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#messianicos
ajotavia · 19 days
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iridediluce · 1 year
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La Vergine: Nascita del Messia Egiziano, Horus e Il Modello per la Scena della Natività Cristiana
La Vergine: Nascita del Messia Egiziano, Horus e Il Modello per la Scena della Natività Cristiana
  In questa serie di incisioni abbiamo l’Annunciazione, la Concezione, la Nascita e l’Adorazione come descritte nel primo e secondo capitolo del Vangelo di Luca. Queste scene, che erano mitiche in Egitto, sono state copiate o riprodotte come storiche nei Vangeli Canonici. Nel tempio di Amon presso il sito di Luxor in Egitto appare una serie di scene raffiguranti la nascita divina del re/faraone…
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crazy-so-na-sega · 7 months
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Un’escalation in Israele potrebbe innescare una reazione a catena. I palestinesi non hanno alcuna possibilità in una guerra del genere, perché non possono distruggere Israele o infliggergli una sconfitta militare significativa, ma anche Israele non ha nulla per cui combattere. La Palestina è tecnicamente territorio israeliano, che non controlla e non può controllare in nessuna circostanza. È altrettanto impossibile distruggere fisicamente tutti i palestinesi. Se fossimo in una situazione internazionale diversa, i palestinesi potrebbero contare sulla compassione della sinistra internazionale, ma gli Stati Uniti sono guidati da neoconservatori e globalisti. Certamente non si preoccupano dei palestinesi, anche se non sono nemmeno troppo vicini alle politiche nazionaliste di Israele. Ma è la reazione a catena – e soprattutto il comportamento degli Stati islamici (in primis Iran, Turchia, Arabia Saudita, altri Stati del Golfo e l’Egitto) – questa potrebbe essere la logica continuazione. O almeno, questo è ciò che gli strateghi di Hamas potrebbero aver avuto in mente quando hanno deciso di iniziare il conflitto. Il multipolarismo si sta rafforzando, l’intensità dell’egemonia occidentale nel collettivo non occidentale si sta indebolendo. Gli alleati dell'Occidente nel mondo islamico – in particolare la Turchia e i sauditi – non seguono automaticamente ogni ordine di Washington. È questa la situazione in cui sarà messo alla prova il polo islamico, che recentemente ha provocatoriamente aderito ai BRICS. Naturalmente, il conflitto potrebbe estendersi ad altri territori. Non si può escludere il coinvolgimento dell’Iran e di Hezbollah, il che significa il potenziale trasferimento delle ostilità nei territori del Libano e della Siria. Nello stesso Israele ci sono abbastanza palestinesi che odiano ferocemente gli ebrei. Tutto ciò potrebbe avere conseguenze imprevedibili. A mio avviso, gli Stati Uniti e i globalisti cercheranno di chiudere tutto adesso, poiché non otterranno nulla di buono da un’ulteriore escalation. Ancora una cosa: le analogie tra separatismo, irredentismo, ecc. nelle diverse regioni del mondo non sono più valide. L’Occidente riconosce sia l’unità territoriale sia il diritto dei popoli alla secessione quando ne trae beneficio e non li riconosce quando non sono vantaggiosi. Non ci sono regole. In effetti, dovremmo trattare la questione allo stesso modo (e in effetti lo facciamo). Ciò che ci è favorevole è giusto. Nel conflitto israelo-palestinese è difficile, almeno per ora, che la Russia scelga da che parte stare. Ci sono pro e contro in ogni configurazione. I legami con i palestinesi sono antichi e, ovviamente, vittime, ma il fianco destro di Israele cerca anche di perseguire una politica neutrale e amichevole nei confronti della Russia e, così facendo, si discosta dalla selvaggia e inequivocabile russofobia dell’Occidente collettivo. Molto ora dipenderà da come si svolgeranno gli eventi in futuro. Sì, e naturalmente non dobbiamo perdere di vista la dimensione escatologica degli eventi. I palestinesi hanno chiamato la loro operazione 'Al-Aqsa Storm', cioè la tensione intorno a Gerusalemme e l'orizzonte messianico (per Israele) della costruzione del Terzo Tempio sulla Spianata del Tempio (impossibile senza demolire la Moschea di Al-Aqsa, importante santuario musulmano ) è tornato a crescere. I palestinesi stanno cercando di accendere la sensibilità escatologica dei musulmani – sia sciiti, sempre più sensibili a questo tema, sia sunniti (dopo tutto, non sono estranei alle ragioni della fine del mondo e della battaglia finale). Israele e il sionismo sono il Dajjal per i musulmani. Quanto questo sia grave lo vedremo presto, ma in ogni caso è chiaro che chi ignora l'escatologia non capirà nulla della grande politica moderna. E non solo in Medio Oriente, anche se lì è più evidente.
-Alexander Dugin
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chi ignora l'escatologia s'attacchi.
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curiositasmundi · 2 months
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Il presidente argentino Milei si propone come modello di governo della crisi economica, sociale, politica ed ecologica attraverso la rottura di ogni consenso sociale e politico e di ogni regola del potere (democraticamente) costituito
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Già dalle prime misure varate subito dopo la sua assunzione ufficiale dell’incarico, in una cerimonia celebrata per la prima volta nella storia in piazza e voltando intenzionalmente le spalle al congresso, Milei ha mostrato la sua avversione per ogni procedimento formale costituzionale, presentando un pacchetto di quasi 900 leggi per mutare radicalmente l’assetto giuridico-istituzionale dello Stato argentino mediante un Decreto Nazionale di Urgenza (Dnu) e una Legge Omnibus. Si tratta di due maxi-provvedimenti emessi con procedura di urgenza in modo da bypassare i meccanismi democratici formali tipici di ogni democrazia parlamentare. Il processo Milei incarna un progetto autoritario e messianico (non si sottovaluti la conversione all’ebraismo ortodosso del presidente) di rifondazione istituzionale, un reale «processo di riorganizzazione nazionale», l’espressione usata da primo comunicato della giunta militare nel 1976 e ripresa dallo stesso Milei durante il suo discorso di insediamento. Il Dnu è già entrato in vigore da quasi un mese e mezzo, e potrà essere revocato soltanto dai tribunali. Proprio in questi giorni la legge omnibus è stata respinta dal parlamento, nonostante l’opposizione friendly del Pro di Macri, della vecchia Ucr e del peronismo di destra, e dovrà tornare nelle commissioni. Questi due provvedimenti sono stati accompagnati da un terzo – il cosiddetto Protocollo Repressivo della ministra della sicurezza, Patricia Bullrich – che autorizza la violenza statale e cioè la sorveglianza, la prevenzione arbitraria e soprattutto la repressione poliziesca indiscriminata di ogni manifestazione pubblica di dissenso, di ogni blocco di strade a causa di proteste, così come l’aumento delle pene di reclusione per reati politici. Già nelle prime manifestazioni di opposizione al governo abbiamo visto scene – arresti indiscriminati, attacchi feroci e intimidatori delle forze dell’ordine ai manifestanti e anche alla stampa – che non si vedevano dagli anni più bui della storia del paese. Da notare che il protocollo è divenuto operativo prima della sua approvazione in parlamento. Un’eccezione che opera in uno stato di eccezione più ampio. 
L’agenda di governo del processo Milei eccede anche qualsiasi tentativo di comprensione attraverso categorie economicistiche, anche tipicamente neoliberali, come austerity, aggiustamento strutturale, azzeramento del deficit fiscale, riduzione del debito pubblico, ecc. Nella sua essenza è un tentativo di cambiare, secondo una modalità autoritaria e intransigente, la costituzione materiale dello Stato-nazione, ovvero di eliminare qualsiasi tipo di regolazione istituzionale della vita sociale e ambientale per favorire in modo dispotico non il «libero mercato», bensì la produzione di valore, la speculazione e la rendita finanziaria, l’appropriazione di terre da parte di grandi proprietari e corporazioni e l’estrattivismo in tutte le sue dimensioni, senza alcun tipo di mediazione (giuridica, sindacale, ecc.). Si tratta di un modello di società di tipo pre-contrattualista, un modello di accumulazione brutale fondato sull’assurda concezione secondo cui la società è fatta soltanto dal libero scambio tra individui. Da qui la sua infatuazione per Margaret Thatcher. Così, con i suoi due decreti fondativi, sommati a una svalutazione della moneta del 120%, alla liberalizzazione dei prezzi dei generi alimentari, dei farmaci e dei contratti per gli affitti, alla cancellazione di ogni sussidio statale al trasporto e ai servizi pubblici (acqua, luce, gas, ecc.) e al blocco delle opere pubbliche, il processo Milei si è tradotto in uno dei più brutali trasferimenti di ricchezza di tutta la storia argentina dalle classi popolari all’oligarchia agro-finanziaria. Le statistiche in questi mesi registrano un calo del consumo dei generi alimentari di prima necessità del 40%, insieme a un crollo del 40% degli acquisti di farmaci essenziali. Un’estrazione feroce su una popolazione socialmente già allo stremo, dopo tre anni di inflazione galoppante. 
È questo il primo risultato di un’applicazione sadica, fanatica e alla lettera della terapia dello «shock economico» di Milton Friedman, il quale sosteneva che la rifondazione in senso neoliberale di una società doveva avvenire nei primi sei mesi di governo e, se possibile, nel pieno di una grave crisi economica. E tuttavia il «messianismo neoliberale» di Milei non è del tutto comprensibile al di fuori della storia coloniale dell’Argentina. Sta qui la sua principale differenza con i sovranismi del Nord globale. Il processo Milei affonda il suo immaginario politico nel progetto del «colonialismo d’insediamento» razziale delle élites bianche creole argentine di fine Ottocento, ovvero in un paese oligarchico governato da un blocco sociale agro-esportatore liberale e assai vincolato al capitalismo finanziario internazionale dell’epoca, e quindi fondato sulla negazione ed esclusione strutturale delle masse autoctone. Il processo Milei trae buona parte della sua linfa culturale da questa Argentina coloniale e pre-peronista, ovvero da un modello di paese costruito su un genocidio di stato e cioè sull’esclusione e repressione dei «gauchos» e delle masse proletarie meticce, e sullo sterminio pianificato dei popoli indigeni e degli afro-discendenti. Il «ritorno all’Argentina potenza» invocato da Milei, la sua santificazione di una personalità storica come Juan Bautista Alberdi (1810-1884), sta a significare un ritorno messianico a questa sorta di «paradiso adamico» rappresentato da un paese fondato sul terrorismo di stato, ovvero su un progetto volutamente omicida di «bianchizzazione» della popolazione. Sta qui il senso della prima frase enunciata da Milei durante la cerimonia di assunzione: «È finita la lunga notte populista, viva la libertad carajo!». Milei vede la storia post-peronista come una storia di progressiva decadenza economico-culturale; e questa decadenza, nella sua enunciazione, è dovuta ai diversi tentativi populisti di inclusione del cosiddetto «subsuelo de la nacion» (il proletariato autoctono e meticcio) nella grammatica istituzionale della cittadinanza moderna, e attraverso la redistribuzione della ricchezza. È su questo sfondo della storia nazionale che va interpretata una delle sue enunciazioni più note: «Qualsiasi tentativo di giustizia sociale è un’aberrazione». Non può sorprendere dunque se nel processo Milei si cercherà di azzerare, prima o poi, come peraltro già annunciato, le importanti ed esemplari conquiste di trent’anni di lotta per i diritti umani, per la Memoria, la Verdad y la Justicia, riguardo ai delitti di lesa umanità commessi dal terrorismo di Stato durante l’ultima dittatura civico-militare tra il 1976 e il 1983 finita con 30mila desaparecidos. Da quanto detto, inoltre, non è difficile intuire che lo schieramento internazionale con Stati uniti e Israele, e l’uscita dai Brics, già annunciati da Milei, non obbediscono soltanto a ragionamenti puramente geopolitici, o semplicemente ideologici, e meno che mai economici, poiché Cina e Brasile sono i principali partner economici dell’Argentina, ma ha radici piuttosto profonde. 
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b0ringasfuck · 6 months
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nanorecensioni sci-fi: The man facing southeast (1986)
Primo punto a favore... non è la solita roba americana ma argentino.
Un po' messianico, psichiatrico, senza grandi effetti speciali ne futuristico e deprimente ma abbastanza suggestivo indipendentemente dalle incoerenze.
Guardabile.
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ideeperscrittori · 2 years
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Esiste un pratico sistema per rovinare il festoso clima messianico durante il discorso motivazionale di una persona di successo che sta dicendo a una platea adorante: «Tenete duro. Vi sfruttiamo per il vostro bene. La gavetta è necessaria. Fate come me e un giorno potrete sfruttare la gente anche voi suscitando ammirazione e invidia sociale».
Abbandonate la sala col pugno chiuso e urlate: «Ne ho abbastanza. Vado a incassare il reddito di cittadinanza».
[L'Ideota]
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sguardimora · 11 months
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Gaetano Palermo in residenza per “The Garden”
12 Giugno 2023 - 21 Giugno 2023
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E’ iniziato lunedì 12 giugno e proseguirà fino al 21 giugno il primo periodo di residenza creativa per la ricerca e la composizione del nuovo spettacolo di Gaetano Palermo in collaborazione con Sara Bertolucci e Luca Gallio. Il progetto selezionato dalla Chiamata Pubblica ERetici. Le strade dei teatri percorso di accoglienza, sostegno e accompagnamento critico  per giovani artisti under 28 del panorama nazionale – quarta edizione sarà seguito in questa fase dal tutoraggio e accompagnamento critico del professor Gerardo Guccini.
In questa fase di lavoro gli artisti incontreranno per la prima volta anche il gruppo di dieci giovani spettatori dell’Emiila-Romagna, selezionati dallo stesso bando come Custodi delle Residenze che vivranno per un week end in residenza all’Arboreto seguendo e partecipando al processo creativo in corso, seguiti e stimolati alla visione dal percorso pensato per loro da Silvia Ferrari - La Corte Ospitale e Michele Montolli - L’Arboreto Teatro Dimora.
***************************************************************** The Garden, con la regia di Gaetano Palermo, la drammaturgia vocale e performance di Sara Bertolucci, tecnica audio/luci e sound-design a cura di Luca Gallio, è il giardino delle delizie ricercate, delle aspirazioni proibite, un paradiso artificiale tutto da fare. Secondo una parabola rabbinica assai amata da Benjamin, nel regno messianico le cose sono come sulla terra, ma appena un po’ spostate. La performance intende indagare la misura e il senso di questo spostamento attraverso una coreografia del gesto e delle posture su cui si innesta una partitura vocale scritta per e in collaborazione con Sara Bertolucci.Parte fondamentale della ricerca drammaturgica è il Kulning, canto della tradizione svedese e nordeuropea praticato dalle donne non solo per richiamare gli animali e sfuggire alle belve selvatiche ma anche per comunicare alla natura i propri timori, desideri e amori. Questo canto, di cui Sara è interprete specialista, viene ripreso e reinterpretato a scopi espressivi e non filologici e viene utilizzato come leitmotiv dell’intero lavoro, per la sua capacità di evocare il vuoto e la distanza, nonché la fragilità e la potenza della condizione umana nella sua solitudine e gettatezza.Il movimento ma anche la voce diventano strumenti di indagine del sentimento umano dell’angoscia, della tensione costante tra mania e sfinimento, erotismo e noia, desiderio e deiezione. E lo fanno a partire da una prospettiva non logocentrica ma centrata sul corpo e, in particolare, sul corpo femminile, rispetto alla cui rappresentazione si adotta una prospettiva critica e di messa in discussione di modelli socioculturali precostituiti.Sul piano coreografico, infine, l’idea centrale è quella della reiterazione fino all’estenuazione dell’azione e del gesto, su livelli ritmici “naturalistici” per lo più diffusi e piani ma in costante crescendo. Il riferimento principale non è alla danza come movimento a sé stante e astratto ma alla danza intesa concettualmente come articolazione di un dato di movimento attinente al reale e alle sue funzioni quotidiane, come il camminare, il mangiare o il dormire. Questa attinenza al reale del movimento ritorna nel rapporto con gli oggetti, i quali non solo lo influenzano ma anche lo determinano, divenendo quasi soggettività autonome capaci di relazione e dialogo, in una tensione con la performer che rasenta la personificazione e porta con sé i toni impalpabili dell’assurdo.
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lamilanomagazine · 1 year
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I film da vedere al cinema a Pasquetta
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I film da vedere al cinema a Pasquetta. Poche cose sono certe nella vita, tra queste possiamo menzionare il meteo del giorno di Pasquetta che non lascia mai scampo a piogge e nuvole sparse e minacciose. Il trucco per ricorrere ai ripari, da eventuali imprevisti metereologici, è senz’altro la sala di un cinema, che può regalarci senza ombra di dubbio, un momento di circa due ore, durante l’ultima giornata delle feste pasquali. Tra i film presenti in sala possiamo trovare: Il ritorno di Casanova di Gabriele Salvatores La pellicola racconta la storia di Leo Bernardi (Toni Servillo) un regista che non accetta la caducità del tempo e le inevitabili sfide degli eventi in continua evoluzione. In cerca di un successo che possa confermare e rilanciare la sua carriera, Bernardi decide di dedicarsi a un’opera ambiziosa, decidendo di portare sul grande schermo il Casanova di Arthur Schnitzler. Ben presto, però, nella costruzione di questo Casanova (Fabrizio Bentivoglio), il regista si rende conto di star guardando in realtà sé stesso, un uomo un po' in là con gli anni che non ha più una vera e propria passione. Messianico, un viaggio verso Venezia, che gli farà trovare nuovamente la propria esistenza.   Dungeons & Dragons - L'onore dei ladri Tratto dall'omonimo gioco di ruolo ambientato nei Forgotten Realms, Dungeons & Dragons - L'onore dei ladri è un film di intrattenimento, appropriato per passare un pomeriggio al cinema. La storia è quella di Elgin (Chris Pine), un liutaio che non crede più nella sua missione e che, dopo la perdita della moglie, si è dedicato a piccoli crimini, insieme all'aiuto dell'amica Holga (Michelle Rodriguez). Quando però si profila all'orizzonte la possibilità di rubare una reliquia sacra che potrebbe cambiare il suo destino, Elgin decide di provare il tutto per tutto. Tradito da un suo compagno (Hugh Grant) che gli ruba anche l'affetto della figlia, Elgin dovrà fare di tutto non solo per uscire di prigione. Air - La storia del grande salto Diretto da Ben Affleck, Air - La storia del grande salto è una pellicola incentrata su eventi realmente accaduti. Si parla della collaborazione tra un giovanissimo Michael Jordan e la divisione dedicata al basket del marchio Nike. Narrazione che si snoda tra il racconto del talento, sacrifici e di determinazione. Nel film è presente Matt Damon, Viola Davis e lo stesso Ben Affleck, che mettono in scena la memorabile rivoluzione sia del mondo dello sport che della cultura pop del Novecento. I tre moschettieri: D'Artagnan Tratto dal romanzo capolavoro di Alexandre Dumas, I tre moschettieri: D’Artagnan rappresenta il primo capitolo di una dilogia che affronta le avventure del giovane guascone D'Artagnan (François Civil), che sogna di diventare un Moschettiere del Re sotto Luigi XIII (Louis Garrell). Arrivato a Parigi, senza sapere di essere stato testimone di un complotto, il giovane spadaccino incrocia la strada di tre moschettieri leggendari: Athos (Vincent Cassell), Porthos (Pio Marmai) e Aramis (Romain Duris). L'incontro non avviene sotto la migliore delle stelle, dal momento che D'Artagnan riesce a sfidare tutti e tre, ma ben presto i quattro uomini si troveranno coalizzati per sventare un diabolico piano del Cardinale Richelieu che, con l'aiuto di Milady (Eva Green), vuole prendere il potere.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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ntgospel · 22 days
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Cidade de Sderot é alvo de manifestações de judeus messiânicos
Confira a novidade em https://ntgospel.com/noticias/politica/cidade-de-sderot-e-alvo-de-manifestacoes-de-judeus-messianicos
Cidade de Sderot é alvo de manifestações de judeus messiânicos
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Em 7 de outubro de 2023, a cidade israelense de Sderot, localizada a apenas 1 km da fronteira com Gaza, foi alvo de ataques terroristas perpetrados pelo Hamas. A tragédia resultou em mais de 30 mortes entre policiais e civis.
Evento
Em resposta aos eventos, um grupo de aproximadamente 300 judeus messiânicos, provenientes de diversas regiões de Israel e de outros países, se reuniu em Sderot para um evento de oração e cântico. A iniciativa, organizada por líderes religiosos como o pastor Tony Sperandeo da congregação haMayaan em Kfar Saba, teve como objetivo principal levar conforto e esperança à comunidade local.
Locais e Simbolismo
O evento se concentrou em dois locais de grande significado simbólico:
Antiga Delegacia de Sderot: Localizada no centro da cidade e alvo direto dos ataques do Hamas, a delegacia representa a vulnerabilidade da comunidade e a constante ameaça do terrorismo.
Re’im: Localizada próxima a Sderot, Re’im foi palco de uma tragédia recente, onde uma festa lotada de jovens foi atacada, resultando em diversas mortes. O local carregava um clima de luto e sofrimento.
Ações e Mensagens
No local da antiga delegacia, os participantes entoaram as palavras do capítulo 61 do livro de Isaías, que se refere à libertação de prisioneiros, cura dos enfermos e proclamação da paz. O pastor Sperandeo musicou os versículos 1 a 3 do capítulo, criando um momento de profunda reflexão e comunhão.
Momentos Marcantes
Cântico de Oração: A entoação das palavras de Isaías 61 na antiga delegacia representou um ato de fé e resistência em face do terror.
Momento de Silêncio: Durante um momento de silêncio, o canto dos pássaros foi interpretado como um sinal de esperança e da presença de Deus.
Oração em Re’im: Em Re’im, os participantes realizaram orações pela cura das feridas e pela paz na região. O pastor Sperandeo relata ter sentido a necessidade de invocar o sangue de Yeshua (Jesus Cristo) como símbolo de redenção e cura.
Reflexão
Segundo o All Israel News e com informações do guiame, o encontro de fé e esperança em Sderot demonstra a força da fé e da comunidade em tempos de crise. Através da música, da oração e da união, os participantes expressaram sua crença em um futuro melhor e na capacidade de Deus de trazer paz e cura.
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ajotavia · 10 months
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¿Que es el Shabat? ¡Lo que quieres saber! por el Roeh Dr. Javier Palacio...
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incamminoblog · 1 month
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Mons.Nunzio Galantino "ANCHE NOI AI PIEDI DELLA CROCE"
Domenica delle Palme anno B Mc 14,1-15,47 Con questo gesto di fede entriamo nella grande settimana, la Settimana Santa.L’evangelista Marco, che ha costruito il suo racconto con quel tratto caratteristico che viene chiamato “segreto messianico” – per cui Gesù impone alle persone di mantenere il silenzio sulla sua identità e sulle sue azioni – giunge infine a rivelarlo: ai piedi della croce, nel…
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dominousworld · 2 months
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IL MAHDI SECONDO GUENON
IL MAHDI SECONDO GUENON
a cura di Giuseppe Aiello René Guénon e il Mahdi: “Per questo [integralmente messianico] rimedio dovrà essere preparata la Via, anche visibile, prima della fine del ciclo attuale; ma questo può farlo solo colui che unisce in sé le forze del Cielo e della Terra, dell’Oriente e dell’Occidente, e che manifesterà nei domini sia della conoscenza che dell’azione il duplice potere di Sacerdote e di Re…
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handsmadeforholding · 6 months
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Eliot Freidson, pontua que o medico possui um poder de influencia que vai muito alem da opiniao do paciente em relacao a sua condição.
Este mecanismo atua de forma compensatoria ao medo do "papel do doente" elaborado na teoria funcionalista de Parson, onde existe um estigma já sedimentado em relação ao adoecido se manifestando na visão popular de que o mesmo não possui função no maquinario capitalista e não há nada mais importante do que a força de trabalho de um individuo no capitalismo tardio, a chamada commoditizacao do indivíduo.
"Trabalhar para viver e viver pelo trabalho."
Não apenas na visão popular mas na si propria, o doente inapto a exercer seu trabalho com um medo constante de se tornar fardo a sua familia e irá buscar ajuda profissional.
Apartir do momento em que o paciente adoecido encosta seus pés em uma clinica e é devidademente atendido o medico assume uma função além do profissional, adotando um papel messianico, a representação de seu conhecimento dito como sagrado ao ver do atendido.
O paciente cegado pelo seu novo santo, passa a atender as suas orientações de forma incondicional ao vies de que uma vez forá curado por dito médico.
11/06/2023 - 12:29
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È nota la parabola sul regno messianico che Benjamin (che l'aveva udita da Scholem) raccontò una sera a Bloch e che questi trascrisse in Spuren: «Un rabbino, un vero cabalista, disse una volta: per istaurare il regno della pace, non è necessario distruggere tutto e dare inizio a un mondo completamente nuovo; basta spostare solo un pochino questa tazza o quest'arboscello o quella pietra, e così tutte le cose. Ma questo pochino è così difficile da realizzare e la sua misura così difficile da trovare che, per quanto riguarda il mondo, gli uomini non ce la fanno ed è necessario che arrivi il messia». Nella redazione di Benjamin, essa suona: «Fra gli chassidim si racconta una storia sul mondo a venire, che dice: là tutto sarà proprio come è qui. Come ora è la nostra stanza, così sarà nel mondo a venire; dove ora dorme il nostro bambino, là dormirà anche nell'altro mondo. E quello che indossiamo in questo mondo, lo porteremo addosso anche là. Tutto sarà com'è ora, solo un po' diverso».
Da La comunità che viene, G. Agamben, 2001
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diariodibeppe · 6 months
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DALLA PAROLA DEL GIORNO
Gesù diceva alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?».
Lc 12,54-57
Come vivere questa Parola?
Discernere il tempo presente è un compito che non finisce finché viviamo. Il tempo presente è il tempo messianico che viene nella persona di Gesù. L'ipocrisia di chi lo ascolta sta nel non riconoscerlo come il Messia che è già arrivato. Anche noi possiamo correre il rischio di non scoprire la presenza di Gesù nelle vicende della vita quotidiana. Nel non capire che il tempo messianico è oggi, che il tempo della Salvezza è arrivato, che ciò che il futuro ci riserva è già manifesto nel presente.
Siamo consapevoli che la Salvezza è già entrata nella nostra vita? Che cosa ci impedisce di vedere questa realtà già presente? Che cosa ci impedisce di vivere come salvati, come uomini e donne redenti? Perché è così difficile per noi giudicare ciò che è giusto, vedere le cose come sono?
Signore Gesù, che con la tua venuta hai inaugurato i tempi messianici offrendo il dono della salvezza ad ogni uomo e donna, aiutaci a vivere da persone salvate.
La voce di Papa Francesco
"Un cristiano senza memoria non è un vero cristiano: è un cristiano a metà, un uomo o una donna che è prigioniero del momento, che non sa prendere in considerazione la sua storia, non sa leggerla e viverla come storia di salvezza. Invece, con l'aiuto dello Spirito Santo, possiamo interpretare le ispirazioni interiori e gli eventi della vita alla luce delle parole di Gesù. E così cresce in noi la sapienza della memoria, la sapienza del cuore, che è dono dello Spirito. Che lo Spirito Santo ravvivi in tutti noi la memoria cristiana".
(Omelia di S.S. Francesco, 9 giugno 2014)
Commento di Sr Yarislet Berrìos FMA
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alemicheli76 · 1 year
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Il blog consiglia "Angeli in ginocchio. la saga del popolo messianicola saga sul Popolo Messapico rivive in Eliade (Gli eredi di Priamo) di Bruna SpagnuoloIl blog consiglia "Angeli in ginocchio. la saga del popolo messianico
Il blog consiglia “Angeli in ginocchio. la saga del popolo messianicola saga sul Popolo Messapico rivive in Eliade (Gli eredi di Priamo) di Bruna SpagnuoloIl blog consiglia “Angeli in ginocchio. la saga del popolo messianico
Chi sono e da quali misteri fuggono gli strani pescatori-guerrieri giunti sul Pollino con cavalli degni del re degli dei? Quali segreti minacciano la coppia che li guida?È uscito nelle librerie e nei bookstore online il romanzo “Eliade (Gli eredi di Priamo)” di Bruna Spagnuolo, il secondo e atteso volume della saga “Angeli in ginocchio”, imperniata sul recupero delle identità non tramandate. Il…
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