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#Vicino a te non ho paura
sidicecheilibri · 2 months
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La circondò con un braccio e la sentì abbandonarsi contro di lui. Non disse niente, perché non c'era bisogno di parole. Anche lei rimase in silenzio, appoggiando la testa sulla sua spalla, e Alex fu colpito dalla sensazione che non ci fosse niente di meglio al mondo.
Vicino a te non ho paura - Nicholas Sparks
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surfer-osa · 15 days
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Ti ho messo vicino Jimi Hendrix perché secondo me avreste tanto da raccontarvi.
Sono già/solo sei mesi che te ne sei andata via ed ogni giorno cerco di restare a galla tra la rabbia che mi esplode nelle viscere e negli occhi contro la gioia dei ricordi passati e di quelli da costruire.
Mi hai insegnato che l'amore non è quella favoletta eterocis normata ma qualcosa che va oltre a tutto ciò che sappiamo. Mi hai insegnato a non avere paura della morte ma a saperla rispettare, mi hai insegnato come sapere quando è ora di lasciare andare le altre persone.
In sintesi questo è l'amore: lasciare andare.
Ho dovuto decidere per te da sola, in pochi istanti. Ti sono stata vicina in ogni modo che ho potuto: mentre tu mi hai dato la vita a me è toccato di darti la morte. Se fossi ancora qua ne rideremmo ma non ci sei e non è semplice farlo (però posso sempre provare a fare un tentativo, non trovi?).
Ciao bellissima.
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francesca-70 · 5 months
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La mia carne
giuseppe frascà
(9 Dicembre 1991)
Fui io a tenerti
per mano quando, insicuro, muovevi i
primi passi.
Sei cresciuto troppo in fretta e non
sono riuscito a tenere il tuo passo. Ti
vedo come eri ed aspetto di vederti
spuntare da dietro una scusa qualsiasi
per abbracciarti e non farti andare mai
via. Ascolto i ricordi e ti rivedo e mi
rivedo quando il mondo intero era
nostro e nulla poteva rubarcelo.
Poi non tutto va come sognavo e
restano le parole non dette,
i troppi sensi di colpa
e quella paura di non essere riuscita a fare abbastanza
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Ascolto i ricordi tra i sorrisi, le
risate di ieri e le lacrime di oggi
quando il giorno finisce e le mie
mani disegnano nell'aria un volto.
Cammina solo un po' con me prima
che il mio tempo finisca. Prendi la
mia mano come io presi la tua
quando i primi passi furono la tua
prima vittoria.
Prendimi per mano, figlio mio, prendimi per mano
e cammina con me per un po'. Vorrei dirti ciò che
ho dentro e mi fa male. Vorrei che tu mi insegnassi
la vita che non ti insegnai. Vieni, siedi con me, solo
per un po' e dimmi se in questa nebbia possono
nascere ancora i fiori. Vorrei parlarti dell'amarezza
che ho, vorrei che tu mi ascoltassi, solo per un po'.
Andiamo verso il mare, come un tempo, solo per
vedere più vicino il tuo orizzonte ed il mio. Prendi i
miei tanti anni e falli tuoi, solo per un po' e, forse
capirai quel dolore lieve che mi accompagna da
sempre. Prendimi per mano e dimmi dei miei tanti
errori ma ti prego non rimproverarmi: nessuno mi
insegnò a vivere ed oggi...non so ancora vivere.
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La vita non sempre è tutto come sembra, ma
ogni cosa va vissuta prima di giudicarla,
affinché possa riconoscere il bene ed il male.
Ma tu vai avanti ..anche con il mondo contro.
Votrei insegnerti a credere in te..a non arrenderti,
a prenderti in braccio e portarti in salvo perché,
ahimè, spesso sarai da solo a doverlo fare.
Ma ricorda che le cicatrici hanno una storia
e che ad ogni modo saranno una vittoria.
Vivi ogni giorno come se
fosse l'ultimo. Vivi e non
dimenticare mai i sogni
che un giorno tua madre sognò per te.
Vivi figlio mio
e se ti mancasse la voglia
vivi la vita che io non vissi
perché la vita è solo un sogno.
Sii sempre mio figlio perché il tempo è tiranno
...passa troppo velocemente.
Voglio essere ancora tua madre e carezzarti
il viso mentre stai per dormire
Si, figlio mio, fammi sentire ancora una
volta importante, fammi sentire ancora madre.
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Buon compleanno cuore mio❤
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smokingago · 2 months
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Vorrei sedermi vicino a te in silenzio,
ma non ne ho il coraggio: temo che
il mio cuore mi salga alle labbra.
Ecco perché parlo stupidamente e nascondo
il mio cuore dietro le parole.
Tratto crudelmente il mio dolore per paura
che tu faccia lo stesso.
Federico Garcia Lorca
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YOI meta: The mechanics of reigniting your love for skating with the help of a childhood friend and a gay love song
During my latest rewatch of Yuri!!!, the missing pieces of why Yuuri chose, of all of Viktor’s programmes, Stammi Vicino (aka Stay By My Side And Never Leave) to get his love for skating back and what part Yuuko plays in the scene he skates it fell into place. Spoiler: there are some beautiful symmetries, be they unintended or by design.
Of course, Stammi Vicino is Viktor’s current free programme; picking it seems convenient at first glance. However, apart from obvious plot reasons, Yuuri didn't choose this routine on a whim.
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If this were the entire point, Yuuri could have chosen a programme he and Yuuko copied together as kids—something they enjoyed tremendously and still have fond memories of. Would make more sense than skating one of Viktor's recent programmes, wouldn’t it?
A recurring theme in Yuri!!! is the skaters’ artistic expression through a piece of music that resonates with them, and this holds even more true for Yuuri, whose entire character arc features his struggles to understand and voice his feelings and how he improves his ability to express them on the ice (the alexithymia is strong in this one, hehe).
As discussed at length, Stammi Vicino is a gay love song (this post explains how you can recognise the gayness*), and there's absolutely no way Yuuri doesn’t know this. As an avid watcher of figure skating and taking the subtle sports commentary in Yuri!!! into account, i.e. Morooka saying that this programme brings out a new side in Viktor** (curiously, the same wording describes Yuuri's performance On Love: Eros), the entire skating community knows by now.
Let’s take a closer look at the lines we see Yuuri skate to (check this post for lyrics and translations):
Con una spada vorrei tagliare/With a sword I wish I could cut Quelle gole che cantano d'amore/Those throats singing about love Vorrei serrar nel gelo le mani /I wish I could seal in the cold the hands Che esprimono quei versi d'ardente passione/That portray those verses of burning passion
The bitterness in these lines mirrors the conscious and subconscious layers of Yuuri’s current struggle quite brilliantly, and both are linked to Viktor:
1) Yuuri’s frustration about his career: His love for skating is hanging by a thread, the results of his last two competitions smothered his passion for the sport, retirement is a tempting option, and he missed his chance to meet his idol (according to his memory). The poor boy has hit rock bottom and returned home. To him, it must seem absurd that so many people around him are hyped about skating and celebrate him as a star while all Yuuri sees is the shitty season he just had. And as if that wasn’t enough, they don’t tire of referring to Viktor like “But Viktor would do this, look Viktor is on TV…” (looking at you Minako in particular), which is not the kind of reminder he needs right now.
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2) Very literally unrequited yearning for love or, more precisely, gay love. At this point in the story, Yuuri is far from being in love with Viktor, but seeing him sets Yuuri into an instant swoon,
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and, after drowning his anxiety with champagne, he hit on Viktor at the banquet and made him fall for him, not to forget this totally-not-subtle display of physical attraction
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(I'd love to know what was going on in Viktor's head at that moment lol)
It hardly can get more obvious than that.
This is the second set of lyrics Yuuri skates to:
Stammi vicino/Stay close to me Non te ne andare/Don’t go Ho paura di perderti/I’m afraid of losing you
Le tue mani, le tue gambe/Your hands, your legs Le mie mani, le mie gambe/My hands, my legs I battiti del cuore/The heartbeats Si fondono tra loro/Are fusing together
(Both Yuuri and Viktor skate the parts of the programme that reveal their strengths as skaters and their current situation to the audience. Interestingly, we don't see Viktor, who remembers the banquet, skate to these intimate and pleading lyrics, but Yuuri.)
Again, there are two layers:
1) Keep pursuing Viktor as a competitor: Ever since Yuuri saw Viktor skate for the first time, he emulated Viktor, worked hard to become like him/his equal, and wanted to compete against him. However, to continue pursuing this goal, Yuuri needs his love for skating back. The better part of his life revolved around this, and he's desperate to preserve it.
2) Finding his soulmate: These lines above refer to Aristophanes’ soulmate theory from Plato’s Symposium, which appeared in the context of Yuri!!! before. For instance, Kubo-sensei herself referred to Yuuri and Viktor as soulmates. Here’s an excerpt from Wikipedia:
people in love say they feel "whole" when they have found their love-partner. […] in primal times people had doubled bodies, with faces and limbs turned away from one another […] these original people were very powerful. […] Zeus […] decided to cripple them by chopping them in half, in effect separating each entity's two bodies. Ever since that time, people run around saying they are looking for their other half because they are really trying to recover their primal nature. […] when two people who were separated from each other find each other, they never again want to be separated.
Sounds a lot like Viktuuri and “Stay by my side and never leave”, right?
All this makes me actually wonder whether Yuuri's subconscious mind remembers the banquet and had a part in his choice.
Besides being a gay love story, Stammi Vicino reflects Yuuri’s and Viktor’s current situation as athletes or, more precisely, their loss of passion for their sport. Yuuri’s feelings for Viktor and his love for the ice are closely intertwined, whereas Viktor is drawn to Yuuri because of his beautiful skating, which ultimately reignites his own passion. Both can't be without one another, and both cannot turn their back on skating. We call everything on the ice love, indeed.
Now on to the last set of lyrics:
Ora sono pronto/Now I’m ready
Yuuri is not yet done. He has fought through the slump and battled his depression. A part of him refuses to bid his desire to skate on the same ice as Viktor again goodbye for good. He still yearns to become Viktor's equal, maybe even surpass him, although he cannot yet admit this to himself. And he returned to where it all started: his home rink.
And that’s when Yuuko enters the equation.
While Minako suggested trying figure skating to Yuuri, Yuuko plays an active part in Yuuri becoming ambitious about the sport and pursuing a career in it.
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Yuuko introduced Yuuri to Viktor. Together, they fangirled over Viktor, watched competitions, devoured every piece of news about him, and copied his programmes.
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Yuuko protected Yuuri, she encouraged Yuuri, and she believed in him. She never made him feel bad about himself or blamed him for his failures. She doesn't patronise him. Ever wondered why she’s the Madonna of Ice Castle? That’s why.
Not her
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But her
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(Yes, there’s Christian symbolism in Yuri!!!)
Yuuko is an integral part of Yuuri's support system. He looks up to her, he trusts her, and she knows how he feels about Viktor and shares his crush,
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so it doesn't come as a surprise that he shows her his version of Stammi Vicino. In a world where everyone celebrates Yuuri while he perceives himself as a loser, she is a safe space, someone whose approval means something to him. His performance is, to some extent, about her, too.
Because Yuuko introduced Yuuri to Viktor, because she believed in him, he was motivated to pursue a career in figure skating and chase Viktor as a competitor. If he can revive these memories, he might revive his love for skating. And he invites her to share this love with him and be a part of his journey as a skater again.
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Yuuri is good at conveying his feelings through skating but sucks at verbalising them. The press conference of the Worlds' medallists that interrupts his conversation with Yuuko hints at what he cannot get across in words. In real-time, Viktor would sit on the kiss and cry and wait for his result (the press conference is 15-20 minutes after the event, actually). Yet the cuts in this scene suggest both happen simultaneously, and that choice isn't random.
Characters supplementing meta-information for other characters' thoughts and emotions through a POV switch is a frequently used technique in Yuri!!! We see this a lot during the competitions, and episode 1 follows the same pattern. Both Yuuri and Viktor are confronted with the loss of their passion and its impact on their future. While it's implied that Viktor cannot let down his guard, Yuuri feels safe enough around Yuuko to try.
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(I cannot decide which of these precious boys looks more miserable)
Until recently, Yuuko's role in this episode was a bit obscure to me. Her detailed introduction suggests a more significant role throughout the series, but she fades into the background after three episodes. What's the point in showing a detailed childhood montage of her and Yuuri obsessing over Viktor when she's a minor character with only little screen time, especially since the creators had to boil down their script to the relevant bits in order to fit it into 12 episodes? It's because she plays a significant role in setting the story in motion.
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Twelve years ago, Yuuko helped Yuuri pursue his dream through her undying support and their mutual fangirling over Viktor. Now that Yuuri has returned to the start, she takes over her old role one more time by watching Yuuri's very intimate performance of Stammi Vicino. And that's just the beginning. While she still gives Yuuri the support he needs to carry on, her daughters take over the active part of her former task: acquainting Yuuri with Viktor—with the result of making Yuuri's dream come true and bringing him and Viktor together for real.
If you enjoy my meta posts, please consider giving my blog a follow or checking out my works on AO3(link in bio). You will find the results of my meta musings in there!
*OP and I have different interpretations of the lyrics, but they don't contradict each other imho
**this wording is from the corrected subs in the Blu-ray version
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libero-de-mente · 5 months
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Minù per sempre
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Mancano due giorni al tuo compleanno cara Minù, due giorni e arriverai alla tua doppia cifra. Dieci anni.
Mancavano poche ore Minù, pochissime. Ma tu come molte attrici del passato, che così hanno conservato la loro bellezza per sempre in uno scatto fotografico, te ne sei andata prima. Il tuo cuore malandato nella notte ha ceduto.
Non me l'aspettavo che nel giro di dodici ore, dall'essere la Minù di sempre, ti sia trasformata in una palla di neanche due chili inerme.
Ti ricordi qualche settimana fa? Ti dissi di non aver paura, che ne avrei avuta io per entrambi. Ho le spalle larghe.
Ecco, ora non ho più paura ma un vuoto spaventoso, resta di te l'ultimo contatto. Quando prendendoti in braccio come un neonato, dopo averti baciato sulla nuca, hai infilato la tua testolina sotto il mio mento. Cercando protezione e calore.
Quel contatto che cercavi sempre appena ci si sdraiava sul divano o sul letto, occupavi poco spazio su di noi. Eppure il calore del tuo amore scaldava.
Incredibile come un esserino come te riempisse così tanto.
Sei nata nella notte di Santa Lucia, sei stata un dono per molte cose. Ci lasci Tea la tua bimba che ora girovagherà da sola senza più una mamma-amica compagna di giochi.
Ho sentito dire che alcune eminenze dicono che i cani non hanno un'anima. Vero o falso non l'ho so, ma sono certo che tu la mia anima l'hai rasserenata e aggiustata la dove gli umani con l'anima certa, non ci sono riusciti. Anzi.
Ora che dire, sei sul ponte o lo avrai attraversato non lo so. Una cosa è certa, con la tua innata curiosità lo starai facendo con le orecchie dritte e in piena attenzione.
Mi diranno di non piangere che un cane non è un essere umano, che lei non aveva coscienza della morte e che tutto come ogni fatto della vita passerà.
Evidentemente non hanno mai visto te starmi vicino quando avevo l'ansia, guardarmi con i tuoi occhioni compassionevoli mentre piangevo oppure i discorsi che ti facevo sul divano. Si molto probabilmente quelli ti annoiavano, visto che ti addormentavi su di me.
Se tu non avevi un'anima allora sei stata in gamba, anzi in zampa, a far crescere la mia. Io credo che un'anima molto più grande del tuo piccolo corpo ce l'avevi. Eccome.
Tranquilla, piango ora che è mattino presto, al buio, così non mi vedrà nessuno. Neanche la tua piccola Tea che ti sta aspettando alla porta d'ingresso.
Addio mia piccola Minù. Un bacio sulla testina piccina.
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Mi piace prendermi cura di te
quando non siamo vicini.
Quando smetti di credere alla bellezza
ed hai bisogno di una carezza
che ti tolga la polvere dagli occhi.
Voglio essere l’abbraccio di cui hai bisogno
quando vuoi che nessuno più tocchi.
Lo specchio che ti mostra
la poesia che sembri aver dimenticato.
E il miracolo che sei.
In quei giorni in cui non ti senti più al sicuro
che il passato torna a farsi vivo
e non c’è più traccia del futuro.
Mi piace prendermi cura di te
quando non ci sei.
La mancanza fa miracoli.
Bisogna saperla usare.
Con attenzione e cura.
Bisogna saperla coccolare.
Rinuncio a qualche sigaretta
Magari accorcio un po’ la pausa pranzo.
Cerco qualche scorciatoia
e chiedo al navigatore
di fare un piccolo miracolo.
Per rientrare prima di te.
Le sorprese accendono lo vita.
E privano di forza la tristezza.
Dell’albero dei sogni sono il frutto.
Certo non è sempre facile, ma volendo si fa.
Volendo si fa tutto.
Mi piace prendermi cura di te
qualunque sia il motivo.
Quando la rabbia ti distrugge
e pensi sia finita
ma sei una donna
e porti in grembo ogni istante, il senso della vita.
Quando pensi di non essere abbastanza
ma sei una donna
e per questo
riesci sempre a dare un senso alla speranza.
Quando non sai più dove andare.
Quando non credi in ciò che dici.
E pensi che chiedere aiuto
sia una debolezza.
Invece credimi, non è così.
Ogni volta che lo fai, metti radici.
Mi piace prendermi cura di te.
Quando ti chiamo e ti dico che mi manchi.
Che siamo io e te
che ce la giochiamo tutta
questa scommessa di tenerci stretti
e provarci ogni giorno
a non mollare.
Perché ho pazienza e calma
per tutto ciò che prima o poi
dovrà arrivare.
Perché non ho paura se sei vicino a me
di tutto ciò che insieme a te dovrò affrontare.
Perché ho pazienza e calma
per tutto ciò che prima o poi
dovrà arrivare.
Ma se si tratta della tua felicità
allora no
non ho nessuna voglia di aspettare.
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Andrew Faber
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bucodiverme · 2 days
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Se siete tranquilli nel vostro animo vi ricordo l'esistenza di questa lettera che Pavese scrisse nel 1932 ad Elena Scagliola perché non posso essere l'unica a tormentarsi da circa tutto il pomeriggio.
Sono stato male tutto il giorno a non vederti sulla strada di Crevacuore E., com’è brutta Torino. E il più triste di tutto questo è che ci dimenticheremo, senza esserci quasi nemmeno conosciuti. Non so quel che tu veda in me, ma io indovino in te un miracolo di femminilità e di tenerezza, che, come si è formato avanti agli occhi a poco a poco in tutta l’estate, così ora colla medesima lentezza andrà svanendomi nelle nostre lettere. E., ho paura che i nostri ultimi giorni di - li dimenticheremo mai? - siano stati come una crisi, un punto massimo, oltre il quale non andremo.
Questo per ora è un pensiero che mi dispera, ma il giorno in cui mi lascerà indifferente ci pensi, E.? Non è la disperazione, la sofferenza, che ci deve far paura - questo è nulla, è anzi ciò che ci può rendere più meraviglioso un altro incontro - ma il momento che non soffriremo più, che non ce ne importerà più, questo è il terribile.
E pensare che probabilmente noi tra poco dovremo perderci, senza quasi esserci conosciuti, senza sapere di noi più che uno sguardo, un bacio alle dita, qualche carezza.
Che cosa pensi tu, E.? Perché tremi quando sono con te? Cosa c’è dentro ai tuoi occhi quando mi guardi sorridendo e poi ti fai seria, quasi ostile, e poi torni a sorridere? Queste cose le perderò senza averle mai conosciute.
Io d’amore non so piangere E. - piango a sentire un’ingiustizia, una crudeltà, un dolore di bambino - e non posso nemmeno consacrarti delle lacrime per tutto il dono immenso che hai fatto a me in questi giorni. Piangerò forse quando ripenserò - e sarà tardi - al tesoro di quell’amore sprecato così, per uno che non ne vale la pena: tant’è vero che lo lascia ora morire senza nemmeno commuoversi, senza tentare di far nulla per conservarselo, meritarselo.
Ma che altro potremmo fare? È inutile mentire: in amore conta il corpo e il sangue, conta la stretta, la vita, e noi dobbiamo star staccati, dobbiamo avere giudizio, ragionare; mentre la ragione non conta dinanzi alla vita.
Tu sprechi il tuo amore, E. Io non so di volerti bene se non ti sono stretto vicino, e questo temo voglia dire che non ti voglio quel bene che tu desideri.
Ma di una cosa sarò gioioso, se non temessi che tutto fosse per finire con quello: i nostri pomeriggi a - a guardarci negli occhi e carezzarci. Quelli non li dimenticherò mai. Fa’, E., che tutto non finisca qui: dammi una probabilità di amarti meglio, di esserti più fedele nei miei pensieri, più degno di te!
Se mi scriverai, devi giurarmi che a Bra staremo sempre insieme senza stancarci.
Ma dove andremo a finire E.? C’è qualcosa di più assurdo dell’amore? Se lo godiamo fino all’ultimo, subito ce ne stanchiamo, disgustiamo; se lo teniamo alto per ricordarlo senza rimorsi, un giorno rimpiangeremo la nostra sciocchezza e viltà di non avere osato. L’amore non chiede che di diventare abitudine, vita in comune, una carne sola di due, e, appena è tale, è morto. A pensarci, si viene matti! È inutile, l’amore è vita e la vita non vuole ragionamenti. Ma possiamo noi lasciarci andare giù così alla disperata? Dove andiamo a finire? Non so trovare parole di conforto per te che valgano, se non ricordarti quel giorno che eravamo stretti insieme, in piedi, e pareva che uno dei due dovesse condurlo a fucilare e invece era tutta gioia. Ricordami quell’attimo, E., se mi scrivi, e dimmi di quando saremo a Bra.
Ti bacio così, come vuoi tu, anche se sei stata cattiva a non venire sulla strada di Crevacuore.
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yomersapiens · 2 months
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Vorrei farti delle domande citando un grande poeta e/o pensatore dei nostri giorni: Come stai? Che hai fatto oggi? Che t'è stai a vedè ultimamente?
Stavo passando la serata a giocare online con i miei amici da diverse parti del pianeta come ogni lunedì, BG3 è davvero molto bello se giocato insieme a persone di cui ti fidi ma ahimè sti due si sono messi a litigare e hanno interrotto la partita e io mi sono ritrovato ad avere il lunedì sera libero, cosa che non capita mai. Così mi sono detto che ok, posso rispondere a qualche domanda senza sentirmi in colpa per non avere nulla da dire. (Poi mi dici chi è sto poeta che citi).
Sto in una fase di eterna attesa e l'ho scritto proprio qualche giorno fa e mi sembra che niente abbia voglia di iniziare. Ho pure scritto delle mail per chiedere almeno a chi ha ricevuto delle mie proposte di battere un colpo ma niente, letargo. Diresti che c'è ancora qualcuno che dorme nonostante le temperature siano quasi vicine ai venti gradi? Almeno qua a Vienna, non so dalle tue parti. Sai una cosa, ho sempre paura che i miei desideri poi si avverino. Che ci sia qualcuno lassù in alto in ascolto e che, estenuato dal mio ripetere ogni inverno "che vita di merda qua a Vienna fa sempre freddo è sempre grigio non smette mai di fare schifo il tempo" abbia deciso di punirmi esaudendo il mio desiderio di cambiamento. Ecco perché fa caldo ma io non riesco a godermela perché penso al collasso climatico.
Oggi andare in bici è stato bello. Allo psicologo ho spiegato che da noi, in italiano, paziente e pazienza hanno la stessa origine e per noi è ovvio pensare che un paziente debba avere pazienza ma che per loro, per sti poveracci di austriaci, non è così immediato. Loro per dire pazienza dicono Geduld e per dire paziente dicono Patient, ok dicono anche Geduldig per dire quando uno è paziente ma non nel senso di paziente paziente, nel senso di paziente paziente, capito? Ecco. Nemmeno io. Tantomeno il mio psicologo che oramai secondo me annuisce e aspetta lo Stato gli versi i soldi che io non ho. Ho parlato un sacco in tedesco oggi. Forse troppo. Ho parlato pure in inglese ma poi mescolavo le parole. Sono stato a fare da traduttore per degli amici che hanno un'azienda che fa miele. Andiamo in questo hotel a quattro stelle, aspettiamo nella lobby e tutto sembrava finto. C'erano un sacco di oggetti da hotel di quelli che vedi ovunque, anche le persone che entravano e andavano verso le loro stanze erano persone standard che vedi ovunque. Poi arriva il nostro interessato e dopo essersi presentato sbatte sul tavolo il portafoglio dal quale escono almeno una ventina di banconote da cento euro più altre valute che non conosco, penso dollari perché avevano le cifre scritte con caratteri orrendi. Puzzava l'alito a tutti ma io dovevo ascoltare e tradurre e fare da intermediario mentre cercavo pure di capire se sto tizio pieno di soldi fosse una persona affidabile o meno. Quanto dolore provo quando sento odori fastidiosi. Dopo quasi due ore finalmente ce ne andiamo, raccogliamo i barattoli di campioni omaggio e prima di salutare mi dice che adesso vende una delle sue case perché ne compra una sulla palma a Dubai. Io gli dico che bello, una casa su un albero. Lui mi fa no no hai presente quel posto da ricchi che c'è a Dubai che ha la forma di una palma e ci sono le case vicino all'acqua nel deserto ecc ecc e io lo fermo e gli dico guarda, beato te che ti puoi permettere di fare sti acquisti e spero pure che ti diano gioia, a me piace spendere massimo 2€ su vinted per comprare una carta pokémon dall'illustrazione caruccia. Io la gente con i soldi non la capisco. O con i soldi apparenti, chissà se non era una montatura per ottenere del miele gratis. Cioè io lo farei ma perché assomiglio sempre di più a Winnie the Pooh come mi dice sempre Pimpi. Ora per rilassarmi stavo cercando altre carte nuove dove investire una manciata di euro, per quei quindici secondi di felicità che mi donano quando le guardo al sole e ne ammiro i riflessi.
Poi andiamo avanti, cosa sto guardando. Blue Eye Samurai su Netflix mi ha preso molto, inaspettatamente. Sharp Objects anche, HBO, fatta molto molto bene. Me l'ero persa qualche anno fa e sto recuperando. L'ultima stagione di Curb your Enthusiasm perché poi Larry David ha deciso di smettere e sono parecchio triste dato che lui è il mio animale guida, tutta la mia vita attuale è una mera scopiazzatura del personaggio creato da lui. Infine, lo aggiungo io, sto leggendo Dune. Ci sto riuscendo. Sono molto orgoglioso perché l'ho sempre ritenuta una grande mancanza, soprattutto di voglia, non essere riuscito a portare a termine la lettura perché annoiato dall'ampollosità di Herbert e invece toh, sarà che sono un vecchio rompicoglioni, ma mi sta piacendo. Forse pure perché mi immagino quel bono di Chamalamet (non voglio googlare come si scrivere il suo nome correttamente la mia è una scelta politica) e allora scende giù più saporita. So di stare tradendo il Dune di Lynch ma pure lui dice non c'aveva capito un cazzo mentre lo girava e in effetti dai era palese.
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petalididonna · 2 months
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Vorrei sedermi vicino a te in silenzio,
ma non ne ho il coraggio: temo che
il mio cuore mi salga alle labbra.
Ecco perche' parlo stupidamente e nascondo
il mio cuore dietro le parole.
Tratto crudelmente il mio dolore per paura
che tu faccia lo stesso.
Garcia Lorca
Buongiorno 🌷
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Non penso lo leggerai mai ma ho bisogno di scrivertelo... la verità è che l'unica persona a cui vorrei raccontare ogni cosa resti tu. Ti ho fatto uscire dalla mia vita solo per paura, per gelosia, per paura di soffrire di più nel vederti amare un'altra e invece fa più male sapere di non poterti scrivere più nulla, fa più male non sentire come stai e cosa fai, se hai finito gli esami, se il tuo racconto sta avendo successo, se hai esultato al goal di ieri sera, se hai sfiorato con delicatezza l'astuccio dell'Inter che ti ho regalato quando la nostra squadra ha alzato quella coppa, se per te sarà lo stesso quando ricominceranno i programmi che ci hanno intrattenuto per tutto questo tempo e che ci hanno regalato le risate più belle. Ogni cosa ha perso un po' di entusiasmo da quando abbiamo separato le nostre strade. Mi domando spesso se sei più passato vicino a quella panchina o se la eviti con tutto te stesso per non lasciarti travolgere dai ricordi. Vorrei raccontarti che oggi inizierò finalmente a seguire le lezioni di scuola guida, vorrei raccontarti che non ancora finisco di pulire quelle maledette piastrelle, vorrei raccontarti la disavventura con quello sportello di orientamento lavoro, vorrei raccontarti che ho trovato una casa editrice vicina al mercatino, vorrei raccontarti degli spettacoli che ho visto in questo ultimo mese, vorrei raccontarti delle risate e delle lacrime di questi giorni, vorrei raccontarti anche di averci provato a far entrare qualcun altro nella mia vita e che nessuno ha varcato davvero quella soglia, vorrei dirti che senza te non è lo stesso, vorrei raccontarti delle ultime idee per il mio racconto, vorrei farti vedere il costume che probabilmente indosserò a carnevale, vorrei raccontarti come mi sono ritrovata spesso nella tana dei rubentini, dei commenti di mamma quando vede Inzaghi, vorrei raccontarti che forse anche papà inizia a sostenermi per il racconto a modo suo ti ricordi che temevo di no, vorrei raccontarti che a Pasqua forse andrò nel posto che tanto abbiamo sognato di vedere un giorno si proprio Civita di Bagnoregio, vorrei ridere ancora insieme a te per Crozza, per Paolantoni, per ogni stupidaggine che ci viene in mente, per tentare di batterti al fanta, vorrei scriverti ancora a topo invece di a dopo, vorrei vedere ancora i tuoi occhi furbetti color nocciola tostato come li avevo definiti io, vorrei ancora vedere i tuoi capelli ribelli e sentire la tua risata dolce, vorrei dirti che durante lo spettacolo di Peter Pan per un attimo ho pensato di averti a due posti davanti a me che quel ragazzo da dietro ti somigliava aveva perfino il tuo stesso neo sul collo, avevo il cuore che mi stava scoppiando ci ho davvero sperato che fossi tu anche se era impossibile e poi si è voltato, non eri tu ... Vorrei ammettere e scriverti che mi manchi.
Se solo non mi fossi innamorata di te, se solo non ci fossimo illusi per così tanto tempo ... forse la nostra amicizia sarebbe stata più forte di ogni cosa, forse io e te staremmo ancora parlando delle nostre giornate... Forse io e te saremmo ancora la più bella amicizia che sia esistita nella mia vita.
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pioggiadicuori · 3 months
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Mi hai lasciato dopo 16 anni di simbiosi, dopo 16 anni in cui dormivo con i tuoi occhietti verdi che mi guardavano e le tue fusa che mi cullavano..16 anni di puro amore, ogni singolo passo aveva la tua impronta accanto.. Mi sento persa senza te, nulla ha più senso. Ho paura , eri l'unico che mi tranquillizzava , l'unico che ci sarebbe sempre stato.. Spero di essere stata all altezza del tuo amore incondizionato che mi hai donato fino agli ultimi istanti in cui ti ho solo potuto guardare, inutile dinanzi al tuo dolore.. Lasciandomi ho perso per sempre una parte di me, la parte migliore , quella che riuscivi a far vivere solo tu. Sono morta anche io con te, hai lasciato un vuoto che fa malissimo, che uccide , che mi spinge a raggiungerti. Non posso andare avanti senza te, non voglio. Non posso vivere se tu non puoi prenderti cura di me. Mi manchi come manca l'acqua a un pesce spiaggiato, mi manchi come manca l'aria quando sono sott'acqua, mi manchi e già mi mancavi quando c'eri ma sapevo che saresti andato via, mi uccideva il solo pensiero. Adesso sono qui e tu non ci sei, il letto senza te è vuoto, la stanza ha ancora il tuo odore , ogni cosa , ogni angolo, persino il pavimento con ancora i tuoi peli , tutto mi ricorda te e che non tornerai più. Conservo tutto , raccolgo ogni cosa , voglio conservare il più possibile di te. Mi manchi e mi mancherai a vita, non potrò mai più essere la stessa senza te, senza la mia unica ragione di vita. Piango nel letto, stringo forte la tua cuccia vicino a me, mi manchi e la ferita sul mio cuore brucia , distrugge , mi lacera, mi lascia a terra senza forze e io non voglio più alzarmi perché significherebbe andare avanti senza te, e io non voglio , vorrei sdraiarmi acconto a te, raggiungerti... Lo farò 💔
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suavisonus · 5 months
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Un tentativo fallito
Søren rimpianse Regine per tutta la vita, la osservava da lontano per cercare di capire se Regine provava ancora qualcosa per lui. Arrivò persino a scrivere al marito di lei una lettera chiedendo di poter parlare a Regine. Si ritiene che Johan, timoroso, la bruciò e non ne parlò con la donna. Di seguito la Lettera del 1849 a Regine, da Kierkegaard spedita, ma alla quale non ricevette mai risposta.
Allo stimatissimo signor X: la lettera acclusa è mia per la Vs. compagna di vita. Decidete Voi se consegnargliela o meno. Io non cerco, in modo alcuno, di potarVela via: intendo solo narrarle ciò che fummo, perché lei si senta libera di ricordare il bene, e il male, di quello che fu la nostra storia. Ho l’onore di professarmi Vostro devotissimo S.A.K
Mia Regine, il cuore, è come una casa subacquea ove vi sono molte stanze: giù nel fondo, poi, vi sono camere piccole, ma accoglienti, dove si può stare tranquillamente seduti, mentre fuori il mare tempestoso; in alcune di esse possiamo udire in lontananza il rumore del mondo (non angosciosamente assordante, ma sempre più fievole e quieto… sai perché? Perché gli abitanti di queste stanze sono coloro che s’amano). Ma da lungo tempo oramai, cara amica, non abiti più queste segrete magioni: io e te siamo separati, lontani nello spazio infinito del tempo, nella piccola circoscrizione dello spazio: non è poi così immensa Copenaghen! Ti scrivo ora, perché finalmente voglio che ti sia chiaro perché la nostra storia è finita. Da quando ti conobbi, ho sempre cercato di vivere artisticamente: volli farmi simile a te, cercando di ritrovare una sensibilità prontissima a cogliere ogni cosa fosse interessante nella tua vita: avevi il dono, cara amica, di saper presentare come arte (non la chiamerò poesia, perché tu con le parole non eri brava come con i suoni e con le immagini: eri erotica in ogni tuo gesto, come solo una ragazza della tua età può essere) qualsiasi cosa tu vivessi: era questo che mi aveva fatto innamorare di te, era questo che mi allontanava terribilmente da te. La tua arte, amica mia era il ‘di più’ che solo tu potevi donarmi, perché tutta la tua esistenza (bisogna dirlo!) era impostata sul godimento artistico: e un po’ di quel piacere eri riuscita a passarlo a me… il punto è che io non potevo vivere così in eterno, perché io non sono così, e pur di piacere a te, violentavo me stesso. Dolce tortura, ma pur sempre tortura! Da quando ti ho conosciuta, ho cercato per settimane, ovunque, la tua figura: sapevo che, attorno a te, girava un uomo di grande valore, e io di lui avevo paura perché egli ti era vicino, come uno spettro in una città morta: cosa avesse lui più di me, l’arguzia, l’aspetto… io non l’ho mai capito. Eppure, piccola Regine, ho avuto la fortuna di conquistarti, perché l’amore che io potevo offrirti (e lo sai) era perfetto e totale; il suo, era solo desiderio (anche tu lo desideravi? Immagino di sì, perché è difficile convivere col desiderio!) mentre la mia, era devozione. Forse tu non eri pronta a cotanto sentimento? La storia parlerà per noi. Regine… non ti chiamo ‘mia’ perché non lo sei mai stata (e io ho pagato duramente la felicità che l’idea di possederti mi dava un tempo)… e tuttavia, come posso non dire ‘mia’, dato che tu fosti per me ‘mia’ seduttrice, ‘mia’ assassina, origine della ‘mia’ sventura, ‘mia’ tomba… già. Ti chiamo ‘mia’, e parlando di me, mi chiamo ‘tuo’; tuo tormento vorrei essere, ricordarti con la mia oscura presenza, quello che fummo assieme come in un eterno incubo di morte… ma perché perseguitarti, quando – se mai in vita fui felice, fu quando tu m’ingannavi? Ma davvero poi il tuo corpo poteva così manifestamente mentire? E la tua mente, il luccichio dei tuoi occhi, erano davvero falsi come io ora credo? Regine mia, non c’è proprio nessuna speranza, davvero nessuna? Il tuo amore non si ridesterà mai più? Io lo so che, nonostante tutto e tutti, tu mi hai amato, benché non sappia dire donde mi venga questa certezza. Sono pronto ad aspettare a lungo; aspetterò, aspetterò fino a che non sarai sazia degli altri uomini, e quando il tuo amore per me risorgerà dalla tomba: allora, e solo allora, riuscirò ad amarti come sempre, e ti renderò grazie come un tempo, Regine, quando, poggiato al tuo seno, ascoltavo il dolce e regolare moto del tuo respiro, e ti ringraziavo per esser con me. Non potrai essere così crudele e spietata verso di me in eterno, mia Regine: giungerà il giorno del tuo perdono o del tuo ravvedimento… non ricordo neppure chi dei due distrusse la nostra storia. No Regine, chi abbia lasciato chi ora non conta.
Sei stata crudele con me, al pari di come io lo fu con te, è vero. In realtà, tu non lo sai, io ho taciuto il mio dolore e le poche cattiverie dette su di te non hanno che la consistenza dell’aria: solo Dio sa cosa ho sofferto (e voglia il Signore che nemmeno ora io te le racconti)! Mia Regine io ti devo molto… e ora che non sei più mia, ti offro una seconda volta ciò che posso e oso e conviene che ti offra: me stesso Sì, ti dono questo cuore che già in passato fu tuo, e lo faccio per iscritto, per non stupirti e non sconvolgerti. Forse la mia personalità ha fatto su di te un’impressione troppo forte, in passato: ciò non deve accadere una seconda volta, e se tu dovessi accettare la mia mano tesa, dovrebbe essere per vero amore, non per impressione. Mia Regine, prima di dirmi di no!, ti prego, rifletti seriamente (per amore di Dio nei cieli) se puoi, o meno, parlarne con me con serenità, e in tal caso se preferisci farlo per lettera o direttamente a voce. Se invece tu, dopo accurata riflessione, decidessi comunque di non darmi più alcuna risposta, se la tua risposta al mio amore fosse ‘no’, ricorda almeno – per amor del cielo – che per te, e solo per te, ho fatto, e rifarei mill’altre volte, questo passo.
In ogni caso resto, quale sono stato dall’inizio fino a questo momento, sinceramente il tuo devotissimo S.A.K.
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be-appy-71 · 5 months
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🔥– Stanotte, potrei giurarlo. T’ho incontrata.
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– Ero bella ?
– Eri bella. Eri sogno. Eri notte. Eri ovunque.
– E cosa facevamo ?
– Prima o dopo ?
– Prima o dopo cosa ?
– Prima o dopo aver fatto tutti quegli strani silenzi ?
– Prima.
– Prima si pigliava per il culo gli incubi, leggendo poesie da un libro blu. Tu me le indicavi col dito, io te le leggevo dalle mani.
– Ti piaceva ?
– Mi piaceva come piegavi la testa per guardare meglio.
– Lo sto facendo anche adesso.
– E perché non ti vedo ?
– Non lo so. Ma io ci sono.
– Forse dovrei chiudere gli occhi.
– Forse.
– Mi vedi ora ?
– Non so spiegarti. Ma è come quando ti trovi in una stanza buia, buia che ogni tanto ti inventi un piccolo sorso di luce per non affogare. Come in una stanza dipinta di buio, hai due occhi che non puoi vedere ma sai, lo sai più di te, che in quell’istante sono aperti. E sono lì che ti guardano.
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– Dopo che facevamo ?
– Dopo, avevo freddo. E tu dicevi una cosa buffa tipo: sai che il rovescio della paura è il bacio ? E io rispondevo: allora rovesciami di baci. E i minuti passavano in fretta che si dice i sogni siano una tasca rigirata del tempo e noi ci siamo infilati in quella tasca. E ti stringevo, Dio quanto ti stringevo. Poi ballavamo io avevo la bocca vicino al tuo collo con una mano reggevo il libro blu e ti leggevo per la quarta volta la tua poesia preferita. E tu mi dicevi: mi sa che il sogno sta per finire. Ti si vede attraverso. E l’ultima cosa che ho visto era l’infinito dei tuoi occhi.
– Sono qui.
– Ho gli occhi chiusi. Ma ancora non ti vedo.
– Esco. Vado a cercarti.
– Vengo con te ?
– Sono uno che si perde spesso.
– Lo so. Non farmi aspettare.♠️
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(A. Faber)
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io-sono-la-tua-favola · 6 months
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Vorrei sedermi vicino a te in silenzio,
ma non ne ho il coraggio: temo che
il mio cuore mi salga alle labbra.
Ecco perché parlo stupidamente e nascondo
il mio cuore dietro le parole.
Tratto crudelmente il mio dolore per paura
che tu faccia lo stesso.
📖🌹
Federico Garcia Lorca
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francesca-70 · 1 year
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Mia mamma è un fiore bello.
Mia mamma è tutto quello che vorrei essere e che non sono.
Siamo state salvezza, una per l'altra siamo state noi due la nostra famiglia, abbiamo affrontato sole cose più grandi di noi, situazioni, problemi anche le felicità, e le soddisfazioni che prima o poi arrivavano.
Adesso, ridiamo, parliamo tanto, la chiamo spesso, mi chiama ogni due ,tre ore anche solo per dirmi Vale stai bene?
Sto bene.
Sto bene, mamma.
Ho imparato da te le cose che non sai nemmeno di avermi insegnato, non a parole ma con l'esempio,perchè forse ho preso da te quella forza e quel rigore, e quel non perdersi mai, ma tu sei ordinata e io no, tu ci sai fare con le piante e io no, tu non hai mai paura, Io, invece, sì spesso.
Sei bella sempre.
Mia mamma, sempre.
Le volte che vorrei essere più figlia, e figlia sono sempre, vicino a te.
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Comunque io le farfalle le sento
....quando vedo mia madre ridere 🦋🦋🦋
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