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#navigazione generale italiana
ginogirolimoni · 5 months
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“C’è forse un momento, tra i tanti, che fotografa la consapevolezza da parte di Ignazio Florio junior della china in cui erano scivolate le sue attività. È il 17 marzo 1900, lui e sua moglie stanno facendo una gita in calesse, quando notano una calca impressionante all’imbarco di un loro vapore in partenza per New York. Poche le carrozze, molte le persone in fila con tanto di valigie, pacchi e quant’altro si possa trasportare a mano.
Franca vede in quella fila un segno del successo della loro compagnia:”Soddisfatto no?” dice rivolta al marito.”Le cose vanno bene per la compagnia e la nostra agenzia stacca biglietti. Saranno almeno un migliaio …”.
“Nient’affatto!” risponde Ignazio. “Proprio questa gente che lascia in massa la nostra terra conferma il fallimento del Progetto Sicilia. Da ognuno di loro che parte mi sento dare uno schiaffo in faccia”.
(Pino Casamassima, I Florio. La vera storia della famiglia diventata leggenda, Diarkos, Binasco (MI), 2023, p. 179).
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debrink · 1 year
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N.G.I. • Navigazione Generale Italiana
Genova • Italy - New York • Liner “Colombo”
~ Ettore Mazzini (Italian, 1891-1960), circa 1921
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lamilanomagazine · 22 hours
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Mediterraneo, si è conclusa l’esercitazione aeronavale “Mare Aperto”
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Mediterraneo, si è conclusa l’esercitazione aeronavale “Mare Aperto”. «La sicurezza del Mediterraneo, la salvaguardia delle rotte commerciali, la tutela del patrimonio strategico infrastrutturale sommerso sono essenziali per la nostra stabilità, per la nostra economia e più in generale per la prosperità europea», ha affermato il Ministro della Difesa, Guido Crosetto.  «L’addestramento congiunto, a livello interforze e internazionale, grazie all’"esercitazione Mare Aperto” è necessario per prepararsi ad affrontare e fronteggiare efficacemente le minacce che potrebbero mettere a rischio la sicurezza comune e la stabilità internazionale», ha concluso il Ministro.  La proiezione e l'interoperabilità dei gruppi portaerei, forze anfibie e di atterraggio, nonché dei sottomarini e delle forze speciali, sfruttando tecnologie all'avanguardia e personale ben preparato e addestrato, sono un fattore essenziale di efficacia dello strumento aeronavale. L'esercitazione "Mare Aperto", conclusasi ieri ed iniziata il 3 maggio scorso, si è svolta in un'area di operazioni congiunta con l'esercitazione francese Polaris, su una vastissima superficie, da Cipro a Gibilterra, tanto da risultare l'esercitazione aeronavale nel Mediterraneo più grande dal dopoguerra ad oggi (50 navi, 63 velivoli, 6 sottomarini, 300 mezzi anfibi e oltre 10.000 militari, di cui circa 3.600 italiani, appartenenti ad Esercito, Marina, Aeronautica, Guardia di Finanza; a essi si sommano 2.700 Francesi, 1.400 Spagnoli e rappresentanti di agenzie governative di 26 nazioni, delle quali 11 appartenenti alla NATO). Durante l'esercitazione, in uno scenario internazionale di potenziale crisi, è stato possibile verificare l'efficacia e la prontezza operativa della Difesa italiana, promuovere l'addestramento congiunto con le marine dei Paesi Alleati e Partner, allo scopo di rafforzare la sicurezza di navigazione nel Mediterraneo. La tipologia di addestramento avanzato condotto durante la Mare Aperto è stata utile per verificare e accrescere gli standard di preparazione del personale militare italiano nello svolgimento dei propri compiti istituzionali. Anche quest'anno hanno partecipato all'esercitazione studenti e professori universitari provenienti da diversi Atenei italiani, a testimonianza della positiva integrazione tra la Difesa e il mondo accademico.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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claudiodangelo59 · 1 month
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ex Allievi in evidenza: ROMA. IL GENERALE FIGLIUOLO ILLUSTRA AL SENATO LE NUOVE MISSIONI E GLI UOMINI IMPIEGATI NEI TEATRI OPERATIVI ALL'ESTERO
Nell’Aula Convegni del Senato, le Commissioni riunite Esteri e Difesa Camera e la Commissione Esteri e Difesa Senato, hanno ascoltato oggi il Comandante Operativo di Vertice Interforze (Covi), generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo.
TEATRI OPERATIVI
La Difesa per il 2024 partecipa, o è pronta a fornire il proprio contributo, a 41 missioni e operazioni internazionali, articolate su 36 schede missioni (22 per attività sotto l’egida di Organizzazioni internazionali – 5 Onu, 9 Nato, 8 Ue – e 14 iniziative condotte su base bilaterale o all’interno di specifiche coalizioni multinazionali).
Saranno impiegate, in media, circa 7.800 unità, con un contingente massimo autorizzato di 12.000 unità.
In particolare, in aggiunta alle missioni che proseguono dal 2023, sono 2 le missioni di nuovo avvio recentemente approvate dal Parlamento.
Il riferimento è all’Operazione Levante, che attraverso un rafforzamento della presenza nel Mediterraneo Orientale prevede l’impiego di un dispositivo militare per interventi umanitari a favore della popolazione palestinese della Striscia di Gaza, nonché il supporto ad eventuali operazioni di evacuazione di connazionali; all’Operazione difensiva dell’Unione Europea ”Eunavfor operazione Aspides” che mira principalmente a proteggere la libera navigazione nello Stretto di Bab El Mandeb, nel Mar Rosso e nel versante occidentale del Golfo di Aden.
SCENARIO UCRAINA
Il conflitto in Ucraina, entrato nel suo terzo anno, si conferma un evento spartiacque che ha scosso in profondità le fondamenta stesse del sistema internazionale e che continua a generare ripercussioni sistemiche di ampia portata.
Con il proseguire della guerra cresce la volontà di rafforzare le politiche di difesa dei singoli Paesi e la postura di deterrenza delle principali Organizzazioni internazionali di riferimento, la Nato e l’Unione Europea. L’Alleanza Atlantica, che lo scorso 4 aprile ha celebrato i suoi 75 anni, continua a rappresentare il baluardo di stabilità per rispondere a uno scenario complesso e in continua evoluzione.
SCENARIO KOSOVO
Nel 2024 prosegue l’impegno nazionale a sostegno della stabilizzazione dei Balcani, area in cui la presenza del nostro dispositivo militare, seppur a distanza di anni, risulta ancora fondamentale per prevenire l’acuirsi di crisi regionali e arginare le continue tensioni.
In Kosovo rivestiamo il ruolo di attore primario, con un contingente schierato di circa 850 unità che può arrivare a 1.550 unità in caso di necessità (come avvenuto, ad esempio, alla fine dello scorso anno con lo schieramento della forza di riserva in prontezza a livello battaglione – Operational Reserve Forces Battalion – Orf della Nato) e dove, inoltre, dal prossimo ottobre assumeremo nuovamente il Comando dell’Operazione ‘Nato Kosovo Force (Kfor)’ nella quale oggi ricopriamo la posizione di Vice Comandante.
Continueremo, inoltre, a fornire, dove richiesto, unità specializzate dell’Arma dei Carabinieri per la missione civile dell’UE ‘European Union Rule of Law Mission in Kosovo (EULEX Kosovo)’, di cui esprimiamo l’Head of Mission.
SCENARIO BOSNIA ERZEGOVINA
In Bosnia-Erzegovina, paese attraversato da forti tensioni politiche, economiche e sociali, abbiamo incrementato dallo scorso dicembre il nostro contingente, nell’ambito della missione dell’Unione Europea ‘European Union Force (Eufor Althea)’, con lo schieramento di una compagnia di manovra che si aggiunge alla Task Force Intelligence Surveillance e Reconnaissance a guida italiana per un totale di circa 180 militari. Inoltre, abbiamo recentemente assunto la posizione di Vice Comandante dell’Operazione, garantendo anche la prontezza dall’Italia di elicotteri a supporto delle Forze di Riserva, laddove venissero schierate
Lo strumento militare sarà quindi presente nell’area balcanica con un contingente composto in media da poco meno di 1.200 unità, che potrà arrivare a oltre 1.800 unità con la menzionata forza di riserva in prontezza della Nato, che può intervenire con brevissimo preavviso in caso di necessità sia in Kosovo sia in Bosnia. Operano, inoltre, a supporto delle missioni nei Balcani, due assetti aerei per attività di Intelligence, Sorveglianza e Ricognizione.
SCENARIO IRAQ
In Iraq continuiamo ad agire nell’ambito dell’Operazione di coalizione Operation Inherent Resolve – Prima Parthica per la lotta contro il Daesh, dove impieghiamo un contingente massimo di circa 1.000 unità e 16 assetti aerei, con compiti di addestramento a favore delle forze armate e forze di sicurezza locali a supporto delle attività della Coalizione internazionale per la stabilizzazione dell’area mediorientale.
Fondamentale importanza riveste l’hub operativo-logistico in Kuwait dove con gli assetti schierati effettuiamo attività di Difesa Aerea Integrata, Ricerca e Sorveglianza e supporto logistico – in termini di trasporti, supporto sanitario e tecnico-amministrativo – a tutto il Contingente nazionale della succitata Operazione INHERENT RESOLVE.
Prosegue inoltre la partecipazione alla missione di consulenza e rafforzamento delle capacità istituzionali dell’Iraq (Institutional building) ‘Nato Mission Iraq (NM-I)’, della quale nel maggio del 2023 abbiamo ceduto il Comando alla Spagna, ma deteniamo l’importante ruolo di Capo di Stato Maggiore della Missione.
SCENARIO FIANCO EST
Sul Fianco Est della Nato prosegue il contributo nazionale al potenziamento dei dispositivi alleati già schierati nel quadro di rafforzamento della postura di deterrenza e difesa dell’alleanza, in quello della dimostrazione del pieno sostegno dei Paesi alleati e del potenziamento delle attività di sorveglianza e acquisizione informativa.
A supporto dell’attività dell’alleanza sul Fianco Est l’Italia schiera un contingente massimo autorizzato di più di 3 mila unità, circa 1100 mezzi terrestri, un’unità navale e più di 20 assetti aerei.
Nel dominio marittimo continua la partecipazione al dispositivo di sorveglianza navale di raccolta dati nell’ambito del dispositivo Nato permanente per la sorveglianza navale mentre nel dominio aereo i nostri asseti partecipano al rafforzamento del dispositivo di sorveglianza dello spazio aereo dell’alleanza, di raccolta dati e potenziamento delle attività di sorveglianza e controllo dello spazio aereo.
Nel dettaglio l’impegno massimo nazionale prevede fino a 300 militari e 12 aerei con schieramento a rotazione tra Polonia, Lituania e Romania.
SCENARIO SAHEL
L’Italia continua le operazioni a sostegno della popolazione nel Sahel.
Nel Sahel, da luglio in avanti, abbiamo continuato le operazioni a favore della popolazione, perché l’ordine di scuderia che il ministro della Difesa Guido Crosetto mi ha dato, anche su mia proposta e del capo di Stato maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone, è stato quello di fermare le attività più ad impatto prettamente militare, ma continuare con quelle umanitarie.
D’altronde, anche qualora si verifichi un colpo di Stato non vediamo perché non si possa continuare a consegnare i letti per gli ammalati, indumenti e materiale didattico o fare un pozzo.
SCENARIO TUNISIA
La difesa è pronta ad avviare attività di formazione e addestramento con iniziative di tipo bilaterale con la Tunisia quando sarà consolidata la definizione delle necessarie tutele giuridiche del personale.
Nel Nord Africa resta di particolare interesse l’evoluzione della situazione in Libia, dove siamo impegnati in diverse iniziative sia derivanti da accordi bilaterali sia all’interno di organizzazioni internazionali.
SCENARIO MEDIO ORIENTE
La guerra è una brutta bestia e spesso colpisce i più deboli e gli innocenti.
Il generale ha parlato di prontezza a fare attività aviolancistiche, coordinate con le autorità israeliane e giordane, con materiale sanitario e alimentare.
“Poi siamo eventualmente pronti a rischierare nave ospedale o meglio ancora ospedale da campo.
Vi posso dire che le condizioni all’interno di Gaza e Rafah non ci sono.
L’idea era mettere magari vicino al valico, nella zona di Alaris, però tutto questo è sempre subordinato alla possibilità poi di curare i pazienti, perché altrimenti andiamo a schierare delle preziose capacità logistiche, ma sarebbe delittuoso lasciarli lì con le mani in mano, quando li possiamo farli operare nel nostro nosocomio, il Celio, o in giro per il mondo, nelle tante missioni che vi ho illustrato.
In relazione alla Forza di interposizione delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) abbiamo dato disposizione per la protezione della Forza.
Io stesso ho parlato più volte con il comandante spagnolo, il capomissione, generale Aroldo Lazaro.
Abbiamo affinato i piani di contingenza per una evacuazione rapida che è tra le possibilità.
Sarò in Libano intorno al 21-22-23 proprio per verificare e discutere anche col comandante della Forza di queste tematiche.
Attualmente, l’Italia ha autorizzato una consistenza massima annuale di 1.256 militari per il contingente nazionale impegnato in Libia.
Di questi, 1.046 militari sono impiegati nell’ambito di Unifil, mentre 57 militari sono destinati alla Mibil (Missione Bilaterale in Libano), con presenza sia a Shama che a Beirut.
Il contingente dispone di 374 mezzi terrestri e sei mezzi aerei. All’Italia è affidato il comando del Settore Ovest di Unifil.
Approccio dell’Italia efficace per generare stabilità e sicurezza.
L’impiego dello strumento militare avviene sempre nella piena consapevolezza che l’operato dei nostri militari si configura quale tassello importantissimo di un sistema Paese che genera fiducia nei confronti degli alleati e soprattutto accresce il valore aggiunto nei Paese in cui siamo presenti.
L’approccio dei nostri contingenti nazionali all’estero si è dimostrato sempre efficace perché ha saputo conciliare gli interessi nazionali con le esigenze di supporto delle forze di difesa e sicurezza del paese ospitante con un approccio non suscettibile di essere percepito come interferenza nella gestione dei loro affari interni.
La nostra presenza nei vari teatri operativi è parte determinante di un approccio omnicomprensivo teso a generare stabilità e sicurezza e a favorire lo sviluppo nelle aree di prioritario interesse nazionale.
Anche alla luce dell’attuale complesso contesto internazionale, oggi più che mai le richieste di partecipazione di componenti della difesa e le iniziative internazionali sono sensibilmente accresciute a testimonianza del ruolo di primo piano che riveste in questo momento strumento militare... ben fatto ⭐️🇮🇹⭐️🇮🇹 #UnaAcies
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Aehra lancia un nuovo Sport Utility Vehicle
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Aehra promette una nuova esperienza di lavoro e svago a bordo del suo nuovo suv. Quando il Suv è in modalità-guida, lo schermo è in formato ridotto e appaiono informazioni quali velocità, autonomia, riscaldamento, ventilazione e istruzioni di navigazione. Alle due estremità, gli specchietti retrovisori virtuali, trasmettono immagini in alta definizione grazie alle telecamere laterali anteriori. Quando invece il mezzo è parcheggiato, si può scegliere di espandere lo schermo verso l'alto, trasformando istantaneamente il Suv in un home theatre o in un ufficio. “Il Suv Aehra e la berlina, che sveleremo all'inizio del prossimo anno, sono stati progettati come veri e propri prodotti dell'era digitale per esprimere lo stile di vita contemporaneo - spiega Fillippo Perini, Chief Design Officer di Aehra -. Con il display completamente esteso, ad esempio, ci si potrà rilassare e godere un film magari quando l'auto è in carica o si attende il figlio all’uscita da scuola. Per chi invece lavora, lo schermo e gli interni spaziosi rappresentano la soluzione ideale per le videoconferenze”. Artigianalità italiana Le tecnologie avanzate si fondono con l’artigianalità italiana. Come il cruscotto, sinonimo di alta manifattura, che posta al centro un touchscreen orizzontale di dimensioni minori che permette al conducente e al passeggero di controllare molte funzioni del veicolo (navigazione, riscaldamento, ventilazione, intrattenimento ecc…). Da menzionare anche il volante interattivo che fornisce al conducente ulteriori informazioni visibili su un apposito display. Più in generale gli interni richiamano il mondo delle auto da corsa e dell’aeronautica, un omaggio alle passioni del co-fondatore e Ceo di AEHRATM Hazim Nada e Sandro Andreotti, co-fondatore e Coo esperti piloti e paracadutisti. “Il design d’avanguardia degli esterni ci ha permesso di ridurre radicalmente il cofano anteriore del Suv, realizzando un cruscotto dalle dimensioni significative dove trova posto uno schermo HMI estensibile. Un display che non sarebbe proponibile negli attuali modelli in circolazione. A causa infatti dello spazio ridotto nell’abitacolo la distanza di visione - spiega Nada - risulterebbe troppo ravvicinata a conducente e passeggero”. Proprio per questa soluzione, AEHRA ha depositato un brevetto, stabilendo così nuovi standard in termini di produttività e intrattenimento nell’abitacolo. Dalle corse all’industria aerospaziale, settore da cui arriva l’ispirazione per il concept dei sedili anteriori e posteriori: il peso ridotto, l’alta resistenza dei materiali compositi e alti livelli di comfort. Si può poi scegliere se avere quattro o cinque sedili, che sono realizzati in alluminio, materiali compositi in fibra di carbonio riciclabili e pelle. Il Suv è stato presentato a Milano lo scorso 8 novembre, mentre la berlina sarà presentata ad aprile 2023. Le consegne per entrambi i modelli sono previste nel 2025. Read the full article
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propadv · 2 years
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1924 Navigazione Generale Italiana. 'Giulio Cesare' Sud America Express 
Source: www.flickr.com / Halloween HJB 
Published at: https://propadv.com/shipping-ad-and-poster-collection/italian-line-poster-and-ad-collection/
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imkeepinit · 3 years
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A poster by an unknown artist advertising the SS Roma (1926) of the  Italian shipping company Navigazione Generale Italiana. 
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envisitadecortesia · 2 years
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Un indigno final
Eran las cinco y cuarto de la madrugada del día 13 de noviembre de 1927 cuando un nuevo transatlántico hacía su primera escala en el puerto de Barcelona. A pesar de la oscuridad se pusieron en marcha el práctico de guardia y dos remolcadores: el Cataluña y el Monturiol. A simple vista y con la poca luz que podían dar las instalaciones del puerto era prácticamente imposible apreciar de que barco…
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shipsofyore · 6 years
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The SS Rex (1931) departing the port of Genova, spring of 1940.
Source: pinterest
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Our friends at the World Ship Society – Port of New York Branch are celebrating the glitz of the Italian Line in a virtual presentation on Friday, August 27, at 6 p.m. Wolfsonian chief curator Silvia Barisione will discuss the Italian Line collections from both The Wolfsonian–Florida International University in Miami Beach, Florida, and The Wolfsoniana–Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura in Genoa, Italy. Click the link in our bio to register. Posters, brochures, design drawings, and furnishings will illustrate the history of the Italian Line, which began in 1932 when Benito Mussolini merged the Genoa-based Navigazione Generale Italiana with Turin’s Lloyd Sabaudo and Trieste’s Cosulich line. Featuring its two largest pre-war liners, the Rex and Conte di Savoia, the Italian Line carried out an extensive advertising campaign, drawing attention to technological innovation and luxurious interior décor, characterized by exuberant historicist furnishings. Image: Italian line poster featuring a large illustration of the steamship REX. This design is signed by the Italian poster artist Paolo Klodic (1887-1961), c. 1935. Stephen Barrett Chase Collection, SSHSA Archives. (at The Steamship Historical Society of America) https://www.instagram.com/p/CSv_CTPsCw8/?utm_medium=tumblr
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gardenofkore · 5 years
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Francesca Paola Jacona, better known as Donna Franca Florio, was born in Palermo on December 27th 1873. She was the only daughter of Baron Pietro Jacona di San Giuliano and Costanza Notarbartolo di Villarosa. Her mother came from an ancient but already decadent Sicilian noble family. 
On February 11th 1893, and after a long courtship, a 19 years old Franca married Ignazio Florio Jr. Her family had been against this union since the man was a notorious womanizer and would not stop even after marrying. It was a private ceremony, nothing too sumptuous since her husband had lost his father two years prior. Franca then moved to Villa All’Olivuzza, where her mother-in-law, Giovanna D’Ondes Trigona, and her 10 years old brother-in-law, Vincenzo, already lived. She had to get used to her new family’s splendour, but she soon felt at ease and developed refined and bizarre tastes. In her house in Palermo, she brought two grivets, Fitty and Fufi. The two pestiferous monkeys once caused a fire that destroyed a precious XVI century lace curtain, one of Florio Family’s treasures. It is said the monkeys wanted to imitate their masters and tried to smoke. They stroked the matchsticks on the walls and succeeded in lightning them, but then everything got out of control. 
Ignazio Florio Jr wasn’t a nobleman, but was incredibly rich. The Florio family originally came from Calabria and settled in Sicily in 1783 after a terrible earthquake had damaged their hometown (Bagnara Calabra, province of Reggio Calabria). In three generations, the Florio family accumulated an enormous wealth. Ignazio Jr, their heir, owned the Cantine Florio (Florio winery, the first one to produce the famous Marsala wine), the majority of the Sicilian tonnare (factories that produced canned tuna, and for the first time it was tuna in oil instead of salted tuna), the Oretea foundry, the Banca Florio (Florio Bank, previously owned by the Rothschild family), a share of the Anglo-Sicilian Sulphur Company, and the majority of the Navigazione Generale Italiana (a shipping company operating in the Mediterranean Sea, North America, India and Far East) capital. 
On November 24th 1893 Franca gave birth to her first child, Giovanna. Despite not being the wished for heir, the baby girl was loved by her family, nonetheless. Donna Franca wasted no time after her daughter’s birth and resumed attending various social gatherings. She always was at the centre of the attention, and her looks never ceased to make headlines. Moreover she was considered incredibly beautiful with her green eyes, tall stature (173 cm) and amber skin. Franca Florio wore only dresses especially designed for her by the French stylist Jean Philippe Worth. Even her jewels were customized for her by famous jewelry brands like Cartier or Lalique. She stopped wearing earrings after Gabriele D’Annunzio advised her to since (he declared) a pendant distort her features. Among her gems, there was, in particular, a famous necklace made of 365 pearl beads. Even Queen Margherita of Italy was envious of this collier since she couldn’t afford such incredible and expensive piece of jewelry.
At the time, many celebrities visited Palermo, and among them Guy de Maupassant, Richard Wagner, Giacomo Puccini, Gabriele D’Annunzio and Oscar Wilde (whose scandalous lifestyle and recent accuse of sodomy couldn’t secure him a warm welcome). On 1896 Kaiser Wilhelm II and his family arrived in Palermo. The deep bond between the German Emperor and the Florios will last until the First World War, which will lead to the Hohenzollern dinasty’s decline.
Among her royal admirers there was also Franz Joseph of Austria. The Emperor gave Donna Franca a trumpet for her car as a present. She used to ring it while driving through Vienna’s streets and people stopped and saluted the car thinking it was the Emperor.
In their mansion, the Florio couple entertained many important guests, like the aforementioned Hohenzollern family, but also King Edward VIII and Queen Alexandra of Great Britain, Tzarina Alexandra Feodorovna and Grand Duke Kirill Vladimirovich of Russia, Archduke Franz Ferdinand of Austria and Prince  Philipp von Sachsen-Coburg und Gotha. 
On April 9th 1898, finally, the heir was born. The birth of little Ignazio, fondly known as Baby Boy, strengthened the relationship between the Florio couple.
On December 19th 1900, before a stand out audience (among them many international newspapers like New York Times, Le Figaro and Daily Mail) , the hotel Villa Igiea was inaugurated. It was originally a private house bought by the Florio, who entrusted it to Palermitan architect Ernesto Basile. He transformed it into an Art Nouveau jewel, and it still is one of the most beautiful Italian hotels. Ignazio and Franca had in there their own private apartment, and it is where on June 4th their third child, Igiea Costanza, was born. 1900 was a good year for Donna Franca since she was also appointed as Queen Margherita’s lady-in-waiting.
Ignazio’s adultery was a constant distress for his wife, but nothing could compare to the grief derived from their children’s sorrowful fate. Giovanna died of meningitis (or tuberculosis) in 1902, she was 9. The year after, Little Ignazio followed his sister at the tender age of 5. The same year, Giacobina was born, but the baby girl only lived for a few hours.
On 1909 the last of Florio children, Giulia, was born. Unfortunately, Florio family’s crisis and downfall was approaching. The Florio empire was so vast it became hard to manage, especially with all the competitors from Northern Italy. Ignazio Jr. didn’t think about diversifying his business’ interests in new markets nor invest in the new technologies. Moreover the Florios maintained their extravagant way of life and accumulated huge debts that led to the fact that all the Florio companies either were sold or disappeared.
In 1924 Ignazio had to sell Villa Florio all'Olivuzza and along with his wife and daughter Giulia moved to Rome in his daughter Igiea’s house (in 1921 she had married Duke Averardo Salviati). Between 1925 and 1935 the economic collapse deprived Ignazio Jr of all his assets. Donna Franca was forced to sell her jewels (included the pearl necklace) and the family’s furniture and real estate were auctioned in Palermo. Ignazio sold all the companies and the whole family patrimony to pay his debts to the last penny, before retiring to private life. The Florio couple got closer with all the aversities and supported each other until the end.
Donna Franca died on November 10th 1950 in Igiea’s villa in Migliarino Pisano, tended by her daughters. She’s buried in the Cemetery of Santa Maria di Gesù, Palermo. After her death, Ignazio returned to Palermo where he died on  September 19th 1957.  
Igiea had 5 children and died in 1974. Her sister Giulia married in 1939 in Rome Marquis Achille Afan de Rivera Costaguti. During raid of the Ghetto of Rome in 1943, despite being a committed fascist, the Marquis and his wife hid in their palace (which partly was inside the ghetto’s area) and later help to run away from Rome 16 Jewish families. When German soldiers arrived at the palace to inquire whether it was true the Afan de Rivera family was hiding Jews, Don Achille showed up in full fascist uniform. He swore his loyalty to the Fascist cause and declared there were no Jews in his house. As for Giulia, she was threatened by group of fascists who wanted to know if there were Jews in her house. She paid them a huge sum (50000 lire) for their silence. For these reasons, in 2002, the Marquises were posthumously appointed Righteous Among the Nations. Since her uncle Vincenzo didn’t have any children from both his two wives, Giulia was the last of the Florios. She died in 1989 in Rome.
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L'hacker contento ed il DPO stizzito
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L'hacker contento ed il DPO stizzito
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Una correttissima iniziativa hacker si rivolge in maniera virtuosa alla Pubblica Amministrazione; certamente nessuno vorrà svilirla e minimizzarla.
Ci sono delle volte che anche le profetesse come Cassandra vengono colte di sorpresa. E’ infatti accaduto proprio oggi che, leggendo un articolo impeccabilmente redatto, e dati gli autori non poteva essere che così (la “scena” italiana è incredibilmente piccola), Cassandra rimanesse stupefatta del contenuto, e passasse immediatamente a confezionare questo suo “Lampo”.
Cassandra infatti, che dopo il suo lavoro di profetessa ama indossare i giorni pari i panni del vecchio hacker ed i dispari quelli di attivista dei diritti civili, conosce personalmente e stima molto tutti, ma davvero tutti, i protagonisti di questa piccola vicenda.
Perciò, pur sorpresa, anzi in un certo senso costernata, cercherà di raccontare la cosa con il massimo equilibrio, senza fare però sconti a nessuno, per magari essere costruttivamente utile ad un riavvicinamento delle posizioni dei protagonisti.
Riassumiamo all’estremo la questione.
Tutti i siti che frequentiamo, più sono utili e più ne sono ammorbati, contengono “traccianti” di vario tipo, che comunicano a varie aziende ed organizzazioni i dati di navigazione, del computer, e talvolta financo dei movimenti del mouse.
Dati che sono in generale, a meno di difficile dimostrazione contraria, dati “personali”.
Tra questi traccianti si distingue, per diffusione ed invasività, Google Analytics, che viene usato da quasi tutti gli amministratori dei siti per analizzare il comportamento degli utenti (e fin qui ci potrebbe stare) ma essendo gestito da Google fornisce gli stessi dati anche ad una azienda che della manipolazione e rivendita dei dati fa il suo business principale, in maniera (ahimè) legale, e nell’indifferenza totale (ahimè, ahimè) della grandissima parte degli utenti.
Ci starebbe anche, perché in cambio gli utenti che lo desiderano ricevono servizi gratuiti, e quindi il do-ut-des esiste. Si tratta però di vedere se è anche legale.
Già, perché da quando esiste il GDPR, e sono state emesse un paio di sentenze (troppo lunghe da spiegare) in ambito UE, mandare dei dati personali in giro, particolarmente fuori dall’UE, particolarmente negli Stati Uniti, è diventato contrario ai principi fondanti del GDPR, quindi illegale salvo prova contraria.
E se può essere accettato, magari solo per un periodo, che i siti commerciali non si adeguino, anche perché dietro si gioca una montagna di miliardi, i siti della pubblica amministrazione, che non devono fare profitti e devono stare attentissimi a rispettare la legge ed i diritti dei cittadini, certamente non devono usare Google Analytics.
Le cose non vanno purtroppo in questa direzione; per una serie di noiose questioni tecniche, che esulano completamente dagli intenti di questo articolo, moltissimi siti della pubblica amministrazione usano lo stesso Google Analytics, spesso per semplice trascuratezza. Non è nemmeno tutta colpa loro, anche Google ci mette molto del suo per farlo succedere, e d’altra parte, non a caso ha smesso da tempo di utilizzare l’antico motto “Don’t be evil”.
E’ accaduto quindi che alcuni hacker, decisamente competenti, decisamente etici, e decisamente identificabili, si sono accorti che la pubblica amministrazione ha molto virtuosamente preparato un oggetto, che consente di fare le stesse cose di Google Analytics senza mandare in giro i dati degli utenti, e lo ha reso disponibile in maniera totalmente gratuita.
Si sono anche accorti che sempre la pubblica amministrazione ha messo a disposizione di tutti molti dati di interesse pubblico, compreso l’elenco dei circa 24.000 siti ufficiali delle pubbliche amministrazioni.
E’ scattata immediatamente una molla, che Cassandra capisce nel profondo; perché non scrivere un software che scorresse uno ad uno i siti dell’elenco, controllasse se usano Google Analytics, in caso positivo prelevasse l’indirizzo di email del protocollo informatico, e facesse pervenire al DPO od al legale rappresentante della pubblica amministrazione una cortese ma decisa segnalazione PEC che molto virtuosamente evidenzia il potenziale problema?
E perché non preannunciare che l’anno prossimo, a malincuore ed utilizzando lo stesso metodo, verranno rilevati i siti che non si sono adeguati, e che verrà inviata una ulteriore PEC, questa volta di segnalazione al Garante della Privacy, perché valuti, come suo dovere, se sia necessario prendere provvedimenti?
E perché non realizzare questo in completa trasparenza, con software FOSS, qui pubblicato in rete ed a disposizione di tutti?
Detto fatto, il gruppo ha scelto un nome, realizzato un suo sito
e via!
Allora, data tutta questa virtuosità ben sottolineata, perché l’articolo di cui sopra, pur privo di errori e pieno di osservazioni interessanti e competenti, trasuda fastidio quasi da ogni frase, e fa il possibile per non raccontare l’iniziativa, non citare gli autori, metterne in dubbio la competenza e pretendere di non conoscere le due notissime associazioni legalmente riconosciute che supportano l’iniziativa?
Si tratta di informazioni che tutti gli “addetti ai lavori” della scena italiana conoscono, e che qualsiasi curioso può comunque individuare con due click.
Avrebbe potuto piuttosto segnalarla come iniziativa virtuosa, magari facendone notare dei difetti, meglio se realmente esistenti e non supposti e che certamente possono esistere, cogliendo lo spirito collaborativo dell’iniziativa e rispondendo così in modo totalmente costruttivo.
Avrebbe potuto essere come quest’altro articolo.
Google Analytics nei siti degli enti pubblici: una tempesta di diffide in arrivo!
Magari addirittura senza nemmeno considerarle delle “diffide”, visto che in sostanza solo di “segnalazioni alle persone addette” si tratta.
Questo, a parere di Cassandra, è necessario perché l’esercizio di un diritto, sancito in maniera adamantina dalla legge, non richiede necessariamente al cittadino la stessa autorevolezza del DPO o del professionista; il cittadino può anche sbagliare nella segnalazione, e la pubblica amministrazione deve semplicemente rispondergli spiegando dove sbaglia.
Sarebbe persino ammissibile, ma non auspicabile, il silenzio.
Non è invece auspicabile limitarsi ad esibire fastidio o ad una critica sterile al “metodo”. Ed è addirittura fuori luogo anche solo ipotizzare il “fumus” dell’illegalità.
Il metodo è a scelta del cittadino, visto che, fintanto che rispetta le leggi, non è tenuto al livello di competenza di un addetto ai lavori, e ad usare “metodi” più ufficiali o competenti di altri.
Andreottianamente si potrebbe pensare che, poiché i siti che apparentemente hanno questo “problema” sono ben 8000, e quindi quasi tutte le pubbliche amministrazioni e quasi tutti i DPO d’Italia hanno ricevuto forse una, magari una diecina di queste PEC, qualcuno si sia sentito infastidito.
Magari troppo tirato per la giacchetta. Non abbia magari inteso, solo questa volta, che di una richiesta di ordinario e dovuto intervento si trattava. Di un circolo virtuoso di collaborazione.
Ma le cose non stanno certamente così, perché sia i dipendenti delle pubbliche amministrazioni, in particolare i DPO, ma anche il Garante ed il difensore civico digitale, stanno lì e sono pagati anche per gestire queste segnalazioni, contribuendo a risolvere gli eventuali problemi esistenti, e ovviamente lo sanno benissimo.
Ed allora non resta che concludere che sia tutto un involontario malinteso.
Che forse una comunicazione destinata ad un ambito strettamente professionale tra DPO, non sia stata riletta nello spirito di un normale, ancorché molto digitale, cittadino, e sia poi stata pubblicata senza considerarne l’effetto su un pubblico più vasto.
Se è così, dopo aver chiarito per quanto possibile la vicenda ed esposto il proprio pensiero (Cassandra inclusa), nessuno certamente si offenderà, tutti amici (o nemici) come prima, e la prossima vota tutti faranno ancora meglio.
Questo è l’auspicio che, dopo aver raccontato questa peculiare vicenda a tutti, od almeno ai suoi 24 inossidabili lettori, Cassandra si sente di indirizzare a tutti.
E se lo auspica Cassandra …
Scrivere a Cassandra – @calamarim
Videorubrica “Quattro chiacchiere con Cassandra”
Lo Slog (Static Blog) di Cassandra
L’archivio di Cassandra: scuola, formazione e pensiero
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paoloxl · 2 years
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Quando i Militari Russi piacevano tanto ai ministri Guerini e Di Maio - Osservatorio Repressione
Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina, tra le personalità più bellicose in Italia compaiono il ministro della Difesa Lorenzo Guerini (Pd) e quello degli Esteri Luigi Di Maio (M5S).
Eppure proprio loro due il 18 febbraio 2020 nel corso di un vertice a Roma con i “colleghi” della Federazione Russa (il ministro degli Esteri Sergey Lavrov e quello della Difesa Sergey Shoygu) avevano espresso grandi speranze di cooperazione diplomatica-industriale-militare con Mosca e Putin.
“Il Progetto europeo e l’Alleanza Atlantica sono un pilastro fondamentale della nostra architettura di sicurezza, ma occorre anche sviluppare un dialogo concreto con i principali attori dello scenario internazionale, sempre in un’ottica di sicurezza cooperativa e di tutela degli interessi strategici del Paese, e Mosca è certamente uno di questi”, aveva dichiarato Lorenzo Guerini.
Al collega Shoygu – informa l’ufficio stampa della Difesa – il ministro Guerini ha rimarcato che l’Italia sostiene, in ambito Nato, un approccio improntato al dialogo: “riteniamo che il NATO-Russia Council sia uno strumento di grande importanza per favorire la trasparenza e mantenere un canale di confronto aperto su temi fondamentali per la sicurezza internazionale”.
“Un dialogo opportuno – aggiunge la Difesa – anche in virtù della coincidente presenza di militari russi e italiani in molte aree, tra le quali Mediterraneo, Medio Oriente e Africa per esplorare forme di coordinamento e di mutua assistenza in caso di incidenti o situazioni di emergenza”.
Al centro del colloquio bilaterale sui temi della “difesa”, i conflitti in Libia, Siria, Sahel e Iraq e la “sicurezza marittima”.
A conclusione della nota stampa del ministero della Difesa si precisa che tra le forme di collaborazioni militari in atto tra Italia e Russia compaiono in particolare “anche quelle di natura scientifica, ad esempio, nella regione Artica dove recentemente sono state condotte attività di ricerca idro-oceanografica”. Guerini ha infine auspicato lo scambio di esperienze “circa il comune impegno nel contrasto alla pirateria marittima”.
Grande credito al governo Putin anche da parte del ministro Di Maio. “Pur nella consapevolezza delle differenze di posizioni su svariati temi, riteniamo essenziale continuare a sviluppare un dialogo franco e costante con la Russia su tutte le questioni di rilevanza strategica per i nostri interessi nazionali”, riporta la nota della Farnesina. I temi di confronto comune con Mosca? “Situazione in Libia, Ucraina, Medio Oriente, nonché in tema di stabilità strategica, controllo degli armamenti e sicurezza europea”.
Nonostante la stretta e le sanzioni UE e NATO contro Mosca dopo l’annessione della Crimea, la “cooperazione tecnica-militare” tra Italia e Russia non è mai stata né sospesa né ridotta. Sul sito del Ministero della Difesa italiano compare una scheda descrittiva sui memorandum sottoscritti e i programmi in corso con le forze armate della Federazione Russa.
Nello specifico si spiega che con la Russia sono in vigore due accordi, il primo sulla “cooperazione nel campo della Difesa”, e il secondo sulla “cooperazione nei campi tecnico-militare e dell’Industria per la Difesa”, firmati entrambi a Roma il 14 novembre 1996 e ratificati – rispettivamente con Legge n. 397 e 398 del 14 ottobre 1999.
“Nel campo della cooperazione per l’Industria della Difesa, è stata costituita una Commissione Mista che è presieduta, per la parte italiana dal Segretario Generale/DNA e che si riunisce con regolarità ogni anno”, aggiunge la Difesa. “Numerose sono le collaborazioni industriali nel settore aeronautico, con la stipula di Technical Agreements tra Società italiane e Russe, nel settore delle telecomunicazioni satellitari, nel settore della navigazione satellitare,  nel settore spazio, guerra elettronica, controllo del traffico aereo. Sono in atto programmi di ricerca e sviluppo di particolare interesse nel settore dei sistemi propulsivi aeronautici, nel campo tecnologico delle costruzioni navali, nel campo delle missioni spaziali”.
Il ministero della Difesa si sofferma poi sui “rapporti in campo operativo” tra le forze armate di Italia e Russia. “Essi sono riconducibili alle operazioni dove reparti dei due Paesi operano congiuntamente: in alcune missioni condotte sotto la guida delle Nazioni Unite (U.N. Truce Supervision Organization UNTSO – U.N. Mission for the Referendum in Western Sahara MINURSO – U.N. Mission in Kosovo UNMIK – U.N. Mission in Sudan UNMIS); nella missione condotta sotto la guida della UE European Union Police Mission  EUPM in atto in Bosnia”. Tra le singole forze armate – conclude la Difesa – “sono da evidenziare :incontri periodici bilaterali; reciproca partecipazione ad esercitazioni militari; scambio di studenti fra le Accademie, i collegi ed i corsi addestrativi avanzati, incontri tra esperti di dottrine militari”.
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lamilanomagazine · 10 months
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Borse di studio in medicina generale nelle Marche, Saltamartini: “Aperta la procedura telematica per presentare le domande di ammissione al concorso”
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Borse di studio in medicina generale nelle Marche, Saltamartini: “Aperta la procedura telematica per presentare le domande di ammissione al concorso”. È operativa, da oggi, la procedura informatizzata per presentare le domande di ammissione al corso di medicina generale nelle Marche. A disposizione dei medici interessati ci sono 155 borse di studio per il triennio di formazione 2023-2026. Le domande potranno essere inoltrate fino alle ore 12.00 del 7 settembre 2023. Lo comunica il vicepresidente Filippo Saltamartini, assessore alla Sanità: «Con largo anticipo rispetto a quanto inizialmente comunicato, è possibile iscriversi al concorso per accedere ad una delle professioni essenziali per rafforzare la medicina territoriale. Dall’insediamento della Giunta Acquaroli, abbiamo progressivamente aumentato le borse, arrivando fino alle 155 attuali. Un incremento garantito negli anni proprio per rispondere alle esigenze di salute che provengono dalle comunità locali». Saltamartini ricorda, poi, che «100 borse verranno finanziate direttamente dalla Regione Marche, con 3,7 milioni di euro del proprio bilancio. Saranno invece 34 quelle sovvenzionate dal Fondo sanitario nazionale, destinate alla formazione specifica in medicina generale e 21 quelle sostenute con le risorse del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza)». La domanda di ammissione (a seguito dell’avvenuta pubblicazione del concorso sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana) deve essere prodotta, a pena di irricevibilità, esclusivamente per via telematica, attraverso il sistema pubblico di identità digitale (SPID), la carta di identità elettronica (CIE) o la carta nazionale dei servizi (CSN), mediante l’applicazione informatica disponibile sul sito istituzionale dell’amministrazione regionale all’indirizzo: https://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Salute/Concorsi/Concorso-Corso-Formazione-Medicina-Generale/. La compilazione della domanda potrà essere effettuata, 24 ore su 24, da qualsiasi dispositivo collegato alla rete internet e dotato di un browser di navigazione tra quelli di maggiore diffusione. Il sistema informatico rilascia il numero identificativo e la ricevuta di avvenuta iscrizione al concorso. È onere del candidato verificare che il sistema abbia generato la ricevuta, completa di segnatura di protocollo (la ricevuta va scaricata dalla voce “storico documenti”), che la domanda generata non sia rimasta nella sezione di menu denominata “documenti da evadere” e che l’invio sia avvenuto entro il termine di scadenza di presentazione della domanda.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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envisitadecortesia · 2 years
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¡Sálvese quien pueda!
El día 12 de octubre de 1927 estaba previsto que alcanzara el puerto de Barcelona el trasatlántico italiano Principessa Mafalda y no defraudó a nadie. A las cinco de la tarde la luz del otoño aún permitió ver la esbelta silueta de un transatlántico de dos chimeneas que apareció en el horizonte, era el esperado vapor de la naviera Navigazione Generale Italiana que procedía del puerto de Génova. El…
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shipsofyore · 7 years
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The Principessa Jolanda is known for her launching, which went terribly bad. Built in 1907 for the Navigazione Generale Italiana and named after the youngest daughter of the Italian King, the Principessa Jolanda was considered to be the first real italian luxury liner and the biggest italian liner of her time. She was the first italian ship to have a wireless telegraph on board and phones in each (first cvlass) cabin. Correspondingly large was the attention on her launching in Genoa on September 22nd 1907. Not only were the shipyard workers attending, but also many guests, under them the italian royal couple. The launching began as usual, but soon after the ship had entered the water, the guests started noting that the Principessa Jolanda (to everyone’s horror) was developing an heavy list. Although the workers (of which many were on board the ship to control the launching) did their best to stabilize her, the Principessa Jolanda eventually capsized and sank until only the uppermost part of her superstructure was visible. Luckily no one died. The financial losses were exorbitant (the ship was by that point completely finished; even her opulent interior decor had been installed), but the humilliation for the shipyard was even bigger. Soon it turned out that the ship was top heavy due to a wrong distribution of weight on the day of her launching (she was fully fitted out, but there was no coal in her bunkers in the hull that could balance the weight from the upper parts of the ship). The wreck could not be saved and the Principessa Jolanda had to be scrapped. Only her engines could be saved and used for her sister ship, the Principessa Mafalda.
Source: wikipedia; histarmar; raffaelestaiano; vadebarcos
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