Tumgik
#ho perso tempo a scrivere questa risposta
stephpanda · 4 months
Note
Credo ci voglia meno (in termini di tempo) a rispondere a messaggi che a caricare un post con tanto di didascalia e tag
Smettetela di fare le ridicole
Avessi una chat, massimo due, potrei (E SOTTOLINEO POTREI) anche voler capire la tua domanda (che poi a sto punto ci metti la faccia e me lo vieni a dire direttamente in chat, ma okay), ma non è così. Tra l'altro IO, quando parlo con/rispondo alle persone, voglio avere la possibilità di rispondere con del senso logico (perché ho chat che per fortuna permettono di avere discorsi anche più lunghi e stimolanti che non si fermano al semplice "ciao") e soprattutto di farlo quando ho voglia di farlo! E se è un periodo particolare (che tu non conosci, perché manco mi conosci o probabilmente manco ci ho mai parlato con te a livello "più approfondito") la forza per farlo non c'è. Non solo per mia LIBERA scelta di non rispondere se non mi va perché non ho le forze, ma anche per RISPETTO nei confronti della persona che ho "di fronte". Non so, tu preferisci avere una conversazione stimolante con una persona, o preferisci avere una persona scazzata che risponde a monosillabi? IMMAGINO e DEDUCO la seconda opzione dato questo tuo ask. La mia vita è al di fuori di Tumblr, NON è dovuto che io ci sia h24 o che io risponda sempre. Sono IO a gestire come, quando e perché. E NON VI E' DOVUTO NEMMENO CHE IO DIA DELLE GIUSTIFICAZIONI/SCUSE! Cosa che invece ho fatto, perché ho pensato fosse giusto avvisare (ma tu pensa un po' che scema che sono). Che poi, posso dire? MANCO AVESSI MESSO CHISSA' QUALE DIDASCALIA PENSATA E POETICA! Cioè posso capire se avessi messo una riflessione sulla bellissima geometria del culo, allora tu dici "ma al posto di pensare sta cosa non puoi rispondere?" (che anche qui, saranno anche cazzi miei cosa decido di scrivere/non scrivere, pubblicare/non pubblicare), ma ho scritto "boh, mi piaceva" e il P.S. dove davo A VOI spiegazioni sulla mia assenza/"""""presenza""""". SPIEGAZIONI NON DOVUTE! CI TENGO A RIBADIRE! Se questi miei ritardi, se queste mie non risposte (ma come non rispondo a te non lo sto facendo con altri) danno fastidio, NESSUNO ti obbliga a rimanere su questo blog. Come io sono comprensiva con gli altri, voglio che gli altri lo siano con me. E VORREI AGGIUNGERE (a questo sproloquio): Se questa cosa ti dà fastidio, abbi il coraggio e la maturità di dirmelo in chat o senza anonimo (E PERFAVORE NON USCIAMOCENE CON "EH MA ALLORA PERCHE' CONSENTI LE DOMANDE ANONIME" PERCHE' PENSO CHE SIATE ABBASTANZA INTELLIGENTI DA COMPRENDERE CHE NON E' QUESTO IL PUNTO!) Spero di essere stata chiara. Ciao.
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lonelydarkmountain · 1 year
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Oramai scrivo qui sopra perché è più facile, sembra un po’ come se il cerchio si chiudesse, come se la me ragazzina, l’adolescente che non riusciva ad integrarsi, avesse lasciato spazio all’adulta che nonostante tutto arranca ancora, dunque non dovrebbe essere così strano no? Sono qui perché qui ci sono sempre stata…
E forse è per questo che sto per scrivere tutto ciò, forse questo è l’unico posto dove credo che le mie parole restino per davvero, parlarne non ha lo stesso impatto, forse perché le sillabe spariscono alla fine, perché non restano locate da nessuna parte e chi non vuole coglierle lascia solo si che gli scivolino addosso. Qui qualcuno si soffermerà, gli occhi magari indulgeranno ed ecco che il mio pensiero non sarà più solamente mio, ma avrà un non so che di reale. Di concreto.
Mi sono trasferita in una città nuova dopo 23 anni, Roma era meravigliosa, c’erano i miei amici, le persone di una vita che mi conoscevano perché per anni sono sempre andata in determinati posti, passeggiando magari e salutando semplicemente chi lavorava. Roma era la città di mia mamma, ed e forse questo uno dei motivi per la quale sono andata via. Per la quale avevo sviluppato talmente tanto malessere da credere seriamente che quella fosse vita.
Lei è morta quando avevo 16 anni, potrei dire che sono triste, che fa male, ma penso che siano tutte cose che chiunque capirebbe perché sono naturali, perché sono da persona che ha perso qualcuno di importante, ma non c’è solo questo, c’è l’altra faccia della medaglia che le persone come me non dicono perché dirlo a se stesse ed ammetterlo voce alta sarebbe orrendo. L’amore è legato strettamente al bisogno, alla propria salute, quando qualcosa inizia a farci stare male diventa logorante ed era proprio questa la vita con mia mamma.
Quindi parlare di quella parte è semplice, ma nonostante io abbia un vuoto enorme nel petto, quello che ho visto dopo la sua morte è stata solamente che la vita è andata meglio, la vita si è assestata, non fraintendetemi, non sono una stronza per quanto ciò possa sembrare, semplicemente la vita con lei era dura e per quanto mi faccia ribrezzo ammetterlo ho provato una sorta di sollievo nel constatare che non mi sarei più dovuta prendere cura di lei. Mia madre non era una santa, era imperfetta come chiunque, ed è forse per questo che credo che il mio bene nei suoi riguardi non si affievolirà mai, perché lei aveva molti tratti in comune con me, aveva molti difetti che nel tempo mi hanno fatto capire che l’essere umano è una macchina complessa, dotata di una sensibilità tale da farla soffrire se tenuta in isolamento.
Mia madre non aveva dei veri e propri amici, non saprei come dirlo meglio di così, parlava con le persone, era frizzante e in grado di fare commenti sarcastici che sfociavano nel veleno, per farvi capire lei sarebbe stata la ragazza popolare del liceo, quella circondata da altri come lei, peccato che all’effettivo fosse sola. Non ho mai visto nessuno interessarsi a lei per davvero, mollare tutto ed aiutarla nel momento del bisogno. Zero. In quei casi c’eravamo solo io, mia sorella e mio padre.
Io invece ero il suo opposto…eppure avevamo entrambe una solitudine che partiva da dentro, che nessuno capiva, lei come me non ha mai avuto una vera ed effettiva mano che la cercasse di tirare fuori dal buio nella quale era e no, non ditemi la cazzata del - ci sono persone che non vogliono essere salvate - perché se non provate nemmeno non potete saperlo. Non potete sapere se chi avete davanti vuole davvero vivere, se ce la può fare se voi allungaste davvero la mano nella loro direzione. Viviamo di giudizi e nemmeno ce ne rendiamo conto, crediamo di sapere ancor prima che la persona parli la risposta che ci darà ed è una scusa pura e semplice per liberarci dall’impiccio di dover davvero aiutare un altro individuo. Siamo egoisti e ciò vuol dire che cercheremo sempre un modo per non essere noi colui o colei che deve davvero fare qualcosa.
Con mia madre io ci ho provato, dico davvero, ho provato ad aiutarla, a risollevarla da quella spirale oscura nella quale era scivolata e ciò ha portato solamente al vedere me che non riesco all’età di 23 anni a gestire nulla. Non riesco a gestire l’ansia, lo stress, non riesco a gestire semplicemente la mia vita perché è sempre stato tutto troppo.
Mi sono persa cercando di afferrare lei e per quanto rifarei tutto da capo…beh è stato un errore, perché ho smesso di essere una figlia, ho provato a fare la madre, il vigile del fuoco, L’infermiere, ogni cosa pur di avere tutto sotto controllo e salvare una famiglia che non ha provato nemmeno di striscio a salvare me. Mi sono quindi ritrovata qui, in una nuova città dove respiro di nuovo avvertendo acciacchi che non comprendo e trattenendo ancora un ansia dentro di me che non riesce a farmi vivere. Sono circondata dalla mia famigliola felice che non capisce neppure se glielo sbatto in faccia quanto malessere ho dentro.
È incapace di capire che il dolore che provo rimarrà per sempre, che il mio disturbo non è passeggero, che non smetterò e basta di essere triste o di fare fatica o di essere arrabbiata, perché è qualcosa che non controllo, perché fa parte di me ma non è assoggetta alla mia volontà.
Sono stanca di vivere in un mondo che sembra quasi vedermi come un problema, un problema spiccicato a come lo era mia madre.
Questo sfogo probabilmente non ha senso, perché forse non ho concluso nessun discorso, ma non potevo farne a meno, almeno qui non potevo raccontarmi che va tutto bene, qui ho detto la verità per quel che vale
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daimonclub · 8 months
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Aforismi Volume Terzo
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Aforismi volume terzo Aforismi volume terzo di Carl William Brown. Aforismi, massime, pensieri, riflessioni, battute, idee, motti di spirito, invettive, sentenze e paradossi. Dopo la fine del tempo, madre, ci ritroveremo nella realtà che non esiste, nel mondo che non c'è; saremo felici, sereni, in pace, e finalmente potremo godere di ciò che non siamo. Carl William Brown There is simply no polite way to tell people they've dedicated their lives to an illusion. Daniel Dennett Inside every cynical person, there is a disappointed idealist. George Carlin Man... knows only when he is satisfied and when he suffers, and only his sufferings and his satisfactions instruct him concerning himself, teach him what to seek and what to avoid. For the rest, man is a confused creature; he knows not whence he comes or whither he goes, he knows little of the world, and above all, he knows little of himself. Johann Wolfgang Von Goethe Men are happy to be laughed at for their humor, but not for their folly. Jonathan Swift Dovendo scegliere convenzionalmente tra il bene e il male, è meglio optare per il bene e la non violenza, ma visto che la maggior parte dei potenti che governano questo stupido pianeta è di parere opposto, allora non resta che adeguarsi e combattere il male con le sue stesse valenze. Carl William Brown Condividiamo spesso il nostro mondo interiore, con la pretesa che una massa di analfabeti sappia leggerlo. Johann Wolfgang Goethe Contro la stupidità, ovvero contro il potere dell'esistenza e dell'aldilà, contro la burocrazia e l'autorità, contro lo sfruttamento e la povertà, contro la ricchezza e la vanità, contro la religione e la falsità, contro la morale e la banalità, contro il lavoro e la precarietà, contro il delirio e la pietà, insomma contro il trionfo dell'umana mediocrità. Carl William Brown In maggior parte la specie umana è composta da falsi buoni e cattivi veri, considerando inoltre che la quasi totalità degli abitanti della terra è del tutto inconsapevole della propria situazione, non ha nessun valore intrinseco, se non quelli attribuiti sia arbitrariamente come pure autoreferenzialmente dagli stessi esseri umani tra di loro, e per di più è completamente indifferente alle sorti dei propri simili, come pure del pianeta stesso che li ospita. Fatta questa doverosa premessa, la quale ci induce a pensare, come unica risposta logica che abbia un senso, ad un profondo nichilismo e assenza di motivazioni etiche ed estetiche che possano trovare delle ragioni serie per continuare le nostre esistenze, passiamo oltre. Questa breve prefazione è del tutto diversa da quella che avevo immaginato di scrivere quando terminai il libro in oggetto, anche perché bisogna tornare indietro nel tempo di almeno una trentina d'anni. Ovviamente da allora molte cose sono cambiate, e naturalmente in peggio. Senza tuttavia entrare troppo nei particolari, anche perché non so quanto possano interessare al gentile lettore, voglio solo riportare alcuni fatti e ricordi di vita vissuta, per dimostrare che tutto sommato il contenuto e lo stile dei miei aforismi avevano una loro doverosa ragion d'essere, anzi col passar del tempo oserei dire che sono in genere sin troppo miti, gentili e pacati al cospetto della crudeltà della nostra stupida realtà. Vorrei ricordare infatti che tutta la mia produzione di natura polemica, critica, satirica, umoristica, letteraria e filosofica costituisce una lucida invettiva contro il potere della stupidità, o per meglio dire contro la stupidità del potere e dell'autorità, in senso assoluto. Ed ora ecco un breve resoconto di questi ultimi anni.
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Aforismi volume terzo Arrivato dopo un lungo peregrinare ad aver superato la soglia dei 63 anni mi sono ritrovato ormai libero dall'insegnamento e finalmente in una sorta di pensione, ma non c'è per niente da stare allegri e vedremo il perché. Nel frattempo ho perso mio padre e assisto mia madre gravemente malata da più di 14 anni. Non navigo nell'oro, anche perché alcuni dei miei investimenti si sono rivelati una catastrofe, e non sto a narrarvi le vicende di questa grande multinazionale israeliana che ha fottuto per bene i suoi azionisti, arricchendo al tempo stesso i suoi amministratori, come ripeto non ho voglia di narrare tutta la storia, dico solo che forse le malefatte dello zio Adolf non erano altro che azioni preventive, magari dovute a strane coincidenze della stupidità universale, ma anche in questo caso penso sia meglio sorvolare. Un'ultima cosa ancora prima di entrare nel cuore della questione, per quanto riguarda la mia salute, diciamo che ho un piede nella tomba e l'altro in cancrena, e visto l'andazzo della sanità pubblica in Italia, anche in questo caso non c'è da stare molto allegri, da aggiungere inoltre che le cose sono notevolmente peggiorate in questi ultimi decenni, come avrò modo di narrare nell'edizione aggiornata del mio libro Ars Longa, Vita Brevis, di prossima pubblicazione, online e gratuita. Ecco perché spesso alcuni medici vengono aggrediti e certe sale degli ospedali, soprattutto i pronto soccorso, distrutte. Certe manifestazioni di violenza sono certamente da condannare, come del resto chi porta all'esasperazione i poveri utenti. Da quando scrissi gli aforismi di questo libro, fino ad alcuni anni fa, la vita qui in Europa era andata tutto sommato abbastanza bene, poi la stupida crudeltà di tanti dittatori e dei loro sostenitori ha fatto il proprio corso ed è ricomparsa la guerra. Anche in questo caso non voglio dilungarmi, per chi fosse interessato a leggere cosa ho scritto su questi argomenti, basta che visiti i miei blogs, e troverà di certo una lucida e accorata spiegazione. Come dicevo sono profondamente disilluso e visto i progressi dell'intelligenza artificiale, della tecnologia, delle armi, della crudeltà e della stupidità umana, penso che la letteratura dei miei scritti sia completamente ormai superata e fuori luogo, le mie riflessioni facevano parte di un certo umanesimo, di una certa cultura filosofica, ma ormai la vita degli uomini su questo pianeta è completamente priva di qualsiasi valore umanistico, siamo giunti nella zona atroce del più profondo e innato materialismo, della stupida ferocia dell'inconsapevole e caotica entropia delle particelle, senza senso cercare di inseguire un certo ordine nel tentativo di migliorare la situazione. Concludendo, per chi non fosse a conoscenza di cosa possa riservargli il destino, posso solo citare alcuni miei articoli sul sistema pensionistico in Italia, sempre presenti nel blog Aforismicelebri.com. In ogni caso, per rendervi l'dea vi racconterò questa breve storiella. Quando iniziai ad insegnare con una nomina annuale all'ITIS di Brescia, avevo già fatto 10 anni a part-time nel privato. Un mio collega dell'epoca sui 52 o 53 anni sarebbe andato in pensione l'anno dopo, e ci raccontava che con la liquidazione, avrebbe preso un bel camper e se ne sarebbe andato in giro tranquillo per l'Italia, in pratica se ne sarebbe stato in una sorta di vacanza permanente. Bene a distanza di 30 anni, ora non è più possibile andare in pensione ordinaria prima dei 67 anni e la liquidazione ve la danno anche un paio d'anni dopo. Per chi poi apparterrà completamente al sistema contributivo, la pensione sarà circa il 60% dell'ultimo stipendio, all'epoca per gli statali con 40 anni di servizio era il 100%. Certo ci potranno ancora essere degli anticipi, ma molto penalizzanti, e quindi per farla breve, si passerà dal mondo carcerario dei lavori forzati e debilitanti, al dorato mondo della libera e ansiogena povertà, in pratica il contesto in cui sono finito io stesso. C'è poco da fare, certamente c'è anche chi sta peggio, in fondo la vita non è che dolore, ci si deve abituare e rassegnare, perciò la letteratura, la scrittura e la lettura non sono altro che lievi rimedi per continuare a soffrire con un minimo di dignità e di scanzonato e lieve umorismo, per quanto riguarda invece cercare di porre fine alla stupida entropia della nostra realtà, beh, in questo caso la morte è l'unico rimedio e quindi anche l'omicidio, da considerarsi ovviamente come una delle belle arti. But by what I have gathered from your own relation, and the answers I have with much pains wrung and extorted from you, I cannot but conclude the bulk of your natives to be the most pernicious race of little odious vermin that nature ever suffered to crawl upon the surface of the earth. Jonathan Swift Ora, un’ultima avvertenza, in particolar modo rivolta a tutti coloro che magari non hanno molta dimestichezza, o che non hanno capito a fondo il vero valore della letteratura; bene, sappiate che nei miei aforismi e nelle mie riflessioni potrete trovare un po’ di tutto, non prendete quindi i miei pensieri sempre alla lettera, ma cercate di capire il significato metaforico, umoristico e provocatorio di tante espressioni che, in quanto scritte da Carl William Brown, un personaggio non del tutto reale, sono da intendersi come una narrazione breve appartenente al mondo della finzione universale. La lezione è finita. Andate in pace. E uccidete! Talvolta l'uccidere esprime un'illusione di potere, è un modo per vendicarsi, per lanciare un messaggio, per lasciare un segno, un ricordo, è un ammonimento, un grido di allarme, un invito all'amore, una richiesta di affetto che esprime un desiderio profondo di pace, di serenità, che non potendo realizzarsi si esprime e si sfoga nel modo più tragico e drammatico. L'uccidere diventa così una protesta, una protesta contro il non senso stesso della vita ed il suo potere. Carl William Brown L'aforisma è un'espressione letteraria di carattere principalmente filosofico che non si preoccupa molto del tempo, dello spazio, degli intrecci e dei personaggi, anzi proprio per le sue caratteristiche universali, se ne disinteressa proprio. Carl William Brown L'aforisma non costituisce di certo l'elemento fondamentale della letteratura di evasione, riguarda principalmente il pensiero, il ragionamento, la critica, i lampi di intelletto, l'umorismo, l'ironia, il mistero, la malinconia, il dubbio e la sofferenza. Per intenderci, non è un genere letterario assolutamente commerciale. Carl William Brown Io vorrei riformare tutto, ma come mi insegna V. Cuoco, il voler tutto riformare è lo stesso che voler tutto distruggere. Carl William Brown Consideratemi pure pazzo. Ma non dimenticatevi che c'è del senno in questa follia. Carl William Brown Per leggere altre cose di Carl William Brown visita la sua pagina all’interno di questo blog. Grazie. Aforismi volume terzo. (My Ko-fi Shop) Aforismi volume secondo. Aforismi Volume primo. Scarica gratis degli e-books interessanti. Ars longa, Vita brevis di C.W. Brown Aforismi Volume I di C.W. Brown L’Italia in breve Aforismi e citazioni L’Italia in breve, un libro per tutti Made in Italy. Italia in breve Dati statistici sull’Italia Aforismi Geniali di W. Shakespeare Aforismi contro il potere di C.W. Brown Daimon Library Books Read the full article
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missingchronicles · 1 year
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Quando parlano le carte
18/12/2022
Sto cominciando questo post sotto consiglio della lettura delle carte. Sembra incredibile a volte ma mi è stata di aiuto, ha descritto perfettamente la situazione in cui mi trovo e mi ha dato anche un consiglio, scrivere come mi sento adesso per poi leggerlo più in la quando ci sarà maggiore stabilità. Hanno descritto la mia situazione di attuale insicurezza e mi hanno consigliato di apprezzare il momento e cogliere la palla al balzo per tornare a fare cose che mi piacciono.
Come sto in questo momento? Sinceramente, sono molto confuso, non so dove sto andando, non so dove voglio andare, non so neanche se la grafica, la modellazione 3D, il video e tutta la mia parte creativa possa essere utile in questo momento. Mi sento completamente perso, vado avanti si, ma non so dove voglio andare, ne tanto meno dove sto andando. Non ho uno straccio di direzione.
Con questo lavoro la mia intezione era tornare a studiare, ma non so se ho voglia, non so se possa essere davvero la cosa giusta o utile da fare in questo momento.
Quindi la mia idea di futuro è "boh". Questa è la mia più grande paura attuale e mi chiedo se con il lavoro che sto facendo adesso io possa veramente andare avanti.
Non ho certezze e ne vorrei almeno 1 per sapere che sto poggiando i piedi su un terreno solido.
L'unica cosa che posso fare è chiedere al Gianni futuro cosa è successo e che cosa mi saprà dire un domani. Io sarò qui ad attendere una sua risposta.
A tra qualche tempo. Ci vediamo presto, Gianni
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komauait · 2 years
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Summertime Sadness
Bambini dedicatemi un po' del vostro inutile tempo.
Quanto cazzo è difficile essere sé stessi?
Ma soprattutto che coraggio ci vuole?!..
E voi con chi siete davvero voi stessi? senza indossare "maschere sociali" o mascherare in qualche modo quel che provate o quel che siete davvero?
È così paradossale : la persona con cui cerco di nascondere lati taglienti del mio carattere, con cui cerco sempre di evitare e affrontare argomenti che riguardano il mio passato che mi hanno traumatizzato per sempre fino al giorno del mio su1cid10 .... è proprio la mia "ragazza".
Nelle relazioni precedenti quando ero troppo immaturo credevo ancora che potesse esistere un sentimento puro in una relazione ...in questo periodo di degrado Mondiale..e ho sempre sbagliato ad aprirmi troppo e troppo in fretta mandando tutto affanculo.
Queste mie parole sono una sorta di Testamento.
Un Requiem senza orchestra.
Ma scrivere è ciò che mi tiene in vita nonostante la pessima ortografia.. il tizio dei Maya era sott' effetto quando decise che la fatidica data era nel 20-12 (anziché 20-21)...ma tutti sbagliamo , se sbaglio io a scrivere figuriamoci il tizio maya ..quindi bella per il tizio maya , sei perdonato.
Senza perdermi in sproloqui vari:
Con chi avete il coraggio di essere voi stessi?
- con i vostri colleghi?..rischiando di essere licenziati?
-con il vostro rubasoldi/strizzacervelli?(se ne avete uno) ..oltre a rischiare di farvi somministrare veleno a tal punto da ridurvi una cazzo di ameba inutile,incapace di intendere e volere, rischiare anche dal punto di vista legale? (Perché si ..il segreto professionale c'è ...ma se devo dire i cazzi miei a un totale estraneo non immagino neanche lontanamente le conseguenze a cui potrei andare in contro).
Dai evito di fare la lista della spesa tanto siete tutti un branco di lobotomizzati da quel cazzo di Instagram e "tik..tok".. che già il nome sembra il rumore di un orologio cosmico che scandisce la fine della sanità mentale della razza umana.
Io , ora che non un Beata Minchia da fare e sono costretto a passare questa torbida estate nella Chernobyl italiana che Twin Peaks a confronto sembra il paese dei Teletubbies...dove l'unica rottura di cazzo (se così si poteva definire) era quel sole della minchia con la faccia da bimbo che puntualmente sorgeva per scassare la minchia a questi quattro esserini colorati che trascorrevano la loro esistenza in una luogo occupato abusivamente , sorseggiando un beverone che metteva allegria , passando tutto il tempo a parlare con un aspirapolvere.. per uscire fuori ..tutti pimpanti e ancora presi bene.. soltanto quando puntualmente quel sole con la faccia da bambino faceva capolino ...alla fine non è così poi differente da certe realtà se riflettiamo...ma io un cazz0 di sole con la faccia da bambino manco sott Acido potrei vederlo.
Ora che tutta Chernobyl è in ferie.
Mi sento in un deserto di cemento.
E ritorno a parlare con gli esemplari di essere umani che popolano le case popolari.
Sì, con loro sento di essere me stesso, non dico di esternare tutto ciò che provo e che sento..anche perché a Nessuno fregherebbe un cazzo , ma mi sento più libero ...
anche se ogni volta che provo a esporre argomenti personali o non ... di un certo spessore..dopo avermi scrutato con lo sguardo perso nel vuoto .. di chi è appena tornato da Saturno ed essersi pippato tutto l anello che circonda il pianeta in una botta sola , ogni conversazione è un :
"ah..."
"mmmmmmmmassssè?!"
"anghesegondomeh"
"freaaaaaazzzzoteneh"
"e già eeeeeee maaaaaaa è la viiiiiiiiiitah"
Ecco, per me l'Estate si può definire tale se la si trascorre con persone a cui vuoi bene.
Ma soprattutto lontano da questo posto, possibilmente vicino al mare ....ma non importa dove , vabene ovunque l importante che sia molto lontano da tutto questo schifo.
Ed eccomi ancora qua.
A farmi domande a cui non troverò mai una risposta.
O almeno..
Non in questo Mondo.
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my---diary · 2 years
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19/06/2022 • Annotazioni
Il sole è tramontato da poco, c'è ancora il residuo della sua luce nell'atmosfera ma le stelle già iniziano a brillare. Lo so perché sono fuori in balcone sulla sdraio approfittando di questo clima perfetto. Sto ascoltando musica random ed è partita "I migliori anni della nostra vita". Vorrei parlare della giornata di oggi che come tante altre è stata più negativa che positiva ma oggi rispondo la mia fiducia nella speranza. Oggi sento la mancanza di lui che mi ha abbandonato un'altra volta, per colpa mia, ma io l'ho lasciato andare per colpa sua. Oggi preso dalla sensazione di essere intrappolato dalla società e di non avere possibilità in quell'ambito (riferimento che posso capire solo io) ho agito per la prima volta dopo quasi un anno. Ho cliccato quel fottuto tasto che avrei voluto cliccare tempo fa ma non ne ho mai avuto il coraggio. Non so ancora quale sarà la risposta e sono in ansia, oggi pomeriggio l'ansia era così forte da avermi scaturito i miei soliti sintomi psico-somatici in maniera abbastanza lieve perché in genere sto meglio, anche se bene al 100% non ancora. Speriamo bene, è molto importante per me. Oggi ho anche studiato per buona parte di mattina con il mio amico A. e pochissimo il pomeriggio da solo, avrei dovuto fare di più da solo ma come al solito non ho forza di volontà e oggi ho riavuto l'ennesima conferma che quando studio con lui, anche se non studio in modo veloce, uno dei metodi più efficaci. Pensa che alcuni giorni fa ho preso 30 ad un esame per il quale ho studiato proprio con lui. Per quell'esame ho perso un po' il sonno, in realtà anche perché mi sono visto con amici in orari scomodi. Ora mi concentro sul prossimo e non sono in ansia. Oggi ho visto un bellissimo film, molto duraturo (questa è l'unica cosa che non ho apprezzato) e devo ammettere che l'attore mi è piaciuto in tutti i sensi, l'ho cercato su internet e devo dire che è invecchiato un bel po' perdendo buona parte del suo fascino, però io so apprezzare anche questo aspetto delle persone, della vita. Una citazione di questo film è: "La morte fa parte della vita.". Anche ieri ho visto un film, e giorni fa ho letto uno dei miei romanzi preferiti in soli due giorni. I film me li ha consigliati un mio nuovo amico e lui mi ha regalato questo romanzo. Regalo apprezzatissimo che mi ha migliorato alcune giornate in maniera super significativa, a lui gliel'ho detto e gli ho fatto anche la recensione del libro per audio. Si è complimentato per la mia attenzione ai particolari, eh sì, ho questo pregio che è anche un difetto di notare veramente tanti particolari in generale riguardo tante cose che accadono intorno a me. Adesso il cielo si è fatto abbastanza più scuro anche se credo che se mi affacciassi dal lato del tramonto potrei scorgere un ultimissimo residuo di luce sull'orizzonte. Le giornate si sono allungate essendo giugno, peccato che a partire da questo periodo inizieranno di nuovo ad accorciarsi. Purtroppo quest'anno non ho percepito il loro allungamento, sarà perché c'è stato tanto buio nella mia anima. Adesso mi sembra di sentire anche le zanzare sulle gambe ma non so se sia una mia illusione. Stasera vado a dormire presto perché domani mi sveglio presto per andare a seguire un corso di formazione in un grandhotel, mi piace l'idea. Il corso durerà dalla mattina presto al pomeriggio, mi auguro che ci sia il buffet è bei posti per farsi le foto. Se ne avrò la possibilità proverò a farmi qualche bella foto, anche se sono abbastanza sfiduciato perché sono dimagrito un'altra volta quindi i vestiti mi stanno meno bene e ho dei capelli super ingestibili. Quindi quasi sicuramente lascerò perdere. Dopo il corso un mio amico ha detto che ci vuole offrire qualcosa per il suo compleanno di alcuni giorni fa, ovviamente io non mi tiro indietro quando si tratta di queste cose perché adoro e sottolineo adoro quando qualcuno mi offre tipo roba al bar, mi rende veramente Felice. Ora finisco di scrivere altrimenti questa pagina di diario diventa esagerata. Buonanotte a tutti e anche alla mia preferita tra le stelle
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girodivita · 2 years
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Ho aperto questo blog 3 anni fa con l’intenzione di pubblicare ciò che al tempo mi pareva di vitale importanza: perdere peso.
Il peso l’ho perso, ma non ho mai aggiornato per paura del giudizio o, in caso contrario, di passare inosservata. È forse questa la mia peggiore paura: essere invisibile. Mi capita spesso di dire cose ad alta voce, magari rivolgendomi ad una persona in particolare, e non ricevere nessuna risposta indietro. Ed è così che mi sento da una vita. Invisibile, trasparente, a tratti perfino inesistente.
Ad oggi, il mio obiettivo è semplicemente svuotare ciò che sento dentro, perché non ho mai avuto amici e, ad adesso, non penso che li avrò mai.
C’è chi aveva consigliato di crearsi un canale di Soul Talk; l’ho fatto e non è stato efficace, non mi piace esternare i problemi a voce alta.  Come non è stato efficace nemmeno comprarsi un taccuino e iniziare un journaling: sono troppo lenta e i miei pensieri corrono più veloci.
Ho sempre scritto da che ne ho memoria: storielle brevi, lunghi capitoli che poi rimanevano per me e finivano puntualmente in un cestino, cancellati per sempre dalla memoria digitale e in parte anche dalla mia.
Per il Covid ho smesso: alla sensazione di trasparenza, si è aggiunta la vuotezza dell’animo, un’incapacità a capire chi sono, dove sono e che sto facendo. Ogni tanto ho ripreso in mano qualche vecchio racconto o uno nuovo, ma il risultato è stato più che pessimo: un giorno di pura creatività, il mese successivo piattezza. 
Ho talmente poca fiducia in me che so già fallirò anche qui, eppure ci voglio provare, prima di gettare ufficialmente la spugna e sprecare gli anni che mi restano da vivere come un completo automa. 
Ho 23 anni e già una visione pessimistica della realtà. 
Non mi rimane che appigliarmi all’unica cosa che fino ai 21 anni mi ha reso felice: scrivere.
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elisa16421 · 3 years
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Ci vuole molto coraggio
La differenza tra coraggio e forza? Non la so. Questa domanda mi è venuta in mente adesso, e sinceramente non mi va neanche di darle una risposta o starci a pensare più di tanto. Secondo me non c’è tanta differenza o perlomeno penso non possano esistere l'uno senza l'altro. Si può essere coraggiosi senza anche essere forti? Non credo.
In breve: la mia vita in poco tempo è cambiata drasticamente e nel giro di due mesi ho perso quelle due persone che reputavo essere le più forti di tutta la mia famiglia. Avete presente quando siete liberi di avere paura o di scoraggiarvi perché sapete che c’è qualcuno più forte di voi che può consolarvi o aiutarvi a rialzarvi?. E’ estremamente difficile da spiegare, ma ci sto provando veramente e scrivere queste parole per me non è facile. Avete presente la sensazione di quando siete in macchina, siete stanchissimi perché è notte fonda, allora chiudete gli occhi e permettete a voi stessi di riposare, ma lo fate solo perché sapete chi sta guidando, perché sapete che la persona accanto a voi eviterà tutte le buche possibili per lasciarvi dormire tranquillamente, perché vi fidate ciecamente di chi sta conducendo la macchina?. Avete presente quando da piccoli permettevate a voi stessi di spaventarvi a causa di un incubo solo perché sapevate che poi potevate correre nel lettone e mettervi al centro tra mamma e papà? Ecco, io sento di non potermi più spaventare o avere paura perché non ho nessuno da cui correre, nessuno abbastanza forte che possa avere coraggio per entrambi. Sono notti di lunghi viaggi in auto ad occhi sbarrati ed incubi che poi, rispetto alla realtà, non fanno tanto paura.
Sento, anzi, che a volte devo essere forte per troppe persone: per me, per chi mi circonda, per chi è rimasto, e la cosa mi sfianca. A volte non ho coraggio nemmeno per me, figurarsi per gli altri.
Penso comunque che tutti siano coraggiosi a modo loro, ognuno in misura diversa. Ho visto tantissima forza e coraggio in quest’ultimo anno.
Improvvisamente io dovevo essere la forza e il coraggio di qualcun altro, ma non di qualcuno a caso, ma di qualcuno che per 17 anni era stata la mia di forza. Si può essere mai pronti per una cosa del genere? Che vi devo dire, per me è stato difficilissimo. Non puoi piangere d’avanti a nessuno, puoi farlo solo da sola, in silenzio perché d’avanti agli altri devi essere forte, ed è un continuo ripetere, quando si è insieme, che andrà tutto bene, e quando la persona che ti sta di fronte sembra rompersi dinanzi a te, tu devi essere lì a prendere tutti i suoi piccoli pezzi e ricomporla piano piano, con delicatezza, con cura, e ovviamente con tantissimo coraggio mentre anche tu ti stai rompendo dentro. Speri che mentre sei lì, che gli sorridi, in qualche modo possa sentire le tue urla che dicono che anche tu hai paura e che non eri pronta a dover avere tutta questa forza. Sembri tranquilla e se qualcun percepisce che non era stata esattamente una bella giornata per te, perché le giornate no capitano a tutti, i sensi di colpa iniziano ad affiorare.
In questi giorni c’è un pò di paura no? Per noi, per le persone che amiamo e io non faccio che chiedermi come sarebbe stato vivere tutto ciò con qualcuno che mi avrebbe trasmesso un pò più di coraggio.
Vi volevo solo dire che se volete potete trovare la forza dentro di voi, perché ce n’è ed ho visto persone trovarne quando tutto sembrava perduto. Io sono tanto più forte in generale ora.
Però volevo anche dirvi che non si può essere sempre forti, quindi trovate una persona che in alcuni momenti sia forte anche per voi e vi dia coraggio. Non vi vergognate a cercarla e sì, forse non è un compito facile ma se vi ama lo farà con tutto il cuore. Io adesso la sto cercando, vi faccio sapere come va a finire. Siate forti anche per voi e non bisogna pensare che ci voglia coraggio sole per le grandi cose, ma come dicono gli EX-OTAGO "ci vuole coraggio anche per guardare Sanremo fino in fondo". Che poi chi l’ha detto che guardare Sanremo fino in fondo non sia una grande cosa? Buona quarantena a tutti e, se vi capita di avere paura, ricordate che non siete i soli.
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clubdellascrittura · 3 years
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Mi chiamo Giada. Ho 19 anni e vivo a Roma, in una città più in periferia, che si chiama Ostia. Rispetto alla grande metropoli quale è Roma, Ostia è piccola ma non troppo. Può contenere più o meno centomila abitanti. Non è contaminata dallo smog e dalla folla della capitale, ed è un posto perfetto per rilassarsi al mare, dato che lo dispone.
Onestamente parlando, non intendo spostarmi, perché c'è tutto quello di cui ho bisogno, anche se in miniatura.
Vivo in una villa la quale via è piuttosto in. La villa dove vivo è composta da due piani: Il primo piano lo possiedono i miei nonni, mentre facendo le scale si può accedere al secondo, il mio. La storia narra che dopo mille e mille vicissitudini i miei genitori siano riusciti a comprare la casa a patto che i miei nonni fossero venuti ad abitare con noi. Così nel 2010 l'abbiamo comprata. Il liceo che frequentavo è piuttosto vicino, sta a due secondi da casa, perciò io e mia sorella Alice potevamo permetterci di svegliarci alle 7.30, per poter stare lì alle 8.10.
Mi reputo una ragazza "carina" perché credo ci siano ragazze più belle di me, ma non mi lamento a dire il vero. Sono giunta a questa conclusione da poco.
Quando ero piccola non piacevo neanche al ragazzo a cui piacevano tutte le femmine. Non che fossi brutta, ma non attiravo i ragazzi. Ero la "carina" ma non ero bella. Ero okay, ero normale.
Col tempo ho imparato ad apprezzarmi. Il fatto che io sia bassa non l'ho mai visto come un limite. Attenzione, ho difficoltà a trovare dei pantaloni che mi stiano come voglio, dato che risultano troppo lunghi, ma non la vedo come una forte insicurezza.
Non sono né magra né grassa. Mi piace mangiare e il fatto che mia madre sia siciliana la dice lunga. Il cibo è sacro, il cibo unisce. Poi se condiviso...
La quarantena mi ha fatto lievitare. Non mi sentivo neanche carina, in più tutta la mia famiglia diceva che era l'ora di mettersi a dieta, perciò ho intrapreso questo percorso che devo dire sta dando frutti.
È mostruoso il mondo di instagram. Ci fa apparire tutti perfetti, e a volte questo mi fa svilire. Vedevo tutti magri, tutti che stavano bene, mentre io mi sentivo di merda. Mi facevo schifo.
In ogni caso, mia zia mi ha ereditato un seno prosperoso, con cui ho dovuto fare i conti dalla quarta elementare. Ricordo un momento della mia vita in cui portare il reggiseno o il top era qualcosa di brutto e avere un seno più grande del normale mi faceva sentire a disagio. Un mio compagno scherzando disse :"ma che hai il reggiseno?" come se al tempo fosse qualcosa di anormale.
Devo dire la verità, a volte non è semplice. Certi tipi di magliette ci stanno oggettivamente male. Ragazzi, ci ho messo una vita per cercare il costume perfetto che non mi strizzasse il petto o che non mi facesse avere il seno di fuori. È stato un trauma.
Comunque, la parte che preferisco del mio aspetto sono i miei occhi. Risposta scontata lo so, ma è la verità. I miei occhi sono marroni e grandi. Nel senso che è grande proprio iride del mio occhio, non so per quale legge della fisica. Quando mi piace qualcuno, lo guardo intensamente. In un modo tutto mio.
Quant è bello avere la fortuna di vedere? Ho il terrore di svegliarmi e non vederci più. Ho la paura che mi venga qualcosa all'occhio e non vederci più. Anche perché per i medici sono stata a lungo tempo miope. Per una ragazzina di 6 anni era un problema. Significava sentirsi diversi. Per anni rientravo nella categoria di quelli con gli occhiali, che al tempo erano pochi. Mentre ora c'è una pandemia.
Ho detto che loro dichiaravano che io ero affetta da una miopia, finché a 12 anni sono andata a fare una visita di controllo e un oculista ha detto:"A che ti servono gli occhiali? Toglili". Ve lo giuro, per una ragazzina abituata ad avere gli occhiali, non averli creava imbarazzo, anche se era inutile averlo, era una cosa bella.
Attualmente, anche se la mia vista sta peggiorando perché sforzo più un occhio, ci vedo bene. Non ho avuto bisogno di lenti o robe simili dal giorno in cui mi sono stati tolti ed è molto comodo.
Ho le ciglia lunghe, perciò è una gioia mettersi il mascara eheeeheheh. Non ho mai utilizzato un piegaciglia e non ho intenzione di farlo. Ho la strana impressione che faccia male.
Il naso non si sa da chi io l'abbia preso. A tratti mi piace, a tratti no. Ma odio la gobbetta degli occhiali che si è creata.
Le mie labbra non sono estremamente carnose. Sono una via di mezzo, ma quanto mi diverterte mordermi le pellicine? Quasi quanto amo mordermi le pellicine delle mie mani fino a che non esce il sangue. ( aaaa che scena macabraaa bleah)
Ho degli zigomi pazzeschi, che giuro non mi sono rifatta. Molte persone me li invidiano, a casissimo. C'è sempre qualcuno a cui voglio bene che adora darmi fastidio e tastarmeli o mordermeli. (more, guarda che mi vendico)
Ai miei capelli ci tengo tanto. Da piccola mia madre mi ha fatto il caschetto e la frangetta, ma crescendo non mi sono più azzardata a fare una pazzia del genere. Il massimo a cui ho aspirato è stato il taglio fino alla spalla, se non toccano la spalla c'è da impanicarsi. In ogni caso, sono mora. Le more rapiscono, insomma si sa, ops. Quando andavo alle elementari erano spaghetti, poi man mano hanno assunto una forma non forma. Non li ho mai tinti, se non lo shatush del 2013. Nei miei sogni, vorrei farli lilla, ma mi frena il fatto che sono belli naturali e se inizio a rovinarli poi è la fine. Hanno subito poche piastre loro. Sono vitali, non si sono mai bruciati. Sono forti, tanti e grassi. Quando li ho lunghi fino alle costole mi diverte fare le trecce per farli venire mossi.
Se c'è una cosa che detesto sono le mie sopracciglia. Mi crescono a vista d'occhio e sono una schiappa a rifarmele. Non stanno mai al posto loro e si spettinano tutte le volte che potrei fare una foto decente.
Ho i braccioni come quelli di mia madre, i polsi che se tocchi ti stronco perché mi fa schifo sentire che le mie vene pulsano, e le mie dita delle mani un po' cicciotte, piene di calli nella mano sinistra (si sono mancina, all'epoca di mio padre mi avrebbero legato la mano alla schiena e fatto scrivere con la destra perché i mancini erano indemoniati). Mi fanno schifo le unghie troppo lunghe, con gel, e finte. Mi piace mettere lo smalto purché sia sobrio o scuro.
Con le mie gambe ci ho perso un po' le speranze, sono quelle che sono e non mi importa. Stranamente sono una delle poche persone che non hanno avuto problemi di rotula, o slogature di caviglie, o rotture di piedi.
Non c'è cosa più brutta dei piedi luridi comuni in ognuno di noi. Tempo fa su Instagram girava una pagina che ti diceva che tipo di piedi avevi, non l'ho mai capito. Sta di fatto che odio i piedi nudi.
Caratterialmente non sono una ragazza semplice. Un tempo avrei detto che il mio peggior difetto è il fatto di avere una gelosia morbosa verso le altre persone. Ora la cosa è andata un po' sfumando.
Il mio peggior difetto è la paura dell'abbadono. Per certi versi sono una bambina che ha un continuo bisogno di rassicurazioni, promesse, attenzioni. Mi sono convinta col tempo di non riuscire a star sola, di aver sempre necessità dell'approvazione, del riconoscimento, dell'aiuto delle altre persone. Non sono mai stata sola. Mi è sempre piaciuto qualcuno, e ho sempre cercato di fidanzarmi per il semplice fatto che i ragazzi che mi sceglievo avrebbero potuto essere delle possibili ancore di salvezza, punti fissi.
Ho l'autostima che cade a picco. Superato il problema fisico, c'è quello del sentirmi piccola rispetto a tutto quello che mi circonda. Per anni ho avuto problemi a chiedere nelle gelaterie, nelle cartolerie, tabaccherie. Ho odiato mia madre che puntualmente mi diceva:" che è successo, ti hanno mangiato?". Il mio problema non era la timidezza, ma la paura del giudizio, l'ansia di chiedere.
La paura del giudizio è qualcosa che ho sempre portato con me. In mente ho un episodio fisso di mia madre che mi dice che la mia amica del cuore è una gatta morta. E io mortificata che sto zitta, non dico niente, per il presentimento di far peggio, di peggiorare la situazione.
Era un continuo sentirmi in ansia tutte le volte che dovevo chiedere ai miei di uscire o di portare a casa qualche mia amica. E l'ansia e un sentimento che non mi lascia mai, mi sradica, mi logora fino alle ossa, e mi fa sentire un microbo. E più l'ansia diventata distruttiva più io mi chiudevo a tal punto che nelle interrogazioni non rispondevo alle domande che mi si ponevano e questo veniva interpretato come qualcuno che non assimilava le nozioni, aveva grandissime lacune. Ho ritenuto un successo un 7 in geografia alle medie, ma ricordo le emozioni, lo stato d'animo, il senso di impotenza. Io i professori li vedevo come mostri, come grosse, insormontabili montagne da superare, ho vissuto e vivo la vita come se tutto fosse una catastrofe da dover lasciare alle spalle, da dovermi per forza togliere, altrimenti non sopravvivevo.
Quindi a scuola ho avuto grandi problemi di esposizione. Mia madre andava dicendo che io mi emozionavo alle interrogazioni, il che era vero. Ho sentito ripetermi per anni:" non hai studiato" o "le cose le sai, devi dirle, perché non le dici?", e nel mentre a casa mi facevo un culo quanto una casa. Ma io che ne potevo sapere del perché non dicevo le cose? Che ne sapevo io di quello che mi succedeva? Ora lo so. So che la paura del giudizio era così grande da farmi passare per una persona passiva. In mente io pensavo a tremila cose e perdevo il focus della domanda. Tutt'ora quando devo esprimere una mia opinione è un continuo:" oddio, lo dico o non lo dico?" "e se mi reputa stupida per aver detto questa cosa?"
Le parole erano tutte scritte nei miei diari, quaderni, taccuini riciclati dalla scuola. Non ero in grado neanche di dire a mia madre che da grande io volevo diventare una scrittrice. E allora finivo per scrivere nei quaderni di scuola, di nascosto. Finivo per fare altro ogni volta che sentivo qualcuno salire le scale per avvicinarsi in camera mia. Facevo finta di sfogliare un libro che stava sempre pronto nella mia scrivania.
I libri mi hanno sempre accompagnata. C'è stato un periodo breve della mia vita in cui leggevo a bassa voce, successivamente però mi sono resa conto che leggere ad alta voce era più bello, rendeva quello che leggevo più comprensibile. L'ho sempre pensata così, ma forse non è proprio vero.
Inoltre, mi piaceva dare vita ai personaggi come facevo con le bambole.
Al liceo ho iniziato a fare teatro spagnolo a scuola, e leggere non diventava più leggere ma interpretare. Quando ero bambina divertiva mettere la sedia vicino al termosifone d'inverno e mettermi a leggere un bel libro.
Nonostante questo però leggere ad alta voce ha i suoi contro: non puoi portarti i libro ovunque tu vada; in metro non puoi leggere ad alta voce a meno che come me, non chiudi il cappotto fin sopra alla bocca e leggere; se non hai una camera tutta tua disturbi tutti i componenti della tua famiglia e a chiunque tu possa raccontarlo ti prenderà sempre per un alieno.
La mia vera svolta non l'ho ancora avuta, ma ci sono quasi. Io non sento di avere né 16 né 19 anni. Sento di averne 17, perché mi trovo ancora in un momento di passaggio, dove ancora non mi sento ancora "adulta" o "responsabile. Eppure il fondo credo di averlo veramente toccato. E l'ho toccato quando quasi due anni fa non facevo altro che piangere perché mia madre non accettava mi fossi innamorata di una ragazza. Tutto quello che ora so è perché è frutto di un'attenta e dettagliata autoanalisi fatta con l'aiuto di una psicologa. Ebbene si, mia madre mi ha portata dalla psicologa perché mi reputava una persona che avesse bisogno di chiarezza. Ora la mia psicologa è la seconda persona di cui mi fido di più, a cui posso raccontare veramente tutto, perché c'è il segreto professionale.
La prima persona è la ragazza di cui mi sono innamorata quasi due anni fa. Che odia essere considerata una ragazza. Non che essere definita "ragazzo" sia meglio, ma sicuramente più accettabile. Quindi ne parlerò al maschile, perché non so come si definisce qualcuno che non lo è propriamente. La persona per cui ho perso la testa si chiama Fra. Nel gennaio 2019 non cercavo l'amore perché già ce l'avevo. Eppure Fra mi è piombato come pioggia fitta, e come un tornado ha distrutto tutto quello che avevo creato con il mio ragazzo e stravolto la vita. Come Derek di Grey's Anatomy direbbe, Fra mi ha salvata. È stata una boccata d'aria. Per mesi ho messo in dubbio quello che provavo per lui, per poi considerare il fatto che me lo potevo concedere, potevo mettere per prima l'amore che provavo e poi tutte le etichette del cazzo che questo mondo osa mettere. Perché ragazzi, è osare. Fare supposizioni di ogni genere su una persona, sul suo orientamento sessuale è come calpestare una Margherita nel prato, come svilire, privare di valore una persona. È qualcosa di orribile, ma quante volte viene fatto.
Amo troppo la vita per accettare di essere etichettata.
È stato durissimo avere la maggior parte della mia grande famiglia che appena si parlava di amore non mi calcolava o evitava di parlare con me di lui. Quelli che mi supportavano erano una minima parte, ma quanto valevano di fronte a tutti gli altri?
Mio zio mi ha amato ancora di più, dopo avergli detto che volevo fare la scrittrice mi ha amato e l'ha fatto ancora di più quando gli ho raccontato di questo fatto. Mia zia, sua moglie ha fatto lo stesso. Le mie due cugine del cuore hanno affrontato con me la questione. Invece Alice, mia sorella gemella l'ha sempre saputo. Mi fa ridere il fatto che quando le dicevo che parlavo con Fra mi diceva "ma non è che ti piace?"
Comunque Fra l'ho conosciuto a teatro e metterci insieme è stato un parto, vedersi lo è ancora ma credo di aver capito cosa significa amare veramente qualcuno.
Quando mi fa stare bene sento di volare e quando litighiamo piango come se non ci fosse un domani.
Giuro, non ho solo difetti. Mi piace fare battute per far ridere la gente. Sono ironica la maggior parte delle volte e all'inizio mi state tutti un po' sul cavolo se vi vedo per la prima volta, ma poi mi sciolgo e divento simpatica, giuro. Su di me potete contare il 110%. Potete fidarvi, i vostri segreti non li dico a nessuno (okay forse a Fra si) e se mi chiedete un consiglio o un favore sono pronta.
Mi piace fare le cose in grande, ma ci sono cose, piccole cose che preferisco tenere per me. Prima del sesso c'è la mente. Se mi mandi un audio di oltre un minuto fai prima a chiamarmi e se un gruppo scrive troppo lo silenzio o ciaone, esco.
Sono empatica, mi emozionano tutto ciò che rimane indietro nel tempo.
Alle serie TV preferisco i libri. Ai film preferisco i libri. Anche se ci sono certi capolavori che mi lasciano incollata allo schermo della TV.
Mi piace annotare i miei film preferiti,quelli che Fra deve per forza vedere, le citazioni delle mie migliori amiche, ciò che non piace a Lavinia (una di loro), tenere quanti libri leggo, aggiornare le app in cui c'è da tenere in conto robe.
Mi stanco subito di tutti, tranne che di Fra. No dai, se siete persone con dei buoni contenuti passate. Mi piace così tanto mettere alla prova le persone che amo.
Di un dettaglio va scritto. Odio le cose superficiali, tutti abbiamo una storia da dover raccontare. Odio chi alle cose palesi non agisce, se due persone si amano meritano di stare insieme, per quale ragione dovete complicare tutto? Io ho lasciato il ragazzo con cui stavo per mettermi due giorni dopo con Fra. Si, sono una merda ma meritate di mettervi al primo posto. Di mettere le vostre emozioni prima di quelle degli altri. Almeno una volta fatelo.
Ah, ho la fossetta alla guancia destra. Io e Alice ce l'abbiamo speculare. Lei ce l'ha a sinistra. L'abbiamo prese da mamma e papà che ce l'hanno a entrambe le guance. È una caratteristica bellissima.
-unbagagliodiemozioni
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hacydo · 3 years
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Caro ,
ti scrivo per raccontarti. Ho guardato dentro una poesia e ci ho ritrovato i tuoi occhi, che mi guardavano inquieti e bramavano la mia presenza. Cerco di non pensare alla tua mancanza ma ritorna rumorosamente ogni volta che il silenzio e la solitudine mi salutano anche da lontano. Non mi vuole mai far sentire sola.
Quando i sentimenti di altre persone che mi circondano, mi travolgono, è meno pesante questa mancanza, e capisco che il tempo ha solo bisogno di sé stesso per compiere il destino. Chissà se quando mi guarderai il tempo non avrà più bisogno di sé, e si bloccherà guardando il nostro amore, incredulo di ciò che ha creato.
Non pensi sia stupido questo nostro concetto di tempo?
Dopotutto è una cosa astratta, no?
Ma è vero, più lui passa, più si cambia, più il fato avviene e più c'è la mancanza di quello che si è perso o quello che avverrà. A volte mi chiedo se gli animali sentano il tempo, la loro morte o tutti i miei sentimenti come fossero i propri.
I pesci sanno del tempo?
La risposta non è precisa ma penso che se nessuno sapesse di lui, forse, sarebbe più tranquillo.
Tu te lo immagini un mondo senza tempo?
Senza il tic-tac delle lancette?
Senza la concezione di vita e di morte?
Immaginati un tempo, che non è un tempo dove io e te stiamo in un giorno di un tempo dove il grano matura e noi siamo in quel campo, non facendo caso a ciò che scorre, con le mani congiunte una con l'altra mentre il cielo che azzurro si muove , fa volare le sue dolci e candide pagine bianche, non scritte.
Senti l'odore dei fiori?
Di erba tagliata e fresca?
E l'aria della campagna afosa mentre i giganti monti ci avvolgono ?
Tocca a noi scrivere quelle grandi pagine bianche nel cielo, Caro.
È che quando io ti guardo vorrei solo scappare in un posto lontano dove il sole splende ma anche la pioggia cade e il mondo vive come una novella in tutte le sue sfaccettature, ma che ci basta il nostro amore e la nostra felicità per sentirci appagati da quello che la vita ci dà.
Chissà cosa vorrà per noi il dolce destino.
Per ora lasciamo il tempo al tempo, almeno finché vivrà
Con affetto e speranza,
Da Parigi,
Rachele.
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giulia-liddell · 4 years
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Distanza
Parole: 1437
No beta, we die like men
Fandom: Sanremo RPF
Ship: Cesarotti
Avvertimenti: sdolcinatezza, menzione di ansia, quarantena da corona virus, canzoni, una sola piccola battuta a doppio senso, Elio compare per una riga
Note autore: non lo so, ho avuto questa idea un po’ a caso… Non so dare titoli (per un attimo stavo per usare una frase di una canzone degli Eugenio in Via Di Gioia, ma ho cambiato idea all’ultimo)… Da qualche parte della mia testa esiste una versione estesa di questa cosa che forse un giorno sarà scritta… Forse…
P.S. Odio profondamente Tumblr perché mi mette automaticamente lo spazio per ogni a capo, anche se nel file di word avevo messo un’interlinea 1.  
Ringrazio la mia amica @gecko-chann per avermi involontariamente dato questa idea (insieme a “Altrove, restare a casa version”)
Da Eugi: Questo è diventato l’amore ai tempi del Corona Virus
Da Riki: … -_-
Da Eugi: Non ho ragione? Boh, non ho mai letto il libro… Però dai è vero, stiamo sempre a comunicare via messaggio, massimo via Instagram… Insomma è un modo diverso di fare le cose, no? Senza contatto…
Da Riki: Okay, volevo prenderti in giro per la pessima battuta, ma… Dovevi proprio ricordarmi che non ci vediamo da tre settimane?
Da Eugi: Ma se ci parliamo tutti i giorni?
Da Riki: Non di persona… E comunque più che altro mi scrivi… Non sento la tua voce da un pezzo… A meno che tu non abbia postato qualche storia su Instagram o non ascolti qualcuna delle vostre canzoni… Dovrei essere offeso a dir la verità… Non mi chiami mai…
Riccardo si sente un po’ in colpa per aver concluso il messaggio in quel modo, sa benissimo che Eugenio non si trova a suo agio a fare chiamate al telefono… Però è vero che un po’ gli fa male… Insomma non è che deve chiamare una reception o un punto informazioni, si tratta di lui! Che senso essere a disagio nel chiamare il proprio ragazzo? È un po’ triste che per sentire la sua voce ha dovuto mettere in loop le storie di Instagram e le canzoni del suo gruppo. Meno male che scrivono delle belle canzoni, altrimenti sarebbe stata un po’ una tortura.
Riccardo si riprende dal suo flusso di pensieri in tempo per decidersi a scrivere un messaggio di scuse, ma quando sta per iniziare a digitarlo il telefono comincia a squillare e la faccia sorridente di Eugenio compare sotto il nome del suo contatto. Riccardo resta un attimo confuso e leggermente incerto, risponde alla chiamata.
«Pronto?» chiede quasi con cautela dopo qualche attimo di silenzio. Un profondo sospiro arriva dall’altra parte del telefono «Ciao, Riccardo.» sussurra Eugenio con la voce carica di insicurezza. Riccardo trattiene per un attimo il respiro. Oddio, gli era mancata davvero la sua voce. «Oh.» gli sfugge. Può decisamente fare di meglio. «Ciao, Eugenio. Sono molto, davvero molto, contento che tu mi abbia chiamato.» aggiunge sperando di non suonare troppo disperato, ma comunque di fargli capire che è sincero. «Hai ancora mal di gola? Ti sento la voce un po’ roca…» commenta Eugenio senza rispondere direttamente a quello che gli ha appena detto. Riccardo è abbastanza certo dal suo tono di voce che si sente a disagio. Ha davvero fatto questa cosa solo per lui e si sente che gli sta pesando un po’. «Io… No, ecco… Solo… Mi devo schiarire un po’ la voce, ma… Piuttosto, non mi sembra che tu stia bene… Non devi sentirti costretto a parlarmi al telefono okay? Senti facciamo così: a seconda di quello che preferisci puoi mandarmi dei messaggi vocali, o un video o proprio niente. Davvero mi volevo scusare per quello che ho scritto, hai tutto il diritto di non sentirti a tuo agio nelle telefonate.» si affretta a spiegarsi Riccardo ed aspetta pazientemente che Eugenio trovi la forza di rispondere «Sì, ecco… Lo so che sono uno che parla tanto e dovrei essere a mio agio al telefono, però davvero non è così… Ma anche la tua voce mi è mancata… Quindi… Ehm… Se aspetti qualche minuto, ho un’idea.» risponde Eugenio mantenendo quel tono insicuro e Riccardo sente i sensi di colpa che aumentano «Certo, qualsiasi sia la tua idea prenditi pure tutto il tempo che vuoi… Adesso riattacco io, okay?» Riccardo sente un lieve verso di assenso arrivare dall’altro capo del telefono e lo prende come il segnale che può riagganciare. Adesso deve solo aspettare. Qualsiasi sia la cosa che Eugenio ha pensato.
Riccardo non è esattamente fiero di sé, ma deve ammettere che ha passato gli ultimi dieci o quindici minuti seduto sul suo letto a fissare il vuoto, sbloccando occasionalmente il telefono per controllare che non fossero comparse delle notifiche da Eugenio. Come se non avesse una suoneria apposta. Però è nervoso. Insomma, ha reso Eugenio nervoso e adesso non è sicuro di cosa stia combinando, quindi si sente nervoso anche lui. Finalmente la notifica dell’arrivo di un messaggio arriva e Riccardo sblocca subito il telefono.
Da Elio: Quindi stasera faccio io la storia di Instagram per il profilo del gruppo?
Riccardo sospira e rilascia un momento la tensione prima di rispondere al messaggio
Da Riccardo: Certo, certo. Stavolta tocca a te…
Mentre risponde al messaggio compare la notifica di un messaggio da parte di Eugenio e Riccardo è piuttosto sicuro di non aver mai aperto una notifica così velocemente. Eugenio gli ha mandato… Un video. Uhm. Riccardo aspetta un po’ sulle spine che finisca il download e subito lo fa partire.
Sembra che Eugenio sia sul suo letto, anche se il video è abbastanza scuro. Davvero in pieno pomeriggio, con una bella giornata, Eugenio tiene le tapparelle abbassate? Ma perché? Riccardo si fa una nota mentale di chiedergli spiegazioni più tardi. Intanto Eugenio ha tirato fuori un ukulele «Hey, Riki! Ehm… Non so bene perché mi è venuta questa idea ma… Ehm… Ecco… In questo periodo ho avuto tempo per esercitarmi meglio a suonare e quindi… Ho pensato di cantare qualcosa… Lo so che probabilmente avrai ascoltato le nostre canzoni fino alla nausea, quindi forse non ne puoi più di sentirmi cantare, ma volevo cantare qualcosa apposta per te, che non fosse proprio una canzone mia… Quindi ho pensato di mettere in musica una poesia… Più o meno… Insomma, tu ascolta, poi al massimo insultami dopo, va bene?» premette Eugenio prima di iniziare a strimpellare il piccolo strumento
Dammi il tuo calore
sono Icaro che insegue il Sole,
ti prego amore
non farmi aspettare
  Dammi la tua luce
sono Leandro nel mare – nero
tu sei il mio faro, la mia – Ero
  Ho bisogno della tua voce
perché sono Eco – perso
fingo di non essere introverso
Sei la compagnia che non nuoce
  Ho bisogno del tuo abbraccio
Sei il mio Apollo e io Giacinto
spero che questo amore non sia finto
ti prego dimmi che ti piaccio – ancora
questo dubbio mi divora
  Forse è un paragone scontato
ma sono tuo come Patroclo è di Achille
sono così innamorato
riconoscerei i tuoi occhi tra mille
Riccardo resta incantato a guardare il video. Eugenio è così concentrato e sembra così fragile in quel momento… È davvero meraviglioso. Sente la sua mancanza ora più che mai però allo stesso tempo si sente come se lo avesse accanto, a cantare solo per lui. «Wow.» si lascia sfuggire prima di ricordarsi che sta guardando una registrazione e lui non può sentirlo. Intanto Eugenio finisce le ultime note e poi sorride alla telecamera di sfuggita guardando subito in un’altra direzione come se si vergognasse. «Spero tu abbia visto tutto il video… E… Spero ti sia piaciuto… Ehm… Credo sia tutto… Mi manchi… E ti amo.» dice sottovoce un attimo prima di concludere il video. Riccardo è abbastanza sicuro di essersi commosso.
Scrive subito un messaggio per ringraziare Eugenio, ma a metà si rende conto che non è abbastanza e decide di fare un video. Con le mani che tremano per l’entusiasmo riesce a far partire la registrazione dal telefono «Io… Non so nemmeno cosa dire… Ehm… Grazie, grazie, grazie. Non ti posso ringraziare abbastanza per questo splendido regalo Eugenio… Io… Wow… Ti amo… E mi manchi davvero tanto… Però davvero questo regalo mi ha permesso di sentirti vicino… Come se tu fossi qui…» dice inciampando su quasi ogni parola, ma non ci può fare niente, si sente attraversato da scariche elettriche da quanto è contento «Se avessi saputo che avrei ricevuto il mio spettacolo personale, mi sarei lamentato molto prima…» scherza ridacchiando prima di chiudere il video mandando un bacio verso la telecamera.
Riccardo resta in paziente attesa della risposta che Eugenio sta scrivendo, cercando di smaltire il suo entusiasmo. Si sente la mente piena di idee adesso, potrebbe scrivere due album interi probabilmente… Avrebbe voglia di allestire un intero concerto privato solo per Eugenio. Considera ancora l’idea. In fondo, non ha nulla da fare finché deve restare in casa e gli strumenti ce li ha… Potrebbe anche farlo… Sarebbe il suo modo di ricambiare il regalo di Eugenio.
Da Eugi: Meno male ti è piaciuto… Avevo paura che mi dicessi che la poesia non ti piaceva… O che l’avevo arrangiata male… Comunque non hai bisogno di lamentarti per forza… Posso allestire tutti gli spettacoli che vuoi per te, di qualsiasi tipo ;-)
Riccardo è sicuramente arrossito. Uno così timido da non riuscire a fare una telefonata si mette a fare queste proposte. Incredibile. Non che non sia una buona idea però…
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iomimettoingioco · 4 years
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Come impiegare al meglio questo infinito tempo? Me lo sono chiesta anch’io e forse non la risposta perfetta non esiste,pero, ho voluto almeno provare a darmene una. Queste solo alcune proposte che in questi giorni ho avuto modo di sperimentare e i sento di condividere con voi. Spero vi aiutino a far passare un po’ questo tempo sempre più lento con i giorni che passano e magari di farvi arrivare a fine serata con il pensiero ‘ oggi non è stato poi come tutti gli altri, ho fatto qualcosa di diverso, proviamoci anche domani’.
 1. Scarica o visita refind.com, questo sito ti permetterà di selezionare i tuoi interessi e ricevere news e notizie a riguardo. È una piattaforma molto ampia, avrai modo di scoprire curiosità di tutti i tipi
2.   Defollowa tutta la gente noiosa che hai iniziato a seguire in questi anni (instagram o face book). Non vedere nella tua home post banali o fastidiosi può sembrare inutile, in realtà modificherà di giorno in giorno il tuo umore rendendo la tua piattaforma social un luogo piacevole a cui accedere
3.       Fatti una maschera per il viso handmade. Su internet ci sono un sacco di tutorial specifici per tutti i tipi di pelle!
4.       Impara a fare l’uncinetto (se hai il materiale in casa) oppure punto croce per cui servono semplicemente ago filo e un tessuto.
5.       Controlla gli alimenti che stanno per scadere nel tuo frigo e nella tua dispensa e utilizzali per fare una nuova ricetta. Un po’ di fantasia chef!!
6.       Ordina una pizza a domicilio, ma attenzione deve essere di un gusto nuovo, mai provato!
7.       Riordina il tuo album di famiglia, e se è già stato messo a posto sfogliatelo per bene dall’inizio alla fine
8.       Leggiti un grande classico. Non sai quale? Cerca su internet la trama che più ti ispira e scaricalo sul kindle o su Ilibri
9.       Se hai un cane o un gatto o un qualsiasi altro animale insegnagli a fare qualcosa. Io sono riuscita a insegnare al mio cucciolo a saltare proprio nel momento in cui dicevo salta! Poi avevo un biscotto in mano per carità, ma penso sia una coincidenza …
10.   Crea un tuo programma di workout giornaliero oppure prendi spunto dai video tutorial di qualche personal trainer su youtube.
11.   Fai una videochiamata con i tuoi amici e guardate lo stesso film contemporaneamente( se non sbaglio Netflix sta lavorando per impostare questa modalità sulla piattaforma), così potrete commentarlo insieme!
12.   Fai una videochiamata-aperitivo con i tuoi amici! Un bicchiere di spritz in mano a tutti e cin cin !
13.   Crea una playlist condivisa su spotify e chiedi ai tuoi amici di aggiornarla con la loro musica. Finalmente qualcosa di nuovo da ascoltare e da entrarci in fissa!
14.   Mettiti l’outfit che indosseresti al tuo prossimo set fotografico, truccati se ti va, sistema i capelli come vuoi, e dai il via al tuo set fotografico in casa! Con un selfie o con l’autoscatto tutto è possibile, non c’è bisogno di fotografi!
15.   Aggiorna una foto profilo che non cambi da tempo con una del set fotografico precedente
16.   Babble, proprio per aiutare le persone in questo periodo di quarantena e chiusura di scuole, ha creato una nuova opzione. Se sei uno STUDENTE potrai ricevere un CODICE e utilizzare l’app per un mese gratuito. Chi dice che non sia la volta buona per imparare un po’ di aramaico antico?;)
17.   Inizia a leggere un libro, e se lo stai già leggendo informati sull’autore del libro che stai leggendo
18.   Pensa a come rendere la tua casa il più ecosostenibile possibile ( dedicherò un post specifico a questo argomento in futuro), per ora posso darti alcuni spunti. Io ad esempio utilizzo spazzolini di bambù, assorbenti lavabili e sono interessata a passare alla coppetta e per fare la spesa uso sacchetti di rete riutilizzabili al posto di quelli di plastica, ma ci sono un sacco di altre scoperte ecologiche che puoi adottare.
19.   Studia, può sembrare banale e noioso, ma questo è probabilmente l’unico periodo dell’anno e di quelli a venire in cui avrai la possibilità di rimetterti al passo con quelle materie in cui hai delle lacune.
20.   Metti su internet un annuncio per dare ripetizioni online! A tua discrezione se farlo come volontariato o a pagamento.
21.   Crea la tua skin care giornaliera con tutti quei prodotti che affollano l’armadietto del tuo bagno. Oppure utilizza quelli homemade creati da te ;)
22.  Crea una capsula del tempo e mettici denttro tutto quello che vuoi, io ad esempio ci ho messo una lettera, una foto e qualche ricordo dei miei 18 anni e l’ho seppellita in giardino.
23.  cerca il sito https://theuselessweb.com/ e scopri ciò che non pensavi esistesse
24.  tieni un diario di questa quarantena, tua scelta come strutturarlo: resoconto giornaliero, disegni, foto, come preferisci.
25.  Inizia un diario dei tuoi sogni, ricordati però di scrivere tutto ciò che ricordi appena sveglio/a, altrimenti quasi sicuramente dimenticherai molti dettagli
26.  Programma e organizza nei minimi dettagli una festa da fare quando torneremo alla normalità
27.  Decidi le meta del tuo prossimo viaggio, informati su cosa visitare e quali attrazioni ci siano e chiedi a degli ipotetici accompagnatori se siano disposti e interessati a farlo. Oppure se sei maggiorenne e desideri farti un viaggio da sola, fallo!
28.  Se non hai ancora finito le superiori informati sulla tua possibile università
29.  Se sei già all’università oppure hai finito un istituto di istruzione e non intendi proseguire gli studi cerca online quali siano le opportunità di lavoro nella tua città
30.  Cucina un pranzo o una cena a base di un'unica verdura. Ne sarai capace chef?
31.  Almeno un giorno devi cucinare la pizza fatta in casa, questo è d’obbligo.
32.  Pulisci la galleria del cellulare e passa le foto belle che vuoi tenere ma occupano troppo spazio sul computer o su una memoria esterna. È un lavoro che prima o poi tutti dobbiamo fare
33.  Scrivi a qualche tua amica/o internazionale, chiedigli come sta e come sia la situazione nel suo paese
34.  Hai un giardino? Prova a farti venire qualche idea da realizzare appena arriverà il bel tempo. Io ad esempio sto creando delle piccole aiuole e , avendo uno spazio vuoto molto ampio, creerò un campo da green volley.
35.  Controlla il tuo armadio e se ci sono cose che non usi più mettile in vendita su depop o donale all’Humana
36.  Scorri ad occhi chiusi la tua playlist di spotify, fermati puntando una canzone a caso e vai a cercarne il testo. Potresti scoprire dei bei versi che ti eri perso/a
37.  Scegli quale sarà il prossimo concerto a cui andrai
38.  Cucina la tua torta preferita
39.  Crea delle candele home made utilizzando quelle vecchie ormai consumate
40.  Fai yoga seguendo un video di youtube e impara la sequenza del saluto al sole
41.  Scarica TikTok e divertiti a fare video imbarazzanti e divertenti!
42.  Ascolta dei podcast, scrivimi in privato per sapere quali ti consiglio ;)
43.  Ricrea l’atmosfera del cinema: pop corn, coca cola e se hai un proiettore a parete è il momento giusto per utlizzarlo!
44.  Pensa a tutti i futuri regali che potresti fare ai tuoi amici o famigliari, per un anno non ti ritroverai con l’acqua alla gola, più che utile direi
45.  Crea un profilo tematico su instagram
46.  Guarda un film che ha vinto l’Oscar, non bisogna perdersi dei grandi colossi.
 Forse questa lista non vi terrà impegnati per tutta la quarantena, ma se vi prefissate un punto a giornata dovreste essere a posto per un mesetto e qualche giorno :)
Quel che vi chiedo è di commentare con qualche altro punto da aggiungere alla lista che magari avete avuto modo di sperimentare in questi giorni. Se ce ne sono molti potrei pubblicare una seconda lista ;)
Condividila anche con i tuoi amici e raccogli più idee possibili!
 A presto:)
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arminissocute · 4 years
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Soirée in the Canary Hall
Prologo
Tumblr media
Luogo: Studio
Stagione: Autunno
Arashi: Siete già tutti qui!? Hmm, immagino di essere già oltre l'orario che avevamo detto. Chiedo scusa per il ritardo!
Izumi: Hmph; se questo fosse un lavoro, pensi che te la potresti cavare con un “chiedo scusa”?
Be', oggi però è un normale incontro della unit, e stai dimostrando abbastanza rimorso, perciò per stavolta posso chiudere un occhio.
Comunque, per caso mentre venivi qui hai visto Ou-sama?
Arashi: Non mi sembra... Ora capisco. Pensavo di essere l'ultima persona ad arrivare, e invece non è così.
Tsukasa: Esattamente. Ho cercato di contattare Leader al telefono svariate volte, ma ottengo come unica risposta il messaggio “il telefono della persona chiamata potrebbe essere spento o non raggiungibile”.
Ritsu: Hmm~. Visto che parliamo di Ou-sama, non è che avrà perso il telefono da qualche parte senza accorgersene? O magari avrà la batteria scarica?
...Huh? Hey, questo suono non vi pare dei passi che si avvicinano?
Arashi: Fufu, e così finalmente anche Ou-sama fa la sua entrata in scena.
Izumi: Hmm, ma non stanno bussando? Ou-sama non lo fa mai, perciò non penso che possa essere lui.
Non è chiuso a chiave, entra pure.
...Huh, Anzu? Che ci fai qui? Lo sai che stiamo usando lo studio per il nostro incontro settimanale, no?
Hmm? Sei venuta qui perché vuoi chiederci un favore?
Arashi: Cielo, sono felice che Anzu-chan sia venuta a richiedere un lavoro a noi direttamente. Mi chiedo se questo voglia dire che i nostri risultati stanno venendo riconosciuti.
Izumi: Da quando è tornato Ou-sama, è stato più facile per noi avere successo. La nostra reputazione come idol è migliorata, e ultimamente succede sempre più spesso che veniamo richiesti come unit.
In primavera non potevamo fare tanto gli schizzinosi con i lavori, ma adesso non è più così, perciò se sei venuta direttamente da noi significa che hai per le mani qualcosa di buono, vero?
Non accetterò lavori che non ritengo alla nostra altezza.
Arashi: “Non accetterò”... però, l'ultima volta che ho controllato non eri tu il responsabile di queste decisioni, no?
Anche se tu dicessi che non ti va, c'è sempre la possibilità che Ou-sama esclami “Interessante!” e che ci trascini tutti con lui.
Izumi: Sì, sì. Magari spunta fuori mentre parliamo, ma per ora ascoltiamo questa proposta.
Arashi: Hmm, hmm... un live in un certo edificio in stile occidentale? E hai pensato che l'atmosfera del posto fosse perfetta per i Knights, per questo sei venuta a chiedere prima a noi?
Hmm, è una sala da ballo perfetta per delle principesse?
Fufu, sembra davvero favoloso! E soprattutto, sono così felice che pensi a me come ad una principessa ♪
Ritsu: Aspetta, ha detto che è “una sala da ballo perfetta per delle principesse”, cosa ti fa pensare che includa te?
Hmm~, non abbiamo ancora abbastanza informazioni però.
Huh? Hai una fotografia? Vediamo, allora.
Tsukasa: Capisco... Come ha detto Onee-sama, è una location bellissima.
Arashi: Sembra quasi una sala da ballo uscita da una fiaba... chiunque sarebbe felice di danzare in un posto simile ♪
Tsukasa: Hmm, hmm. E così si chiama Canary Hall. È stata costruita tanto tempo fa da una famiglia nobile piuttosto nota, ma ora viene usata soltanto come location per gli eventi?
Nonostante ciò, l'età dell'edificio inizia ad essere troppo avanzata e, poiché avrebbe bisogno di riparazioni troppo costose, verrà demolita molto presto?
Perciò, la direzione ha richiesto che si tenesse un live speciale come evento di chiusura?
Arashi: Anzu-chan, essere richiesti da te è un onore, e penso che potremmo essere altrettanto onorati di chiudere la storia di un edificio significativo come questo.
E anche se è vero che l'ultima parola spetta a Ou-sama, personalmente vorrei farlo davvero tantissimo.
Tsukasa: Concordo. Non solo è una richiesta di Onee-sama, ma sembra anche un lavoro perfetto per i Knights ♪
Ritsu: Be', visto che questi due sono così motivati, non ho ragione di tirarmi indietro. Ci sto.
Izumi: ...non ho obiezioni neanche io, ma dovremmo davvero chiedere a Ou-sama prima di dire di sì con certezza.
Cioè, non si sarà mica completamente scordato dell'incontro di oggi?
Arashi: Non credo si sia dimenticato, più che altro perché ieri al ritorno da scuola gliel'ho ricordato mille volte... hmm?
Ufufu, quando parli del diavolo. Questi passi sono sicuramente del nostro Ou-sama perduto.
Leo: Whahahaha! Scusate scusate, sono in suuuuuuper ritardo! Anche se sono stato nello studio così tante volte, sembra che io mi perda sempre~?
Forse attorno a questo posto c'è una magia che nasconde l'entrata alle persone?
Wahahaha, che cosa interessante! L'ispirazione è arrivata...☆ Comporrò una canzone su un mago che prende in giro i viaggiatori ignari!
Izumi: Puoi evitare di metterti a scrivere canzoni appena entri in una stanza... l'unico motivo per cui ti perdi è che sei un idiota privo di senso dell'orientamento.
Leo: Come ti permetti?! Chiamarmi idiota quando tu lo sei ancora più di me! Idio~ta, idio~ta!
...Hmm? Ah, c'è anche Anzu! Cosa ci fai qui?
Ah, aspetta non dirmelo! Fammi indovinare!
Sei qui perchè hai un lavoro per noi?
Allora? Ci ho preso?
Arashi: Ufufu, hai proprio indovinato! Scusa il disturbo, Anzu-chan, ma ora che Ou-sama è qui, ti dispiace spiegarci di nuovo i dettagli?
Leo: Sì, comincia dall'inizio! Non ti interromperò, voglio sentire tutto. Dimmi esattamente quello che hai detto a loro~♪
Segue
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zoedellamonaca · 4 years
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11 Aprile 2020
Almeno così dice il calendario sul telefono, non che io stia qui a ricordare che notte è. Eppure sembra che tutto stia girando per riportarmi alla mente il mo passato, dimenticato non so neanche per quale motivo nelle notti sempre uguali che mi ha regalato questa città. L’ultima sorpresa è stata questa agenda, Roma, l’inizio di tutto. Le ultime notti prima dei miei viaggi, della ricerca di un posto dove sentirmi chi sono. Ma ancora non ci sono riuscita. 
Sono divorata dal dubbio, rileggere quello che ho lasciato su queste pagine o no? Sforzarmi di ricordare chi ero e chi era con me o continuare ad andare avanti, notte dopo notte, sempre uguale e gioire solo del fatto di essere ancora qui? Non lo so, non c’è fretta. Oppure c’è ma ormai la fretta non fa più parte della mia esistenza da diverso tempo. Non riesco neanche a capire come mai ho sentito nuovamente l’impulso di scrivere dopo tutti questi anni! Sarà colpa del film che mi ha lasciato Zarah e che ho rivisto l’altra notte? O sono questi blackout mentali? Di certo non ho perso il vizio di riempire le mie pagine di punti interrogativi! Sono così, farmi domande e cercare risposte sono le sole cose che so fare. Un bel modo per ricordarmi su cosa concentrarmi, probabilmente. Ecco, prima di scordarlo, cosa è successo l’altra notte? Quello “strappo” che ho sentito, quel sentir svanire le emozioni improvvisamente, e quel ruggito della Bestia in fondo allo stomaco... E adesso, che non riesco più a vedere gli ultimi colori del tramonto perchè mi sveglio quando ormai la sera è più che inoltrata? Sta succedendo quello che avevano previsto per me anni fa, mi sto allontanando da quello che ero per diventare un mostro in preda alla sete di sangue? 
Non voglio perdere la mia razionalità, è la mia unica arma vincente, l’unica cosa di cui mi fido. Forse dovrei rileggere chi ero, ma chi ero veramente, non chi ero per volere di Grace. Dovrei sforzarmi di ricordare cosa ho provato la notte che è morto Nic, o la preoccupazione quando ho chiesto a Zarah di partire e allontanarsi da me, per proteggerlo da chi stavo diventando. Dovrei cercare di scavare nella mia mente per recuperare i motivi della complicità che avevo con Hywel. Pure lui, chissà che fine ha fatto. Ricordo solo adesso che la mia macchina è opera sua, CHIAMARE MIKE PER IL NOME DI UN MECCANICO FIDATO. Adesso che ci penso indosso ancora i vestiti che mi seguono da Roma, io. Oh Zoe, Zoe, come ti sei ridotta. Ormai l’unico divertimento che mi concedo è quello di cambiare colore agli occhi, ogni tanto. Però non lo so, vedere tutti quelli che si mescolano alle vacche alle persone, agli umani, come cazzo devo scrivere? in giro per negozi, mi ha sempre fatto tristezza. E’ per questa necessità che sento anche io adesso che lo fanno? Dai, su, non è mica solo per cercare la cena, non prendiamoci tanto in giro. CHIEDERE A..... COSO..... QUELLO, IL VIGILANTE, IL NOME DI UN LOCALE TRANQUILLO. E mi ci faccio pure accompagnare, così vedo di spillargli qualche altra informazione su quel gruppo. Dovrei avvisare anche R di questo? Cioè, siamo sulla stessa barca... Provo, dovrei avere ancora qualche vestito decente nell'armadio. Ma ho messo i vestiti nell'armadio o sono ancora stipati nei bauli? Più ci penso più mi sento strana e leggermente nauseata nel vedermi in mezzo alle va... Alla gente (Magari non chiamarli “vacche” aiuta... Mi ha sempre dato fastidio essere chiamata così quando lo ero....!!!!!). Eppure ogni tanto qualcosa di interessante lo sanno anche loro, dai. Lo so che il discorso sulle foto del Nosferatu era importante, ma col cazzo che danno il merito a me, giusto??? A cosa serve il rimpiazzo di Grace se non per tenermi d’occhio? E qui ritorna la domanda che ho fatto a R l’altra notte. Perchè semplicemente non mi hanno eliminata, come sarebbe stato logico? Nemmeno lui alla fine mi ha saputo dare una risposta esaustiva. R. E’ un pensiero che mi ritorna spesso in mente, ultimamente. Mica ho capito. Ma il drink è stato apprezzato! SALVARE LE FOTO/I VIDEO SULLA CHIAVETTA. O l’ho fatto? Per me sì... Ma non le ho neanche controllate. Devo chiamarlo, stanotte, per forza. BARBARA. BARBARA. BARBARA. E devo anche stampare la foto della mia faccia per poterla rifare quando mi servirà, che mi servirà sicuro. 
Quella foto di Roma al tramonto mi è sempre piaciuta, alla fine ho fatto bene a tenerla. E come è possibile che io non riesca a ricordare a chi  mi riferivo in certe pagine? Sarà quello che sta succedendo in città? O che è successo l’altra notte? Oh, ma uno spadone a due mani... Efficace, per carità, ne ha fatti fuori una dozzina, però... Se solo avesse proseguito verso la strada principale sicuro avrei trovato in giro qualche notizia o qualche foto, cristo, uno che gira di notte con un’arma del genere si nota! 
CERCARE FILM “CONAN IL BARBARO” SU INTERNET. Mi sembra di ricordare che mi piacesse.... 
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ancorunavolta · 4 years
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ancora una volta
DAD o DIP?
Per le ragioni contingenti note a tutti, connesse all’emergenza sanitaria e alla necessità della didattica a distanza, la classe è oggi un laboratorio, in cui la dimensione relazionale in presenza è completamente virtuale. Sul piano didattico, il laboratorio è un ponte fra teoria e prassi; va pensato, costruito, progettato; quindi si analizzano le pratiche e infine si archiviano i risultati. Ancora una volta dobbiamo imparare e insegnare che la competenza è relazione e lavoro condiviso. E se già prima era nostra prerogativa lavorare al come più che al cosa insegnare, al processo più che al prodotto dell’insegnamento, oggi finalmente siamo obbligati a lavorare altrimenti. Pazienza se i dipartimenti e i consigli di classe sono ridotti a incontri via meet in cui ci comunichiamo difficoltà e possibilità. Pazienza se prendiamo atto di decreti e note ministeriali che capiamo poco senza l’interpretazione del DS. Pazienza se le google classroom raddoppiano le diciotto ore settimanali e le nostre preoccupazioni, tanti sono i materiali che abbiamo bisogno di preparare e di correggere per le videolezioni. Speriando tempi migliori, ripenso all’anno scorso, quando facevamo il laboratorio “Suono e immagine in progetto”. Era aprile. Ricordo che a un certo punto una studentessa ha chiesto: “Che cosa vinciamo col video che stiamo realizzando?”. Era una ragazza del secondo anno; poneva questa domanda perché come sapete di solito i colleghi d’indirizzo finalizzano la pratica del laboratori artistici con gli studenti del triennio alla partecipazione a concorsi. Oggi capisco meglio che non ha senso fare didattica senza aver discusso e concordato in anticipo con altri colleghi come strutturare un’attività per determinati ragazzi, per scegliere insieme le opzioni fondamentali. Solo per citare alcuni aspetti della media education: scrivere un soggetto, fare uno storyboard, una scenografia, una regia, una colonna sonora, un montaggio. Già definire con attenzione quali sono le opzioni e quante di queste si possono realizzare a scuola dovrebbe essere compito non del singolo docente ma dell’intero gruppo di lavoro. Ciascuno dovrebbe sentire il bisogno di discutere prima in teoria e poi in pratica (o viceversa) le diverse alternative per trovare l’accordo concreto su una determinata opzione, anche perché alcune di queste possono essere abbastanza contestate. In questo momento di transizione a nuove forme della didattica, vorrei però sgomberare il campo da una polemica inutile: programma-progetto vs esperienza-laboratorio. Di solito infatti, la didattica fatta per laboratorio tiene conto tanto dell’uno quanto dell’altra, in caso contrario l’obiettivo didattico viene finalizzato alla realizzazione di un prodotto col rischio di irrigidirsi in funzione del merito. Di solito a questa polemica si sovrappongono le prerogative della singola disciplina di studio: cineforum vs esperienza audiovideo, per ritornare alla disputa dell’anno scorso. Oggi mi permetto un’osservazione sulla irrilevanza di questa distinzione. La didattica sana progredisce con un dialogo fra attività diverse, senza che sia necessaria una presa di posizione a favore di progetti sul territorio che confinino esperienze didattiche che potrebbero continuare, per esempio. Cosa vorrei dire oggi della media education? Solo un’idea semplice: si può fare didattica a distanza così come si progetta e si realizza un ambiente educativo interattivo. Più precisamente, si possono insegnare i principi di media education partendo dall’uso quotidiano di Internet. Internet non esiste solo per la videolezione del singolo docente. Esistono ambienti analogici o digitali, in presenza o a distanza, per una pluralità di esperienza: l’insegnamento in classe di storia o la media storia, per esempio; l’insegnamento in classe di filosofia o la media filosofia, l’insegnamento in classe di matematica o la media matematica, l’insegnamento in classe d’arte o la media arte, l’uso personale o pubblico dei social, e così via. Chiunque di noi insegni non dice ‘sono un giurista, un filosofo, un matematico o un artista’; al massimo, con supponenza dirà: ‘insegno diritto, filosofia, matematica o arte’ a scuola oppure on line. Questo per tornare alla domanda su come sta andando oggi, in conseguenza dell’emergenza sanitaria. Personalmente ritengo che la risposta sia la più semplice: secondo la natura del mezzo (media) a disposizione. Per esempio, forse in discipline plastiche o pittoriche non conviene procedere su classroom, mentre in inglese o matematica forse sì. Per fare sostegno forse sarebbe meglio procedere con un ambiente meno rigido di classroom, ci sono diverse piattaforme didattiche, si potrebbero provare quelle ibride. E per fare un laboratorio per gioco non c’è bisogno di sottrarre spazio alla disciplina o al territorio. Altra cosa. Se è vero che con la DAD l’apprendimento resta legato alla relazione di conoscenza pregressa fra studente e insegnante, che non può esserne separata, la caratteristica del mezzo (piattaforma o app) condiziona fortemente il rapporto reale degli studenti con i materiali di ogni disciplina, gli elementi vitali per l’apprendimento e gli aspetti operativi della connessione internet, dei dispositivi e delle app di cui si dispone.
Un aspetto importante relativo al sostegno a distanza è il rafforzarsi della relazione fra ragazzo con DF e insegnante di sostegno e il progressivo indebolirsi del rapporto con i compagni di classe. Forse i PEI a obiettivi minimi dovrebbero essere ulteriormente semplificati e sistematizzati dall’insegnante di sostegno, e non solo in qualche disciplina, come capita ora a causa delle inevitabili sovrapposizioni orarie. Nelle videolezioni in cui non partecipa l’insegnante di sostegno gli studenti con diagnosi funzionale sono infatti spesso disorientati, non potendo apprendere le strutture fondamentali delle discipline in funzione dell’adattamento degli argomenti di studio e perché si sentono messi costantemente alla prova nella loro capacità di sperimentare la nuova forma di DAD. Forse i PEI a obiettivi differenziati dovrebbero avere più punti di contatto con l’attività della classe, per garantire almeno un minimo di socializzazione, sebbene virtuale. Immagino che in queste settimane tutti noi abbiamo la sensazione di non sapere come valutare, perché non ci siamo ancora confrontati con quelli che prima di noi hanno fatto DAD e siamo gravati di una quantità di lavoro che attualmente impedisce la riflessione comune e appesantisce la preparazione delle lezioni e dei materiali... Tuttavia mi sembra che ci siano almeno alcuni vantaggi inerenti la media education: 1- è più facile apprendere ad argomentare e a riflettere insieme, docenti e studenti, sulla nuova eesperienza di DAD, avendo simultaneamente consapevolezza della difficoltà comune. 2- Muovendoci tutti in ambiente sconosciuti, gli studenti potranno imparare ad automotivarsi in funzione dell’attenzione da accordare a e della capacità di muoversi in nuovi ambienti digitali. 3- La varietà delle piattaforme didattiche, nel confronto con la coerenza pedagogica delle discipline, può permettere una pluralità di metodologie didattiche, per ciascuna disciplina e per ciascun laboratorio. 4- Sulle pratiche specifiche e all’interno di discipline specifiche, è più facile vedere a grandi linee la forza o la debolezza di una soluzione tecnica. Certamente si tratta di fare scelte didattiche. Quella di uniformarsi alle Google Apps è una scelta didattica per esempio, che ha però un costo più alto per la pratica di laboratorio, potendone compromettere l’interattività (a parte discipline grafiche direi). Senza tralasciare la riflessione sui media digitali che hanno un elevato potenziale di dipendenza e che nel lungo periodo possono danneggiare l’organismo, se non sono adeguatamente utilizzati.
Per concludere, alcune osservazioni sul lab video “Montaggio in gioco” (gioco come ludus, esercizio che si fa senza fatica, a tempo perso) e sul coinvolgimento degli studenti. La struttura dominante videolezione-restituzione nel laboratorio audiovisivo non è molto efficace e perde terreno, quindi è probabile che progressivamente la abbandoneremo. Gli studenti sviluppano le loro capacità creative solo se messi in condizione di esercitarle liberamente, con lo studio e la pratica solitaria e con il costante stimolo dell’insegnante a esercitare autorientamento e pensiero critico insieme ai compagni di classe. Capisco ogni giorno di più che per innescare processi di conoscenza serve tanto l’immaginazione quanto il ragionamento. Di conseguenza, lo sviluppo di comportamenti cognitivi appropriati alla DAD richiede protocolli di osservazione prima ancora di strumenti di valutazione. Non ritengo sia il caso che l’insegnante si limiti a far leva sulla responsabilità degli studenti a seguire tutte le videolezioni proposte e a rispettare la scadenza delle consegne. Occorre anche responsabilmente limitare l’uso dei dispositivi digitali da parte degli adolescenti.
Per tutti questi motivi, segnalo anche alcune forme di media education che potrebbero essere alternate alla videolezione vera e propria. Alcune le ho già provate per il sostegno e per il laboratorio, altre sono in costruzione.
Ricerca-consultazione. Si individuano una serie di materiali multimediali per la consultazione ragionata su internet, ma diluita nel tempo, da suggerire agli studenti. Per ogni materiale lo studente potrebbe essere valutato più per lo studio e le domande che pone all’insegnante che per la comprensione dei contenuti e la capacità di riferire sugli argomenti.
Schematizzazione scritta. Si potrebbe assegnare in streaming o in agenda un unico testo da leggere, perché i ragazzi elaborino uno schema scritto, semplificando l’argomentazione e ripulendola da ridondanze e elementi superflui. Dal confronto degli schemi, scrivendo a sua volta ai ragazzi o invitandoli a una videolezione, l’insegnante potrebbe spiegare l’argomento, che così viene rivisitato nella sua complessità.
Girato a tema. L’insegnante può fissare i temi di un video collettivo da realizzare e spiegare che lo spirito del laboratorio è quello di cimentarsi nella scelta autonoma del soggetto, nella regia e nel montaggio sui temi scelti e con gli strumenti a disposizione (smartphone e software di montaggio). Sentendomi personalmente coinvolta, constato che lo studente tenuto a produrre un microfimato di un numero di secondi definito dovrebbe seguire precise consegne, soprattutto se il suo filmeto deve essere assemblato con i filmati degli altri compagni.
Blog e percorsi Edpuzzle. Per esperienza so che il laboratorio a distanza esige un ambiente interattivo on line. Gli incontri ridotti a poche videolezioni non sono sufficienti. La pratica del montaggio, che secondo il mio personale approccio è particolarmente appropriato a realizzare la media education, è un percorso complesso, che potrà confluire nel futuro prossimo con la creazione di un vlog. Per esperienza so che la lettura per immagini e l’ascolto in crescendo può sottolineare la capacità di ogni studente a operare scelte consapevoli e strutturare l’uso responsabile dei media. Ma perché ciò avvenga, occorrerebbe forse svincolarsi dall’idea di programma tradizionale. In ogni caso, andrebbero adattati i manuali esistenti per lasciare spazio a brevi testi tematici e opere integrali ‘leggere’. Ho indicato la piattaforma Edpuzzle perché può interfacciarsi a classroom ma è più versatile di classroom con classi aperte; soprattutto, permette di realizzare percorsi ibridi che gli studenti possono attraversare seguendo passo passo videolezioni asincrone complete di domande e note audio, adattando così modi e tempi personali di apprendimento.
Queste sono solo alcune possibilità, ancora da approfondire. L’ultima è molto impegnativa, ma è sicuramente la più efficace. Si dovrebbe imparare a studiare e a creare opere audiovisive montando testi, foto, audio, video. Il tutto in una classe aperta. I ragazzi sono stimolati a usare app per scopi reali e credibili, in un contesto non individuale o competitivo, ma pubblico; possono vedersi ed essere visti; sperimentano come un’opera nasca sempre da un’effettiva volontà di comunicare, dalla necessità di esprimere; capiscono che il messaggio ha bisogno di un mezzo appropriato.
Sul terreno specifico del sostegno, resta fondamentale il coinvolgimento dei colleghi dei laboratori artistici. Mai come in questo momento ciascuno fa ciò che può e impara dagli altri.
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veronica-nardi · 4 years
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Per festeggiare i drama visti quest’anno rispondo ad un quiz di 45 domande sulle serie tv, prendendo in esame solo i drama visionati in questo 2019. 
Grazie a @dilebe06 per avermi taggata in questo divertente quiz.
Le serie in questione sono, in ordine cronologico: Meteor Garden, L'uomo della regina In-hyeon, The Legend, The Untamed, Secret Garden, Designated Survivor 60 Days, Strong Woman Dong Bo Soon, Shining Inheritance, You Are Beautiful, Vagabond.
Avvertenza: molte domande avranno come risposta "The Untamed". Non ammetto lamentele.
1. Serie tv preferita: The Untamed.
Basta anche solo dare un'occhiata al mio profilo per capirlo. Questa serie mi ha all'inizio stuzzicata, interessata, ho cominciato a guardarla sapendo che prima o poi sarebbe scoppiata la scintilla, finché è arrivato il momento in cui mi ha letteralmente rubato il cuore.
Amo questa storia, amo i personaggi, le relazioni complesse tra di loro, gli intrecci, le riflessioni date, le mille e travolgenti emozioni provate nel corso della storia, amo le musiche, le ambientazioni, i dettagli.
È una storia che ti prende e ti trascina a fondo in mezzo alle lacrime e al dolore, ma che poi ti prende per mano e ti aiuta a risalire e a risanare le tue ferite, fino ad accompagnarti al liberatorio e tifatissimo lieto fine (perché sì, Lan Zhan e Wuxian alla fine stanno insieme, non voglio sentire repliche, confermato dallo stesso attore protagonista). E allora prendi un bel respiro e pensi che tutto quello che c'è stato, ne è valsa la pena vederlo.
Se devo definire questa storia in una parola (è dura!) dico che The Untamed è una storia di perdono. Molti personaggi compiono un percorso di perdono verso se stessi e/o verso gli altri. Un perdono per i rimorsi, i rimpianti, i sensi di colpa, per la mancanza di coraggio, gli errori fatti, le cose dette e non dette.
Alcuni ce la fanno, altri no.
Soprattutto il protagonista incarna questo concetto: dopo tutto quello che ha passato e fatto, Wuxian trova la forza di perdonarsi per essersi punito così a lungo, scoprendo che merita di essere amato e che deve avere il meraviglioso coraggio di essere felice.
E lui ce l'ha fatta, grazie a Lan Zhan.
2. Serie tv che ti è piaciuta meno: Secret Garden.
Non è spazzatura, esiste certamente di peggio, ma è innegabile per me che questa serie poteva essere fatta meglio, moooolto meglio.
Non capisco tutto il successo che ha ricevuto, non capisco perché viene quasi elogiato a capolavoro. Non capisco perché la storia d'amore raccontata è innalzata a una delle più belle e struggenti mai viste.
È una storia che, seppur piena di cliché, aveva un buon potenziale, e il problema è che è stato sfruttato male. Lo scambio dei corpi poteva essere una cosa carina, ma a parte essere divertente, non ha portato a nessuna evoluzione dei protagonisti.
Alla fine lui evolve nel modo più inutile che abbia mai visto, con la morale "basta il pensiero" (volevo vederlo diventare davvero uno straccione!), e con lei che si innamora quasi a caso.
Di questo drama salvo solamente la colonna sonora e l'adorabile Oska.
3. Protagonista maschile preferito: Meteor Garden.
Ero pronta a scrivere "Wei Wuxian" senza nemmeno pensarci (anzi, l'avevo già scritto, perché Wuxian vince, e vincerà sempre, a mani basse), ma vedendo che successivamente seguirà la domanda del personaggio più amato, ho pensato di evitare una ripetizione e di scegliere un altro protagonista che ho amato moltissimo: Daoming Si.
Esilarante, sopra le righe, arrogante, gentile, prepotente, questo personaggio mi ha fatto fare cinquanta episodi di risate. Mi è piaciuto tantissimo il modo in cui è stato messo in scena e il suo percorso lungo la storia.
Profondamente innamorato di Shancai, il suo amore è incrollabile e perseverante. Tuttavia non mette in scena il suo amore in modo sdolcinato e non è il classico principe azzurro. Ha i suoi diretti, fa i suoi errori, e questo me lo rende ancora più apprezzabile.
La mia antipatia nei suoi confronti è durata tipo cinque episodi, poi ho cominciato semplicemente ad amarlo tanto quando aspetta Shancai per tre ore sotto la pioggia, quando la salva dai delinquenti o dalla tempesta di neve, quando la insegue senza sosta deciso a non mollare.
Indimenticabili i momenti in cui si finge morto, o finge di aver perso la memoria, l'ultimo appuntamento a Londra, quando viene sorpreso dalla sorella mentre bacia Shancai, quando è disposto a morire di fame pur di lottare per il proprio amore.
Insomma, i bei momenti sono davvero tanti.
4. Protagonista femminile preferita: Strong Woman Do Bong Soon
Lo ammetto, sono stata indecisissima tra Go Hae-ri, Shancai e Do Bong Soon. Alla fine ho deciso di premiare quest'ultima per la sua adorabilità.
Mi è piaciuta davvero tanto. Mi è piaciuto come abbia passato la vita a nascondere la sua forza come se fosse una maledizione maligna, per poi, grazie a Min Min, capire che proprio quella forza la rende la donna meravigliosa e desiderosa di giustizia che è.
Adorabile, tenera, dolce, simpatica, coraggiosa, determinata. Mi è sempre piaciuto il suo portamento, il suo modo di fare tenero ma che non si lascia mettere i piedi in testa. L'ho trovata incredibilmente adorabile in tutti quei momenti in cui sembra una teenager innamorata, mi sono intenerita quando la vedevo confusa e sorpresa davanti all'amore di Min Min, come se non potesse credere di poterlo ricevere.
Mi è piaciuto come si sia lasciata andare lentamente, dolcemente, dopo aver conosciuto il suo presidente e aver imparato non solo a rispettarlo, ma anche a volergli bene e a sentire la sua mancanza.
Un personaggio femminile davvero carino, e l'accoppiata con Min Min poi, è stata adorabile.
5. Miglior coppia: The Untamed.
Per quanto abbia amato le meravigliose coppie di Meteor Garden e Strong Woman, la wangxian vince su tutti. Una storia d'amore che sprigiona tutta la sua potenza emotiva senza mai mostrare nemmeno un bacio E ANCHE SOLO PER QUESTO MERITA UN APPLAUSO.
Non potendo esprimersi con una vera e propria dichiarazione d'amore, i due protagonisti confessano i loro sentimenti in altri modi, che mi hanno fatto emozionare molto di più dei classici "ti amo", "mi piaci", "ti penso sempre".
Comporre una canzone per celebrare la persona amata, il desiderio di morire tra le braccia della persona che ami nonostante sia un tuo "nemico", definirsi anime gemelle, non esitare a buttarsi in un dirupo per proteggerlo, schierarsi apertamente con lui mettendosi contro il mondo intero.
Capite perché li amo?
Un amore costruito nell'arco di cinquanta episodi, forte, potente, bello, pulito, tenero, un amore soprattutto atteso, costellato di rimpianti e rafforzato dalla sofferenza, che alla fine esplode in tutto il suo coraggio.
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Premio questa coppia anche solo per questa scena, un momento per cui ancora urlo internamente come una tredicenne di fronte a Leonardo DiCaprio ai tempi del Titanic.
6. Miglior scena d'azione: Vagabond.
Ok, sono stata seriamente tentata di mettere la scena della lotta contro la Tartaruga di The Untamed giusto per farmi due risate. E poi chi se lo scorda Wei Wuxian che lotta contro la forza di gravita per dieci minuti buoni?
Ma devo essere sincera, e ammettere che la scena d'azione che mi è piaciuta di più viene da Vagabond. Certo, questa serie è un'azione continua!
Mille inseguimenti, sparatorie, combattimenti, bombe, cecchini. C'è solo l'imbarazzo della scelta. Personalmente, ho deciso di premiare la scena (più che scena è una sequenza) in cui i protagonisti devono portare il signor Kim a testimoniare in tribunale.
Una corsa mozzafiato durata mezza puntata, che mi ha tenuta incollata davanti lo schermo per tutto il tempo, con l'ansia che non potessero farcela dopo tutti gli sforzi compiuti.
Ed è una sequenza bella non solo per la sua parte d'azione, ma anche perché è piuttosto potente a livello emotivo. Ho pianto come una bambina nel vedere i famigliari delle vittime scoppiare in tutto il loro coraggio e farsi avanti per proteggere con i loro corpi il copilota, perché l'importanza della verità era più forte delle loro vite.
Un momento davvero toccante.
7. Miglior momento comico: You Are Beautiful.
Questa serie è piena di momenti comici che mi hanno fatto ammazzare dalle risate. Primo su tutti, che mi ha proprio fatto piangere, è quando la SCALTRISSIMA protagonista finisce sul tetto di un camion che la porta per le strade della città, con Tronky che la insegue correndo come un pazzo.
Non posso fare a meno di ridere tutte le volte che ci penso.
8. Miglior bacio: Meteor Garden.
Siccome tra Wei Wuxian e Lan Zhan di The Untamed non c'è mai stata nemmeno l'ombra di un bacio (MALEDETTA CENSURA CINESE!!), premio Daoming Si e Shancai.
I loro baci sono estremamente carini e puliti, se devo scegliere il mio preferito dico quello in cui è Shancai a prendere l'iniziativa. Ho un bel ricordo di questo episodio, per la prima volta ho visto Shancai guardare Daoming Si con occhi diversi, finalmente l'ho vista presa, innamorata.
Mi è piaciuto come lo afferra per la cravatta e lo attira a sé, quel sorriso semplicemente felice prima di lasciarsi andare, e poi il bacio, e poi lei che corre via, con Daoming Si che la lascia fare quasi inebetito per la sorpresa, per poi toccarsi le labbra dopo che lei è corsa via, come se non riuscisse a crederci.
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9. Miglior Villain: The Untamed.
Qui non posso non premiare il sadico psicopatico Xue Yang, che ho amato alla follia fin dal primo momento che l'ho visto. A livello di intelligenza e strategia, Jin Guangyao lo batte su tutta la linea, ma premio Xue Yang per l'impatto emotivo che ha avuto su di me.
Ho amato l'arco narrativo alla Città di Yi, le cui vicende mi hanno spezzato il cuore. Xue Yang è psicopatico, crudele, sadico. Inganna il povero Xiao Xingchen facendogli uccidere degli innocenti, solo per il gusto di vederlo sporcarsi, macchiarsi, così da non poter più essere il cultore dalla famosa reputazione cristallina e dall'anima immacolata.
Xue Yang TI RIDE IN FACCIA dopo averti fatto del male, perché veder soffrire le persone lo diverte, gli fa passare il tempo, lo aiuta ad ammazzare la noia, è il suo gioco preferito.
Cresciuto per le strade in mezzo ai delinquenti e alla povertà, circondato dall'indifferenza e dalla crudeltà della gente, considerato solamente un rifiuto umano, la mancanza di amore lo ha trasformato nel mostro malvagio che conosciamo.
Un personaggio crudo e tragico che non ho potuto non amare.
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10. Miglior Ost: The Untamed.
The Untamed sfoggia una delle colonne sonore più belle che abbia mai sentito, non è raro che mi ascolti la soundtrack durante le mie passeggiate. Travolgente, sentita, struggente, dolce, emozionante.
Quando ascolto la melodia del flauto mi viene voglia di suonarlo io stessa per rilassarmi, quando ascolto la musica del Pontile del Loto vorrei poterci andare di persona.
Le mie canzoni preferite sono, ovviamente, la Wangxian, la canzone di Wei Wuxian e quella di Shijie. Non nascondo che quest'ultima mi ha fatto piangere come una bambina in più di un'occasione.
11. Miglior ambientazione/location: The Untamed.
Scusate, ma sono innamoratissima dei Meandri delle Nuvole e del Pontile del Loto. Mi chiedo sempre quale dei due preferisco, ma mi è davvero difficile dare una risposta.
Amo la montagna e i posti tranquilli, quindi la casa del Clan Lan è perfetta per me. Quando li vedo, vorrei sempre poter passeggiare per quei sentieri in mezzo alle cascate, ascoltare il rumore dell'acqua e rilassarmi in mezzo alla natura.
Ma mi ricordo anche cosa provai quando vidi il Pontile del Loto per la prima volta: rimasi incantata. Il molo con le barche, il fiume, l'andirivieni di persone sorridenti tra loro, i fiori di loto, i colori, la sala del trono, tutto così luminoso e dall'aria famigliare.
Se mi chiedessero di scegliere uno dei due posti dove passare il resto della vita, mi troverei in seria difficoltà.
12. Miglior scena WTF?!: Strong Woman Do Bong Soon e The Untamed.
Qui devo PER FORZA mettere due scelte.
La storyline dei gangster e dei teppistelli di strada di Strong Woman è una delle cose più inutili e no sense che abbia mai visto, e tutta la questione della "cacca" (sì, la cacca) è completamente e totalmente WTF.
Per The Untamed, la scena WTF è questa: Jin Guangyao e sua moglie stanno parlando del loro matrimonio incestuoso, delle atrocità commesse da lui, del figlio morto, lei è scioccata e disperata, e Jin Guangyao se ne esce con "Tesoro, abbiamo ospiti".
Le priorità da fare invidia a Hermione Granger.
13. Personaggio più intelligente: The Untamed.
Ci ho pensato, e qui devo dividere le cose.
Come personaggio più intelligente a livello politico, strategico e sociale dico Nie Huaisang. Faccio i miei più sentiti complimenti anche a Jin Guangyao per essere stato un perfetto genio del male, ma la medaglia d'oro devo consegnarla al Signor Non So Niente per essere riuscito a capire, incastrare e battere il villain numero uno della storia.
Invece, a livello di "magia" diciamo, il personaggio più intelligente è di sicuro Wei Wuxian. Voglio dire, chi altri sarebbe sopravvissuto ai Monti della Sepoltura privo del Nucleo D'oro, riuscendo addirittura a creare una nuova arma potentissima e infine uscire da quell'inferno più potente di quando ci era stato gettato?
14. Personaggio meno intelligente: You Are Beautiful.
Go Mi-nyu/Jemma è il personaggio semplicemente più ingenuo che abbia mai visto. Approfittarsi di lei è la cosa più facile del mondo.
Capisco perché sia così: è cresciuta in un convento circondata da sante suore e da preghiere quotidiane, non ha conosciuto altro che amore e semplicità. Non sa nulla del mondo esterno, di come funzionano davvero le cose, di quanto possano essere cattive le persone.
Per questo non si accorge di quanto sia dispettosa, immatura e meschina la Finta Fata, che non fa altro che prendersi gioco di lei in tutti i modi che le vengono in mente, perché tanto Jemma la lascia fare.
Non importa quanto siano espliciti i tuoi comportamenti, Jemma è una che non capisce se non le dici chiaro e tondo "tu mi piaci", e anche allora penserà di aver capito male.
15. Miglior personaggio comico: Strong Woman Do Bong Soon.
Oh Dol-ppyeo, il Capo Leader della sezione dove la protagonista vuole lavorare, è stato un personaggio semplicemente esilarante. L'ho amato fin da quando ha messo piede in scena, mi ha fatto fare mille risate tra le sue grida stridule e i suoi comportamenti da "Drama Queen".
16. Miglior Second Lead: Strong Woman Do Bong Soon.
In Kook-Doo, l'amico poliziotto della protagonista, è stato un ottimo Second Lead che mi è piaciuto davvero tanto.
Un bravo ragazzo, un leale poliziotto, un vero amico, si accorge dei sentimenti che prova quando ormai è troppo tardi, quando ormai lei è innamorata del presidente.
Mi ha intristito davvero un sacco quando nel finale l'ho visto rimanere da solo, per strada, la notte, con un regalo tra le mani che non potrà mai dare alla sua amata perché ormai lei ha dato il suo cuore a un altro.
Mi è piaciuto anche molto il rapporto col protagonista. I due sono rivali in amore, si odiano, si insultano, fanno quasi a cazzotti in più di un'occasione, ma alla fine si rispettano, imparano a collaborare e a mettere da parte la competitività amorosa per catturare il criminale e proteggere la protagonista.
17. Miglior momento triste: The Untamed.
Ok, la risposta sono sicura che è quella. Ma mi trovo in difficoltà nel scegliere un solo momento da decretare come il più triste. The Untamed ha un'intera collezione di momenti tristi e dolorosi, sceglierne uno è piuttosto arduo. È come se mi mettessero davanti delle torte tutte al cioccolato di forme diverse, e mi chiedessero di scegliere quale preferisco. Cioè, è uguale!
Pensandoci, mi vengono in mente vari momenti. L'addio della Signora Yu, Wuxian che confida alla sorella di sentirsi in colpa, il sacrifico del Nucleo, il prezzo che Wuxian deve pagare per sopravvivere ai Tumuli, la separazione con Lan Zhan sotto la pioggia, l'addio di Wen Qing, la lontananza forzata tra Wuxian e i suoi fratelli, la morte di Shijie, la scena del suicidio sul dirupo, tutti gli scontri tra Wuxian e Jiang Cheng, la dolorosa attesa di Lan Zhan e i suoi rimpianti.
In pratica, dall'episodio 15 al 33, The Untamed è un lungo momento triste.
Ho realizzato che la cosa che mi mette più tristezza in assoluto è la solitudine di Wuxian: la sua lotta solitaria con il dolore, e soprattutto la battaglia che deve affrontare da solo contro il mondo.
Non so se questo sia il momento più triste per me, ma so che mi trasmette molta tristezza anche solo a pensarci:
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Wuxian, che si è costretto a lasciare alle proprie spalle i suoi amati fratelli per tornare a proteggere gli Wen, ripensa alle promesse fatte, al Pontile del Loto, a Shijie e al nipotino che potrebbe dargli, un nipotino che forse non potrà mai vedere.
18. Miglior finale: The Untamed.
Nel finale di The Untamed, mi è piaciuto tantissimo come si è conclusa la storyline tra Wuxian e Jiang Cheng: oserei dire in modo perfetto.
Due fratelli con un rapporto complicato, spesso in contrasto; rabbia, rancore e dolore riempiono i loro incontri. Due fratelli cresciuti insieme tra alti e bassi, ma alla base un sincero e forte affetto crea tra loro un legame indistruttibile.
Il modo in cui finisce tra loro è molto dolceamaro e realistico. Prendono strade separate, ma si separano con finalmente la pace nel cuore, dopo essersi chiariti, consapevoli che l'uno per l'altro ci saranno sempre.
E aggiungo che la scoperta finale di Jiang Cheng che anni prima si sacrifica per salvare il fratello, è uno dei colpi di scena dell'ultimo minuto più belli che abbia mai visto. È commovente, toccante, e assolutamente sensato.
Mi ha enormemente colpito scoprire che nonostante avesse appena perso i genitori, fosse scioccato, pieno di rabbia e di dolore, nonostante avesse appena accusato Wuxian di quanto accaduto, non abbia esitato quando ha visto il fratello in pericolo. E anche se in seguito si è sentito tradito da Wuxian, non si è mai pentito di quella scelta.
Per me, è stato come ricevere uno schiaffo in faccia, mi sono anche sentita in colpa per tutte le volte che dentro di me mi sono arrabbiata con lui. Ora, continuo ad arrabbiarmi a volte, ma ho anche imparato a volergli un gran bene, e col senno di poi lo proclamo uno dei personaggi più belli di The Untamed.
19. Miglior Outfit: The Untamed.
Premetto che rimango ancora scioccata di fronte a certi outfit asiatici, nel senso che secondo me agli attori mettono addosso le prime cose che trovano nell'armadio, altrimenti non mi spiego certe... robe.
Detto ciò, ho trovato molto carini i costumi di Shijie, tipo questo:
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20. Miglior Bromance: Designated Survivor 60 Days.
Ok, sono indecisissima tra il Presidente Park e il segretario Cha di Designated Survivor, e Xiao Xingchen e Song Lan di The Untamed. Entrambe le coppie hanno ottimi motivi per essere scelte.
Credo che alla fine sceglierò la prima perché i personaggi in questione hanno un'evoluzione, e la scena della praticamente "dichiarazione d'amore" alla conferenza stampa, mi fece piangere.
È stata davvero una bella emozione vedere scoppiare questa fiducia tra il presidente e il suo segretario. Curiosa di vedere come evolverà il rapporto nella seconda stagione (perché vi conviene farla una seconda stagione, se non volete ritrovarvi @dilebe06 con i forconi sotto casa).
21. Personaggio più odiato: You Are Beautiful.
La Finta Fata è un personaggio che mi è stato totalmente SUL CU*O fin dall'inizio. Da quando l'ho vista in scena la prima volta ho capito che era la persona più falsa e meschina della serie. L'ho trovata incredibilmente antipatica, e non l'ho mai sopportata.
Falsa, meschina, arrogante, egoista, capricciosa, immatura, intestardita a tal punto all'idea di stare con Tronky da investire e calpestare i sentimenti di tutti, anche quelli del ragazzo che le piace.
Due sono stati i momenti in cui l'ho odiata di più: quando si appropria del fermaglio (giù le mani, stronza!!), e quando fa indossare a Jemma le scarpe di Shin Woo, facendo soffrire come un cane il povero ragazzo, mettendo in imbarazzo Jemma, e ferendo anche Tronky.
Potevo capire (ma non giustificavo) il comportamento egoista e ossessivo di Seung Mi, illusa di poter sposare Hwan dopo che il ragazzo l'ha tenuta vicino a sé per anni. Ma qui la Fata agisce senza cognizione di causa, non ha la benché minima scusante, perché non solo Tronky non è interessato a lei, ma proprio LA DETESTA.
Ma lei non accetta che qualcuno possa voltare le spalle alla bellissima Fata Nazionale, e quindi vai giù di cattiveria.
22. Personaggio più amato: The Untamed.
Wei Wuxian è, e sempre sarà, il personaggio più amato della mia vita. Non mi era mai capitato di incontrare un personaggio con cui sentissi un'empatia così forte, un personaggio che non mi stanco mai di vedere, un personaggio che trovo tanto sfaccettato, complesso, affascinante.
È l'elemento che mi ha colpito di più quando ho visto il primo episodio. Ho pensato "questo tizio è geniale", ho sentito subito una forte simpatia per lui e in poco tempo mi sono perdutamente innamorata.
Sbarazzino, giocoso, leale, generoso, socievole, coraggioso, dalla mente geniale, sveglia e sempre un passo avanti agli altri; impulsivo, avventato, insolente, sfrontato, tanto arrogante da essere vergognoso. E la lista potrebbe continuare. È davvero un personaggio che non è possibile raccontare in poche frasi.
L'ho seguito lungo tutto il suo percorso. Mi ha fatto divertire quando era ancora un ragazzino innocente e insolente, mi ha fatto versare tante di quelle lacrime durante tutte le tragedie che avvengono, mi ha spezzato il cuore vederlo morire, ero contenta quando l'ho visto rinascere, mi ha fatto sorridere con orgoglio vederlo fare il Coach con i discepoli, mi ha resa fiera vederlo maturare a poco a poco.
Sono convinta che almeno metà del successo di questa serie sia dovuto a lui. Wei Wuxian è un personaggio incredibilmente affascinante, adorabile, per il quale è semplicemente impossibile non provare simpatia.
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È un personaggio che rompe gli schemi. Non mi era mai capitato di vedere la "magia cattiva" usata per fare del bene. È anticonvenzionale, che distrugge la classica immagine dell'eroe senza macchia: è davvero uno dei personaggi più arroganti che abbia mai incontrato.
Una cosa che adoro di lui è l'intensità emotiva che ha saputo darmi, mi ha distrutto ma non ho potuto non amarlo profondamente. Avrà sempre un posto specialissimo nel mio cuore. Potrei stare qui ore a parlare di lui ma è meglio evitare.
23. Peggior Finale: The Legend.
Questa cosa ancora me la lego al dito tutte le volte che ci penso.
Il finale di questa serie è inspiegabile, nel senso che NON SI CAPISCE COSA CAZ*O SUCCEDE, e non lo posso accettare.
Per me, un finale incomprensibile è peggio di un finale insoddisfacente o favolistico. Questi ultimi, anche se difettosi, almeno ci posso parlare sopra e posso criticarli, ma se non capisco cosa succede, di cosa diamine parlo???
24. Miglior Attore: The Untamed.
Fate largo, prego, alla scoperta dell'anno. Al ragazzo che merita una statua per il lavoro fatto. Alla giovane promessa che ha incantato tutti a una delle sue prime prove attoriali.
Per me, Xiao Zhan ha tenuto in piedi la serie in modo semplicemente magnifico. Mi sono completamente innamorata di questo attore e della sua incredibile e limpida espressività.
Wei Wuxian è un personaggio complesso, sfaccettato, con mille sfumature diverse. È giocoso, spensierato, arrogante, schietto, impulsivo. Attraversa ben tre fasi nel corso della storia, ognuna delle quali richiede che sia modellato in un certo modo. Wuxian esterna tanto, ma altrettanto è quello che trattiene dentro di sé, e interpretarlo non è facile.
Ho letto vari commenti di gente che non credeva possibile che il personaggio di Wuxian potesse prendere vita, per poi ricredersi con grande sorpresa dopo aver visto l'interpretazione semplicemente PERFETTA di Xiao Zhan.
Non ho ancora letto un commento o una recensione che non definisca la sua performance meravigliosamente impeccabile.
25. Miglior Attrice: Strong Woman Do Bong Soon.
Di nuovo, sono stata a lungo indecisa tra lei e la protagonista di Vagabond. Sono state bravissime entrambe, ma alla fine premio l'attrice di Strong Woman perché a livello emotivo mi ha dato di più.
Tutte le emozioni del suo personaggio le ho trovate molto fluide, naturali, spontanee, sincere. Ho vissuto la sua ansia, la sua angoscia, la sua paura, i suoi pianti, la sua sorpresa, la sua felicità, la sua frustrazione.
Anche se il suo personaggio è, in alcuni momenti, chiaramente caricato, le sue emozioni sono molto umane e le ho trovate tutte molto credibili.
26. Miglior Cast: The Untamed.
Uno dei cast più belli e talentuosi che abbia mai visto. Tutti giovani promettenti, sanno recitare, cantare, ballare. E molti di loro non hanno nemmeno molta esperienza alle spalle.
I due protagonisti sono nel mondo della recitazione da pochi anni, ma sono stati entrambi superbi. E anche tutti gli altri si sono dimostrati dei giovani attori di grandi capacità.
La fluidità e la naturalezza che scorrono tra i personaggi mentre guardi la storia, sono talmente credibili da farti dimenticare che stai guardando degli attori che recitano. Gli attori sono diventati le reincarnazioni dei personaggi che interpretano. Un applauso a tutti quanti.
27. Quale personaggio avresti voluto essere e quale non avresti voluto essere: Meteor Garden e The Untamed.
Avrei voluto essere Shancai per il solo motivo di avere Daoming Si come fidanzato. Scusate ma un'occasione così non me la perdo. Già rido al pensiero. Questo ragazzo è oro colato.
Ricco da fare schifo (Wuxian invece è un poveraccio, per questo non lo scelgo), con una villa maestosa, macchine di lusso, la possibilità di viaggiare e andare dove ci pare quando ci pare. Per non parlare di tre amici fantastici come gli F4: a Lei chiederei di suonarmi il violino, con Meizuo e Ximen giocherei a carte e mi farei delle belle chiacchierate.
Ma a parte questo, CON DAOMING SI COME FIDANZATO NON MI ANNOIEREI MAI.
Invece, il personaggio che NON avrei voluto essere è Lan Zhan. In realtà ce ne sono vari, ma alla fine ho scelto lui.
Non avrei voluto essere nei suoi panni quando si è sentito confuso di fronte alla magia usata da Wuxian, talmente confuso da smarrire il coraggio di stare comunque al suo fianco.
Non avrei voluto provare la sua preoccupazione e la sua angoscia, il sentire le mani legate, nel vedere Wuxian distruggersi ed essere distrutto lentamente, dalla sua magia e dal mondo contro di lui.
Ma soprattutto...
Non vorrò mai sapere cosa significa veder morire davanti ai tuoi occhi la persona che ami consapevole che sei parte responsabile della sua morte. Vivere per sedici anni (sedici anni!, e per quanto ne sapeva lui poteva anche essere tutta la vita) con i rimpianti di non essere stato abbastanza coraggioso e averlo lasciato solo quando aveva più bisogno di aiuto.
28. Di quale serie vorresti un seguito: The Untamed.
Sarebbe carino avere un seguito di Meteor Garden anche solo per il gusto di vedere ancora Daoming Si, ma siccome sono spudoratamente di parte, se dovessi scegliere una serie di cui avere un seguito sarebbe The Untamed.
Anche se ammetto che non so bene di cosa potrebbe parlare.
Ma tanto potrebbero anche fare una serie di settanta episodi con Wuxian e Lan Zhan che si guardano con amore negli occhi, e io la guarderei tutta senza stancarmi un attimo.
29. Quale ship ti è piaciuta di meno? Secret Garden.
La ship tra i due protagonisti non mi ha mai preso, non li ho mai tifati, non mi sono mai emozionata, non mi è mai scattata la scintilla. Sapevo che si sarebbero messi insieme, era telefonato, ma non me ne è mai fregato qualcosa.
Tra i due ho visto vari problemi: lui che la tratta a merda, le dice che è una stracciona, lei che non fa altro che chiedere scusa come se essere povera sia davvero una colpa; mancanza di sottotesto o di profondità, lui che la "corteggia" in modo a tratti vergognoso, lei che mi sembra presa quanto un manico di scopa.
Ho sempre shippato molto di più Oska e la sua ex, che almeno compiono un sensato e graduale percorso di consapevolezza e maturazione.
30. Una frase che ricordi o che ti è rimasta impressa? The Untamed.
Tante, ma scelgo questa:
"Lan Zhan, se un giorno dovessi scontrarmi con loro, preferirei combattere fino alla morte contro di te. Se devo morire, almeno, morire per mano tua, non sarebbe una morte dolorosa."
Dite quello che volete ma questa è UNA FOTTUTA DICHIARAZIONE D'AMORE.
E incentivata dalle circostanze, è una delle cose più belle e profonde che abbia mai sentito.
31. La serie di cui faresti un rewatch adesso? Meteor Garden.
Siccome di The Untamed sto GIÀ facendo il rewatch proprio in questo momento (e non mi stancherò mai di farlo), dico Meteor Garden. A volte ripenso a certe scene della serie, e mi viene voglia di rivederla.
È scorrevole, simpatica, ricca di emozioni diverse, fa ridere, piangere, fa emozionare. La storia d'amore è bella, difficile, con alti e bassi, ma quando entrambi accettano i propri sentimenti partono come un treno e complimenti a chi riesce a fermarli.
È una serie che per me rappresenta un rewatch perfetto.
32. I tre uomini e le tre donne più belle delle serie che hai visto?
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Di donne ne ho messe quattro ma sticaz*i.
33. A quale personaggio assomigli?
Domanda bastardissima. Ci ho pensato per due giorni. Sono arrivata alla conclusione che non c'è UN SOLO personaggio in cui posso rispecchiarmi. Penso di essere una persona troppo complessa e sfaccettata per poter assomigliare a un solo personaggio.
Sono un miscuglio: ho la gentilezza e la tranquillità di Sizhui, la riservatezza e il portamento di Wen Qing, il soffrire in silenzio di Wuxian, ho una parte fan girl che mi ricorda l'adorabilità di Do Bong Soon e Min Min, ho l'eterna indecisione di Shancai ma anche la sua carica, ho l'animo sognatore e romantico di Oska.
Insomma, un minestrone.
34. Serie tv per riflettere? The Untamed.
Sono decine le pippe mentali che ANCORA mi faccio guardando questa serie. Sono estremamente affascinata dai personaggi, dalle relazioni che li legano, dalle tematiche portate in campo. Ci sono davvero un milione di cose da dire.
Ho trovato incredibilmente interessanti le relazioni di: Wuxian e Jiang Cheng, Wuxian e Lan Zhan, Xue Yang e Xiao Xingchen, Lan Xichen e Jin Guangyao. Ognuna di queste mi ha spinta a riflettere e a pormi domande di svariato tipo.
Interessante anche la questione dei sopravvissuti Wen e le varie reazioni dei personaggi di fronte a essi.
Grazie a questa serie cerco sempre di ricordarmi di guardare le cose non solo dal mio punto di vista, ma cercare di comprendere anche la visione di chi mi sta accanto.
Una cosa che dovrei imparare a dire più spesso è "mi dispiace" e "grazie".
Ma la lezione più grande di tutte che mi ha dato questo drama è questa: "Cosa è bianco e cosa è nero? Cosa è giusto e cosa è sbagliato?"
35. Peggior Outfit: You Are Beautiful.
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E non dico altro.
36. Peggior attrice: The Untamed.
Non mi veniva in mente un'attrice da classificare come peggiore, poi ho avuto l'illuminazione: la moglie di Jin Guangyao. L'unico neo negativo del fantastico cast, una donna che non è riuscita a trasmettermi la disperazione, l'angoscia e il disgusto che avrebbe dovuto provare in quel momento.
L'ho vista come una Barbie molto truccata e molto finta. Sfido chiunque a non correre in bagno a vomitare nel scoprire quello che ha scoperto lei, con a fianco un mostro del genere come marito. Invece lei ha reagito tipo così: "Come hai potuto?!", faccia un po' scossa, punto.
Meno male che l'hanno tolta di mezzo nel giro di un episodio.
37. Peggior attore
Sono seriamente in difficoltà, perché NON NE HO ASSOLUTAMENTE IDEA.
Anche pensandoci, non mi viene in mente nessun attore che proprio non mi sia piaciuto nelle serie viste quest'anno.
Quindi non mi resta che nominare Kit Harrington. Lo so che non fa parte di un drama asiatico, ma vi prego, passatemelo XD.
38. Qual è il tuo genere di serie tv preferito?
Sicuramente le serie storiche. Mi sento incantata.
39. Preferisci le storie fantastiche o realistiche?
Dipende dalla storia narrata e dalle tematiche portate in campo, ma credo di preferire quelle fantastiche. La cosa importante è che abbiano qualcosa da dire e che non siano solamente uno spettacolo di magia e di effetti speciali.
40. Una coppia fittizia che non ha alcuna possibilità di concretizzarsi ma che tu shippi comunque? The Legend.
Il principe Dam Deok e la sacerdotessa Kiha. Oh, io li ho sempre shippati. Erano una coppia perfetta, cazzo. Erano cresciuti insieme, uno a fianco dell'altra, a cavalcare, parlare, conoscersi, condividere l'infanzia e la giovinezza.
Ho sofferto quando ho visto la coppia sgretolarsi per varie ragioni, e qui lo dico: da quel momento sono rimasta arrabbiata col principe e sono sempre stata dalla parte della sacerdotessa.
41. Una serie che, secondo te, merita di essere più conosciuta? The Untamed.
Scusate, lo so, sono scontata. E lo so, questo drama sta già riscuotendo un certo successo (pride❤), ma non è abbastanza.
Questa serie deve conquistare il mondo.
Muti e zitti.
42. Se dovessi uscire con un personaggio di una serie tv chi sarebbe?
Questa è una domanda bastarda. Sono talmente tanti i personaggi con cui vorrei uscire che non saprei chi scegliere. Ne dico uno con cui sarebbe davvero carino passare del tempo insieme: Jeremy di You Are Beautiful. È un cucciolino. Tenero, giocoso, allegro, pazzerello. Con lui passerei del buon tempo in armonia, andremmo in giro in moto, prenderemmo il gelato, faremmo le coccole a Jolie. E di certo non mancherebbe un giro sull'autobus magico.
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43. Se potessi far resuscitare un personaggio morto in una serie tv chi sarebbe? The Untamed.
Shijie, Jin Zixuan, Nie Mingjue, Jiang FengMian, la Signora Yu, Wen Qing. Ognuno di loro avrebbe degli ottimi motivi per essere riportato in vita, ma se devo sceglierne uno, dico Xiao Xingchen.
I personaggi rimasti hanno bene o male qualcuno accanto con cui vivere, l'unico ad essere rimasto davvero solo è Song Lan, quindi vorrei ridargli il suo compagno di avventure per vederli andare insieme per il mondo a combattere il male.
44. Se potessi eliminare un personaggio in una serie tv chi sarebbe? The Untamed.
Faccio la bastardata, e dico Nie Huaisang, così Wei Wuxian non sarebbe mai tornato in vita e Jin Guangyao avrebbe conquistato il mondo.
MUAHAHAHAHAHAHAHAHA
(Sì, una parte di me ha sempre tifato il genio del male dalle fossette assassine).
45. Se potessi vivere con un personaggio di una serie tv chi sarebbe? The Untamed.
Dico i discepoli. Sono degli amori, uno più adorabile dell'altro. Vivrei con i discepoli del Clan Lan nella tranquilla eleganza dei Meandri delle Nuvole, per poi andare a caccia notturna assieme ai discepoli delle altre Scuole.
Chi se la perde l'occasione di stare tra Jin Ling, Lan Sizhui e Lan Jingyi, e tutti gli altri meravigliosi ragazzi?
Mi divertirei un sacco ad assistere ai loro battibecchi, farei i complimenti a Sizhui per il suo buon comportamento, giocherei con Fata e andrei con loro all'avventura o a curiosare in giro.
Inoltre mi piace l'idea che per loro potrei essere una sorta di "sorella maggiore".
Mi sono divertita un sacco a fare questo quiz, anche se alcune domande sono state davvero bastarde! @dilebe06 rifacciamolo l'anno prossimo!
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