Estate 2020

Sono in uno stabilimento balneare per il weekend di Ferragosto, un cliché.

Oggi piove.

Queste città di mare hanno vita breve, come crisalidi che danno vita a farfalle che voleranno solo per 24ore, senza mai toccare il sole per davvero.

A maggio inizia e a settembre finisce.

Le luci, i mormorii delle persone che passeggiano lungo il viale, gli ombrelloni e il profumo della salsedine che hanno vita breve.

C’è qualcosa di triste negli alberghi dal nome “sirenetta” o “aurora” con i loro vangeli insinuati nei cassetti ed incastrati nella coscienza sporca di una famiglia che va in chiesa solo durante la cresima dei loro mille nipoti.

E mentre aspetto che la pioggia finisca, ascolto Morgan urlare “ho deciso di perdermi nel mondo anche se sprofondo, lascio che le cose mi portino altrove, non importa dove”.

Quanto vorrei essere dentro ad una tenda sopra ad un Jimmy in Australia.

Non so se mi va che ricominci tutto.

Forse mi piaceva la mia libertà, il mio “non pensare” a qualcuno.

Dover pensare solo e sempre a se stessi stava diventando appagante. O forse mi stava isolando, come una pellicola trasparente che divideva me e il resto del mondo.

Potevo osservarlo, ma a distanza.

E ora penso che ogni singolo momento di felicità mi verrà portato via domani.

Eppure ci sono tanti piccoli momenti che sebbene siano “effimeri” cambiano la percezione della tua vita.

Tante piccole cose.

Momenti di trascurabile felicità.

Tanto trascurabili quanto fragili.

Lettera ad un ex

Ciao

Volevo dirti che sono andata avanti, ho fatto proprio un sacco di progressi, sono cresciuta, emotivamente soprattutto e lo devo anche a te. L’unica cosa che “devo”.

So che sei felice, mi fa tanto piacere, sicuramente anche tu ti sarai reso conto di quante cose abbiamo sbagliato ora che hai una relazione migliore...

Comunque vabbè, non so nemmeno se invierò questo messaggio, lo sto scrivendo nelle note, non voglio creare un ponte nei tuoi confronti perché non voglio ristabilire nessun tipo di rapporto, è più un flusso di coscienza.

Sono in treno, l’ennesima relazione a distanza, sta volta un po’ diverso ma ... evidentemente mi è sempre piaciuto scappare dalla mia città.

Comunque ho fatto tante cose stupide, accecata dal risentimento e dal dolore...

Però va bene, nel senso, fa parte della vita, della crescita di cui ti parlavo prima.

Avevo così tante domande e poi ad un certo punto hanno smesso di interessarmi le risposte...

Volevo solo dirtelo, perché solo io e te sappiamo cosa abbiamo vissuto e non rimpiango quei bei momenti...

Non importa se tu lo farai, secondo me per un po’ siamo stati felici.. ma ora non importa, ti auguro il meglio.

L’ultimo post su questo sito risale al 23 Novembre. Mese che odio. 

Comunque ora sono qui, a riaccendere la luce sui miei pensieri che cerco sempre di addomesticare. Oggi è il 26 luglio, vorrei tantissimo scrivere questo post dalla spiaggia ma, purtroppo per me, devo accontentarmi solo di questa scrivania vecchia e polverosa in camera. Vorrei dire tante cose su come mi sento ma è difficile mettere parole una dietro l’altra dando un senso a questo flusso di coscienza. 

Innanzitutto ho conosciuto un ragazzo, già, come cita Carl Brave in Barceloneta ‘’e so che sei un altro sbaglio’’. 

Ho deciso di intraprendere una nuova filosofia di vita relazionale che è quella del ‘’ agisci come se non dovesse finire mai’’, che credo sia un ramo della psicologia riguardo alla teoria della profezia auto-avverante. In pratica, più credi e sei convinto che qualcosa andrà male/bene più sono alte le probabilità che vada proprio come ti aspetti. Quindi la mia vita fa tendenzialmente schifo perchè sono un’inguaribile pessimista. 

Touchè. 

Comunque oggi è domenica, ho ascoltato ‘’domenicamara’’ dei Canova, ci sta a pennello. Mi annoio, sento di essermi completamente staccata per un po’ da amici e responsabilità. Mi dispiace per gli amici ma attualmente mi annoiano tutti, vorrei non vederli, trascurarli. Però non posso, ovviamente. Forse è l’ennesimo sintomo depressivo che si insinua nella mia testa. Mi isolo e per evitarlo cerco di mandare qualche messaggino in più, messaggini che sento di mandare più per un senso di dovere che di piacere. Del tipo, non me ne frega più un cazzo della vita sentimentale degli altri o dei loro problemi. Mi dispiace, non merito che loro mi stiano vicino, sono davvero stronza ad allontanarli... 

Io, o la mia ansia patologica. 

Che poi quando passo il weekend a casa, mi viene sempre l’attacco di panico di rito. Al decimo mi offrono un TSO. 

Vorrei solamente prendere un aereo e volare via senza cellulare per un po’. 

Ma, tra le altre cose, sono anche povera. 

See you soon, caro lettore. 

P.S. comunque siamo tutti d’accordo che tumblr senza il sesso è inutile. 

L’altro giorno ero al parco con una mia amica. Un’amica nuova, degli ultimi anni. Abbiamo parlato un po’ del tempo che passa e mi ha raccontato di una conoscente che abbiamo in comune. Questa conoscente gli ha parlato un po’ di me e degli anni in cui ci eravamo conosciute. Erano i primi anni di superiori e, Dio, nemmeno io ho un bel ricordo di me stessa. Ero un fantasma che infestava i corridoi con i suoi malumori. Non ho mai capito se il mondo fosse grigio solo per me o anche per gli occhi degli altri.  A 14/15 anni mi tagliavo, andavo in giro con vestiti strani e non avevo nemmeno un amico. Ero una sfigata e ci ho impiegato anni di terapia per rendermene conto. A volte penso che la musica mi abbia salvato. Ricordo tanti episodi di bullismo e tutte quelle mattine in cui decidevo di non andare a scuola per dormire tutto il giorno. Speravo di poter rimandare la mia vita. Ma poi i problemi bussano alla porta e non puoi non aprirgli. Il mondo là fuori va affrontato, giorno dopo giorno. Ora lo so ma a volte me ne dimentico ancora e dormo. Dormo sperando di potermi svegliare tra 100 anni o forse mai. Ho dato fiducia alle persone sbagliate, non ne ho avuta per le persone giuste e alla fine mi è costato caro. Ho perso un pezzo di vita, un pezzo che non tornerà mai più. Penso sia una delle punizioni più dure inflitte dalla depressione. Ti ruba un pezzo di vita, peggio di una sbronza della quale non ricordi nulla il giorno dopo. Ho un gap di tutto il 2011, ricordo solo di essere stata sempre a letto. Il problema è che sento di non esserne mai uscita effettivamente. A volte mi rifugio ancora nel letto. Ho paura di dire queste cose ad alta voce perché so che non è facile da capire se non ci sei mai passato. 

In the big Kahuna Danny De Vito pronuncia il suo monologo finale, dicendo: ''I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente. Di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.'' Da quel momento ho sempre avuto una paura irrazionale dei martedì, in generale. Ho sempre riflettuto troppo, specialmente sulla definizione di problema.

Problema: ''quesito che attende soluzione''. Quindi un problema è qualcosa di recuperabile, qualcosa che si può sempre risolvere, giusto? Durante i miei attacchi d'ansia mio padre me lo ripete sempre: '' per ogni problema c'è una soluzione'' e in quel momento riesco a procrastinare per un secondo la mia preoccupazione. La mente è sicuramente un processo complesso e talvolta sadico. Impressionante come qualcosa collegato alla sfera lavorativa possa immediatamente portarti a tutte le questioni emotive irrisolte. Allora fai tutte quelle cose che invece di farti star bene peggiorano la situazione: -isolamento, -chiusura dei contatti con gli amici, (i più acuti ti telefonano o ti invitano ad uscire), -controllo del profilo degli ex (i tuoi insuccessi emotivi), -controllo dei profili delle nuove fidanzate dei tuoi ex (confronto con chi è migliore di te), -pianto, -isteria, Vado avanti? Il problema è che nonostante siano anni che nuoti nella stessa merda, ad un certo punto ti stanchi anche semplicemente di rimanere a galla. Ovviamente tutti i giorni sono diversi, ci sono anche i giorni dove tocchi il fondo e cominci ad arrampicarti per risalire. Guai a te se guardi giù, cominceresti a vedere quanto in alto stai andando e quanto potrebbe farti male cadere da una simile altezza. In pochi ne escono, però riescono. Trovano la soluzione, perchè la soluzione c'è, va solo cercata, guadagnata e ottenuta.

Danny De Vito dice anche un'altra cosa, per me la più utile: ''fai una cosa ogni giorno che sei spaventato, canta.''

02:32

Vorrei dormire.

Di notte cominciano a farsi spazio tutti quei pensieri che metti a tacere durante il giorno. Fumi una sigaretta, guardi un film, esci con un’amica e riesci nel tuo intento di procrastinare (sport che pratichi spesso), tutti quei pensieri infelici che ti incatenano non solo il cervello ma anche il cuore.

Sento la gola soffocata proprio ora. Ecco, ora sto pensando al sesso.

Flusso di coscienza. Ok.

Mi domando cosa sto facendo della mia vita. Si, oggettivamente so che sto finendo l’università e sto costruendo un futuro ma per quanto riguarda la mia sfera emotiva penso di aver fatto troppe cazzate quest’anno. Mi sento stanca, appesantita. Non ho digerito l’ultima delusione.

Ho tantissime domande e tantissime paure. Ricordo distintamente il mio primo giorno dopo la rottura con F. Provavo non solo tristezza ma paura, una paura terribile di non riuscire ad affrontare la vita. Ho attuato dei meccanismi di autodistruzione per mesi e mesi (devo ancora eliminarli del tutto, ops). Di tante cose ne vado fiera, davvero, altre era meglio evitarle. Penso che di tutta la sfiga ricevuta quest’anno dovrei farne tesoro. Potrei scrivere un libro. Sto uscendo fuori tema.

Ho paura anche adesso.

Ho paura di non essere più in grado di innamorarmi intensamente. Ho paura di non riuscire più a fidarmi di una persona. Penso continuamente al dolore che proverò quando finirà perché so che finirà.

Davvero lo so?

Sono tantissimi pensieri alla rinfusa e volevo solo metterli nero su bianco prima di addormentarmi (se Dio vuole).

Ora oltre alla paura sono anche stanca.

Beh. Buonanotte.

Amerò mai di nuovo?

Il mare fa questo

Regala poesia

Prende pensieri

E restituisce saggezza

Vorrei dirti che io non mi innamoro facilmente, anzi. Però quando succede dono completamente il cuore. Ogni volta che esco con qualcuno ho un brivido lungo la schiena e mi domando “sarà lui il prossimo?”

Però poi va sempre male

E non so se è colpa mia o degli altri

Forse non sono fatta per stare con qualcuno.

Che poi uno mi si deve mangiare con gli occhi

Mi deve guardare come se fossi la cosa più bella di questo mondo

E la più rara

Mi deve guardare ma non toccare

Perchè io sono fragile

Non posso permettere a chiunque di avermi

Che se poi scivolo

Mi rompo

E non mi aggiusto più

È già successo una volta, sai?

In realtà ho mille crepe ma quella più evidente ha fatto sì che un pezzo di me andasse perduto

E non c’è scotch che tenga

Quando perdi un pezzo

Rimani incompleto per sempre.

Per sempre rotto.

Oggi ero nella sua città

Mi ha chiesto se poteva passare a salutarmi.

Ci siamo visti e in mezzo a tutte quelle persone non importava, c’eravamo solo io e lui.

Non riuscivo a guardarlo negli occhi.

Lui era con la sua nuova ragazza ma è venuto da solo a salutarmi. Forse per proteggere lei o per proteggere me. Egoista com’è voleva proteggere solo se stesso.

Spero che lui se ne innamori follemente e che poi provi ciò che ho provato io.

Gli ho dato tutto e forse non dovevo. Forse sarebbe ancora con me se mi fossi trattenuta un po’ dell’amore che gli ho dato.

Allora ti ritornano alla mente tutti i momenti passati insieme.

Bologna sarà sempre una città sofferta per me. Prima rappresentava l’amore, adesso solo la tristezza e malinconia.

Le persone fanno questo. Ti portano via non solo se stesse ma anche i luoghi, le canzoni, i film, i cibi...

In fondo è così, bisogna ricostruire momenti nuovi.

Dobbiamo tornare nei posti in cui siamo stati in due e omologarli per uno.

Però è vero che si ritorna sempre dove si è stati bene.

Io oggi sono tornata a Bologna. Chissà se lui tornerà mai da me.

Mi sento derubata.

Del tempo, delle energie, delle risorse e dell’amore che avevo investito in te.

Ci sono cose che non tornano indietro ma lasciano una grossa impronta sulla pelle.

Certe notti non riesco a darmi tregua. Penso che non proverò mai più niente di simile. È inutile cominciare qualsiasi cosa tanto finisce tutto.

Era gennaio però c’era il sole.

C’era freddo per strada, ma caldo dentro al mio cuore.

Quando inizia non lo sai come finirà, ovviamente, però non ti importa nemmeno. Siamo disposti a rischiare di essere felici 5 minuti seppur ci costi star male 1 ora intera, dopo. Il fatto è che non puoi prevedere il futuro, soltanto immaginarlo. Una parte di me sapeva che prima o poi sarebbe finita, una piccola, spensierata, dolce e ingenua parte di me invece ci sperava che sarebbe stato per sempre.

È tutto cominciato per caso ed è finito per casino.

No ricordo nemmeno le parole esatte che mi hai detto, nè la prima volta che abbiamo parlato nè l’ultima. Non era importante il singolo fonema, contava il messaggio.

Dicevi che ero tutto ciò che avevi sempre sognato ma poi, evidentemente, hai deciso di svegliarti.

La prossima non varrà mai quanto me.

Potrà scaldarti il letto ma non il cuore.

Vorrei tornare indietro e rivivere insieme a te ogni singolo giorno.

Vorrei poter ripetere all’inifinito anche solo una giornata delle nostre. Svegliarmi accanto a te, fare l’amore, la doccia, di nuovo l’amore, poi mangiare, andare in giro mano nella mano con te e infine guardare un film stupido sul divano. Appoggiare la testa sul tuo petto e sentirmi a casa.

Sarai sempre casa.

L’altro giorno, che ti ho visto per strada, è stato spontaneo il gesto di toccarti.

Ti sento ancora mio, roba mia.

Le mani di qualcun’altra potranno anche toccarti ma non riusciranno mai a penetrarti.

Arriverà qualcuno che si prenderà il mio posto e forse ti ricorderai com’è amare. E forse ti tornerò in mente io.

Caro Ex,

Con l’arrivo dell’estate tornano i ricordi dell’anno scorso. 

Pensavo alla canzone di Frah Quintale che dice ‘’è arrivata un’altra estate, non andremo mai più al mare (o meglio non ci andrai mai più con me’’.

Quante cose non faremo mai più insieme. 

Sai qual’è la cosa che più mi manca? Arrivare col treno a Bologna e cercarti con lo sguardo tra la folla. Vederti, sorridere e scomparire in un abbraccio. 

Mi manca prendere il treno e arrivare da te. Mi manca girare per bologna mano nella mano con te, andare a fare colazione nel nostro bar. 

Un caffè, un cappuccio e una pasta. 

Mi manca la vista dell’albero fuori dalla tua finestra a Saragozza. 

Mi manca baciarti. Non ci baciamo da mesi. Ho le lacrime agli occhi se penso alle tue labbra.

Mi manca essere felice, mi manca dirti la mia giornata, un tempo ti interessava. 

Gli altri non saranno mai interessanti come te. Gli altri non saranno mai intelligenti come te, non mi parleranno mai del cielo e del perchè è rosso quando c’è il sole che tramonta. 

Vorrei poterti dire che Ti Amo ancora.  Amo ancora le cose strane che fai, sai? Amo il fatto che usi tre metri di carta igienica ogni volta che pisci, amo che cucini sempre le stesse cose: lenticchie e carote. Quanti caghetti che mi hai fatto venire. Amo il fatto che ti gocciola sempre il naso, manco fossi un cocainomane di merda. Amo i tuoi capelli, amo il tuo odore. Ogni tanto esco e lo sento per le strade, ma non ci sei mai tu dietro l’angolo. Amo il tuo essere così sincero. Amo il braccio che mettevi intorno al mio collo. 

So che dovrei smettere di amarti ma non riesco. Anche dopo tutto il male che mi hai fatto non potrei mai non guardarti negli occhi e non sciogliermi. Sei una droga. Mi manchi, volevo solo dirtelo. Qui è tutto nero da quando non ci sei. Qui è difficile anche stare in piedi. Mi manca l’equilibrio. Non ci sei più tu a tenermi quando inciampo. Quando vado contro le persone. 

Hai messo fine a tutto. 

Hai deciso di eliminare noi e la nostra bellezza infinita.

Tutti mi chiedevano come facevamo ad amarci così da lontano e io rispondevo sempre che un giorno saremmo andati a vivere insieme. Ricordi? Lo credevi anche tu. 

Vorrei spezzare il sortilegio di quel Mago maligno che ha deciso per te che io non andavo più bene. 

Ti cerco negli altri ma non sei mai tu. E non lo sarai mai. Quindi si, vorrei poterti dire che Ti Amo, perchè nonostante tutto e tutti, sei l’unico che mi abbia mai fatto battere il cuore così forte e adesso è un agonia sentirlo fermo immobile. 

E ancora immagino come sarebbe incontrarti un giorno per caso.

Guardarsi negli occhi da lontano.

Volersi di nuovo, ma di nascosto.

Andarsi incontro ma senza fermarsi.