EI CIAOOO AMOREEEE PICCOLINO MA QUANTO SEI BELLOOOO VIENI QUI EI FATTI STRITOLARE DAMMI LA ZAMPETTA OK BRAVO *CAREZZINA SULLA TESTOLINA* MA LO SAI CHE SEI PROPRIO UN BEL CAGNOLONEE😍😍😍
«È una malattia. La gente ha smesso di pensare, di provare emozioni, di interessarsi alle cose».
La vera ricchezza oggi è saper guardare. Ieri mattina ero con un gruppo di escursionisti. A un tratto uno scoiattolo ci salta davanti. Zampetta sulla neve e poi si arrampica su un albero. «Guarda, uno scoiattolo», dice un ragazzo alla sua fidanzatina. «Fai il video, così lo carico su Instagram», gli risponde lei, senza neanche sollevare gli occhi dal suo telefonino.
Lo scoiattolo era proprio lì, davanti ai suoi occhi e le sarebbe bastato sollevare appena gli occhi dallo schermo del telefono per vederlo, ma niente! E c’è purtroppo tanta gente così: quando viaggiano, quando vanno al ristorante, perfino nei musei o davanti a un dipinto, non vivono il momento, non sanno guardare, l’unica cosa a cui pensano è realizzare uno scatto da condividere sui social.
Le persone camminano, mangiano, parlano con gli occhi incollati al telefonino, incuranti di ciò che sta loro intorno. «Sempre più persone, quando si trovano a fronteggiare momenti di solitudine, invece di raccogliere i pensieri, controllano se ci sono messaggi sul cellulare». Aveva ragione Bauman nel dire che l’introspezione sta scomparendo. Ma non sta scomparendo solo l’introspezione. Nessuno si emoziona, si stupisce, si meraviglia più di nulla. Ma vivere così significa essere come morti.
Spegnete i cellulari, uscite in strada e guardate per un istante, solo per un istante, il cielo che vi sta davanti. Che emozioni vi suscita? Guardate gli alberi, la luna, la stelle. Guardate in faccia le altre persone. Andate in un museo, dimenticatevi dei social, dei messaggini, dei mille impegni e pensieri che vi attraversano la mente e guardate i dipinti. Guardateli davvero. Io ho visto gente piangere davanti a un dipinto di Caravaggio o di Michelangelo. Benedico queste persone, perché ridere, piangere, emozionarsi, riuscire ancora in questi tempi moderni a provare stupore è la più grande ricchezza che si possa avere nella vita.
oggi ho lezione fino alle 12.00 poi parto e mi incontro con A. e pranziamo, prendiamo la metro e andiamo a tatuarci (piangeremo entrambi due ore perchè si tatuerà la zampetta del suo cagnetto che ci ha lasciato a ottobre). Post tattoo ripartiamo e raccogliamo l'altra A. andiamo a prendere la torta per il compleanno di V. saliamo a casa, decoriamo la torta, ci prepariamo e andiamo a cena, post cena andiamo a casa di S. post casa di S. andiamo in centro, post centro andiamo a dormire sul lago.
Massimo Caccia è un pittore che illustra più che un illustratore che dipinge, ma non è nemmeno un illustratore in senso tradizionale. Massimo Caccia è un generatore di immagini simboliche ad alto contenuto segnico. Sì, forse è una definizione un po’ maniacale, ma credo azzeccata. Basta dare un’occhiata al suo ultimo lavoro editoriale, l’illustrazione di “Oh!” con testi di Giovanna Zoboli, edito da “Topipittori” e presentato lo scorso sabato, presso la libreria “La Talpa” di Novara. In un mondo che è tutto una “inclusione”, gli animali sono i soggetti esclusivi dell’attenzione di Massimo Caccia, quasi a voler sancire un incanto per il mondo animale ed una sostanziale noia per l’antropocene e il suo seguito. E come non dargli ragione… Ma bisogna sgombrare il campo da un equivoco: il mondo animale raccontato da Massimo Caccia, non è un paradiso terrestre e le “dialettiche animalesche”, benché rappresentate da un segno quieto, da campiture di colore piatte e uniformi, da tonalità spesso complementari tra loro, appaiono molto spesso aspre, in stridenti e reciproche significanze e contro-significanze: il profilo di una zampa di elefante che poggia pesantemente sul carapace di una tartaruga, un pesce che fa pericolosamente l’altalena sul naso di una foca, un uccellino che tiene nel becco la coda di una serpe, senza accorgersi della testa del rettile che lo punta minacciosamente. “Oh!” è l’espressione della meraviglia infantile (pubblico al quale il libro è prevalentemente destinato), ma è anche la nostra espressione di sorpresa e di malcelato disappunto per questi accostamenti qualche volta dolci, come la zampa di mamma orsa che si protende verso la zampetta del cucciolo. Il mondo animale di Massimo Caccia, non è paradisiaco e nemmeno ingenuo; non lo è come non lo è il mondo naturale, dove specie scacciano altre specie, dove esseri vengono divorati da altri esseri, dove ogni giorno, come dice la vulgata, una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più veloce del leone per sopravvivere. Ma il libro e le tavole, danno spazio anche ad altri “sentimenti”, primo fra tutto lo stupore, come quello dell’orso sul cui capo è mollemente adagiata una salamandra. Accostamenti di animali che possono vivere in ambienti e magari anche a latitudini diverse e per questo molto insoliti, ma come ci ricordava il conte di Lautrémont la bellezza risiede spesso “nell’incontro di una macchina da cucire con aun ombrello su di un tavolo anatomico…”. Un libro da regalare a bambini curiosi e non omologati, (e genitori attenti) disposti a non appiattirsi sulle forme del banale-quotidiano.
[Descrizione Immagine: Un disegno digitale. Lo sfondo è diviso in due parti, viola chiaro in alto e beige in basso. Il bordo tra i colori costituisce la sagoma di due testoline di gatto con faccine sorridenti, quella beige rivolta verso l'alto e l'altra verso il basso.
Sulla parte viola ci sono due disegni di un calamaio con dell'inchiostro nero, che ha orecchie e faccia da gatto. Nel primo disegno, l'inchiostro sorride nel calamaio. Nel secondo, sporge una zampetta verso una piuma grigia che viene immersa nella boccetta. Accanto ai disegni c'è il nome del gatto, Scarabocchio, in corsivo beige.
Sulla parte beige ci sono due disegni di una ciotola di cereali. Nel primo, un po' di latte viene versato all'interno della ciotola da una bottiglia di vetro. Il latte ha una faccina e orecchie da gatto. Nel secondo, il latte si rilassa nella ciotola di cereali, sorride e allarga le zampe mostrando i cuscinetti rosa sulle dita. Accanto ai disegni c'è il nome del gatto, Latte, in corsivo viola. In basso a sinistra, c'è la firma dell'artista: paradise and cola 2022. Fine Descrizione.]
grazie starryfansquid per la descrizione e i gattini