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#Belle Ripiene
sciscianonotizie · 4 years
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Teatro in cucina, ad Acerra le gustose attrici di ‘Belle ripiene’ http://dlvr.it/RQvx7R http://dlvr.it/RQvx7R
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sciatu · 4 years
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Pasta ‘ncaciata (fatta da La Moglie) , parmigiana di melanzane, spaghetti avvolti dentro a fette di melanzane con sopra formaggio fuso, melanzane ripiene al sugo, melanzane ripiene al forno, teglie di maccheroni avvolti nelle fette di melanzane, melanzane al forno con formaggio fuso, melanzane al forno con pan grattato, parmigiana di melanzane, le mitiche melanzane viola.
LA NONNA E ... LA CIVILTÀ’ DELLE MELANZANE
N - Prontu o prontu Filippeddu - Prontu nonna, jo sugnu Filippo, comi si? N - Filippeddu, cori i so nonna, antichicedda bona sugnu ringrazziannu u Signuri e tu?, come è questo tuo lavoro a Milano, ti piaci? Filippeddu - Nonna, du paddi… Qui sono tutti strani pensa che incominciano a lavorare alle otto e mezza, alla mezza c’è mezzora di pranzo e poi si rincomincia fino al cinque e mezza! Poi tutti scappano a casa, senza aperitivo, senza quattro chiacchiere al bar! N - Mezz’ora di pausa, Filippo come fai a mangiare? Filippeddu - Non ti dico nonna, abbiamo tempo di mangiare solo un panino! Che poi è un panino piccolo così nonna che io neanche lo vedo. N - E si! Qui te ne andavi a casa, tua madre ti faceva trovare la pasta col sugo dei totani, poi i totani ripieni, ti coricavi per dormire e tornavi a lavorare alle quattro. Ma li dove lo fai il riposino, nello studio? Filippeddu - Ma quali nonna, devo lavorare, non mi fanno neanche appoggiare per ricaricare le pile! Io li in Sicilia,  dopopranzo mi facevo la mia oretta di sonno, poi la mamma mi portava un bel caffè e andavo a lavorare con comodo. Alle nove di sera uscivo, facevo l’aperitivo, mi mangiavo una pizza, andavo in piazza e verso l’una o le due di notte me ne andavo a dormire N - E invece a Milano… Filippeddu - Ma quali nonna qui sono tutti che corrono e vogliono che tu corra come loro! “Filippo fai questo, Filippo fai quello….” senza un minuto di pace, senza nu caffè, na granita, tutti a lavorare come schiavi. N - Ma almeno te la sei trovata una fidanzata? Filippeddu - Ma quali nonna, qua i fimmini sono tutte nervose, devono fare il lavoro dei mascoli, vanno vengono, e se gli dici ad una di prendersi un aperitivo ti guardano strano. Ti dicono che devi prenderle alle 18:00 e se tu arrivi alle 18:05 non ti dico…. N - Chi succede Filippeddu Filippeddu - Nonna si incazzanu!! pi cinque minuti di ritardu N - Ma tu quantu fai di ritardo Filippeddu - Ma jo nonna la solita mezzora, tre quarti d’ora. Lo sai che da noi quando si da un appuntamento si intende più o meno quell’ora, poi se arrivi mezzora o un ora dopo è lo stesso N - Invece li… Filippeddu - Invece qua nonna se dicono alle 18:00 è alle diciotto, se devi mangiare devi fare veloce, se devi fare la spesa, devi fare veloce, se vai al bagno al lavoro devi fare veloce che contano i minuti e non ti puoi nemmeno leggere il giornale N - Chi voi Filippeddu: sunnu Babbari, a civilità non la conoscono Filippeddu - Veru jè nonna, pensanu sulu al lavoro! Ma questo succede picchì si mangiano cosi streusi (strane) : mozzarelle, riso, bresaola, insalata… N - Ma che sono malati di stomaco? Filippeddu - Nonna se qui avessero la tua bella pasta ncaciata con le uova e le melanzane o una bella parmigiana con cinque o sei strati di melanzane formaggio e prosciutto, N -….oppure un bel piatto di spaghetti con delle belle fette di melanzana sopra Filippeddu - ….Oppure due belle melanzane ripiene nel loro sughetto N - ….O le melanzane con dentro il formaggio fuso e il pan grattato …. Filippeddu - …o una bella teglia di lasagne con un bello stato di melanzane fritte N - Filippeddu, chi vo fari: Barbari sunnu! Sunnu la Civiltà du riso in bianco! Nui semu più avanti: siamo la civiltà della Melanzana Filippeddu - Giusto nonna: Bonu Parrasti!!! N -  … però Filippeddu, mi pari ammia chi hai fami Filippeddu - Tanta nonna, ca manciu sulu panini cu tunnu N - Oh poviru figghiu che sacrifici devi fare per lavorare Filippeddu - Nonna quasi quasi mi licenzio e torno a lavorare li N - Filippu si vidi chi hai tanta fami chi stai cugghiuniannu!! Ma quali travagghiu e travagghiu! Ca in Sicilia c’è na fami chiù ranni da toi che è sempre stata enorme. Stai li e fai l’omu.. Filippeddu - Ma nonna, qui muoio di fame N - E allora ti mando due melanzane viola tonde così ti manci e ti ripigghi…
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nonamewhiteee · 5 years
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Cronache di un terrone fuorisede.
Non so che mangiare, ammesso di mangiare. Poi mi ricordo del pacco di giù, delle melanzane ripiene di mamma e mi sale subito l'appetito (strano ultimamente). Non belle esteticamente, saranno i 1100km di strada che hanno fatto, ma dio🤤
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Edit: ovviamente le ho condivise da bravo coinquilino.
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paeseseratoscana · 4 years
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Belle Ripiene al Politeama Pratese
Belle Ripiene al Politeama Pratese
n arrivo al Teatro Politeama Pratese sabato 1 febbraio, ore 21.00, e domenica 2 febbraio, ore 16.00, “Belle Ripiene. Una gustosa commedia dimagrante”, che vedrà quattro amiche condividere in una grande e allegra cucina risate, pensieri e due grandi amori, gli uomini e il cibo, croce e delizia delle loro vite. Massimo Romeo Piparo firma insieme a Giulia Ricciardi uno spettacolo di prosa tutto al…
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allecram-me · 6 years
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L'albero e il tempo
Sono figlia di una professoressa di matematica acclimatata alle scuole di frontiera, tra i veri figli del disagio sociale. Mio padre è il primogenito di una famiglia dalla testa alta, villeggiatura sempre assicurata ed un nome da portare in giro per gli eventi mondani; mio padre è nato e pasciuto in una tensione inquieta, una ribellione costante alla borghesia della sua vespa azzurra e dei soldi coi quali portava a spasso la sua indipendenza, e all'altro capo l'orgoglio di ciò che a suo tempo imparò da sua madre e suo padre, le cose che solo adesso, con la violenza covata in quegli anni, fieramente indossa. Un ritorno allle origini, dopo aver rinnegato le origini: farsi padre allo stesso modo del padre che da figlio rifiutava. La sua trappola.
I miei nonni materni erano una famiglia forse meno stereotipata, lui faceva il ragioniere solo sulla carta, nella realtà raccontava storie coi pennelli, col legno e un po' con tutti i tipi di arte - che nelle sue dita era sempre perfetta, anche quando raffazzonata. Costruiva giocattoli per i propri figli, e tutti gli anni portava la moglie in viaggio per il giorno del loro anniversario: portavano a casa tesori e meraviglie per i bambini, casse intere di corallini di vetro da Venezia, giocattoli per il primogenito, conchiglie rosa e minuscole dalla Grecia dei bagni, e ancora tanti e tanti colori, libri di magie. Mia nonna era madre e moglie, rilassata nella sua secolare attitudine a lasciar perdere, passatemi pure sopra, mi occuperò io di voi. Dicono che il divorzio di mio zio, con mio cugino molto piccolo, sia stato un fulmine a ciel sereno che rischiava di spezzarla, ma alla fine in lei ha vinto l'esperienza sulla forma e ha tirato su con brioche ripiene di Nutella e affetto integro ed incondizionato quel nipote adorato senza riserve, è stata lei la sua salvezza.
Quando mio zio è tornato a vivere a casa era un uomo ancora bambino; oggi è forse ancora più attanagliato a quello stadio di evoluzione, ma non ne fa un problema. Suo figlio invece è già un uomo, anche lui per sempre ragazzo, ma si prende cura delle cose nel silenzio dei suoi tentativi apparentemente tranquilli; alla fine sui problemi l'ha vinta sempre lui - forse perché non prende in considerazione alternative a questa unica possibilità. Ce la fai o ce la fai, per lui. Con calma.
Lui e suo padre sono quello che resta della mia vera famiglia: sono lo specchio del mio Natale tutti insieme, delle piccole tradizioni che portiamo avanti dentro ed oltre la decadenza. La partita della domenica, il caffè già zuccherato mentre qualcuno si assopisce sul divano: le cose belle e le cose sempre belle, anche se neutre.
Mio padre invece ha due fratelli, un maschio ed una femmina, e a loro appartengo in maniera diversa: è ancora più forma che sostanza tra di noi. Mio zio ha sposato un focolare di donna e ha cresciuto due figlie all'ombra di una perfezione assolutamente inconsistente. Loro però hanno alzato gli occhi, ad un certo punto, e adesso tutti insieme guardiamo a questi nostri uomini, questi padri stanchi, con gli occhi della comprensione, e con amore e fede enorme attenuiamo le loro crepe. Non è stato sempre così, ma siamo innegabilmente cresciuti - forse un po' tutti, ma soprattutto noi. Non scambierei mai mio padre per il loro, però, perché mio padre è ancora figlio di quella contraddizione che mio zio forse non ha mai conosciuto. Mio padre è combattuto, mio zio parla come in un continuo delirio, è scherzoso oppure è pazzo. Biologicamente, il nostro gene bianco lascia poco scampo, dico io. Qualcuno non riesce a negarlo più.
Mia cugina maggiore è una sorella ed un'ombra, eppure oggi s'è fatta adulta e allora non si sa bene dove sia - sempre e per sempre, dico io, dalla stessa parte mi troverai. La minore è uno scricciolo d'insicurezza, celata per tanti anni ed ora finalmente schietta, empatizzabile. È minuscola in tutto, ma non lo sarà per sempre. Loro due ce la possono fare. Loro due hanno tra le dita la mano giusta: devono solo scegliere quando giocarla, e succederà presto, succede già.
Nostra zia - la sorella di questo nostro doppio e speculare padre - non ha potuto o voluto sposarsi, ha vissuto una vita completa alla dipendenza di quel suo nome un po' troppo altolocato - lei era troppo per tutti, così le dicevano. È rimasta ad accudire per sempre il volto di sua madre, quando suo padre è scomparso prematuramente: se il cancro è una bestia, è una bestia anche la vecchiaia, la solitudine, la borghesia che ti attanaglia e non ti lascia più uscire. Mia zia è forse davvero pazza, è di certo triste e adesso vive da sola, ma lei non sarebbe dovuta essere davvero così - conosce la strada dell'ironia, ha soltanto sbagliato padrone. Ad ogni modo non c'è più scampo per lei e lo sappiamo davvero tutti: uno strazio sentire il monito del suo esempio, uno strazio l'eredità che consegna ai miei geni così prossimi al manicomio di chi - a differenza sua - non protegge nemmeno la facciata. Cosa ne sarà di me, orrore mio, se dovessi diventare lei? Per me racconta il senso di colpa ed un sincero dolore, il mio egoismo e tutto il mio altruismo.
Mio fratello, invece, è un ramoscello senza germogli; le radici sono nel vento, lui ha scelto la tempesta dei suoi quasi diciotto anni, e mentre resto a guardarlo ripenso con poco dolore ai miei sorvolati flutti, alle nostre differenze. La famiglia che racconto è mia soltanto - ci sono troppe cose che lui non ha capito, troppe cose gli sono state precluse dal prezzo degli anni e molte altre le ha respinte senza averlo nemmeno compreso: la colpa che non era sua, adesso inevitabilmente lo è diventata. Si chiama diventare grandi, appunto. Mio fratello lo perderemo ancora e ancora, e tornerà ammaccato in una notte di luna chiara, finalmente senza vento. Forse ci sarò io ad abbracciarlo, forse più nessuno. È comunque tanto.
La mia famiglia entra in non troppe righe, è un mosaico di tasselli privi di incastro, ma nella mia testa io continuamente fabbrico il cemento, e dirigo quello che trovo nelle differenti fughe: piastrello le mura della casa che amo, la stessa che odio e dalla quale scappo, continuamente. Il lascito che mi porto dentro, io lo so, non permette d'essere ignorato, ma dal determinismo più becero io posso e mi devo salvare: uno sguardo d'amore ed una carezza ancora, ma vi prego, vi prego lasciatemi brillare via.
Ho bisogno di incontrarmi. Devo cucire un nido nuovo. Mio soltanto.
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manufoodwriter · 3 years
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Una soluzione per mangiare un piatto fresco ed estivo . . Ciliegine di mozzarella ripiene . . 🚙Consegnate direttamente a casa da @_bufalissima_ le ho preparate subito belle fresche! . . Il magico ripieno e’ composto da: -rucola -capperi -olive nere a rondelle -olio extra vergine d’oliva . . 🔴per voi e’ un antipasto o un secondo piatto!? . . Per me è un piatto unico veloce e light! (presso Cagliari, Italy) https://www.instagram.com/p/CREFLh6sx32/?utm_medium=tumblr
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colorfun · 4 years
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Ho fatto la live con voi e sono felicissima di avervi trovato in tantissimi . Mi scuso ancora tanto x il video . Rimedierò domani . Promesso . Ora sono sotto l’ombrellone in relax. Oggi prima di pranzo una bella nuotata fino alla boa . Poi verdure ripiene al forno e birra . Caffettino poi in attesa di collegarmi con voi. Io nelle mie giornate ricerco la semplicità delle cose . Mangiare davanti al mare è ad esempio una delle cose più belle che amo fare. Eppure è una cosa semplice e può essere anche gratis. Ma tutti che fanno ? Vanno al bar 😐
La mia semplicità sta pure nel mangiare di tutto al mare, dalla polenta ai cavoli... passando per il cinghiale al forno. E mentre tutti ciucciano x un ora un ghiacciolo al limone perché all’amarena ha troppe calorie ... io aspetto sempre di riuscire a digerire in tempo per poter fare presto un altro bagno in mare.
Questo è il mio mood . Come dico sempre io sono terrona inside ... dentro proprio ... e sono orgogliosa di esserlo.
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ultimenotiziepuglia · 4 years
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sciscianonotizie · 4 years
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Teatro in cucina, ad Acerra le gustose attrici di ‘Belle ripiene’
Acerra, 28 feb. – Si accendono i fornelli al Teatro Italia di Acerra con Tosca D’Aquino, Rossella Brescia, Samuela Sardo e Roberta Lanfranchi. La classica commedia d’intrattenimento si apre tra vapori e profumi di una cucina da ristorante. L’ interazione con il pubblico diventa continua: le quattro cuoche salgono e scendono dal palcoscenico per servire parte degli spettatori in sala...
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source http://www.ilmonito.it/teatro-in-cucina-ad-acerra-le-gustose-attrici-di-belle-ripiene/
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Gesù spiega che nel creare la Vergine Maria creava la Misericordia. Il Fiat nella Creazione ha fatto sfoggio dell’amore operante di Dio, potente e sapiente, in modo che tutte le cose create sono ripiene del Suo amore, della Sua potenza, sapienza e bellezza inenarrabile. Si possono chiamarle le amministratrici dell’Ente Supremo. Invece, nella creazione della Sovrana Regina Dio è andato oltre, il Suo amore non si è accontentato dello sfoggio, ma si è voluto atteggiare a pietà, a tenerezza e a compassione così profonda ed intima, come se si volesse convertire in lacrime per amore delle creature. Ecco perciò, come il “Fiat” è stato pronunciato per crearla e chiamarla a vita, Dio ha creato il perdono, la misericordia, la riconciliazione tra Lui e il genere umano e lo ha depositato in questa Celeste e santa Creatura, come Amministratrice tra i figli suoi e di Dio. Sicché la Sovrana Signora possiede mari di perdono, di misericordia, di pietà e mari lacrimanti dell’amore di Dio, in cui può involgere tutte le generazioni, rigenerate in questi mari creati da Lui in Essa, di perdono, di misericordia e di una pietà così tenera, da raddolcire i cuori più duri. Era giusto che tutto venisse depositato in questa Madre Celeste, perché dovendo possedere il regno della Divina Volontà, venisse a Lei affidato tutto, Essa sola ha posto sufficiente per poter possedere i mari da Dio creati, con la sua potenza creante e conservante mantiene integro ciò che crea, senza mai scemarsi. Perciò, dove non c’è la Divina Volontà Dio non può né dare, né affidare, né deporre; non trova posto; il Suo amore resta inceppato nelle tante opere belle che vuole fare nelle creature. Solo in questa Sovrana Signora non ha trovato intoppo il Suo amore e perciò ha mostrato tanto e ha fatto tante meraviglie, fino a darle la fecondità divina per farla Madre del suo Creatore. #DivinaVolontà #LuisaPiccarreta #FiatVoluntasTua https://www.instagram.com/p/BvpraonHOM1/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1m0t05n2ycbtb
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pasqualepace-blog · 5 years
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Romano  Ristorante Di Romano Franceschini Via G. Mazzini, 122 Viareggio (Lu) www.romanoristorante.it www.ilgourmeterrante.it www.codivin.com www.cantinaconforme.it www.vinointorno.it
Sfere di cioccolato bianco ripiene di salsa inglese alla vaniglia, caffè e sambuca.
Semplicemente un boccone fantastico. Sentire scoppiare in bocca una sfera di cotanta bontà è stato qualcosa di gusto buonissimo. Bello l’impiattamento, belle le sfere, fantastica l’idea… complimenti a tutto lo staff del ristorante Romano.
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myiummy · 6 years
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Siccome piove sempre, ho deciso che faremo un pic-nic… sul balcone 🙂
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Diciamo che queste chiocciole soffici, saporite e ripiene, sono ultra-comode se avete in programma una gita, una passeggiata nel bosco: si possono preparare la sera prima ed infornare la mattina per averle belle fragranti per pranzo. Ma accompagnate da una birra fredda e un’insalata si lasciano mangiare anche seduti sul balcone, adesso che – meteo a parte – le serate cominciano ad essere tiepide e piacevoli.
Giusto per informazione, io tengo una piantina di mirto sul balcone (insieme ad altri mille vasetti), perché lo trovo perfetto per la carne e un rametto nel tè lo profuma deliziosamente.
Ingredienti:
Per la pasta:
Farina 0, 220 g.
Latte+acqua, 100 ml ca.
1/2 uovo (tenere il resto per la finitura)
Sale, 1,5 g.
Lievito di birra, 0,7 g. (oppure 30 g. di li.co.li.)
Zucchero, 1 g.
Olio di oliva, 1 cucchiaio
Per il ripieno:
Cipolle (quelle che preferite), 2-3 secondo la dimensione
Pollo, 150 g. (va bene il petto o la coscia ovviamente disossata)
Uvetta, 2 cucchiai
Sale, pepe nero
Olio extravergine di oliva
Paprika affumicata, 1 cucchiaino abbondante
Cumino macinato, 1/2 cucchiaino
Un bel rametto di mirto
Semi di papavero per finire
Per 2 chiocciole
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Se si usa il ldb, in una ciotolina mescolare due cucchiai di farina, un pizzico di zucchero il lievito di birra con liquidi sufficienti ad ottenere un pasta cremosa. Chiudere con pellicola e lasciar gonfiare.
In una ciotola riunire farina, uovo battuto, olio, zucchero e lievito (poolish o li.co.li.) e cominciare ad impastare aggiungendo i liquidi a filo. Per ultimo il sale. Lavorare fino ad ottenere un impasto liscio e morbido, chiuderlo in una ciotola pulita e lasciarlo raddoppiare.
Intanto, preparare il ripieno: in una casseruola porre un giro di olio extravergine, in cui far appassire le cipolle affettate fini. Appena cominciano a colorire, spolverare con le spezie. Tritare il pollo ed aggiungerlo in pentola, insieme alle foglioline del mirto, sale e pepe. Per ultime le uvette ben sciacquate. Portare a cottura e lasciar raffreddare.
  Dividere l’impasto in due parti uguali (ma potete anche lasciarlo intero per avere una chiocciola unica grande). Stendere la pasta in un rettangolo sottile; distribuire il ripieno sul lato lungo, quindi arrotolare stirando un poco il “salsicciotto”. Arrotolare quindi a chiocciola e porre di nuovo a lievitare, coperti con un canovaccio e un foglio di pellicola, per evitare che secchino. Lasciar riposare ancora un’ora, quindi accendere il forno a 180°. Spennellare le chiocciole con l’uovo avanzato e cospargere con semi di papavero.
Infornare per 20 min. Gustare tiepido.
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  Tips&Tricks
Impasto semplice e versatile, da utilizzare anche per fagotti, brioche salate e rotoli. Molto facile da lavorare, tiene bene la forma e risulta sofficissimo
Ho scelto un ripieno semplice ma saporitissimo, in cui il profumo del mirto si sposa bene con carne e cipolle
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  Chiocciole con cipolle alla paprika, pollo e uvetta al mirto Siccome piove sempre, ho deciso che faremo un pic-nic... sul balcone 🙂
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Melanzane ripiene al forno
Melanzane ripiene al forno
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Melanzane ripiene al forno
Con tutte le belle melanzane che si trovano in giro in questo periodo non potevamo non inserire un’altra ricetta che le vede protagoniste. Questa volta si tratta di un piatto un po’ più elaborato, soprattutto per via dei tempi di preparazione, ma se avete del tempo libero e voglia di accendere il forno, nulla è impossibile!
Ingredienti: 
4 melanzane 300 g di carne…
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tmnotizie · 4 years
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CIVITANOVA MARCHE – Rossella Brescia, Tosca D’Aquino, Roberta Lanfranchi e Samuela Sardo sono le protagoniste del nuovo appuntamento della stagione teatrale realizzata dall’Azienda dei Teatri di Civitanova Marche, in collaborazione con Eclissi Eventi.
Giovedì 5 marzo, alle 21, va in scena Belle ripiene, esilarante spaccato di vita femminile dove protagonisti del racconto sono il cibo e gli uomini. Le donne amano mangiare ma poi si costringono a infernali diete dimagranti: ci sarà un elemento in comune tra il loro rapporto col cibo e quello con gli uomini? Questa commedia dimagrante, con la regia di Massimo Romeo Piparo, è ambientata nel regno delle donne ovvero dentro una cucina tra pentole e fornelli: la particolarità è che la scenografia sarà costituita da una vera grande cucina, funzionante con piastre a induzione, che permette di cucinare realmente.
Durante lo spettacolo alcuni spettatori potranno addirittura gustare le deliziose ricette, ognuna con la propria estrazione geografica, dal Salento a Napoli, da Roma all’Alta Padana, realizzate dalle attrici. Biglietti da 13 a 25 euro, acquistabili presso la biglietteria del Teatro Rossini, on line su Ciaoticket, e nelle rivendite autorizzate da Ciaoticket.
Info e prenotazione: tel 0733/812936 – 0733/865994.
La stagione di prosa vede anche la presenza dei partner etici: Croce Verde, ANT, Associazione Come ginestre, Lega del Filo d’oro, Attivamente Alzheimer, ADMO, ANFASS e ASSOCI (Associazione Solidarietà Civitanovese). Ogni partner etico ha la possibilità, durante i vari appuntamenti, di presentare i servizi offerti e le modalità con cui ciascuno può contribuire al loro funzionamento come volontari e/o come sostenitori economici e riceverà anche uno sconto del 10% sul prezzo del biglietto.
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qdrnews · 4 years
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Belle ripiene a Ragusa: commedia dimagrante
http://dlvr.it/RNmXFx
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ultimenotiziepuglia · 4 years
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