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#borgo marino
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klimt7 · 1 year
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LA VERTIGINE DEL TEMPO
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Avere una specie di patologia: ricordare tutto, a livello visivo, sensoriale, istintivo, emozionale. Come avere un armadio a disposizione, pieno di milioni di cassetti.
In ognuno, un ricordo, uno stato d'animo, una moltitudine di immagini, e poi voci, suoni, profumi, perfino il vento pungente sulla pelle, che abbiamo sentito una mattina a nove anni, mentre aspettavamo Sorella, che tardava, su una piazza di un borgo che si chiamava Sogliano, da cui si scorgeva l'imponenza blù-lontananza, di San Marino.
Accorgersi che come persone, noi, siamo questo accumulo di sensazioni, emozioni, giorni, attimi, lampi.
Poi ti chiedi: "perchè mai sono fatto così?
A che serve, questo enorme giacimento di frammenti memorizzati?
Perchè questa smisurata sedimentazione che avviene dentro ogni singola persona?
Alcuni non se ne curano, non vi danno grande importanza.
Per altri è quasi un peso, una condanna, un disagio. Dipende dall'attenzione che prestiamo alle cose che ci accadono.
Forse deriva da quella specie di "muscolo interiore", che è detta autocoscienza.
Quanta più intensità e attenzione vi è nel sentire chi siamo e a che punto siamo, quanto più la memoria si espande e diventa nitida, infinitamente dettagliata.
Come un teleobiettivo fotografico.
Uno strumento che opera al meglio, in presenza di quella sostanza incorporea, che chiamiamo "Dolore esistenziale".
Di certo, vi è questo nella memoria: un enorme accumulo di materiali incoerenti fra loro.
E se al suo interno vi fossero perfino materiali, percezioni, stati d'animo provenienti da vite precedenti a questa?
E se, come credono in Oriente l'anima fosse destinata a vivere una moltitudine di esistenze attraverso la reincarnazione?
Ma i grandi del passato, Lucrezio, Virgilio, Dante, Manzoni, Pavese, forse anche loro si posero gli stessi interrogativi?
E cosa li spinse a scrivere?
Forse questo tipo di inquietudine universale?
La memoria, il mistero infinito che ci portiamo dentro, come strumento per conoscere il mondo, e per vivere nel quotidiano, ( oltre che per costruire la nostra coscienza individuale - le nostre radici, come individui ), a cosa serve sul lungo periodo?
E su scala collettiva cosa produce?
Libri, autobiografie, biblioteche...
Che poi, lo stesso fenomeno di Internet, lo si potrebbe leggere come la memoria collettiva dell'intera specie umana. Un contenitore, dove da più di 30 anni abbiamo cominciato a riversare il prodotto delle nostre memorie e coscienze individuali..."
Domande. Domande. Domande...
Un vortice, un capogiro
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La vertigine.
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morelin · 2 years
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San Leo
Già da lontano si può scorgere il caratteristico profilo dell’antico borgo di San Leo (Rimini). Arroccato su uno sperone roccioso dalle pareti a strapiombo, esso è situato nella valle del Montefeltro, da sempre terra di confine tra Emilia Romagna, Toscana, Marche e Repubblica di San Marino.
Il borgo prende il nome da San Leone, il suo fondatore, e vanta ben due titoli: “Borgo più bello d’Italia” e “Bandiera Arancione”. Intorno alla piazza si trovano gli antichi edifici romanici: la Pieve di Santa Maria Assunta che è il più antico monumento religioso del Montefeltro, la Torre ed il Duomo; a questi si affiancano poi palazzi rinascimentali come Palazzo Della Rovere e Palazzo Mediceo.
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Se date le spalle alla fontana che si trova nella piazza e guardate di fronte a voi, potete ammirare l’edificio più noto, la fortezza, edificata in cima alla roccia.
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Utilizzata dapprima come struttura difensiva e poi come carcere, ora vi ha sede un museo che raccoglie documenti riguardanti la storia di San Leo e dei suoi protagonisti, incluso il Conte Cagliostro che venne proprio rinchiuso qui e vi rimase fino alla morte nel 1795.
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Data la posizione della fortezza, non mancano gli scorci panoramici.
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Pronto Intervento Elettricista Ancona: Tempestività e Qualità
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nardogranata · 9 days
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D'anna goal-capolavoro. Il Nardò vince soffrendo
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NARDÓ – ROTONDA 1-0
Goal 57' D’Anna. 
AC NARDÓ (4-3-1-2): Viola; De Giorgi, Lanzolla, Gennari, Dibenedetto; Ceccarini (84' Borgo), Guadalupi (88' Mariani), Ciracì (83' Russo) Gentile (58' Dambros), Dammacco (58' Addae), D’Anna.     Bench: Della Pina, Cellamare, Ria Nzuzi, Milli.
Head coach: Massimo Costantino.
ASD ROTONDA (3-4-3): Sakho; Bran (84' Dridi), Fusco, Brunet, Marchetti, Callegari (83' Attye), Bamba (70' Seck), Timmoneri, Fernandez (70' Ankovic), Barile, Mirante (66' Alari).                                  Bench: Njie, Sollini, Marino.
Head coach: Giuseppe Pagana.
Arbitro: Loris Graziano di Rossano.
Assistenti: Giulio Pancani e Niccolò Agostino di Roma 1.
Ammoniti: Dammacco (N), Fernandez, Dridi (R) Espulso al 60' Barile. 
Vittoria di misura del Nardò che fatica non poco a venire a capo di un Rotonda combattivo e ben organizzato. La squadra di mister Pagana ha praticato un asfissiante e continuo pressing sui portatori di palla neretini impedendo di giocare con linearità e con la tipica pericolosità.
Partita disturbata dal vento con traiettorie falsate soprattutto sui calci piazzati inaspettatamente imprecisi. Il Nardò ha provato nei primi minuti a sorprendere la retroguardia lucana con gli inserimenti di D'Anna e Dammacco ma ha trovato in Marchetti e Bran difensori sempre attenti in chiusura.
Dopo aver rintuzzato i primi assalti del Nardò, il Rotonda si è reso pericoloso prima con un tiro di Timmoneri, respinto in corner da Viola e pochi minuti dopo con Barile, lesto a rubare palla a Gennari e a calciare a colpo sicuro in porta trovando la pronta risposta di Viola che in acrobazia respingeva a mano aperta.
Il Nardò prova a scuotersi ma non impensierisce Sakho. Si va negli spogliatoi sullo 0-0.
Nel secondo tempo cambia il vento ma non l'inerzia del match. Rotonda sempre proteso in avanti in pressing e Nardò in difficoltà a "uscire" palla al piede. Al 50' corner pericoloso di Timmoneri neutralizzato da Viola. Momento difficile per i granata e, come succede nel calcio, arriva il goal a invertire le sorti del match.
Guadalupi con azione insistita riesce a innescare D'Anna al limite dell'area. L'attaccante controlla spalle alla porta, ruota su se stesso e piazza con una parabola "no look" il pallone nell'angolo basso della porta. Goal bellissimo, partita sbloccata e indirizzata.
Il rotonda reagisce con veemenza. Forse troppa. Barile si invola subendo il contrasto (e la trattenuta) di Gennari, si ferma chiedendo il fallo ma l'arbitro lascia correre. Gennari riprende palla e Barile lo falcia con cattiveria. Rosso diretto. Ingenuo, evitabile ma giusto.
Costantino manda in campo Addae e Dambros per Dammacco e Gentile. I granata trovano equilibrio e forza in mezzo al campo lasciando al Rotonda solo qualche sfuriata improvvisata. Al 90' è Dambros ad avere la palla del 2-0 tirando però alto. Il Nardò riesce comunque a controllare il match e ad incassare i tre punti per rinsaldare il terzo posto. Al Rotonda rimane la bella prestazione e il rammarico di aver perso al testa nel momento più importante.
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lamilanomagazine · 2 months
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Nuovo bosco urbano a Verona. In Borgo Roma messe a dimora 1000 nuove piante
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Nuovo bosco urbano a Verona. In Borgo Roma messe a dimora 1000 nuove piante. A Verona nasce un nuovo bosco verde. Si trova in Borgo Roma, nell'area tra via Romagna, via Legnago e via Cesena, che il Comune ha messo a disposizione per la campagna nazionale Mosaico Verde, promossa da AzzeroCO2 e Legambiente per la forestazione di aree verdi, il recupero degli ecosistemi terrestri e acquatici e la rigenerazione ambientale. È qui che nei prossimi giorni, grazie al sostegno della catena di department store Coin verranno messe a dimora 1000 nuove piante, un polmone verde in grado di generare benefici ambientali e sociali per i residenti del quartiere e per l'intera città. L'iniziativa prevede anche la collaborazione con l'Università di Verona nell'ambito del progetto VRGreen che ha l'obiettivo di misurare l'impatto del verde nella zona, monitorando gli indicatori ambientali e bioindicatori. Hanno preso parte all'evento che ha dato ufficialmente il via al progetto Federico Benini, Assessore a Giardini e Arredo urbano del Comune di Verona, Tommaso Ferrari, Assessore all'Ambiente del Comune di Verone, Giovanni Pace, Direttore Retail Coin, Catia Venier Store Manager Coin Verona, Professoressa Linda Avesani dell'Università degli Studi di Verona Dipartimento di Biotecnologie, Chiara Marino, Referente area sostenibilità di AzzeroCO2 e Chiara Chessa, Tecnico area sostenibilità e forestazione di AzzeroCO2. "Quartiere dopo quartiere interveniamo non solo per mantenere e curare il verde esistente, ma anche per incrementarlo con la piantumazione di nuovi alberi, per una vera e propria riforestazione urbana – afferma l'Assessore ai Giardini Federico Benini-. Un obiettivo che abbiamo deciso di perseguire avvalendoci di nuovi strumenti e opportunità, come il protocollo d'intesa siglato con AzzeroCO2. La collaborazione tra pubblico e privato ha come scopo anche quello di sensibilizzare la cittadinanza sull'importanza del verde nella tutela dell'ambiente e dare valore alla partecipazione della collettività. L'adesione alla campagna Mosaico Verde va proprio in questa direzione. In Borgo Roma ora ci sono 1000 piante in più, un risultato notevole che si aggiunge alle numerose piantumazioni realizzate negli ultimi mesi". "Questa nuova forestazione fa parte delle aree coinvolte nel progetto VRgreen, che è stato recentemente avviato – dichiara l'Assessore all'Ambiente e Transizione ecologica Tommaso Ferrari -. Con la collaborazione del dipartimento di Biotecnologie dell'Università di Verona, che mette a disposizione competenze scientifiche e tecnologie d'avanguardia, saremo in grado di valutare l'impatto e il miglioramento a livello di servizi ecosistemici, concentrandoci in particolare sulla qualità dell'aria e sulla biodiversità. Quest'area diventa quindi un autentico laboratorio di monitoraggio e raccolta dati, con l'obiettivo di replicarne il modello in altre zone della città, andando a rimboscare là dove ce n'è maggior necessità.  Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile l'iniziativa, perché è solo collaborando insieme e in modo integrato che possiamo davvero migliorare la resilienza della città di Verona e il benessere dei suoi abitanti." Le piante che verranno messe a dimora saranno di aiuto nel migliorare la qualità dell'aria, contribuendo alla mitigazione delle emissioni inquinanti, e arricchiranno la biodiversità locale. Crescendo, inoltre, gli alberi andranno a creare delle zone d'ombra che, oltre ad attenuare gli effetti del caldo estivo, mitigheranno il fenomeno delle isole di calore, consentendo ai residenti di poter usufruire di questo spazio verde rigenerato. Particolare attenzione è stata posta nella scelta delle specie, individuate tra quelle coerenti con le condizioni climatiche e naturalistiche del territorio, tra le quali l'acero campestre, l'olmo minore, il carpino nero, la farnia e il melo selvatico. L'intervento di forestazione sostenuto da Coin rappresenta un importante passo per lo sviluppo sostenibile della città e per il miglioramento della qualità della vita della comunità locale. "Con il rinnovato store di via Cappello, Coin ha portato a Verona un nuovo modello retail, che rende la città stessa e le sue bellezze parte della propria offerta commerciale. Per noi Verona rappresenta storia e tradizione, e allo stesso tempo uno step importante di un percorso di crescita e innovazione" ha commentato Giovanni Pace, Direttore Retail Coin. "È proprio per questo nostro approccio che abbiamo scelto di supportare quello che riteniamo un progetto di grande impatto, che favorisce al contempo il miglioramento delle condizioni ambientali del centro urbano, la nascita di spazi di aggregazione e la tutela della biodiversità". La Campagna Mosaico Verde, della quale fa parte l'intervento realizzato a Verona, rientra nel più ampio progetto europeo LIFE Terra che si propone di mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici attraverso la messa a dimora di milioni di alberi entro la fine del 2025. Un progetto estremamente ambizioso di cui Legambiente è l'unico partner italiano ed AzzeroCO2 sostenitore. "Tutelare gli spazi verdi e aumentare le aree boschive all'interno delle città è una sfida cruciale che dobbiamo raccogliere per proteggere l'ambiente e contrastare con decisione i cambiamenti climatici - ha dichiarato Chiara Marino, Referente area sostenibilità di AzzeroCO2-. Progetti come questo di Verona, che ha visto il supporto di Coin, rappresentano passi concreti nella direzione della riqualificazione ecologica dei nostri centri urbani. Un intervento che ha anche un valore aggiunto grazie alla preziosa collaborazione con l'Università di Verona, che consentirà di valutare gli impatti ambientali del nuovo bosco urbano, approfondendo la conoscenza degli effetti positivi che il verde ha sulla vivibilità delle aree urbanizzate".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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jacopocioni · 2 months
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La cerchia antica
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Parliamo delle vecchie mura: e già vi vedo, tutti a pensare “che balle, ancora con queste mura, che peccato che sono state abbattute, i viali li potevano fare dieci metri più in là…” NO. Parliamo di mura, ma ne parliamo fingendo che ci siano ancora… o meglio, spostiamoci tutti indietro nel tempo e viaggiamo per la Firenze intorno all’anno 1000 e accarezziamo quelle mura. Le vecchie mura sono il cerchio più interno, quello rosso. Seguiamo i link blu... Siamo in Piazza San Firenze, all’angolo con Borgo de’ Greci, e ci troviamo a costeggiare la cinta muraria, che corre lungo via del Proconsolo ed arriva fino all’angolo con Borgo degli Albizi, al Canto de’ Pazzi. Proprio lì ci si presenta davanti agli occhi la Porta a San Piero, che prende il suo nome dalla chiesa di San Pier Maggiore, che possiamo appena appena scorgere in fondo a Borgo Albizi, all’arco di San Pierino. Le mura continuano dopo la porta a San Piero e proseguono fino a arrivare in Piazza Duomo, dove girano dietro la chiesa di Santa Reparata ed arrivano di fronte a Via dei Servi, dove si trova la Postierla dei Visdomini. Sbirciando oltre la postierla, possiamo vedere la chiesa di San Michele Visdomini. La Postierla è una piccola apertura, piuttosto distante dalle porte principali e abbastanza nascosta, che assicura un passaggio di emergenza, al bisogno.
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Ma continuiamo a costeggiare le mura, ed arriviamo in Piazza San Giovanni dove, all’altezza della futura Via Martelli, che si chiama Via degli Spadai, si trova un’altra Postierla, detta Porta di Via Nuova o Porta degli Spadai. Camminiamo ancora, ed arriviamo al Canto alla Paglia. Qui ci troviamo di fronte ad un’altra delle porte principali, la Porta del Vescovo, che guarda verso Borgo San Lorenzo. Andando avanti, imbocchiamo via Cerretani e seguiamo le mura che costeggiano la chiesa di Santa Maria Maggiore, toccando il Canto dei Carnesecchi, che in futuro verrà chiamato Via Rondinelli e proseguendo verso la piazza di San Gaetano e Via dei Tornabuoni, arriviamo al Canto degli Strozzi, dove si trova la terza porta maestra, la Porta di San Brancazio, storpiatura di San Pancrazio, al quale è dedicata la chiesa omonima, che nel ventunesimo secolo sarà conosciuta per essere sede del Museo Marino Marini e per il Tempietto del Santo Sepolcro, riproduzione in scala del Santo Sepolcro di Gerusalemme, capolavoro di Leon Battista Alberti.
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Oltre la porta a San Brancazio si trova il Borgo San Brancazio, che forse qualcuno conosce meglio con il nome di Via della Spada. Sempre dritto, arriviamo allo sbocco di Via Porta Rossa, dove voltando verso Via delle Terme e Borgo SS. Apostoli, sempre costeggiando le nostre care mura, arriviamo vicino al Ponte Vecchio, dove si trova la quarta porta, la Porta Santa Maria, che anticamente era chiamata anche Porta Regina e che spesso abbreviamo in Por Santa Maria. Da lì, seguendo il fiume, le mura continuano fino al Castello d’Altafronte, nella Piazza dei Giudici; da lì, girano seguendo il corso del fosso Scheraggio per accompagnarci verso Via dei Leoni ed arrivare nuovamente al punto da cui siamo partiti, al canto con Borgo de’ Greci dove, prima non ve l’ho detto, c’è un’altra postierla, detta Postierla della Pera, che pure Dante ha citato, nella sua Commedia: “Nel picciol cerchio s’entrava per porta che si nomava per quei della Pera.” Quei della Pera, sono i Peruzzi, e la postierla è anche detta Peruzza.
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Quella che abbiamo appena percorso è la cerchia antica, così fatta chiamare da Dante a Cacciaguida, nel canto XV del Paradiso. Ha una forma quasi quadrata, con i lati che hanno una lunghezza tra un terzo ed un quarto di miglio. Le porte maggiori, quattro, sono poste a metà di ognuno dei quattro lati. È probabile che vi siano altre postierle, oltre quelle che abbiamo visto, ma sono ben occultate e non possiamo documentarle. Spero di essere riuscita a farvi “vedere” il percorso delle mura, e la posizione delle Porte, aiutandomi con la toponomastica attuale, per quanto possibile.
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Gabriella Bazzani Read the full article
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Borghi più Belli d'Italia: San Marino e Rasiglia sono i nuovi Borghi Ospite
Con l’ingresso di San Marino, per la prima volta nella sua storia l’Associazione ammette un Paese estero come Borgo Onorario-Ospite Internazionale. Ogni anno l’Associazione ammette nel circuito alcuni borghi che, pur ricadendo in un comune con più di 15.000 abitanti (limite massimo che i comuni devono avere per poter essere certificati dall’Associazione, oltre a non avere più di 2000 abitanti nel…
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circusfans-italia · 5 months
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IL FORTE VENTO ABBATTE UNO CHAPITEAU A SAN MARINO
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IL FORTE VENTO ABBATTE UNO CHAPITEAU A SAN MARINO Dopo l'allerta rossa diramata ieri, tra San Marino e le Marche si sarebbero registrate raffiche fortissime: fino a 140 km/h secondo Emilia Romagna Meteo. 
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La Strada Sottomontana è stata chiusa temporaneamente - ora riaperta al traffico - dalle pattuglie della Gendarmeria per via dei grossi rami caduti. Sospesa temporaneamente anche la viabilità in Via Ranco e in Strada del Marano, poi ripristinate. La principale criticità ha riguardato il tendone del Circo di Borgo Maggiore che ha ceduto alle forti raffiche di vento, ferendo - a quanto si apprende - i gestori. Per loro una prognosi inferiore ai 30 giorni.
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Si tratterebbe appunto della struttura della scuola di circo "Il Castello del Circo" di San Marino. Ai titolari va la nostra solidarietà e l'augurio di una pronta guarigione. E che possano quanto prima tornare in attività.
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IL FORTE VENTO ABBATTE UNO CHAPITEAU A SAN MARINO Visita le nostre sezioni ARCHIVIO  TOURNEE' Per rimanere sempre aggiornati sulle tappe dei circhi italiani Se questo articolo ti è piaciuto condividilo sui tuoi social utilizzando i bottoni che trovi qui sotto     Read the full article
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kalabriatv · 8 months
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Il convento di Petrizzi
È sempre una grande emozione ritornarci!Grazie Maria Luisa Corapi Luisa Fabrizi Flavio SeminarotiRudere della Chiesa di Santa Maria della Pietà, appartenente al convento omonimo.Petrizzi (CZ).Oggi è il Borgo del Convento,(www.borgodelconvento.it).Il convento fu fondato da padre Francesco Marino da Zumpano (1455 – 1519) verso la fine del 1400. In quel periodo il territorio su cui fu costruito il…
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saveriopepe · 1 year
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San Marino. Vicini d'Italia.
Sono sicuramente molti i motivi per cui vale la pena di visitare la piccola repubblica sammarinese, la più antica e indipendente Repubblica del mondo la cui data di fondazione, stando alla tradizione, risale al 301 D.C. San Marino è un delizioso stato situato sul monte Titano, incastonato tra Marche ed Emilia Romagna, formata da 9 Castelli: Città di San Marino, Serravalle, Borgo Maggiore,…
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klimt7 · 1 year
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Un'isola
[ 1a parte ]
Un'isola...
Un'isola è, in ogni caso, una sfida.
Raggiungerla è una sfida a sè stessi.
Abitarci è voler sfidare l'abitudine e l'assuefazione alla comodità, i limiti, e la stessa concezione del tempo a cui ci hanno educato sulla terra ferma.
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Il porto è annidato in fondo ad una insenatura naturale, mentre il centro abitato, l'unico che ci sia, sta su in alto, su un promontorio dominato dalla Fortezza cinquecentesca. Si chiama Forte di San Giorgio ed è stato costruito dai genovesi nel 1540, dopo la liberazione dell'intera isola dal dominio del corsaro turco Dragut.
Il borgo ha case addossate le une alle altre, in un dedalo di viuzze, scale, rampe, cortili. Le vie attuali non rispecchiano di certo il concetto di ortogonalità, ma piuttosto paiono assecondare le pendenze e le irregolarità della rupe vulcanica sottostante. Ciò che colpisce fin da subito è che ogni casa ha le chiavi infilate sulla porta e molte porte restano aperte per tutto il giorno.
Il borgo antico è stato quasi del tutto recuperato, ma ancora ci sono piccoli cantieri aperti. Dalle loro aperture ancora senza infissi, proviene un profumo di cemento fresco e intelaiature di legno. Le ditte sono tutte toscane e sono qui in trasferta, per cui non ci sono giornate di interruzione. Si lavora sia la domenica che il 25 aprile.
Mi fermo a guardare il muratore che sta smontando le impalcature.
Capisco quanto dev'essere eroico un cantiere di questo tipo. Ogni attrezzo, ogni materiale, ogni utensile, occorre farlo arrivare tramite il traghetto da Livorno
Un'isola selvaggia come questa, più vicina alla Corsica che all'Italia ha proprio questo di speciale. Viene nutrita e tenuta in vita grazie ad un cordone ombelicale che la lega al resto del mondo.
Gli isolani questo legame, lo chiamano "la nave". "Oggi la nave non è partita.", "Oggi è partita ed è dovuta rientrata in porto", "il mare è grosso e se non cala il vento, per qualche giorno, non avremo rifornimenti"...
Siedo al bar sul porto e assorbo ogni colore, ogni voce, ogni vibrazione che la luce riverbera sulle pareti del locale. Fuori da stanotte c'è il Maestrale. Un dio invisibile che regna sul Tirreno ed è capace di monopolizzare ogni attività tu possa credere di iniziare. È un vento che ti entra in testa. Nelle ossa.
Scompiglia i piani, i programmi, strappa i panni dai fili, sbatte porte, vetri, tende.
Sulla terra, solleva polvere e inquietudine mentre pettina l'erba dei campi, ma è sul mare che imbianca di candide pennellate il blù cobalto, poco sotto l'orizzonte.
Più tardi arrivo al B&B, accompagnato dalla signora che mi è venuta a prendere al porto. Si chiama Azzurra e gestisce col marito dal 2015 questo affittacamere ricavato da una delle più grandi case del borgo. Al piano terra c'è un giardino meraviglioso, provvisto di tavoli e sedie, di un amaca e di tende che tuttavia il vento ha buttato a terra. Da lontano pare un compound arabo, ma le sorprese arrivano appena ci si avvicina all'ingresso dell'abitazione.
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L'ingresso è quello originario e da su un cortile condiviso con altre case. La porta di legno. È verde chiaro con disegni tono su tono, mentre le due finestre al piano superiore sono azzurre.
Sulla porta di legno a due ante, le chiavi che penzolano dalla serratura.
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L'interno è diviso su tre piani, con quello inferiore dove c'è l'ambiente comune per la colazione, a livello del giardino a cui si arriva scendendo ulteriori gradini.
Tutta la casa è stata recuperata e arredata con mobili antichi in stile "arte povera" adattati ai diversi ambienti.
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Molte delle porte interne sono in legno, dipinte e personalizzate con un motivo marino. Perfino i tovaglioli per la colazione mi ricordano gli Azulejos portoghesi.
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Bene. Prendo possesso della stanza, lascio il trolley e lo zaino e ritorno ad esplorare il borgo di Capraia.
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La República de San Marino participa en Fitur 2023
El miércoles 18 de enero arranca Fitur 2023, el evento turístico de referencia para el mercado español y sudamericano en el que la República de San Marino estará presente con un stand personalizado de 30 metros cuadrados dentro del Pabellón ENIT (stand 4 C07 -Hall 4).
La República de San Marino es así: un maravilloso cuento de hadas que hay que vivir. Cada momento es perfecto para descubrir su historia, admirar su naturaleza y apreciar su arquitectura. Cada periodo del año está repleto de acontecimientos ineludibles, momentos culturales, espectaculares y multisensoriales capaces de ofrecer experiencias y emociones originales y exclusivas.
Su tradición cultural y sus valores de autenticidad, libertad e identidad han permanecido inalterados a lo largo de los siglos: estas son las razones por las que la UNESCO ha incluido el centro histórico de San Marino, Borgo Maggiore y el Monte Titano en su lista de Patrimonios Protegidos.
Es un pequeño museo de arte al aire libre; pasear por el centro histórico significa sumergirse en la Edad Media y experimentar su encanto intemporal. Hay muchas atracciones artísticas, como la Basílica del Santo, la pequeña Iglesia de San Pedro, la Iglesia y Museo de San Francisco y la Galería Nacional.
En el espléndido marco de la Plaza de la Libertad se puede admirar el Palacio Público, sede del Parlamento de San Marino (Gran y Generl Consejo), donde tiene lugar el famoso cambio de guardia. Para revivir el fascinante pasado de San Marino, nada mejor que visitar lugares que han permanecido inalterados a lo largo del tiempo, como las Tres Torres, o participar en las encantadoras recreaciones históricas de sabor medieval que tienen lugar en la Cantera de los Ballesteros.
Pero sobre todo, la peculiaridad histórica de San Marino se revela en sus antiguas instituciones, en primer lugar la de los Excelentísimos Capitanes Regentes, cuyas funciones institucionales corresponden a las del Jefe del Estado. Los Capitanes Regentes toman posesión de sus cargos cada 1 de abril y 1 de octubre del año con una sugestiva procesión abierta al público enmarca este importante acontecimiento institucional.
Además, situada en el monte Titano, la República de San Marino es el destino ideal para los amantes de la naturaleza y las vacaciones activas. Rica en parques, senderos y caminos, es ideal para los amantes del senderismo, la bicicleta de montaña y la escalada libre. San Marino Experience, especializada en hospitalidad para ciclistas, ofrece una experiencia única para descubrir el territorio de San Marino gracias a rutas en bicicleta o ebike dedicadas a los ciclistas de montaña y a los aficionados al ciclismo.
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Zona 3: Archi, Vallemiano, via Tiziano, via XXV Aprile, via M. Resistenza, Stazione, Palombella, via de Gasperi, Monte Marino, via della Ferrovia.
Zona 4: Grazie, Tavernelle, via Ranieri.
Zona 5: Brecce Bianche, Q1, Q2, Q3, Ponterosso, Passo Varano, PIP, Pinocchio, Università, Pontelungo, via Alpi, via Appennini.
Zona 6: Piano S.Lazzaro, Palombare, Scrima, Posatora, Fornetto.
Zona 7: Torrette, Barcaglione, Colleameno, Collemarino, Palombina.
Zona 8: Montacuto, Poggio, Varano, Massignano.
Zona 9: Montesicuro, Ghettarello, Sappanico, Gallignano, Aspio, Candia, Paterno, Casine di Paterno.
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nardogranata · 3 months
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Guadalupi decide il match. Toro vincente a Barletta.
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BARLETTA - NARDO' 0-1
Goal: 21' Guadalupi.
BARLETTA (3-5-2): Sapri; Inguscio, Capone, Lacassia; De Marino (69' Diaz), Fornaro (81' Belladonna); Schelotto (81' Basanisi), Cafagna (Ngom) Garofalo; La Monica, De Marco (55' Eyango). Reserve: Bufano, Camilleri, Lippo, Rizzo. Trainer: Leonardo Bitetto
NARDO' (3-5-2): Viola; De Giorgi (88' Urquiza), Lanzolla, Gennari; Milli (71' Ciracì), Borgo (65' Latagliata), Guadalupi, Gentile, Di Benedetto; Dambros (85' Ferreira), D'Anna. Reserve: Della Pina, Dammacco, Cellamare, Rossi, Mariani. Trainer: Nicola Ragno
Arbitro: Daniele Arone di Roma 1 Assistenti: Francesco Raccanello di Viterbo e Massimiliano Cirillo di Roma 1
Ammoniti: Milli, Guadalupi (N) De Marino (B)
Guadalupi ritrova il goal su punizione dopo un anno e mezzo e il Nardò sbanca Barletta. Una partita proibita agli esteti del calcio che ha visto prevalere la concretezza dei neretini determinati a difendere il minimo vantaggio fino al fischio finale.
Non era scontato, nè facile per la compagine di Mister Ragno, oggi sostituito in panchina da Luciano Volturno per squalifica vincere al Puttilli. Il Barletta aveva l'imperativo di fare punti in chiave salvezza in un periodo di stravolgimenti tecnici e di possibili cambi societari con una tifoseria in fermento. Il Nardò ha saputo mettere da parte tutte le possibili pressioni psicologiche e ha portato a casa una vittoria di valore tecnico e morale.
La cronaca è scarna ma significativa. Il Nardò subito approccia con il pressing alto impedendo al Barletta giocate lineari e mettendolo in soggezione nelle ripartenze con palla rubata. La difesa barlettana regge concedendo a De Giorgi e Gentile solo dei cross su cui Sapri e il pacchetto difensivo prevalgono sulle punte Dambros e D'Anna.
La svolta arriva al 21' quando Borgo scambia con Guadalupi e centralmente fila verso l'area barlettana. Ci pensa Schelotto con uno spintone ad atterrare il ragazzo ex Lecce. Punizione dal limite. Sul pallone va Guadalupi e dopo il solito convegno sulla formazione della barriera e dell'antibarriera, il regista granata piazza un pallone velenoso proprio sul lato del portiere che, con visuale coperta, non riesce a intercettare la velenosa palombella. 0-1 ed esultanza sotto la curva neretina.
Il Barletta reagisce di nervi e manca di lucidità ma nel finale di tempo arriva l'occasione d'oro per pareggiare. Lunga sgroppata centrale di Garofalo con tiro radente deviato in tuffo da Viola, La Monica raccoglie da posizione defilata ma il tiro si infrange sul palo esterno.
Nel secondo tempo il Nardò pensa bene di tenere alto il baricentro per evitare sgradevoli sorprese in area. Viola deve intervenire in uscita alta sui cross di Schelotto e Lacassia. I biancorossi non pungono e Bitetto inserisce Ngom ed Eyango per dare maggiore incisività alla manovra. Il Nardò però non arretra e va vicino al raddoppio con D'Anna al 70'. Cross di Ciracì, spizzata dell'ex brindisino e reazione immediata di Sapri con palla alzata sopra la traversa.
Il Barletta guadagna un corner con Eyango con traversone spazzato da Lanzolla. Gli ultimi 20 minuti il Nardò li gioca col cronometro puntato. Falli, palloni trattenuti in attacco, interruzioni ad arte e tempo di gioco ridotto ai minimi termini.
I biancorossi non riescono mai a impensierire i granata che al 93' avrebbero la palla del definitivo match point. Gentile si libera in area e batte a colpo sicuro ma Sapri si oppone da campione deviando in corner. E sugli ultimi giochi sotto la bandierina si spegne il match con il Nardò ad incassare tre punti per stare ancora alle calcagna dell'Altamura mentre a Barletta il futuro si fa fosco e la zona play out molto chiara e delineata.
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lamilanomagazine · 9 months
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Bologna Estate 2023, gli appuntamenti della settimana dal 28 luglio al 3 agosto
Bologna Estate 2023, gli appuntamenti della settimana dal 28 luglio al 3 agosto. Dal 28 al 30 luglio ultimo week end di San Francesco Estate - Musica e teatro in piazza San Francesco: venerdì appuntamento con "La grande corsa verso Lupionopolis" di Peppe Voltarelli, sabato spettacolo di Tomax Teatro con "Femmina", mentre domenica va in scena la degustazione teatrale "Tza/Tzi/Ki ricette per esploratori d'anima", spettacolo di Manuela De Meo e Angelica Zanardi. Venerdì 28 luglio a Bolle d'Arte in piazza dei Colori, pomeriggi gratuiti con "C'era una volta...il gioco!". A Porta Pratello SummerGround, appuntamento con "Karma clima", un documentario di Michele Piazza e Marlene Kuntz. Al Playground dei Giardini Margherita, nell'ambito della rassegna "Libri e storie di sport", Giorgio Comaschi presenta il suo spettacolo "Il calcio? Roba da ridere. Aneddoti, frasi celebri, episodi leggendari". Sabato 29 luglio a Borgo di Valle (Monzuno), nell'ambito di "Che non venisse mai giorno! 2023: risonanze di borghi in festa", Marino Lorenzini presenta il Ballo filuzziano e i Suonatori della Valle del Savena. Domenica 30 luglio ultimo appuntamento della rassegna Si Gira! con il film "Il favoloso mondo di Amelie" alla Casa Gialla Biblioteca Spina. Nell'ambito di "Sotto le stelle del cinema", proiezione in piazza Maggiore di "Vasco-Live Roma Circo Massimo". Lunedì 31 luglio A Castiglione dei Pepoli in Piazza della Libertà, nell'ambito di Favolando per le valli 2023, spettacolo con il giocoliere "Sebastian Burrasca". A Villa Aldini, "La Fisamormonica verde", spettacolo teatrale di e con Andrea Satta. Regia Ulderico Pesce Martedì 1 agosto "La mia Geografia" concerto al Museo internazionale e biblioteca della musica, nell'ambito di (s)Nodi festival di musiche inconsuete. All'Arena Puccini, "Tre di Troppo", di Fabio De Luigi Mercoledì 2 agosto in piazza Maggiore, Concerto finale concorso internazionale di composizione "2 agosto" Dal 3 al 6 agosto "Lagolandia-villeggiatura contemporanea", esplorazione di quattro giorni, attraverso i laghi di Suviana, Brasimone, Santa Maria e Castel dell'Alpi. Giovedì 3 agosto al CUBO, appuntamento con Irene Grandi in "Io in blues"... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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