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#musica per camaleonti
abatelunare · 3 months
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Venessia.
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2023 in books n. 16
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Language: Italian (translation)
Original title: Music for Chameleons
I have In Cold Blood right there in front of me on the coffee table and I cannot wait to start reading it, this collection of stories and dialogue/interviews and essays just made me feel like jumping into it all the more.
I loved the tone of voice the most in this collection, all the descriptions conjured up the environments and the characters and the air of the scenes effortlessly in my head, I loved the way I could trust the narration to take me where it wanted, regardless of the type of text I was about to start. It felt like having a constant travel companion with incredible wit and a well of references I could only partially get. I was anxious and charmed and moved along with him and the other characters.
My favorites short stories were:
Mr. Jones
Handcarved Coffins
Derring-Do
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hits1000 · 10 months
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100 Songs in Italian from the 70s
100 Songs in Italian from the 70s 100 Songs in Italian from the 70s, including: Adriano Celentano - Chi Non Lavora Non Fa L'amore, Domenico Modugno - La lontananza, Lucio Battisti – Anna, Massimo Ranieri - Sogno d'amore, Mina – Insieme, Nicola di Bari - La Prima Cosa Bella and many more!!! Subscribe to our channel to see more of our content! 1. 1970 Adriano Celentano - Chi Non Lavora Non Fa L'amore 2. 1970 Domenico Modugno - La lontananza 3. 1970 Lucio Battisti - Anna 4. 1970 Massimo Ranieri - Sogno d'amore 5. 1970 Mina - Insieme 6. 1970 Nicola di Bari - La Prima Cosa Bella 7. 1970 Nino Manfredi - Tanto pè cantà 8. 1970 Orietta Berti - Fin che la barca va 9. 1970 Ornella Vanoni - L'appuntamento 10. 1970 Raffaella Carrà - Ma che musica maestro 11. 1970 Renato Dei Profeti - Lady Barbara 12. 1970 Sergio Endrigo - L'Arca di Noè 13. 1971 Bruno Lauzi - Amore Caro, Amore Bello 14. 1971 Equipe 84 - Casa Mia 15. 1971 Formula 3 - Eppur mi son scordato di te 16. 1971 Iva Zanicchi - Un fiume amaro 17. 1971 Lucio Battisti - Pensieri E Parole 18. 1971 Lucio Dalla - 4/3/1943 19. 1971 Mina - Amor mio 20. 1971 Nicola Di Bari - Il Cuore È Uno Zingaro 21. 1971 Nuovi Angeli - Donna felicità 22. 1971 Pooh - Tanta Voglia Di Lei 23. 1971 Raffaella Carrà - Chissa Chi Sei 24. 1972 Adriano Celentano - Un albero di trenta piani 25. 1972 Delirium - Jesahel 26. 1972 Gianni Nazzaro - Quanto È Bella Lei 27. 1972 I Dik Dik - Viaggio di un poeta 28. 1972 I Nomadi - Io Vagabondo 29. 1972 Loretta Goggi - Vieni via con me 30. 1972 Lucio Battisti - I giardini di marzo 31. 1972 Mia Martini - Piccolo Uomo 32. 1972 Mina - Grande, grande, grande 33. 1972 Mina & Alberto Lupo - Parole Parole 34. 1972 Pooh - Pensiero 35. 1973 Claudio Baglioni - Questo Piccolo Grande Amore 36. 1973 Gabriella Ferri - Sempre 37. 1973 I Camaleonti - Perchè Ti Amo 38. 1973 Lucio Battisti - Il Mio Canto Libero 39. 1973 Marcella Bella - Io domani 40. 1973 Massimo Ranieri - Erba Di Casa Mia 41. 1973 Mina - Eccomi 42. 1973 Patty Pravo - Pazza idea 43. 1973 Peppino Di Capri - Un grande amore e niente piu 44. 1973 Pooh - Io E Te Per Altri Giorni 45. 1974 Adriano Celentano - Bellissima 46. 1974 Claudio Baglioni - E Tu 47. 1974 Drupi - Piccola E Fragile 48. 1974 Gianni Bella - Più ci penso 49. 1974 Gigliola Cinquetti - Alle Porte Del Sole 50. 1974 I Cugini di Campagna - Anima mia 51. 1974 I Nuovi Angeli - Anna da dimenticare 52. 1974 Marcella Bella - Nessuno mai 53. 1974 Riccardo Cocciante - Bella senz'anima 54. 1975 Claudia Mori - Buonasera Dottore 55. 1975 Claudio Baglioni - Sabato Pomeriggio 56. 1975 Domenico Modugno - Piange il telefono 57. 1975 Drupi - Sereno è 58. 1975 Homo Sapiens – Tornerai tornerò 59. 1975 I Santo California - Tornerò 60. 1975 Mal - Parlami d’amore Mariù 61. 1975 Mina - L'importante è finire 62. 1975 Wess e Dori Ghezzi - Un Corpo e Un Anima 63. 1976 Adriano Celentano - Svalutation 64. 1976 Daniel Sentacruz Ensemble - Linda Bella Linda 65. 1976 Gianni Bella - Non Si Può Morire Dentro 66. 1976 Gianni Morandi - Sei Forte Papà 67. 1976 Lucio Battisti - Ancora Tu 68. 1976 Oliver Onions - Sandokan 69. 1976 Pooh - Linda 70. 1976 Riccardo Cocciante - Margherita 71. 1977 Angelo Branduardi - Alla Fiera Dell´Est 72. 1977 Claudio Baglioni - Solo 73. 1977 Collage - Tu Mi Rubi L' Anima 74. 1977 Daniela Goggi - Oba-ba-lu-ba 75. 1977 Homo Sapiens - Bella da morire 76. 1977 Matia Bazar - Solo tu 77. 1977 Oliver Onions - Orzowei 78. 1977 Umberto Balsamo - Angelo Azzurro 79. 1977 Umberto Tozzi - Ti Amo 80. 1978 Adriano Celentano - Ti avrò 81. 1978 Alan Sorrenti - Figli Delle Stelle 82. 1978 Anna Oxa - Un'emozione da poco 83. 1978 Antonello Venditti - Sotto Il Segno Dei Pesci 84. 1978 Elisabetta Viviani - Heidi 85. 1978 Lucio Battisti - Una Donna Per Amico 86. 1978 Patty Pravo - Pensiero Stupendo 87. 1978 Renato Zero - Il Triangolo 88. 1978 Rino Gaetano - Gianna 89. 1978 Umberto Tozzi - Tu 90. 1979 Adriano Celentano - Soli 91. 1979 Adriano Pappalardo - Ricominciamo 92. 1979 Alan Sorrenti - Tu Sei L'Unica Donna Per Me 93. 1979 Antonello Venditti - Buona domenica 94. 1979 Julio Iglesias - Se Tornassi 95. 1979 New Trolls - Quella carezza della sera 96. 1979 Pippo Franco - Mi Scappa La Pipì Papà 97. 1979 Pooh - Io Sono Vivo 98. 1979 Pupo - Forse 99. 1979 Renato Zero - Il Carrozzone 100. 1979 Umberto Tozzi - Gloria Related Hashtags #hitsof1970 #hitsof1970to1979 #hitsof1970s #hitsof1970songs #hitsof1970uk #hitsof1970australia #hitsofthe1970sand1980s #kannadahitsof1970 #bollywoodhitsof1970 #hitsof1969and1970 #tophitsofthe1970sbillboard #pophitsofthe1970s #hitsof1970sinmusic https://www.youtube.com/watch?v=9xETfkIyeu0
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lamilanomagazine · 1 year
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Milano: “La mia musica la mia vita” di Dario Baldan Bembo al Teatro Lirico Giorgio Gaber
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Milano: “La mia musica la mia vita” di Dario Baldan Bembo al Teatro Lirico Giorgio Gaber. Il prossimo 16 maggio al Teatro Lirico Giorgio Gaber, alle ore 21, un evento unico vede per la prima volta Dario Baldan Bembo a Milano nello Spettacolo-Concerto “La mia musica la mia vita”. Dopo aver festeggiato i 40 anni del suo più celebre successo, “Amico è” uscito nel 1982 e aver pubblicato per l’occasione “Atlantide”, una raccolta di successi in formato libro-disco, che narra per immagini, musica e scritti, la sua vita di autore, Dario Baldan Bembo si presenta per la prima volta al pubblico milanese con uno spettacolo-concerto che ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera artistica. Protagonista della serata non sarà soltanto la sua produzione di cantante, Dario Baldan Bembo, infatti, si esibirà anche nelle sue identità di compositore e strumentista. Lo spettacolo è un percorso attorno all’universo musicale di questo prolifico autore che ha scritto per molti dei più grandi interpreti tra cui Mina, Mia Martini, Renato Zero, Ornella Vanoni, Al Bano, Marcella Bella, Equipe84 e ha suonato nei dischi di altrettanti grandi come Lucio Battisti, Caterina Caselli, Johnny Dorelli, Dik-Dik, Camaleonti, Gigliola Cinquetti e Enzo Iannacci. Dai successi a Sanremo nel ‘71 con La nuova Equipe84, al terzo posto con Tu cosa fai stasera? nel 1981, lo spettacolo ripercorrerà il repertorio musicale soffermandosi su alcuni brani cruciali della sua carriera. Da quelli che hanno reso celebre Mia Martini come “Piccolo Uomo” e “Minuetto”, alle melodie più eteree composte per Renato Zero come “Più su”, “Amico o Spiagge”, sino ad aprirsi sulle più ampie spazialità compositive di canzoni come “Soleado”, “Aria”, “Ci troveremo là”, “Djamballà - Il Dio Serpente”, che è stata la colonna sonora dell’omonimo film di Vivarelli. Circa due ore di concerto tra melodia e orchestralità intervallate da momenti narrativi di Erica Tamborini, artista visiva e scrittrice del libro disco “Atlantide”, che dialogherà con Baldan Bembo per raccontare gli aneddoti, le curiosità e i fatti di vita vissuta che ogni brano porta con sé, per svelare finalmente al pubblico come dalle emozioni nascono le più belle canzoni. Ad accompagnare Dario Baldan Bembo ci saranno sul palco Paolo Baldan Bembo al sound e alle tastiere, Gigi Patellaro alle chitarre, Moreno Ferrara e la scuola di Lalla Francia alle voci. Special guest sarà Maurizio Fabrizio, chitarrista e compositore di successi quali Almeno tu nell’Universo e I migliori anni della nostra vita.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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claudiocarminati · 2 years
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Madagascar 2 Il trionfo della Natura Madagascar 2 Il trionfo della Natura. In questo secondo video vi portero'  a visitare i parchi...luoghi davvero orgoglio della Natura: La montagna d'ambra i Grand canyon, i tsingy Rossi,  il Parco dell' Ankarana...vedremo  lemuri , camaleonti,   serpenti ...poi i mercatini di artigianato e poi il trionfo del mare:  le isole  Kumba, Iranya  dove  l'alta marea avvolge  dalle onde la striscia di sabbia bianchissima che la separa del suo isolotto...ed io saro' li a salutarvi. Ma ho voluto anche visitare le discoteche proibite di Nosy Be.. qui purtroppo oltre alla musica ed ai sorrisi, ho dovuto  constatare quanto sia vero quanto letto e visto sui media. A Nosy Be, così come nei maggiori centri turistici, la offerta di giovani ragazze, spesso minorenni , che si offrono per il valore di una pizza ad europei in cerca di avventure è frequentissima....Ma non solo...e' normale incontrare nei ristoranti e nei luoghi comunemente frequentati da Europei,  coppie di signori attempati , sicuramente in pensione, che accompagnano a volte mano nella mano,  ragazze giovani e carine...Beh! al riguardo ogni giudizio e' lecito..ma mi viene in mente un detto " fate la mia vita e poi giudicatemi"  C'e' chi dice: Per un  pensionato da 1200 euro al mese (che qui esentasse e con i costi locali che mediamente sono un quarto dei nostri. quadruplicano, per esempio. si mangia alla grande con 15 euro a testa) dicevo,  per questo pensionato,  magari vedovo o separato e  con un po' di acciacchi e che per  la famiglia a volte e' solo un peso, chi glielo fa fare di essere considerato tale..Via! v, due ritorni in patria all'anno per salutare i figli e parenti e per il resto vita da nababbi, coccolato da queste povere ragazze che pur di mangiare.. dormire in un letto e non in un pagliericcio in una capanna di paglia,  senza luce, rinunciano anche alla loro virtù e magari col benessere che trovano mantengono tutta la loro  parentela... Lasciate il vostro parere nei commenti del video...sara' interessante sapere come la pensate. Music no copyright da raccolta di YouTube Per favore, se ti e' piaciuto il video,  clicca "MI PIACE" e iscriviti al mio canale. Dai un occhiata al mio TRAILER 2020  https://youtu.be/CWjjrATJgBY Seguimi, se vi va,  su tutti i social - per accedere vedi sulla HOME PAGE in alto a destra
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...intelligente, ironico, commovente...ogni racconto di questo libro è più bello e affascinante del precedente...La scrittura di Capote e' un diretto parole e immagini...dipinge personaggi con una scrittura asciutta, veloce, mai banale, per nulla pensante che ti lascia godere i paesaggi dove sfreccia. Capote porta al massimo connubio giornalismo e narrativa. “Musica per camaleonti” non è una semplice raccolta di racconti. Non è nemmeno una serie di raffinati esercizi di stile, di manierismi ad opera di un autore che ormai ha raggiunto lo zenit della sua produzione letteraria. Per Truman Capote questa raccolta era la sfida definitiva: veicolare una vicenda attraverso forme letterarie poco usate o addirittura nuove. C’è riuscito una volta con A sangue freddo dando vita al genere del resoconto giornalistico. Con Musica per camaleonti sembra invece prediligere la forma del dialogo, descrivendo così dei brevi ma intensi scorci di vita vera vissuti attraverso gli occhi stessi dell’autore. Come in quasi tutte le opere di Capote è presente la componente della diversità e nella fattispecie dell’omosessualità, sia sua che di altri personaggi. Musica per camaleonti è dunque un’opera dalla mille sfaccettature, istrionica come l’autore stesso, in cui le storie non sono mai inventate semmai a volte un po’ abbellite, perché a volte la vita ne ha bisogno...Un capolavoro. Un libro che non si deve perdere... #instabook #igersravenna #ig_books #libri #instaravenna #consiglidilettura #bookstagram #booklovers #domenicaaperto #narrativa #trumancapote #booktubers (at Libreria ScattiSparsi Ravenna) https://www.instagram.com/p/CeK3czoIf9n/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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schizografia · 2 years
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Non sono ancora un santo. Sono un alcolizzato. Sono un tossicomane. Sono un omosessuale. Sono un genio.
Truman Capote
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iannozzigiuseppe · 3 years
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Truman Capote - Musica per camaleonti - Prefazione di Paolo Di Paolo - Garzanti
Truman Capote – Musica per camaleonti – Prefazione di Paolo Di Paolo – Garzanti
Truman Capote – Musica per camaleonti Prefazione di Paolo Di Paolo Garzanti Sempre muovendosi sul labile confine che distingue giornalismo e letteratura, Capote entra in sintonia con i suoi interlocutori, li spinge a disegnarsi in autoritratti involontari vividi ed efficaci, e riesce così a mettere a nudo tutta l’innocenza e la violenza dell’anima americana. I racconti, le interviste e il breve…
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continuoasbagliare · 4 years
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È lei
Che mi sveglia al mattino
E la notte mi copre
Io per lei
Faccio tutto
Sai perché?
Io per lei
Io per lei morirei
Per quegli occhi vivrei
Una vita di più
Io per lei
Io per lei vincerei
Anche il sole perché
Questa vita che ho
È per lei .❤
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Il mio intento è quello opposto: togliere le maschere, non fabbricarle
Truman Capote, Musica per camaleonti
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abatelunare · 2 months
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- Che razza di figlio di buona donna. Spero proprio che all'inferno lo rigirino su uno spiedo a fuoco lento. E così sarà. (Truman Capote, Musica per camaleonti).
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diceriadelluntore · 3 years
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Storia Di Musica #172 - The Trip, Caronte, 1971
Una delle conseguenze secondarie del boom economico italiano fu che una intera generazioni di giovani avesse disponibilità economica anche per la musica. Questo fece sì che il mercato discografico italiano fosse uno dei più floridi e ricchi del mercato europeo, e con praterie inesplorate di stili musicali. La storia della band di oggi inizia proprio così, quando Riki Maiocchi, cantante de I Camaleonti, volò a Londra per reclutare una nuova band per la sua carriera solista nel 1966. Ad accompagnarlo, il batterista Ian Broad, e i due scelgono alcuni promettenti ragazzi: il chitarrista Ritchie Blackmore, il bassista Arvid “Wegg” Andersen e un secondo chitarrista di nome Billy Gray (che aveva suonato addirittura con Eric Clapton e proveniva dagli scozzesi Anteeeks). A ottobre il cantante e i musicisti si presentano sui palchi italiani sotto la sigla Maiocchi & The Trip, ma già a dicembre Blackmore torna in Inghilterra per diventare, appena un anno più tardi, il chitarrista dei mitici Deep Purple; la band addirittura si separa da Maiocchi. Nel 1967 ai tre rimasti si uniscono prima il tastierista Joe Vescovi e poi nel giugno 1967 il batterista Pino Sinnone che sostituisce Broad.  Nasce così The Trip, nome preso in prestito dalla prorompente stagione psichedelica con chiare allusioni all’esperienze lisergica: il gruppo durerà pochi anni, ma sarà decisivo per l’introduzione in Italia dei nuovi stili d’oltremanica e sarà considerato, unanimemente, uno dei primi gruppi che aprì la strada al progressive italiano. Con la formazione a quattro guidata da Vescovi, il complesso propone una miscela di beat, rock e blues con qualche venatura sinfonica, che i critici battezzano “musica impressionistica”. Grazie a un provino effettuato al Piper Club di Roma, la band viene notata dal produttore Alberigo Crocetta che mette il quartetto sotto contratto per la RCA, facendo anche inserire un suo brano nella compilation intitolata Piper 2000, Bolero Blues. Tutto è pronto per l’esordio discografico. The Trip, con una meravigliosa copertina psichedelica, esce nel 1970: hard blues, psichedelia, il formidabile affiatamento strumentale ne fanno uno dei dischi più interessanti di quell’anno, con il gruppo che inizia ad avere una piccola ma solida schiera di appassionati. Passa un anno e tutte le aspettative del disco d’esordio esplodono e crescono nel disco di oggi, considerato uno dei dischi capolavoro della musica italiana degli anni ‘70, non solo progressive. Caronte, ispirandosi alla figura del nocchiero infernale, è un concept album sull’ipocrisia e sulla menzogna della società del tempo. Passa alla storia anche per la meravigliosa copertina: un Caronte ispirato ai disegni dell’Inferno di Doré, con una bandiera inglese irriverentemente posta a coprire le pudenda, all’interno, i dannati dell’Inferno sono dipinti come partecipanti ad un concerto, con cartelli inneggianti alla band e sensuali condannate in bikini che ammiccano in direzione di chi guarda (meraviglie degli Lp dell’epoca). Musicalmente, basta la bellezza disarmante di Caronte I, che apre il disco, a mettere sul tavolo il menù squisito dei The Trip: un massiccio hard-blues che è tutto un inseguirsi di tastiere, salti di ritmo e di stile, chitarre saturate che volano su una grintosa base pulsante, e per molti critici qui la piantina del progressive italiano inizia a germogliare; non di meno la favolosa Two Brothers, che sa della riforma Zeppelin all’Hard Rock, parte con un inseguimento e stridori di automobili, poi un intro metafisico fa partire un riff geniale di basso, per un crescendo musicale di musica e parti vocali, usate anch’esse come uno strumento. Little Janie, dedicata alla grande Janis Joplin, appena scomparsa, spiazza per la sua dolcezza di ballata alla Donovan. L’Ultima Ode A Jimi Hendrix è anch’essa un omaggio al leggendario mancino di Seattle, si sviluppa da una cupa fase iniziale a cui segue il meraviglioso lavoro di Vescovi all’organo (il protagonista della musica Trip) e la chitarra di Gray quasi a suonare un requiem maestoso, degno di cotanto maestro. Il disco si chiude con Caronte II che riprende il tema iniziale per finire in una sorta di spettacolo pirotecnico musicale finale, davvero indimenticabile. Il disco, fenomenale, rese chiaro agli ascoltatori, ai critici e anche agli altri gruppi che erano arrivate nel nostro paese delle idee, delle sonorità, dei riferimenti nuovi da cui si poteva partire per fondare la via italiana al progressive: già l’anno dopo, nel 1972, la loro lezione verrà portata da band come la PFM o il Banco a livelli altissimi. In quell’anno, i The Trip, che persero il chitarrista Gray e Pino Sinnone, che lascia del tutto la musica, pubblicano un lavoro altrettanto interessante, Atlantide (altra copertina clamorosa), che è quasi radicale ma più discontinuo rispetto a Caronte. La band verrà licenziata dalla RCA, nonostante il successo di Atlantide: pubblicheranno ancora un disco, Trip: Time For Change nel 1973, che però sancisce la fine della band: Vescovi andrà prima agli Acqua Fragile, poi nei Dik Dik, Furio Chirico, che aveva sostituito Sinnone, suonerà con gli Arti E Mestieri, Andersen torna in Inghilterra. The Trip però risorgerà quarant’anni dopo quando Joe Vescovi e Chirico richiamano Andersen iniziano a suonare ai Festival, addirittura in Giappone, dove registrano un Live in Tokyo 2011. Vescovi muore nel 2014, Pino Sinnone forma una band nel maggio 2015 con il nome di The New Trip, subito cambiato in The Trip, secondo lui per rispettare la volontà di Vescovi che gli aveva chiesto sul letto di morte di formare un gruppo che continui a proporre le idee e la musica di questa storica band. Modo migliore per me invece è quello di riscoprire i loro dischi classici, recentemente ristampati e facilmente rintracciabili, per scoprire una delle band più interessanti della storia del rock italiano.
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nonecosiimportante · 3 years
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PULP - DIFFERENT CLASS (Island, 1995)
24 Giugno 1995. Al festival di Glasotonbury è giunto il momento degli Stone Roses. Ma quel momento non arriva; John Squire si è fatto male e di fare un concerto non se ne parla. Urge trovare qualcuno che li sostituisca. Ed ecco che sul palco compare un sestetto di ragazzotti provenienti da Sheffield guidati da un dandy fuori dal tempo, allampanato e magro come un fuscello, ma dotato di una carica energetica senza fine, istrionico e che sembra nato per fare quel che sta facendo. Per Jarvis Cocker e i suoi Pulp è finalmente arrivato, dopo quindici anni di vani tentativi, il momento di assaporare il successo. E quale miglior modo se non pubblicare un disco praticamente perfetto. Così mentre Oasis e Blur sono impegnati a fare a cazzotti per dimostrare chi ce l’ha più duro (in realtà una geniale trovata mediatico/pubblicitaria), i Pulp pubblicano il loro capolavoro, Different Class. Il disco, come detto, è perfetto. Dodici tracce che coprono tutta la gamma del suono brit-pop. Del resto se i singoli che lo hanno preceduto sono due perle come Common People e Disco 2000, non ci si poteva aspettare di meno. Cocker poi coglie al volo l’occasione per sparare a zero sulla società britannica, classista e consumista, cosa che gli inimica i ben pensanti ma lo fa adorare dai giovani della classe medio bassa. Così Common People diventa vero e proprio inno generazionale e Different Class balza in vetta alle classifiche sconquassando il mercato britannico. I Pulp entrano nella storia della musica e ci sono ancora oggi, veri camaleonti capaci di adattarsi ai tempi (non l’ho ancora detto ma Cocker, anche se parecchio strano, è un genio). A noi non resta che ascoltare il miglior disco brit-pop mai prodotto e provare a non ballare sulle note di Disco 2000.
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koufax73 · 6 years
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Ranter's Groove, "Musica per camaleonti": recensione e streaming
Ranter’s Groove, “Musica per camaleonti”: recensione e streaming
//bandcamp.com/EmbeddedPlayer/v=2/album=4029239719/size=venti/bgcol=FFFFFF/linkcol=4285BB/ E’ uscito da qualche giorno Musica per camaleonti, disco di Ranter’s Groove pubblicato da Kaczynski Editions. Con la collaborazione di Macarena Montesinos, Francesco Mariano, Paolo Bedini e Pablo Orza, Ranter’s Groove pubblica otto tracce tra ambient e sperimentalismo, in cui gli strumenti a corda fanno…
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tempi-dispari · 4 years
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Giuseppe Gioia, la musica della fase 2 secondo XO factory
Seconda puntata con i protagonisti del settore musicale
Prosegue il cammino sulla strada delle proposte e delle idee per la musica della fase 2 Giuseppe Gioia, manager di XO Factory
Come sarà la musica della fase 2? Live, acustica, analogica, vintage, elettronica, domestica…come è cambiato, cambierà e come sarà il lavoro del musicista da qui in poi?
Bella domanda… Onestamente non lo so, io penso che dopo tutta questa “clausura”, questo virtuale forzato, la gente magari potrebbe preferire un approccio più diretto, emozionale, quindi mi viene da scommettere su un ritorno alla musica “suonata” senza troppi fronzoli, una musica onesta.
Le cose cambieranno effettivamente o, come ha detto Zerocalcare, si tornerà semplicemente “alla tristezza della nostra vita senza neppure più la scusa del virus”?
Non credo che diventeremo più buoni o che avremo una sensibilità maggiore, semplicemente: chi era sensibile e attento forse lo sarà un attimo in più, chi si approfittava e se ne fregava lo farà ancora di più; in pratica una diretta proporzionalità inversa.
Troppi live streaming per un pugno di like o il solo sistema per cercare di far circolare la propria arte?
Mah guarda credo un pò entrambe le cose, oppure, come nel caso di XO la factory un modo per stringersi alla gente con cui lavoriamo ogni giorno, per non abbandonarla.
Limiti e potenzialità del settore, ossia quali mancanze e quali punti di forza ha evidenziato la quarantena?
Credo che il punto di forza sia sempre la capacità di adattarsi ed evolversi, siamo da sempre dei camaleonti che si piegano ma non si spezzano mai. Il limite sta nel fatto che non esiste una vera e propria tutela di questo settore dal punto di vista statale e tutto questo, in quarantena, è venuto fuori in maniera pesante.
Questo periodo sarà servito a far capire alle persone che l’artista o, il musicista nello specifico, è un mestiere come qualunque altro e non un hobby?
Guarda proprio qualche settimana fa hanno multato uno dei Ponzio Pilates che andava a recuperare i suoi strumenti musicali dicendogli “che fare il musicista è un hobby”, quindi mi dispiace dirlo, ma no non credo proprio.
Cose da fare per rilanciare il settore?
Abbassare l’iva sui dischi, risolvere la questione siae per i piccoli club, calcolando la quota in base al metro quadro del live club e magari pensare a un sistema previdenziale più gestibile.
Molte scuole di musica sono anche associazioni culturali, progetti per il futuro, ossia, come sopravvivranno?
Vorrei poterti dire come faranno, ma la verità è che non lo so, posso dirti semplicemente che spero che la gente dopo tutto questo stop senta ancora di più la mancanza della musica e magari pensi di volerla vivere in maniera più intensa, più da vicino.
Una cosa che hai imparato da questa quarantena.
Ho imparato a parlare ancora di più con la gente, a chiedere come stai, a non fermarsi agli sterili convenevoli ma cercare di andare più a fondo, far sentire il supporto reale, anche se a distanza.
Se dovessi trovare una canzone simbolo per quello che è accaduto (non per forza contemporanea) quale sceglieresti e perché?
Direi “Atmosphere” dei Joy Division.
La prima cosa che farai nel post quarantena?
Vorrei poter abbracciare i miei nonni.
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iannozzigiuseppe · 3 years
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Truman Capote - Musica per camaleonti - Prefazione di Paolo Di Paolo - Garzanti
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