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#benedetto da maiano
tragediambulante · 1 month
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Two statues of Saint Sebastian, Benedetto da Maiano (1442-1497)
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scottishsquirrel · 5 months
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Benedetto da Maiano 1442?-1497
Filippo Strozzi 1475ca.
Louvre, Paris
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personal-reporter · 9 months
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Custodi di arte e fede: Basilica di Santa Croce a Firenze
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Il cuore della storia della città del Medici e una delle chiese più amate del mondo… La Basilica di Santa Croce è da sempre la chiesa dei fiorentini, infatti fu proprio la cittadinanza a finanziare i lavori di costruzione alla fine del Duecento. Alle origini collocata fuori dalle mura cittadine, la basilica venne  edificata su una chiesa francescana,  molto probabilmente su progetto di Arnolfo di Cambio. Se la facciata, in stile gotico rivisitato, risale alla metà dell’Ottocento, l’interno della chiesa ospita la cappelle riccamente affrescate dedicate alle prestigiose famiglie  che ne finanziarono la costruzione e molti monumenti funebri di illustri fiorentini. Fra le tante opere della Basilica la più importante è il Crocifisso di Donatello, causa di una disputa fra l’artista e Brunelleschi che, trovandolo “rozzo e contadino”, ne fece uno più bello. Altre importanti opere sono l’Annunciazione Cavalcanti di Donatello e il Pulpito di Benedetto da Maiano, oltre a una Cappella Medici, opera di Michelozzo. La Basilica di Santa Croce,luogo di sepoltura di benestanti cittadini di Firenze, divenne dall’Ottocento un vero e proprio Pantheon di artisti e letterati, con nomi come Michelangelo, Galileo, Leon Battista Alberti, Vittorio Alfieri, Ugo Foscolo che riposano nella chiesa. Fu progettato un grandioso monumento per il più grande dei poeti della città di Firenze, Dante Alighieri, ma la sua salma restò nella città di Ravenna dove era morto in esilio. Da vedere sono il Monumento funebre di Carlo Marsuppini, realizzato da Desiderio da Settignano, la tomba di Michelangelo disegnata dal Vasari, il Monumento funebre di Vittorio Alfieri di Antonio Canova, il Monumento a Niccolò Machiavelli, un esempio di neoclassicismo fiorentino. Il Museo dell’Opera di Santa Croce è parte integrante del complesso della chiesa e dei chiostri adiacenti, fu istituito nel 1959 in spazi precedentemente occupati dal convento e accuratamente restaurato dopo i danni provocati dall’alluvione del 1966, e ospita splendide opere d’arte di scuola fiorentina. Capolavoro assoluto della storia dell’arte è il Crocifisso di Cimabue collocato nel Refettorio trecentesco, simbolo del passaggio alla pittura moderna, mentre gli interventi cinquecenteschi alla chiesa avevano coperto splendidi affreschi di Taddeo Gaddi e dell’Orcagna, che ora è possibile ammirare nel museo. Arricchiscono il patrimonio di Santa Croce una collezione di terracotte invetriate dei Della Robbia, una scultura in bronzo dorato raffigurante San Lodovico di Tolosa di Donatello, alcuni dipinti e arredi lignei. Gioiello architettonico del complesso è la Cappella Pazzi realizzata da Brunelleschi, un gioiello rinascimentale che vanta anche decorazioni di Desiderio da Settignano e Luca e Andrea della Robbia, cui si accede dallo splendido chiostro trecentesco del convento. Read the full article
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jacopocioni · 3 months
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Le cipolle del Caparra.
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Prima della costruzione di Palazzo Strozzi la piazza antistante era comunemente chiamata “Piazza delle Cipolle” perché vi si svolgeva il mercato ortofrutticolo e quindi si vendevano cipolle, cocomeri, poponi, ortaggi, verdure e frutta di stagione. Messer Filippo Strozzi fece costruire il suo splendido palazzo quattrocentesco da Benedetto da Maiano e Giuliano da Sangallo ed anche durante i lavori nella piazza si continuava a vendere cipolle. Un giorno, con sua grande sorpresa, messer Filippo notò tra i venditori di verdure anche Niccolò Grosso, famoso fonditore e battitore di ferro, detto “Il Caparra” perché aveva l’abitudine di non iniziare mai un lavoro senza aver ricevuto prima un congruo anticipo. Se un famoso artista era costretto per vivere a vendere cipolle in piazza, voleva dire che non doveva viaggiare in buone acque, pensò messer Strozzi e si impietosì. Non si è ma saputo se quello stato di bisogno del Caparra fosse reale o se fosse piuttosto un’abile finzione, dato che il palazzo era stato quasi completamente costruito e mancavano soltanto le rifiniture … in ferro! Filippo Strozzi commissionò a Niccolò Grosso tutti i lavori in ferro battuto, tra cui battenti, porta fiaccole, porta bandiere e quattro grandi lanterne da collocare agli angoli del palazzo … ovviamente anticipando all’artista un acconto sul pagamento finale! Tuttavia il Caparra non sembrò restare insensibile a quell’episodio, al punto che, nel forgiare le quattro lanterne, si ispirò a quella piazza tanto da fondere delle lunghe “reste” che ricordavano proprio gli steli delle cipolle. Le quattro lanterne oggi visibili sono soltanto delle copie, mentre una parte dell’originale ancora esistente è stata collocata, dopo molti restauri, all’angolo tra Via Strozzi e Via de’ Pescioni, proprio di fronte all’antica Piazza delle Cipolle. (da "IL CANTO DEI BISCHERI" di Franco Ciarleglio, Sarnus Editore)
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Franco Ciarleglio Read the full article
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michelangelob · 5 months
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La scultura del giorno: l'Annunciazione di Benedetto Da Maiano
La scultura del giorno che vi propongo oggi è la stupenda Annunciazione di Benedetto da Maiano che si trova all’interno della chiesa di Sant’Anna dei Lombardi a Napoli. La pala d’altare marmorea ubicata nella Cappella Correale fu realizzata sia da Benedetto che dal fratello Giuliano da Maiano. Mentre è di Giuliano l’impianto architettonico, a Benedetto si deve la scena dell’Annunciazione che…
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ars-videndi · 5 years
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Benedetto da Maiano (Maiano 1442 – 1497 Florence), Saint Sebastian, c.1490-91, marble. Museo Diocesano Oppido - Palmi
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neapolis-neapolis · 5 years
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Benedetto da Maiano,
Annunciazione tra i Santi Giovanni Battista ed Evangelista
Scene della vita di Cristo e della Vergine, predella
Martiri, tondi
(1489-90), Cappella Correale di Terranova, Chiesa di Sant'Anna dei Lombardi, Napoli.
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▪Putto. Artist: Benedetto da Maiano, and Workshop (Italian; active Florence, 1442 - 1497) Place of origin: Florence, Italy Date: 1489-1492 Medium: Marble; modern marble base
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artesplorando · 5 years
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Benedetto da MAIANO - Filippo Strozzi 1475 Marble, height 52 cm Musée du Louvre, Paris
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pwlanier · 2 years
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A polychrome stucco panel depicting the Virgin, the Child and Saint John the Baptist, Italy, follower of Benedetto da Maiano (1442-1497)
Artcurial
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scottishsquirrel · 3 years
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Benedetto da Maiano  1424-1497
Madonna and Child  ca.1490
The Metropolitan Museum of Art, NYC
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jacopocioni · 2 years
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Dante da Maiano
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Sono sempre stato curioso sull’origine del nome delle vie, la toponomastica. Perché queste sono situate proprio in quella parte della città, o perché abbiano nomi così strani e singolari. È il caso di via Dante da Maiano, sita in una zona periferica di Roma, in cui mi reco spesso per motivi di lavoro. Sull' enciclopedia che avevo, veniva riportato semplicemente: “Poeta di scuola Siculo Toscana…” Un po’ pochino, ma con il tempo sono arrivate altre informazioni. Ne hanno parlato anche in un programma televisivo che parlava del Sommo poeta. Probabilmente nacque prima della metà del XIII secolo ed era ovviamente originario di Maiano, un borgo vicino Firenze, per il resto si sa ben poco. Ci ha lasciato un canzoniere di cui sono stati editi i libri VII e XI  detti della  “Giuntina”. Si tratta di rime antiche della poesia Toscana che vennero pubblicati da Giunti di Firenze nel 1527.
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Nell’ Ottocento si è pensato ad una falsificazione umanistica e che dunque questo poeta non fosse esistito. Ma uno studioso, tale Borgognoni, dimostrò, nonostante l'opposizione di alcuni suoi colleghi, dell’esistenza di questo autore; grazie ad un documento custodito nell'archivio di Stato di Firenze, di “Ser Matteo Biliotto da Fiesole” risalente al 1300, da cui risulta che nel 1301 a Firenze vi fosse un certo Dante, detto da Magalante, figlio di ser Ugone da Magliano ed abitante a San Benedetto. Dante fu richiesto in “mundualdum” ovvero come tutore da Lapa, una sua cognata vedova di Vanni Chello Davizzi. Rimane comunque il dubbio che possa trattarsi dello stesso Dante, anche se la richiesta di tutorato, coinciderebbe con l’età matura del nostro Dante per il suddetto ruolo. L'età di Dante da Maiano è molto vicina a quella del Sommo poeta, con il quale avrebbe anche scambiato dei sonetti in tenzone. Dunque un Dante da Maiano era realmente vissuto a Firenze, proprio quando si sviluppava lo stesso stile del canzoniere ritrovato e a lui attribuito.
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Un altro studioso il Debenedetti, accettò senza ombra di dubbio che alcuni sonetti ritrovati in lingua provenzale fossero da attribuire a Dante, sono gli stessi conservati nella biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze e che risalirebbero allo stesso periodo di Dante da Maiano. Nonostante tutto, la data di nascita e quella di morte di questo poeta rimangono sconosciute. Dante sarebbe un poeta della scuola Toscana tardo duecentesca, apparterebbe a un gruppo di rimatori toscani compresi tra il 1260 e il 1280, alcuni sono noti: Monte Andrea, Guido Orlandi, Compiuta Donzella, Rustico di Filippo. Allo stile provenzale aggiungono quello del nascente stilnovo. Le rime conosciute di Dante sarebbero: quarantotto sonetti, di cui nove in tenzone, cinque ballate e due canzoni; più altre rime di cui non si è sicuri se attribuire o meno a lui. Dante da Maiano è per così dire diventato famoso, perché sei dei suoi sonetti sono in tenzone con quelli di Dante Alighieri. La tenzone è una sorta di sfida, molto diffusa nel XIII secolo. Sì tratta di una disputa in versi, che siano essi sonetti o canzoni. Si “scontravano” due poeti, uno cominciava e proponeva la “questione”, l’altro rispondeva anche lui a suon di rime che si rifacevano al tema proposto, solitamente del campo amoroso. Un esempio contemporaneo sulla falsariga di queste tenzoni, sono quelle sfide in rima che improvvisano i rapper americani.
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Risulta che quattro di queste tenzoni, siano avvenute tra i due Dante e siano documentate. Una venne cominciata da Dante Alighieri (che così cominciava: “A ciascun alma presa a gentil core”, frase che ritroveremo come apertura nella “Vita nova”) Mentre le altre tre vennero cominciate da Dante da Maiano. Da come Dante da Maiano si rivolge a Dante Alighieri, molto probabilmente i due non si conoscevano, anzi risulta che il Maiano avesse anche un atteggiamento di superiorità nei confronti dell'Alighieri. Nella sfida lo redarguisce aspramente e in parte lo canzona, con atteggiamento polemico e aggressivo, accusando l'Alighieri di capire poco, infatti gli risponde: “Di ciò che stato sei dimandatore, guardando, ti rispondo brevemente, amico meo di poco conoscente, mostrandoti del ver lo suo sentore. Al tuo mistier così son parlatore: se san ti truovi e fermo de la mente, che lavi la tua coglia largamente, a ciò che stinga e passi lo vapore. lo qual ti fa favoleggiar loquendo; e se gravato sei d’infertà rea, sol c’hai farneticato, sappie, intendo. Così riscritto el meo parer ti rendo; né cangio mai d’esta sentenza mea, fin che tua acqua al medico no stendo.” Insomma all’inizio Dante da Maiano non aveva una grande simpatia per il nuovo arrivato Dante Alighieri, ma sembra che successivamente i rapporti tra i due siano migliorati. Le rime di Dante si possono trovare nell’edizione critica di Rosanna Bettarini in un’edizione del 1969 edita a Firenze intitolata “Rime”.
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Riccardo Massaro Read the full article
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michelangelob · 3 years
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6 agosto 1489: viene posata la prima pietra di Palazzo Strozzi
6 agosto 1489: viene posata la prima pietra di Palazzo Strozzi
La storia di Palazzo Strozzi ebbe inizio il 6 agosto del 1489 di primo mattino, quando, seguendo le previsioni di un astrologo, fu posata la prima pietra. Così Palazzo Strozzi nacque sotto il segno del Leone anche se rimane incerto l’architetto del progetto complessivo. Giuliano da San Gallo e Benedetto da Maiano fornirono a Filippo Strozzi un modello ma poi l’intero cantiere passò nelle mani…
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ilariapapillo · 3 years
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Palazzo Strozzi, Benedetto da Maiano, 1489, Firenze
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