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#tutti a cantà
crosmataditele · 6 months
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A parte Bretzel e riconoscimento professionale che equivale a stipendio più alto. Perché dovrei trasferirmi?
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Grande successo della performance di Guido De Angelis al Teatro Comunale di Nardò con la direzione artistica di Marco Eugenio Di Giandomenico
Sabato, 16 marzo 2024, presso il Teatro Comunale di Nardò (LE) si è svolto con grande successo l'evento dal titolo "UN VIAGGIO NELLA BELLEZZA LUNGO UNA VITA. L’arte di Guido De Angelis tra musica, cinema, scrittura e tanto altro", organizzato da Ethicando Association di Milano in collaborazione con il Comune di Nardò (LE), con la curatela artistica e scientifica di Marco Eugenio Di Giandomenico.
E’ stato presentato il libro di Guido De Angelis dal titolo "IL SOGNATORE. Io, gli Oliver Onions e tutta una vita", edito da Mondadori Editore (2023).
L'iniziativa ha costituito un tribute all'artista Guido De Angelis, che negli anni settanta fonda insieme al fratello Maurizio il duo musicale Oliver Onions, noto al grande pubblico per la creazione di colonne sonore di successo, oltre a produrre molteplici pellicole cinematografiche e sceneggiati televisivi di rilevante riscontro mediatico.
La carriera di Maurizio e Guido De Angelis inizia nel 1970 con l’arrangiamento del pezzo “Tanto pè cantà” composto nel 1932 da Ettore Petrolini (musica) e Alberto Simeoni (testo). L’anno successivo compongono la colonna sonora del film “Per grazia ricevuta”, scritto, diretto e interpretato da Nino Manfredi, presentato in concorso al 24º Festival di Cannes, dove vince il premio per la miglior opera prima.
Nel 1972 firmano le musiche del film “... Più forte ragazzi!”, per la regia di Giuseppe Colizzi, con la coppia Bud Spencer e Terence Hill, vincendo l’anno successivo (1973) il Nastro d'argento per la migliore colonna sonora.
Per più di un ventennio compongono le colonne sonore di vari film di successo in Italia e all’estero e collaborano con i più famosi musicisti dell’epoca (Lucio Dalla, Claudio Baglioni, etc.).
Alla fine degli anni novanta inizia la loro carriera di produttori cinematografici e televisivi con “Incantesimo”, la soap opera italiana trasmessa in prima visione tra il 1998 e il 2008 su Rai Due e su Rai Uno.
Seguono “Sotto il cielo dell’Africa” (1999), diretto da Ruggero Deodato, con Carol Alt e Tomas Arana, “Diamond Hunters” (The Diamond Hunters), la miniserie televisiva del 2001 diretta da Dennis Berry e interpretata da Alyssa Milano, Sean Patrick Flanery e Roy Scheider, “Giulio Cesare”, miniserie televisiva drammatica statunitense del 2002, diretta dal regista tedesco Uli Edel (premio oscar per i Ragazzi dello Zoo di Berlino).
Producono “Elisa di Rivombrosa”, la serie televisiva italiana, trasmessa dal 17 dicembre 2003 al 1º dicembre 2005 in prima serata su Canale 5. La fiction, partita con il 24% di share e un seguito in valori assoluti di oltre 5 milioni di telespettatori, arriva a toccare il 41% con oltre 12 milioni di telespettatori, rappresentando uno dei più grandi successi televisivi degli anni 2000.
Seguono altre fiction e film TV tutti di successo.
«Nel libro "IL SOGNATORE. Io, gli Oliver Onions e tutta una vita" - commenta il critico d’arte Marco Eugenio Di Giandomenico - Guido De Angelis epiloga il percorso artistico e umano con sguardo disincantato e al contempo di meraviglia, ricostruendo, senza eccessiva dovizia di particolari, una miriade di aneddoti personali legati al suo universo affettivo (famiglia, amici) e alle situazioni artistiche vissute in quasi sessant’anni di instancabile attività. E’ un libro che si legge tutto di un fiato, dove il testo dialoga con le bellissime immagini senza tempo».
All'evento sono intervenute varie personalità del mondo delle istituzioni, della cultura e dell'arte, tra cui: Sen. Roberto Marti (Presidente della 7ª Commissione permanente - Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica), Giuseppe Mellone (Sindaco del Comune di Nardò), Antonio Matarrelli (Presidente della Provincia di Brindisi e Sindaco del Comune di Mesagne-BR), Luigi De Luca (Coordinatore Poli Biblio-Museali Brindisi-Lecce-Foggia), Valentino Nicolì (Presidente Confindustria Lecce), Ernesto Toma (Sindaco del Comune di Maglie-LE), Fabio Vergine (Sindaco del Comune di Galatina-LE), Giuseppe Tanisi (Sindaco del Comune di Taviano-LE), Giorgio Salvatore Toma (Sindaco del Comune di Matino-LE), Giovanni Mauro (Sindaco del Comune di Aradeo-LE), Silvia Tarantino (Sindaco del Comune di Porto Cesareo-LE), Graziano Scorrano (Sindaco del Comune di Sannicola-LE), Flavio Filoni (Sindaco del Comune di Galatone-LE), Andrea Vito Barone (Sindaco del Comune di Alezio-LE), Antonella Miccoli (Assessore Lavori Pubblici e Ambiente Comune di Torchiarolo-BR), Giulia Puglia (Assessore alla Cultura del Comune di Nardò-LE), Roberta Iasella Vilei (Assessore Cultura, Turismo e Istruzione del Comune di Maglie-LE), Georgia Tramacere (Vice Sindaco del Comune Aradeo-LE), Barbara Paladini (Assessore al Turismo e alla Cultura del Comune di Porto Cesareo-LE), Davide Miceli (Consigliere del Comune di Galatina con delega alla Cultura), Saulle Cavalera (Presidente del Rotary Club di Nardò - Distretto 2120), Elisabetta Branco (Operatrice culturale).
Hanno dialogato con l'artista e il curatore anche due esponenti del mondo imprenditoriale salentino, quali Fernando Nazaro (Imprenditore turistico) e Luciano Barbetta (imprenditore).
L'evento è stato patrocinato da: Provincia di Lecce, Provincia di Brindisi, Polo Biblio-Museale di Lecce, Museo Sigismondo Castromediano di Lecce, Confindustria Lecce, Comune di Gallipoli (LE), Comune di Galatina (LE), Comune di Maglie (LE), Comune di Galatone (LE), Comune di Taviano (LE), Comune di Matino (LE), Comune di Aradeo (LE), Comune di Porto Cesareo (LE), Comune di Sannicola (LE), Comune di Alezio (LE), Comune di Mesagne (BR), Comune di Torchiarolo (BR), Rotary Club di Nardò (LE), Associazione Caffè Letterario Neritonensis di Nardò (LE).
L'iniziativa è supportata mediaticamente dalla piattaforrma di comunicazione internazionale Betting On Italy (BOI) e da Estro Digitale di Milano.
Antonella Stifani ha curato le relazioni pubbliche dell'evento.
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reginadeinisseni · 1 year
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Renato Carosone - 'Na Canzuncella Doce Doce (Sanremo 1989)
faciteme cantà na canzuncella che a tutti quanti voglio dedicà.
Voglio cantà na canzuncella doce doce che parte 'a Napoli e luntano vo' arrivà na canzuncella che facesse truvà pace a tutt' 'a gente ca int' 'a pace nun ce sta na canzuncella che trasesse dint' 'o core putesse fa' rumore pe' che nun vo' senti' na canzuncella che dicesse a tutti quanti vuliteve chiù bene e io so' cuntento.
Ho girato tutto il mondo e camminando sono arrivato qua. Porto sempre con me il pianoforte perché non so restare senza suonare... Lasciatemi cantare una canzoncina che voglio dedicare a tutti quanti.
Voglio cantare una dolcissima canzoncina che parte da (Napoli ) Caltanissetta e vuole arrivare lontano, una canzoncina capace di dare la serenità a tutta la gente che serena non è, una canzoncina capace di penetrare nel cuore, di far rumore per chi non ha voglia di sentire, una canzoncina che dica a tutti:
"Voletevi più bene e io sono contento".
Я путешествовал по всему миру. и пешком я добрался сюда. Я всегда ношу с собой пианино потому что я не могу остаться без игры... Позвольте мне спеть песенку которую я хочу посвятить всем.
Я хочу спеть сладкую песенку который отправляется из (Неаполь ) Кальтаниссетта и хочет добраться далеко, песня, способная дать спокойствие всем людям, которых нет, маленькая песенка, способная проникнуть в сердце, шуметь для тех, кто не хочет слышать, песенку, которая расскажет всем:
"Желайте вам большего, и я рад".
#DONALDTRUMP #TRUMP #BOLSONARO #GHEZZI #DORIGHEZZI #STRISCIALANOTIZIA #FRANCESCO #RUTELLI #PROPAGANDALIVE #ELUANA #ENGLARO #ELUANAENGLARO #CRISTIANO #DEANDRE #CRISTIANODEANDRE #twitter #facebook #skyrock #linkedin #instagram #okru #tiktok
ODIO I GIORNALISTI SONO SENZA COSCIENZA INCOMPETENTI COME GLI PSICHIATRI
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abr · 4 years
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Siamo a tutti gli effetti, è il caso di dire, in pieno horror vacui. Il disperato tentativo di truccare il vuoto, di rivestire il nulla (...) a costo di rischiare la pornografia pura, (...). Per non dire del povero Sylvestre paracaduto  (...) in quell’apoteosi del vuoto, a cantare l’inno e scivolato per l’angoscia in un paio di umanissime sincopi (tra parentesi, ma anche fuori parentesi: anche qui, l’ostentazione demagogica del nero mamelico con la voce dei neri di Harlem non sarà all’inverso una sottolineatura del pensiero discriminatorio?). Insomma, (..) corto circuito generale,  (un) circo di patacche.
Dotto circonvoluto per ovvii motivi pol.corr. (chi non deve capire altrimenti s’offende, non ha gli strumenti culturali per capirlo) via https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/fate-tornare-tifosi-stadi-ndash-giancarlo-dotto-scatenato-239911.htm
Tradotto: dei bolsi pol.corr. pieni solo di chiacchiere e distintivi, han mandato un bolso sfiatato a cantà l’inno - ma era nero, pensavano fosse Barry White: tra loro ce l’han tutti lungo uguale, no?
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“Colpa delle Favole” Album Opinion
Ok allora sono Milena e ho appena finito di sentire colpa delle favole per cui vi faccio un attimo di commento sulle canzoni. Vi ricordo che questa è la mia opinione personale e che io commento non avvalendomi di nessun titolo a livello di conoscenza tecnica della musica, seguo solo il mio cuore e il mio orecchio. Per cui! Andrò in ordine non di preferenza ma di brani.
"Colpa delle Favole" : Niente da dire, musicalmente molto azzeccato, il testo bello, BRV Niccolò, anche se non mi ha colpito chissà quanto. Cioè è una bella canzone ma non credo diventerà mai la mia nuova preferita però ottimo lavoro
“I tuoi particolari" :  La salto brutale perché mi sta uscendo anche da non dico dove. Si è orecchiabile ma non è assolutamente una delle migliori mi dispiace, ormai a furia di sentirla l'ho imparata ma buh cioè è bellina ma niente di che. E infatti dopo aver sentito tutto l’album mi chiedo che cazzo ha portato a fare quella a Sanremo che ci sono cose mooooolto più belle
"Quando fuori piove" : Ma si, ci sta. Mi piace molto il pezzo iniziale solo voce e piano, testo bello, bello anche poi il ritmo che si crea alla fine. Un po’ ripetitiva ma non mi ha rotto le balle, per cui good job.
"Ipocondria" : GIOELLINO. Mi fa impazzire il ritmo di questa musica che ti verrebbe voglia di ballarci sopra, testo molto carino. Also "ting" "QUEL MESSAGGIO CHE MI E' ARRIVATO ALLA FINE" sono arte all’ennesima potenza. Dritta fra una delle mie fave.
“Fateme Cantà" : Va beh raga che vi devo dire, questa non la salto manco se mi pagano perché fin'ora è una delle mie preferite del nuovo album e a fine ascolto è comunque rimasta nelle vette delle preferenze. Ho impiegato un po' a decidermi ad ascoltarla quando era uscita, ma quando l'ho sentita mi sono innamorata (e il dialetto romano è solo valore aggiunto). NICCOLO’ DOVEVI PORTARE QUESTA A SANREMO CAZZO questa si che è una canzone che avrebbe SPACCATO VERO. E niente la amo amo amo e basta.
"Rondini al guinzaglio" : Io è da quando era uscito il titolo che ero curiosa e ora finalmente me la son sentita. Avevo un po' paura, non sapevo cosa aspettarmi, POI VA BEH TRE SECONDI DI CANZONE E ERO GIA' MORTA BENE GRAZIE. IO SONO IN LACRIME CHE CAZZO VI DEVO DIRE. DI CHE PARLIAMO I MEAN CIOE’ IO NON VA BEH ARTE ARTE ARTE
"Amati Sempre" : Allora non riesco??? A capire??? Se questa canzone??? Mi piace o meno??? TIPO adoro il testo, mi piace un fracco, e anche musicalmente mi è orecchiabile, ma in dei momenti non mi piace per come è cantata??? E per come??? Suona??? Nel complesso??? Boh??? Però comunque il testo è bello quindi vabbene ci sta sarà a me che non sconfifera del tutto
"Quella Casa Che Avevamo In Mente" : Perché la nostra storia è in queste cose In ciò che non si dice ma rimane E' molto bellina, non è tra le mie preferite fino ad ora, ma comunque mi piace. Forse mi servirà qualche ascolto per apprezzarla meglio, ma musicalmente la chitarra è molto bella e per il resto ci sta. Niente da dire insomma.
"Piccola stella" : Ora dirò una cosa cattivissima. Appena ho letto il titolo ho pensato: sta canzone mi farà schifo. Non mi ha fatto schifo, ma quasi. A parte che ho odiato il crescendo nella strofa finale, non mi è piaciuto per niente, ma poi cioè in alcuni punti il testo è bellino ma vi giuro che mi sembra troppo na cosa di chiesa cioè Sei la piccola stella che porto nei momenti in cui non ho luce EEEEH EMMANUEL EMMANUEL SEI LA VITA EMMANUEL. Poi alla fine faceva pure molto ballata delle sagre di paese e non lo so per ora la boccio mi spiace, fosse per me la toglierei proprio dall’album.
"Aperitivo grezzo" : Grazie che così mi sono sciacquata le orecchie dalla cosa di prima. LA ADORO. IL RITMO, IL MODO DI CANTARLA, LA MUSICA, IL TESTO, TUTTO TUTTO TUTTO A R T E. Si discosta abbastanza dal resto ma è fantastica proprio per questo, ti prende proprio. BRAVO NICCOLO DIESCI MI PIASCE
"Fermo" : Bellissima. Piccola piccola, ma è un gioiellino. Il testo è perfetto, perfetto al cubo. Nella sua brevità, mi ha conquistato subito, la prima strofa è davvero arte e quindi niente direi che ci siamo ripresi bene
“Il tuo nome (Comunque vada con te)" : Allora punto primo I SUSSURRI NO CHE IO MI SENTO MALE CHI TE L'HA INSEGNATA STA COSA ERMAL PER CASO BIZIO ALLORA SIGNORNI NON SI INSEGNANO QUESTE COSE CHE SI FA STERMINIO DI MASSA. A parte questo... la canzone è carina, il testo è bellino, la musica bella bella. Però questa volta la brevità al contrario di "Fermo" secondo me l'ha penalizzata. L'avrei voluta più lunga. Ciò non toglie che non sia assolutamente da buttare, anzi.
"La Stazione Dei Ricordi" : Raga. Che vi devo dire. Ho chiuso gli occhi per sentire questa "canzone" e mi sono ritrovata in lacrime ancora prima di saperlo. Dico "canzone" tra virgolette perché questa cosa non è un canzone: è un monologo sussurrato piano nel buio, quando tutti e nessuno possono sentirlo, uno di quegli attimi che nella vita abbiamo tutti in cui che sia notte o meno ci sentiamo tanto stanchi e vorremmo solo dormire e magari, anche nel silenzio di un appartamento, apriamo bocca e parliamo perché ne abbiamo il bisogno fisico. E' una di quelle confessioni che si fanno a mezza voce, tra un rimpianto e un groppo in gola, tra un abbraccio e un rannicchiarsi sotto le coperte da soli, tra uno scusami e un grazie. Non so nemmeno cosa dire, boh. Vorrei farci un post a parte ma la verità è che non saprei cosa dire: questa canzone è oltre, oltre tutto proprio. C’è solo da dire: Siamo tutti Giusy, cambia soltanto dentro a quale pelle
E niente, siamo alla fine, e questo è il resoconto personale di Milena dopo l’ascolto! Fatemi sapere voi che ne pensate!
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sanremista-dal51 · 5 years
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È spuntata la luna a Marechiaro, tutti i colori felici riposano; io soltanto sto sveglio e mi dispero, per Marì più non posso dormir! Famme durmì, oi Marì, oi Marì, son tre notti che non chiudo un occhio: “nun me vedi” come son ridotto… Che t’aggia dì? È così, è così: sino a quando non mi dici: “T’amo!” a dormire non ci vado più… Seduto a Mergellina proprio sotto il tuo balcon, mi trovo alla mattina consumato di passion… Famme durmì, oi Marì, oi Marì: solamente se mi dai un bacio, m’addormento e non mi sveglio più.. Quando il sole si leva dietro il mare, tutti i cuori felici si svegliano… Io soltanto “cu ste parole amare” Stanco morto me tocca a cantà! Famme durmì, oi Marì, oi Marì, son tre notti che non chiudo un occhio: “nun me vedi” come son ridotto… Che t’aggia dì? È così, è così: sino a quando non mi dici: “T’amo!” a dormire non ci vado più… Seduto a Mergellina proprio sotto il tuo balcon, mi trovo alla mattina consumato di passion… Famme durmì, oi Marì, oi Marì: solamente se mi dai un bacio, m’addormento e non mi sveglio più.. Famme durmì, oi Marì… (Dante Panzuti) #sanremo51 #festivaldisanremo #sanremo https://www.instagram.com/p/B4pIrPtoWCZ/?igshid=11ryvgdd8x0oj
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Is Sergio Someone You:
• Would Kiss: meh, scì, nu bacio sulla guancia ci sta in determinate situazioni.• Would Date: picchè no? A parte chi so uscito co lui, e la signora Fru fru, na settimana fa, quasi. Si posso salì, volentieri.• Would Make Friends With: assolutamente! Semo rimasti in buoni rapporti.• Would Adopt: pi toglierlo dalle grinfie di Fru Fru, mille volte scì. Magari potrebbe vive sopra a me, a Nord... Nu piccolo scambio innocuo e nessuno si fa del male.• Would Marry: ... Mesi fa, avrei detto di scì, senza manco pinsarci nu secondo... Ora, capisci anon chi la risposta è canghiata (cambiata) pi ovvie ragioni. Quindi no.• Would Sleep With: Poraccio, m'ha dovuto sopportare tutte quelle notti che russavo, vorrei evità.• Would Live With: Scì e no, scì picchè sembre pi Editta, no picchè nun creto chi riesca a dormì, anche se dormissimi in stanze separate.• Would Cuddle With: un abbraccio basta?• Would Fight With: sì, quando vuole.• Would Trust: Ovvio!• Would Dance With: Preferisco cantà, o sunà, perché ballare nun mi riesce un granché, no.• Would Bathe With: Eh... Era tra quelle cose chi vulevo fa, ma nun c'è stato modo... O, almeno, nun come mi l'immaginavo. Se si vuole fa un tuffo in piscina, o a nu lago o al mare ci sto!• Would Die For: anche si essere immortali lo impedisce, comunque sì, ma come pi tutti.• Would Ignore: None!• Would Not Care For: NO!!!• Would Laugh At: scine, pi la sua passione pi la birra!• Would Cry With: sì, specialmente si videssimo uno di quei film sugli animali.• Would Cry For: li s'ho fatt, sì.(Ben tornato Sergio, negli ask 😄)
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jjjunglejulia · 6 years
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TESTA RICCIA
Strepitoso, il concerto di ieri sera. Capa è venuto alla Zoppas di Conegliano, a dare lezioni di apertura mentale a noi trevigiani farciti di polentonismo. Un “grazie Conegliano” non è nemmeno lontanamente paragonabile a un “grazie Modena” o “grazie Forlì”. L’atmosfera era smorta all’inizio, i cori erano come rosari all’obitorio. “Seeven… oo nain”. Triste rispetto a un “SEEEEVEEN… OOO NAAAINN”. Se questo è il sostegno per il prigioniero sette zero nove auguri, a fine concerto lo trovate impiccato nlla sua cella.
Vero sì, che abbiamo la testa dura e non capiamo un cazzo ma dopo un po’ di tentativi ci svegliamo fuori. L’ultimo round è stato impareggiabile, è esploso come una bomba di rabbia e ha colpito tutti gli inetti della platea. Ogni tanto lanciavo un occhio alle tribune ma cazzo, non puoi aspettarti che uno in tribuna scolli il merdoso culo dalla seggiola di merda. Con loro è una battaglia persa. Non dico che questa bomba debba necessariamente avere effetti sul corpo. Ok, l’headbang in “mica Van Gogh” ci stava ma al momento di “china town” tutti zitti. Nonostante questo, la vibra era indicibilmente unica, nel senso più buono del termine. Un po’ malinconica ma sticazzi, è così che doveva essere. E’ stato il momento culminante della catarsi, sincronia. La stronzetta vicina a me tutta ferma e in posa (che mi fissava con la ghigna indignata mentre pogavo un po’ e che per la prima mezz’ora mi era rimasta appollaiata sui coglioni tipo i corvi che stavano sul palco e che per tutta la durata del concerto assillavano Michè) mi è risultata simpatica, perché ascoltava Capa e lo guardava sorridendo, come se provasse tenerezza e una punta di invidia nei suoi confronti, lui che aveva scoperto il suo rifugio personale. Sono abbastanza sicura che fosse così perché era la stessa espressione stampata sul mio viso, cazzo. Beato te, Capa, quanto ti invidio. Intendo questo per catarsi, cazzo, tutti nel tempio della musica in contemplazione collettiva del Dio. E da quel momento tutti a cantà, ballà, forse perché erano le canzoni più conosciute. Comunque è stato un crescendo, destinato a cristallizzarsi nella mia mente e permanere immacolato nel cassetto dei “momenti più belli della mia vita”, assieme a pochi altri.
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Flavio, ogni quanto canti con Puglia "Vattene amore"?
Domanda veloce: ma perché pensate tutti ch'io sto in chissà che rapporti ca'a gente? Ner senso: chi ve fa pensà che io so amico de questo o quello e che ce vado a cantà 'nsieme solo perché così vorrebbe 'a loggica?Ma soprattutto: chi ve dice che io canto quanno ce stanno antri esseri viventi n'i paraggi.
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sanremista · 5 years
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È spuntata la luna a Marechiaro,
tutti i colori felici riposano;
io soltanto sto sveglio e mi dispero,
per Marì più non posso dormir!
Famme durmì,
oi Marì, oi Marì,
son tre notti che non chiudo un occhio:
“nun me vedi” come son ridotto…
Che t’aggia dì?
È così, è così:
sino a quando non mi dici: “T’amo!”
a dormire non ci vado più…
Seduto a Mergellina
proprio sotto il tuo balcon,
mi trovo alla mattina
consumato di passion…
Famme durmì,
oi Marì, oi Marì:
solamente se mi dai un bacio,
m’addormento e non mi sveglio più..
Quando il sole si leva dietro il mare,
tutti i cuori felici si svegliano…
Io soltanto “cu ste parole amare”
Stanco morto me tocca a cantà!
Famme durmì,
oi Marì, oi Marì,
son tre notti che non chiudo un occhio:
“nun me vedi” come son ridotto…
Che t’aggia dì?
È così, è così:
sino a quando non mi dici: “T’amo!”
a dormire non ci vado più…
Seduto a Mergellina
proprio sotto il tuo balcon,
mi trovo alla mattina
consumato di passion…
Famme durmì,
oi Marì, oi Marì:
solamente se mi dai un bacio,
m’addormento e non mi sveglio più..
Famme durmì,
oi Marì…
(Dante Panzuti)
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thecatcherinthemind · 5 years
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Vittorio V Zollo - ‘A Cunfessione
“Trasite Don Gaetà fate attenzione. S' avessa nfonne 'a tunica qua fore?! Siete qui per la Santa Confessione pe ce levà sti fitte 'a dint 'u core. Mo vui 'u sapiti i' so' 'na vecchiarella ca nun tene chiù forza e camminà, ma int'a nuttata prev' 'a Madunnella e 'a croce ancora m'a riesco a fa'. Perciò parliamo come fossi ancora quella du terzo banc' ngropp' a destra quella che la domenica non vede l'ora c'u Papa po' s'affaccia da finestra e lo so che voi portate un sacco pressa e i mo rallent' u giro cunfession' però a jurnata mia è semp a stess' vi prego abbiate un po' di comprensione ...E prima d'abbià stu rito santo, faciteve dui cunti insiem a me! Me ditt' a nora du frato d'Armando ca 'a Messa mo se dice sul' i tre! C'u vesper è cagnata 'a recitazio, e nun purtati a messa a Padre Pij zi prè ma vui fosseve asciuto pazz' io m'addimann e dico Maronn mij! Che qua avete cambiato anche l'usanza du santo ca passava p'i cuntrade e so normali sti duluri e panza s' sa c'a gente parla dint' i strade! Pr'esempio il giorno della processione chi mette i soldi c'eta da ' u santin e pò pecché scippate a tradizion' 'ssì 'a gente vol' u sant int'i cunfin?! Zi abbate state attento alla morale che predicate un quarto d'ora e più, alla celebrazione domenicale vediti ca nun vene nisciuno chiù?! Io mo nun sacc' si v'addimannate "pecché sti pecurelle so' smarrite?" Ma vuij trattate a chi v'è criticat' come a nu diapul, come a nu prurit'! E questo non è giusto padre caro. Perché dovete aprirvi col paesano, sennò fate la fine e Don Gennaro e del suo fidatissimo sacrestano; armati per far la rivoluzione, stammo parlenn' du quarantatre, qua s è campat semp tradizione a messa, a cimitero e u campo i tre! Comunque si videro sconfitti e a tasta bassa lasciarono il paese pa città, du terremoto fu la prima scossa, ahhh quanta prieut' eggiu vist' e passà! Quindi vi do un consiglio spassionato: calmat'v ca cap Don Gaetà! faciti u preuto e no l'esagerato c'a gente dopo a mess, comunque va a mangià! ... E quant' eggiù parlato, che stanchezz', m'arraccumanno 'n v' pigliati collera, almeno mo prego ca cuntentezz' e 'u cor' 'mbretto forse nun accellera. Nu me diciti niente, me scusat', s'è fatt tardi, m'eggia ripusà. Si vulit salmà, prego cantat' ca io m'addormo si sent e cantà. Prima diciamo n'atto di dolore pò c' facimmo 'a croce tutti quant', acussì a penitenza piglià culor' Padre, Figliuolo e Spiritu Sant’. Ricurdateve però da tradizione: La Chiesa è del pastore, non è un trono. Quindi dichiaro chiusa ' a Confessione, andate Don Gaetà, io vi perdono”
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sanremista-dal51 · 4 years
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Oh oh oh oh Oh oh oh oh Aggio girato ‘o munno sotto e ncoppa E cammennanno so’ arrivato ccà Me porto sempe appriesso ‘o pianoforte Pecché nun pozzo sta’ senza sunà Faciteme cantà ‘na canzuncella Che a tutti quanti voglio dedicà Voglio cantà ‘na canzuncella doce doce Che parte ‘a Napoli e luntano vò arrivà ‘Na canzuncella che facesse truvà pace A tutt’a gente ca int’a pace nun ce sta ‘Na canzuncella che trascesse dint’o core Putesse fà rummore pè chi non vò sentì ‘Na canzuncella che dicesse a tutti quanti Vuliteve chiù bene e io so cuntento Oh oh oh oh Oh oh oh oh Me piaceno ‘e guagliune nnamurate Si ‘e vedo stritte stritte ‘e s’abbraccià Pecché se vonno bene uno cu’ll’ato E ‘nzieme tutt’a vita vonno sta Oinè basta nu’ poco ‘e sentimento E po’ cantà cu’ me chi vò cantà Jamme a cantà ‘na canzuncella doce doce Che parte ‘a Napoli e luntano vò arrivà ‘Na canzuncella che facesse truvà pace A tutt’a gente ca int’a pace nun ce sta ‘Na canzuncella che trascesse dint’o core Putesse fà rummore pè chi non vò sentì ‘Na canzuncella che dicesse a tutti quanti Vuliteve chiù bene e io so cuntento Oh oh oh oh Oh oh oh oh ‘Na canzuncella che trascesse dint’o core Putesse fà rummore pè chi non vò sentì ‘Na canzuncella che dicesse a tutti quanti Vuliteve chiù bene e io so cuntento Oh oh oh oh Oh oh oh oh. (Claudio Mattone) #sanremo #sanremo39 #sanremo89 #sanremo1989 #festivaldisanremo Brano: ‘Na canzuncella doce doce Immagine: Sirin è Alkonost: Canto di gioia e dolore - Viktor Mikhaylovich Vasnetsov - 1896 https://www.instagram.com/p/B-l9VlelNHG/?igshid=1frq8fu6xzkcz
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