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#Daniele Tamagni
fashionbooksmilano · 27 days
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Global Style Battles
Modes et Sud Cultures Urbaines
Daniele Tamagni
Préface de Rosario Dawson et Abrima Erwiah
Dominique Carré, Paris 2015, 292 pages, 17x24cm, ISBN 9782373680096
euro 28,00
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Ce livre est un mélange de situations spontanées. Son maître mot - identité - est illustré dans des contextes géographiques très différents, où est née une métaculture populaire, profondément enracinée, qui est à la fois un pied de nez à la culture coloniale ou occidentale et la source d'une grande créativité. Le fil rouge est tissé des nombreuses interviews réalisées au cours de ses différents voyages par Daniele Tamagni, interviews qui rendent compte de façon personnelle des modes de vie, des styles et des rêves d'une autre identité, de la part des sujets photographiés. En choisissant des pays ou des villes loin du contexte habituel de la mode, le livre donne un aperçu du phénomène de globalisation des styles, mais aussi de la résistance et de la préservation des traditions. Le livre détaille le quotidien de différentes populations dont le rapport à la mode est signe d'un activisme créatif et joyeux créatif. Les rockers du Botswana, les hipsters de Johannesburg, les dandys du Congo, les lutteuses de Bolivie, la jeunesse cubaine bling-bling, tous sont photographiés et se racontent dans la consciences de leur univers marginal dont ils veulent se démarquer. Etre à la mode, se déguiser, est un outil plantaire d'identité. Le livre vise à offrir un large éventail de pratiques urbaines, sans exclusion d'aucun aspect en termes de race, de sexe, d'âge ou de zones géographiques. Les gens sont dépeints dans différentes situations et contextes mais photographiés comme ils apparaissent naturellement dans un mélange des portraits posés, des portraits en mouvement et de détails. Les couleurs vives sont une des clés communes. Chaque chapitre est introduit par un écrivain (journaliste, chercheur) qui a été au contact de chacune des communautés. Tous racontent la multiplicité des relations et des contradictions à l'oeuvre : l'élégance vs kitsch, luxe / consumérisme vs pauvreté, tradition vs modernité, transformation vs uniformité, l'individuel / particularité vs généralité, originalité vs stéréotype.
Daniele Tamagni (1975-2017), de nationalité italienne, débute sa carrière comme historien de l'art avant de devenir photographe free-lance. Il se fait connaître en remportant en 2007 le Canon Young Photographer Award avec un reportage sur les dandys congolais. Il publie en 2009 Gentlemen of Bacongo avec une préface de Paul Smith, qui s'est inspiré de ses photographies pour sa collection printemps-été 2010. Il remporte en 2011 le World Press Photo in Arts & Entertainment avec son reportage sur les catcheuses de La Paz, en Bolivie.
05/04/24
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dangdangboom · 2 months
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Tembisa Revolution #2, from Joburg Style Battles, 2012 | Daniele Tamagni
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mybeingthere · 2 years
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Daniele Tamagni, from his series "Gentlemen of Bacongo".
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thesplendidobsession · 3 months
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Afrometals
– Rock on Botswana
by daniele tamagni 
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shaddad · 3 months
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no congo, do livro style is life do fotógrafo italiano daniele tamagni
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cocabro · 2 months
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A Milano in mostra la moda 'sovversiva' di Daniele Tamagni
La moda come forma di riposizionamento identitario e di appartenenza in una società re-immaginata e libera era il faro che guidava il lavoro di Daniele Tamagni, il fotografo milanese, prematuramente scomparso nel 2017 a 42 anni, vincitore di prestigiosi premi internazionali come il World Press Photo Award nel 2011, cui Palazzo Morando|Costume Moda Immagine dedica la retrospettiva ‘Daniele Tamagni…
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agrpress-blog · 3 months
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Verrà inaugurata venerdì 9 febbraio 2024 presso Palazzo Morando - Costume Moda Immagine a Milano - via Sant’Andrea, 6 - la mostra fotografica Daniele Tamagni Style is Life, a cura di Aïda Muluneh e Chiara Bardelli Nonino «L’Africa quotidiana è fatta anche di speranza: le mie foto sono un inno alla vita» (Daniele Tamagni) Aprirà al pubblico venerdì 9 febbraio 2024 la mostra Daniele Tamagni Style Is Life presso Palazzo Morando - Costume Moda Immagine a Milano Curata da Aïda Muluneh e Chiara Bardelli Nonino, promossa e organizzata dalla Daniele Tamagni Foundation in collaborazione con il Comune di Milano, è la prima grande retrospettiva del fotografo milanese, scomparso nel dicembre 2017 a soli quarantadue anni, vincitore di prestigiosi premi internazionali, come il Canon Young Photographer Award nel 2007, l'ICP Infinity Award nel 2010 e il World Press Photo Award nel 2011. L'esposizione, che presenta un'ampia selezione di reportages realizzati nel corso di sette anni di produzione dell'artista, rimarrà aperta fino a lunedì 1° aprile 2024. Daniele Tamagni (1975-2017) è stato un fotografo di rilievo internazionale: il suo sguardo innovativo ha amalgamato fotogiornalismo, fotografia di strada e moda in uno stile diventato la sua cifra caratteristica. Documentando gli stili e le tendenze della moda di strada, ne ha testimoniato il valore politico, talvolta sovversivo. Immortalando l’orgoglio e la gioia di comunità̀ urbane per le quali “lo stile è vita”, come recita il titolo della mostra, nelle foto di Daniele l’abbigliamento diviene identità. «Daniele ha intrapreso una missione per dimostrare quanto ricco sia il continente africano in termini di diversità̀ e storie non ancora narrate. Dal mio punto di vista, l’arte ruota attorno alla trasmissione delle nostre verità̀ personali. Daniele si è deliberatamente concentrato su individui ai margini della società̀, su coloro che sfidano le norme, privilegiando l’affermazione di sé rispetto all’approvazione altrui, su coloro che aprono la strada ai loro viaggi unici. A mio parere, ha scelto narrazioni strettamente allineate al suo cuore e al suo percorso di vita», sottolinea la co-curatrice Aïda Muluneh. In mostra novanta fotografie, fra cui alcune del tutto inedite dove, grazie alla sapiente regia delle curatrici, viene offerta una panoramica dei suoi lavori più importanti. Innanzitutto, i sapeurs congolesi della SAPE (Società degli Animatori e delle Persone Eleganti), anche conosciuti come i “dandy” di Bacongo, quartiere di Brazzaville nella Repubblica del Congo. Dalle sue fotografie emergono lo stile e i colori degli abiti indossati, i dettagli degli accessori - occhiali da sole, orologi, cappelli - ma anche il gusto e la gioia di vivere. Sin dalle origini del movimento, all’inizio del Novecento, i sapeurs avevano reinterpretato lo stile dei colonizzatori francesi, esibendosi all'interno delle loro comunità in performance in cui ostentazione, lusso e raffinatezza diventavano strumenti di resistenza culturale. «Daniele aveva scoperto come rendersi invisibile e allo stesso tempo determinato nel dirigere la performance dei sapeurs e la loro attenzione verso l’obbiettivo della sua fotocamera, catturando quel momento sublime in cui vita e arte si combinano per creare immagini senza tempo», ricorda Michael Hoppen, la cui galleria a Londra è fra le più qualificate a livello internazionale, e che introdusse l’opera di Tamagni nel mondo del collezionismo. L’affermato stilista inglese Paul Smith, per disegnare la sua collezione primavera-estate del 2010 si ispirò proprio alle fotografie del libro Gentlemen of Bacongo - pubblicato nel 2009 da Trolley Books -, ormai divenuto un best seller della fotografia, e che contribuì al riconoscimento dell’International Center of Photography di New York. Il percorso espositivo presenta poi i metallari del Botswana, un progetto del 2012, nel momento in cui il movimento afrometal era al suo culmine. Ospite di un gruppo heavy
metal, creato dai nipoti di uno psicologo italiano che aveva realizzato il principale ospedale per malattie mentali del paese, Tamagni immortala anche la vita quotidiana degli artisti. Attraverso il suo sguardo ne risalta lo stile, gli accessori e gli strumenti, con un sapiente gioco di luci e contrasti; ci conduce verso un immaginario “dark africano”, facendoci dimenticare solo per un momento i colori sgargianti dei sapeurs. Ritroviamo la sinfonia di tessuti variopinti nei costumi tradizionali delle lottatrici boliviane, progetto premiato dal World Press Photo. Le cholitas boliviane riconosciute dalla pollera, la particolare gonna che indossano, sfidano la prospettiva tradizionale della divisione dei ruoli di genere portando avanti, anche attraverso il wrestling, forme concrete e positive di emancipazione femminile a livello sociale e politico. E, ancora, fotografia di strada con protagoniste le giovani crew urbane di Johannesburg originate in un contesto politico fortemente repressivo, laddove la moda, ancora una volta, offre una forma di riposizionamento identitario, di appartenenza in una società re-immaginata e libera. Con le sue fotografie di “Joburg Style Battles” del 2012 Tamagni avvia delle conversazioni fotografiche, degli esercizi di arte collaborativa in cui rappresenta una scena variegata e vitale fra stile e performance, popolata da dance crews come i Vintage, e sottoculture come gli Smarteez. Il fotografo è riuscito a documentare questo mosaico di storie, stili e persone in cui la moda è strumento per esprimere e rappresentare una libertà duramente conquistata. Segue la sezione dedicata alla settimana della moda di Dakar, dove D. Tamagni catturò l’intimità e la spontaneità nei backstage delle sfilate e nei laboratori in Senegal. Nel 2012 erano ancora pochi i fotografi internazionali presenti per documentare quello che oggi è l'evento di punta della moda africana. Come sottolinea Chiara Bardelli Nonino, co-curatrice della mostra: «Daniele era stato attratto dalla moda fin dagli esordi, ma in una declinazione per cui i brand e le fashion week del tempo non erano pronti. Voleva capire e fotografare lo stile, in particolare quel momento in cui il gusto da radicalmente personale si trasforma in un gesto, e volendo in un messaggio, destinato agli altri. Anche per questo la sua ricerca passava sempre, prima di tutto, dalle persone. Daniele voleva conoscere i suoi soggetti, intrecciare amicizie, scoprire perché si vestissero in un certo modo, cosa volevano comunicare e a chi». Immagine dopo immagine emerge chiaramente lo sguardo del fotografo che in tutti i suoi lavori ha utilizzato la sua vasta conoscenza dell’arte e la sua passione per la moda e le sottoculture, celebrando le evoluzioni sociali attraverso l’abbigliamento delle nuove generazioni in Africa e in America Latina, la nascita di nuove identità locali nel contesto di un mondo sempre più globalizzato e interconnesso. A completar l'esposizione una sezione in cui sono esposti i lavori dei primi tre vincitori del Daniele Tamagni Grant, istituto dalla fondazione che, oltre a valorizzare l’eredità artistica di D. Tamagni, si propone di testimoniare il suo legame con l’Africa, sostenendo la formazione di fotografi emergenti, in partnership con il Market Photo Workshop di Johannesburg (in Sud Africa). Fondata da David Goldblatt nel 1989, prima della fine dell’apartheid, la scuola rappresenta la principale istituzione formativa africana nel campo della fotografia. Ad accompagnar la mostra la monografia Daniele Tamagni Style Is Lifepubblicata da Kehrer Verlag (testi in inglese e italiano, 150 immagini, 24x32 cm, pp. 256), arricchita da un'ampia selezione di contributi: oltre alle curatrici, Tommaso Sacchi (Assessore alla Cultura di Milano), Gianfranco Maraniello (Direttore dell’Area Musei d’Arte Moderna e Contemporanea), Alain Mabanckou, Angelo Ferracuti, Gerardo Mosquera, Emmanuelle Courreges, Lekgetho Makola; e ancora le testimonianze di Alessia Glaviano, Duro Olowu, Michele Smargiassi, Deborah Willis, e molti altri ricordi.
Le opere di Daniele Tamagni, un interprete d’eccezione della fotografia degli anni Duemila, sono presenti nelle collezioni di musei europei ed americani fra cui il LACMA di Los Angeles, il MOCP di Chicago, lo Houston Fine Art Museum, il Brighton Royal Pavilion, lo Schwules Museum di Amburgo. La mostra fotografica Daniele Tamagni Style is Life, a cura di Aïda Muluneh e Chiara Bardelli Nonino, rimarrà aperta al pubblico - ad ingresso libero senza prenotazione - presso Palazzo Morando - Costume Moda Immagine fino a lunedì 1° aprile 2024 (orari: dal martedì alla domenica, ore 11.00 - 19.00; lunedì chiuso - eccezion fatta per lunedì 1° aprile).
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webvacancy · 3 years
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Daniele Tamagni International Photography Grant 2021
Daniele Tamagni International Photography Grant 2021
Deadline: August 10, 2021 Applications are open for the Daniele Tamagni Grant 2021. This is an international Photography Grant with funding for a Scholarship for higher education and is designed to sponsor young and emerging photographers. The spirit of this initiative promotes the dissemination of the African culture, its creativity, the impact of its visual aesthetics on the continent and the…
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kinglyfe69 · 7 years
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{New Releases} Week 44 (Oct 23-29)
Happy Pub Week To @jacquelinthomas, @NelsonMandela, @HenryLouisGates, @JasonReynolds83, @liaratamani, @yolanda_gampp, @edward_l_ayers, @detectivekubu, @AfshinShahidi, @mtaibbi, @willevanswrites, @hllpac, and so Many More!!! What Are You Reading/Buying This Week?
100 Amazing Facts About The Negro by:Henry Louis Gates, Jr. From one of our premier writers, scholars, and public intellectuals: a surprising, inspiring, often boldly infuriating, highly instructive and entertaining compendium of curiosities regarding African Americans.
In 1934, 100 Amazing Facts About the Negro With Complete Proof: A Short Cut to the World History of the Negro was published by…
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smartimartina · 7 years
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fashionbooksmilano · 1 month
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Global Style Battles
Modes et Sud Cultures Urbaines
Daniele Tamagni
Préface de Rosario Dawson et Abrina Erwiah
Dominique Carré éditeur / La Découverte, Paris 2015, 292 pages, 17x14cm, ISBN 9782373 680096
euro 45,00
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Ce livre est un mélange de situations spontanées. Son maître mot - identité - est illustré dans des contextes géographiques très différents, où est née une métaculture populaire, profondément enracinée, qui est à la fois un pied de nez à la culture coloniale ou occidentale et la source d'une grande créativité. Le fil rouge est tissé des nombreuses interviews réalisées au cours de ses différents voyages par Daniele Tamagni, interviews qui rendent compte de façon personnelle des modes de vie, des styles et des rêves d'une autre identité, de la part des sujets photographiés. En choisissant des pays ou des villes loin du contexte habituel de la mode, le livre donne un aperçu du phénomène de globalisation des styles, mais aussi de la résistance et de la préservation des traditions. Le livre détaille le quotidien de différentes populations dont le rapport à la mode est signe d'un activisme créatif et joyeux créatif. Les rockers du Botswana, les hipsters de Johannesburg, les dandys du Congo, les lutteuses de Bolivie, la jeunesse cubaine bling-bling, tous sont photographiés et se racontent dans la consciences de leur univers marginal dont ils veulent se démarquer. Etre à la mode, se déguiser, est un outil plantaire d'identité. Le livre vise à offrir un large éventail de pratiques urbaines, sans exclusion d'aucun aspect en termes de race, de sexe, d'âge ou de zones géographiques. Les gens sont dépeints dans différentes situations et contextes mais photographiés comme ils apparaissent naturellement dans un mélange des portraits posés, des portraits en mouvement et de détails. Les couleurs vives sont une des clés communes. Chaque chapitre est introduit par un écrivain (journaliste, chercheur) qui a été au contact de chacune des communautés. Tous racontent la multiplicité des relations et des contradictions à l'oeuvre : l'élégance vs kitsch, luxe / consumérisme vs pauvreté, tradition vs modernité, transformation vs uniformité, l'individuel / particularité vs généralité, originalité vs stéréotype.
Daniele Tamagni, de nationalité italienne, débute sa carrière comme historien de l’art avant de devenir photographe free-lance. Il se fait connaître en remportant en 2007 le Canon Young Photographer Award avec un reportage sur les dandys congolais. Il publie en 2009 Gentlemen of Bacongo avec une préface de Paul Smith, qui s’est inspiré de ses photographies pour sa collection printemps-été 2010. Il remporte en 2011 le World Press Photo in Arts & Entertainment avec son reportage sur les catcheuses de La Paz, en Bolivie. Depuis 2001, Tamagni centre son travail sur l’esthétique des différentes modes de la rue. Ses photographies ont été exposées dans les plus importants musées et galeries privées internationaux.
28/03/24
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dangdangboom · 2 months
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Untitled, from Afrometals, 2012 | Daniele Tamagni
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fleursetcouronnes · 7 years
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hashtagphotomag · 7 years
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Fashion Photography: Culture, Identity and Freedom with Daniele Tamagni
Daniele Tamagni is an award winning Italian photographer, based in Milan. Most known for the pictures of street fashion around the world, his photobook, titled "Fashion Tribes", features unique fashion groups from Congo, Cuba, Botswana and many other countries was published in 2015. Recently, Daniele exhibited this series at October Gallery in London.
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amalteaolenska · 3 years
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It doesn’t matter the year, elections are always a deal in latinamerica, and in year 2000 it weas pretty a scandal in Peru. Alberto Fujimori was about to start his eleventh year of goberment just like the dictator Augusto B. Leguia before him, but ended quitting by fax from Tokio. In 2010 his daughter Keiko Fujimori was favorite to win the elections next to Ollanta Humala, another not so dear character but who actually won because Fujimori never more.
Kina Malpartida is a peruvian ex world champion female boxer.
In the Pacific War, Perú and Bolivia lost against Chile and haven’t had a good relationship since then.
Cachascán is a way of wrestling, especially the cholitas version in Bolivia. The kick is a parody of a famous picture by Daniel Tamagni.
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