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#per allentare la pressione
aliceisinchains · 4 months
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mi sa che è arrivato il momento della seduta psicologica con me stessa per capire "cosa" non va:)
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misssprainedankle · 2 years
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La partita era finita da un pezzo ma Nicholas si era attardato in palestra. Mentre i suoi compagni si dedicavano allo stretching, lui aveva scelto di aiutare il coach e gli assistenti a sistemare la palestra.
Dopo una partita c'erano molte cose da fare e lui non aveva fretta di andare nello spogliatoio. Aveva raccolto e chiuso i palloni, azzerato il monitor del punteggio e riposto il tastierino, aveva perfino fatto il giro delle panchine per raccogliere tutto ciò che compagni ed avversari avevano lasciato a terra: bottiglie, pezzi di scotch medicale, carte di zucchero o caramelle.
Era solito farlo: suo padre, il "generale" Michael Ross, fu il suo primo allenatore. In palestra, come in casa tutt'ora, pretendeva che tutti facessero del loro. E a Nick non era mai pesato. Era un momento che si ritagliava per scaricare l'adrenalina dell'incontro prima di crollare esausto a terra per lo stretching.
Quando finalmente ebbe finito, era rimasto solo lui a bordo a campo. Il coach e gli assistenti stavano andando via. Una manciata di pubblico stava ancora chiacchierando il palestra ma ormai erano vicino alle porte di uscita. I suoi compagni e gli avversari facevano baldoria sotto le docce negli spoiatoi e stavano andando via alla spicciolata.
-Nicholas, chiudi tu la palestra?-chiese il coach passandogli vicino
-Si coach! Tranquillo ci penso io- rispose il giovane sedendosi a terra pronto a rilassare ogni singolo muscolo del corpo.
-Mi raccomando tutte le luci-lo apostrofò allontanandosi.
Nick sorrise annuendo.
Coach Meltin tornò indietro, si abbassò per guardare il suo capitano negli occhi. Gli appoggiò una mano sulla spalla:- Ottima partita ragazzo! Veramente ottima partita!
-Grazie coach... siamo stati grandi!
Si salutarono e Nick iniziò a stirare i muscoli delle braccia. Tenere incollata alle mani una palla da 650 grammi può sembrare un gioco da ragazzi. Una partita di basket dura solo 40 minuti di azione vera, poi tra riscaldamento, saluti, sorteggio, sospensioni, falli, tempi può arrivare a quasi 2 ore. Ma la tensione muscolare... quella te la porti addosso fino al giorno dopo.
Le spalle erano indolenzite così come i bicipiti ed i quadricipiti.
Si stava portando la gamba al petto per sciogliere il quadricipite quando entro Jake.
-Ehy Kappa! Ancora così stai?
-Oggi me la sono presa easy!-rispose Nick continuando lo stretching.
-Vuoi che ti aspetti? Andiamo giù al Grapes a bere una cosa con alcuni dei ragazzi
-No grazie, vai tranquillo, stasera mi vedo con Arianna
Jake alzò le spalle:-Come non detto! Comunque avversari tutti via e tu sei l'ultimo di noi. Ti ho già spento le luci. Manca solo la palestra e lo spogliatoio. Ti blocco la porta quando esco così puoi farti la doccia tranquillo
Nick annuì :-Grazie J!
Jake sarebbe stato un ottimo capitano negli anni a venire. Aveva a cuore ognuno della squadra e rispetto per gli avversari e per la palestra.
-Non bevete tanto mi raccomando!
Jake rise:-Noi??? Naaaaa
-Vai, cretino! -fece cenno con la mano Nick ridendo.
Quando l'ultimo compagno uscì dalla palestra, Nick si distese a terra passandosi entrambe le mani sul volto e tra i capelli ancora inumiditi dal sudore.
Gemette di dolore finalmente per liberarsi da questo peso che dal secondo tempo dell'incontro si portava dentro.
Si mise seduto, si tolse la scarpa destra velocemente ed iniziò ad allentare al massimo e con cura i lacci della scarpa sinistra. La tolse cercando di fare meno pressione possibile. Nonostante ciò gli sfuggì un gemito.
-Cazxo, cazzo, cazzo!- imprecò
Il respiro era pesante ed affannato.
Srotolò il calzettone esponendo piano piano il piede nudo sottostante fino ad arrivare alle dita.
Lì si fermò e distese la gamba a terra.
Guardò la caviglia. Non c'erano dubbi. Era slogata. E non una distorsione di quelle da un paio di giorni e via. Sul collo del piede, sul dorso e sul malleolo esterno si intravedeva la pelle di un colore diverso rispetto al resto della carnagione. Una leggera ombreggiatura che a breve sarebbe diventata nera, viola, rossa. Sul malleolo, la mancanza di sostegno da parte della scarpa da ginnastica, stava apparendo un gonfiore grande quanto una pallina da golf.
Si passò una mano sulla giuntura, accarezzando dapprima il piede, stringendolo poi per misurarne il dolore.
-Aaarghh!- sobbalzò da solo non appena la mano strinse il malleolo ferito.
Si sdraiò di nuovo battendo il pugno sul parquet di gioco.
Chiuse gli occhi e rivide la scena.
A metà del secondo tempo, il suo marcatore avversario si era fatto più insistente. Non riusciva neanche a prendere la palla che subito se lo ritrovava attaccato al culo.
Non aveva neanche saltato, ecco perché nessuno se ne era accorto. Era un'azione come un'altra. Un passaggio troppo lungo. Nick che si sbilancia per non mandare quel pallone perso. Il peso del corpo tutto sul piede sinistro, essendo il destro sollevato da terra. Si sporge sulla punta del piede alzando il tallone da terra. Afferra la palla. Va per riappoggiare il tallone ma sente di calpestare qualcosa.
È il piede dell'avversario.
Lui sì che si accorge di tutto. Non può non sentire la pistata e la caviglia di Nicolas girarsi malamente verso terra. Nick lancia la palla in campo e si accascia.
Neanche il tempo di cadere che si rialza subito per non destare preoccupazioni.
Un lampo di dolore scoppia nella caviglia e si irradia per tutta la gamba fino al ginocchio ed ancora più dolorosa fino alla punta delle dita del piede.
Passano 10 secondi in cui non ci capisce nulla. Ma si ritrova di nuovo la palla in mano e lancia da 3 senza neanche mettere a fuoco il canestro perché l'unica cosa che vorrebbe fare è girarsi e vomitare. Ma anche stavolta prende in pieno il canestro e la folla esulta.
I compagni gli corrono incontro ed esultano. Jake gli salta in braccio e Nick sente tutto il peso sul piede slogato. Non cade per miracolo.
Il resto della partita passa tra una stretta di denti ed una sudata fredda dietro l'altra.
Alla fine del quarto ormai non sente più nulla. Sente solo la scarpa stringere terribilmente e le dita formicolare. Il resto è solo dolore.
Riaprì gli occhi. Si alzò sulla gamba buona e saltellò fino alla borsa dei medicinali volutamente lasciata fuori e prese il ghiaccio secco. Con un pugno lo azionò. Si sedette sulla panca, allungò la gamba e lo poggiò sul piede dolorante
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L'altra Israele, quella che accusa Netanyahu
Il governo di Netanyahu non ha la legittimità per continuare la guerra agli occhi degli israeliani –  dice Yair Golan, ex vice capo di stato maggiore dell’esercito israeliano ed esponente politico della sinistra sionista che vuole riunire sotto il suo nome diversi partiti di opposizione come alternativa politica. E sul rischio di guerra con il Libano dice che bisogna allentare la pressione a Gaza…
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enkeynetwork · 8 months
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yoonsuin · 1 year
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Come svitare lo scarico della vasca
La rimozione dello scarico della vasca da bagno può essere necessaria per diverse ragioni, come la pulizia, la sostituzione o la risoluzione di problemi di drenaggio. Anche se può sembrare un compito complicato, svitare lo scarico della vasca può essere fatto con le giuste istruzioni e gli strumenti appropriati. In questa guida pratica, ti forniremo i passaggi necessari per svitare con successo lo scarico della vasca da bagno.
Prima di iniziare: Prima di procedere con la rimozione dello scarico della vasca, assicurati di avere a disposizione gli strumenti necessari. Saranno utili:
Una chiave a nastro o una chiave inglese regolabile
Un cacciavite a croce o piatto (a seconda del tipo di viti presenti)
Passo 1: Rimuovi il coperchio o la griglia dello scarico: La maggior parte degli scarichi delle vasche da bagno ha un coperchio o una griglia che li copre. Questo può essere fissato con viti o semplicemente incastrato. Utilizza un cacciavite o un altro strumento appropriato per rimuovere le viti o sollevare delicatamente il coperchio.
Passo 2: Accedi al tubo di scarico: Dopo aver rimosso il coperchio o la griglia, dovresti essere in grado di vedere il tubo di scarico. Osserva attentamente come è collegato allo scarico della vasca. Potrebbe esserci un dado o una ghiera che tiene il tubo saldamente in posizione.
Passo 3: Utilizza una chiave per svitare il dado o la ghiera: Prendi la chiave a nastro o la chiave inglese regolabile e posizionala saldamente sul dado o sulla ghiera che tiene il tubo di scarico. Ruota la chiave in senso antiorario per allentare il dado o la ghiera. Potrebbe essere necessario un po' di forza per allentarlo inizialmente, quindi assicurati di applicare la pressione corretta.
Passo 4: Rimuovi il tubo di scarico: Una volta che il dado o la ghiera è stato allentato, puoi svitare il tubo di scarico. Ruotalo in senso antiorario e tira delicatamente verso l'alto per rimuoverlo dalla vasca. Potrebbe esserci un po' di resistenza dovuta all'accumulo di calcare o di altri materiali, quindi procedi con cautela per evitare di danneggiare la vasca o il sistema di scarico.
Passo 5: Pulisci e ispeziona: Dopo aver rimosso il tubo di scarico, puoi pulirlo accuratamente per rimuovere eventuali detriti o ostruzioni. Ispeziona anche il sistema di scarico e controlla se ci sono problemi come perdite o parti danneggiate. In caso di danni, potrebbe essere necessario sostituire le parti danneggiate o chiamare un professionista per le  riparazioni.
Svitare lo scarico della vasca può sembrare un compito impegnativo, ma seguendo i passaggi sopra descritti e utilizzando gli strumenti appropriati, puoi rimuovere con successo il sistema di scarico. Ricorda sempre di procedere con cautela e, se hai dei dubbi, consulta un esperto o un idraulico professionista. La pulizia e la manutenzione regolare dello scarico della vasca sono importanti per garantire un corretto funzionamento e prevenire eventuali problemi futuri.
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lamilanomagazine · 1 year
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Giorgia Meloni vola a Londra per un bilaterale con Rishi Sunak: rilanciare un dialogo strategico
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Giorgia Meloni vola a Londra per un bilaterale con Rishi Sunak: rilanciare un dialogo strategico Il presidente del Consiglio sarà da oggi a Londra, per una 'due giorni' che mira a coronare l’eccellente stato del rapporto bilaterale fra i due Paesi e rilanciare un dialogo strategico, a tutto tondo, con un partner e alleato chiave. Non a caso si tratta della prima visita di due giorni in un Paese europeo del premier Meloni, segno dell’importanza, viene fatto notare a Palazzo Chigi, che il governo italiano attribuisce alle relazioni con il Regno Unito. A Downing street si tratta di un ritorno dell'Italia nella City: Mario Draghi, durante il suo mandato, non fece missioni a Londra - complici i viaggi 'fiaccati' dall'avanzare della pandemia -, dunque l'ultimo presidente del Consiglio italiano nella Capitale britannica è stato Giuseppe Conte, e questo ben prima che il Covid stravolgesse gli equilibri planetari. Il bilaterale di oggi tra Meloni e il primo ministro del Regno Unito, entrambi giovani 'esordienti' al G20 di Bali, è il secondo incontro dopo il colloquio a margine della COP27 in Egitto (novembre 2022) a poche settimane dall’insediamento dei rispettivi governi. L’incontro aveva rappresentato un’occasione per conoscersi e iniziare a gettare le basi per continuare il lavoro che vede Italia e Regno Unito -entrambi Paesi del G7 e fondatori della Nato- vicini su molte questioni e in particolare in materia di difesa e di sostegno all’Ucraina. È evidente, dunque, che il tema sarà al centro del bilaterale, circostanza confermata da fonti di Downing Street. Si discuterà del potenziamento del dialogo con i Paesi di origine, dell’ uso dell’intelligence nel contrasto ai trafficanti e dei rimpatri volontari. E non è affatto escluso che i due - giovani, al primo mandato e della stessa famiglia politica - provino a fare da contraltare all’asse franco-tedesco. Se Sunak ha un fronte aperto con Emmanuel Macron per la rotta migratoria della Manica, proprio ieri la premier francese Elisabeth Borne ha annunciato che la Francia «mobiliterà 150 poliziotti e gendarmi in più nelle Alpi marittime» per «affrontare l’aumento della pressione migratoria al confine italiano». Lasciando intendere che Roma sarebbe pronta ad allentare i controlli, contravvenendo quindi al regolamento di Dublino. Sul tavolo, ovviamente, anche altri dossier. D’altra parte, il bilaterale di oggi viene considerato a Palazzo Chigi «strategico», tanto che è la prima volta che una visita di Meloni in un Paese europeo si prolunga per due giorni. Non a caso, qualche giorno fa il quotidiano britannico The Times non esitava a parlare di «chemistry» (chimica) tra i due. Oltre al fronte migranti, infatti, c’è unità di vedute anche sull’Ucraina. Dall’inizio dell’invasione russa, infatti, Italia e Gran Bretagna sono stati tra i più forti sostenitori di Kiev e Meloni, che a quei tempi era all’opposizione, non ha mai fatto mancare il suo sostegno all`allora premier Mario Draghi. Anzi, arrivata a Palazzo Chigi, ne ha fatto un punto di forza della sua politica estera. All’ordine del giorno, anche la firma di un accordo bilaterale Roma-Londra , la cui discussione era iniziata ai tempi del Conte 2 e si era poi bloccata a causa della pandemia prima e della guerra dopo, che rafforzerà le relazioni commerciali e la collaborazione in settori strategici, tra cui transizione ecologica, tecnologie avanzate e difesa. Domani, invece, la premier è attesa a un incontro con rappresentati delle istituzioni britanniche e della comunità finanziaria nella residenza dell’ambasciatore italiano, dove - accompagnata dal ministro dell`Agricoltura, Francesco Lollobrigida - sarà impegnata nella promozione del Made in Italy e tirerà le conclusioni di un evento sull`agroalimentare che si terrà in mattinata in un hotel vicino all`ambasciata. Ed entrambi gli entourage avevano raccontato il faccia a faccia in Egitto come «una prima occasione per conoscersi e confrontarsi su una serie di questioni e priorità condivise». A partire, avevano sottolineato in quell’occasione fonti di Downing Street, dalla «lotta all`immigrazione clandestina e alle bande di trafficanti di esseri umani». Tema, questo, che sarà al centro del viaggio a Londra della premier italiana. Una due giorni che si aprirà oggi alle 15 con la visita a quello che gli inglesi chiamano semplicemente «Number 10». Un contributo importante ai rapporti bilaterali è assicurato anche dalla consistente comunità di cittadini italiani residenti oltremanica:  sono oltre 500.000 i connazionali iscritti all’Aire, il registro britannico ad hoc. Si tratta in buona parte di professionisti, operatori economico-finanziari, esperti e funzionari con elevata specializzazione, nonché esponenti del mondo universitario, culturale e scientifico attratti dalla vivacità del panorama economico, culturale e sociale britannico. E anche dopo la Brexit, la collaborazione economica dell'Italia con UK è rimasta solida e diversificata, con forti complementarietà industriali e ampie prospettive di crescita: 35,6 miliardi di interscambio nel 2022 (+13% sul 2021 e in linea con dati pre-covid), con saldo positivo per 19 miliardi di euro. D'altronde il Regno Unito è un importante investitore in Italia: ha all'attivo investimenti diretti esteri (Ide) per 26 miliardi di euro concentrati nel settore finanziario, assicurativo ed energetico. Radicata anche la presenza imprenditoriale italiana, con investimenti diretti per 31,8 miliardi soprattutto in ambito difesa (Leonardo), energia e rinnovabili (Eni, Enel) e infrastrutture e trasporti. Per l'Italia - che a Londra si appresta a firmare un importante pacchetto di accordi bilaterali, riferiscono fonti impegnate nel dossier - ci sono spazi per un’ulteriore intensificazione degli scambi, specie nei settori più innovativi quali economia ‘verde’, tecnologie avanzate, scienze della vita, start-up e innovazione digitale. Con un occhio attento al settore della difesa, al centro della collaborazione industriale tra Italia e Uk. Roma è infatti pienamente impegnata nello sviluppo del programma GCAP/Tempest, iniziativa trilaterale che vede coinvolto anche il Giappone, di valenza strategica, per la progettazione del caccia multiruolo di VI generazione. La 'mission' di Meloni punta dunque a rafforzare l’asse tra due Paesi Nato e vicini agli Usa, e a tenere vivi i rapporti con un leader conservatore con cui la sintonia è stata piena sin dal principio: dalla mano ferma sui migranti al sostegno, incondizionato, all’Ucraina contro l’aggressione russa. E proprio Kiev - protagonista della Conferenza per la ricostruzione voluta da Meloni a Roma, iniziativa che verrà 'replicata' a Londra il 21 e 22 giugno- sarà tra i temi caldi al centro della visita del premier  nella City. D’altra parte, sono i numeri di queste settimane ad imporre tra i primi punti dell`agenda una questione che Meloni e Sunak ritengono prioritaria. Sulla quale hanno condotto una parte importante delle rispettive campagne elettorali e su cui, entrambi leader conservatori, hanno ricette molto simili. Se in Italia il cosiddetto «cruscotto statistico» del ministero dell’Interno dice che nel 2023 gli sbarchi sono il quadruplo rispetto allo stesso periodo del 2022 (38.988 contro 9.673), solo domenica scorsa il Regno Unito ha dovuto fare i conti con un nuovo record di arrivi dalla Manica in un solo giorno (dalla Francia sono approdati sulle coste del Kent 497 migranti con 11 diverse barche). Non è un caso, dunque, che anche in Inghilterra - esattamente come in Italia con il cosiddetto decreto Cutro - sia in discussione un disegno di legge sull`immigrazione illegale che ha l'obiettivo di rendere più stringente la normativa.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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unfilodaria · 1 year
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La morsa di dolore e stanchezza, che mi grava sulle spalle in questi giorni, è una morsa aggiunta, qualcosa prodotta dall’interno, da ricordi disturbati, da dolori soffocati, da mancati amori.
Me ne rendo conto solo ora, perché per un attimo sono riuscito a deporli al mio fianco e ad allentare la pressione. Il dolore è svanito. Ma qualcosa mi manca. La leggerezza di un sorriso, l’incanto di uno sguardo. Il mio dolore è tutto lì
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seoul-italybts · 1 year
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[✎ TESTO ♫ ITA] Face - JIMIN⠸ ❛ Like Crazy (english ver.) ❜⠸ 24.03.23
[✎ TESTO ♫ ITA] JIMIN 🫧 FACE
❛ Like Crazy (english ver.) ❜
Come un matto / Da pazzi
Spotify | Apple | Twitter
Prodotta da: Pdogg, GHSTLOOP
Scritta da: Pdogg, BLVSH, Chris James, GHSTLOOP, JIMIN, RM, EVAN
youtube
~ Credo potremmo durare in eterno.
- Ho paura che tutto scomparirà.
~ Fidati di me.
Lei mi dice
Tesoro, vieni, seguimi
Non c'è nulla che non vada, qui, stanotte
Metti da parte i tuoi motivi
Resta un po' con me
Guardami
Mentre vado a fondo, tutto solo (distante)
Dove sono?
Una nebbia scura mi offusca lo sguardo
Sento delle voci, se ascolto
Ma non so chi siano
Cerco di allentare la pressione
Mentre aspiro ad arrivare alle stelle
Dimmi, riuscirò a ritrovare me stesso
Quando mi spingo troppo oltre?
Si lo so
Sai?
Lo so
Preferirei
Smarrirmi tra le luci
Smarrirmi in quelle luci
Sono fuori di testa
Puoi aiutarmi ad alleviare il dolore?
Ogni notte
Mi tieni su di giri
Emozioni con ghiaccio
Dammene un assaggio
Fammi divertire
(Oh, sto cadendo) x3
Sarà una bella nottata
(Oh, sto cadendo)
Per sempre noi due insieme
Tutti i miei riflessi, e io
Non riesco neppure a riconoscermi
Mi sento estremamente vivo, perdendo tempo così
Preferirei
Smarrirmi tra le luci
Smarrirmi in quelle luci
Sono fuori di testa
Puoi aiutarmi ad alleviare il dolore?
Ogni notte
Mi tieni su di giri
Emozioni con ghiaccio
Dammene un assaggio
Fammi divertire
(Oh, sto cadendo) x3
Sarà una bella nottata
(Oh, sto cadendo)
Per sempre noi due insieme
Questa cosa mi spezzerà
Questa cosa sicuramente mi spezzerà
No, non svegliarmi
Voglio rimanere in questo sogno, non salvarmi
Non cercare di salvarmi
Ho bisogno di un modo [per] noi
Ho bisogno di [trovare] un modo per noi di continuare a sognare
- Di nuovo solo . . . A che serve?
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS⠸
🪩 Like Crazy (Deep House Remix) 🎙 Like Crazy (UK Garage Remix)
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Venerdi è stata una giornata pesante per Unicredit
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Volatilità in aumento che finirà per indebolire lo sviluppo dei prezzi. L’analisi algoritmica non ha ancora recepito questo cambio di sentiment, con il solo Macd in posizione short, mentre gli oscillatori di forza relativa gravitano a ridosso o all’interno delle rispettive aree d’ipercomprato. Graficamente, solo il recupero di 19-19,05 potrà concretamente allentare la pressione.  Read the full article
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kritere · 1 year
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Due fratelli israeliani uccisi in attentato in Cisgiordania
DIRETTA TV Due israeliani sono stati uccisi in un attentato terroristico in Cisgiordania non distante da Nablus. Secondo il portavoce militare “un terrorista palestinese ha aperto il fuoco verso un veicolo israeliano”. La sparatoria è avvenuta mentre ad Aqaba, in Giordania, sono in corso colloqui tra israeliani e palestinesi, con egiziani e giordani, su pressione Usa per allentare le…
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telodogratis · 1 year
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Sanità d’eccellenza e integrazione pubblico privato, Confindustria scrive a Schifani “Pronti alla sfida ma rivedere i tetti di spesa”
Sanità d’eccellenza e integrazione pubblico privato, Confindustria scrive a Schifani “Pronti alla sfida ma rivedere i tetti di spesa”
Read More Confindustria Servizi Sanitari Catania plaude alle parole di Schifani. Le cliniche sono pronte da subito ad attivarsi per allentare la pressione sui Pronto Soccorso ma occorre aumentare i budget del 5% nel 2022 e valutare il 2023 The post Sanità d’eccellenza e integrazione pubblico privato, Confindustria scrive a Schifani “Pronti alla sfida ma rivedere i tetti di spesa” appeared first…
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matthiasschmitt · 2 years
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Come eseguire la sostituzione del rubinetto della vasca della lavanderia
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Il primo passo nella sostituzione del rubinetto della vasca della lavanderia è chiudere l'acqua. L'alimentazione dell'acqua si trova solitamente sotto la vasca e deve essere chiusa alla valvola principale o alla valvola di zona. Quindi, apri la rete idrica e apri il rubinetto per scaricare l'acqua. Se il vecchio rubinetto è monocomando, puoi sostituirlo con lo stesso stile e dimensioni. Se il vecchio rubinetto è a due mani, dovresti acquistarne uno nuovo con lo stesso design e dimensioni del gambo.
Usa una chiave inglese per lavabo
I rubinetti sono in genere fissati al lavandino da dadi che devono essere rimossi. Usa una chiave inglese per allentare questi dadi. Quindi, smonta il lavandino per accedere ai dadi. Quindi, svita i dadi dello stelo e ritaglia le parti attaccate allo scarico. Una volta rimossi gli steli, il rubinetto deve essere montato. Segui le istruzioni fornite con il nuovo rubinetto per garantire una corretta installazione. Quindi, sostituisci il rubinetto con quello nuovo.
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Facile da installare e mantenere
Il design del rubinetto è molto importante quando si sceglie uno nuovo. Sebbene i rubinetti economici siano fatti di plastica, hanno alcuni vantaggi. Possono durare per un certo numero di anni senza perdere o smettere di funzionare. Inoltre, sono spesso più facili da installare e mantenere rispetto ad altri tipi di rubinetti. Inoltre, un design a due maniglie consente di regolare la pressione dell'acqua da una maniglia all'altra. Un lavandino del bagno è un esempio comune di lavabo con una disposizione a maniglia singola.
Controlla il modello del tuo vecchio rubinetto
Prima di iniziare la riparazione, è necessario assicurarsi di disporre di un modello funzionante del vecchio rubinetto. Per assicurarti che il nuovo rubinetto si adatti, potrebbe essere necessario tagliare le parti in plastica per adattarle a quello vecchio. Se stai sostituendo il Nivito, dovresti controllare le istruzioni fornite con quello nuovo. La maggior parte dei modelli precedenti utilizza un ingresso MPT da 1/2 pollice e un ingresso MPT da 3/4 di pollice. Usando una pinza, stringi i dadi finché non sono ben aderenti. Una volta completati tutti i passaggi, ora puoi montare il nuovo rubinetto o distributore di sapone. Quindi, puoi attaccare il lavandino alla parete con un mastice adesivo e fissare il lavandino.
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Richiedi la garanzia
Può essere difficile trovare un nuovo rubinetto, ma dovresti riuscire a trovarne uno a casa tua. Alcuni dei marchi più famosi di rubinetti per bucato sono coperti da una garanzia, quindi se hai dubbi sulla sua longevità, è meglio sostituirlo. Se non vale la pena riparare il tuo rubinetto, dovresti acquistarne uno nuovo. Un rubinetto di seconda mano può essere un buon investimento se hai già riparato quello vecchio.
Se hai un lavandino di servizio, puoi ottenere un rubinetto a scomparsa. Questi rubinetti hanno un beccuccio lungo. Un beccuccio a scomparsa è perfetto per lavare i cani. Di solito sono più costosi di altri tipi di impianti idraulici. Se desideri sostituire l'intero impianto, puoi prendere in considerazione l'acquisto di un nuovo strumento idraulico. Il miglior sostituto è un rubinetto multiforo. Quindi, sostituire la rondella e lo scarico.
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themhac · 2 years
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@fhoetball @itscomingrome per i nostri cuoricini infranti😔
Non parla, non vuole proprio aprire bocca, piuttosto smetterebbe di prendere fiato. Gli piazzano il ghiaccio sulla coscia e fanno tutti un passo indietro, lo sa, temono che esploda da un momento all'altro contro uno qualsiasi di loro.
Guarda il resto della partita cercando malamente di trattenere la smorfia di dolore che vuole occupargli il viso, non ha intenzione di ricevere la pietà degli altri, non gli interessa la compassione, quello che gli manca è la comprensione: qualcuno che si sieda vicino a lui e gli offra una carezza silenziosa, qualcuno che poi, una volta che si è calmato abbastanza per ascoltare, gli dica che non va così male come crede, che recupererà in fretta e che il riposo gli potrebbe essere utile per ritrovare un po' di serenità e anche che, una volta che si è calmato abbastanza per parlare, con una risata gli faccia scivolare via il fastidio per un po’. Qualcuno ha un nome preciso, Nicolò ce l'ha inciso sulla punta del cuore, ma, per quanto adesso vorrebbe solo le sue mani a sfiorarlo e i suoi occhi a guardarlo, preferirebbe anche che di questo casino non sapesse nulla, ché già se lo immagina mentre sta a casa a mangiarsi le mani dal senso di colpa per non essere lì - non sei qui ma ci sei, pensa, rimproverandosi un attimo dopo, come può pensarci mentre la sua vita sta di nuovo per andare in pezzi?
Che Qualcuno manca se ne accorge nel momento in cui nessuno gli dice che non sta andando a pezzi proprio niente e che comunque, dovesse essere, non sarà da solo a raccogliere i cocci, se ne accorge quando si avvicina al centro del campo per festeggiare con gli altri e c'è solo Bryan a mettergli un braccio intorno alle spalle, quando entra in spogliatoio e le sue gambe stanno pressate tra quelle di Tammy e di Gianluca, o ancora più tardi quando quest'ultimo, entrato in camera sua senza bussare, anticipa il suo “Non mi va di parlare” portandosi l'indice alla bocca, si limita a prendergli il telefono dalle mani e tirare su col dito e poi si richiude la porta alle spalle, che Qualcuno manca lo sente soprattutto quando lo può vedere sullo schermo e tutte le impalcature che ha costruito in queste due ore crollano con un solo sguardo.
"Scusa se non ti ho risposto prima, non – "
"Non avevi voglia di parlare, lo so. È solo che se fossi stato lì non mi sarei allontanato nemmeno per un secondo, mi fa così rabbia non poterlo fare" e Nico si ricorda di come lo abbraccia Lorenzo, quando lo stringe come se volesse farlo scomparire dentro il suo petto, dove nessuno può fargli ancora del male.
Per la prima volta nella vita non ha paura di dire ad alta voce quello che ha pensato prima, "Non sei qui ma ci sei, credimi", così riescono solo a guardarsi negli occhi per un tempo interminabile, questa sensazione dolce è così delicata che hanno l'impressione di dover fare gli equilibristi su un filo, e infatti basta un sospiro più forte per spezzarlo. Atterrano sul morbido, però.
"Non andrà così male come stai pensando tu, potrebbero bastare un paio di settimane fuori, magari serviranno anche ad allentare un po' la pressione" Nico annuisce e basta, è tutto ciò di cui ha bisogno, se poi la verità sarà diversa non è un problema che devono affrontare in questo momento. Adesso vuole solo ridere con lui e poi addormentarsi sentendo il suo respiro dall’altro lato, proprio come quando sono nello stesso letto.
"E poi finalmente possiamo stare un po’ a casa insieme, no?” gli fa l’occhiolino per compensare la luce negli occhi che sa che non si accenderà come al solito, almeno non finché non sente la risata leggera di Lore.
“Sì amore, possiamo”
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scienza-magia · 3 years
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Il “de-biasing” delle distorsioni cognitive in fase decisionale
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Come possiamo sfruttare la nostra vulnerabilità per fare la scelta giusta. Le nostre decisioni sono invariabilmente influenzate da fattori che non dovrebbero avere nessuna importanza e, allo stesso tempo, trascurano, invece, elementi di cui dovremmo avere la massima considerazione. Lo studio dei processi decisionali negli ambiti più disparati, dalla politica alla finanza, dal business all'educazione, fino alle decisioni complesse in ambito industriale o internazionale, ha messo in luce la nostra tendenza a discostarci in maniera sistematica dai modelli di razionalità definiti teoricamente dagli economisti, dai logici e dagli statistici. Le nostre scelte sono invariabilmente influenzate da fattori che non dovrebbero avere nessuna importanza e, allo stesso tempo, trascurano, invece, elementi di cui dovremmo avere la massima considerazione: il nostro atteggiamento nei confronti del rischio muta a seconda che valutiamo potenziali guadagni o potenziali perdite; queste ultime pesano sulle variazioni del nostro benessere, in proporzione, molto di più dei guadagni equivalenti; abbiamo problemi sistematici con i giudizi probabilistici che ci spingono a sovrastimare eventi estremamente rari e a sottostimare l'evenienza di eventi che, invece, sono altamente probabili; trascuriamo le frequenze di base e violiamo spesso i principi elementari della teoria della probabilità. “Bias” e pressione evolutiva
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Tutte queste distorsioni o “bias”, hanno una ragione profonda: sono effetti collaterali di quelle strategie cognitive (euristiche) che il nostro cervello ha perfezionato nel corso di centinaia di migliaia di anni e che la pressione evolutiva ha selezionato per metterci nelle condizioni di gestire l'enorme complessità dell'ambiente nel quale viviamo. Prendere decisioni in queste condizioni seguendo i criteri di razionalità olimpica prevista dalla teoria della scelta razionale implicherebbe capacità di calcolo illimitate, una memoria da mainframe e una totale insensibilità alla sfera emotiva e sociale. C'è ormai un diffuso consenso sulla differenza che esiste tra l'approccio normativo allo studio delle scelte e quello, invece, di natura descrittiva. La prospettiva normativa semplicemente cerca di indicare quali sono i principi e i criteri ideali di una decisione, qualora il decisore fosse, di fatto, perfettamente razionale. “Come dovremmo decidere?” è la domanda alla quale si cerca di dare risposta. La prospettiva descrittiva, al contrario, si pone il problema di studiare ed individuare regolarità nel modo in cui gli esseri umani, effettivamente, prendono le loro decisioni. Si tratta dunque di considerare la fallibilità, l'imperfezione, l'errore. “Come decidiamo?” è la domanda che ci si pone in questo caso. Lo studio delle euristiche e dei “bias” a cui queste spesso conducono non è altro che lo studio del gap che esiste tra il modello normativo e il modello descrittivo, tra ciò che facciamo e ciò che dovremmo fare. Tra le implicazioni più interessanti dell'approccio delle euristiche e dei “bias” vi è quella che descrive l'origine dei comportamenti anomali come il frutto di un conflitto tra i due sistemi che metaforicamente sono all'opera nel nostro cervello: il “sistema 1”, istintivo, rapido, inconscio ed economico e il “sistema 2”, lento, deliberativo, preciso e dispendioso. La seconda implicazione è che se da una parte è il conflitto tra i due sistemi a far scaturire i nostri errori sistematici, si potrebbe ipotizzare di insegnare ai due sistemi ad andare più d'accordo, a cooperare per ridurre quanto più possibile le distorsioni cognitive che in condizioni normali influenzano negativamente le nostre scelte. Se l'ambiente decisionale si “ingolfa” Questa attività prende il nome di “de-biasing” o “counter-biasing”. Nel primo caso si cerca di rendere più consapevole il decisore circa il funzionamento delle euristiche in modo che la loro azione diventi trasparente e quindi più facilmente controllabile, mentre il “counter-biasing” prevede la ristrutturazione dell'ambiente decisionale in modo che l'effetto di un'euristica possa controbilanciarne, nella direzione desiderata, quello esercitato da un'altra. Un esempio più aiutare a chiarire questo ultimo aspetto. Sappiamo da tempo che in svariati ambiti la performance di un soggetto non necessariamente aumenta con gli incentivi. Non sempre, cioè, la prospettiva di un guadagno maggiore, induce il comportamento che si voleva promuovere. Spesso, invece, la performance peggiora; il soggetto cede alla pressione e ottiene dei risultati inferiori rispetto a quelli ottenuti con un livello minore di incentivi; si dice in questi casi che si corre il rischio di “ingolfarsi” (“to choke”). Alla radice della questione sembra esserci un problema di attenzione: quanto la posta non è troppo alta, il soggetto tende a focalizzare la propria attenzione sugli elementi essenziali del compito che deve svolgere, ma quando la posta cresce, perché gli incentivi monetari, per esempio, sono elevati, allora il soggetto tende a focalizzare la propria attenzione su una miriade di dettagli presenti ma non rilevanti, a preoccuparsi troppo di questioni secondarie a dare peso eccessivo a pensieri fuorvianti, ottenendo, come conseguenza, una performance complessiva peggiore. Training autogeno e la scelta tra uovo e gallina Sono state avanzate varie proposte e differenti tecniche per tentare di limitare la vulnerabilità alla pressione psicologica. Jennifer Reeves e i suoi colleghi, per esempio, hanno studiato l'effetto positivo del training autogeno per ridurre il rischio di “ingolfamento” quando i calciatori si trovano a battere un rigore determinante (Reeves J., Tenenbaum, G., Lidor, R., 2007. “Choking in front of the goal: the effects of self-consciousness training”. International Journal of Sport and Exercise Psychology 5, 240–254”). Ma questi interventi possono essere complicati e molto lunghi. Jeffrey Carpenter e Kevin Benscheidt, invece, hanno adottato una strada alternativa, quella, appunto, di utilizzare un “bias” per contrastarne un altro (“Advanced Counter-Biasing”, IZA DP No. 12253, 2019). Se la prospettiva di un elevato guadagno rende peggiore la performance perché fa aumentare la pressione sul soggetto, si potrebbe pensare di ridurre la percezione dell'ammontare del guadagno in modo da allentare la pressione che il soggetto percepisce su di sé e sullo svolgimento del compito assegnatogli. Un modo per ridurre la percezione dell'ammontare dell'incentivo è quello di ritardarlo nel tempo. In questo modo, almeno per tutti coloro che tendenzialmente preferiscono un uovo oggi ad una gallina domani, lo stesso incentivo apparirà minore, così come la pressione che lo stesso tenderà a generare. I soggetti dell'esperimento di Carpenter e Benscheidt dovevano risolvere dei semplici quiz matematici per ottenere un premio pari a $5 o $50, subito oppure dopo due mesi. Come previsto un numero sostanziale di essi, il 42%, in presenza del premio immediato da $50 ottennero una performance peggiore rispetto a quella ottenuta con il premio da $5. L'introduzione del premio ritardato, il cui effetto si fonda sulla nostra preferenza per il “tutto e subito”, il cosiddetto “present bias”, produsse un risultato differente: i soggetti più impazienti ottennero guadagni fino al 33% maggiori di quelli ottenuti con il premio immediato. Immunizzarsi dalle distorsioni cognitive Il “counter-biasing”, usare un “bias” per contrastare gli effetti di un altro, è solo una delle strategie che possono essere messe in campo per cercare di immunizzarci quanto più è possibile dagli effetti nefasti delle nostre distorsioni cognitive, le altre si fondano sulla dimensione motivazionale, sull'apprendimento di regole specifiche, sull'utilizzo di tecnologie e procedure particolari, come le decisioni di gruppo o i sistemi di supporto. Affronteremo molte di queste tecniche nei prossimi appuntamenti con “Mind the Economy”. Una considerazione è necessaria a questo punto ed ha a che fare con la difficoltà e la diffidenza con la quale gli interventi di “de-biasing”, in genere, vengono accolti. A nessuno piace sentirsi dire che il modo in cui ha preso le sue decisioni, anche importanti, è sbagliato. Questo vale soprattutto per chi occupa ruoli di responsabilità e che, magari, è arrivato lì grazie a decisioni che si sono rivelate corrette e che hanno portato successo e riconoscimento. Inoltre, spesso, le tecniche di “de-biasing” possono essere strane e complicati, non di immediata comprensione e questo equivale, in qualche misura, a perdere controllo sul processo decisionale; una cosa che pochi di noi sono disposti ad accettare di buon grado. Ci troviamo qui davanti ad un paradosso: proprio coloro che avrebbero più bisogno di percorsi strutturati di “de-biasing”, perché, occupando posizioni apicali in organizzazioni pubbliche e private, sono chiamati a prendere decisioni dalle conseguenze potenzialmente anche molto rilevanti, sono proprio coloro meno propensi ad accettare la necessità di un simile affiancamento. Percorsi di “de-biasing” A questo proposito può essere utile sottolineare la distinzione tra l'”adeguamento” ad una pratica (“compliance”) e l'internalizzazione di una norma comportamentale. Mentre la prima è indotta principalmente da motivazioni estrinseche o attraverso la coercizione e produce una superficiale e meccanica adesione agli standard richiesti, l'internalizzazione si fonda su motivazioni intrinseche e produce una adesione fiduciosa e convinta. L'adozione di percorsi di “de-biasing” all'interno delle organizzazioni può procedere in entrambi i modi. Questi avranno naturalmente, come è lecito aspettarsi, esiti molto differenti. Si può cercare di ottenere il cambiamento cercando di “distruggere fisicamente i centri di potere che si vuole cambiare (…) malessere all'interno di questi (…) le persone opposte al cambiamento, nella maniera più plateale possibile, sicché da ispirare paura”, come suggeriva qualche anno fa, a degli studenti universitari, un importante manager di una primaria azienda italiana, oppure favorendo l'internalizzazione di norme e modi di pensare differenti, come nel caso di quei dipendenti della Toyota ai quali viene consigliato di analizzare i problemi che incontrano chiedendosi almeno cinque volte “perché?”. Read the full article
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academybdsm · 4 years
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Lesson 34 👑
"NIPPLE TORTURE PLAY"
Oggi parliamo di pinze per capezzoli.
Giochi e sevizie con le pinze sono pratiche molto usate nel BDSM.
La maggior parte delle persone che sono interessare a questo mondo possiedono almeno un paio di mollette per capezzoli da usare con il loro o la loro compagna di giochi.
Se sei un principiante e stai cercando di capire meglio di cosa si tratta, prima acquistarle, evidenzia l’articolo che fa per te.
Oggi vedremo:
*Cos’è la nipple play e la nipple torture
*Perché la sicurezza è al primo posto
*Come si indossano le pinze per capezzoli *Perché usarle e i vari tipi di nipple clamps.
Come vedi quindi anche oggi un sacco di informazioni nuove per soddisfare la tua curiosità.
*Cos’è la nipple play e la nipple torture?
La nipple torture consiste nel provocare dolore, sofferenza e piacere in una zona erogena di maggiore sensibilità, solitamente il capezzolo, grazie ad uno strumento per “succhiare” o "pinzare". Giocare con questi morsetti per capezzoli incrementa la sensibilità in questa zona regalando una sensazione di sottomissione intensa.
*La sicurezza: perché la sicurezza è sempre al primo posto, anche se l’idea di iniziare a giocare con questi strizza capezzoli eccita, è importante elencare alcune considerazioni di sicurezza. In primis, le mollette ai capezzoli limitano la circolazione sanguigna in questa zona, quindi è di vitale importanza che non siano mai indossate troppo a lungo durante i giochi. La prima volta è possibile che le pinzette per capezzoli facciano male, ma dopo un po’ il capezzolo si abitua e il dolore è più sopportabile. La rimozione delle costrizioni è la parte che provoca maggior dolore ma è anche il momento più intenso. Leccare, baciare e massaggiare i capezzoli può lenire il dolore, ma in ogni caso la maggiore sensibilità in questa zona può durare da qualche ora ad un giorno.
Ai principianti si consiglia di non andare oltre i 10 minuti di pinzatura, quando si accumula esperienza, si può andare un po’ oltre, ma comunque mai oltre i 20 minuti totali. È molto importante prestare attenzione ad ogni sintomo di disagio e, soprattutto nel caso il capezzolo inizi a divenire cianotico, è fondamentale rimuovere la pinza per capezzoli immediatamente.
Andiamo quindi ora ad elencare cose che si possono e non si possono fare, in modo da mantenere questa pratica assolutamente sicura.
*Cose da fare e non fare: ci sono alcuni accorgimenti di cui devi tener assolutamente conto quando pratichi questo tipo di giochi. Queste sono, controllare spesso la circolazione del sangue e i sintomi di addormentamento della pelle, allentare la pressione ogni 20 minuti, in modo da ripristinare la circolazione del sangue al 100% .
È consigliato Iniziare con nipple clamps regolabili. Rimuovere immediatamente la pinza per capezzoli se il capezzolo inizia a gonfiarsi o cambiare colore, meglio andarci piano e aumentare pian piano l’intensità tenendo le reazioni sempre sotto controllo.
*Come si indossano le pinze per capezzoli? Una volta scelta la pinza che fa per voi (fra poco andremo ad approfondire questo punto) si inizia strofinando e pizzicando il capezzolo, fino a che questo non diventa turgido ed eretto. In questo modo la pinza per capezzoli avrà maggiore spazio a cui attaccarsi. A questo punto fai mordere la pinza giusto dietro al capezzolo laddove si trova l’aureola,e ricorda sempre il limite di 10 minuti.
*Perché usare le pinze per capezzoli? Tutti sappiamo che sia uomini che donne provano piacere quando i capezzoli vengono stimolati, la maggior parte delle persone non hanno problemi quando parliamo di usare lingua e dita per “accendere” questa zona. Ma quando si parla di mollette per capezzoli molti semplicemente concludono pensando qualcosa del tipo… “Questa roba non fa per me”, e per dirla tutta è un peccato perché tu non devi per forza far parte dell’ambiente bondage per godere di questo gioco.
Esistono un sacco di motivi per voler esplorare quest’area del sesso che vanno da: piacere, sofferenza, giochi di ruolo, dominazione. Al di là di ciò, se utilizzi nipple clamps ci sono delle reazioni fisiologiche che il corpo di qualsiasi persona è destinato a provare. Tutti abbiamo esplorato quest’area in maniera tradizionale, ma le nipple clamps possono darci una mano a spingerci un po’ oltre. E’ interessante notare che studi recenti hanno dimostrato come stimolare i capezzoli accende l’area cerebrale della corteccia, che gestisce l’eccitazione in generale e quella delle sue zone genitali in particolare. Inoltre circa l’1% delle donne può raggiungere l’orgasmo tramite la sola stimolazione del capezzolo. Quindi fatte queste premesse è importante che ora chiariamo un concetto. Essendo legate al mondo BDSM le persone pensano che le pinze per capezzoli siano solo strumenti di tortura. La verità è che possono esserlo ma non devono esserlo per forza e possono anche essere usate per puro piacere. Quindi la sensazione che si andrà a provare è completamente legata al tipo di molletta che si deciderà di utilizzare. Se siete indecisi in merito a se utilizzare o meno uno di questi strumenti di costruzione, potete semplicemente iniziare pizzicando i capezzoli con le vostre dita tanto per cominciare a capire come il vostro corpo reagisce e se quindi è il caso di investire qualche euro per passare allo step successivo.
Come potresti aver già letto fra le righe, questo gioco può essere piacevole anche per te in quanto uomo e non solo per lei.
*Tipi di pinze per capezzoli.
Qui di seguito andiamo ad analizzare i vari tipi di mollette per capezzoli che puoi trovare in circolazione.
*Nipple suckers: questi piccoli toys succhiano il capezzolo come lo farebbe una bocca, devi solo posizionarli sul capezzolo e loro faranno tutto il lavoro di suzione. Usati per qualche minuto aumentano il flusso di sangue e la sensibilità quindi avrai a che fare con un capezzolo più turgido ed eretto. Un uso nel tempo dei nipple suckers può fra l’altro ingrossare i capezzoli permanentemente e renderli più sensibili al tocco. Infatti alcuni li usano per provare a correggere casi di capezzolo introflesso e rendere quindi il capezzolo un po’ più sporgente. Se hai problemi ad indossarli puoi usare un pochino di lubrificante sul capezzolo in modo che il nipple sucker faccia un po’ più presa.
*Nipple clamps: questo giocattolo ad un principiante o novizio può sembrare decisamente più cruento di quanto non sia in realtà. Infatti è vero che queste mollette per capezzoli sono progettate per fare una forte presa e quindi possono produrre un dolore intenso, ma allo stesso tempo questa può essere lieve e volta solo a stuzzicare.
Esistono due tipi di pinze per capezzoli che puoi trovare in commercio: regolabili e non regolabili. Se siete principianti o novizie vi conviene partire dalle regolabili. Infatti queste, come suggerisce la parola stessa, danno la possibilità di regolare la presa in modo che questa non risulti troppo intensa.
*Pinze per capezzoli vibranti: una volta passati alle non regolabili non è comunque finita. Infatti hai la possibilità di provare ad aggiungere la vibrazione per sensazioni ancora più particolari.
*Pinzette per capezzoli: queste possono pizzicare il capezzolo in una maniera più concentrata ed intensa grazie alle dimensioni più ridotte. Il livello di dolore provocato da queste pinzette può variare da lieve a intenso quindi sono ancora una soluzione adatta per i principianti, anche per il fatto che sono piccole e con un design aggraziato.
*Nipple weights: questo è decisamente un modello per esperti dediti all'extreme.
Il peso può variare a seconda del modello che acquisti. L’unico consiglio è di non partire da qui ovviamente anche se siete particolarmente curiosi. 👑
(Tratto dal web)
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nelcuoreunaspina · 4 years
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CORONAVIRUS
Per evitare un secondo picco serve prolungare l'isolamento.
Non è ancora arrivato il momento di abbassare la guardia. Ma anzi, è necessario continuare a rispettare rigorosamente le misure di isolamento per limitare la diffusione del nuovo coronavirus, senza cedimenti. Perché la strada davanti a noi è ancora lunga e anche quando riusciremo finalmente a vedere gli effetti dell’isolamento, continuare a seguire le regole sarà di fondamentale importanza. A suggerirlo è una nuova ricerca appena pubblicata sulla rivista The Lancet, secondo cui il lockdown nella città cinese di Wuhan hanno ridotto significativamente il numero di casi di Covid-19 e ritardato il picco dell’epidemia, dando così al sistema sanitario il tempo e l’opportunità di riuscire a rispondere alla pandemia da coronavirus. Ma non solo: secondo gli autori, allentare ora le misure di isolamento, come la chiusura delle scuole e dei luoghi di lavoro, potrebbe favorire una seconda ondata di nuovi contagi.
Il rischio di un secondo picco
Basandosi sui dati sulla diffusione del nuovo coronavirus a Wuhan e nel resto della Cina e utilizzando modelli matematici per simulare l’impatto di una attenuazione o un prolungamento delle misure di isolamento, i ricercatori hanno ipotizzato due scenari diversi: nel primo caso, ossia se le restrizioni venissero allentate a marzo, molto probabilmente si verificherebbe a fine agosto una seconda ondata di nuovi casi da coronavirus. Mentre il mantenimento di queste misure di controllo fino ad aprile ritarderebbe presumibilmente un secondo picco di nuovi casi fino a ottobre, alleggerendo così la pressione sul sistema sanitario.
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