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Ti rivedo nei gol di chi segna ai playoff
Ricorda, ce l'hai scritto sul polso
Che la vita ti fotte, ti fa revenge porn
Hold on
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Ahi lasso, or è stagion de doler tanto
a ciascun om che ben ama Ragione,
ch’eo meraviglio u’ trova guerigione,
che morto no l’ha già corrotto e pianto,
vedendo l’alta Fior sempre granata
e l’onorato antico uso romano
ca certo pèr, crudel forte e villano,
s’avaccio ella no è ricoverata:
ché l’onorata sua ricca grandezza
e ’l pregio quasi è già tutto perito
e lo valor e ’l poder si desvia.
Ohi lasso, or quale dia
fu mai tanto crudel dannaggio audito?
Deo, com’hailo sofrito,
deritto pèra e torto entri ’n altezza?
Guittone d’Arezzo
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Un caractère moral s’attache aux scènes de l’automne: ces feuilles qui tombent comme nos ans, ces fleurs qui se fanent comme nos heures, ces nuages qui fuient comme nos illusions, cette lumière qui s’affaiblit comme notre intelligence, ce soleil qui se refroidit comme nos amours, ces fleuves qui se glacent comme notre vie, ont des rapports secrets avec nos destinées.
François-René de Chateaubriand
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Ad ognuno puzza questo barbaro dominio. Pigli adunque la illustre Casa Vostra questo assunto con quello animo, e con quelle speranze che si pigliano l’imprese giuste, acciocchè sotto la sua insegna questa patria ne sia nobilitata, e sotto i suoi auspicii si verifichi quel detto del Petrarca:
Virtù contro al furore
Prenderà l’armi, e fia il combatter corto;
Chè l’antico valore
Negli Italici cuor non è ancor morto.
Niccolò Machiavelli, Il Principe
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OJALÁ!!
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Quel dolor ch’io provai caldo ed immenso;
Quando da lei mal vivo mi divelsi,
Fitte in cor le sue spade infino agli elsi,
Mi tien tuttor; tal ne conservo il senso.
Pur dovria men d’alquanto essere intenso,
Or che, per non morir, vederla io scelsi:
Ma da radice il mio soffrir non svelsi
Con questo breve passeggier compenso.
Quindi è che gioja, qual dovria, non torna,
Bench’io a lei mi rappressi, entro al mio petto,
Ove il temere ogni goder distorna.
Gran gioja, è ver, ma assai più affanno aspetto;
E quel terribil dì già mi raggiorna,
Ch’io sarò di lasciarla ancor costretto.
Vittorio Alfieri
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Tante, sì spesse, sì lunghe, sì orribili
Percosse or dammi iniquamente Amore,
Che i mie’ martíri omai fatti insoffribili
Mi van traendo appien del senno fuore.
Or (cieca scorta) odo il mio sol furore;
E d’un pestifero angue ascolto i sibili,
Che mi addenta, e mi attosca e squarcia il cuore
In modi mille, oltre ogni dir terribili:
Or, tra ferri e veleni, e avelli ed ombre,
La negra fantasía piena di sangue
Le vie tutte di morte hammi disgombre:
Or piango, e strido; indi, qual corpo esangue,
Giaccio immobile; un velo atro m’ha ingombre
Le luci; e sto, qual chi morendo langue.
Vittorio Alfieri
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Amor con l'età fervida
convien che si dilegue;
ma l'amistà ne segue
fino a l'estremo dì.
Le belle, ch'or s'involano
schife da noi lontano,
verranci allor pian piano
lor brindisi ad offrir.
E noi compagni amabili
che far con esse allora?
Seco un bicchiere ancora
bevere, e poi morir.
Giuseppe Parini (via unastoriavera)
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[FR] A 20 ans si t'es pas de gauche c'est que t'as pas de cœur, si à 40 tu l'es encore c'est que t'as pas de tète.
[ES] Si a los 20 años no eres de izquierda es que no tienes corazón, si lo sigues siendo a los 40, es que no tienes cerebro.
[IT] Se a 20 anni non sei di sinistra è perché non hai cuore, se a 40 anni lo sei ancora vuol dire che non hai cervello.
[EN] If you’re not for the left-wing when you’re 20, you have no heart. If you still are by the time you’re 40, you have no brain.
George Bernard Shaw
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Grazie agl'inganni tuoi,
al fin respiro, o Nice,
al fin d'un infelice
ebber gli dei pietà:
sento da' lacci suoi,
sento che l'alma è sciolta;
non sogno questa volta,
non sogno libertà.
Mancò l'antico ardore,
e son tranquillo a segno,
che in me non trova sdegno
per mascherarsi amor.
Non cangio più colore
quando il tuo nome ascolto;
quando ti miro in volto
più non mi batte il cor.
Sogno, ma te non miro
sempre ne' sogni miei;
mi desto, e tu non sei
il primo mio pensier.
Lungi da te m'aggiro
senza bramarti mai;
son teco, e non mi fai
né pena, né piacer.
Di tua beltà ragiono,
né intenerir mi sento;
i torti miei rammento,
e non mi so sdegnar.
Confuso più non sono
quando mi vieni appresso;
col mio rivale istesso
posso di te parlar.
Volgimi il guardo altero,
parlami in volto umano;
il tuo disprezzo è vano,
è vano il tuo favor;
che più l'usato impero
quei labbri in me non hanno;
quegli occhi più non sanno
la via di questo cor.
Quel, che or m'alletta, o spiace.
se lieto o mesto or sono,
già non è più tuo dono,
già colpa tua non è:
che senza te mi piace
la selva, il colle, il prato;
ogni soggiorno ingrato
m'annoia ancor con te.
Odi, s'io son sincero;
ancor mi sembri bella,
ma non mi sembri quella,
che paragon non ha.
E (non t'offenda il vero)
nel tuo leggiadro aspetto
or vedo alcun difetto,
che mi parea beltà
Quando lo stral spezzai,
(confesso il mio rossore)
spezzar m'intesi il core,
mi parve di morir.
Ma per uscir di guai,
per non vedersi oppresso,
per racquistar se stesso
tutto si può soffrir.
Nel visco, in cui s'avvenne
quell'augellin talora,
lascia le penne ancora,
ma torna in libertà:
poi le perdute penne
in pochi dì rinnova,
cauto divien per prova
né più tradir si fa.
So che non credi estinto
in me l'incendio antico,
perché sì spesso il dico,
perché tacer non so:
quel naturale istinto,
Nice, a parlar mi sprona,
per cui ciascun ragiona
de' rischi che passò.
Dopo il crudel cimento
narra i passati sdegni,
di sue ferite i segni
mostra il guerrier così.
Mostra così contento
schiavo, che uscì di pena,
la barbara catena,
che strascinava un dì.
Parlo, ma sol parlando
me soddisfar procuro;
parlo, ma nulla io curo
che tu mi presti fé
parlo, ma non dimando
se approvi i detti miei,
né se tranquilla sei
nel ragionar di me.
Io lascio un'incostante;
tu perdi un cor sincero;
non so di noi primiero
chi s'abbia a consolar.
So che un sì fido amante
non troverà più Nice;
che un'altra ingannatrice
è facile a trovar.
Pietro Metastasio, La libertá
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Così gl’interi giorni in lungo, incerto
Sonno gemo! ma poi quando la bruna
Notte gli astri nel ciel chiama e la luna,
E il freddo aer di mute ombre è coverto;
Dove selvoso è il piano più deserto,
Allor, lento io vagando, ad una ad una
Palpo le piaghe onde la rea fortuna,
E amore e il mondo hanno il mio core aperto.
Stanco mi appoggio or al troncon d’un pino,
Ed or, prostrato ove strepitan l’onde,
Con le speranze mie parlo e deliro.
Ma per te le mortali ire, e il destino
Spesso obbliando, a te, donna, io sospiro:
Luce degli occhi miei chi mi t’asconde?
Ugo Foscolo
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J'ai perdu ma force et ma vie,
Et mes amis et ma gaieté;
J'ai perdu jusqu'à la fierté
Qui faisait croire à mon génie.
Quand j'ai connu la Vérité,
J'ai cru que c'était une amie ;
Quand je l'ai comprise et sentie,
J'en étais déjà dégoûté.
Et pourtant elle est éternelle,
Et ceux qui se sont passés d'elle
Ici-bas ont tout ignoré.
Dieu parle, il faut qu'on lui réponde.
Le seul bien qui me reste au monde
Est d'avoir quelquefois pleuré.
Alfred de Musset
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