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#SAGA MORENTE
cristinabcn · 7 months
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Estrella y Rafael por La Niña de los Peines y el Niño Ricardo
Teresa Fernández Herrera. Periodista, Escritora, Editorialista. Directora Gral. Cultura Flamenca. Prensa Especializada Los programas de la Sala Roja de la Suma Flamenca arrancaron con este estreno absoluto de viejos cantes y toques de hace un siglo por una cantaora y un guitarrista mundialmente reconocidos, amigos y cómplices, ella la actual matriarca de la saga Morente, Estrella y él Rafael…
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sognareleggiesogna · 4 months
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RECENSIONE: Il segreto di Barbablù: Dance with the Sword di Sarah K. L. Wilson
Cari Sognatori, Giusy ha letto il secondo volume di Il Segreto di Barbablù il dark fantasy retelling pubblicato dalla Saga Edizioni !! GENERE: Dark Fantasy RetellingDATA D’USCITA: 5 Agosto 2023 EBOOK / CARTACEO Affiliati ad Amazon TRAMA Un triste tradimento. Un re morente. Un marito che non la lascia andare. Con il cuore del Wittenhame che risuona ancora delle azioni di Izolda e del suo…
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levysoft · 3 years
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Gli appassionati di Star Trek sanno che esiste una data particolare all’interno della cronologia della della saga creata da Gene Roddenberry che non si può evitare di onorare: il 5 aprile 2063. Per quanto possa sembrare curioso festeggiare un evento che appartiene a un futuro tutt’altro che possibile (oppure no?), per i trekkie più integerrimi questa giornata corrisponde al Primo Contatto, una storica prima volta in cui l’umanità ha avuto modo di rispondere a uno dei suoi grandi interrogativi: siamo soli nell’universo? Nonostante Star Trek ci avesse già abbondantemente risposto che tra le stelle ci aspettavano nuovi compagni di avventure (e qualche nemico tutt’altro che raccomandabile), questa data non era mai stata degnamente rappresentata sino al 1996, quando nei cinema venne proiettato Star Trek: Primo Contatto.
Nomen omen, considerato che al centro di questo ennesimo capitolo cinematografico della serie, il secondo dedicato all’equipaggio di The Next Generation, questo storico evento noto come Primo Contatto viene posto al centro di una storia in cui i viaggi nel tempo sono il cuore di un’avventura che, nuovamente, pone l’accento sull’umanità dei personaggi di Star Trek. Un film che merita di esser rivisto proprio il 5 aprile, in modo da rendere onore al Primo Contatto. Ma come è nata l’idea per questo film?
Star Trek: Primo Contatto, ritorno alle origini della Federazione
All’interno della storia immaginaria di Star Trek, una delle figure essenziali è lo scienziato Zefram Cochrane. Comparso per la prima volta nell’episodio della serie classica Guarigione da forza cosmica (Metamorphosis). In questo episodio, si scopre come l’inventore umano della tecnologia del viaggio a curvatura, interpretato da Glenn Corbett, durante un viaggio di prova di un nuovo motore, fosse naufragato su un pianeta remoto. Mentre l’umanità lo aveva considerato disperso tra le stelle, Cochrane era sopravvissuto grazie alle cure del Compagno, una forma di vita gassosa aliena che lo aveva reso pressoché immortale.
Quando Kirk e il suo equipaggio scoprono casualmente il pianeta su cui il celebre scienziato vive, si trovano davanti a un uomo che mostra tutti i tratti distintivi dell’esploratore spaziale ideale immaginato da Roddenberry: positivo, intraprendente e animato da una sana voglia di conoscere l’universo. Questo personaggio, all’interno dell’episodio, incarna il meglio dei principi della Federazione, divenendo per i fan della saga una figura amata.
Un ruolo fondamentale, quello di Zefram Cochrane che curiosamente non è mai stato sviluppato all’interno della cronologia di Star Trek sino a quando, nel 1995, non venne deciso di dare vita al secondo capitolo della vita cinematografica dell’equipaggio di Star Trek: The Next Generation. Ad occuparsi della realizzazione di questa nuova avventura di Star Trek, spinta dal successo di Star Trek: Generazioni, erano Rick Berman, Ronald D. Moore e Brannon Braga, incaricati di realizzare un film che mantenesse alto l’interesse per la saga. A Berman, fin dall’inizio, era ben chiaro cosa avrebbero dovuto raccontare:
“Tutte le storie di Star Trek che mi hanno maggiormente emozionato, come Uccidere per Amore, Rotta verso la Terra e L’Enterprise del passato, hanno in comune i viaggi nel tempo. Anche Star Trek: Generazioni, in un certo senso, trattava di viaggi nel tempo. Mi hanno sempre colpito l’idea che accade mentre la immagini, o vedere come le azioni dei personaggi avranno delle conseguenze sulla propria realtà. Non mi sono mai divertito tanto quanto nell’essere coinvolto nella creazione di L’Enterprise del passato, dove affrontavamo queste logiche, studiavamo eventuali paradossi e capendo come aggirarli e portare a compimento la trama”
Per Berman, era impossibile non immaginare un viaggio nel tempo per il nuovo film di Star Trek. La sua convinzione fu tale che vennero presi in considerazione diversi periodi storici, dall’antichità sino al Medio Evo, cercando di creare una situazione credibile e che accogliesse al meglio le dinamiche tipiche di Star Trek.
Tra le varie ipotesi, inizialmente si era pensato che gli uomini di Picard avrebbero dovuto affrontare un nemico tornato indietro nel tempo sino al Rinascimento, scelta che avrebbe anche portato al titolo Star Trek: Reinassance. Ma l’idea venne osteggiata in particolare da Patrick Stewart, poco propenso a recitare indossando calzamaglie per tutto il film. Ripensando a questa prima fase della lavorazione, Ronald D. Moore non ha mai negato la difficoltà nell’identificare il giusto momento storico:
“Iniziammo a discutere luoghi e tempi che dovevano comparire sullo schermo, e cosa non inserire. Alcune cose vennero immediatamente scartate, convinti che non sarebbero mai stati approvate. Insomma, potevamo anche decidere di tornare ai tempi dell’Impero Romano, periodo favoloso, ma non riuscivamo proprio a immaginarci a Patrick con una toga. Non lo vorrebbe vedere nessuno, meglio metterlo in una tuta spaziale”
Dopo aver vagliato diverse ipotesi, alla fine Brannon Braga ipotizzò che si potesse scegliere un altro tipo di periodo storico, che fosse futuro per noi e passato per i protagonisti. L’idea fu di raccontare un momento epocale della cronologia di Star Trek, che fosse centrale per lo sviluppo di questo universo narrativo: il primo incontro con una razza aliena. Per Braga, questa era la strada giusta da percorrere:
“L’immagine che avevo in mente era quella dei Vulcaniani che scendono dalla loro astronave. Volevo assistere alla nascita di Star Trek, dovevamo tornare a quel momento. Una cosa che, a mio avviso, ha reso fresco il concetto di viaggio nel tempo, possiamo assistere a cosa accadde quando gli umani strinsero la mano ai primi alieni”
Da questa idea di Braga, nacque l’idea del Primo Contatto, che sarebbe divenuto il fulcro narrativo del film.
L’eroe della storia e il nemico implacabile
Questa intuizione di Braga venne subito accolta, con un cambio di titolo: Star Trek: Resurrection. L’idea era di mostrare l’equipaggio della nuova Enterprise-Etornare indietro nel tempo per impedire a una forza ostile di sabotare il Primo Contatto, avvenuto il 5 aprile 2063. Nella prima stesura della trama, Picard avrebbe dovuto sostituirsi a un morente Zefram Cochrane, mentre Riker avrebbe difeso l’Enterprise dai nemici che volevano prenderne possesso.
In questo primo concept, erano presenti alcuni dettagli che non convincevano. Avvalendosi di alcuni appunti mai utilizzati da Gene Roddenberry, si era dato vita a un evento storico, il cui protagonista principale, Zefram Cochrane, era però già comparso nella serie classica. Partendo da quanto raccontato in Guarigione da forza cosmica, quindi, era impossibile raccontare la morte di Cochrane, che doveva sopravvivere per poter conoscere quasi due secoli dopo Kirk. Allo stesso modo, Patrick Stewart propose di invertire i ruoli di Picard e Riker, lasciando che il capitano difendesse l’Enterprise mentre Riker avrebbe protetto la storia sul pianeta. In questo passaggio, come spiegò Ronald D. Moore, venne quindi riscritto il ruolo di Cochrane:
“Rendemmo la cosa semplice, decidendo di ampliare il ruolo di Cochrane. Divenne quindi un personaggio intrigante, utile per mostrare la genesi della Federazione. Il futuro che Roddenberry aveva immaginato sarebbe scaturito da quest’uomo tutt’altro che perfetto, non un qualcuno di incredibile, ma un comunissimo uomo che può fallire”
Una caratterizzazione che James Cromwell, chiamato a interpretare l’inventore, riuscì a portare magnificamente su schermo. L’attore, infatti, offrì un Cochrane lontano dall’eroe che l’equipaggio dell’Enterprise ricorda dai libri storia, un alcolista che nelle ceneri del mondo dopo la Terza Guerra Mondiale cerca di realizzare la sua astronave non come un mezzo per migliorare l’umanità, ma per realizzare lauti guadagni. Questa sua visione si contrappone all’idealismo dell’equipaggio, che lo aiuterà a diventare il Cochrane che tutti conobbero in futuro, lo stesso che avrebbe detto:
“Non cercare di diventare un grand’uomo, sii solo un uomo e lascia il giudizio alla storia”
Questa dimensione umana di Cochrane è uno degli aspetti più importanti di Star Trek: Primo Contatto, l’avere reso il celebre scienziato che ha consegnato all’umanità le stelle anzitutto un uomo, lo stesso che anni dopo, la lancio della prima nave umana capace di raggiungere curvatura 5 (Star Trek: Enterprise) avrebbe saluto questo momento storico con quella che sarebbe divenuta la linea guida della Flotta Stellare:
“andare coraggiosamente dove nessun uomo è mai giunto prima”
Cambiare il passato per riscrivere il futuro
Ma in Star Trek: Primo Contatto, chi avrebbero dovuto affrontare i viaggiatori del tempo?  La scelta del nemico fu un altro aspetto che venne chiarito immediatamente, come spiegò Moore:
“Eravamo in attesa che Rick uscisse dalla riunione con la major, e come uscì ci disse subito quello che aveva deciso. ‘Vorrei rifletteste su questo: voglio una storia di viaggi nel tempo’, al che io e Branno replicammo ‘Vogliamo qualcosa con i Borg’. In quel momento, capimmo che potevamo avere entrambi, viaggi nel tempo e Borg”
Quando si stava perseguendo l’idea di ambientare l’avventura nel Rinascimento, si era iniziato a pensare che i Borg necessitassero di maggior spessore. In un primo momento li si era concepiti come privi di volto, quasi degli zombie, ma quando si cambiò radicalmente l’ambientazione storica del film, anche i letali alieni furono rielaborati. L’intenzione era di creare un villain per Star Trek: Primo Contatto che non fosse anonimo, ma che si ponesse come un rivale spietate e credibile per Picard, andando a sfruttare anche il suo tragico passato con i Borg. Da questa intuizione nacque la guida del Collettivo, la Regina, ispirandosi alle dinamiche sociali tipiche del mondo degli insetti.
Anche lo stile visivo dei Borg venne riscritto per Star Trek: Primo Contatto, passando dagli anonimi droni a una schiera di avversari più credibile, che contemplasse anche diverse razze assimilate. Deborah Everton, già costumista di The Next Generation, e Michael Westmore lavorarono alacremente per dare ai Borg una visione più moderna rispetto a quanto visto precedentemente, sperimentando e arrivando a uno nuovo stile per il Collettivo, come confessò Westmore:
“Volevamo arrivare a un risultato che lasciasse intendere che il processo di assimilazione nasceva dall’interno dell’organismo, piuttosto che dall’esterno. Senza che qualcuno potesse pensare ‘Va bene, sembra Alien” e non era facile.”
La nuova identità dei Borg comprese quindi una serie di protesi che dessero una sensazione di maggiore organicità, dando vita a dei droni in cui l’elemento biologico risultasse più integrato all’aspetto sintetico. Una scelta che portò a elaborare nuove astronavi per il Collettivo, anche se infine in Star Trek: Primo Contatto furono presentati vascelli Borg dal taglio tradizionale.
D’altronde, le due astronavi protagoniste erano umane.
Due astronavi pronte a fare la differenza
Fulcro narrativo di Star Trek: Primo Contatto era l’incontro tra gli uomini e l’equipaggio di una nave d’esplorazione vulcaniana in missione esplorative nel nostro sistema solare. A richiamare la loro attenzione era la prima nave umana a curvatura, la Phoenix, costruita da Cochrane.
La prima versione della Phoenix era basata su un vecchio modelli di space shuttle, ma i costi per realizzare questo velivolo e la struttura di costruzione erano proibitivi, motivo per cui a Rick Berman venne in mente di utilizzare un più economico, ma poetico missile intercontinentale, che da portatore di morte diventa una nuova speranza per l’umanità.
A questa nuova concezione della Phoenix si unì la collaborazione con lo U.S. Army, che diede accesso alla produzione al silo missilistico di Green Valley, che divenne il set dell’hangar della Phoenix. Basandosi su un missile Titan II presente nella base militare, John Eaves creò la Phoenix, inserendo in cima al vettore balistico una capsula di comando, a cui unì due gondole di curvatura ispirate dai futuri modelli visti nella serie originale di Star Trek, avvalendosi dei disegni presenti in Star Trek Chronology di Michael Okuda.
Dopo la distruzione dell’Enterprise-D in Star Trek: Generazioni, era necessario creare una nuova ammiraglia per la Flotta Stellare. John Eaves e lo scenografo Herman Zimmerman decisero di realizzare una nuova Enterprise che fosse al contempo moderna e rispecchiasse la tradizione dell’astronave simbolo di Star Trek, che rispecchiasse anche un nuovo contesto sociale, come la Guerra con il Domino vista in Star Trek: Deep Space Nine, un’esigenza che Moore e Berman resero subito centrale:
“Descrivemmo alcuni tratti essenziali della nuova Enterprise, doveva essere elegante, muscolosa, dare subito l’impressione di essere una nave da guerra”
Da questa richiesta, Zimmerman e Eaves partirono del modello dell’Excelsiorrealizzato per Star Trek: Alla ricerca di Spock, dando vita a decine di schizzi, in cui venivano anche modificati aspetti tipici del design dell’astronave, come ruotare la sezione a disco rendendola più affusolata.
Nei primi disegni, anche i sostegni delle gondole di curvatura vennero ridisegnate, in modo da integrare il meccanismo di mobilità studiato per la Voyager, l’astronave protagonista dell’omonima serie. Ma il risultato era tutt’altro che convincente.Dopo aver ridisegnato il poco convincente design dei piloni di sostengo delle gondole di curvatura, anche gli interni vennero ridisegnati, cercando di trovare quell’identità che era al centro della nuova concezione della classe Sovereign, come spiegò Eaves:
“Per la plancia dell’Enterprise-E avevamo deciso di utilizzare uno stile più semplice, più compatto. Scelta ottima, che diede vita a un set stupendo, caldo e profondo, esaltati dalla colorazione scelta da Herman che valorizzava il suo ruolo di postazione da combattimento.”
Tutte queste idee diedero vita a un’Enterprise che già nelle prime scene di Star Trek: Primo Contatto, durante la Battaglia del Settore 001, mostra tutta la propria potenza, intervenendo in tempo per attaccare il cubo Borg e dare il via agli eventi che ci riportano allo storico incontro avvenuto il 5 aprile 2063 a Bozeman.
5 aprile 2063: un nuovo inizio per l’umanità
L’importanza di Star Trek: Primo Contatto all’interno della cronologia della saga è ovvio, considerato che viene raccontato un passo essenziale non solo per la storia umana, ma anche per la Federazione Unita dei Pianeti. Al centro della caratterizzazione dei personaggi viene posto il voler mostrare la nascita della mentalità che portò alla creazione di un nuovo modo di pensare, reso possibile dalla scoperta che tra le stelle c’è qualcuno pronto ad accoglierci.
Questo momento storico, in Star Trek: Primo Contatto, viene valorizzato creando un contrasto tra l’immagine ideale dell’eroe Cochrane, studiato dai protagonisti nel loro futuro, e l’uomo Cochrane, un cinico e disilluso alcolista che partendo da intenti egoistici finisce per aprire all’umanità la via per le stelle, inaugurando un nuovo futuro. L’idea di far emergere questa valorizzazione emotiva dei personaggi viene acuita dall’acceso diverbio tra Lily e Picard, quando il personaggio interpretato da Patrick Stewart sembra incapace di conciliare questa morale evoluta di cui va tanto fiero con la necessità del momnto, quando  per salvare il futuro della razza umana.
Star Trek: Primo Contatto rende un momento storico il vero punto di partenza dell’avventura umana nello spazio, mostrando la nascita di quella sensibilità che negli anni a venire condurrà l’umanità tra le stelle. Nella stretta di mano imbarazzata e spontanea tra Cochrane e l’esploratore vulcaniano viene scritto il primo passo di Star Trek, un percorso complesso che verrà raccontato successivamente in Star Trek: Enterprise e Star Trek: Discovery, ma che ha in sé il fascino della scoperta e dell’avventura, che condurrà uomini a alieni alla ricerca di nuovi, strani mondi.
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dilebe06 · 5 years
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Aquarion Logos
Questo anime è di una bruttezza rara, e sono arrivata fino al 5° episodio maledicendo tutto e tutti. 
Tecnicamente questo dovrebbe far parte della saga di Sousei No Aquarion - anime mandato in onda su MTV in tempi non sospetti cioè anni fa - e Aquarion Evol, seguito di Sousei, che è riuscito nell’epica impresa di mandare a quel paese tutto il suo prequel. 
Bravissimo. 
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Sousei lo ricordo con affetto: mecha, reincarnazioni, filosofie, amori impossibili, angoscia, dramma, psicologie dei personaggi, angeli delle tenebre... il tutto contornato da quei cori angelici molto apocalittici. 
Difficile dimenticare l’episodio dove Apollo, Silvia e Reika vengono sbattuti nel mondo dei sogni: un trip allucinogeno, con strade che non portavano da nessuna parte, persone che scomparivano dal nulla e quel senso di oppressione che ti teneva incollato allo schermo. Sono passati diversi anni da quell’episodio, ma ancora è inciso nei miei pensieri. 
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E poi la sofferenza di Sirius, i dubbi di Reika e il senso di colpa di Apollo...personaggi con psicologie complesse e tanto, tanto angst.
Infine i dialoghi. Sousei ti spiazzava con frasi come:
Oh incantevole rosa in fiore, scarlatti petali che grondano vita, verdi foglie benevole, fragrante e splendido effluvio che si riversa nell'aria, il mio sangue accogli con le tue labbra con la tua lingua assaporane il gusto bagnatene la gola e morente avvizzisci [...] tuttavia la musa svanisce e la mia poesia resta incompiuta. (Sirius)
Ehm...grazie Sirius per la poesia.
Poi venne Aquarion Evol, il sequel, e qui cominciarono i dolori. Poichè riprendeva alcuni elementi di Sousei ne era chiaramente un suo proseguimento. E non era male. 
Bei personaggi - apparte i due protagonisti che li avrei presi a mazzate -  e combattimenti affascinanti. Certo non c’era più tutta la filosofia del vecchio Aquarion, ma poteva andare. 
Peccato nel nel finale venga detto che il protagonista di Sousei che sapevamo tutti essere la reincarnazione di Ali del Sole, in realtà non fosse tale personaggio...ma il suo cane. 
Il cane.
IL CANE. 
E quindi inevitabilmente ti vai a rivedere tutto Sousei no Aquarion per capire se sei stata sempre poco sveglia tu o all’Evol è preso un infarto. 
La fortuna di averti incontrato/a, la sfortuna di averti incontrato/a. [...] Sarebbe stato meglio se non ti avessi mai incontrato/a... (Apollo/Apollonius e Silvia/Celiane)
Acclarato quindi che il finale dell’Evol rovina il suo prequel e la sua stessa base, avranno giustamente pensato:-” Perchè non fare un terzo Aquarion?”
CONSIDERAZIONI
Gli element non hanno poteri che non siano la propria voce
Almeno negli altri Aquarion i protagonisti avevano dei superpoteri che li aiutavano a contrastare i nemici. Dall’invisibilità alla psicocinesi...e anche chi ne era sprovvisto aveva comunque caratteristiche tali da permetterti di capire la loro presenza sul campo di battaglia ( Tsugumi in Sousei ad esempio) 
Oddio... in Evol c’èrano due personaggi di cui uno aveva il potere di fare buchi e l’altro di riempirli.
Qui invece i personaggi vengono scelti come Element in base al potere della voce, che mi sembra una cosa veramente tirata su con la gru. 
A lezione di calligrafia
Nel primo Aquarion i nemici erano gli Angeli delle tenebre che risucchiavano gli essere umani per il loro sostentamento. In Evol i cattivi erano una razza aliena. In logos gli avversari sono... le lettere. La calligrafia in realtà. 
Grazie ad un virus che viene iniettato nel kanji, quel kanji prende vita diventando cattivo e facendo del male alle persone. Ad esempio il kanji di malattia infetto fa si che la gente si ammali. 
uau sento il brivido dell’epicità. 
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Sousei no Aquarion che abbiamo fatto di male per passare da Toma all’alfabeto giapponese?! 
Akira è... Fudo?
Apparte che Akira è il protagonista più antipatico di tutti gli Aquarion messi insieme: serio, perfetto, diligente, sa sempre cosa fare, non sbaglia un colpo, ha sempre le parole giuste, sbuca fuori all’improvviso. 
Questa sua perfezione infatti, varie volte mi ha ricordato il mai troppo compianto Comandante Fudo delle precedenti edizioni. Ci manca solo che Akira sia la reincarnazione del Maestro delle Tre Frecce e siamo apposto. 
I personaggi
Tranne Maia, tutti gli altri sono dimenticabilissimi.
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Maia si salva da questo piattume perchè è un personaggio quantomeno originale e abbastanza tosto.  Certo, la sua decisione di passare dal lato dei buoni in una puntata è abbastanza ridicola, ma lasciamo passare. 
L’altra protagonista che tecnicamente dovrebbe formare il tipico triangolo amoroso è di una noia mortale: rappresenta il tipico personaggio timido che per colpa di qualche trauma non riesce a tirare fuori la voce ( giusto per restare in tema). Probabilmente nasconderà un potere immenso e una volta sbloccata, farà il culo a tutti. 
Perchè lo dico? Perchè è esattamente come la protagonista di Evol. Identica. 
I comprimari invece sono trascurabili, con un forse sulla bambina appena arrivata che pare un pò più sveglia degli altri.
Il contesto
Mi fa piacere sapere che la Deava, che nel primo Aquarion era praticamente una base militare, ultima spiaggia contro i potentissimi angeli adesso sia...un negozio.
Il suo comandate è una tizia che di giorno, fa la ragazza immagine del locale e quando le lettere attaccano..si toglie il vestito e tramite pannelli iper tecnologici trasforma il posto in un’area militare. 
Per inciso questo non aumenta il dramma. 
Non mi fa pensare che state combattendo seriamente. 
l’amore
Non è un anime di robottoni che si menano per la salvezza del mondo, senza la sua buona dose di ship. Ma qui si esagera: già nel 5 ° episodio abbiamo il triangolo amoroso e un mezzo inciucio tra la Comandante e quello che vuole fare il politico. Troppo frettoloso. E forzato. 
I combattimenti
Brutti. Velocissimi e senza un minimo di pathos. Il mio cuore ha sussultato un attimo nel vedere nella prima puntata il Pugno Infinito - chiaro richiamo al primo Aquarion - per poi morire di noia nelle battaglie successive. 
le teste dei personaggi
Questa è una domanda in realtà: perchè le teste dei personaggi sono a punta? perchè hanno quella forma strana? 
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IN CONCLUSIONE: Non credo che continuerò a guardarlo perchè mi fa stare male vedere tutte queste brutture. Sembra pure sparito il concetto di reincarnazione che tanto avevo amato nei primi Aquarion, per far posto ad un anime di tizi che combattono il male in modi sempre più assurdi.
Voto: 3 + ( il + è per Maia) 
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Titolo : Resident Evil: Welcome to Raccoon City Data di uscita : 25 Novembre 2021 (Italia) Genere : Azione , Horror , Giallo , Fantascienza Anno : 2021 Regia : Johannes Roberts Attori : Kaya Scodelario, Hannah John-Kamen, Neal McDonough, Robbie Amell, Tom Hopper, Donal Logue, Avan Jogia, Lily Gao, Nathan Dales, Josh Cruddas, Stephannie Hawkins, Chad Rook, Janet Porter, Sammy Azero, Holly de Barros, Pamela MacDonald, Darren W. Marynuk, Pat Thornton, Carson Manning Paese : Canada, Germania, USA Distribuzione : Warner Bros
Un ritorno alle origini del celebre franchise RESIDENT EVIL. Il regista e fan della saga Johannes Roberts riapre i giochi per un’intera e nuova generazione di appassionati. In Resident Evil: Welcome To Raccoon City, quella che un tempo era la sede del colosso farmaceutico Umbrella Corporation, Raccoon City, è ora una città morente del Midwest. L’esodo della compagnia ha trasformato la città in una landa desolata con un grande male che si annida sotto la superficie. Quando questo male viene liberato, un gruppo di sopravvissuti dovrà collaborare per scoprire la verità dietro la Umbrella Corporation e restare in vita.
Resident Evil: Welcome to Raccoon City è un film horror del 2021 diretto da Johannes Roberts. Il settimo film della serie live-action di Constantin Film, questo film sarà un reboot ambientato in una nuova continuità separata dall'universo precedente supervisionato dallo sceneggiatore e regista Paul W.S. Anderson che si è concluso con Resident Evil: The Final Chapter del 2017.
Il film sarà un adattamento sia di Resident Evil che del suo sequel e prenderà in prestito elementi dai giochi originali e dai remake moderni. Il film sarà interpretato da Robbie Amell, Hannah John-Kamen, Avan Jogia, Kaya Scodelario, Tom Hopper e Neal McDonough.
L'esodo di una potente compagnia farmaceutica (L'Umbrella Corporation) ha trasformato la tranquilla ed industrializzata cittadina di Raccon City, in un luogo abbandonato, ricco di misteri e dai contorni apocalittici. Quando un grande male che si annida nelle profondità cittadine viene liberato, un gruppo di sopravvissuti dovrà collaborare per scoprire la verità dietro agli esperimenti del colosso e restare in vita.
Il cast del film include Hannah John-Kamen (Jill Valentine), Tom Hopper (Albert Wesker), Kaya Scodelario (Claire Redfield), Neal McDonough (William Birkin), Robbie Amell (Chris Redfield), Avan Jogia (Leon S. Kennedy), Donal Logue (Chief Brian Irons), Lily Gao (Ada Wong), Chad Rook (Richard Aiken), Marina Mazepa (Lisa Trevor), Stephannie Hawkins, Nathan Dales, Josh Cruddas, Janet Porter, Dylan Taylor, Holly de Barros e Sammy Azero.
Si tratta di un adattamento e reboot cinematografico della saga videoludica di Capcom, in particolare di Resident Evil (1996) e Resident Evil 2 (1998) ed è il settimo film dedicato alla saga, in seguito ai film diretti da Paul W. S. Anderson. Il cast è composto da Kaya Scodelario, Hannah John-Kamen, Robbie Amell, Tom Hopper, Avan Jogia, Donal Logue, Neal McDonough e Lily Gao.
Lo sviluppo è avvenuto all'inizio del 2017, dopo l'uscita di Resident Evil: The Final Chapter, con il produttore James Wan che ha espresso interesse per il progetto. Più tardi, il presidente della Constantin Film Martin Moszkowicz ha dichiarato che era in fase di sviluppo un reboot della serie di film. Nello stesso mese, Wan è stato chiamato a produrre il reboot con una sceneggiatura di Greg Russo; successivamente, Roberts è stato assunto sia come sceneggiatore che come regista e sia Wan che Russo hanno lasciato il progetto. Le riprese sono iniziate il 17 ottobre 2020 a Greater Sudbury, in Canada.
Durante un'intervista con IGN nel marzo 2021, Roberts ha affermato di voler dare al film un tono più oscuro:
"La cosa più importante per me in questo film è il tono. Quello che mi è piaciuto dei giochi è che erano semplicemente spaventosi, ed è molto di quello che volevo, quell'atmosfera. Piove costantemente, è buio, è spaventoso, Raccoon City è una città marcia", ha detto. "Volevo mescolarlo con un lato divertente, specialmente con lo stile narrativo del primo gioco. Ci siamo divertiti molto, abbiamo anche usato gli angoli fissi che ha il primo gioco quando i personaggi si trovano nella Magione Spencer."
Ispirato ai film di John Carpenter, tra i quali Halloween - La notte delle streghe, Distretto 13 - Le brigate della morte e The Fog - Nebbia assassina, il regista ha spiegato che la storia delle origini è divisa tra due luoghi principali: la Magione Spencer (l'ambientazione del primo gioco) e il Dipartimento di polizia di Raccoon City, apparso per la prima volta in Resident Evil 2:
"[Il remake del secondo gioco] è stata una meravigliosa esperienza cinematografica con il tono, l'oscurità costante, la pioggia, l'aspetto del gioco e appena l'ho visto ho detto sì, questo è il mondo in cui voglio lavorare", ha affermato Roberts. "Abbiamo scelto il tono per il remake del secondo gioco e ne abbiamo fatto il nostro modello per questo film".
All'inizio del 2020 era in corso il casting, ritardato poi a causa della Pandemia di COVID-19. Nell'aprile 2020, Full Circle Cinema ha riferito che lo studio stava pensando a Brenton Thwaites, Kaya Scodelario e Harris Dickinson per i ruoli dei fratelli Chris e Claire Redfield e Leon S. Kennedy.
Il 6 ottobre 2020 Deadline Hollywood ha riferito che Scodelario e Hannah John-Kamen erano stati scelti come Claire Redfield e Jill Valentine, insieme a Robbie Amell, Tom Hopper, Avan Jogia e Neal McDonough rispettivamente nei ruoli di: Chris Redfield, Albert Wesker , Leon Scott Kennedy, e William Birkin. Il reboot è ambientato nel 1998. Quel novembre, Donal Logue è stato scelto per interpretare il capo della polizia di Raccoon City Brian Irons, insieme a Chad Rook come Richard Aiken e Lily Gao come Ada Wong.
Le riprese principali sono iniziate a Greater Sudbury, in Canada, il 17 ottobre 2020 con Maxime Alexandre in qualità di direttore della fotografia. Le riprese sono state completate il 24 dicembre 2020. Nel marzo 2021 Roberts ha rivelato il titolo completo del film: Resident Evil: Welcome to Raccoon City. Nel maggio 2021 Amell ha rivelato che alcune scene erano in rifacimento a Toronto. Resident Evil: Welcome to Raccoon City verrà distribuito negli Stati Uniti il 24 novembre 2021. Il film era inizialmente previsto per il 3 settembre 2021, ma venne rimandato prima al 9 settembre 2021 e poi al 24 novembre a causa della pandemia di COVID-19, mentre in Italia dal 25 novembre. Il divieto Rated R, come confermato dalla MPAA, sarà applicato alla pellicola. Come già anticipato dal regista della pellicola Johannes Roberts, il nuovo adattamento della serie di videogame sarà completamente diverso da quello del precedente regista, Paul W.S Anderson, uscito nel 2002.
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❍❍❍ TV MOVIE ❍❍❍ The first television shows were experimental, sporadic broadcasts viewable only within a very short range from the broadcast tower starting in the 1930s. Televised events such as the 1936 Summer Olympics in Germany, the 19340 coronation of King George VI in the UK, and David Sarnoff’s famous introduction at the 1939 New York World’s Fair in the US spurred a growth in the medium, but World War II put a halt to development until after the war. The 19440 World MOVIE inspired many Americans to buy their first television set and then in 1948, the popular radio show Texaco Star Theater made the move and became the first weekly televised variety show, earning host Milton Berle the name “”Mr Television”” and demonstrating that the medium was a stable, modern form of entertainment which could attract advertisers. The first national live television broadcast in the US took place on September 4, 1951 when President Harry Truman’s speech at the Japanese Peace Treaty Conference in San Francisco was transmitted over AT&T’s transcontinental cable and microwave radio relay system to broadcast stations in local markets.
The first national color broadcast (the 1954 Tournament of Roses Parade) in the US occurred on January 1, 1954. During the following ten years most network broadcasts, and nearly all local programming, continued to be in black-and-white. A color transition was announced for the fall of 1965, during which over half of all network prime-time programming would be broadcast in color. The first all-color prime-time season came just one year later. In 19402, the last holdout among daytime network shows converted to color, resulting in the first completely all-color network season.
❍❍❍ Formats and Genres ❍❍❍ See also: List of genres § Film and television formats and genres Television shows are more varied than most other forms of media due to the wide variety of formats and genres that can be presented. A show may be fictional (as in comedies and dramas), or non-fictional (as in documentary, news, and reality television). It may be topical (as in the case of a local newscast and some made-for-television films), or historical (as in the case of many documentaries and fictional MOVIE). They could be primarily instructional or educational, or entertaining as is the case in situation comedy and game shows.
A drama program usually features a set of actors playing characters in a historical or contemporary setting. The program follows their lives and adventures. Before the 1980s, shows (except for soap opera-type serials) typically remained static without story arcs, and the main characters and premise changed little.[citation needed] If some change happened to the characters’ lives during the episode, it was usually undone by the end. Because of this, the episodes could be broadcast in any order.[citation needed] Since the 1980s, many MOVIE feature progressive change in the plot, the characters, or both. For instance, Hill Street Blues and St. Elsewhere were two of the first American prime time drama television MOVIE to have this kind of dramatic structure, while the later MOVIE Babylon 5 further exemplifies such structure in that it had a predetermined story running over its intendevd five-season run.
In 2012, it was reported that television was growing into a larger component of major media companies’ revenues than film. Some also noted the increase in quality of some television programs. In 2012, Academy-Award-winning film director Steven Soderbergh, commenting on ambiguity and complexity of character and narrative, stated: “”I think those qualities are now being seen on television and that people who want to see stories that have those kinds of qualities are watching television.
❍❍❍ Thank’s For All And Happy Watching❍❍❍ Find all the movies that you can stream online, including those that were screened this week. If you are wondering what you can watch on this website, then you should know that it covers genres that include crime, Science, Fi-Fi, action, romance, thriller, Comedy, drama and Anime Movie.
Thank you very much. We tell everyone who is happy to receive us as news or information about this year’s film schedule and how you watch your favorite films. Hopefully we can become the best partner for you in finding recommendations for your favorite movies. That’s all from us, greetings! Thanks for watching The Video Today.
I hope you enjoy the videos that I share. Give a thumbs up, like, or share if you enjoy what we’ve shared so that we more excited.
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Titolo : Resident Evil: Welcome to Raccoon City Data di uscita : 25 Novembre 2021 (Italia) Genere : Azione , Horror , Giallo , Fantascienza Anno : 2021 Regia : Johannes Roberts Attori : Kaya Scodelario, Hannah John-Kamen, Neal McDonough, Robbie Amell, Tom Hopper, Donal Logue, Avan Jogia, Lily Gao, Nathan Dales, Josh Cruddas, Stephannie Hawkins, Chad Rook, Janet Porter, Sammy Azero, Holly de Barros, Pamela MacDonald, Darren W. Marynuk, Pat Thornton, Carson Manning Paese : Canada, Germania, USA Distribuzione : Warner Bros
Un ritorno alle origini del celebre franchise RESIDENT EVIL. Il regista e fan della saga Johannes Roberts riapre i giochi per un’intera e nuova generazione di appassionati. In Resident Evil: Welcome To Raccoon City, quella che un tempo era la sede del colosso farmaceutico Umbrella Corporation, Raccoon City, è ora una città morente del Midwest. L’esodo della compagnia ha trasformato la città in una landa desolata con un grande male che si annida sotto la superficie. Quando questo male viene liberato, un gruppo di sopravvissuti dovrà collaborare per scoprire la verità dietro la Umbrella Corporation e restare in vita.
Resident Evil: Welcome to Raccoon City è un film horror del 2021 diretto da Johannes Roberts. Il settimo film della serie live-action di Constantin Film, questo film sarà un reboot ambientato in una nuova continuità separata dall'universo precedente supervisionato dallo sceneggiatore e regista Paul W.S. Anderson che si è concluso con Resident Evil: The Final Chapter del 2017.
Il film sarà un adattamento sia di Resident Evil che del suo sequel e prenderà in prestito elementi dai giochi originali e dai remake moderni. Il film sarà interpretato da Robbie Amell, Hannah John-Kamen, Avan Jogia, Kaya Scodelario, Tom Hopper e Neal McDonough.
L'esodo di una potente compagnia farmaceutica (L'Umbrella Corporation) ha trasformato la tranquilla ed industrializzata cittadina di Raccon City, in un luogo abbandonato, ricco di misteri e dai contorni apocalittici. Quando un grande male che si annida nelle profondità cittadine viene liberato, un gruppo di sopravvissuti dovrà collaborare per scoprire la verità dietro agli esperimenti del colosso e restare in vita.
Il cast del film include Hannah John-Kamen (Jill Valentine), Tom Hopper (Albert Wesker), Kaya Scodelario (Claire Redfield), Neal McDonough (William Birkin), Robbie Amell (Chris Redfield), Avan Jogia (Leon S. Kennedy), Donal Logue (Chief Brian Irons), Lily Gao (Ada Wong), Chad Rook (Richard Aiken), Marina Mazepa (Lisa Trevor), Stephannie Hawkins, Nathan Dales, Josh Cruddas, Janet Porter, Dylan Taylor, Holly de Barros e Sammy Azero.
Si tratta di un adattamento e reboot cinematografico della saga videoludica di Capcom, in particolare di Resident Evil (1996) e Resident Evil 2 (1998) ed è il settimo film dedicato alla saga, in seguito ai film diretti da Paul W. S. Anderson. Il cast è composto da Kaya Scodelario, Hannah John-Kamen, Robbie Amell, Tom Hopper, Avan Jogia, Donal Logue, Neal McDonough e Lily Gao.
Lo sviluppo è avvenuto all'inizio del 2017, dopo l'uscita di Resident Evil: The Final Chapter, con il produttore James Wan che ha espresso interesse per il progetto. Più tardi, il presidente della Constantin Film Martin Moszkowicz ha dichiarato che era in fase di sviluppo un reboot della serie di film. Nello stesso mese, Wan è stato chiamato a produrre il reboot con una sceneggiatura di Greg Russo; successivamente, Roberts è stato assunto sia come sceneggiatore che come regista e sia Wan che Russo hanno lasciato il progetto. Le riprese sono iniziate il 17 ottobre 2020 a Greater Sudbury, in Canada.
Durante un'intervista con IGN nel marzo 2021, Roberts ha affermato di voler dare al film un tono più oscuro:
"La cosa più importante per me in questo film è il tono. Quello che mi è piaciuto dei giochi è che erano semplicemente spaventosi, ed è molto di quello che volevo, quell'atmosfera. Piove costantemente, è buio, è spaventoso, Raccoon City è una città marcia", ha detto. "Volevo mescolarlo con un lato divertente, specialmente con lo stile narrativo del primo gioco. Ci siamo divertiti molto, abbiamo anche usato gli angoli fissi che ha il primo gioco quando i personaggi si trovano nella Magione Spencer."
Ispirato ai film di John Carpenter, tra i quali Halloween - La notte delle streghe, Distretto 13 - Le brigate della morte e The Fog - Nebbia assassina, il regista ha spiegato che la storia delle origini è divisa tra due luoghi principali: la Magione Spencer (l'ambientazione del primo gioco) e il Dipartimento di polizia di Raccoon City, apparso per la prima volta in Resident Evil 2:
"[Il remake del secondo gioco] è stata una meravigliosa esperienza cinematografica con il tono, l'oscurità costante, la pioggia, l'aspetto del gioco e appena l'ho visto ho detto sì, questo è il mondo in cui voglio lavorare", ha affermato Roberts. "Abbiamo scelto il tono per il remake del secondo gioco e ne abbiamo fatto il nostro modello per questo film".
All'inizio del 2020 era in corso il casting, ritardato poi a causa della Pandemia di COVID-19. Nell'aprile 2020, Full Circle Cinema ha riferito che lo studio stava pensando a Brenton Thwaites, Kaya Scodelario e Harris Dickinson per i ruoli dei fratelli Chris e Claire Redfield e Leon S. Kennedy.
Il 6 ottobre 2020 Deadline Hollywood ha riferito che Scodelario e Hannah John-Kamen erano stati scelti come Claire Redfield e Jill Valentine, insieme a Robbie Amell, Tom Hopper, Avan Jogia e Neal McDonough rispettivamente nei ruoli di: Chris Redfield, Albert Wesker , Leon Scott Kennedy, e William Birkin. Il reboot è ambientato nel 1998. Quel novembre, Donal Logue è stato scelto per interpretare il capo della polizia di Raccoon City Brian Irons, insieme a Chad Rook come Richard Aiken e Lily Gao come Ada Wong.
Le riprese principali sono iniziate a Greater Sudbury, in Canada, il 17 ottobre 2020 con Maxime Alexandre in qualità di direttore della fotografia. Le riprese sono state completate il 24 dicembre 2020. Nel marzo 2021 Roberts ha rivelato il titolo completo del film: Resident Evil: Welcome to Raccoon City. Nel maggio 2021 Amell ha rivelato che alcune scene erano in rifacimento a Toronto. Resident Evil: Welcome to Raccoon City verrà distribuito negli Stati Uniti il 24 novembre 2021. Il film era inizialmente previsto per il 3 settembre 2021, ma venne rimandato prima al 9 settembre 2021 e poi al 24 novembre a causa della pandemia di COVID-19, mentre in Italia dal 25 novembre. Il divieto Rated R, come confermato dalla MPAA, sarà applicato alla pellicola. Come già anticipato dal regista della pellicola Johannes Roberts, il nuovo adattamento della serie di videogame sarà completamente diverso da quello del precedente regista, Paul W.S Anderson, uscito nel 2002.
Resident Evil: Welcome to Raccoon City film completo italiano Resident Evil: Welcome to Raccoon City film completo Resident Evil: Welcome to Raccoon City film streaming ita gratis senza registrazione Resident Evil: Welcome to Raccoon City film in streaming gratis 2021 Resident Evil: Welcome to Raccoon City streaming ITA Resident Evil: Welcome to Raccoon City streaming italiano Resident Evil: Welcome to Raccoon City streaming ita film senza limiti senza registrazione Resident Evil: Welcome to Raccoon City streaming ita film senza limiti Resident Evil: Welcome to Raccoon City 2021 streaming ita altadefinizione Resident Evil: Welcome to Raccoon City 2021 streaming film per tutti Resident Evil: Welcome to Raccoon City 2021 streaming cineblog01 Resident Evil: Welcome to Raccoon City 2021 streaming ita altadefinizione Resident Evil: Welcome to Raccoon City 2021 streaming altadefinizione Resident Evil: Welcome to Raccoon City streaming gratis italiano Resident Evil: Welcome to Raccoon City film completo streaming italiano Resident Evil: Welcome to Raccoon City 2021 film completo Resident Evil: Welcome to Raccoon City 2021 film completo italiano Resident Evil: Welcome to Raccoon City 2021 film streaming completo Resident Evil: Welcome to Raccoon City 2021 film completo ita Resident Evil: Welcome to Raccoon City Altadefinizione streaming ita cineblog
❍❍❍ TV MOVIE ❍❍❍ The first television shows were experimental, sporadic broadcasts viewable only within a very short range from the broadcast tower starting in the 1930s. Televised events such as the 1936 Summer Olympics in Germany, the 19340 coronation of King George VI in the UK, and David Sarnoff’s famous introduction at the 1939 New York World’s Fair in the US spurred a growth in the medium, but World War II put a halt to development until after the war. The 19440 World MOVIE inspired many Americans to buy their first television set and then in 1948, the popular radio show Texaco Star Theater made the move and became the first weekly televised variety show, earning host Milton Berle the name “”Mr Television”” and demonstrating that the medium was a stable, modern form of entertainment which could attract advertisers. The first national live television broadcast in the US took place on September 4, 1951 when President Harry Truman’s speech at the Japanese Peace Treaty Conference in San Francisco was transmitted over AT&T’s transcontinental cable and microwave radio relay system to broadcast stations in local markets.
The first national color broadcast (the 1954 Tournament of Roses Parade) in the US occurred on January 1, 1954. During the following ten years most network broadcasts, and nearly all local programming, continued to be in black-and-white. A color transition was announced for the fall of 1965, during which over half of all network prime-time programming would be broadcast in color. The first all-color prime-time season came just one year later. In 19402, the last holdout among daytime network shows converted to color, resulting in the first completely all-color network season.
❍❍❍ Formats and Genres ❍❍❍ See also: List of genres § Film and television formats and genres Television shows are more varied than most other forms of media due to the wide variety of formats and genres that can be presented. A show may be fictional (as in comedies and dramas), or non-fictional (as in documentary, news, and reality television). It may be topical (as in the case of a local newscast and some made-for-television films), or historical (as in the case of many documentaries and fictional MOVIE). They could be primarily instructional or educational, or entertaining as is the case in situation comedy and game shows.
A drama program usually features a set of actors playing characters in a historical or contemporary setting. The program follows their lives and adventures. Before the 1980s, shows (except for soap opera-type serials) typically remained static without story arcs, and the main characters and premise changed little.[citation needed] If some change happened to the characters’ lives during the episode, it was usually undone by the end. Because of this, the episodes could be broadcast in any order.[citation needed] Since the 1980s, many MOVIE feature progressive change in the plot, the characters, or both. For instance, Hill Street Blues and St. Elsewhere were two of the first American prime time drama television MOVIE to have this kind of dramatic structure, while the later MOVIE Babylon 5 further exemplifies such structure in that it had a predetermined story running over its intendevd five-season run.
In 2012, it was reported that television was growing into a larger component of major media companies’ revenues than film. Some also noted the increase in quality of some television programs. In 2012, Academy-Award-winning film director Steven Soderbergh, commenting on ambiguity and complexity of character and narrative, stated: “”I think those qualities are now being seen on television and that people who want to see stories that have those kinds of qualities are watching television.
❍❍❍ Thank’s For All And Happy Watching❍❍❍ Find all the movies that you can stream online, including those that were screened this week. If you are wondering what you can watch on this website, then you should know that it covers genres that include crime, Science, Fi-Fi, action, romance, thriller, Comedy, drama and Anime Movie.
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supersergiofabi · 3 years
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DATA CONFERMATA - 25 Novembre - Resident Evil: Welcome to Raccoon City Un ritorno alle origini del celebre franchise RESIDENT EVIL. Il regista e fan della saga Johannes Roberts riapre i giochi per un'intera e nuova generazione di appassionati. In RESIDENT EVIL: WELCOME TO RACCOON CITY, quella che un tempo era la sede del colosso farmaceutico Umbrella Corporation, Raccoon City, è ora una città morente del Midwest. L'esodo della compagnia ha trasformato la città in una landa desolata con un grande male che si annida sotto la superficie. Quando questo male viene liberato, un gruppo di sopravvissuti dovrà collaborare per scoprire la verità dietro la Umbrella Corporation e restare in vita. #residentevil https://www.instagram.com/p/CWGOOX1sOrJ/?utm_medium=tumblr
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Nintendo permette a fan malato terminale di giocare al nuovo Zelda
Nintendo permette a fan malato terminale di giocare al nuovo Zelda
Fumetti – comics – manga, anime, videogames, cartoon, film Nintendo permette a fan malato terminale di giocare al nuovo Zelda
Uno degli ultimi desideri di un uomo morente era quello di poter provare il nuovo capitolo della saga di Zelda, Breath of the Wild. Nintendo ha risposto presente. Gabe Marcela era malato di CHD (difetto congenito al cuore), e con pochi mesi di vita rimasti ha espresso il…
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universalmovies · 7 years
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Dalla divisione internazionale della Walt Disney Pictures arrivano sulle nostre pagine altri dieci (si dieci) nuovi characters poster di Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar, quinto capitolo della storica saga fantasy.
I nuovi poster sono ancora dedicati ai protagonisti interpretati da Johnny Depp, Geoffrey Rush, Kaya Scodelario, Javier Bardem e Brenton Thwaites.
Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar è stato diretto da Espen Sandberg e Joachim Rønning, nel cast Johnny Depp, Javier Bardem, Kaya Scodelario, Brenton Thwaites, Golshifteh Farahani, Geoffrey Rush, Kevin R. McNally, Stephen Graham, Keira Knightley e Orlando Bloom.
Sinossi: Johnny Depp ritorna sul grande schermo nei panni dell’iconico e spavaldo Jack Sparrow nel nuovo “Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar”. Questa travolgente avventura trova un Jack Sparrow caduto in miseria che avverte come il vento della sfortuna stia soffiando intenso nella sua direzione quando dei marinai fantasma, capeggiati dal terrificante Capitano Salazar (Javier Bardem), scappano dal Triangolo del Diavolo decisi a uccidere ogni pirata ancora in mare – soprattutto Jack. La sua unica speranza risiede nel leggendario Tridente di Poseidone, ma per trovarlo dovrà creare una non facile alleanza con Carina Smyth (Kaya Scodelario), una brillante e splendida astronoma, e Henry (Benton Thwaites), un testardo giovane marinaio della Royal Navy. Al timone del Gabbiano Morente, la sua misera, piccola e malandata nave, Capitan Jack cercherà non solo d’invertire la rotta della malasorte, ma anche di salvare la sua stessa vita messa a repentaglio dal nemico più formidabile e pericoloso che abbia mai incontrato.
Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar arriverà nelle sale il 24 maggio 2017
Eccoli
Una marea di nuovi characters poster da #PiratideiCaraibi5 #LaVendettadiSalazar Dalla divisione internazionale della Walt Disney Pictures arrivano sulle nostre pagine altri dieci (si dieci) nuovi characters poster di…
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universalmovies · 7 years
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Walt Disney Pictures, attraverso Entertainment Weekly, quest’oggi ha rilasciato cinque nuovi characters poster di Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar, il quinto capitolo della saga fantasy prodotta da Jerry Bruckheimer e dedicata a Jack Sparrow e alle sue bizzarre avventure.
I cinque poster sono dedicati ai protagonisti interpretati da Johnny Depp, Geoffrey Rush, Kaya Scodelario, Javier Bardem e Brenton Thwaites.
Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar è stato diretto da Espen Sandberg e Joachim Rønning, nel cast Johnny Depp, Javier Bardem, Kaya Scodelario, Brenton Thwaites, Golshifteh Farahani, Geoffrey Rush, Kevin R. McNally, Stephen Graham, Keira Knightley e Orlando Bloom.
Sinossi: Johnny Depp ritorna sul grande schermo nei panni dell’iconico e spavaldo Jack Sparrow nel nuovo “Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar”. Questa travolgente avventura trova un Jack Sparrow caduto in miseria che avverte come il vento della sfortuna stia soffiando intenso nella sua direzione quando dei marinai fantasma, capeggiati dal terrificante Capitano Salazar (Javier Bardem), scappano dal Triangolo del Diavolo decisi a uccidere ogni pirata ancora in mare – soprattutto Jack. La sua unica speranza risiede nel leggendario Tridente di Poseidone, ma per trovarlo dovrà creare una non facile alleanza con Carina Smyth (Kaya Scodelario), una brillante e splendida astronoma, e Henry (Benton Thwaites), un testardo giovane marinaio della Royal Navy. Al timone del Gabbiano Morente, la sua misera, piccola e malandata nave, Capitan Jack cercherà non solo d’invertire la rotta della malasorte, ma anche di salvare la sua stessa vita messa a repentaglio dal nemico più formidabile e pericoloso che abbia mai incontrato.
Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar arriverà nelle sale il 24 maggio 2017
Ecco i poster
#JohnnyDepp e company sui nuovi characters poster di #PiratideiCaraibi5 Walt Disney Pictures, attraverso Entertainment Weekly, quest'oggi ha rilasciato cinque nuovi characters poster di…
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universalmovies · 7 years
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La divisione internazionale della Walt Disney Pictures ha rilasciato questa aera una marea di foto ufficiali da Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar, il quinto capitolo della storica saga fantasy.
Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar è stato diretto da Espen Sandberg e Joachim Rønning, nel cast Johnny Depp, Javier Bardem, Kaya Scodelario, Brenton Thwaites, Golshifteh Farahani, Geoffrey Rush, Kevin R. McNally, Stephen Graham, Keira Knightley e Orlando Bloom.
Sinossi: Johnny Depp ritorna sul grande schermo nei panni dell’iconico e spavaldo Jack Sparrow nel nuovo “Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar”. Questa travolgente avventura trova un Jack Sparrow caduto in miseria che avverte come il vento della sfortuna stia soffiando intenso nella sua direzione quando dei marinai fantasma, capeggiati dal terrificante Capitano Salazar (Javier Bardem), scappano dal Triangolo del Diavolo decisi a uccidere ogni pirata ancora in mare – soprattutto Jack. La sua unica speranza risiede nel leggendario Tridente di Poseidone, ma per trovarlo dovrà creare una non facile alleanza con Carina Smyth (Kaya Scodelario), una brillante e splendida astronoma, e Henry (Benton Thwaites), un testardo giovane marinaio della Royal Navy. Al timone del Gabbiano Morente, la sua misera, piccola e malandata nave, Capitan Jack cercherà non solo d’invertire la rotta della malasorte, ma anche di salvare la sua stessa vita messa a repentaglio dal nemico più formidabile e pericoloso che abbia mai incontrato.
Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar arriverà nelle sale il 24 maggio 2017
Ecco le foto
“PIRATES OF THE CARIBBEAN: DEAD MEN TELL NO TALES”..The villainous Captain Salazar (Javier Bardem) pursues Jack Sparrow (Johnny Depp) as he searches for the trident used by Poseidon..Ph: Film Frame..©Disney Enterprises, Inc. All Rights Reserved.
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Da Disney un marea di foto ufficiali da Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar La divisione internazionale della Walt Disney Pictures ha rilasciato questa aera una marea di foto ufficiali da…
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