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#profumo femminile
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Mi piaceva la scuola. Il maestro parlava ai bambini. Venivo dallo stanzino dove nessuno parlava a me, e lì c’era uno da stare a sentire. Imparavo tutto quello che diceva. Era una cosa bellissima un uomo che spiegava ai bambini i numeri, gli anni della storia, i posti della geografia. C’era una carta colorata del mondo, uno che non era mai uscito dalla città poteva conoscere l’Africa che era verde, il Polo Sud bianco, l’Australia gialla e gli oceani azzurri. I continenti e le isole erano di genere femminile, i mari e i monti maschili. A scuola c’erano i poveri e gli altri. Quelli della povertà come me ricevevano alle undici un pane con una marmellata di cotogne, portato dal bidello. Con lui entrava un profumo di forno che squagliava la bocca. Agli altri niente, loro avevano una merenda portata da casa. Un’altra differenza era che quelli della povertà in primavera avevano la testa rasata per i pidocchi, gli altri conservavano i capelli. Si scriveva con il pennino e con l’inchiostro che stava in ogni banco dentro un buco. Scrivere era una pittura, si intingeva il pennino, si facevano cadere gocciole finchè ne restava una e con quella si riusciva a scrivere una mezza parola. Poi si intingeva di nuovo. Noi della povertà asciugavamo il foglio con il fiato caldo. Sotto il soffio, il blu dell’inchiostro tremava cambiando colore. Gli altri asciugavano con la carta assorbente. Era più bella la nostra mossa che faceva vento sopra il foglio stesso. Invece gli altri schiacciavano le parole sotto il cartoncino bianco. A scuola ascoltai a fondo le lezioni. Mi accorsi di com’erano importanti le cose che imparavo. Era bello che un uomo le metteva davanti a un’assemblea di giovani seduti, che avevano uno slancio nell’ascolto, nell’afferrare al volo. Bella un’aula in cui stare per conoscere. Bello l’ossigeno che si legava al sangue e che portava in fondo al corpo il sangue e le parole. Belli i nomi delle lune intorno a Giove, bello il grido di ”Mare, mare” dei greci alla fine della ritirata, bello il gesto di Senofonte di scriverlo per non farlo smettere. Bello pure il racconto di Plinio sul Vesuvio esploso. Le loro scritture assorbivano le tragedie, le trasformavano in materia narrativa per trasmetterle e così superarle. Entrava luce in testa come ne entrava in aula. Fuori era un giorno lucente, uno di maggio finito nel mazzo di dicembre. Tornai verso casa continuando a pensare alle lezioni. C’era una generosità civile nella scuola pubblica, gratuita che permetteva a uno come me di imparare. Ci ero cresciuto dentro e non mi accorgevo dello sforzo di una società per mettere in pratica il compito. L’istruzione dava importanza a noi poveri. I ricchi si sarebbero istruiti comunque. La scuola dava peso a chi non ne aveva, faceva uguaglianza. Non aboliva la miseria, però fra le sue mura permetteva il pari. Il dispari cominciava fuori.
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scogito · 7 months
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Il progresso femminile per cui le donne vogliono essere prese sul serio, trattate con rispetto e volute non solo per il corpo, emerge in tutta la sua coerenza quando si approcciano agli uomini usando il profumo ai feromoni.
Adorabili burlone sconclusionate prive di attività cerebrale. Viene quasi voglia di adottarne una.
(A distanza).
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mancino · 1 month
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La femminilità è l'arte di essere Donna.
Non è femminile un culo scoperto,
come non lo sono due tette al vento.
E’ Donna, che si fa femmina,
se sa accarezzare un pensiero,
renderlo dolce e trasformarlo in erotico.
E’ femminile un gesto casto e allo stesso modo sfacciatamente provocante.
E’ femminile, non ciò che lascia
una scia di profumo, ma ciò che lascia
l'odore, sulla pelle e ti induce a ricercarlo.
E’ femminile il particolare che lascia immaginare e non ciò che è volontariamente ostentato.
La femminilità è strategia innata,
che fa una Donna indimenticabile ed unica.
Web🌸
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il-gualty1 · 11 months
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La Nudità Dei Fiori
La nudità dei fiori è il loro odore carnale Che palpita e si eccita come un sesso femminile E i fiori senza profumo sono vestiti di pudore Essi prevedono che si vuol violare il loro odore La nudità del cielo è velata di ali Di uccelli che planano d'attesa inquieta d'amore e di fortuna La nudità dei laghi freme per le libellule Che baciano con azzurre elitre il loro ardore di spume La nudità dei mari io la adorno di vele Che esse strazieranno con gesti di raffica Per svelare il loro corpo allo stupro innamorate di esse Allo stupro degli annegati ancora irrigiditi d'amore Per violare il mare vergine dolce e sorpresa Del rumore dei flutti e delle labbra appassionate.
Guillaume Apollinaire
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lisia81 · 3 months
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Ready, set Love
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Nel bel mezzo del cammin della BL vita,
mi ritrovai in una trama oscura,
ché la diritta via era smarrita.
Lo so, sono consapevole di aver visto solamente 3 drama in cui, in un modo o nell'altro, Il Boys Love non fosse se non il tema centrale, per lo meno predominante. Ma così va il periodo.
Inizio Marzo era iniziato con i migliori propositi. Netflix mi proponeva un drama Thailandese, nuovo che da trailer, sembrava parecchio divertente.E considerato che lo scorso anno ho visto solo 2 drama Thai, mi sembrava giusta dargli una possibilità. Ho visto un paio di puntate, poi @dilebe06 ha iniziato a parlarmi di Pit Babe e Ready set Love è stato giustamente accantonato. Poi mi ha parlato di 2gether e, anche in questo caso, questo drama è passato nell'anticamera del mio cervello. Infondo, in Thailandia sempre eravamo.
Ma prima di intraprendere la visione di Word of Honor giusto per staccarmi da questa scia thailandese, ma non dal genere 😅, il mio senso di responsabilità mi ha imposto di portare a conclusione questo drama.
La trama narra di Day ragazza povera, forte e coraggiosa con sorellla afflitta da grave malattia che si trova sbatacchiata nel più grande concorso/ evento della Thalandia per la conquista di un uomo. Perchè gli uomini in Thalandia sono quasi estinti e vivono tutti alla Fattoria, posto piena di lusso e agio.
La trama si sviluppa in una serie di giochi che sono un mix tra Hunger Games e Squid games; divertenti, comici, portano all'eliminazione non fisica dei concorrenti.
E se non si guarda la sottotrama, il tutto è esilerante. Mia figlia di 7 anni si è sbellicata dalle risate.
Ma il problema di questa serie è proprio questo: il sottotrama.
Vengono date in pasto allo spettatore una serie di fatti drammatici e angoscianti, come fossero gli spruzzi di un deodorante per ambienti, il cui profumo però sparisce subito.
Veniamo al tema che mi ha perplesso di più’.
La società thailandese di questo drama, è al 98% composta da donne, che vivono come le api di un alveare. Il maschio non esiste e quindi ogni ruolo familiare e sociale è coperto dal sesso femminile. Le stesse famiglie e le relazioni, intuisco, siano solo femminili.
L'amore fra donne, che nel drama è rappresentato da una dottoressa e dalla direttrice esecutiva del concorso, è un amore reale dettato da sentimenti o dal far necessità virtù? perchè le due hanno creato una famiglia e tramite fecondazione stanno pure per avere un bambino maschio oltretutto .
Insomma, l’amore è amore in ogni caso al di là del sesso, sì o no?
Perché questo cozza con un altro concetto:
Perché in una società del genere si ambisce spasmodicamente al maschio?
Perchè un idol?
Per istinto naturale?
Perchè è una cosa irraggiungibile?
Perchè è legata al benessere?
La lead sappiamo che partecipa per quest'ultimo motivo. Vuole entrare nella Fattoria per curare la sorella. Di avere un uomo, l'amore con il sesso opposto e le bella vita, le interessa un gran poco.
Ma le altre donne? La popolazione Thailandese in generale? Mistero.
Di contro abbiamo un lead, Son, che vorrebbe fuggire dalla gabbia dorata, in cui è chiuso. Ma vuole fuggire perchè il padre voleva farlo fuggire? Per ritrovare i genitori? perchè il padre era alla Fattoria e la madre no? perchè la madre ha abbandonato marito e figlio? perchè il padre voleva riportarlo da lei? Non si sa. Sappiamo che Son vuole andare e basta.
Passiamo poi al rapporto fra i due: Senza ciondolo sto rapporto sarebbe stato lo stesso? Perché si aprono l'uno all'altra come uno scrigno magico dopo che si riconoscono tramite il ciondolo. Ma in 20 anni, una persona può anche cambiare (vd. Chanel). In pratica un rapporto costruito sul un ricordo di mezza giornata da bambini. Che sarà importante per carità per entrambi, ma è pur sempre un momento. Perché’ se Chanel non avesse seguito il suo cuore, i due si sarebbero accontentati della vita a loro destinata?
Viene tanto criticato Almod, uno dei ragazzi da impalmare, per la sua scelta di non abbandonare la Fattoria, seguire la sorella appena conosciuta e andare a conoscere una madre mai vista. In questo caso la genetica è più importante dei legami???
Ma il drama, con il movimento di ribellione contro il governo è questo preservare i maschi, non esplica il contrario?
Le madri impazzite perché gli sono stati strappati i figli maschi: un fotogramma buttato lì solo per fare scena, senza alcuna riflessione pensiero, emozione.
La scusa del dramma leggero non regge: in un drama leggero non ci butti dentro tutta questa drammaticità! C’è la morte, non visibile, nascosta da un ombra, ma c’è e in più versioni!
Il finale fa presagire inoltre una seconda stagione.. c’è ne è veramente la necessità???????!!!!!
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iocaotic · 3 months
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Scegli me.
Per una volta, scegli me.
Scegli la mia timidezza.
Scegli i miei sorrisi.
Scegli le mie incazzature.
Scegli le mie stupidate.
Scegli i miei capelli disordinati e scompigliati.
Scegli le mie mani, che ti stringerebbero in ogni momento.
Scegli me anche se sono un disastro, anche se magari non sono perfetta, anche se non sono la ragazza che tutti vorrebbero.
Scegli me anche se non son poi così femminile e ho le gambe ricoperte di lividi.
Scegli i miei occhi che ridono, quegli occhi che hai imparato a leggere.
Scegli il mio profumo.
Scegli le mie mani poco curate.
Scegli i miei pensieri che corrono veloci, le mie mille idee folli.
Scegli i battiti del mio cuore.
Scegli il mio letto ad una piazza dove siam costretti a stare più vicini.
Scegli le risate con me.
Scegli la mia parlantina, scegli di ascoltare tutte le cazzate che ho da dirti.
Scegli i pupazzi sul mio letto,
scegli anche la parte un po’ bambina di me.
Scegli le mie paranoie, le mie insicurezze. Scegli i miei baci a metà, le mani che tremano.
Scegli i miei occhi che brillano, gli abbracci dopo una litigata.
Scegli le mie unghie mangiucchiate.
Scegli le mie braccia come rifugio.
Scegli di farmi ridere, di farmi il solletico, di portarmi ovunque.
Scegli me, per una volta, potrebbe valerne la pena.
Scegli me, potresti non pentirtene.
Susanna Casciani.
#Caotic.
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calim3ro · 15 days
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Quando ho comprato il profumo mi hanno dato due campioncino omaggio. E sta un campioncino di un certo Gisada Titanium che DIO SE È BUONO 😱 dolce e forte, sembra quasi un profumo femminile
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giardino-dei-sogni · 1 month
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E poi da sempre i fiori si associano alla bellezza femminile, pittori poeti e romanzieri sono esperti botanici. Ma io misero mortale mi limito ad apprezzare l'unico fiore che mi ha colorato la vita, quella rosa rossa dal profumo unico.
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principessa-6 · 1 year
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- Le parole di Vanessa Incontrada
«Quando vedo abbassare lo sguardo di una donna perché viene criticata per come si veste, per come si trucca, se è magra, se è grassa, quanto profumo si mette, come guida, quanto parla, quante persone frequenta. Se vuole un figlio, se non lo vuole, se è troppo maschile, se è troppo femminile, se è troppo libertina è una poco di buono, se non lo è, è troppo rigida.
Ogni volta mi ricordo di quante volte io ho abbassato lo sguardo per quello che mi son sentita dire, finché ho capito che nessuno mi può giudicare, perché ho capito che nessuno ti può giudicare».
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danilacobain · 1 year
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Ossigeno - 17
17. Gelosie 
Aveva ancora un po' del suo profumo addosso quando rientrò a casa. Si tolse i vestiti e si infilò a letto. Non sapeva di preciso cosa lo avesse spinto ad andarsene subito dopo averla baciata, quando l'unica cosa che desiderava era poterla baciare per sempre. Era stato... incredibile. Una sensazione stupenda. Percepire il suo desiderio lo aveva fatto impazzire, la voleva tutta ma non voleva affrettare le cose, non voleva spaventarla. Il giorno dopo, però, l'avrebbe chiamata e le avrebbe chiesto se volesse concedergli l'onore di accompagnarla alla festa di compleanno organizzata da Pippo. Con mille immagini che gli ronzavano in testa su come immaginava la serata, Zlatan si abbracciò al cuscino e si addormentò, più felice che mai.
Sveva era seduta nella sua cucina a fare colazione quando il suo cellulare cominciò a squillare. Con il cuore a mille lesse il nome sul display, sperando che fosse Zlatan ma era suo fratello. La invitò a pranzo da lui ma Sveva declinò l'invito: il pomeriggio successivo sarebbero partiti per la Grecia e aveva ancora tante cose da preparare. Anche Zlatan sarebbe andato con loro. Ora come doveva comportarsi con lui? Non poteva nascondere il desiderio che aveva di baciarlo ancora. Quella sera si sarebbero rivisti ed era ansiosa di capire cosa aveva significato per lui quel bacio. Non l'aveva chiamata. E questo poteva già significare che per lui era stato un bacio senza senso. Oppure non era stato come si aspettava. Magari non gli era piaciuto, non aveva provato nulla. Trascorse tutta la mattinata a preparare la valigia e il pomeriggio a fare shopping, ma solo quando rientrò a casa si rese conto che il suo cellulare era spento. Quando lo accese, vi trovò un messaggio.
Zlatan era stato tutta la giornata a telefono col suo procuratore Mino per parlare del suo imminente trasferimento a Parigi. Questa situazione lo innervosiva parecchio, ma se era costretto ad andare via avrebbe cercato di strappare al PSG un contratto coi fiocchi. Aveva provato a chiamare Sveva nel pomeriggio ma aveva trovato il cellulare staccato, così aveva pensato di passare a casa sua. Ma Mino, nell'ultima telefonata, gli aveva detto che stava per arrivare a Milano e che avrebbero cenato insieme. Decise allora di mandarle un sms. 'Ciao Sveva, ho provato a chiamarti oggi per chiederti se ti andava di venire con me al Garden Flower ma non sono riuscito a rintracciarti. Purtroppo ho avuto un imprevisto e verrò più tardi... spero di trovarti lì. Un bacio.' Si preparò e andò all'appuntamento con il suo procuratore.
Sveva rilesse il messaggio tre volte. L'aveva chiamata e voleva andare con lei alla festa... Felicissima e impaziente andò a prepararsi per la serata. Indossò un abitino nero con le spalline di pizzo, tacchi alti e trucco leggero.
Al Garden Flower c'era già molta gente quando arrivò lei. Andò a salutare la festeggiata e a farle gli auguri, scambiò quattro chiacchiere con dei conoscenti e si fermò al bancone a prendere da bere. «Ciao Sveva!» Una voce femminile richiamò la sua attenzione. Si voltò e vide Serena accanto a lei che sorrideva. «Ehi, ciao Serena. Come stai?» «Molto bene, grazie. Che vestito fantastico che hai! Sei uno schianto.» Sveva sorrise. «Grazie! Anche tu stai molto bene. E Stephan?» «Non ne ho idea. Sai, io e lui non stiamo più insieme.» «Oh. Non lo sapevo, mi dispiace.» «Non dispiacerti, non era il ragazzo giusto per me. Io ho bisogno di uno più...» Serena ad un tratto fissò il suo sguardo su qualcuno alle spalle di Sveva. «Più uomo» disse, squadrando quel qualcuno dalla testa ai piedi e divorandolo con lo sguardo. Sveva, incuriosita, si voltò a guardare. Zlatan. Era appena entrato e stava facendo gli auguri alla festeggiata. Anche Sveva si incantò a guardarlo: aveva una camicia bianca con le maniche arrotolate e un jeans scuro. I capelli erano tenuti fermi da un elastico dietro la nuca ed era uno spettacolo magnifico quando rideva. Si girò nuovamente verso Serena, alzando un sopracciglio. «Zlatan?» «Sì... è così bello e forte... e sexy.» «Non credi che, ehm, sia troppo grande per te?» «No, è perfetto. Se ti dico una cosa, prometti di non dirla a nessuno?» Sveva aveva un nodo allo stomaco. «Certo.» La ragazza si fece più vicina. «Quando eravamo a casa sua mi ha fatto capire che se fossi stata single avrei avuto una possibilità con lui.» Cosa? Sveva strinse forte il bicchiere che aveva in mano. Era vero? O questa ragazzina si stava inventando tutto? «Sei sicura? Non è che magari hai frainteso?» «A giudicare dal modo in cui mi ha baciata... sono più che sicura.» Sveva sbiancò. Accennò un sorriso. «Ma è successo in Svezia?» «Sì sì. Oh, eccolo che arriva. Mi raccomando, non una parola con nessuno!» Sveva aveva una gran voglia di tirargli uno schiaffo. Si sentiva delusa e amareggiata, ma si costrinse a ragionare sulla situazione. Per prima cosa, tra lei e Zlatan non c'era assolutamente niente, né ora né tantomeno quando lui aveva baciato Serena. Okay, si erano baciati la sera prima ed era stato un bacio meraviglioso, ma non poteva e non doveva incazzarsi per il bacio con Serena. D'altronde, Serena era bellissima e lei sapeva meglio di chiunque altro che anche l'uomo più innamorato del mondo poteva avere una sbandata. E Zlatan non era impegnato né innamorato. La gelosia la stava divorando dentro ma si stampò un sorriso a trentadue denti in faccia e si girò verso Zlatan. «Ciao ragazze» si avvicinò a Sveva e le diede un bacio sulla guancia. «Sei qui da molto?» «Un'oretta.» «Sono stato a cena con il mio procuratore. Sai, per il trasferimento a Parigi.» «Ci sono novità?» Zlatan fece un sospiro. «Sì.» Serena si avvicinò a Zlatan e lo prese per mano. «Potresti venire un attimo con me?» gli chiese. Lui guardò Sveva. «Torno subito.» Sveva gli sorrise e lo vide allontanarsi con Serena, fino a quando non scomparvero oltre la porta. La tentazione di seguirli era forte, ma quando si mosse prese la direzione opposta ed andò in giardino. Pessima idea. Fu travolta all'istante dai ricordi della sera precedente, delle labbra di Zlatan sulle sue e dei suoi occhi che la guardavano con ardore. Cielo, si stava infatuando della persona sbagliata.
Zlatan si ritrovò a seguire Serena in un vicolo buio. Era impaziente di raggiungere Sveva all'interno così si ritrovò a sbuffare. «Si può sapere dove stiamo andando?» Lei si girò a guardarlo a gli lanciò uno sguardo provocante. «Cerco solo un posto dove possiamo stare tranquilli.» «Cosa devi dirmi?» Serena si fermò e lo spinse contro un muro. «Ho lasciato Stephan, ora sono tutta tua.» Zlatan rise nervosamente. «Serena, io non ti ho mai chiesto di lasciare Stephan.» Lei intanto gli stava passando le mani sui pettorali, cercò di fermarle le mani ma lei scese giù a toccargli l'uccello, che reagì all'istante. Zlatan rimase immobile mentre lei lo accarezzava, alzava lo sguardo verso di lui e gli diceva: «Scopami, Zlatan.» E lui lo avrebbe fatto, perché lei era una ragazza sfacciata e provocante e meritava una bella lezione. Lo avrebbe fatto perché era un uomo e lei lo stava provocando. Lo avrebbe fatto, certo, se non avesse avuto Sveva in testa. Per una frazione di secondo pensò a lei e al loro bacio. Magari il sesso con Serena sarebbe stato fantastico, ma preferiva di gran lunga fare l'amore con Sveva. Anche se avesse dovuto aspettare una vita intera. In quel momento si accorse di provare qualcosa di più profondo per lei. Bloccò le mani di Serena. «Ferma.» «Zlatan, ti prego...» «Ti do un consiglio: smettila di giocare in questo modo con gli uomini, finirai per farti male» le lasciò le mani e si avviò verso il locale.
Una volta dentro, la vide subito. Era in piedi in un angolo della sala e stava parlando con Mark. L'immagine di loro due insieme, sotto il suo portico, gli fece ribollire il sangue nelle vene. Sveva stava ridendo. Chissà cosa gli aveva detto quel coglione per farla ridere così. Era bellissima. Dio, era stupenda. Sarebbe potuto rimanere ore intere a guardarla sorridere. Non andò subito da lei, si fermò con i suoi compagni di squadra per la maggior parte del tempo. Non voleva sembrarle troppo opprimente e non era più sicuro che lei gradisse la sua compagnia.
Si erano guardati per gran parte della serata e lei non gli aveva mai sorriso. Si avvicinò, Sveva stava ancora parlando con Mark e Zlatan aveva troppa voglia di stare un po' con lei. «Ehi.» «Oh, Zlatan» disse Mark, sorridendo. «Che... che fate?» Sveva si alzò. «Io stavo andando via, sono un po' stanca.» Zlatan rimase a fissarla. Ora era lei che stava scappando. «Vuoi un passaggio?» le chiese Mark. Lei guardò un secondo Zlatan. «Sì, grazie.» «Bè, buonanotte allora» disse Zlatan. «Buonanotte» rispose lei, poi si avviò a salutare gli altri. Zlatan strinse i pugni mentre la guardava allontanarsi con quell'idiota. Forse si era sbagliato su Sveva. Forse era solo una stronza e per lei quel bacio non aveva significato nulla.
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mancino · 1 year
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....è femminile non cio' che lascia una scia di profumo ma cio' che lascia un odore sulla pelle e induce a ricercarlo..
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il-gualty1 · 2 years
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La Nudità Dei Fiori
La nudità dei fiori è il loro odore carnale Che palpita e si eccita come un sesso femminile E i fiori senza profumo sono vestiti di pudore Essi prevedono che si vuol violare il loro odore La nudità del cielo è velata di ali Di uccelli che planano d'attesa inquieta d'amore e di fortuna La nudità dei laghi freme per le libellule Che baciano con azzurre elitre il loro ardore di spume La nudità dei mari io la adorno di vele Che esse strazieranno con gesti di raffica Per svelare il loro corpo allo stupro innamorate di esse Allo stupro degli annegati ancora irrigiditi d'amore Per violare il mare vergine dolce e sorpresa Del rumore dei flutti e delle labbra appassionate.
Guillaume Apollinaire
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Afrodite, mia dea, in questo mondo io non voglio conquistare niente, ma lasciarmi conquistare tutto dal tuo immenso femminile. Ed esserti il tuo prezioso, il figlio di donna.
Prezioso e rugiadato e avvolto di cielo, del tuo piacere, esserti a te del profumo e del sapore delle tue sensazioni. E così essermi a me divino, cioè nel mondo di tutta te senza esterno.
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(Leira, Detti di Anchise)
instagram.com/giorgio.mistenda
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carmenvicinanza · 2 years
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Anggun
https://www.unadonnalgiorno.it/anggun/
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Anggun, cantautrice francese di origine indonesiana, è stata la prima star proveniente dall’Asia a raggiungere fama mondiale, alla fine degli anni ’90.
Una voce da contralto, roca e piena di sentimento, suona il pianoforte sin da piccolissima.
Il suo più grande successo è stato Snow on the Sahara del 1997, pubblicato in 33 paesi, ha scalato le classifiche mondiali vincendo numerosi dischi d’oro e di platino.
È nata a Giacarta il 29 aprile 1974 col nome di Cipta Sasmi che in balinese significa grazia nata da un sogno.
Figlia di un famoso cantante e produttore discografico e di una discendente della famiglia reale di Yogyakartan, nonostante fosse musulmana, ha studiato in una scuola cattolica.
Bambina prodigio, ha inciso il primo album a soli 9 anni. A 17 era già una delle maggiori star indonesiane, anche grazie anche al forte appoggio economico paterno. A 19 anni ha lasciato il paese natio per tentare il successo in Europa, prima a Londra e poi a Parigi dove ha inciso, in due versioni, inglese e francese, l’album che l’ha portata alla ribalta internazionale. Abbandonando le origini rock ha sperimentato uno stile più romantico e sensuale che l’ha caratterizzata per il resto delle sue produzioni.
Nel 2000 si è esibita di fronte a papa Giovanni Paolo II nel Concerto di Natale cantando Have Yourself A Merry Little Christmas.
Nella sua carriera si è sempre molto prodigata nel sociale, contro l’AIDS in Africa, per il microcredito femminile in vari paesi del mondo, per le vittime dello tsunami, a sostegno di donne, bambini, contro la malaria, per il rispetto delle differenze, per la salvaguardia dell’ambiente e in innumerevoli altre cause che l’hanno vista sempre in prima linea a prestare la sua voce, la sua fama e il suo grande contributo.
Ha partecipando a concerti, manifestazioni e compilation il cui ricavato è stato devoluto in beneficenza.
Tanti i riconoscimenti ricevuti come artista e fonte di ispirazione e per il suo attivismo. È stata nominata Ambasciatrice di buona volontà dalle Nazioni Unite per due volte, nel 2005, per l’Anno Internazionale del Microcredito e nel 2009 per l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle Nazioni Unite (FAO).
Insignita anche del titolo di Chevalier des Arts et Lettres dal governo francese, ha vinto il World Music Award per l’artista indonesiana più venduta al mondo e l’Asian Television Award per il suo eccezionale contributo. È stata anche la prima donna indonesiana immortalata in cera da Madame Tussauds.
Ha realizzato un video appello per ActionAid Italia per promuovere il lavoro delle donne nell’agricoltura.
Negli anni è stata acclamata giudice in vari music contest francesi e indonesiani. Ha creato un suo profumo dal nome Grace.
È stata testimonial e indossatrice, ha suonato in tutto il mondo e per tante cause, si è cimentata in vari film al cinema e in TV, come attrice e doppiatrice.
Anggun è una donna dalle molteplici sfaccettature, un’artista raffinata e dotata, una fervente attivista richiesta per il suo talento e per gli importanti contributi che arreca in ogni suo impegno.
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In teoria ...
In teoria eri bellissima, capelli lisci e luminosi, profumati, corpo stupendo e viso semplice ma bello, pulito, luminoso.
In teoria la tua voce, i tuoi movimenti e il tuo profumo mi fanno impazzire, sogno tutte le notti questa potenza femminile che mi eccita, mi fa sussultare.
Le tue mani come le ho sempre sognate prendono la tua borsetta con le dita in modo elegante, in quel modo che... In teoria mi farebbe sempre stuzzicare i miei fluidi.
Nella realtà? Non so perché non si è acceso nulla. Niente di quello che ho sempre sognato equivaleva con il reale, forse niente di quello che ho sempre cercato era quello che veramente volevo o forse non eri tu. Non lo so.
Le mie fantasie sono sempre così incompatibili con quello che nel vivere attivamente voglio. È una dimensione talmente diversa, è sconcertante.
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scontomio · 6 days
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