La storia di questa bella dama si raccomanda da sola
“Mentre la fortuna così mi favoriva, non dimenticavo di esser stata già una volta e ricca e povera, a fasi alterne; dovevo sapere che le mie attuali circostanze non potevano durare in eterno. Avevo un bambino e ne aspettavo un altro; se ciò si fosse spesso verificato avrei compromesso quella gran dote che costituiva la fonte dei miei guadagni, cioè a dire la bellezza. Sfiorita che fosse, il fuoco d'amore sarebbe svanito e raffreddato il calore col quale adesso ero accarezzata. Alla stessa stregua delle altre amanti di grandi uomini, sarebbe venuto anche per me il momento di essere abbandonata. Perciò, dovevo stare attenta a che la sfioritura avvenisse il più lentamente possibile.”
“Ero terrorizzata dal mio detestabile passato, fermamente convinta di andare a fondo, di sprofondare nella morte dove dovevo rendere conto di tutte le azioni passate. In quelle condizioni e per quel motivo riandavo con orrore alle mie nefandezze, come ho già riferito. Tuttavia, non traevo alcun senso di pentimento da ciò che doveva esserne il vero motivo. Non vedevo alcunché di corrotto né consideravo i miei peccati come un'offesa a Dio, come un'azione odiosa alla Sua sacertà, in quanto abusavo della Sua misericordia e disprezzavo la Sua bontà. In breve, non ero posseduta da un sentito pentimento, non vedevo i miei peccati nel loro vero aspetto, non guardavo al Redentore né speravo in Lui. Il mio pentimento era come quello di un criminale sul luogo dell'esecuzione”
“Al termine di quel cosiddetto ritiro che mi fruttò tanto denaro ricomparvi, molto simile però a un vecchio piatto d'argento che, per essere stato riposto alcuni anni, torna alla luce appannato e scolorito (..) Comunque, conservavo la gioventù del mio temperamento...”
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