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#vic magary
biancoscuro · 7 months
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Oggi le medicine so’ tutte indolore e a effetto immediato.
A un ragazzino che c’ha 38 gli dai il Nurofen alla fragola e in 4 ore c’ha 36,5 e magari è lui che ti chiede l’altro.
Se c’ha la tosse si fa 10 minuti de aerosol.
Altrimenti si prende lo Stodal ai frutti de bosco.
Quando eravamo ragazzini noi, gli sciroppi erano tutti bianchi, coi grumi e sapevano di merda, le siringhe c’avevano un ago di 4 mm di diametro, invece dell’aerosol ci piazzavano in piedi sulla sedia davanti al forno col canavaccio in testa a respira’ il vapore dell’acqua bollente che se poco poco ti movevi male andavi a fini’ sul messaggero in cronaca e dopo du’ giorni sui necrologi.
Il termometro oggi è elettronico e in plastica, lo metti sotto l’ascella, dopo 30 secondi fa bip e leggi la temperatura, all’epoca era di vetro, ghiacciato e dovevi conta’ i minuti che passavano mentre piano piano perdevi l’uso del braccio, dentro ci stava il mercurio che se per sbaglio usciva fuori ti mettevano la casa in quarantena tipo il film “Rec”.
Poi c’era il vics-vaporub che era un unguento a base di vinavil che te lo spalmavano sul petto e ti appiccicava il pigiama, se dormivi a pancia in giù restavi incollato al materasso.
Per non parlare delle supposte, quando eravamo piccoli noi erano lunghe 4 centimetri, parevano i proiettili de un AK-47…altro che i Plug che vi infilate nel culo voi troiette slaves
In poche parole, quando eravamo piccini noi, se t’ammalavi erano cazzi
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deinheilpraktiker · 3 years
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Vic Magary 31 Tage Fat Loss Cure Review - Übungen, um hartnäckiges Bauchfett zu verlieren
Vic Magary 31 Tage Fat Loss Cure Review – Übungen, um hartnäckiges Bauchfett zu verlieren
Abnehmen kann wirklich schwierig sein; zumal es eine Menge Disziplin erfordert, die für manche Menschen schwer aufrechtzuerhalten sein kann. Außerdem kann es einige Zeit dauern. Obwohl Ihnen viele Diät-, Fitness- und Gewichtsverlustprogramme zur Verfügung stehen, die in kürzester Zeit die besten Ergebnisse versprechen, können Sie nie wirklich sicher sein, ob sie funktionieren. Es gibt viele…
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weightlossidea · 5 years
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Vic Magary 31 Day Fat Loss Cure Review – Exercises To Lose Stubborn Belly Fat Losing weight can really be difficult; especially since it entails a lot of discipline which can be difficult to maintain for some people.
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chez-mimich · 2 years
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DOMENICO GNOLI
“Non ho fatto la sciocchezza di andare a studiare le mele cubiste come voleva Severini, che io non sento, né gli altri ‘purismi’ che si propongono a quelli che cominciano a dipingere. Io non ho fatto che trasportare tutto il mio stesso mondo di decoratore in un mondo di pittore, sfrondandolo dei fronzoli, dello stile antico, e di ogni eleganza, mettendone insomma a nudo quello che per me, tra torri e scale solitarie è l’elemento di poesia, di dramma qualche volta…” E se lo dice lui, Domenico Gnoli, tanto vale credergli. La sua pittura non porta con sé grandi messaggi, anzi forse non porta con sé nessun messaggio, oppure, ed io appartengo a questa scuola di pensiero, porta con sé il più grande di tutti i messaggi dell’arte e della poesia: la meraviglia, che del poeta e, conseguentemente, dell’artista, che come aveva intuito Gian Battista Marino, era il fine. Il messaggio di Domenico Gnoli è tutto qui. Inutile raschiare nel nostro desiderio di “andare oltre”, di “capire”, inutile cercare chiavi di lettura del mondo, inutile pensare, meglio guardare. Qualche volta “guardare” riempie la nostra mente, più del “pensare”. Magari guardando da vicino, da punti di vista inconsueti o incongrui con la logica visiva. Per fare questo, occorre saper guardare un papillon, come si guarda una collina e magari occorre saper guardare una collina, come fosse un papillon. Per dare un’occhiata “da vicino” alle cose viste dagli occhi di Gnoli, avete tempo fino a febbraio visitando la bella mostra della Fondazione Prada di Milano. E sarebbe un peccato non farlo, prima di tutto perché è molto difficile vedere così tante opere di Gnoli tutte insieme e poi perché, a parere di chi vi scrive, Domenico Gnoli è stato un artista pop, molto prima di Andy Warhol o di Tom Wesselmann. Basta guardare il bottone che naviga in mezzo al tessuto grigio di un paio di pantaloni a cui è cucito e che fa pensare all’ago di Piazza Cadorna di Cales Oldenburg, a sua volta debitore ai pop-artisti e alla loro attenzione per oggetti di uso comune, assurti alla dignità di opere d’arte. Così è anche per la vasca da bagno, che come tutti gli accessori domestici, è stata molto corteggiata dalla Pop Art. Pittore, Gnoli lo è stato in una maniera, forse meno consapevole e, soprattutto, quando i tempi non erano ancora maturi, ma sicuramente in lui alcune soluzioni formali (meno ideologiche), già preludevano ad uno sguardo oggettuale sul quotidiano come infinita fonte di ispirazione. La mostra allestita nel cosiddetto “Podium” della Fondazione Prada, è nettamente divisa in due parti: al piano terra le grandi opere pittoriche degli anni Sessanta, al piano superiori le grafiche, le scenografie, i bozzetti, i disegni e un apparato di documenti molto interessante. Forse, per logica, avrebbe dovuto essere il contrario, poiché prima di “assurgere” al ruolo di pittore, Domenico Gnoli, fu decoratore e scenografo, ma è pur vero che l’impatto delle grandi tele sul pubblico, produce un benefico effetto-meraviglia, che appassiona il visitatore e lo accompagna nella visita con una attenzione crescente. È da ricordare che l’attività di scenografo di Gnoli è di tutto riguardo, avendo lavorato in Italia con registi cinematografici quali Alessandro Blasetti, per il teatro con grandi compagnie italiane e, una volta trasferitosi a Londra, per il leggendario “Old Vic” e a Parigi con Jean-Louis Barrault. Fu proprio a Parigi che, per così dire, si scoprì pittore anche a causa di una certa insofferenza per il lavoro di equipe, a cui lo costringeva l’allestimento teatrale. Domenico Gnoli morì giovane, così come giovane e pieno di meraviglia è sempre stato il suo lavoro. Un artista originale, ascrivibile nei nomi di una immaginaria “galleria del sogno” della pittura e dell’illustrazione del novecento, quella dove con lui potrebbero trovar posto magari, ed è una ipotesi del tutto personale, anche Alberto Savinio, Roland Topor, Piero Fornasetti, ma se vi venissero alla mente altri nomi, la galleria è sempre aperta…
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bee-ingquinn · 3 years
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Battaglia a palle di neve (18/12)
Meg: Ormai è da giorni che la neve cade su Hogwarts, fitta e incessante. Il giardino ne ha accumulata così tanta che è un vero e proprio spettacolo bianco che si stende davanti agli occhietti dei bambini. Perché nonostante le fatture, le parole sbagliate, i battibecchi e altri mille drammi che hanno caratterizzato questi tre mesi, tutti i primini hanno deciso di passare un pomeriggio insieme. L’invito è arrivato, in un modo o nell’altro, proprio a tutti quanti, nessuno è stato escluso. […] « BENE » perché miss egocentrismo figurarsi se non prende parola per prima «Le regole sono semplici» e qua passa lo sguardo soprattutto su JONAS e LEO, ma con nonchalance. «Abbiamo cinque minuti di tempo per la strategia» e gli occhi ora vagano su TUTTI, senza eccezioni «Cinque minuti in cui si può organizzare come meglio si crede. Si devono preparare palline, protezioni e tutto ciò che pensate vi serva per VINCERE» fa una piccola pausa per capire se è tutto chiaro e poi riprende «è un TUTTI contro TUTTI, ma le alleanze sono concesse. Dopo i cinque minuti si inizierà la vera guerra. La squadra o il singolo che vincerà sarà ricoperto di gloria eterna per essersi aggiudicato la prima battaglia di palle di neve di Hogwarts! La prima di una lunga serie!!» nonostante tutto, forse ci tiene a voi? No, è solo molto competitiva. «TUTTO CHIARO?» e se lo fosse allora un grande sorriso le si paleserebbe sul visino «cinque minuti da… ORA!» e con quel grido è un via ufficiale. Che gli Hunger Games abbiano inizio (?) Neera: Giunge in giardino con gli altri Corvonero con un sorrisone, salutando tutti, per poi ascoltare le parole di MAEGAN. Annuisce, per poi confermare «Chiaro!» elettrizzata, felicissima. E quando partono i 5 minuti lei è proprio verso MEG che si avvicina «Alleate?» propone, con uno sguardo divertito ma molto, molto deciso.
Taris: Raggiunti gli altri, ascolterebbe in religioso silenzio le parole della MACGILLIVRAY, limitandosi ad aggrottare la fronte e storcere le labbra mentre si stringe nelle spalle - abbiamo già freddo così. «No» e scuote pure la testa - non ci è chiaro. «È un sistema a eliminazione diretta, o si hanno delle vite?» il capo ciondola, ma le iridi scure sono piantate sulla neve «Cinque minuti non sono abbastanza. Bastano o, per preparare le palline, o, per le coperture» e lei non riesce a decidersi su quale dei due sia più importante «Le squadre possono formarsi e sciogliersi nel frattempo, o sarebbe considerato autosabotaggio?» qua stiamo sfiorando la paranoia «...» dondola un attimo sui talloni, tira su il capo, iridi su quelle della coetanea. È talmente seria da sembrare quasi preoccupata «È possibile usare la magia? perché se sì, non ne vedo il senso» sbotta, la piccola, anche se il manico del catalizzatore si intravede dallo stivale sinistro. Nico: Ascolta pure MEG, quasi fosse veramente interessato – ovviamente non lo è, però non è gentile distrarsi mentre parla la signorina – tanto che risponde pure con un «Cristallina» alla sua domanda sull’essere stata chiara. E poi lei da il via. «Se qualcuno mi sfiora con una sola palla di neve…» comincia a minacciare, perché non è mai troppo presto. «Sapete dove va la infilo?» la neve? La bacchetta? Il gramo? Meglio non sapere – seriamente meglio non sapere. «Io me ne tiro fuori. Fate quello che vi pare.» Lui guarda e, per una volta, si gode lo spettacolo. Magari da fastidio a qualcuno con qualcuno con qualche fattura qua e là. Prim: «Uuuuuuuhhh! Battaglia senza sosta!» esclama quindi gridacchiando mentre arriva là si guarda attorno, sorride, non sembra aver capito molto di quello che succede e, con un gesto che di atletico non ha nulla, si china a raccogliere la neve facendone una grossa pallona, «gloria esterna!» grida persino mentre solleva le mani per lanciare goffamente la palla addosso a MAEGAN, anche se il gesto è goffo e scomposto, e la probabilità è più quella che finisca per tirarsela addosso da sola, oppure per cadere rovinosamente a terra in mezzo alla neve. Ma la terra e la neve sarà il suo destino in ogni caso, diciamocelo, perché nel lancio si è comunque sbilanciata, e anche la pallonata andasse a segno, beh, finirebbe per cadere e rotolare in mezzo alla terra
B: Arriva saltellando, ancora intenta ad infilarsi i guanti bianchi e ad imprimere impronte nella neve alta. « CIAO A TUTTI » è come si annuncia, atterrando con un ultimo balzo in mezzo ad alcuni compagni con la borsa di jeans che dà un colpo sul fianco. « Pronti ad essere stracciati? » ridacchia lievemente, prima di voltarsi verso MAEGAN per ascoltare le regole. E quei cinque minuti le fanno storcere un po’ il nasino, facendola voltare verso TARIS per ascoltarla parlare « Ha ragione, non bastano. O ci dividiamo a squadre per davvero oppure dobbiamo prolungare il tempo » annuisce in direzione della Serpeverde, prima di sfilarsi la borsa e andare a posarla da qualche parte al riparo. [...] Intanto si avvicina a TARIS con un sorriso « Alleanza? Magari mi occupo delle palline e tu delle barriere? O viceversa » alla fine per lei l’importante è iniziare a giocare.
Yara: Arrivata al giardino si mette vicino a MEG per ascoltare le regole della "battaglia" lanciando sguardi brevi e furtivi in direzione di JONAS tornando poi ad osservare MEG presa dalla sua spiegazione. Annuisce sorridendo quando ESSA da inizio alla guerra abbassandosi velocemente a raccogliere una manciata di neve modellandola a forma di palla. Indietreggia allontanandosi leggermente dal gruppo di primini fissando quella grifolagna di NICO intenta a lamentarsi - COME SEMPRE. Tende il braccio, e CERCANDO di colpirlo, lancia la palla di neve con forza.
Ceci: Come anticipato: non sta ferma. Lo sguardo continua a saettare alla neve. «MA ABBIAMO DECISO il premio? La gloria non è mai un premio.» vabbè. Unica domanda che ha, e parte pure a voce leggermente più alta. Ha capito che ci sono alleanze e quindi, a quel grido di battaglia di MAEGAN nuova Effie, addocchia i presenti. Stiracchia un sorriso storto, di quelli che sembrano smorfie a BLYTHE e TARIS «...posso aggiungermi? Ho le caramelle. Sono brava a fare palle di neve.» non è vero. Ma non vuole rimanere senza alleanze, apparentemente. E comunque sia, inizierebbe effettivamente a preparare qualche palla di neve, visto che i cinque minuti corrono. «Abbiamo anche un fortino.» ed è PRIM, il fortino, perché la indica. «...e potresti fare da arbitro e giudicarci tutti?» NICO.
Vic: Trascina TARIS vicino agli altri ed ascolta MEG parlare con molta attenzione, INIZIANDO già a pensare ad una strategia. Non appena si prepara a partire, TARIS inizia a sferrare domande, una dopo l`altra. Victoria le poggia una mano sulla spalla per attirare la sua attenzione, poi inizierebbe «Aaaallora. Prima, rilassati. Cinque minuti bastano, ci mettiamo in squadra insieme se sei d`accordo e tu ti occupi delle palline, o della copertura ed io faccio l`opposto. Crodo sia concesso eliminare i membri della propria squadra se vuoi, ma non è proprio carino penso. E non credo ti servirà la magia!» tutto ciò con voce ferma e decisa, sperando che non si imparanoi nuovamente, e rivolgendole un grosso sorrisone. Se la sua risposta fosse positiva inizierebbe a cercare con lei un punto adatto per creare la loro "base".
Leo: Sofferma gli occhi un po’ più a lungo su MAEGAN quando questa prende la parole e lo prende nel mezzo, come se fosse un rimbambito di prima categoria (spoiler: lo è), e poi con un breve roll-eyes verso il cielo, lascia correre le sue insinuazioni, per concentrarsi sul resto dell’”armata”. Soprattutto accoglie con gioia l’iniziativa di PRIMROSE, la cui rovinosa caduta successiva viene seguita con tutte le attenzioni del caso, con tanto di movimento della testa ad accompagnarne il tonfo e rotolamento annesso. «Sì, sì, io mi immolo per la causa e mi offro come scudo umano sul campo» esterna le sue decisioni in merito, verso il gruppetto composto da CECILIA, TARIS E BLYTHE, ma di certo mandando al creatore tutte le regole del gioco delineate fino ad ora. Però intanto si accuccia a sua volta a compattare una palletta di neve fra le mani, che non si sa mai debba a sua volta rispondere al fuoco.
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Meg: E poi c’è il VIA vero e lei urla «ALL’ATTACCOOOOOO» e quindi alza la testolina e visualizza gli avversari, e decide di prendere di mira proprio TARIS, che prima ha fatto troppe domande. Due palline proprio contro la SERPEVERDE che spera le arrivino una in faccia e una in pancia. Lei poi si riaccascia per prendere altre due palline e di nuovo TARIS sarà tartassata e così per altre tre volte almeno. Hai attaccato la sua amiketta Blythe. Poi decide di usare PRIM come scudo umano «Okay PRIM: tu avanzi e io lancio neve» e infatti ha cinque palline tra le braccia e cerca di colpire LEO e BLYTHE se riuscisse insomma. per poi buttarsi in una fuga verso la trincea a creare altre palline «Forza ragazze!» che sia mai che la sua squadra perda. Si rialza: con una palla gigante fatta da PRIM poco prima e si butta all’attacco contro CECI ridendo forte «AAAAA» urla pure prima di cercare di lanciarla contro l’amica e poi buttarsi fisicamente pure lei stessa contro l’AMICA. E se questa fosse caduta iniziare a riempirle la faccia di neve con quella che trova lì intorno, e ridendo forte. Tutto è lecito, no?
Yara: La palla di neve lanciata da LIU la prende in pieno colpendola sul volto facendole finire un po` di neve in bocca. La sputacchia di fretta pronta a risponderle a tono fissandola negli occhi ed arrossendo leggermente sulle guance quando d`un tratto cade con un tonfo nel cumolo di neve accorgendosi solo dopo di aver la gamba immobilizzata. Si gira con un espressione furente sul volto verso NICO e viene raggiunta da un`altra palla di neve che vede ma non schiva e che va ad infrangersi sulla spalla sinistra. In tutta risposta cerca di tirare, da seduta, la pallina di neve che ha nella mano destra in direzione del ragazzo. Si rigira poi verso LIU urlandole «Che c`è CAMPBELL? Ho per caso preso in giro il tuo fidanzatino?» ed aggiunge sarcastica «...o forse sei tu...Rosablu?» Lancia poi la pallina che stringe nella mano sinistra cercando di colpire la prima persona che vede , in questo caso il malcapitato - o meglio la malcapitata - pare essere TARIS verso la quale dirige una pallina con forza.
Neera: Prova piuttosto la trincea al segnale di LIU e «Ma è fantastica, grande!!!!» si complimenta, sorridendo entusiasta «Non hanno scampo!!!» aggiunge, sorridendo divertita e pronta all’attacco. Nel frattempo di munizioni fin troppe ne ha fatte e perciò quando viene dato finalmente il via «Yu-uuuuuh!!!!» grida, verso l’altra squadra, cercando ovviamente LEO in particolare. Vendemmia, pardon, viennetta, pardon vendetta. Andrebbe a cercare di piegare il braccio destro dietro la schiena, ruotando anche il busto, per poi compiere uno scatto e cercare di colpire il primino sul busto. O dove capita. 2-3 palle di neve. E poi parte alla “dove va va”, lanciando in direzione di CHIUNQUE, ridendo di gusto. Facciamo la QUINN, se questa non ha cambiato squadra.
B: Ma non c’è tempo, ha da finire il muretto assieme a TARIS e poi c’è il VIA e lei è confusissima. « Resto nelle retrovie come ha detto Victoria » conferma verso la SERPEVERDE, fissando l’altra squadra per capire da dove vengono mentre la bacchetta viene sfilata e stretta nella mano destra. « Oh mamma » ha da evitare MEG e NEERA assieme e al momento ciò che le viene in mente è accucciarsi dietro al muretto. « Coprimi TARIS » Alza il catalizzatore, formando un cerchio sopra la propria testa con esso. Una barriera che la difenda al momento viene visualizzata il più chiaramente possibile, mentre con voce ferma « Defènsio Evocàtus » e speriamo vada bene. Che lei deve ancora entrare in scena.
Ceci: Decide che vuole attaccare. Quindi, palle di neve alla mano, freddo che arriva, espressione accigliata aggiuntiva – se riesce a vedere MAEGAN avvicinarsi – o la palla gigante – TENTA di spostarsi dalla traiettoria, decide che è meglio comunque sia levarsi di mezzo, muretto permettendo – e CERCA DI tirare contro alla CORVONERO prima una e poi l`altra palla di neve che si stava portando dietro, con uno sforzo di braccine debole e un tentativo di mira da undicenne che tira cose per caso. Ci crede molto. E spera di riuscire a lanciarle prima dell`eventuale impatto con la palla gigante – in caso di impatto con la valanga, lancerebbe neve a caso all`amica, sia mai. E sta ridacchiando, in tutto questo, rovinando l`espressione accigliata. Nico: E se non si fosse capito è un arbitro pagato. Si gode la scena seduto nel suo bellissimo angoletto, con stampato sul volto il sorriso più sfottò che abbia mai tirato fuori. «UH attacco a sorpresissima di Meg che se la prende con Tarr!» Soprannomi ovunque oggi. «Peccato che pure tu MEG HAI BISOGNO DEGLI OCCHIALI! Non lo vedi che sta troppo indietro!?» Infatti a Taris saranno arrivate si e no delle bricioline. «Però impara dai suoi errori a quanto pare, MEG» ma per chi sta facendo sta telecronaca sks? Magari a YARA, chissà, che se ne sta seduta come lui invece di giocare. «O magari ha parlato con NEERA perché colpiscono BLYTHE insieme! Cattivissime! BLYTHE» la chiama, un po’ a sfottò ma anche preoccupato per vedere come sta, visto che il defensio funziona solo su una delle palle di neve! Avrebbe dovuto pronunciarne uno per ogni pallina! «CECILIA è una corva mancata! Ha aspettato che MEG uscisse allo scoperto da sola per colpirla! Genio!» .  Vic: «LEO! » e gli indica MEG con lo sguardo, correndo poi verso di lei - incurante di PRIM - E comincia lanciando due palle di neve verso MEG di fronte. Ha fatto attenzione comunque a rimanere il più coperta possibile da LEO ed ha preso bene la mira, sperando quindi che i colpi vadano a segno, avanza ancora, incitando CECILIA ad allargare la distanza tra i due gruppi, buttando comunque un`occhio su YARA, per evitare di farsi attaccare, nonostante abbia una gamba fuori uso. B: « CI SONO » risponde all’arbitro, rialzandosi leggermente con il cappellino pieno di neve e qualche ciocca bagnata. E se manca il solito sorrisone, è solo perché le gambe hanno iniziato ad andare a scatti « Adesso? Ma seriamente? » sbuffa sonoramente, provando a mettersi in ginocchio per raccogliere un paio di palline mentre osserva MEG buttarsi su Cecilia. Ed è sulla prima che si concentrerebbe, lanciando pallina dopo pallina con la speranza che le gambe non la tradiscano. Tipo farla cascare a faccia in avanti sul muretto con uno scatto, perché tanto si è capito che è una schiappa. Ma almeno si sta divertendo pure con le gambe ballerine e la bocca piena di neve. « ALLA CARICAAAA » dov’è YARA già che adesso passiamo a lei? Gambe permettendo sempre.
Taris: Spalle e testa contro la copertura, corpo disteso, di dietro per terra e palline fra le mani. Rielabora quel che ha visto, e stringe i denti. Si tira su, cercando di rimanere comunque bassa, senza stendere le gambe, e sta mirando proprio te, MAEGAN cara. Il catalizzatore l`abbiamo abbandonato per terra perché siamo sceme e ci servono tutte e due le mani per caricare i colpi. La destra regge le palline, mentre la mancina una ad una le prende, carica il colpo, inclina il busto -prima indietro, poi avanti - e lancia. Quel che prende come riferimento per mirare sono i capelli, che poi la prenda lì, o da qualche altra parte, o non la prende proprio è un altro discorso. E niente. Si butta di nuovo distesa per terra. Liu: Poi entra in azione: sbuca dal muretto di neve solo con metà testolina - fino agli occhi e da lì lancia con tutte le sue forze una palla prima palla contro LEO che dovrebbe ancora essere nei paraggi. Era lui a voler fare lo scudo umano? Anzi gliene arriva pure una seconda in sua direzione, ma chissà se riesce a colpirlo. Poi è contro YARA che continua la sua battaglia nel tentativo di colpirla con un’altra palla di neve appena presa dal mucchietto preparato da MAEG E NEERA. Povera YARA che è sola e a terra con una gamba immobilizzata. Poi niente è VIC a richiamare la sua attenzione quando corre verso MEG. Inizia a tirare palle di neve una dopo l’altra, svelta man mano che VIC corre, nel tentativo di colpirla. E chissà magari tra le 4576 palle tirate, una le arriverà. Poi abbassa la testa e s’accuccia di nuovo dietro la trincea. Non che ne sia mai uscita veramente eh. Neera: E niente, la neve vola e lei si sta divertendo un sacco. Ma ferma non si sa stare. Non si può fare. Guarda LIU «Senti, ci scateniamo?» propone, con un sorriso divertito. Perchè stare dietro alla trincea è divertente ma… prende un po’ di quelle munizioni e inizia a correre all’impazzata verso la trincea nemica «Yeeeeeeee!!!!!» “Questa. E’. Hogwaaaaaaaaarts!!!” ma niente calcione. Però cerca ancora una volta LEO dapprima, per CERCARE di lanciare 2 palle di neve e poi… si guarda intorno, vedendo MEG bersagliata. E cerca di tirare una palla di neve a VICTORIA e un’altra a CECILIA, tanto per non farsi mancare nessuno. Ma ride come non mai, si sta divertendo tantissimo. Meg: Poi si alza e inizia a correre a caso con la bacchetta alla mano e quindi è proprio VICTORIA che mira e con un fendente da destra verso sinistra e mirando proprio al braccio che usa per lanciare palline urlerebbe «LOCOMOTOR MORTIS» e poi se tutto andasse bene scoppierebbe a ridere. Per poi correre dietro la sua trincea, raccogliere altre palline e dire a LIU’ «INSIEMEEEEE» e se l’altra la seguisse inizierebbe a lanciare a raffica tutta la scorta di palline. Fino alla morte no? Yara: Si riabbassa appallottolando velocemente un altra palla di neve e, guardandosi intorno per vedere le posizioni degli altri primini, corre furtiva in direzione di NEERA. Rifugiandosi sempre dietro all`esile albero precedente ed orienta il braccio nella sua direzione cercando di tirare con forza la pallina sperando di colpirla dalla vita in su. Nico: «YARA spostatiiii» perché sia BLYTHE che LIU se la stanno prendendo con lei, che sta seduta, inerme e nemmeno ci sta provando davvero a difendersi… per ora. «MEG oggi attira palle di neve che una meraviglia. O magari VICTORIA, TARIS e BLYTHE vogliono attirare la sua attenzione» è così che si fa quando ti piace qualcuno no? Lo bullizzi! Come quelle tre che si mettono a lanciare palle di neve addosso alla sua amica. […] «LEONARDO scudo umano BRAN sta facendo bene il suo lavoro direi. Più 3 punti.» Visto che il povero si prende praticamente colpi da tutta la squadra avversaria. In tutto ciò sta anche avendo il coraggio di appuntarsi i punti “persi” e “guadagnati” su un foglio di carta… E quasi si perde l’attacco di MEG. «COS MA INSOMMA! MEG allora è un vizio!» Ha parlato… «Però la tecnica è buona» freebooter «Più 5» E lancia anche una veloce occhiata in direzione di VICTORIA per assicurarsi che dopo la fattura e le palle di neve stia bene. E poi a YARA che lancia le palle di neve in modalità stealth verso NEERA «mi piace la tua tecnica, più 5 pure a YARA!» Anche se gliene ha già tolti una fracca prima, ma questo non deve saperlo per forza. Vic: Continuando a correre alle spalle di LEO, vede arrivare verso di loro una raffica di palline, quindi fa ben attenzione a rimanere dietro di lui, abbassandosi un altro po’, per evitare sia di essere colpita, sia di farsi notare troppo dalla squadra avversaria - a senso suo. Già che è abbassata, riempie le mani di neve e crea due palline che lancia poi, verso NEERA, ruotando il busto verso dietro, e poi, estraendo la bacchetta dal fianco, prende la mira e « Locomòtor Mòrtis! » Con tutta la grinta del mondo verso MEG, con un gesto repentino e dal basso, ben parata dalle gambe e dal busto di LEO - ha deciso di prendere lo "scudo umano" alla lettera. Nel mentre sente la compagna lanciarle lo stesso incantesimo, si spera che sia stato il suo a riuscire almeno. Neera: E se si prende qualche colpo da VICTORIA, ricambiato da altri lanci di neve, conditi dalle risate della ragazzina, che gioca, si diverte, tanto. Ma poi è l’attacco di YARA a coglierla di sorpresa. Si gira verso l’albero e «Quell’albero non ti difenderà!!!» dice, ridendo di gusto e correndo verso YARA, raccogliendo neve e lanciandola senza manco appallottolarla. Piccoli pezzi ma tanti. E se la ride, giocosa. B: Afferra tutte le palline rimaste con un sorriso lieve alla Serpeverde ed un « Ci penso io » che non saprà cosa le prende all’arto ma vuole aiutare. Accertandosi che la via sia libera, si lancerebbe – letteralmente – alla carica. « CHI SI ARRENDE E’ UN PAPPAMOLLAAAA » perché se vi aspettate che lei alzi bandiera bianca per prima, state sbagliando di grosso. Se deve uscire di scena, deve farlo con stile. Inizierebbe quindi a lanciare palline contro TUTTI i membri dell’ALTRA squadra – compresa LIU perché in amore e in guerra di palle di neve tutto è lecito (?) ed incurante di poter essere colpita anche lei. Liu: « Vuoi fare la barriera con la bacchetta così entriamo in campo e tiriamo palle a tutti? » risponde a NEERA quando questa le propone di scatenarsi. Perchè, certo, non vede l’ora di farlo ma non può mica perdere la battaglia. eh. « Io me le metto anche in tasca , se serve » le palle di neve, si (…) ed è così che inizia a riempirsi il braccio sinistro il quale si trova accostato al petto. […] « Defènsio Evocàtus » […] Quindi fa il serpente e quando si alza - portando su con se una valanga di neve che tiene con entrambe le braccia - ha raggiunto YARA. Quindi tenterebbe, se questa non fosse in movimento, di scaraventargliela addosso « questo è per prima » per quello che ha detto a BLY. Toh vendetta. E poi correrebbe via a riprendere i giochi.
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B: « Okay che avevo detto che chi si arrende è un pappamolla » inizia ad alta voce verso i rimanenti compagni, arbitro escluso « Ma inizio ad avere freddo. E mi prude il naso » [...] « Quindi chi ha vinto? » sì NICO, parliamo con te. Facci sapere sto punteggio. Nico: «COS-» chi ha vinto? «Eh… ho perso il conto dei punti ma ha vinto la squadra numero 1. Erano troppo avanti.» Quello eh. E non perché ci sono le sue amiche in squadra, nono. Neera: Solo quando NICO annuncia la vittoria andrebbe ad esultare «Siiiiiiii!!!» contentissima, prima di lanciare un po’ di neve addosso a se stessa, in faccia. Perchè ognuno si diverte a modo suo, lei se la ride. Ma poi andrebbe ad annuire a BLYTHE «Si, direi che è un’ottima.. eeeetciù!!!» starnutisce, mentre la voce diventa acuta «...idea» stava dicendo «Merenda per tutti?» sarebbe quasi ora di cena probabilmente ma vabbè. Comunque tornerebbe al castello con chiunque voglia, per scaldarsi e fare merenda.
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giulia-liddell · 4 years
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Matchmaking
Parole: 2985 (holy shit!)
No beta, we die like men
Fandom: Sanremo RPF
Ship: Amadello/Amarello, background Bossille/Domille, background Lamborketa/Kelettra, background Morgan/Bugo (???)
Avvertimenti: sviluppo confuso, i tecnici di Sanremo hanno bisogno di un abbraccio e di un salario più alto, angst (???Not really???), Tiziano Ferro commette un sequestro di persona (ma gli vogliamo bene lo stesso)
Note autore: Eh, non so neache che dire. Ho avuto due crisi esistenziali mentre scrivevo. Ho aggiunto un taglio perché è venuta il doppio più lunga del solito
Un paio di occhi così dovrebbero essere illegali. Seriamente. Uno è lì che cerca di fare il suo lavoro e poi incrocia lo sguardo di un amico e perde completamente il filo. Come fai a guardare un paio di occhi così e non restare incantato? Amadeus se lo chiede spesso, anzi, se lo chiede ogni maledetta sera che deve lavorare con Fiore. Perché lui è lì che fa il suo show e continua ad avere quello sguardo così magnetico come se fosse giusto andare in giro a far perdere la testa a tutti. Non è per niente giusto. Sì, non è per niente giusto, ma Amadeus deve ammettere che non c’è tortura più dolce.
Andare in crisi per un sorriso non è per niente divertente. Soprattutto se la persona a cui appartiene il sorriso in questione ha la tendenza a sorridere spesso. Cosa crede? Che sia giusto andare in giro a dispensare sorrisi così, come se non rischiasse di fermare il cuore di qualcuno mentre lo fa? Fiorello pensa che prima della fine del Festival Amadeus gli farà venire un infarto. Però non può fare a meno di voler vedere quel sorriso che lo manda così tanto in confusione: è come una droga, ne vuole sempre di più e fa di tutto per ottenerne ancora.
Amadeus crede che se continua così rischia di rendersi ridicolo davanti a tutto il paese. Tecnicamente è già successo con tutti i suoi sciv- le sue gaffe… Ma è meglio non pensarci. Ogni volta che si trova sul palco con Fiore non può fare a meno di prestargli ogni briciola della sua attenzione. Condurre non è più importante, tutto passa in secondo piano, tutto sparisce quando c’è Fiore con lui. Amadeus è quasi certo che sia diventato evidente. Insomma quando vedi qualcuno che non riesce a staccare gli occhi di dosso a qualcun altro e che sorride ogni volta che l’altro respira, qualche dubbio che ci sia qualcosa sotto ti viene… E così è per Amadeus.
Fiorello crede che forse il tutto stia diventando un po’ troppo ovvio. Ecco diciamo che leccarsi le labbra con lo sguardo assorto quando ascolti qualcuno parlare potrebbe essere un indizio significativo… Ma Amadeus sembra non aver notato nulla. Fiorello ogni volta che sale sul palco è più concentrato a fare una performance per Ama che per il pubblico e lui manco se ne rende conto. Lui…. Tutti gli altri forse sì… Arriva un punto in cui non puoi non renderti conto che uno non riesce a staccare gli occhi di dosso a qualcun altro e che fa di tutto per attirare costantemente la loro attenzione. Insomma qualcuno guardando come si comporta Fiorello se ne sarà accorto.
Il mio lavoro fa schifo. È quello che pensano più o meno tutti i tecnici del backstage di Sanremo. I membri dell’orchestra sono gli unici che li capiscono: anche loro lavorano il triplo di tutti gli altri, anche loro vengono pagati una miseria e anche loro non se li fila nessuno. E poi ammettiamolo senza i tecnici e senza l’orchestra il Festival non esisterebbe proprio. Ma nessuno ci pensa mai a queste cose, no? Chi se ne frega dei poveri tecnici che devono correre da una parte all’altra e far funzionare tutta la baracca? Chi se ne frega dei poveri tecnici che devono setacciare ogni angolo del teatro per trovare un cantante scomparso, che alla fine si scopre essere sempre stato sotto il loro naso?  Chi se ne frega dei poveri tecnici che devono sopportare un incrocio di coppie che si fa gli occhi dolci ogni minuto della serata manco fossero ragazzini alla prima cotta? Insomma, va bene Diodato e Levante, lo capiscono; va bene Achille Lauro e Boss Doms, sono fantastici; va bene Elettra Lamborghini e Myss Keta, sono meravigliose; va bene perfino Morgan e Bugo, per quanto strana possa essere come relazione; ma ci si devono mettere davvero anche i conduttori adesso? Non è già abbastanza difficile questo lavoro? Tutti i tecnici sanno che non arriveranno alla fine del Festival con la loro sanità mentale intatta se non risolvono la situazione. Sono arrivati al punto di riconsiderare l’idea dell’orgia proposta da Beningni: è così grave.
In tutto il caos che sta accadendo a Sanremo l’unico che, in un qualche modo, è riuscito a non farsi coinvolgere da niente è stato Tiziano Ferro. Se si esclude il bacio con Fiorello… Ma per fortuna Vic si è solo fatto delle grasse risate e ha continuato a mandargli meme fatti con la sua reazione. Proprio quando uno pensa di non poter essere più fortunato si ritrova un marito così. In ogni caso, Tiziano si è ripreso dallo shock e dal terrore di dover affrontare una crisi coniugale e adesso ha tutto il tempo per concentrarsi sugli sviluppi del Festival. Ha sempre abbastanza tempo da ammazzare tra una sua performance e l’altra, il che gli dà l’occasione di osservare i complicati balletti e rituali delle varie coppie di questo Sanremo. Gli ricorda di quando ha conosciuto suo marito e un po’ lo fa sorridere, ma principalmente lo fa esasperare. Boss Doms ed Achille Lauro non hanno certo bisogno di farsi dire niente da nessuno, Elettra Lamborghini e Keta poco prima della fine del Festival hanno risolto da sole la loro tensione, invece Morgan e Bugo… Qualcosa hanno fatto, ma non è ben chiaro cosa esattamente… Tiziano ha fatto qualche scommessa con l’orchestra e sono in attesa che qualche tecnico trovi le prove per capire chi ha vinto. Molti sospettano che ancora nessuno si sia fatto avanti perché troppo traumatizzato dagli eventi di cui è stato involontariamente testimone per parlare. Conoscendo Morgan e considerando la Grande Fuga di Bugo e la sua successiva misteriosa scomparsa, è altamente probabile…
Il problema però rimane: è come un sassolino nella scarpa e Tiziano non lo sopporta più. Tutti hanno risolto. Tutti. Tranne Amadeus e Fiorello. Loro no. Loro perseverano nella totale inconsapevolezza della loro situazione. Vic gli ha mandato un’immagine che riassume abbastanza la situazione: “You look at him and see the stars and he looks at you and sees the sun and you both think the other is just looking at the ground”. Tiziano ha considerato di fare uno striscione con quella frase e appenderlo sopra il palco dell’Ariston, pensando che potrebbe essere l’unico modo per far passare il messaggio. Ma no, la sorte non ha voluto questo… La sorte gli ha offerto una soluzione meno diretta, ma probabilmente più elegante e che non coinvolge direttamente tutti poveri spettatori di Sanremo.
I fatti sono questi: la quarta sera è stata… Caotica. Va bene, tutto il festival è stato caotico, ma la quarta sera in particolare Amadeus e Fiorello erano fuori controllo. Ogni due secondi li potevi vedere o che si guardavano con gli occhi a cuoricino o che ridevano come degli scemi o che arrossivano come delle ragazzine alla prima cotta. Soprattutto Amadeus. Santo cielo, quell’uomo deve imparare a controllarsi un po’. Vederlo nel backstage mentre Fiorello canta “Quando quando quando” è la goccia che fa traboccare il vaso: Tiziano guarda quella faccia di completa adorazione e pensa “se non fanno qualcosa non mi resta che ammazzarli entrambi, santo cielo”. Ed è in quel momento che la sorte mette sulla strada di Tiziano Ferro i tecnici del backstage di Sanremo. Passano accanto a lui per trasportare dell’attrezzatura e si lamentano a bassa voce «Vorrei che mi avessero detto che parte del lavoro consisteva nel sopportare gente che si scambia sguardi languidi, avrei rifiutato.» dice uno, e il compare subito risponde «Certo, ma onestamente sono solo quei due cretini che non si sono resi conto di niente… Magari se si chiudessero da qualche parte, o che so io, riuscirebbero finalmente a smettere di comportarsi da scolaretti e ricordarsi che sono uomini grandi e vaccinati?». Il primo tecnico scuote la testa «Credo che neanche un segnale divino li possa aiutare, sono un caso disperato.».
Una lampadina si illumina sulla testa di Tiziano. Una malsana idea inizia a formarsi nella sua testa. Dovrebbe sentirsi in colpa, ma onestamente è arrivato ad un livello di disperazione in cui sentirsi in colpa è impossibile. Fiorello ed Amadeus dovrebbero sentirsi in colpa per averlo ridotto così, altro che. Lui sta solo risolvendo la situazione. E i tecnici del backstage saranno i suoi prodi cavalieri in questa missione.
L’esibizione di Tiziano Ferro l’ultima sera è sufficientemente lunga per permettere di mettere in atto il suo piano. Dopo essersi assicurato che i tecnici siano pronti per la loro parte, il cantante sale sul palco soddisfatto. Che cominci lo show.
Nel backstage Amadeus e Fiorello vengono avvicinati da un tecnico «Mi scusi, ci sarebbe un problema la scaletta, dovrebbe venire a controllare che sia tutto a posto.» annuncia direttamente al conduttore. «Certo, certo. Vengo subito.» risponde Amadeus affrettandosi a seguire il tecnico e Fiorello aggiunge «Vengo anche io o questo è capace di farsi venire un infarto per un errore di battitura…». Il tecnico li guida in uno stanzino per gli attrezzi, con casse di microfoni di scorta ed un tavolo pieno di documenti vari ed eventuali. Quando si fermano davanti alla porta il tecnico fa un passo di lato per lasciarli entrare e chiude la porta dietro di loro.
Amadeus è subito nel panico. Inizia a bussare contro la porta ed a pregare il tecnico di aprire. Fiorello cerca di trattenerlo, ma con scarsi risultati «Ama, non credo che servirà a molto prendere a calci la porta… Adesso ci apriranno… Non c’è motivo di agitarsi…» Fiorello guarda il conduttore con aria preoccupata e gli accarezza le spalle. Amadeus si volta verso di lui e subito si sente più calmo «Hai ragione…» risponde sottovoce e poi alza il tono per parlare con il tecnico dall’altra parte della porta «Ehi, riesci ad aprire la porta?» chiede. «Mi dispiace, ordini del signor Ferro… Vi aprirò finita la sua esibizione… Intanto, c’è una radio per ascoltare l’audio dal palco… Vi consiglio di alzare il volume.» dice il tecnico prima di allontanarsi.
Fiorello ed Amadeus si girano contemporaneamente verso la radio che giace sul tavolino. Il conduttore è incerto per un momento, ma Fiore afferra subito l’apparecchio ed alza il volume, poi lo riappoggia sul tavolo e ci si siede sopra. La voce di Tiziano Ferro, leggermente distorta dalla radio, riempie lo stanzino. “A quarant’anni so che nessuno può vedere quanto è bello l’amore se non condividi il tuo sorriso da innamorato. Ci ho messo quarant’anni ma adesso so che il brutto tempo non esiste. È tutto un susseguirsi di stagioni…” Amadeus e Fiorello ascoltano in silenzio, improvvisamente rapiti dal discorso. La voce piena di emozione con cui Tiziano sta parlando è qualcosa di incantevole. Si rendono conto immediatamente che non è un semplice monologo. Non è qualche argomento scelto a caso. Sta parlando della sua esperienza, soprattutto della sua esperienza come uomo omosessuale e del suo matrimonio. Fiorello trattiene un sussulto e Amadeus resta con la bocca aperta a fissare un punto nel vuoto. “Dio non commette errori e non credo abbia iniziato il 21 febbraio 1980. Non sono sbagliato, nessuno lo è. Non accetto speculazioni sul tema”.
«Senti com’è felice…» si lascia sfuggire Amadeus alla fine, l’ansia ed il fastidio per essere stato rinchiuso contro la sua volontà ormai scomparsi. Fiorello annuisce debolmente «Sì, ma… Perché?» chiede più a sé stesso che al conduttore. Amadeus alzo lo sguardo confuso «Perché cosa?» e Fiorello gesticola verso la radio e poi verso le pareti della stanza «Perché tutto questo? Insomma, potevamo benissimo ascoltare il discorso da dietro le quinte… Non c’era bisogn- Oh. OH. Oh no.» Fiorello, che di solito ha una parlantina che non finisce più, si blocca di colpo e si tappa la bocca con una mano mentre sgrana gli occhi. Amadeus torna subito in allarme «Cosa? Cosa c’è?» chiede mentre una serie di scenari catastrofici gli passano per la testa. Fiorello scuote la testa e continua a cantilenare «No, no, no… Assolutamente no…» Amadeus cerca di incrociare il suo sguardo ma lui continua ad evitarlo.
«Ciuri, non capisco… Qual è il problema?» chiede ancora il conduttore e Fiorello risponde con voce soffocata «So perché Tiziano ci ha fatto questo scherzo ed è crudele.» dice serio, più serio di quanto Amadeus l’abbia mai visto. Fiorello si chiede come faccia Amadeus a non aver ancora capito… forse non si è reso conto del modo in cui lui lo guarda? Fiorello gli è davvero così indifferente dal punto di vista romantico che non riesce neanche a capire quando qualcuno vuole spingerlo verso di lui?
«Crudele? Tiziano? Non mi sembra… Voleva che ascoltassimo il suo discorso e ci ha… Rinchiuso… In uno stanzino… Da soli…» la voce di Amadeus si abbassa sempre di più man mano che il suo cervello riesce ad elaborare la situazione e capire cosa sta succedendo. Subito la sua espressione cambia: non più panico, non più calma, solo una faccia afflitta. «Adesso hai capito, eh?» dice Fiorello con un tono abbattuto, anche lui sembra improvvisamente colpito da un’ondata di tristezza. Amadeus resta in silenzio per qualche secondo troppo sovracaricato da quello che sta succedendo. Chiaramente Fiorello è infastidito. Ha capito che Tiziano voleva spingere Amadeus a confessare i suoi sentimenti e adesso non lo riesce neanche a guardare in faccia. Sente di star perdendo il suo migliore amico e si sente morire.
Amadeus abbassa la testa e inizia sfregarsi le mani sulle gambe «Io…» comincia con voce rauca «Io… Capisco che non sia una situazione ideale… E mi dispiace per averti messo in questa posizione e non sapevo che Tiziano avesse in testa di fare questa cosa… Gli avrei detto di no se lo avessi saputo, non è giusto metterti in una situazione simile, mi dispiace tanto Ciu- Rosario.» la voce del conduttore trema leggermente e minaccia di spezzarsi alla fine. Fiorello scuote la testa e alza lo sguardo verso il soffitto «No, no… Non devi scusarti… Non è colpa tua, è colpa mia… Se non fosse per me non ci avrebbe fatto questo scherzo… Insomma capisco che devi sentirti a disagio… Io… Non volevo davvero… Spero che tu possa ancora considerarmi tuo amico, nonostante questo… Incidente.»
Amadeus ricaccia le lacrime che minacciano di scendere «Io… Temevo che tu non riuscissi più a considerarmi un amico… Io voglio conservare la nostra amicizia… Se tu lo vuoi… Sono felice di sapere che anche se i miei sentimenti per te sono diversi, tu riesca comunque a considerarmi tuo amico…» Fiorello si volta di scatto verso il suo amico e lo guarda dritto negli occhi «Aspetta, cosa? Cosa hai detto? Sentimenti per me? Di cosa stai parlando?» parla quasi troppo velocemente perché il conduttore riesca a capire, improvvisamente ravvivato dalle sue parole. Amadeus lo guarda confuso «Sì… Il motivo per cui Tiziano ci ha rinchiusi qui e ci ha fatto ascoltare il discorso e tutto quanto… Voleva che confessassi i miei sentimenti per t- OMMIODDIO, non dirmi che non avevi capito! Oh no! OH no, no, no, no, no… Dimentica quello che ho detto, ti prego. Davvero diment-» il discorso insensato dettato dal panico di Amadeus viene interrotto all’improvviso dalle labbra di Fiorello che si poggiano sulle sue.
L’intero corpo di Amadeus va in tilt: il suo cuore si ferma per un momento, smette di respirare e tutti i suoi muscoli si irrigidiscono subito prima di rilassarsi improvvisamente. Amadeus vorrebbe capire cosa sta succedendo e perché, ma in quel momento nemmeno il panico può impedirgli di godersi l’attimo. Rosario Fiorello, il suo Ciuri, lo sta baciando. Non c’è niente per lui che importi più di questo al mondo. Fiorello accarezza una delle guance di Amadeus con una mano e lo tira più vicino. Amadeus vorrebbe che questo momento non finisse mai. Le labbra di Fiorello sono calde, le sue lo accarezzano con dolcezza e il suo profumo è inebriante.
Fiorello si allontana, sorride ed appoggia la fronte contro quella di Amadeus senza dire niente. «Io… Fiore… Non ho…» il conduttore cerca di parlare, ma non riesce a dire due parole di fila senza ridacchiare. Fiorello gli accarezza la faccia «Credevo che Tiziano avesse architettato tutto questo per costringere me a confessare i miei sentimenti… E quando hai capito e ho visto la tua reazione ho creduto che mi stessi rifiutando… E… Poi hai detto che avevi frainteso… E… Non ho saputo trattenermi…» Fiorello sta guardando Amadeus con la stessa adorazione negli occhi di tutte le altre sere del Festival e il conduttore finalmente la riconosce per quello che è: la dimostrazione del suo amore. «Non ci credo… Siamo davvero due minchioni.» commenta e Fiorello ride «Non avrei saputo dirlo meglio.» si avvicina per baciare Amadeus di nuovo, ma lui scatta un passo indietro «Io ho ancora un Festival da presentare!» e proprio mentre sta finendo la frase la porta viene aperta da un Tiziano Ferro che sorride soddisfatto.
Amadeus si fionda fuori dallo stanzino per raggiungere il palco, ma fa quasi subito marcia indietro per dare velocemente un bacio a Fiorello e poi scappa di nuovo. Da un angolo del backstage si sente arrivare un “Hallelujah” e Tiziano ridacchia. «Ce l’avete fatta.» commenta osservando l’espressione beata sulla faccia di Fiorello «Sì…» dice con tono sognante prima di diventare improvvisamente serio «Ma tu la pagherai cara, lo sai?» Tiziano annuisce continuando a sorridere «Certo, lo so»
Un tecnico si avvicina al cantante e gli allunga una banconota da dieci euro «Fabio ha confessato di aver visto… Ha vinto lei. Non so se sia un bene o un male onestamente.» dice l'uomo con la faccia di uno che ha visto un fantasma «Dopo aver sentito cosa aveva da dire, ho capito perché non ha confessato prima… Come fai a…?» il tecnico non finisce la frase e si allontana facendo un gesto di saluto mentre Tiziano lo ringrazia. Fiorello guarda il cantante con aria confusa ed alza un sopracciglio per chiedere silenziosamente delle spiegazioni. Tiziano lo liquida con un gesto della mano «Ti spiego dopo, è una storia lunga.»
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Oggi le medicine so’ tutte indolore e a effetto immediato. Fatece caso.
A un ragazzino che c’ha 38 je dai il Nurofen alla fragola e in 4 ore c’ha 36,5 e magari è lui che te chiede l’altro.
Se c’ha la tosse se fa 10 minuti de aerosol.
Altrimenti se prende lo Stodal ai frutti de bosco.
Quando eravamo ragazzini noi gli sciroppi erano tutti bianchi, coi grumi e sapevano de merda, le siringhe c’avevano un ago de 4 mm de diametro, invece dell’aerosol ce piazzavano in piedi sulla sedia davanti al forno col canavaccio in testa a respira’ il vapore dell’acqua bollente che se poco poco te movevi male annavi a fini’ sul messaggero in cronaca e dopo du’ giorni sui necrologi.
Il termometro oggi è elettronico e in plastica, lo metti sotto l’ascella, dopo 30 secondi fa bip e leggi la temperatura, all’epoca era de vetro, ghiacciato e dovevi conta’ i minuti che passavano mentre piano piano perdevi l’uso del braccio, dentro ce stava il mercurio che se per sbaglio usciva fuori te mettevano la casa in quarantena tipo il film “Rec”.
Poi c’era il vics-vaporub che era un unguento a base de vinavil che te lo spalmavano sul petto e te appiccicava il pigiama, se dormivi a pancia in giù restavi incollato al materasso.
Per non parlare delle supposte, quando eravamo piccoli noi erano lunghe 4 centimetri, parevano i proiettili de un AK-47.
In poche parole, quando eravamo piccoli noi, se t’ammalavi erano cazzi.
Menomale che la medicina fa progressi..
Me la sto cavando col nurofen e termometro della Chicco😅
Justine♠️
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angolodelsorriso · 5 years
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MEDICINE
Oggi le medicine so’ tutte indolore e a effetto immediato. Fatece caso.
A un ragazzino che c’ha 38 je dai il Nurofen alla fragola e in 4 ore c’ha 36,5 e magari è lui che te chiede l’altro.
Se c’ha la tosse se fa 10 minuti de aerosol.
Altrimenti se prende lo Stodal ai frutti de bosco.
Quando eravamo ragazzini noi gli sciroppi erano tutti bianchi, coi grumi e sapevano de merda, le siringhe c’avevano un ago de 4 mm de diametro, invece dell’aerosol ce piazzavano in piedi sulla sedia davanti al forno col canavaccio in testa a respira’ il vapore dell’acqua bollente che se poco poco te movevi male annavi a fini’ sul messaggero in cronaca e dopo du’ giorni sui necrologi.
Il termometro oggi è elettronico e in plastica, lo metti sotto l’ascella, dopo 30 secondi fa bip e leggi la temperatura, all’epoca era de vetro, ghiacciato e dovevi conta’ i minuti che passavano mentre piano piano perdevi l’uso del braccio, dentro ce stava il mercurio che se per sbaglio usciva fuori te mettevano la casa in quarantena tipo il film “Rec”.
Poi c’era il vics-vaporub che era un unguento a base de vinavil che te lo spalmavano sul petto e te appiccicava il pigiama, se dormivi a pancia in giù restavi incollato al materasso.
Per non parlare delle supposte, quando eravamo piccoli noi erano lunghe 4 centimetri, parevano i proiettili de un AK-47.
In poche parole, quando eravamo piccoli noi, se t’ammalavi erano cazzi.
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If you were to follow the 31 Day Fat Loss Cure, weight loss and a toned physique is possible within a four weeks. This program was created by Vic Magary,
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girlfromtube · 5 years
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PHOTOS: http://girlfromtube.tumblr.com/post/182027318683 EPISODIO 5 Gloria Roosevelt: Sono anni che ti lamenti di questo quartiere dicendo cosa avresti fatto se ne avessi avuto l'occasione. Beh, ecco la tua occasione! Conosci tutti nel quartiere, ti amano e ti rispettano. Candidati tu come consigliere. Nuber: Aspetta, l'abbiamo fatto per un motivo?! Adoro quando succede! Bridget Fitzsimmons: Pensate di baciarvi anche il culo o ce ne andiamo a spasso? Maureen Murphy: Quella impreca più di mio padre. Bridget Fitzsimmons: Succhiacazzi!!! Frank Murphy: Fottuto biondastro ladro di sogni. Chet è mio amico, siamo i più grandi, dovremmo parlare. Ma no! Vic è il bello del ballo. Fottuto surfista. Io mi faccio il culo e nessuno lo apprezza!!! Sue Murphy: Se ne stanno lì sedute a denigrarmi. Evelyn non sa neppure fare un bambino, io ne ho fatti quattro! Io mi faccio il culo e nessuno lo apprezza!!! Bridget Fitzsimmons: Hey ti sei mai messo a pensare a come morirai? Bill Murphy: Probabilmente ci penserà mio padre, sbattendomi al muro. Bridget Fitzsimmons: Oh, davvero?! Sembra proprio un gran succhiacazzi! Io scommetto che mi spareranno. Sue Murphy: I miei sogni sono finiti. Andati. Evelyn: Guarda il lato positivo Sue. Almeno adesso sai che è stato uno sbaglio desiderare una carriera. Le delusioni sono troppe, ecco perché non abbiamo cercato di avere altri figli. Goomer ancora dice che è stata una indigestione! Nguyen-Nguyen Stevenson: So che sei molto tListe Sue, ma pensa al folcucchiello come al Vietnam. Quando tutto ciò che ami è in fiamme, magali la pelsona che ha bluciato tutto, te ne tilelà fuoli. Se io ho avuto un nuovo inizio, lo avlai anche tu. Sue Murphy: Non ne sono sicura. Maureen Murphy: Papà una donna sta battendo un uomo!!! Frank Murphy: Non ho tempo per guardare i cartoni. Sue Murphy: E' sport!!! Chet Stevenson: Patteggi per il nemico, soldato? Vic Reynolds: La bellezza non sarà mai mia nemica. Sue Murphy: Magari è ora di intraprendere un nuovo capitolo della mia vita. Frank Murphy: Finché rimarrò nel tuo libro, sarò felice.
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bestsellingpronline · 3 years
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entheosedizioni · 3 years
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Elisabetta Galli e Sara Casini
1. Cosa ci puoi dire di te e cosa no? Elisabetta: Preferisco dirvi com’è Sara... perché non amo particolarmente parlare di me. Sara è una persona solare, brillante, empatica e un’inguaribile ottimista. Sara ha creduto in me e insieme abbiamo pubblicato il nostro primo libro di fiabe e scritto una sceneggiatura teatrale, laddove tutti gli altri forse  mi avrebbero forse giudicata come “la pazza della porta accanto”. - Di Sara non posso dire... che  crede ancora nelle favole! Sara: E allora io vi dico com’è Elisabetta. Elisabetta è una persona introversa e all’apparenza seriosa, ma se si fida di te e si lascia scoprire hai la fortuna di conoscere un mondo fatto di curiosità, sensibilità e di folle ingegno. È grazie alla sua determinazione che oggi siamo qui a rispondere a queste domande. - Non posso dirlo nemmeno io... ma anche lei crede ancora nelle favole.   2. Cosa scrivi e perché? E. S. Fiabe per bambini e racconti per ragazzi. E.  Da bambina conoscevo le favole più classiche, ma crescendo ho voluto approfondire spalancando la porta di questo bellissimo mondo e me ne sono innamorata. Scrivendo mi sono costruita una realtà diversa da quella che avevo sempre vissuto. Credo che ognuno di noi abbia il dovere verso se stesso di cambiare le cose che non gli piacciono, poco alla volta, giorno per giorno, step by step. S.  Perché non ho mai smesso di essere quella bambina ricca di immaginazione che inventava personaggi, storie e avventure fantastiche.   3. Cosa manca nell’attuale panorama letterario e cosa c’è di troppo? E. S.  noi due! (in coro). E.  Sicuramente ci sono troppi autori che accettano compromessi con case editrici a pagamento pur di vedere pubblicata  la propria opera. Secondo noi un buon editore crede e scommette su quelli che reputa i propri “cavalli vincenti”. S. Troppi casi editoriali legati al nome e al numero dei followers a volte a discapito della qualità stessa dell’opera.   4. Come convinceresti il lettore a leggere di più? Quando si è letto abbastanza? E.  Leggere è portentoso! La lettura infrange tutte le leggi della fisica trasportandoti su dei comodi sedili volanti nella realtà parallela che hai scelto di vivere, dimenticando  tutto il resto. Suggerirei quindi, se vuoi viaggiare nel tempo e nello spazio: apri un libro! S. Spiegandogli che con la lettura si resta giovani nella testa e nel cuore, è come bere dal calice più scintillante un elisir di lunga vita. - E.S.  Pensiamo entrambe che ci vorrebbe “Mastrotempo” per poter dire di aver letto abbastanza.   5. Vivi di scrittura? O per la scrittura? E. Vivo per la scrittura e per tutto ciò che mi incuriosisce e stimola la mia immaginazione. S. Nella vita di tutti i giorni sono sempre davanti al PC per lavoro, ma con la testa penso sempre a quanto vorrei potermi dedicare alla scrittura a tempo pieno.   6. Qual è il tuo ultimo progetto? E.S.  La Tenda Magica -  Ima, Vic e I 5 Regni Un libro di fiabe illustrato dalla bravissima Silvia Tilli, dedicato ai nostri nipoti e ispirato al fantastico mondo dei bambini, dove realtà e fantasia si fondono insieme in un unico grande viaggio, quello della scoperta di nuovi mondi e nuovi amici. Scritto a 4 mani, inizialmente autopubblicato e promosso con un teatrino di burattini itinerante da noi ideato e con all’attivo più di 30 eventi nel Lazio tra scuole e librerie, ora, grazie alla pubblicazione con Entheos, il libro è diventato a tutti gli effetti un prodotto editoriale, risultato di un un’ottima sinergia tra casa editrice e autrici.   7.Qual è il tuo prossimo progetto? E.S.  Il nostro prossimo progetto è la pubblicazione del libro “Yuyo - la formica aliena” tratto dall’omonimo spettacolo teatrale di cui siamo autrici insieme a Pier Luigi Nicoletti e andato in scena al Teatro degli Eroi di Roma durante la settimana dell’Epifania 2020. Yuyo è una fiaba dei nostri tempi, la storia di un incontro speciale tra mondi diversi capaci di salvarsi l’uno con l’altro. Il libro tratta tematiche importanti come la salvaguardia dell’ambiente, la diversità, il bullismo e l’amicizia raccontate in chiave fantasiosa volta a sensibilizzare i ragazzi e le loro famiglie. Ah! Ovviamente è in progetto anche il sequel della Tenda Magica.   8. Quali sono i pro e i contro della scrittura? E.  Scrivere è donare per sempre una parte di sé agli altri, è uno dei gesti più generosi che si possa fare. Io penso che per poter realizzare qualcosa, qualsiasi essa sia, occorrono impegno, passione, determinazione e la fortuna di incontrare qualcuno realmente interessato a quello che hai da proporre, tanto da offrirti una possibilità portando alla luce  il tuo progetto.  Regalate opportunità perché è il più bel regalo che si possa fare, ma è anche il più bel regalo che si possa ricevere. S. Nel nostro caso specifico scrivere a quattro mani è davvero qualcosa di sorprendente . La facilità con la quale nelle nostre storie riusciamo a far convivere e bilanciare il mio lato ironico e il suo lato drammatico che amalgamati insieme raggiungono la loro massima espressione è davvero incredibile. -  E.S. Al momento avendo scritto soltanto fiabe riusciamo a vedere solo i “pro” della scrittura, crediamo però che cimentandoci  in  altri generi, affondando la penna nel nostro io più recondito, sia più facile imbattersi nei “contro” della scrittura. Magari un giorno potremmo sperimentarlo anche noi, perché no?   9. Dove andresti e cosa porteresti con te? E. Andrei a Disneyland, il regno della magia, dove le fiabe diventano realtà. Porterei con me una valigia vuota, per riempirla di sogni. S. Andrei a Disneyland con Elisabetta, nascondendomi nella sua valigia, così quando la apre per riempirla la trova già piena! Ma voi non diteglielo, altrimenti mi rovinate la sopresa!   10. Perché resti? E. Sarà la prima cosa che farò, appena possibile! S. Resto? E chi l’ha detto che resto? È già tutto prenotato!
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freeupdate · 4 years
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anamorales · 5 years
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How to Stretch Correctly (4 Routines to Try)
Today, you’re going to learn how to stretch.
If your warm-up is the appetizer, and your workout is the main course, than the post-work stretch is your dessert.
Sure, you can NOT eat dessert…but that will make your night feel incomplete.
And not stretching – especially after a strength based workout – could be cutting your progress short!
In this guide, we’ll share why you should NOT stretch before your workout, but you SHOULD stretch after your training,
I’ll also provide you with video instructions for multiple routines to try out!
Because I’m nice like that.
Also, if you’re stretching as part of a strength training routine, you might be interested in our 1-on-1 Online Coaching Program. We don’t just focus on weight loss, but helping people level up their entire lives. That includes nutrition, mobility, goal setting, and even overcoming fears and becoming an actual superhero.
We’d love to have you check it out if this sounds like something up your alley!
Okay let’s get limber!
Should I stretch Before or After A Workout?
As pointed out in this consolidation of studies, there aren’t many benefits to static stretching before workouts.
For starters, static stretching will not result in the reduction of chance of injury, for starters.
Also, static stretching can actually decrease your potential for strength gains and performance.
This is why we recommend dynamic warm-ups (jump jacking, leg swings, arm circles) instead. As pointed out in another study, “warming up” can also help reduce soreness after a workout.
Now, stretching AFTER a workout CAN be helpful, but not for the reasons you’d expect!
Stretching hasn’t been proven to reduce soreness or improve one’s recovery time, but stretching CAN help improve flexibility.
This is super helpful if you have the flexibility and mobility of this robot:
So why bother stretching after a workout? As pointed out above, your strength output will decrease following a stretching routine (you ARE strength training, right?).
So stretching after a workout allows you to work on flexibility and mobility without needing to worry about losing your strength!
In this nerd’s opinion, I personally find that stretching – even a tiny bit AFTER a workout – can be beneficial. This article over on Tim Ferriss’s Blog explains it well:
“When you lift a weight your muscles contract. And after the workout the muscles remain contracted for some time. The following restoration of the muscles’ length is what recovery is. Until the muscle has restored its length, it has not recovered.
Hence he who does not stretch his muscles slows down the recuperation process and retards his gains.” Besides, tension and relaxation are the two sides of the same coin, “if the muscle forgets how to lengthen, it will contract more poorly. And that is stagnation of strength.”
And with improved flexibility comes improved performance in almost all areas of life (yup, even THAT).
Also, as you get older, your flexibility and mobility start to go…making you FEEL older.
If you can stay flexible, you’re more likely to stay happy and healthy for far longer.
Staying flexible keeps you active, and staying active keeps you young.
Beginner Stretching Routine VideoS
Now, after working out, HOW should you stretch depends on a few factors: Your particular fitness level, your level of flexibility, how hard you worked out, and which muscles have been stretched.
Here’s a beginner stretching routine to complete after your workouts, starring my buddy Vic Magary.
What’s important is to try your best, don’t stretch beyond the point where the movements are actually painful. Slight discomfort (from stretching, duh) is what we’re aiming for.
Now, how far you stretch is up to you – You know your body best, and it’s the only one you got – so please take care of it!
The Beginner Cool Down Stretching Routine is as follows:
Reach above and fully extend your body.
Keep legs straight, bend forward and stretch for 10 seconds.
Stretch towards the left for 10 seconds, and then the right for 10 seconds.
With legs together bend forwards for 10 seconds.
Squat down and hug your knees to your chest.
Roll onto your back in the same position.
Kneel and lean back with arms extended and rock forwards stretching the lower back (repeat 3-5 times).
Sit with the bottoms of your feet together, lean forward and stretch (repeat 2 or 3 times).
Advanced Stretching Routine
Here’s a video of a more advanced stretching routine that I adapted from my fitness Yoda/friend Mike Rickett. It’s a mix of yoga, stretching, tai-chi, pilates, and awesome.
This is relatively advanced, so don’t do any of these movements that are too much of a reach (get it?!) for you.
The video explains everything, so pay attention to both the movement and number of repetitions.
Although I move quickly through the movements (sorry about that), don’t confuse my movements with bouncing – stretch as far as you can, hold it for a few seconds without bouncing, and then repeat the process:
is yOGA good FOR a post-workout stretch?
Yoga is awesome.
It can help improve flexibility, strength, and mindfulness.
Plus, if you’re looking for a stretching routine to cool down with after your training, yoga almost seems built for it. Oftentimes a yoga routine will end in corpse pose, the perfect posture after a hard training session.  
Want to see a sample routine? You got it:
youtube
The above video (Water Series – A)  is taken from our course, Nerd Fitness Yoga. If you like it, I’d encourage you to go browse the page and check it out.
Want more free videos and demos on yoga poses? You can click right here for “21 Yoga Poses for Beginners.”
USing a Foam roller for post-workout stretches
Do you own a foam roller?
With that, and a little floor space, you’ll have all you need for perfect post-workout stretch.
Let’s show you how to do the following:
Thoracic Spine
Glutes (both sides)
Quads (one at a time)
Abductors
Here’s a video demonstrating the moves, plus a T-Rex (this is Nerd Fitness after all):
youtube
Want more tips on starting a foam roller practice? Click right here for our article “How to Use A Foam Roller.”
pARTING WORDS ON STRETCHING EXERCISES
What’s that? You want even more stretching recommendations?
Depending on how you’re feeling, where you’re sore, and so on – you can throw in some additional movements:
Ballet stretch
Full body stretch
Back stretch
No matter what training your doing, whether it’s with bodyweights, actual weights, or running, always make sure you take some time post-workout for some stretching exercises. You’ll do a lot to help speed up your recovery.
Alright, your turn:
Do you have any favorite post-exercise stretches?
Any difficult areas you try and troubleshoot after your training?
What do you do to help with post-workout recovery?
Let us know in the comments!
-Steve
PS: With all this talk on post-workout stretching, did you forget to remember to warm up before your workout? I got you!
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All photo citations can be read right here.[1]
Footnotes    ( returns to text)
Decathlon, Amazing, 145, Batman, Nevada, Foam, Yoga.
How to Stretch Correctly (4 Routines to Try) published first on https://immigrationways.tumblr.com/
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teamfitgear · 4 years
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The 31 Day Fat Loss Cure Review - Does Vic Magary's Program Work?
The 31 Day Fat Loss Cure Review – Does Vic Magary’s Program Work?
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The 31 Day Fat Loss Cure by Vic Magary is a very popular fitness program on these days.
In this 31 Day Fat Loss Cure review we will take a look at this program and see what you will find inside and what are the pros and cons of Vic Magary’s fitness system.
The 31 Day Fat Loss Cure Review – What Exactly Is It?
Created by Vic Magary, an ex US Army soldier and a martial artist in Tae kwon do…
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“TAKE ME OUT���  F I V E
Sono passati almeno cinque minuti da quando Will cerca disperatamente le chiavi della sua Range Rover ultimo modello. Io me ne sto qui a ridere tra me e me, immaginando una sua possibile reazione non appena gli dirò che le sue adorate chiavi sono nella tasca del giacchetto di pelle che sto indossando in questo momento.
Questo giacchetto è il suo, me lo ha prestato perché secondo lui, cito testualmente, il suo è molto più figo di tutti quelli che ho io; beh, si vede che non ama la mia sfilza di giacche di jeans.
A proposito, oltre al suo bellissimo giacchetto, ha anche deciso quale vestito avrei dovuto indossare. Ne ha scelto uno nero, senza spalline e con una sfilza di brillantini concentrati sul corpetto. Quest'ultimo è molto attillato; la parte del vestito che strizza la pelle termina però all'altezza dei fianchi, dove si apre il minimo indispensabile: giusto per lasciare spazio al corpo di compiere movimenti. Ha anche deciso che avrei dovuto mettere delle scarpe semplici nere con tacco 12.
Da come ne parlo, sembra che mi dispiaccia del modo in cui sono vestita, ma la verità è che non ho obbiettato nemmeno una volta.
Prendo le chiavi della sua macchina e le faccio dondolare davanti al mio viso, in attesa che lui si accorga di essere stato fregato. Non appena volge lo sguardo verso di me, noto la sua espressione mutare: da prima disperata, ora è un misto tra confusa e arabbiata; infatti i suoi occhi vispi si fissano nei miei che riflettono un'espressione compiaciuta.
Sulla fronte e ai lati dei suoi occhi, vi sono delle leggere rughe, dettate suppongo dalle sue sopracciglia aggrottate.
A confondermi però, è il sorriso derisorio che appare sulle sue labbra.
"Pensi di farla franca, non è vero?" Un'espressione divertita sul suo volto.
Non faccio in tempo a rispondere, che le sue dita arpionano i miei fianchi e si muovono consapevoli del loro effetto su di me. Infatti, i miei occhi si riempiono di lacrime e il sorriso sornione sul mio volto, non dà cenno di voler svanire.
Le mie risate che echeggiano nell'aria sostituiscono il silenzio assordante che incombeva nella camera.
"Va bene, va bene. Chiedo perdono." non penso che le mie parole siano state molto comprensibili considerando le risate che mi impedivano di parlare correttamente.
Il movimento delle sue dita rallenta per poi svanire completamente. Nonostante ciò i miei battiti cardiaci sono ancora accelerati, e le nostre risate non cessano neanche per un secondo.
Will si alza lentamente da sopra di me  e mi porge una mano per fare lo stesso.
"Dai, andiamo, siamo già in ritardo." mi informa lui.
"In ritardo per cosa?"
"Oh, non te l'ho detto? Evidentemente no. Comunque questa sera ti presenterò dei miei amici, quelli della 'comitiva'. Sono simpatici, alcuni di loro possono sembrarti strani e fidati, lo sono, ma sono persone affidabili. Ovviamente se qualcuno di questi ti dà fastidio, non farti problemi e dimmelo immediatamente."
Le sue parole sono gentili  le apprezzo, ma so cavarmela benissimo da sola e lui lo sa bene. Nonostante lo sappia ha sempre avuto questo senso di protezione nei miei confronti. Non so perché, suppongo che si senta in dovere di proteggermi perché ci siamo sempre considerati come fratelli e ci siamo comportati come tali.
"Will, io-" faccio per parlare, ma lui mi interrompe.
"Lo so Vic, non c'è bisogno che me lo ripeti ogni volta. Quello che intendo, è che se ti serve io ci sono, sempre."
Gli rivolgo un sorriso che, per la prima volta da un po' di tempo, non è forzato.
Effettivamente, sarei dovuta essere contenta di aver passato i miei ultimi due anni a Milano, insomma, non è di certo una brutta città. Il vero problema però, non è mai stato quella che si definisce la città della moda, ma è stato la lontananza dalla mia città natale: Roma.
Appena trasferita nella città del Nord Italia, mi sono detta di non provare nostalgia del passato, di aprire un nuovo capitolo della mia vita, di farmi nuovi amici, magari anche di migliorare il rapporto con la mia famiglia. Non essendo una persona con tanta forza di volontà, ho lasciato perdere tutto. Ci ho provato per le prime tre, al massimo quattro settimane. Vedendo che non ottenevo risultati, ho smesso di provarci. Non sono fiera di ciò che ho fatto e quando  ci ripenso, mi giustifico dietro al fatto che stavo male per Damiano, di conseguenza ero debole emotivamente e moralmente.
A proposito di lui, non sembra, ma mi manca. Forse più di quanto io sia disposta ad ammettere. Vedere che la sua vita non è cambiata di una virgola, che lui è felice senza di me, fa male. Sembra sia diventato più forte di quello che era prima. Se prima aveva un'armatura di pietra, ora ce l'ha d'acciaio. Niente riesce a scalfirlo, probabilmente neanche a procurargli qualche graffio.
Siamo più simili di quanto pensassi.
"Allora? Che fai, non vieni?" A distogliermi dai miei pensieri è Will, posizionato allo stipite della porta, probabilmente ad aspettarmi per scendere al piano inferiore.
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