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#Alberto Benedetti
iannozzigiuseppe · 5 months
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MOCK MOONS. Poesie e fotografie sulla luna bugiarda. Poesie di Massimo Grasso, fotografie di Alberto Benedetti - Fefè Editore
MOCK MOONS Poesie e fotografie sulla luna bugiarda Poesie di Massimo GrassoFotografie di Alberto Benedetti Prefazione di Paolo Camarri,  postfazione di Lucio Saviani Fefè Editore IL LIBRO DA TAVOLO porta le mock moons nella nostra vita quotidiana. Il primo libro da tavolo a spirale stand-up un libro-oggetto • un oggetto-libro un libro-oggetto-regalo poesia + fotografia + scienza. Le “mock moons”…
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garadinervi · 1 year
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Materia, gesto, impronta, segno. L'opera grafica di Burri, Vedova, Kounellis, Paolucci e Benedetti, m.a.x. museo, Centro Culturale Chiasso, October 30, 2022 – February 19, 2023
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lf-celine · 2 years
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a cura di Andrea Lombardi e Miriam Pastorino
PROFETI INASCOLTATI DEL ‘900
Disegni di Dionisio di Francescantonio
Progetto editoriale di Andrea Lombardi
Prefazione di Vittorio Sgarbi
La rassegna “Profeti inascoltati del Novecento” collega pensatori liberi ed eretici, conservatori di valori e non di costumi, e di integrità morale che costituisce l’unica forma possibile di pensiero, a un disegnatore che ne ha eseguito il volto, le ansie e le riflessioni, e ad altri scrittori che ne hanno interpretato lo spirito.  
Da Jünger a Conrad, da Pound a Borges, da Ennio Flaiano a Cristina Campo, da Bernanos ad Albert Camus. Un Olimpo siffatto, e spesso con gli stessi protagonisti, aveva illustrato, impavido, Tullio Pericoli. Oggi tocca a Dionisio di Francescantonio con il disegno e ad altri, come Stenio Solinas, con le parole. L’arte pretende quella libertà di espressione che personaggi scomodi come Louis-Ferdinand Céline, Hannah Arendt, Filippo Tommaso Marinetti, il cardinale Giuseppe Siri, hanno coraggiosamente e diversamente testimoniato, anche divisi dalle violentissime vicende storiche del Novecento. Non posso che guardare con favore, quindi, i ritratti – accompagnati dagli approfondimenti di apprezzati pensatori e amici come Pietrangelo Buttafuoco, Gianfranco de Turris, Luigi Iannone e altri – di Dionisio di Francescantonio, così vivi ed espressivi, lucenti nel buio di un’epoca senza maestri.  
Dalla prefazione di Vittorio Sgarbi
Sessantasei personalità fuori dagli schemi della cultura e dell’arte illustrate dai disegni di Dionisio di Francescantonio e dagli scritti di Eraldo Affinati, Roberto Alfatti Appetiti, Gianfranco Andorno, Giorgio Ballario, Simonetta Bartolini, Davide Brullo, Piero Buscaroli, Pietrangelo Buttafuoco, Antonio Caronia, Alfredo Cattabiani, Riccardo De Benedetti, Alain de Benoist, Gianfranco de Turris, Dionisio di Francescantonio, Rachele Ferrario, Fabrizio Fratus, Luca Gallesi, Alessandro Gnocchi, Luigi Iannone, Andrea Lombardi, Gennaro Malgieri, Gian Ruggero Manzoni, Valerio Alberto Menga, Adriano Monti Buzzetti Colella, Miriam Pastorino, Guido Pautasso, Roberto Pecchioli, Alex Pietrogiacomi, Elena Pontiggia, Marco Respinti, Emanuele Ricucci, Gianni Rondolino, Alberto Rosselli, Andrea Scarabelli, Adriano Scianca, Gian Paolo Serino, Giovanni Sessa, Vittorio Sgarbi, Luca Siniscalco, Stenio Solinas, Armando Torno, Manlio Triggiani, Gianluca Veneziani e Rodolfo Vivaldi.  
Brossura, 19x26, stampato su carta avoriata, 230 pagg. ill. in b/n fotografico e colori, Euro 29,00.
Un libro della collana OFF TOPIC di ITALIA Storica, Genova 2022.
ISBN 978-88-31430-22-7
https://www.amazon.it/inascoltati-Sessantasei-Francescantonio-approfondimenti-intellettuali/dp/883143022X/
#louisferdinandcéline #hannaharendt #georgeorwell #orwell #orwell1984 #albertcamus #borges #ballard #conrad #bergman #dannunzio #orianafallaci #pound #ezra #ezrapound #ppp #pierpaolopasolini #pasolini #tolkien #ilsignoredeglianelli #lotr #lordofhterings
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byneddiedingo · 1 year
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Franco Fabrizi, Franco Interlenghi, Leopoldo Trieste, Riccardo Fellini, and Alberto Sordi in I Vitelloni (Federico Fellini, 1953) Cast: Franco Interlenghi, Alberto Sordi, Franco Fabrizi, Leopoldo Trieste, Riccardo Fellini, Leonora Ruffo, Jean Brochard, Achille Majeroni, Guido Martufi. Screenplay: Federico Fellini, Ennio Flaiano, Tullio Pinelli. Cinematography: Carlo Carlini, Otello Martelli, Luciano Trasati. Production design: Mario Chiari Film editing: Rolando Benedetti. Music: Nino Rota. The international success of I Vitelloni launched Federico Fellini's directing career after the comparative failures of Variety Lights (1951), which he co-directed with Alberto Lattuada, and The White Sheik (1952), his first solo directing effort. It also earned him an Oscar nomination for screenwriting, which he shared with Ennio Flaiano and Tullio Pinelli. It's certainly one of his most endearing early films, made before his familiar mannerisms set in -- though there are glimpses of those in the tawdry theatrical sequence with the grotesque aging actor played by Achille Majeroni (a part that Fellini tried to persuade Vittorio De Sica to play). But somehow it has taken me several viewings over the years to fully appreciate it. I think that's because Fellini's greatest films have a strong central character -- usually played by Giulietta Masini or Marcello Mastroianni -- to hold the narrative together. I Vitelloni is by definition and title an ensemble picture, but it's also the first of Fellini's excursions into himself, concluding with the Fellini surrogate, Moraldo Rubini (Franco Interlenghi) boarding a train that will take him away from the idlers of his provincial home town -- and presumably to Rome, where he will become the jaded Marcello Rubini of La Dolce Vita (1960) and the blocked director Guido Anselmi of 8 1/2 (1963). The problem is that the character of Moraldo isn't written strongly enough or given enough substance by the actor: Interlenghi, who was discovered by Roberto Rossellini and cast in Shoeshine (1946), had a long career in films and TV in Italy, but the part in I Vitelloni demands someone with more charisma -- a young Mastroianni, in short. Moraldo is overshadowed by the womanizing Fausto (Franco Fabrizi) and by the comic figures of Alberto (Alberto Sordi) and Leopoldo (Leopoldo Trieste). The scenes that should develop Moraldo as a central figure don't quite work, particularly the early-morning encounters with Guido (Guido Martufi), a boy on his way to work at the railroad station -- a sharp counterpoint to the idling vitelloni. "Are you happy?" Moraldo asks the boy. "Why not?" he replies. The exchange seems designed to undercut the frenetic strivings and complaints of the vitelloni, who chafe against the boredom and provinciality of the town, but don't seem to be able to muster enough resolve to do something about it, instead continuing to pursue phantoms of creative or sexual success. The trouble with the Moraldo-Guido scenes is that they come out of nowhere narratively -- and even have oddly uncomfortable (and probably unintended) hints of pedophilia on Moraldo's part. Nor do they satisfactorily set up the film's ending: Moraldo departs and we see Guido walking along the train tracks, the former facing up to the uncertain future, the latter heading comfortably back into his routine. Still, it's a film held together by the score by Fellini's great collaborator Nino Rota, and filled with the boundless energy that often rescued Fellini from his worst impulses.
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lamilanomagazine · 11 days
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"Giulio Paolini. Et in arcadia ego", da nord a sud d'Italia riuniti alla GAM di Verona
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"Giulio Paolini. Et in arcadia ego", da nord a sud d'Italia riuniti alla GAM di Verona. Per la prima volta a Verona i direttori e i curatori dell'Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani – AMACI hanno contribuito alla realizzazione del catalogo della mostra del maestro Giulio Paolini, nata dall'importante collaborazione tra Musei Civici di Verona - GAM e ArtVerona. Un'idea di Patrizia Nuzzo e Stefano Raimondi, curatori del progetto espositivo ed editoriale. Una coralità di voci, tra le più autorevoli del panorama museale italiano da Nord a Sud – dal Piemonte con il Castello di Rivoli di Torino, alla Lombardia con la GaMeC di Bergamo e il MA*GA di Gallarate, dal Trentino con il Mart di Trento e Rovereto al Veneto con Ca' Pesaro di Venezia, dal centro con il MAMbo di Bologna fino al MACTE di Termoli e alla Sardegna con il MAN di Nuoro – che ha saputo riflettere all'unisono sui quesiti sempre aperti che muovono la ricerca estetica e filosofica della contemporaneità e che appartengono anche alla poetica di Giulio Paolini, concetti quali l'enigma della visione, il tempo, lo spazio e la bellezza. Giulio Paolini. Et in Arcadia ego L'esposizione, attualmente visibile alla Galleria d'Arte Moderna – GAM fino al 25 agosto 2024, è scaturita da un'attenta riflessione intorno alla produzione del maestro Paolini, uno degli artisti più pubblicati e studiati della storia dell'arte contemporanea, alle cui opere sono stati dedicati contributi firmati da nomi autorevoli della letteratura E della storia dell'arte tra cui Italo Calvino, Carla Lonzi, Tommaso Trini, Germano Celant e Giorgio Cortenova. Il catalogo Giulio Paolini. Et in Arcadia ego, edito da Manfredi Edizioni, ha riunito in un volume - unico per l'eccezionalità dell'iniziativa - i contributo critici dei direttori delle più importanti istituzioni pubbliche in riferimento alle opere protagoniste del percorso espositivo. Per la presentazione, a cui è intervenuto Giulio Paolini, la Galleria d'Arte Moderna di Verona si è fatta perciò luogo d'incontro tra critici, collezionisti, direttori e curatori. Alla serata sono intervenuti il Presidente della Commissione Cultura Alberto Battaggia, il Direttore Commerciale di Veronafiere Raul Barbieri, il Presidente AMACI Lorenzo Balbi e la Direttrice dei Musei Civici di Verona Francesca Rossi. Si sono poi susseguiti, intorno alla figura di Giulio Paolini, gli interventi dei curatori Patrizia Nuzzo e Stefano Raimondi e degli stessi direttori AMACI, accompagnati dalle parole di Bettina Della Casa, Direttrice della Fondazione Giulio e Anna Paolini, di Beatrice Benedetti Curator e Art Advisor e di Bruno Corà Presidente della Fondazione Burri. La partecipazione di queste Istituzioni pubbliche - iniziativa inedita nel panorama editoriale artistico - riflette anche la volontà di consolidare la rete AMACI e offrire un'opportunità per presentarla come realtà viva, prolifica, composta da musei che lavorano in sinergia per creare progetti di rilievo all'interno del panorama culturale italiano. La presentazione è stata un'occasione per ribadire quelli che sono i valori fondanti dell'associazione, come l'importanza della partecipazione attiva e del dialogo con gli altri soggetti operanti in ambito culturale, l'impegno nel trasmettere al pubblico la conoscenza dei grandi protagonisti dell'arte e nel sostenere le politiche istituzionali legate alla contemporaneità. "La mostra dedicata a Giulio Paolini – dichiara l'assessora alla Cultura Marta Ugolini –, uno dei protagonisti più significativi nel panorama della cultura artistica internazionale e riferimento ineludibile nell'ambito dell'indagine concettuale, ha rappresentato un ritorno importante dell'artista nella città scaligera, dove nel 2000 aveva ricevuto il Premio Internazionale Koinè alla carriera. L'incontro con Paolini costituisce un contributo prezioso e stimolante di riflessione rispetto ai valori e alle istanze dell'arte contemporanea. Con la sua spiccata ironia e i suoi modi garbati, l'artista arricchisce la conoscenza di chi ha l'opportunità di lavorare al suo fianco e questa pubblicazione offre l'occasione per consolidare ulteriormente la collaborazione tra importanti istituzioni culturali attive sul territorio nazionale". "L'iniziativa dimostra l'affetto per il maestro Paolini che è ritornato ad esporre a Verona dopo vent'anni e ha voluto donare alla città, per la GAM, anche alcune opere – afferma la Direttrice Francesca Rossi –. Inoltre riflette il forte impegno che i Musei civici di Verona stanno dedicando al rafforzamento della rete di collaborazione tra i musei e i luoghi della cultura. Un appuntamento nel segno della coesione, dove i musei veronesi si propongono come un laboratorio di dialogo e condivisione di idee, progetti e buone pratiche per la disseminazione della conoscenza del patrimonio artistico e lo sviluppo culturale ed educativo delle comunità di riferimento." "Il catalogo di Giulio Paolini e la relativa mostra sono la testimonianza di come ArtVerona si estenda oltre i confini commerciali, e sappia costruire, grazie alla competenza dei più importanti direttori dei musei italiani e dei curatori, eventi significativi in grado di lasciare il segno nella storia dell'arte" ha dichiarato Raul Barbieri, Direttore Commerciale di Veronafiere S.p.A. intervenuto alla serata di presentazione. La mostra Giulio Paolini. Et in Arcadia ego, da cui il catalogo ha preso forma - inaugurata lo scorso 15 ottobre 2023 e accolta positivamente dal pubblico e dalla critica - è stata prorogata fino al 25 agosto 2024.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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projazznet · 11 days
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Astor Piazzolla & Gerry Mulligan – Close Your Eyes And Listen
Astor Piazzolla – bandoneón Ennio M – cello Tullio De Piscopo – drums, percussion Guiseppe Prestipino – bass Bruno De Filippi, Filippo Daccò – guitar Alberto Baldan, Gianni Zilioli – marimba Angel “Pocho” Gatti – piano, electric piano, organ Gerry Mulligan – baritone saxophone Renato Riccio – viola Umberto Benedetti – violín
“Tango Nuevo”, 1975 – Recorded on September 24/25/26 and October 1/2/3/4 – 1974 at Mondial Sound Studio, Milan. Orignal recording released 1975.
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n4682 · 6 months
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loved your raut recs especially the violin concerto tysm :)))
general romantic / impressionist / modernist recs?
hey so sorry for responding late but i saw this and just kinda went a bit feral, so im sorry.
Alberto Ginastera
Piano Sonata No. 1 (Terence Judd [pfte.])
Piano Sonata No. 2 (Fernando Viani [pfte.])
Piano Concerto No. 1 (Sergio Tiempo [pfte.], Gustavo Dudamel [cond.] w/ Los Angeles Philharmonic)
Guitar Sonata (Aniello Desiderio [gtr.])
Harp Concerto (Nancy Allen [hrp.], Enrique Bátiz [cond.] w/ Orquesta Filarmónica de la Ciudad de México)
Alfred Schnittke
Concerto Grosso No. 1 (Gidon Kremer [vln.], Tatiana Grindenko [vln.], Heinrich Schiff [cond.] w/ Chamber Orchestra of Europe)
Concerto Grosso No. 2 (Oleg Kagan [vln.], Natalia Gutman [vcl.], Gennady Rozhdestvensky [cond.] w/ USSR Ministry of Culture Symphony Orchestra)
Cello Concerto No. 1 (Natalia Gutman [vcl.], Gennady Rozhdestvensky [cond.] w/ USSR Ministry of Culture Symphony Orchestra)
String Quartet No. 3 (Kronos Quartet)
Dmitri Shostakovich
Symphony No. 1 (there was a great recording but when i went to check the recording on yt it wasnt there and it sucks cause it was great)
Symphony No. 5 (Evgeny Mravinsky [cond.] w/ Leningrad Philharmonic Orchestra)
Symphony No. 7 (Yevgeny Svetlanov [cond.] w/ USSR State Symphony Orchestra)
Symphony No. 9 (Rudolf Barshai [cond.] w/ WDR Symphony Orchestra Cologne)
Symphony No. 15 (this one too dissapeared)
String Quartet No. 9 (Fitzwilliam Quartet)
Violin Concerto No. 1 (David Oistrakh [vln.], Dmitri Mitropoulos [cond.] w/New York Philharmonic)
Maurice Ravel
Violin Sonata No. 2 (Viktoria Mullova [vln.], Bruno Canino [pfte.])
Sonata for Violin and Cello (Jean-Jacques Kantorow [vln.], Philippe Muller [vcl.]
Introduction and Allegro, for Harp, Flute, Clarinet, and String Quartet (Skaila Kanga [hrp.], Academy of St. Martin in the fields)
Alborada del Gracioso (Fritz Reiner [cond.] w/Chicago Symphony Orchestra)
Piano Concerto for the Left Hand (Samson François [pfte.], André Cluytens [cond.] w/Orchestre de la Société des Concerts du Conservatoire)
Piano Concerto in G (Arturo Benedetti Michelangeli [pfte.], Ettore Gracis [cond.] w/Philharmonia Orchestra)
La Valse (solo piano version) (Seong Jin-Cho [pfte.])
Valses Nobles et Sentimentales (Louis Lortie [pfte.])
Franz Liszt
honestly too many to list here (hehe, liszt here) but heres just some of the ones (marked with Searle numbers)
S.126i, S.139, S.145, S.173, S.174i, S.177, S.178, S.206, S.216, S.217, S.242 (especially no. 20), S.244/12 + 15 + 19, S.252, S253, S.254, S.388, S.390i, S.392, S.393, S.394, S.400, S.409a, S.412iii, S.413, S.418, S.420 (hehe funny number), S.464 (yes i prefer the arrangements, fight me), S.513a, S.558/4 + 12, S.695c, S.697i (not the Busoni version), S.700
Other Composers
Bela Bartók - Piano Concerto No. 2 (György Cziffra [pfte.], Marco Rossi [cond.] w/Budapest Symphony Orchestra)
Olivier Messaien - Le Banquet Céléste (Gillian Weir [org.])
Samuel Barber - Piano Concerto (John Browning [pfte.], George Szell [cond.] w/Cleveland Orchestra]
Kaikhosru Sorabji - Sequentia Cyclica on Dies Irae (Johnathan Powell [pfte.])
Ferrucio Busoni - Piano Concerto (Marc-André Hamelin [pfte.], YL Male Voice Choir [chor.], Osmo Vänskä [cond.] w/Lahti Symphony Orchestra)
Sergei Rachmaninoff - Sonata No. 2 (Nikolai Lugansky [pfte.])
Marc-André Hamelin - 12 Études in All the Minor Keys (Marc-André Hamelin [pfte.])
Eugène Ysaÿe - Sonata No. 5 for Solo Violin (Hilary Hahn [vln.])
Oren Boneh - Sprout (Lung-Yi Huang [gzhn.] w/ C-Camerata Taipei)
Karol Szymanowski - Violin Concerto No. 1 (Lydia Mordkovitch [vln.], Vassily Sinaisky [cond.] w/ BBC Philharmonic Orchestra)
aaaand i think im going to end the list there because this took WAY too long
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cinocefalo · 11 months
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CON OLOR A HAIKÚ, UNA ANTOLOGÍA DE INSTANTES ETERNOS
Gabriel Avilés
 Hace un tiempo llegó a mis manos la antología poética Con olor a haikú realizada por el escritor, promotor cultural, locutor y poeta Eugenio Valle Molina, publicada bajo el sello Ediciones del Lirio y con la participación de los y las poetas: Sara Elena Mendoza, Isauro Chávez Tomás, Cecilia Rivadeneyra, Eugenio Valle Molina, Agustín Monsreal, José Luis Domínguez, Jesús González Galicia, Adriana Lebrija Rodríguez, Adrián Lara y Yolanda Matías García.
Todos ellos usan el haikú, ese breve poema de 17 sílabas para plasmar instantes líricos que tienen que ver con la naturaleza, o en dado caso se sirven de esa métrica para describir un momento personal o de la cotidianeidad con una sentencia que va a perdurar por lo eterno. En este libro el haikú sirve para condensar al infinito en estrellas.
Versos exquisitos, exactos, sin ataduras, deshilvanando el universo con la tesitura perfecta. Muestra de ello es el siguiente texto de Isauro Chávez Tomás, perteneciente a Haikús de mi Cosecha:
 1
Ladran los perros
serenata nocturna
para la luna
 Asimismo, el maestro Agustín Monsreal, nos lleva a los enigmas de los cuales se sirve esta estructura poética proveniente de Japón para reflexionar Entre Dos Infinitos:
 2
Misterio incesante
son los designios de Dios
inalcanzables.
 Las poetas presentes en la antología también nos deleitan con sus haikús, cuya virtud es hacer de las palabras, palabras orgánicas, con vida propia y un contenido estético muy pulcro, bien lo demuestra Cecilia Rivadeneyra con sus 20 Haikús de Amores Olvidados:
 5
Abro los ojos
el silencio despierta
los perros ladran
 O los versos de Adriana Lebrija Rodríguez bajo el título de Corazón de Niño, cuyas imágenes son pinceladas de emoción:
 12
Piso una hojita
explota en mil pedazos,
llegó el otoño.
 Las y los poetas que encontramos en este libro se apropian de este estilo de poema japonés, tal como lo hicieron José Juan Tablada, Octavio Paz, Jorge Luis Borges y Mario Benedetti, dando como resultado textos con esencia plenamente mexicana, plasmando el sentir latinoamericano tan mágico y sustancial.
Con Olor a haikú está dividido en dos partes, la primera presenta a los participantes mencionados en el primer párrafo con sus trabajos líricos y la segunda, Remolino de haikús, el compilador hace un homenaje a autores que le han servido como pauta para escribir en esta forma poética como Alberto Blanco. Según sus palabras, un día se reunió con el poeta Raúl Renán y le pidió que le explicara cómo escribir un haikú, y Renán, tomó un libro de Alberto Blanco y un lápiz, fue entonces que dividió el haikú en sílabas. Así, entendió lo que era, por ello, decidió incluirlo en esta sección, junto con Arturo González Cosío, Álvaro Ríos, Humberto Díaz Ponce (Humberdi), Isauro Chávez Tomás y él mismo a manera de reconocimiento.
Alberto Blanco escribe:
 La luna rueda
azul y silenciosa
dentro del ojo
 Como lector, agradezco esta selección de poemas en dos tiempos, bien señala Valle Molina respecto a este libro:
“Las antologías me gustan porque ahí se reúne lo mejor de la vida, lo mejor de cada autor, por otro lado, siempre me han gustado los textos breves, lo mejor de la vida se encuentra en la brevedad”
Finalizo esta reflexión con un haikú de Eugenio Valle Molina, perteneciente a su texto A Cielo Abierto, que bien puede englobar la magnitud de este compendio:
 3
Luz y rocío:
florean los alcatraces
en el camino.
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columnavipcolombia · 11 months
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FENALCO se pronunció ante crisis desatada por Benedetti
La Federación Nacional de Comerciantes FENALCO, uno de los gremios más grandes e importantes del país, se pronunció este martes y calificó de “muy grave y vergonzosa para Colombia la situación vivida en los últimos días en el gobierno nacional”. En un mensaje en video, el presidente de FENALCO Jaime Alberto Cabal Sanclemente expresó la enorme preocupación del gremio ante los escándalos de los…
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giancarlonicoli · 11 months
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19 mag 2023 09:03
DAGOREPORT - UN INFERNO SINDACALE SI STA PER SCATENARE NEL GRUPPO EDITORIALE "SAE", CHE IL LOBBYSTA ABRUZZESE ALBERTO LEONARDIS HA CREATO COMPRANDO ALCUNE TESTATE LOCALI DAL GRUPPO GEDI - MERCOLEDÌ NON È ANDATA IN EDICOLA LA “GAZZETTA DI REGGIO EMILIA”. POI SARÀ IL TURNO DELLA “GAZZETTA DI MODENA”, DELLA “NUOVA FERRARA”, MA SOPRATTUTTO DEL “TIRRENO” DI LIVORNO - LEONARDIS DEVE FAR FRONTE ALLE PERDITE, E DOVRÀ CONVINCERE I SOCI A METTERE MANO AL PORTAFOGLIO. ANCHE PERCHÉ, D'INTESA CON IL SUO AMICO DONATO IACOVONE, L'UOMO CHE D'ALEMA HA VOLUTO PRESIDENTE DI WEBUILD.... -
DAGOREPORT
Un inferno sindacale si sta per scatenare nel gruppo editoriale Sae, quello che il lobbysta abruzzese Alberto Leonardis ha creato comprando dal gruppo Gedi alcune testate locali. Mercoledì 17 non è andata in edicola la Gazzetta di Reggio Emilia, in sciopero contro l’ennesimo piano di riorganizzazione dell’editore, deciso in modo unilaterale interrompendo un piano nazionale stabilito con la Fnsi.
Poi sarà il turno della Gazzetta di Modena e de La Nuova Ferrara, ma soprattutto del Tirreno di Livorno, sul quale Leonardis intende far scendere la mannaia sia della chiusura della redazione di Firenze, eliminando l’edizione del capoluogo di regione, sia di un aumento della percentuale di cassa integrazione passando dall’attuale 18% al 25% per i prossimi dodici mesi. Per questo l’assemblea dei giornalisti della testata toscana ha proclamato all’unanimità lo stato di agitazione, che prevede il blocco immediato dell’inserto Toscana Economia, e affidato al Cdr un pacchetto di cinque giorni di sciopero. Non solo: al Tirreno è stato sfiduciato il direttore, Luciano Tancredi, accusato di fare comunella con Leonardis.
Dopo il fallito tentativo di prendere da Gedi anche i giornali del nordest poi andati alla cordata guidata da Enrico Marchi con la merchant bank Finint – nonostante Sae avesse dalla sua Francesco Dini, ex spicciafaccende di Carlo De Benedetti incaricato della cessione – ora Leonardis deve far fronte alle perdite, di copie e di ricavi, dei giornali del gruppo e presto dovrà convincere i suoi soci a mettere mano al portafoglio per ricapitalizzare Sae.
Anche perché si è messo in testa – d’intesa con il suo amico Donato Iacovone, l’uomo che Baffino D’Alema ha voluto presidente di Webuild, con cui ormai fa squadra – di acquistare delle agenzie di comunicazione. In particolare, sta trattando due società che si occupano di brand e campagne promozionali: una è la Different, che ha sedi a Milano e Padova, e l’altra la Ragù Communication di Roma. Leonardis spera che i soldi arrivino dalla Fondazione di Sardegna, con la quale l’anno scorso aveva rilevato sempre da Gedi La Nuova Sardegna, il quotidiano di Sassari alla cui direzione recentemente è stato estromesso Antonio Di Rosa per far posto a Giacomo Bedeschi. Ma la fondazione, socia di Bper per avergli ceduto il Banco di Sardegna, potrà investire al di fuori del territorio isolano senza suscitare casino? Ah, saperlo…
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iannozzigiuseppe · 5 months
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MOCK MOONS. Poesie e fotografie sulla luna bugiarda. Poesie di Massimo Grasso, fotografie di Alberto Benedetti - Fefè Editore
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ayto-fuenlabrada · 1 year
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Alberto San Juan & Fernando Egozcue presentan AMAR
Música original: Fernando Egozcue
Dramaturgia: Alberto San Juan
📍 Teatro Tomás y Valiente
📅 19 de enero de 2023 a las 19:30 horas
Entradas disponibles en taquilla y online 👇👇👇
"Amar" es una selección del trabajo que el actor Alberto San Juan y el guitarrista y compositor Fernando Egozcue llevan haciendo juntos desde hace casi una década. Un puñado de palabras y músicas que invocan la alegría de existir y que, en su defensa, señalan las fuerzas que se oponen a esa alegría. Un viaje heterodoxo de la mano de Lorca, Santa Teresa, Benedetti, Concha Piquer, Albert Pla, Machado, Gloria Fuertes y otras muy varias composiciones, ajenas y propias.
Precios para esta función
Abonado 6,70 €
Tarifa General 9,60 €
Fuenli 7,60 €
Familia Numerosa 7,60 €
Pensionista 7,60 €
Carnet Joven 7,60 €
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relaxvideobar · 2 years
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Sabías que, el 3 de octubre cumple 82 años la actriz, bailarina y cantante argentina Clotilde Acosta, nacida en Mar del Plata, Buenos Aires. Más conocida como Nacha Guevara, es llamada ‘la reina de la calle corrientes’ y es una de las más notables artistas de su país. En 1968 formó parte de los movimientos de vanguardia de teatro experimental en Buenos Aires cuando se le presentó la oportunidad de cantar en los circuitos de ‘cafés concierto de la ciudad, donde interpretaba en el marco de su show ‘Anastasia querida’ temas satíricos de Boris Vian, Georges Brassens y autores argentinos como Julio Cortázar y Jorge de la Vega, entre otros. Con su marido Alberto Favero grabó en 1972 uno de sus grandes logros, el álbum ‘Nacha canta Benedetti’ con poemas del autor uruguayo a los que puso música Favero. Un año después, la cantante triunfa con su espectáculo ‘Las mil y una nachas’ en el que interpretaba y cantaba dieciséis personajes. En 1974, tras ser amenazada de muerte junto con otros 26 artistas por la organización terrorista Triple A, abandonó el país y Nacha y su familia se trasladaron a Perú instalándose más tarde en México donde la bailarina y cantante continuó su carrera realizando giras por Brasil, Cuba y Estados Unidos. En 1978 viajó a Madrid donde permaneció cuatro años, grabó varios discos, aprendió a bailar sevillanas y cautivó al público español con sus capacidades de showwoman en sus espectáculos Nacha de noche’ y ‘Aquí estoy’. En 1983, reinstauradas las libertades democráticas en su patria, decidió volver a Argentina donde protagonizó la ópera de Pedro Orgambide ‘Eva Duarte’ una visión alternativa a la obra del británico Lloyd Webber. Nacha ha trabajado asimismo en numerosos films y series televisivas de su país. Desde entonces ha grabado con Lito Vitale y ha trabajado en telenovelas y obras teatrales así como ejerciendo de jurado en varios reality shows. @relaxvideobar www.relaxvideobar.com (at RELAX VIDEO BAR) https://www.instagram.com/p/CjV1OcyuM7i/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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byneddiedingo · 9 months
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Alberto Sordi in The White Sheik (Federico Fellini, 1952)
Cast: Alberto Sordi, Brunella Bovo, Leopoldo Trieste, Giulietta Masina, Ernesto Almirante, Lilia Landi, Fanny Marchiò, Gina Mascetti. Screenplay: Michelangelo Antonioni, Federico Fellini, Tullio Pinelli, Ennio Flaviano. Cinematography: Arturo Gallea. Art direction: Rafaello Tolfo. Film editing: Rolando Benedetti. Music: Nino Rota.
This antic comedy, Fellini's first solo feature, is about a young couple from the provinces honeymooning in Rome. The husband, Ivan Cavalli (Leopoldo Trieste), doesn't know that his new wife, Wanda (Brunella Bovo), is an ardent fan of a fotoromanzo (a magazine serial that tells a story in photographs). When Wanda finds out that the serial, The White Sheik, is produced just around the corner from the hotel where she and Ivan are staying, she sneaks out in hopes of meeting Fernando Rivoli (Alberto Sordi), the actor who stars in the series as the sheik. Meanwhile, Ivan has scheduled their stay in Rome, including an audience with the pope, down to the minute, so when his family gathers to join the newlyweds and Ivan discovers that she has disappeared, madness ensues. Wanda finds herself swept up by the company photographing the next installment of the series and being wooed by the lecherous Rivoli himself. Ivan indulges in frantic attempts to cover up his wife's absence. Eventually he meets up with the prostitute Cabiria (Giulietta Masina), whose story Fellini will tell five years later in Nights of Cabiria (1957). The White Sheik is remarkable enough for a debut feature, though it was quickly overshadowed by his next one, I Vitelloni (1953), which also featured Trieste in its cast. The White Sheik was only the second film for Trieste, who had appeared in a small role in Shamed (Giovanni Paolucci, 1947), for which he wrote the screenplay. He proved to be such an impressive character actor that he had a long career, with roles in such movies as Cinema Paradiso (Giuseppe Tornatore, 1988), The Name of the Rose (Jean-Jacques Annaud, 1986), and The Godfather: Part II (Francis Ford Coppola, 1974).
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lamilanomagazine · 2 years
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Modena, dal “Mundial ‘82” a oggi, focus sull’Italia che cambia
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Modena, dal “Mundial ‘82” a oggi, focus sull’Italia che cambia. Prende spunto dai temi dello sport per parlare dell’evoluzione della società italiana l’appuntamento “Spagna ’82: storia e leggenda di un Mondiale” in programma alle 15 di sabato 8 ottobre al Museo della figurina di corso Canalgrande 103 a Modena. L’incontro, a ingresso gratuito, è organizzato dall’associazione culturale Mo’ Better Football in collaborazione con l’Istituto storico di Modena ed è patrocinato dal Comune. Come spiegano gli organizzatori dell’iniziativa, “il calcio è capace di veicolare negli appassionati e tifosi emozioni, rievocare ricordi, ma soprattutto di creare legami collettivi. Non è quindi un caso che gli eventi sportivi di primo piano, come il Mondiale, costituiscano veri e propri eventi storici, in grado di offrire prospettive multiformi e diverse, anche non strettamente calcistiche, per comprendere la storia stessa di un Paese”. In questo senso, il Mundial del 1982, vinto in Spagna dalla Nazionale italiana, si pone come elemento di concordia nazionale, al termine di una fase complessa, destinato a incarnare per molte persone il ricordo simbolo di un periodo positivo del passato. Si passa dunque, proseguono gli organizzatori, “dall’evento rimasto nell’immaginario degli italiani come quello di un Paese che si ritrova e riparte al decadimento di quarant’anni dopo: calcistico, che rispecchia quello culturale e sociale”. Durante l’evento, coordinato da Marco Ferrero di Mo’ Better Football, sono previsti tre approfondimenti. L’intervento di Alberto Molinari si intitola “Prima dei Mondiali. Crisi e trasformazioni del sistema calcistico italiano”, Alberto Guasco si concentra sull’argomento “1982: un Mundial globale” mentre Andrea De Benedetti si sofferma sul tema “Si stava meglio quando ci stava Pizzul. Bilancio spassionato di 40 anni di narrazione calcistica in Italia”. Approfondimenti online sul sito www.mobetterfootball.it e sui canali social, Facebook e Instagram, di Mo’ Better Football.... Read the full article
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