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#vetrofania
afutanuuntii · 1 year
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Vetrofania sulla vetrina di una caffetteria. • Glass decal on the show window of a café. • 喫茶店のウィンドウステッカー。 ••• #caffetteria #caffe #locale #grill #vetrofania #vetrofanie #vetrina #linguagiapponese #kissa #kissaten #cafe #grassdecal #windowdecal #windowfilm #windowdisplay #sticker #showwindow #shopdesign #japaneselanguage #kanji #喫茶 #喫茶店 #ショーウィンドウ #ウィンドウステッカー #ステッカー #日本語 #漢字 #tè #tea #茶 (岡山県生涯学習センター) https://www.instagram.com/p/Co1W662L7z7/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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lamilanomagazine · 1 month
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Recupero farmici validi non scaduti. Nell'ultimo anno sono state salvate a Verona 20mila confezioni e risparmiati 1,6 mila euro dal 2015
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Recupero farmici validi non scaduti. Nell'ultimo anno sono state salvate a Verona 20mila confezioni e risparmiati 1,6 mila euro dal 2015. Lo spreco farmaceutico si combatte con il corretto utilizzo e smaltimento dei medicinali, ma anche con il "Recupero farmaci validi non scaduti" che vede la partecipazione attiva dei cittadini. Nelle 24 farmacie veronesi che aderiscono all'iniziativa, dal dicembre del 2015 ad oggi sono state salvate e utilizzate 95.000 confezioni per un valore di 1.636.000 euro. Solo negli ultimi 15 mesi, dal 1 gennaio 2023 al 23 marzo 2024, sono state recuperate su Verona e provincia circa 20.000 confezioni per un valore di 473.000 euro. A cura di Fondazione Banco farmaceutico onlus il "Recupero farmaci validi non scaduti" coinvolge Comune di Verona, Azienda Ulss 9 Scaligera, Federfarma Verona, A.G.E.C., Farmacie Unite, Associazione Farmacisti volontari in Protezione Civile di Verona, gli enti socio assistenziali CESAIM Centro Salute per immigrati e UMMI Unione Medico Missionaria Italiana. I cittadini consegnano in farmacia le confezioni inutilizzate e rispondenti a precise garanzie di integrità che vengono successivamente riposte in specifici contenitori presenti nelle farmacie aderenti (elenco completo nel sito www.bancofarmaceutico.org) riconoscibili dalla vetrofania fornita dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus. "Un grande servizio di cui tutti beneficiano – dichiara l'assessora alle Politiche sociali Luisa Ceni –, in primis Cesaim e Ummi, ma anche chi dona, perché si tratta di un gesto importantissimo che fa sentire una comunità viva e attenta a chi ha più bisogno. Ma il recupero va anche a vantaggio dell'Ambiente, perché diversamente i farmaci andrebbero smaltiti. L'attività testimonia come Verona sia una città generosa, disponibile e attenta ai meno fortunati. I numeri attestano che il trend è in continua ascesa, a conferma di una crescente sensibilità della nostra città: dal 2015 sono state donate 95.000 confezioni, delle quali 19.783 solo nel 2023". Modalità di raccolta. Per garantire la salute dei pazienti riceventi, la validità residua dei farmaci non deve essere inferiore a 8 mesi, presentare confezioni integre, sia per il confezionamento secondario (esterno) che quello primario (interno), avere il nome commerciale o principio attivo perfettamente identificabili insieme al lotto e alla data di scadenza, oltre al foglietto illustrativo originale. Sono esclusi i medicinali che appartengono alle tabelle delle sostanze stupefacenti e psicotrope nonché quelli da conservare a temperature controllate (catena del freddo). Sono altresì esclusi flaconi e tubetti non sigillati. L'Ente assistenziale abbinato alla singola farmacia, Cesaim o Ummi, effettuerà nell'arco di pochi giorni e alla presenza del farmacista il ritiro dei medicinali che verranno poi utilizzati da pazienti in stato di bisogno sanitario. Tutte le procedure vengono tracciate in modo dettagliato grazie ad un software gestionale fornito dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus. Il progetto, patrocinato dall'Ordine dei Farmacisti di Verona, è sostenuto dal Comune di Verona con un contributo economico e dalla costante operatività dell'Associazione farmacisti volontari in Protezione Civile di Verona nonché dal monitoraggio di Federfarma Verona con l'obiettivo di ampliare il raggio d'azione grazie alle numerose farmacie attualmente in lista di attesa. "Questa attività umanitaria si inserisce nella rosa di interventi messi in atto dalla Fondazione in collaborazione con la partecipazione delle farmacie territoriali per combattere la povertà sanitaria – dichiara Matteo Vanzan, segretario di Federfarma Verona e referente territoriale Fondazione Banco Farmaceutico onlus –. Il corretto recupero dei farmaci rientra in ambito socio sanitario, nella tutela ambientale e risparmio economico per la sanità pubblica. Prendersi cura del prossimo oltreché curarlo è la matrice dell'attività di beneficenza che, come in questo caso, ha bisogno di tanti soggetti diversi, ai quali rivolgo il mio più sentito ringraziamento per l'impegno costante e non retribuito in favore di chi si trova in difficoltà nel nostro territorio". In una città italiana di circa 270.000 abitanti, come Verona, ogni anno vengono gettate dai cittadini circa 290 tonnellate di farmaci con una spesa di 435.000 euro per il loro conferimento e distruzione in discarica, trattandosi di rifiuti speciali che richiedono complessi processi di smaltimento. I risultati sono stati presentati questa mattina a Palazzo Barbieri dall'assessora alle Politiche sociali Luisa Ceni. Presenti, Matteo Vanzan delegato territoriale Fondazione Banco Farmaceutico onlus e segretario Federfarma Verona, Antonella Ferrari Aulss9 Scaligera U.O.S. autorizzazione e vigilanza farmacie e magazzini, Elena Vecchioni presidente Federfarma Verona, Anita Viviani presidente A.G.E.C.,, Federico Realdon presidente Ordine farmacisti della provincia di Verona, Loredana Bavosa Farmacisti Volontari in Protezione Civile di Verona. "Il servizio di recupero dei farmaci consente un importante risparmio al Sistema Sanitario Nazionale – evidenzia Federico Realdon – per l'accesso alle cure dei più bisognosi. Grande è il lavoro dei volontari che ogni giorno si adoperano affinché la filiera lavori al meglio. Una sinergia tra i farmacisti volontari, la Protezione civile, le farmacie scaligere e l'Aulss9. L'auspicio è che questo progetto cresca sempre più; il territorio ci chiede di mettere le nostre professionalità a servizio della comunità". "Le farmacie Agec dotate di raccoglitore per farmaci validi non scaduti sono attualmente tre – spiega Anita Viviani – Cadidavid, Grattacielo in piazza Santo Spirito e San Massimo. Compatibilmente con le possibilità di gestione da parte degli organizzatori della Raccolta, l'azienda offre la propria disponibilità ad accogliere ulteriori contenitori anche in altre delle sue 13 farmacie capillarmente distribuite sul territorio. Tutte le farmaciste e i farmacisti Agec della città sono impegnati a sensibilizzare i cittadini a non buttare ma a donare i medicinali rimasti inutilizzati, qualora correttamente conservati nella loro confezione primaria e secondaria e con almeno 6 mesi di validità residua".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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In commercio esistono numerosissime tipologie di vetrofanie natalizie. Le principali tipologie sono le vetrofanie natalizie per vetrine, quindi utilizzate per decorare i negozi nel periodo di natale, e le vetrofanie per finestre natalizie. Questi adesivi natalizi per vetrine non sono esclusivi per i negozi poiché possono essere adattati anche alle finestre di casa chiaramente dividendo i soggetti. La maggior parte delle vetrofanie di natale sono realizzate con materiali ecologici, non tossici e insapori, sono riutilizzabili e durevoli, si rimuovono facilmente e non danneggiano il vetro. [content-egg module=Amazon template=item groups="uno"] [content-egg module=Amazon template=item groups="due"] [content-egg module=Amazon template=item groups="tre"] [content-egg module=Amazon template=list groups="vetrofanie"] Con i nostri consigli applicare le vetrofanie natalizie sarà un gioco da ragazzi Le vetrofanie natalizie sono belle sia per le finestre di casa sia su una vetrina di un negozio. Questi adesivi natalizi sono semplici da applicare e sono di grande effetto. Per prima cosa scegli la vetrofania che più ti piace, facendo attenzione che le dimensioni siano adatte al vetro che vuoi decorare. Le più belle vetrofanie natalizie Per ottenere risultati migliori, pulire accuratamente il vetro con un detergente per eliminare sporco e grasso dalla superficie che si vuole decorare. Non utilizzare un prodotto detergente a base di ammoniaca! Può creare delle bolle sotto la vetrofania. Per applicare la vetrofania  è necessario l’uso di un liquido di applicazione (acqua saponata). Potete  aggiungere semplicemente una o due gocce di sapone per piatti in circa 750ml di acqua.Fissare la parte superiore della vetrofania con  del nastro adesivo in carta.Rimuovere la pellicola dal retro della vetrofania. Non lasciare che l’adesivo tocchi la finestra e cercare di non toccare il lato appiccicoso con le mani! Top 10 Natale Applicare dall’alto verso il basso. Con la grafica sollevata e lo strato protettivo rimosso, spruzzare leggermente la superficie del vetro e il lato adesivo della grafica con l’acqua saponata, preparata in precedenza. Abbassare lentamente la vetrofania sulla superficie appena spruzzata dall’alto verso il basso, permettendo alla decalcomania di galleggiare sullo strato di acqua saponata.Con una spatola far aderire la vetrofania dal centro verso l’esterno. La spatola servirà per spingere l’acqua fuori dalla vetrofania e farla aderire senza bolle d’aria e grinze. Quando la vetrofania ha fatto bene presa togliere il nastro adesivo. Leggi : Come creare vetrofanie fai da te Tutte le Top 10 TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Top 10: I migliori addobbi natalizi per l’albero stile tiroleseTop 10: I migliori addobbi di natale per un albero raffinato ed eleganteTop 10: I migliori accessori per la tavola di nataleTop 10: I migliori regali di Natale per leiTop 10: I migliori regali di natale, i giochi preferiti dai bambiniTop10: I migliori regali per lui di nataleTop 10: I migliori consigli per il look donna per Capodannotop 10: I migliori biglietti di buon nataleTop 10: Le migliori cassette postali per la letterina a babbo nataleTop 10: I migliori calendari dell’avventoTop 10: Il miglior albero di natale modernoTop 10: I migliori addobbi di natale bianchi e rossiTop 10: Le migliori luci di nataleTop 10: I migliori calendari dell’avventoTop 10: I migliori alberi di nataleTop 10: Le migliori idee regalo per bambine Speciale Natale giocattoliTop 10: I migliori abiti e accessori donna per nataleTop 10: Come vestirsi a Natale
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telligraf · 2 years
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💣🙌Ci si ferma più comodamente su una texture che piace🤩. Vetrofania floreale effetto acquarellato, un mix di tradizione e modernità!💚 È un bell'effetto vero? 😉
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03. 02. 2014
Palermo. Via Dante
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muddyfatty · 3 years
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(via SAIWA BISCOTTI Vetrofania Decalcomania ORIGINALE 1950 Oppi Milano BIFACCIALE | eBay)
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Nuovo post su https://is.gd/ce8lDz
Nell’epopea degli “ppoppiti”, la ricerca dell’identità salentina,
Giorgio Cretì
  Poppiti (Il Rosone, 1996) è un romanzo moderno che ha sapore d’antico.
Ne è autore Giorgio Cretì (1933-2003), scrittore salentino, nato a Ortelle, in provincia di Lecce, ma trasferitosi presto a Pavia. Autore di vari racconti pubblicati su “Il Rosone”, la rivista dei pugliesi di Milano, e su altri periodici, Cretì, membro dell’Associazione Stampa Agroalimentare, ha dedicato i propri interessi di studio prevalentemente al settore della gastronomia e della cucina, dando alle stampe pregevoli testi come: Erbe e malerbe in cucina (Sipiel, 1987), il Glossario dei termini gastronomici, compresi i vocaboli dialettali, stranieri e gergali, annesso al volume I grandi menu della tradizione gastronomica italiana (Idea Libri, 1998), Il Peperoncino (Idea Libri, 1999), La Cucina del Sud (Capone Editore, 2000), A tavola con don Camillo e Peppone (Idea Libri, 2000), La Cucina del Salento (Capone, 2002), ed altri.
Il romanzo narra una storia d’amore che si volge nella campagna salentina, a Masseria Capriglia, fra Santa Cesarea Terme e Vignacastrisi, dove vivono i protagonisti del racconto, Poppiti appunto (o, nelle varianti Ppoppiti, con rafforzamento della lettera iniziale, o ancora Ppoppeti).
Varie le etimologie di questo termine gergale, ma la più accreditata è quella che lo fa risalire al latino post oppidum, ossia “fuori dalle mura del borgo”, ad indicare nell’antica Roma coloro che abitavano fuori dalle mura fortificate della città, dunque i contadini.
Questo termine è passato ad indicare la gente del Salento e in particolare dell’area più meridionale, ovvero di un territorio caratterizzato fino a cinquant’anni da un paesaggio prevalentemente agricolo e dominato dalla civiltà contadina.
ph Giorgio Cretì
  La storia si svolge all’inizio del secolo Novecento e gli umili contadini del racconto sono Ia e Pasquale, il quale è chiamato alla guerra di Libia del 1911 ed è così costretto a lasciare soli la moglie ed il bimbo appena nato. L’assenza di Pasquale si protrae a lungo perché in guerra egli viene fatto prigioniero. Quando ritorna nel Salento, con grandi progetti per la sua famiglia, Pasquale non trova però la situazione ideale che aveva immaginato ma anzi incombe sulla Masseria Capriglia una grave tragedia.
Del romanzo è stato tratto un adattamento teatrale dalla compagnia “Ora in scena”, per i testi della scrittrice Raffaella Verdesca e la regia dello studioso Paolo Rausa. La rappresentazione teatrale è stata portata in vari teatri e contesti culturali a partire dal 2013 con un discreto apprezzamento di critica e di pubblico. In particolare, fra il maggio ed il giugno del 2014, ad Ortelle, città natale dello scrittore, nell’ambito della manifestazione “Omaggio a Giorgio Cretì”, venne allestita in Piazza San Giorgio, la mostra di pittura Ortelle. Paesaggi Personaggi … con gli occhi (e il cuore) di Carlo Casciaro e Antonio Chiarello, presso Palazzo Rizzelli. Ortelle commemorava così un suo figlio illustre, con una serie di incontri e conferenze e con la messa in scena dello spettacolo teatrale, a cura di Raffaella Verdesca e Paolo Rausa. Le parole del romanzo di un cultore di storia patria si intrecciavano ai colori e alle immagini di due artisti del pennello, anch’essi ortellesi. La mostra pittorica di Casciaro e Chiarello ha portato alla pubblicazione di un catalogo dallo stesso titolo della mostra, con doppia speculare copertina, realizzato con il patrocinio del Comune di Ortelle, dell’Università del Salento, del CUIS e della Fondazione Terra D’Otranto.
Sulla copertina, in una banda marrone nella parte superiore, si trova scritto: “Per un antico (pòppitu) eroe. Omaggio a Giorgio Cretì”. Nella parte centrale, la foto di un bellissimo antico portale del centro storico di Ortelle. All’interno del volumetto, Casciaro e Chiarello si dividono equamente gli spazi: da un lato le opere dell’uno e dal lato opposto quelle dell’altro, realizzando una sorta di residenza artistica o casa dell’arte su carta. Il catalogo è introdotto da una bellissima poesia di Agostino Casciaro, dedicata proprio ad Ortelle e da una Presentazione della critica d’arte Marina Pizzarelli.
uno dei dipinti di Carlo Casciaro
Quindi troviamo i volti di Carlo Casciaro, fra i quali il primo è proprio quello dello Pòppitu Cretì, in un acrilico su tela del 2014; poi quello di Agostino Casciaro, tecnica mista 2014, e quello del pittore Giuseppe Casciaro (1861-1941), ch’è forse la maggior gloria ortellese, pittore di scuola napoletana, del quale Carlo è pronipote. Inoltre, l’opera Ortelle, acrilico su tela 2012, con una citazione di Franco Arminio; Capriglia, acrilico su tela 2014, con una citazione dal romanzo di Cretì; Largo Casciaro, acrilico su tela 2013, e infine una scheda biografica di Carlo Casciaro. Di Carlo ho già avuto modo di scrivere che dalla fotografia alla pittura, egli comunica attraverso la sua arte totale. (Paolo Vincenti, L’arte di Carlo Casciaro in “Il Galatino”, 14 giugno 2013).
Laureato all’Accademia di Belle Arti di Lecce, ha vissuto a lungo a Milano prima di ritornare nel borgo avito e qui ripiantare radici. L’oggetto privilegiato della sua pittura è il paesaggio salentino. Il suo è un naturalismo che richiama quello dei più grandi maestri, come Vincenzo Ciardo. È un paesaggismo delicato, fuori dal convenzionale, dal naif. Nelle sue tele, dai vivaci colori, in cui vengono quasi sezionati i reticolati urbani dei nostri paesini, più spesso le aree della socialità come le piazze, gli slarghi, le corti, si ammirano animali quali pecore, buoi, galline, gazze, convivere in perfetta armonia con oggetti e persone, in un’epoca ormai lontana, fatta di ristrettezze e di fatica, quella della civiltà contadina del passato. Il segno colore di Casciaro dà ai suoi paesaggi un’immagine di gioia temperata, di una serenità appena percepita, cioè non un idillio a tutto tondo, tanto che il cielo incombente sulle scene di vita quotidiana sembra minaccioso e il sole non si mostra quasi mai.
Nel microcosmo di una piccola e fresca cantina nella quale ha ricavato il suo studio, oggi Carlo fotografa vecchi e vecchine, parenti, amici, personaggi schietti e spontanei di quella galleria di tipi umani che offre la sua comunità, li immortala nei suoi ritratti a matita e pastello e li appende con le mollette a dei fili stesi nella cantina a suggellare arte e vita, sogno e contingenza. Una delle sue ultime realizzazioni infatti è Volti della Puteca Disegni-Foto-Eventi, Minervino Ortelle Lecce 2016 (Zages Poggiardo, 2017).
Mutando verso del catalogo, si ripetono la poesia di Agostino Casciaro e la Presentazione di Pizzarelli, e poi troviamo le opere di Antonio Chiarello. Fra i versi di Antonio Verri e Vittorio Bodini, sette acquerelli con una piantina turistica di Ortelle, cartoline e vedute panoramiche della città di San Vito e di Santa Marina e una Vecchia porta + vetrofania, L’uscio dell’orto (…e lucean le stelle), tecnica mista del 2011. Quindi, la scheda biografica di Antonio Chiarello. Anche di Antonio, fra le altre cose, ebbi a scrivere che egli, laureato all’Accademia di Belle Arti di Lecce, utilizza, per le sue Pittoriche visioni del Salento, le tecniche più svariate con una certa predilezione per l’acquerello. (Paolo Vincenti, Da Sant’Antonio ad Antonio Chiarello in “Il Paese Nuovo”, 18 giugno 2011).
Nel 2005 Chiarello ha realizzato per la prima volta la mostra devozionale “San’Antonio giglio giocondo…”, con “tredici carte devozionali” dedicate al suo santo onomastico ed ha portato questo progetto- ex voto in giro per la provincia di Lecce in tutti i paesi dove vi sia il protettorato o almeno una devozione per il santo. Visceralmente legato alla patria salentina, Chiarello ne ha dipinto le grotte, i millenari monumenti, gli alberi, i suoi borghi incantati, le bellezze di Castro e di Porto Badisco, di Santa Cesarea e di Otranto, di Muro Leccese, di Poggiardo e di tutta la costa adriatica leucadense.
Autore anche di svariate realizzazioni grafiche e di manifesti, nella sua avventura umana ed artistica, ha interagito con amici quali Antonio Verri, Pasquale Pitardi, Donato Valli, Antonio Errico, Fernando Bevilacqua, Rina Durante. All’epopea degli ppoppiti, Chiarello e Casciaro confessano di sentirsi intimamente vicini per cultura, formazione e scelta sentimentale.
Ecco allora, nell’ideale ricerca di un’identità salentina, la pittura dei due artisti poppiti salentini intrecciarsi, in fertile connubio, con la scrittura di uno poppitu di ritorno quale Giorgio Cretì.
Nell’epopea degli “ppoppiti”, la ricerca dell’identità salentina, in Identità Salentina 2020, Salento Quale identità quale futuro? Contributi e testimonianze per la cultura e il governo del territorio, Italia Nostra sezione Sud Salento, a cura di Marcello Seclì, Collepasso, Tip. Aluisi, 2021
Su Giorgio Cretì vedi:
Giorgio Cretì – Fondazione Terra D’Otranto (fondazioneterradotranto.it)
L’omaggio di Ortelle a Giorgio Cretì con la presentazione del volume antologico delle opere – Fondazione Terra D’Otranto (fondazioneterradotranto.it)
 Giorgio Cretì come uno sciamano – Fondazione Terra D’Otranto (fondazioneterradotranto.it)
Storia di guerra e passione nel Salento rurale – Fondazione Terra D’Otranto (fondazioneterradotranto.it)
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soldan56 · 5 years
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“Bisogna smettere di parlare di Rimini come eccellenza turistica, perché un’eccellenza non paga un lavoratore di settore 3 euro l’ora, quando è lui il vero motore del settore in riviera». La sollecitazione indirizzata da Fortunato Stramandinoli all’amministrazione Gnassi parte dall’Associazione diritti lavoratori (Adl) Cobas di Rimini, impegnata da anni in vertenze sindacali per casi di sfruttamento nel mondo del lavoro, ora attiva in un progetto di sportello in rete con le realtà di Forlì e Cesena per contrastare i fenomeni più gravi e sommersi, nel settore turistico e stagionale ma non soltanto. Grazie alla collaborazione delle associazioni Casa Madiba, Romagna Migrante e Forlì Città Aperta, la campagna lanciata mercoledì 21 agosto attraverso una conferenza stampa al bar Lento diventerà capillare con la distribuzione di volantini e locandine e il passaparola tra gli interessati. L’incontro delle parti ha permesso al coordinamento di lanciare un’esortazione al sindaco di Rimini Andrea Gnassi ad avere più a cuore l’emergenza occupazionale: «La politica deve essere più attenta e difendere il rispetto dei contratti collettivi, delle persone e del lavoro. Non si può più mettere la testa sotto la sabbia: scardiniamo questa narrazione malata che si continua a portare avanti. Il sindaco devono intervenire per cambiare lo scenario». Ma come? Qualche idea c’è già: «Si potrebbe creare una “lista bianca” degli imprenditori e delle aziende virtuose secondo il rispetto dei canoni minimi che garantiscono un lavoro dignitoso ai lavoratori», come propone Manila Rossi, delegata Cobas riminese. Il bollino si potrebbe attaccare alla porta come adesivo o vetrofania e servirebbe a certificare non soltanto un luogo di lavoro sicuro e protetto, ma anche un negozio, bar, ristorante o struttura ricettiva che rispetta i diritti dei lavoratori impiegati. Quindi da sostenere. Questioni che sembrano scontate, come le pause, i giorni di riposo, il limite alle ore lavorative, il rispetto dei turni, non lo sono affatto, soprattutto quando si tratta di persone vulnerabili, e per questo ricattabili. Adl Cobas ha alzato da tempo la guardia sul preoccupante fenomeno - ancora parzialmente sommerso - dello sfruttamento del lavoro stagionale nella riviera romagnola, non soltanto di lavoratori stranieri o lavoratrici donne, ma in generale di una più ampia fetta di occupati, privati dei diritti basilari del lavoro e tanto più vulnerabili quanto più socialmente esposti. Ecco che dopo la marcia del 6 agosto “Dalle radici alle stelle” per i diritti degli esseri umani, alla quale hanno partecipato oltre 500 persone, il coordinamento torna di nuovo in campo per informare e sensibilizzare al tema dell’auto tutela.
Ma se non c’è protesta senza proposte, non c’è narrazione senza testimonianze.
Ecco allora che il giovane
Moriba Traourè
, 29 anni della Costa d’Avorio in Italia dal 2011, parla in un perfetto italiano della sua conciliazione monocratica celebrata quella stessa mattina, ma andata buca per l’assenza del datore di lavoro, suo insegnante alla scuola di termoidraulica e per questo persona di fiducia, «che mai avrei pensato potesse tradirmi». Il 29 aprile lo ha chiamato a lavorare nella sua azienda: dal 30 aprile per 2 mesi ha lavorato come aiuto muratore nella sua impresa, senza contratto e senza stipendio. Alla fine è stato costretto a denunciarlo. «Non è la prima volta che mi capita una cosa così. Ho fatto anche il bracciante in Puglia e in Piemonte, so cosa vuol dire non avere diritti».
Diallo Gando
ha 30 anni, è della Guinea e si trova in Italia da 2 anni e 6 mesi. Per lui l’incarico di collaboratore della Adl nelle
inchieste estive (finora sono stati fatti una trentina di colloqui per altrettante potenziali vertenze
). «In molti alberghi ci sono migranti sfruttati», denuncia, «ne conosco diversi e so come funziona. Tanti non sanno bene l’italiano, o non sanno leggere né scrivere, e si trovano a firmare contratti che non capiscono, senza una paga adeguata e senza giorni di riposo. Molti hanno paura di denunciare perché minacciati di licenziamento». Come le due donne rumene assunte da un albergo 3 stelle di Marina Centro, dove si trovano a fare anche 40 camere a testa in una mattina assieme a hall e corridoi, per poi essere chiamate in cucina a lavare i piatti e in lavanderia a rinfrescare gli asciugamani. Lo racconta senza vergogna
Minodora Puni
, donna rumena con tanti anni di esperienza alle spalle nel settore turistico e in Italia da sette anni. «È da quando sono in Italia che mi trovo periodicamente a far fronte a situazioni del genere. Non è lavoro, è schiavitù».
Il coordinamento si offre come punto di ascolto e anche di mediazione culturale per lavoratori e lavoratrici stranieri che vogliano far valere i loro diritti.
Le richieste possono passare per Rimini (349 9745299), Forlì (351 2486655) e Cesena (351 2748283).
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syboxstudio-blog · 6 years
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@losfiziodimatteo #losfiziodimatteo #opalino #personalizzato #vetrofania #intaglio (presso Lo Sfizio di Matteo)
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gigiostore-blog · 7 years
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Vetrofania di Pasqua #4
Vuoi creare Decorazioni uniche e originali per le feste Pasquali? Compra questa Vetrofania di Pasqua realizzata con adesivi di qualità MADE in ITALY. Scopri di più
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lamilanomagazine · 1 month
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Bologna, aprono i nuovi cantieri di Borgo Panigale, in centro e in Via Reno per la realizzazione della Linea Rossa
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Bologna, aprono i nuovi cantieri di Borgo Panigale, in centro e in Via Reno per la realizzazione della Linea Rossa.  Tutto è pronto per l'apertura della nuova area di sosta in zona Ospedale Maggiore, dotata di 128 posti auto. I nuovi stalli, distribuiti all'altezza di via del Timavo sul lato nord di via E. Ponente/Saffi, saranno messi a disposizione della cittadinanza da lunedì 25 marzo, a seguito dello spostamento dei lavori della Linea Rossa del tram sul lato sud della carreggiata avvenuto nei giorni scorsi. Con il passaggio alla nuova fase di cantiere si comincia già ad apprezzare il nuovo assetto che lo spazio pubblico è destinato ad assumere con la realizzazione della tranvia. Completati il controviale e la piantumazione di 56 nuovi lecci (quercus ilex) nel controviale e sul lato nord di via Emilia Ponente/Saffi nel tratto compreso tra via Marzabotto e via Vittorio Veneto, ora si accelera per mettere a disposizione il nuovo parcheggio che, sarà regolato con la sosta ordinaria a strisce blu: gratuita per i residenti con vetrofania di zona F e gli abbonati, a pagamento per gli altri utenti. Sempre dalla settimana prossima avanzano due tra i più rilevanti cantieri della tranvia: a Borgo Panigale e in centro. Borgo Panigale: apre il cantiere su via Marco Emilio Lepido Il primo è quello di Borgo Panigale dove, conclusi gli interventi propedeutici sui sottoservizi trasversali, il 25 marzo si comincia a lavorare in via Marco Emilio Lepido, nel tratto compreso tra le vie Persicetana e Cavalieri Ducati. L'area dei lavori interesserà il lato sud della carreggiata e verrà comunque mantenuta la circolazione nei due sensi con una corsia per senso di marcia. Il tratto è anche interessato dalla realizzazione del nuovo parcheggio di via Savonarola, intervento già in corso senza impatti sulla viabilità, che metterà a disposizione della cittadinanza 86 nuovi posti auto e 6 per le moto, oltre a dotare l'area di 25 nuove alberature. In via Riva Reno si dà il via alle fasi preliminari Il secondo cantiere che si appresta a partire è quello di via Riva di Reno, dove, conclusa la rimozione delle linee aeree del filobus, da lunedì 25 marzo verranno avviate alcune attività preliminari, che dureranno due settimane. Nella prima settimana si procederà alla modifica del corsello stradale di collegamento tra via Riva di Reno e via Brugnoli con la rimozione dell'area pavimentata posteriore alla chiesa di Santa Maria della Visitazione e dell'area attualmente adibita a sosta per motocicli. Si proseguirà poi con la rimozione temporanea del marciapiede e degli adiacenti stalli di sosta (circa 40) sul lato sud di via Riva di Reno tra la rotonda di Piazza Azzarita e via Brugnoli per predisporre la nuova viabilità che garantisca il transito veicolare dei residenti durante il cantiere.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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santorografica · 5 years
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vetrofania adesiva - scritta saldi con fondo a partire da € 13,18. https://www.santorograficashop.com/vetrofanie-saldi/691-vetrofania-scritta-saldi-con-fondo.html
Realizzata in vinile prespaziato (ossia intagliato da una pellicola adesiva monocolore), lavabile, ottima adesività. Dimensioni: 100 x 34 cm; 150 x 50 cm; 200 x 70 cm;
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muddyfatty · 3 years
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(via PASTA RINALDO & AMATO SALERNO Vetrofania Decalcomania ORIGINALE 1950 Oppi Milano | eBay)
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Vetrofania Sabbiata personalizzata.
Vetrofania in vinile polimerico pretagliato effetto vetro Sabbiato – Smerigliato. Su specifiche fornite dal cliente abbiamo realizzato e posto in opera a Gemona queste vetrofanie per creare un effetto privacy all’ interno . luogo posa: Casa funeraria Giuliano Gemona del Friuli – UDINE – #vetrofania #sabbaito #graphicservicefvg
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