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#Triennale Milano
mutboard · 10 months
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Sketch for Triennale Estate (unused), Design: Studio Mut
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chez-mimich · 4 months
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INSEGUIRE OPERE
La Triennale di Milano e la Fondation Cartier pour l’Art Contemporaine di Parigi hanno stretto una intensa collaborazione e allestiscono mostre di grande interesse. È il caso per esempio di quella di uno dei più grandi scultori contemporanei, Ron Mueck. La scorsa estate ho avuto modo di visitare la sua mostra alla Fondation del Boulevard Raspail e sabato scorso ho visitato la stessa mostra (con qualche variazione) alla Triennale. È sempre molto stimolante per me vedere una installazione d’arte allestita in due contesti diversi, poiché l’opera assume, inevitabilmente, sfumature diverse se non, addirittura, significazioni diverse. Mi era capitato di notarlo la prima volta con “La Venere degli stracci” vista al Castello di Rivoli e rivista al Louvre, così come con la celebre mappa del mondo (“Map”) di Mona Hatoum fatta di carbone arso vista al Beaubourg e rivista alla Fondazione Prada. E ancora con opere di Louise Bourgeois viste alla Tate Modern di Londra e riviste a Parigi. Questa volta è capitato con “Mass” il gigantesco cumulo di teschi umani che Ron Mueck ha posizionato nella Hall principale della fondazione parigina e ha riallestito al primo piano del Palazzo della Triennale. Nell’esposizione parigina i teschi (che sono enormemente più grandi di un teschio originale), complice la bella stagione, ma soprattutto l’architettura “trasparente” di Jean Nouvel, mi davano l’impressione di un gigantesco “divertissement”, scanzonato, dissacrante. La possibilità di vedere anche dall’alto l’installazione, i riflessi del sole e l’ombreggiatura del lussureggiante giardino della Fondation, facevano di “Mass” un gioco più che un “memento mori”. Non così a Milano dove, una cupa giornata d’inverno e la razionale,ma gelida architettura di Giovanni Muzio (1933), nonché l’occhieggiamento inquieto della Torre Branca dalla finestra, mi hanno fatto apparire l’opera come un cupo monito alla nostra vita terrena. È davvero incredibile come un “contesto” possa contribuire a determinare il senso di un’opera. Certo questo vale anche per il “Tondo Doni” regalo di nozze di Agnolo Doni a Maddalena Strozzi che probabilmente doveva stare a capo del letto e non su una parete degli Uffizi, ma a maggior ragione vale per le opere d’arte contemporanea. Come suggeritomi da un’amica (e dallo storico dell’arte Philippe Daverio), è meglio cimentarsi in esercizi come questo anziché infilarsi in un museo per vedere (molto superficialmente) migliaia di quadri che sono stati dipinti da migliaia di artisti in centinaia di anni a cui noi poi possiamo concedere solo uno sguardo distratto. Provate anche voi a inseguire un’opera d’arte (non importa quale e non importa dove) e l’arte vi apparirà per quello che veramente è, uno specchio profondo dove ritrovare o perdere noi stessi.
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fashionbooksmilano · 3 months
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Performance "Moda Povera" di Olivier Saillard per Fondation Cartier pour l'art contemporain
Venerdi 2 febbraio Triennale ore 18,00
Triennale Milano e Fondation Cartier pour l'art contemporain hanno dato carte blanche allo storico della moda Olivier Saillard che ha curato la terza Soirée Nomade organizzata in Triennale, in occasione della grande mostra di Ron Mueck, visibile sino al 10 marzo. Venerdì 2 febbraio , è andata in scena la prima mondiale di Moda Povera VI: Les vêtements des autres – Milan, un nuovo capitolo della ricerca di Saillard ispirato all’Arte Povera, concepita appositamente per gli spazi di Triennale Milano. Moda Povera VI: les vêtements des autres – Milan è una performance inedita in cui il visitatore viene invitato a offrire in prestito un indumento a cui tiene, ma solo per la durata della performance. Dieci modelle hanno avuto il compito di indossare questi abiti, reliquie di momenti comuni o eccezionali del passato. Questa è la sfida: restituire l’intimità e il valore affettivo che si nascondono dietro a ciascun indumento, attraverso l’insieme di gesti e movimenti che caratterizzano l’arte dello sfilare.
Nella prima foto (di Cristina Morozzi) una mia giacca di seta verde per il Taiji proveniente dalla Cina
08/02/23
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antronaut · 1 year
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A Castiglioni
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tartsdmegazaprot · 1 year
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Triennale mindörökké 🐣
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pikasus-artenews · 2 months
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JUERGEN TELLER. I need to live
Provocante fotografo di moda JUERGEN TELLER ricerca nei suoi scatti una risposta ai temi della fragilità dell’esistenza umana
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artwithjej · 3 months
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Ron Mueck from my point of view
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stone2057 · 5 months
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lapolani · 7 months
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Triennale Milano ricorda Andrea Branzi (1938-2023) con una proiezione speciale:
“Andrea Branzi. Mostra in forma di prosa”
A cura di Andrea Branzi e Lapo Lani
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Triennale Milano
Viale Emilio Alemagna, 6 - 20121 Milano
13 ottobre 2023, ore 18:00
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mutboard · 10 months
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Sketch for Triennale Estate (unused), Design: Studio Mut
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fashionbooksmilano · 10 months
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Steinberg A-Z
a cura di Marco Belpoliti
Electa, Milano 2021, 584 pagine, 17 x 24 cm, ISBN 9788892821187
euro 42,00
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Pubblicato in occasione della mostra Saul Steinberg Milano New York (Triennale Milano, 15 ottobre 2021 – 13 marzo 2022), Steinberg A-Z si presenta come una raccolta enciclopedica contemporanea che analizza l’opera di Saul Steinberg nei suoi molteplici aspetti, dall’architettura al disegno, dal rapporto con Milano a quello con New York, alle mappe, all’epistolario con Aldo Buzzi, agli artisti che gli furono amici e compagni come Costantino Nivola e Alexander Calder, ma anche Alberto Giacometti e Le Corbusier. Il volume restituisce uno spaccato dell’universo di Steinberg, ricostruito attraverso un racconto plurale che coinvolge 31 autori coordinati da Marco Belpoliti. Gli scritti sono raccolti in una struttura composta da 22 voci -che spaziano da Architettura a Cartoons, da Ghirigori a Labirinto, da Milano a Romania– suddivise in sottovoci per un totale di 139 lemmi. Il desiderio è quello di restituire una visione sfaccettata ed inedita della personalità artistica e poliedrica di Saul Steinberg, il quale ha coltivato una molteplicità di dimensioni espressive, talvolta non ancora indagate, sempre caratterizzate da una capacità comunicativa davvero straordinaria.
Saul Steinberg nasce in Romania nel 1914 e studia per un anno filosofia presso l’università di Bucarest. Negli anni trenta pubblica i suoi disegni satirici nella rivista milanese “Bertoldo” e, poco dopo, i suoi lavori appaiono sulle riviste internazionali come “Life” e “Harper’s Bazar”. Le leggi razziali italiane contro gli ebrei lo costringono a emigrare negli Stati Uniti e, dal 1941, comincia a pubblicare su “The New Yorker”, avviando una collaborazione destinata a durare sessant’anni e firmando novanta copertine. Fin da subito il suo lavoro grafico è riconosciuto come vera e propria forma d’arte, protagonista di mostre in importanti musei accanto ad artisti del calibro di Arshile Gorki, Isamu Noguchi e Robert Motherwell. Questo periodo costituisce l’inizio di un intenso susseguirsi di esposizioni in gallerie e nei musei più prestigiosi, mostre americane ed internazionali. La straordinaria immaginazione di Steinberg gli permette di esplorare i sistemi sociali e politici, le debolezze umane, la geografia, l’architettura, la lingua e, naturalmente, l’arte stessa. Saul Steinberg si spegne nel 1999 a New York.
07/07/23
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antronaut · 1 year
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Vico Magistretti  Architetto Milanese
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personal-reporter · 1 year
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Triennale Milano annuncia una mostra dedicata a Gae Aulenti nel 2024
Triennale Milano annuncia una mostra dedicata a Gae Aulenti nel 2024
Nel decennale della scomparsa di Gae Aulenti, che ricorre lunedì 31 ottobre, Triennale Milano e Archivio Gae Aulenti annunciano una retrospettiva in programma per il 2024 negli spazi di Triennale. L’esposizione, che avrà la curatela scientifica di Giovanni Agosti, rende omaggio a una delle figure più rappresentative dell’architettura e del design della storia contemporanea. (more…)
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pikasus-artenews · 2 months
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JUERGEN TELLER: I need to live
A Milano la visione intima e realistica di JUERGEN TELLER uno dei fotografi di moda più acclamati al mondo
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