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aska-3 · 4 years
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aska-3 · 4 years
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aska-3 · 4 years
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Voi che ci volete amare, voi che ci volete sposare, voi che volete avere figli da noi, voi che ci volete quiete, voi che ci volete rispettose, voi che ci volete silenziose, voi che ci volete sempre al contrario di quello che siamo, voi che ci dimostrate amore con la violenza psicologica e fisica per far valere la vostra pochezza. Voi che pensate di poter governare i nostri pensieri, i nostri capelli, i nostri vestiti, i nostri capezzoli, il nostro sesso, la nostra voce, il nostro diritto di scelta e di parola. Voi che ancora pensate che le donne siano il sesso debole, che se la siano cercata, che dovrebbero stare in casa, angeli del focolare, che il nostro unico scopo nella vita sia quello di mettere al mondo la vostra prole. E Voi altre che non apprezzate le libertà che avete oggi, voi che non capite che è stata conquistata con il sangue e la vita di tante altre donne, affinché voi, piccole ingrate, possiate essere LIBERE anche di disprezzarla. Voi, voi, voi, VOI, che pensate che riuscirete a farci tacere. VOI non avete capito niente. 
Noi abbiamo la rabbia dei repressi, la violenza degli sconfitti, la voglia di rivincita degli oppressi e l’amore dei speranzosi. NOI vinceremo le vostre idee, spezzeremo le vostre imposizioni, e grideremo la nostra libertà, perchè noi, NOI non ci fermiamo mai. Noi andiamo a lavoro anche se abbiamo il ciclo, anche se soffriamo di endometriosi, anche se siamo piene di dolore. Noi portiamo la vita dentro di noi. Noi siamo cresciute sentendoci dire cosa essere e cosa non essere, ma abbiamo comunque deciso di essere noi stesse. Noi che amiamo i nostri corpi anche se veniamo sempre paragonate a modelli di bellezza innaturali, anche voi ci insegnate ad odiare tutto ciò che ci rende donne. Noi non abbiamo paura di amare, di provare sentimenti, di mostrarci. Noi siamo fragili e forti nelle nostre debolezze.
VOI come potete mai pensare di vincere contro di NOI?  Noi siamo DONNE, voi siete niente. Per quante volete ci butterete giù, NOI ci rialzeremo sempre.
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aska-3 · 4 years
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Buoni propositi per il 2020:
Sopravvivere a se stessi
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aska-3 · 4 years
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aska-3 · 4 years
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aska-3 · 4 years
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aska-3 · 4 years
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aska-3 · 4 years
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Tempi duri per i sognatori
Ad alcuni è stata data la possibilità di tornare indietro, di riprovare una seconda volta. Una seconda volta. Che vale più della prima, perché questa élite di “alcuni” non sono tornati indietro nel tempo per rivivere la loro prima prima volta una seconda volta, no. Loro vivono una seconda volta la loro prima volta. È diverso. Sono persone diverse che hanno di nuovo la possibilità di fare qualcosa che in passato avevano fatto male, vissuto male o perduto. Ad alcuni è stato concesso un secondo tentativo. Il treno è passato due volte nella stessa stazione. Per i ritardatari dev’essere stato un enorme sollievo.
Credo che in fondo sia la sola cosa che voglio. Un altro tentativo. Ma non l’ennesimo tentativo morto prima ancora di nascere. No, di aborti di sentimenti ne ho avuti fin troppi. Vorrei la mia seconda prima volta. Come la prima, ma di nuovo. La vorrei domani, vorrei trovarla domani mattina, come buongiorno. Che giornata straordinaria sarebbe. Non fraintendete. Straordinario ha assunto nell’immaginario comune una connotazione positiva motivata solo dalla noiosa routine delle nostre vite. Quando qualcosa è straordinario vuol dire che esce dalla sfera dell’ordinario. Io vorrei avere una vita stra-ordinaria: un lavoro stra-ordinario, in una città stra-ordinaria, dentro una casa stra-ordinaria, insieme ad un amore stra-ordinario. Ma domani mattina vorrei avere solo un buongiorno stra-ordinario. Vorrei ricevere per posta espressa la mia seconda prima volta. Così potrò sbagliare ancora, stancarmi di più, odiare e amare fino allo sfinimento. Vorrei vedere cosa succede. Vorrei vedere se anche con una seconda prima volta le cose finiranno come sempre, con un aborto spontaneo di sentimenti e pensieri, oppure, se tutto cambierà e diverrà un caleidoscopio di emozioni. Se le parti interessate sono cresciute, se hanno smesso di sbagliare come prima, se hanno trovato atri mille modi nuovi di sbagliare e farsi del male a vicenda, oppure se hanno imparato a fare solo un errore per volta e anche a sistemarlo.
Ma la mia seconda prima volta dipende dalla tua volontà di avere la tua seconda prima volta. Ma se tu l’avessi voluta (intendo la tua seconda prima volta) saresti venuto a prendertela. Vero? Dico, se uno vuole una cosa se la prende, giusto? Quindi se non l’hai mai presa è solo perché tu, infondo, non la volevi. Giusto? Quindi io sto aspettando una seconda prima volta che non arriverà, perché per non essere un altro aborto deve partire da te. Solo tu mi puoi regalare la mia seconda prima volta.
Quindi non ci sarà una seconda prima volta.
Tempi duri per i sognatori.
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aska-3 · 5 years
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aska-3 · 5 years
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aska-3 · 5 years
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Cerco le parole, ma ho perso anche quelle
Ti sembrerà strano, non mi hai mai trovato senza parole, anzi, mi zittivi spesso e volentieri solo per il gusto di darmi fastidio. Eppure questa volta non ho più parole; in parte perché ho già detto tutto ciò che potevo dire, in parte perché fa male pensare a quel poco che mi rimarrebbe da dire. Tu invece non hai detto niente, tu non dici mai niente, ma non intendo che con me non parli, credo che tu non abbia mai parlato con nessuno. Forse perché nessuno si è mai preso la briga di farti parlare, forse perché hai sempre pensato che i tuoi pensieri stavano meglio al sicuro dentro di te e ancora oggi li proteggi dalla realtà del mondo.
Ma queste sono solo delle stupide supposizioni, i miei soliti viaggi pindarici che prendono il sopravvento quando ho bisogno di capire le cose che non mi vengono spiegate.
Mi hai lasciato in una strana posizione. Ho dato voce a ciò che sentivo per liberarmi di un peso, invece mi ritrovo in trappola in un limbo dal quale solo tu puoi farmi uscire.
Benché ci siano cose che non sono andate bene io comunque ti devo un grazie. Sei capitato in un momento buio della mia vita, hai portato un raggio di sole, mi hai fatto sentire che posso amare ancora molto, che posso essere amata, almeno un po'. So che amare una persona come me non è affatto facile, perché io sono tante cose, ma sicuramente non sono semplice. Ed è proprio in questi momenti che mi rendo conto di quanto sono ingarbugliata e complicata, molto più di quanto sia necessario per sembrare interessante. Per buona parte della mia vita ho provato ad omologarmi, a tenere dentro tutto ciò che non mi rende facile agli occhi degli altri, ma non mi è mai riuscito molto bene. Mi dispiace se sono stata troppo me, ma con te sentivo di poterlo essere; forse ho esagerato.
Mi hai lasciato del bello, voglio concentrarmi su quello; ti penserò sotto la neve, ti penserò con i cornetti in mano, ti penserò con l'odore di caffè. Ti penserò, mentre sarai così vicino eppure così lontano.
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aska-3 · 5 years
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Io sono mia, non tua, né di nessun altro.
I miei fianchi non sono “troppo larghi”, sei tu che hai la vista troppo stretta per capire la bellezza della diversità.
Le mia cosce non sono “troppo grandi”, sono le tue mani ad essere troppo piccole per toccarle.
Non sono “troppo alta”, sei tu ad essere piccolo nel cuore e nelle emozioni per potermi contenere.
I miei seni non sono belli o brutti, grandi o piccoli. Sono miei, sono il simbolo per antonomasia della MIA femminilità, e in quanto tali sono perfetti, perché la mia femminilità è perfetta per me.
Il mio corpo è mio, non tuo. Io sono mia, non tua. Non sono una proprietà, non ti appartengo, ne ora né mai. Tu sei un inquilino che può essere sfrattato se non gradito. Il mio corpo è la mia casa, magari non è perfetta, ma è MIA. Le crepe sono mie, raccontano di tutte le volte che hanno provato a spezzarmi. Le macchie sul muro sono mie, raccontano tutte le botte che ho preso. Le infiltrazioni che colano sulle pareti sono mie, sono i solchi di tutte le lacrime che ho pianto. Le stanze sproporzionate sono mie, raccontano i miei difetti di fabbrica che mi rendono unica. E dentro la mia casa ci sono i miei colori, i miei ricordi disposti in fila sulle mensole, incorniciati; dentro la mia casa, in ogni angolo, ci sono i miei dolori e i miei amori, ciò che sono stata e ciò che mi hanno fatto diventare. Dentro la mia casa ci sono io.
Io sono mia, il mio corpo è mio, noi siamo perfetti, noi siamo giusti. Voglio nella mia vita solo persone che mi facciano sentire giusta, dentro e fuori. Se mi fai sentire sbagliata sei tu ad essere di troppo nella mia casa.
Perché io sono perfetta, sono forte e sono bellissima.
Perché io mi amo. E non ho bisogno dell’amore di nessun altro.
Aska
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aska-3 · 5 years
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Alba
La luce entra dalle imposte della mia finestra e si proietta in lunghi fasci nella mia stanza. Ti sfiora la pelle, illuminandola. Ti accarezza la schiena in un complicato intreccio di sfumature a contrasto, lentamente, dolcemente, sicuramente più dolcemente di quanto io potrei mai riuscire con la mia incontenibile sgraziatezza.
E tu dormi. Tu dormi sempre. Chissà quanto dev’essere stata dura la vita per te in questi 29 anni da farti addormentare un po’ ovunque, rapidissimamente. Chissà perché hai questo assurdo richiamo al letargo. Scappi da qualcosa? Dalla realtà? Da me? O hai solo bisogno di ritrovare nei tuoi sogni quello che la vita ti ha tolto di giorno?
Vedi, tu dormi beato, io invece sono due ore che ti guardo e osservo il tuo volto cambiare mentre si fa giorno, trasformarsi sotto il gioco dei riflessi, e penso a queste stupide domande che possono venire in mente solo a una che non ha mai potuto chiedere “perché?” alla Vita e ora ha bisogno di sapere i “perché?” di tutti per compensare.
Ma a te non danno troppo fastidio tutti i miei “perché?”, i miei dubbi continui, il mio correggerti la più piccola cosa, la mia iper competitività (che comunque mi permetto di dire che non sfigura affatto davanti alla tua). Tu ci sorridi dei miei difetti di fabbrica, ti divertono abbastanza; quando non ti divertono più, oppure quando vuoi farmi arrabbiare un po’, mi dici “sì Agnese, hai ragione tu”. Lo dici guardandomi negli occhi, ruotando un po’ la testa, con quel tono che vuole essere serio ma fa intendere la presa in giro che scappa un po’ da tutte le parti, ti sfugge dagli angoli degli occhi. E dopo aver detto la frase di rito mi guardi, dapprima serio, ma dopo un secondo ti sfugge sempre quel mezzo sorriso all’angolo della bocca, ti si increspano un po’ gli occhi. E lì scatto. Parte il fiume di parole, perché ho capito che fai l’accondiscendente ma non ti devi permettere di darmela vinta tanto per! Cioè, so di avere ragione, perché ho sempre ragione, ma voglio la vittoria piena, non il premio di consolazione! E tu sospiri ridendo, perché sai di non poterne uscire indenne da una discussione con me. Sai di non poter uscire indenne da me.
Ti sono entrata dentro strategicamente. Con uno sguardo lanciato di sfuggita nello specchio che stava davanti alla macchina del caffè, specchio che ti permette di vedere tutti anche quando non potresti. E io ti studiavo mentre mi preparavi il caffè, prima di andare a lezione. Mi imprimevo nel cervello il tuo contorno, così da avere un contenitore da riempire con tutto ciò che avrei poi scoperto su di te. Ma lo sapevo già. Sapevo già che tu saresti entrato nel mio letto, che avresti dormito tra le mie braccia, che mi avresti detto che sono bella, sapevo già che sarebbe andata così, lo sapevo dal tuo/mio primo caffè. Molto prima che tu ti accorgessi che non ero una cliente qualsiasi, prima ancora di dare un nome alla voglia che avevi di conoscermi, io lo sapevo. Comunque non hai resistito molto alla tua curiosità, dopo 5 o 6 caffè siamo usciti per un bicchiere di vino (in realtà 2 bicchieri di vino e 1 di gin tonic). Il resto lo sai già, non serve ripeterlo.
Comunque oramai è giorno. La luce ha svelato il mistero del tuo viso, eppure non riesco a vedere bene al di sotto della tua pelle. Voglio saper leggere i tuoi sogni e i tuoi incubi, presenti, futuri, passati. Ma non è ancora il momento. Serve altro tempo, altra luce, altre albe insieme. Ora stai per svegliarti, mi abbraccerai la schiena e poi ti alzerai. La notte è il mio posto, sono io che ti proteggo degli incubi e ti guido nei sogni, di giorno sei tu a dovermi prendere per mano per farmi affrontare le mie ombre portandomi a scoprire i miei punti di luce.
Inizia preparandomi un caffè. Buongiorno Ale.
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aska-3 · 6 years
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aska-3 · 6 years
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aska-3 · 7 years
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I’m sad. Again.
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