La Germania ha sempre provato a conservare questo aspetto "simil-operaio", di tutela del lavoratore vs. gli interessi del padrone, cosa lodevole, per carità, anzi, è uno dei motivi che mi ha convinto a venire qui, e mi dispiace tanto che in Italia sia diventata ormai utopia. Però qui non è Cuba, per citare Bersani, è come voler fermare l'acqua con le mani, non ho mai puntato sul fatto che ci sarebbe riuscita sul lungo periodo, è andata ancora bene che la quantità di soldi disponibile era talmente tanta che si potevano permettere di avere la moglie ubriaca (lavoratori tutelati) e la botte piena (società di consumo), ma adesso che le sostanze si stanno asciugando il modello capitalista sta entrando a gamba tesa nella realtà lavorativa tedesca, e tra poco qui i diritti dei lavoratori saranno solo un ricordo del passato. Anche in questo caso, i governi dovrebbero fare da scudo, ma basta contagiarne uno, e la china che poi si intraprende è a senso unico (indovinate quale governo sta iniziando a metterlo a quel posto ai lavoratori? tu guarda la combinazione, è di centro-sinistra).
Perché dico questo? La mia azienda, da quest'anno, offre solo il piano B, ovvero il bonus è legato solo alle performance individuali, vaffanculo il team, in culo alla collettività, ognuno si guarda il proprio orticello e, se proprio ne ha voglia, lo mette anche a quel posto al vicino di scrivania. Non vi dico le proteste, hanno usato una parola che non conoscevo, "Ellbogenmentalität", ovvero "mentalità da sgomitate", e la conseguenza di questa scelta aziendale, a loro modo di vedere, potrebbe solo peggiorare le cose. Hanno ragione? SÌ, assolutamente, ma non esistono più i mezzi per contrastare questo scenario. Io faccio quello che faccio nonostante i soldi, ma c'è sicuramente il mio Anticristo che lo fa solo per soldi, e sebbene ci possa anche essere una differenza etica, siamo sullo stesso piano lavorativamente parlando.
Morale della favola: tutto questo casino, e oggi esiste solo il piano B, che lo vogliano o meno, si sono rovinati con le loro stesse mani, perché, ed è qui la critica che io faccio sia agli operai dei tempi di mia madre che ai lavoratori digitalmente avanzati di oggi, ovvero si è sempre perso tempo a punire il proprio vicino di scrivania, non importa se per opportunismo o per bene collettivo, e mai chi prende effettivamente le decisioni che impattano le vite di ognuno. Come volevasi dimostrare, il capitalismo dei padroni ha vinto inevitabilmente anche in questo caso, lasciando che ci facessimo la nostra guerra tra poveri, mentre loro si ingrassano inventando nuovi modi creativi su come farci le scarpe tra noi. Ma per quando queste teste vuote arriveranno a capirlo, sarà troppo tardi, ad ogni modo, da buon capitalista, io continuerò a fare quello che mi pare.
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3nding · 8 months
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Proposta di analisi narrativa dello Spot Esselunga con la bimba, la pesca e una serie di elementi e sentimenti colpevolizzanti che, secondo me, associare a un brand non è mai un buon affare, altrimenti ti trovi gente che piange e si sbatte davanti alle pesche e non solo per il prezzo.
SCENA 1: Corsie di supermercato semi vuoto, roba da 4 del pomeriggio: bimba scompare con ansia materna. La supervisione della genitrice era forse rapita da un rapido calcolo sul genere "comm' cazz' facimm' 'a campa' stu mese?". Non è dato sapere. Quello che sappiamo è che la mamma si perde la bimba e chiede ad altre madri se l'hanno vista ma queste se ne fregano. Paura. Timore. Law&Order SVU. Chiaro riferimento allo spot Barilla anni 80, quello del gattino, a sua volta citazionissima cinematografica dal capolavoro dell'espressionismo tedesco "M. il mostro di Dusseldorf" di Fritz Lang, anno 1931.
SCENA 2:Banco di pesche che io non ho visto così belle nemmeno quando era stagione, figuriamoci adesso, sono sicuramente importate. Comunque, dove sta il prezzo? La bambina lo sta chiaramente cercando quando viene raggiunta dalla madre che non le dice "mannaggia a chitebbiv", no, ma tenta di fare un ragionamento filosofico induttivo, chiedendo un mozzicato: "Emma! Ma ti sembra che si scappa via così? Vuoi una pesca? Va bene, prendiamo la pesca". La bambina è in realtà una maestra zen perché nun se ne fuje, ma resta a prendersi la cazziata, molto blanda, che arriva in questo momento: non lo fare più! Direbbe Eduardo De Filippo: non lo facciamo più! Ma questa è una pubblicità dell'Esselunga e dunque. Dunque, perché la bambina mette le mani nella frutta senza utilizzare l'apposito guanto e bustina? Dove sta l'addetto? Possibile che rompano le scatole solamente a me quando mi succede di andare di fretta? Non è solo una questione igienica, che pure esiste perché è 'na criatura e chissà quanta roba ha toccato, ma - se vi fidate di me - potrebbe essere un GRANDE INDIZIO*.
SCENA 3: Qua mi scoccio di fare la disamina, fatela voi grazie: la bimba e la mamma tornano verso casa, la bimba è disinteressata quando la mamma chiede della scuola (non lo siamo stati tutti?) e la mamma pare un po' naive a tenerle il finestrino aperto davanti la faccia, attraverso il quale la bimba forse si prende la bronchite, di sicuro guarda il bimbo che va sul monopattino con entrambi i genitori se non sbaglio, chiaro riferimento al fatto che quando il criaturo si fa male devono essere almeno due gli adulti presenti per potersi dare reciprocamente la colpa. POSSIBILE SPIN-OFF DELLO SPOT: mamma e papà del bambino scunucchiato vanno al supermercato a comprare i cerotti, ma passando davanti al banco dei preservativi fanno pace e ne acquistano una bella scorta.
SCENA 4-5: Poi la bambina mostra le funzioni multitasking dell'infanzia AI producendosi contemporaneamente in cinque azioni diverse, che sono comunque mentitrici e qua lo spot dovrebbe valicare la soglia dell'incredulità, quel patto tacito tra il narratore della storia e chi ascolta la storia. La bimba, infatti, guarda i cartoni alla tv giocando con un cuofano di giocattoli sparsi sul tappeto mentre parla con la mamma e poi la mamma fa il solletico e poi fanno una coreografia di TikTok nella luce del sole che arancio filtra dalle tende bianche da rivista di arredamento tipo AD, Domus, Elle Décor. Tutto bellissimo ma una domanda: dove sta il cellulare con i cartoni animati di COCOMELON E MASHA E ORSO e la bambina che allucca e si sbatte quando la madre dice no, Emma, vir' 'e te movere ca' mo vene pateto a te piglia'?
SCENA 6: Il padre ovviamente arriva e ovviamente lui non ha dovuto fare prima la spesa, anzi appare molto più rilassato, del resto è lui a vestire una bella camicia color cielo, la mamma se ne stava smortissima in una camiciola beige con dei segni orizzontali tipo quelli che fanno i carcerati sul muro in certi film, per contare il tempo che passa. Vi faccio anche notare che la bimba ha per tutto il tempo una maglietta azzurrina, come a dire: a parte che io e papà tifiamo Napoli (tiè)(ah, no, quella è un'altra pubblicità) secondo voi a chi appartengo?
TURNING POINT: la funzione della pesca. Nell'analizzare la favola di magia russa, Vladimir Propp - tizio che ai più non dirà niente, ma se beccate uno studente di semiotica ve ne parla per 4 ore (tipo me) - è stato in grado di estrarne una tipologia, più o meno fissa, di struttura narrativa. C'è quasi sempre una vacca (che scappa, fugge, scompare, va recuperata), c'è quasi sempre un uomo, che mi pare si chiami quasi sempre Ivan. Nella quattordicesima funzione narrativa rintracciata da Propp nella struttura della favola (sono 31 e immaginate a studiarle tutte) c'è il cosiddetto oggetto magico. Gli stivali del gatto con gli stivali, la zucca di Cenerentola, e così via, fino ad arrivare a questo spot con la pesca di Emma. Alla pesca, Emma attribuisce non solo un significato, ma un potere: quello di accomodare le cose tra i suoi genitori. Scopriamo adesso, infatti, il perché di ogni cosa.
WTF MOMENT: tra la mamma e il papà di Emma, la cosa sentimentale non è andata a buon fine e, pur avendo raggiunto un accordo che pare partecipativo alla vita della piccola, la piccola ovviamente ne risente. Ma. In qualche modo e per qualche ragione a noi taciuta, e che pure suggerisce, la piccola parrebbe recepire una rigidità dalla parte materna ad accomodare le cose, al punto di attribuire alla pesca la stessa valenza simbolica del rametto di ulivo che ci scambiamo la Domenica delle Palme. Emma mente al padre dicendo che la pesca - che tanto allarme ha causato nella prima scena al genitore 1 - viene proprio da quest'ultima. Il papà, con fare un po' cazzone, un po' ci crede, un po' vorrebbe crederci, ma come tutti gli uomini che non devono chiedere mai pecchè già sanno ca nun hanno niente, lancia un melanconico sguardo al balconcino vuoto. La mamma non c'è più. Sta chiagnenn' lacrime amare? È sull'orlo del melt down, del burn out, o sta semplicemente facendosi una doccia, finalmente? Chissà. Lui, uomo scosso dai rimorsi che nemmeno Tonio Krogër, guarda la finestra come farebbe Eduardo De Crescenzo in Ancora (fortunatamente non fa lo sbaglio di tirare sassi o prendere a calci la tua porta chiusa, chiuuusaaa) e se ne va.
PLOT TWIST POSSIBILE E PIÙ TOLLERABILE DI QUESTA MELASSA SPARSA in un paese in cui divorzi, separazioni e fine rapporto amoroso tra due adulti, spesso vedono un adulto, spesso di sesso maschile, non prenderla proprio benissimo e agire in modi che non discuterò qui. Il punto 2, come vi dicevo, si chiude con un GRANDE INDIZIO*. Eccolo: il padre è allergico alla pesca, la cui peluria gli può procurare uno shock anafilattico.
SIPARIO, grazie per l'attenzione, fa piacere se vi siete fatti una risata, io le pesche comunque solo al mercatino e solo di stagione.
Raffaella R. Ferrè - fb
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tuportamiviareturn · 8 months
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Sex roulette
"Lo faccio con chi mi capita e perdo se resto incinta" Cazz ci mancava la sex roulette, la folle sfida degli adolescenti sul web, io shock!
PS. A proposito di shock (a parte che mi viene in mente il meme di quel coglione di Renzi), dicevo, ricordo che rimasi scioccato quando vidi tanti anni fa il film con Robert De Niro e Christopher Walken e la scena della roulette russa ne Il cacciatore.
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godisacutedemon2 · 7 months
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Vorrei fare qualcosa di diverso, ma che cazz faccio
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morgana-l00k-at-me · 1 year
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Se apri la chat ti faccio venire io, perché no?
Ma chi cazz sij ma vattenn
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orotrasparente · 1 month
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allora onestamente visto il mio post laurea, l’obiettivo è diventato essere un mezzo influencer, guadagnarmi il grande fratello vip con tanto di commenti “ma chi cazz è questo”, vincere il grande fratello vip o almeno arrivare alla fine, farmi il trono di uomini e donne dopo un paio di mesi, finisco uomini e donne uscendo con la prima vrenzola che passa, mettiamo 2/3 storie e facciamo qualche copertina, ci lasciamo (😭), faccio una 10/15 ospitate in qualche discoteca milanese per mettere su 200mila euro che butterò nel cesso e dopo 3/4 anni di anonimato tornare in piazza facendo l’isola dei famosi
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Menomale che non ho fatto quel percorso di studi ma.... ora devo studiare tutte queste cose inutili che non mi competono assolutamente per questo esame che non so neppure se faccio dato che non so quando mi laureo🤑
E sapete perché non lo so??? perché la mia relatrice non ha voglia di fare un cazz🤬🤬🤬🤬🤬🤬
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I fascisti se la prendono con le femministe, ma che cazz dici.
I fascisti dallo dello "scemo inutile" a chi non la pensa come loro perché non tollerano la libertà di pensiero come faccio io, quindi sì, tecnicamente sei una fascista.
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der-papero · 1 year
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Per favore, ridateci il Covid, perché non gliela faccio più.
QUESTA PUTTANATA che non si capisce se dobbiamo lavorare da casa, o venire in ufficio.
Prima si andava in ufficio, punto. Vivi a 3 ore di viaggio? Te la pigli nel culo. Vuoi lavorare da casa? NO.
Poi è arrivato il Covid, tutti a casa, e guai a dire "vorrei andare in ufficio", partiva la Santa Inquisizione.
Mo' non si capisce più un cazzo. L'azienda vuole (giustamente, eh) sfruttare gli asset e dire "oh, belli, io pago corrente, gas, rete, cazzi, mazzi, dovete usarli", ma non può forzare la mano, perché altrimenti i sindacati se la inculano, i manager scassano il cazzo perché i mega-boss si sono appena inchiappettati secondo la relativa scala gerarchica, e quindi loro si inventano una marea di minchiate come i "social contact" (CON I TEDESCHI???? WIRKLICH???? CONTATTO SOCIALE??? CON QUESTE CACCHE ASOCIALI???), metà del personale vuole, metà del personale non vuole, AVIT RUTT 'O CAZZ.
O buttate i palazzi a terra, o la piantiamo con questo smart working, torniamo tutti ad inquinare e ad affollare le autostrade. Per favore, una decisione, ma che sia una e tutta da un lato, perché c'avit sfrantecat 'a ualler, e queste cose a mezza botta sono ridicole, mi sembra di essere tornati ai tempi "al bancone non serve il Green Pass, ma seduto sì".
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53r0 · 17 days
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Verso ora di chiusura una signora mi dice "senti io faccio la raccolta punti mulino bianco..." le ho risposto "guardi chieda al box informazioni" ma la vera risposta volevs essere ma i c cazz c'aggia fa mic fatic pa mulin bianco stamm ind a nu conad ma puozz itta o sang ma quant stai appicciat a sor
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