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#antibiotico
scienza-magia · 7 months
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Sviluppo nell'uso dell'AI in ambito medico per diagnosi e cura
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Intelligenza artificiale applicata alla nostra salute, dallo screening alla pillola: una nuova sanità. Giorgio Sesti, presidente Simi: prematuro pensare che possa sostituire un internista in una diagnosi, ma può accelerare la scoperta di molecole farmacologiche. Il tempo, breve, di mettere insieme le ricerche sparse nel mondo, verificare le prime sperimentazioni, analizzare i benefici accanto ai possibili danni e l’intelligenza artificiale in medicina è già realtà.  Quello che ci circonda è molto più concreto e fattivo di quanto si potesse immaginare solo poco più di un anno fa. La disponibilità di dati in ambito medico è cresciuta enormemente così come le fonti da cui essi provengono. Accanto ai dati tradizionali, dalle cartelle cliniche ai database genetici, sono sempre più disponibili quelli che arrivano da testi, immagini, suoni, sensori. «Gli algoritmi in ambito medico – spiegano gli esperti dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano – sono usati per interpretare questa enorme mole di dati e per identificare possibili relazioni di causa-effetto tra i dati e le patologie di cui un paziente soffre. Il campo nel quale si sono fatti più progressi in termini di utilizzo dell’intelligenza artificiale come supporto per i medici è quello diagnostico. Un’altra area sulla quale si sta lavorando molto è quella legata ai sistemi di predizione, in grado di identificare possibili patologie ancora prima che queste si manifestino». La codificazione dell’uso della AI nel campo della salute, dunque, ha subito una brusca accelerazione. Dai laboratori, dagli spazi della sperimentazione è praticamente arrivata al letto del paziente. Tanto che l’Oms, in pochi mesi, da gennaio a ottobre, si è espressa oltre tre volte sulla materia. L’ultima, un paio di settimane fa: una nuova pubblicazione elenca le principali considerazioni normative sull’intelligenza artificiale per la salute. La pubblicazione mira a delineare i principi chiave che i governi possono seguire per sviluppare nuove linee guida o adattare quelle esistenti. Viene sottolineato che con la crescente disponibilità di dati sanitari e il rapido progresso delle tecniche analitiche gli strumenti di intelligenza artificiale potrebbero trasformare il settore sanitario. L'evoluzione
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Nuovi percorsi diagnostici, terapie e ricadute economiche vanno, ovviamente, di pari passo. La ricerca tenta di “armonizzarle” e noi speriamo lo faccia tenendo presente la tutela del paziente. Certo è che volano sia le sperimentazioni che il giro d’affari. In campo sanitario si stima che il settore dell’AI passerà dai 15 miliardi di dollari del 2023 a 103 miliardi di dollari entro il 2028. All’attivo, tra i successi, abbiamo, per esempio, progressi nella diagnostica predittiva, compresa quella precoce di un tumore come quello del pancreas. Ma anche la creazione di un antibiotico (la molecola è stata battezzata Halicin) efficace contro l’antibiotico-resistenza. Nonostante i risultati positivi tra i camici bianchi non si nasconde il timore che questa rivoluzione possa essere mal interpretata. Imboccata come scorciatoia sia diagnostica che terapeutica. Da qui la profonda discussione che ha voluto affrontare la Società italiana di Medicina interna (Simi), circa 5 mila iscritti, durante il recente congresso a Rimini. «L’AI – spiega il professor Giorgio Sesti, presidente della Simi – sta entrando prepotentemente nel campo della medicina. Ritengo però prematuro pensare che possa sostituire il medico internista nel porre diagnosi e consigliare la terapia più appropriata, ma potrà contribuire a perfezionare gli strumenti a disposizione per l’apprendimento, l’aggiornamento, la formazione sul campo tramite le simulazioni, la diagnostica avanzata. Le sue applicazioni possono accelerare la scoperta di nuove molecole farmacologiche e lo sviluppo di indagini per la diagnosi precoce di patologie croniche». La maggior parte di queste applicazioni sperimentali riguarda la radiologia (avanzate sono le applicazioni dell’AI alla mammografia, per lo screening oncologico), ma anche in medicina interna, oftalmologia e in ambito gastro-enterologico. «È necessario – aggiunge Sesti – formare una generazione di “medici cyborg”, cioè medici con competenze informatiche avanzate, per facilitare e avvicinare le nuove generazioni all’uso di certi strumenti. Negli Usa li chiamano “information specialist”. Sono questi i colleghi del futuro specialisti in AI in grado di dialogare con gli sviluppatori, di guidarli dando loro delle specifiche». L’intelligenza artificiale potrebbe, in tempi brevi, entrare in uso anche per prevedere chi è a rischio di arresto cardiaco improvviso: è stato sviluppato un prototipo da ricercatori francesi usando le cartelle cliniche elettroniche di 25.000 persone morte improvvisamente e di 70.000 persone ricoverate per arresto cardiaco che non sono morte a Parigi, in Francia, e a Seattle, a Washington. «La morte cardiaca improvvisa rappresenta dal 10% al 20% delle morti complessive. Prevederla è difficile e gli approcci usuali non riescono a identificare le persone ad alto rischio» spiega Xavier Jouven del Centro di Ricerca Cardiovascolare di Parigi. L’AI sta, inoltre, rivoluzionando molti campi dell’odontoiatria. «Si aprono nuovi scenari – fa sapere il professor Stefano Scavia, docente all’Università Bicocca di Milano – Arriveremo al punto in cui sarà possibile far leggere e interpretare a un algoritmo delicati esami diagnostici con una visione multi-disciplinare. Una diagnosi che non analizzerà più solamente il cavo orale ma lo stato di salute fisico complessivo del paziente». Attraverso complessi software, è possibile valutare con modelli virtuali e scansioni. «Vi saranno – aggiunge Scavia – prevedibili evoluzioni dalla diagnostica per immagini alla progettazione di ponti e corone o ancora ai trattamenti rigenerativi e alla cura della parodontite». Read the full article
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haikyou · 8 days
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Antibiotico
Tu pure funzionerai,
Te ne son grato
Ma sei contro la vita
Ed io sono a favore.
Ndo cojo cojo
Togli il mal di denti;
A largo spettro
Vai a colpire a casaccio,
Buonanotte al secchio!
BaoUtnaFèretWaka autoironico, 2 giugno 2024 - 8.23, Kontowood.
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salutedomani · 4 months
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CURE MEDICHE, OLTRE 1 MILIARDO DI PRESTITI IN ITALIA Oltre 1 miliardo di euro; è questo il valore dei prestiti personali erogati agli italiani nel 2023 per far fronte alle spese mediche. La salute ha un costo e chiedere un finanziamento per sostenere le spese sanitarie è pratica sempre più diffusa tanto che, lo scorso anno, il peso percentuale di questi prestiti è aumentato del 6,6% rispetto al 2022. "Oggi curarsi è diventato sempre più oneroso, anche alla luce del maggior ricorso alla sanità privata- spiega Aligi Scotti, BU Director prestiti di Facile.it- Servirsi del credito al consumo può essere una strategia per alleggerire l'impatto di queste spese sul bilancio familiare, evitando così di andare in sofferenza o, peggio, di rinunciare a curarsi". Dall'analisi, realizzata su un campione di oltre 400.000 domande di finanziamento raccolte online da Facile.it e Prestiti.it, emerge una doppia tendenza; se, come detto, il peso percentuale delle domande di prestiti destinati alla sanità è aumentato del 6,6%, dall'altro l'importo medio richiesto è calato leggermente (-4%), arrivando, in media, a circa 6.152 euro. Visti i tempi di attesa sempre più lunghi della sanità pubblica, a settembre 2023 erano pari a circa 77 giorni, la diminuzione dell'importo richiesto può essere letto sia in relazione col fatto che ci si rivolga alla sanità privata anche per visite o esami mediamente meno costosi, sia in relazione all'incremento dei tassi di interesse che hanno reso i finanziamenti più cari; nel 2022 il Taeg medio riservato a chi ha sottoscritto un prestito personale per spese mediche è stato pari al 9, 41%, valore salito al 10,86% nel 2023, in aumento del 15,4%. INFEZIONI CORRELATE AD ASSISTENZA, IN ITALIA 11MILA MORTI L' ANNO. RECORD EUROPEO Le Infezioni Correlate all'Assistenza provocate da germi multiresistenti agli antibiotici rappresentano un problema prioritario di sanità pubblica in tutto il mondo. L'Italia non fa eccezione e, anzi, presenta dati particolarmente preoccupanti. La Società di Malattie Infettive e Tropicali propone una serie di iniziative con gli obiettivi di acquisire consapevolezza, usare correttamente gli antibiotici, cambiare l'attuale assetto in maniera costante, uniformare l'applicazione delle norme sul territorio nazionale. A questo si rivolgono i progetti 'Insieme' e 'Resistimit', presentati a Roma. Antibiotico-resistenza e Infezioni Correlate all'Assistenza sono fenomeni in crescita in tutta Europa, con l'Italia che è tra i Paesi con le peggiori performance. Tra le principali cause vi è l'eccessivo uso di antibiotici, sia a livello umano che nel mondo animale, ma anche la scarsa conoscenza del tema e la mancanza di buone pratiche come l'igiene delle mani. Per questo occorrono programmi e strategie mirate che favoriscano un uso corretto degli antibiotici e un efficace piano di controllo e prevenzione. “Nel mondo si stimano 5 milioni di morti associate all'antibiotico resistenza, di cui 1 milione 300mila direttamente attribuibili ad essa. I dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità stimano nel 2050 una mortalità per germi multiresistenti agli antibiotici superiori alle patologie oncologiche, con 10 milioni di decessi a livello globale- ha fatto sapere il professor Massimo Andreoni, direttore scientifico SIMIT- In Italia si calcolano 11mila morti l'anno, record europeo, un terzo di tutti i decessi. Le Infezioni Correlate all'Assistenza hanno un impatto enorme sul Sistema Sanitario Nazionale con 2,7 milioni di posti letto l'anno occupati. Il conto economico contempla costi diretti che ammontano a circa 2,4 miliardi di euro. Circa l'8% dei pazienti ricoverati contrae un'infezione di questo tipo. Tuttavia, è possibile inaugurare un nuovo percorso che permetterebbe di ridurre di almeno il 30% l'impatto di queste infezioni”. EBOLA, MEDICI SENZA FRONTIERE: IL VACCINO DIMEZZA LA MORTALITA' A dieci anni dalla peggiore epidemia di Ebola della storia, che colpì tre paesi dell'Africa Occidentale provocando più di 11.300 morti, uno studio osservazionale condotto da Epicentre, il centro di ricerca medica ed epidemiologica di Medici Senza Frontiere, dimostra che la vaccinazione contro Ebola può dimezzare il tasso di mortalità. I risultati dello studio pubblicati su The Lancet Infectious Diseases evidenziano che la mortalità tra i pazienti non vaccinati è stata del 56% contro il 25% di coloro che avevano ricevuto il vaccino. Questo studio, realizzato in collaborazione con l'Istituto Nazionale di Ricerca Biomedica e il Ministero della Salute della Repubblica Democratica del Congo, analizza i dati raccolti durante la decima epidemia di Ebola in RDC su 2.279 casi confermati di Ebola ricoverati in una struttura sanitaria tra il 27 luglio 2018 e il 27 aprile 2020 e si riferisce a tutti i pazienti, indipendentemente dal sesso e dall'età. Questo nuovo studio, finanziato da MSF, si focalizza sul vaccino a disposizione, l'unico contro Ebola raccomandato durante le epidemie. Sviluppato per essere somministrato in singola dose, è raccomandato principalmente per la vaccinazione ad anello delle persone ad alto rischio di esposizione durante le epidemie. Questa strategia prevede la vaccinazione dei contatti (le persone che hanno avuto un contatto con un individuo infetto da virus Ebola), i contatti dei contatti, gli operatori sanitari e gli operatori in prima linea. Uno studio clinico di fase 3 condotto in Guinea ha dimostrato che il vaccino protegge notevolmente dall'infezione. Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
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equilibriumnatural · 8 months
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Prescripción de Antibióticos Justificada en solo el 10-15% de Infecciones Respiratorias Agudas
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manoval · 2 years
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"Mamma mia, here i go again..." Cit. . . . . . #mammamia #hereigoagain #abba #antibiotics #antibiotico ---------------------- #bnw #bnw_capture #bnw_planet #bnw_drama #bnw_world #bnw_loves #cinematicmodeon #artofmystery #dark_infinity #dark_passion_lovers #darkfeathertouch #darkgrammer #darkness_fantasy #darknmoody_hunter #embracing_shadows #emotional_dark_pictures #ethereal_dark #gallery_of_dark_arts #kings_gothic #ominous_perfection #renegade_dark #souls_hunters #the_darkness_in_beauty #world_of__darkness #manoval1988 (presso Italy) https://www.instagram.com/p/CkL9kMWIAJz/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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lymphea · 2 years
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Scopriamo insieme quali sono i rimedi da usare o meno per il mal di gola rispondendo ad una serie di FAQ dei nostri pazienti.
1. Quali sono i #rimedi utilizzati per far #passare il mal di gola? Il mal di gola passa usando dei farmaci convenzionali e/o dei rimedi alternativi che leniscono il dolore. Si usano molto spesso i #farmaci a base di flurbiprofene, principio attivo del #FROBEN o ketoprofene come L'Oki in forma di caramelle, spray e colluttori. I preparati naturali sono soprattutto a base di #propoli e calendula.
2. Posso usare l'#OKI#bustine per il mal di gola? L’oki bustine non è raccomandato per il mal di gola pur essendo un antinfiammatorio. Si dovrebbe preferire l’uso della versione in spray o colluttorio, soprattutto se parliamo del mal di gola lungo tipico del covid, in quanto l’assunzione sistemica del farmaco in bustine può portare a problemi di ulcera con bruciore di stomaco.
3. Si può usare lo #zitromax per il #mal di #gola? Lo zitromax è un #antibiotico e il suo uso deve essere fatto in presenza di un’infezione batterica. Ad ogni modo, non è un farmaco di prima scelta contro il mal di gola da streptococco nemmeno, classico batterio causante le faringiti.
4. E il #Brufen 600 può essere usato per il mal di gola? Il brufen 600 è l’ibuprofene da 600 mg e non reputo che sia il farmaco adatto per il trattamento del mal di gola malgrado sia un antinfiammatorio. Vale lo stesso discorso dell’oki. In questo caso ci sono farmaci più specifici con un target più preciso e localizzato.
5. Posso usare la #tachipirina 1000 per il mal di gola? La tachipirina non è indicata perché fa meglio altre azioni. La tachipirina, ossia il paracetamolo, può essere usata contro la febbre e il dolore osteoarticolare. In caso di mal di gola l'uso è sconsigliato perchè a tale dosaggio il paziente può sovra usarne i quantitativi, provocando intossicazione e danni epatici senza che se ne accorga e peggiorando il quadro della situazione.
6. Posso usare il #vivinC per il mal di gola? Il vivin C è l'acido acetilsalicilico con #vitamina C. Anche qui vale il discorso fatto per l’oki. Seppure sia un farmaco antinfiammatorio e la vitamina C un #antiossidante potente, ne sconsiglierei l'uso, a meno che non sia presente la febbre e il mal di testa. In aggiunta è meglio non dare l'aspirina a pazienti con meno di 18 anni e con un'ipotetica infezione virale perché dalla combinazione Virus e Aspirina può scaturire una sindrome grave chiamata sindrome di Reye.
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medicomunicare · 2 years
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Quando si dice "non si butta nulla": scarti, bucce e semi al servizio di industria e medicina
Quando si dice “non si butta nulla”: scarti, bucce e semi al servizio di industria e medicina
Solo nell’Unione Europea ogni anno si producono qualcosa come 88-90 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari. La sola lavorazione di frutta e verdura comporta uno spreco che può arrivare al ​​30% del prodotto totale. Sebbene considerati prodotti di scarto comuni, semi, bucce e bucce contengono molecole bioattive come olii, coenzimi, pro-vitamine, vitamine e polifenoli. I rifiuti di frutta e…
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whetstonefires · 11 months
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whyfore does the antibiotic capsule need to be so large tho. is that much space truly being taken up inside by the medicine. could you not maybe put it in more, smaller pills.
i'm just saying telling me to take it with a whole entire cup of water 'because it will harm my throat if it gets stuck in there' seems like a bad solution to that problem.
in that it does not solve it, and the pill is very clearly hanging out right above the notch in my breastbone in spite of all the water.
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lesbiano-idiota2 · 2 months
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Low cost soft horror: cada dia me levanto con mas dolor en la mandibula sólo para descubrir como se me estan apiñando los dientes por esas muelas de mierda que me los estan picando desde abajo de la encia.
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disabilicom · 7 months
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L'antibiotico resistenza è favorita da un uso eccessivo e inappropriato di antibiotici e antimicrobici sia ad uso umano che animale: nell'Unione Europea il numero di pazienti infettati da batteri resistenti è in aumento
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rquijano · 8 months
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Antibiòticos ahora
Así estamos con la resistencia
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equilibriumnatural · 8 months
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Prescripción de Antibióticos Justificada en solo el 10-15% de Infecciones Respiratorias Agudas
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amanda-amado · 9 months
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Los 10 antibióticos naturales mas poderosos.
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scienza-magia · 1 year
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Sconfitta l'antibiotico resistenza con l'endolisina
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Scoperta una nuova arma contro i batteri resistenti agli antibiotici. Una nuova arma contro le infezioni batteriche: la fine dell’antibiotico-resistenza? Un team internazionale di scienziati ha scoperto una nuova arma in grado di uccidere lo Staphylococcus aureus, una delle specie batteriche più pericolose e resistenti agli antibiotici. L’endolisina, una versione artificiale di un enzima prodotto naturalmente dai batteriofagi, sembra essere la risposta alla crescente diffusione di batteri resistenti agli antibiotici. L’antibiotico resistenza è un fenomeno che sta portando alla diminuzione dell’efficacia dei farmaci esistenti per il trattamento delle infezioni batteriche. Endolisina, la nuova arma contro i batteri e le infezioni batteriche Il team di ricercatori ha dimostrato, attraverso test di laboratorio, che l’endolisina può uccidere il batterio sia se è resistente che se non lo è. Questo apre di fatto la strada allo sviluppo di nuove terapie contro le infezioni batteriche. E lo fa soprattutto per le persone con sistema immunitario indebolito da terapie come la chemioterapia o che utilizzano dispositivi medici invasivi. Lo Staphylococcus aureus è un comune abitante della pelle e del tratto nasale umano, ma quando riesce a superare queste barriere può provocare infezioni cutanee minori. Queste infezioni sono rappresentate da foruncoli e ascessi, ma anche malattie potenzialmente letali come polmonite e infezioni del sangue, particolarmente preoccupanti quando causate da ceppi resistenti agli antibiotici, come la meticillina (MRSA). La scoperta di questa nuova sostanza apre la strada a nuovi approcci terapeutici per il trattamento delle infezioni batteriche, specialmente per quelle causate da ceppi resistenti agli antibiotici. Questa scoperta potrebbe rappresentare un importante passo avanti nella lotta contro l’antibiotico-resistenza. L’alternativa agli antibiotici: endolisina, la nuova speranza nella lotta ai batteri resistenti Un’importante scoperta potrebbe offrire una soluzione alla crescente problematica dell’antibiotico-resistenza. Un team di ricercatori internazionali ha individuato una nuova classe di agenti antibatterici chiamati endolisine. Le endolisine sono enzimi prodotti naturalmente dai batteriofagi, i virus che infettano i batteri. In particolare, una versione artificiale dell’endolisina chiamata XZ.700 è stata sviluppata per prendere di mira la parete cellulare di Staphylococcus aureus. S. aureus è la specie più pericolosa della famiglia degli stafilococchi, e uccidere i batteri dall’interno, indipendentemente dalla loro resistenza agli antibiotici. La ricerca, pubblicata sul Journal of Investigative Dermatology, ha dimostrato che l’endolisina XZ.700 è in grado di uccidere i ceppi di S. aureus resistenti e non resistenti che erano stati isolati da pazienti, senza danneggiare i batteri innocui della pelle. Inoltre, la sostanza ha impedito la colonizzazione di S. aureus su campioni di pelle sana e su biopsie di pelle lesionata da pazienti con linfoma cutaneo, rimuovendo le colonie di batteri già presenti sulla pelle. La scoperta ha anche evidenziato un ulteriore effetto positivo. L’endolisina XZ.700 inibisce la capacità dei ceppi di S. aureus di promuovere la crescita tumorale, in particolare nel linfoma cutaneo. Ciò suggerisce che l’endolisina potrebbe avere anche un potenziale impatto sulla prevenzione del cancro della pelle. Conclusioni La ricerca sottolinea la necessità di sviluppare nuove soluzioni antibatteriche per combattere l’antibiotico-resistenza. La disponibilità di nuovi antibiotici è infatti limitata e la resistenza ai farmaci esistenti continua a crescere. L’endolisina XZ.700 potrebbe rappresentare una nuova frontiera nella lotta contro l’antibiotico-resistenza e una nuova speranza per il trattamento delle infezioni batteriche. Read the full article
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medicomunicare · 2 years
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Antibiotico-resistenza: la pandemia silente che si sta facendo strada con i cambiamenti climatici
Antibiotico-resistenza: la pandemia silente che si sta facendo strada con i cambiamenti climatici
La resistenza antimicrobica (AMR) è una crisi globale in crescita che provoca circa 700.000 vittime all’anno e può scatenare gravi e imprevedibili conseguenze negative per la salute e per l’economia, con costi sanitari stimati tra i 300 e i 1 trilioni di dollari all’anno entro il 2050. Tenendo presente questi dati, è considerata una pandemia silenziosa. Una delle principali preoccupazioni è la…
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Súper bacterias, amenazan la salud humana.
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