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#falegnami
xenomorfoalieno · 11 months
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QUEL BISCHERO DI BRIATORE
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sardies · 1 year
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Il gremio dei Falegnami ha festeggiato il patrono San Giuseppe
Al mattino la cerimonia dell’Intregu: il nuovo obriere è Danilo Fois. In serata la processione con tutti i gremi Continue reading Untitled
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tonisemitoni · 3 months
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Il Tempo e le Anime (A mio padre e a mia madre) - Parte diciottesima
Verso le Mura, oltre il canale di Reno ancora non tombato, innanzi alle solenni colonne del barocco Palazzo Tanari che aveva ospitato per una notte la regina Cristina di Svezia, Via Galliera molto si restringeva per cui il pieno sole dell’estate la illuminava perpendicolarmente solo per poche ore insinuandosi nell’angustio spazio tra i vecchi edifici che si opponevano; sotto i portici, la…
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ilpianistasultetto · 11 months
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“I figli dei falegnami dovrebbero fare i falegnami invece che andare a scuola”
L'ultima di Flavio Briatore.
E niente! Questa e' gente fatta cosi. Gente che odia profondamente chi non ce l'ha fatta, come ce l'hanno fatta loro. Quelli che, una volta arrivati non vogliono dare possibilita' ad altri perche' provano un profondo fastidio avere accanto qualcuno che possa fargli ombra. Un po' come quegli immigrati arrivati irregolari anni fa, accolti e poi sanati, che ora si schierano contro l'immigrazione irregolare al grido "lasciateli affogare".. Questa e' gente che considera "feccia" tutti quelli non al proprio livello; li vivono come merdacce nate dentro un letamaio e dentro quel letamaio devono morire. La cosa triste e' che ormai viviamo in un paese dove milioni di fantozzi applaudono i mega direttori galattici alla Briatore. Sono Briatore tantissimi politici e molte delle classi dirigenti; sono Briatore i lestofanti arricchiti, i capitalisti senza scrupoli e tutti quei nuovi mostri pronti a calpestare tutto e tutti pur di accumulare guadagni ingenti. Sono Briatore tutti quelli che emulano certi atteggiamenti di sbruffoneria, spavalderia e ripugnanza verso chi ha meno di loro. Sono Briatore quei milioni e milioni di persone qualunque che se la prendono con chi e' piu' povero di loro. Ormai siamo alla esaltazione della filosofia "briatorica". Non mi meraviglierei se vedessi nelle piazze roghi di opere di Platone, Socrate, Aristotele o di tutta la letteratura degli ultimi tre secoli come si faceva negli anni '30 del secolo scorso al grido "Flavio, Flavio Eja Eja, Alalà!!" @ilpianistasultetto
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ninocom5786 · 11 months
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Caro Briatore, che sei diventato miliardario con il lavoro altrui, che fai la morale su chi può o non può studiare negli atenei in base al mestiere del proprio padre, non capisci un cazzo di noi figli di operai, contadini, falegnami e muratori.
Io sono figlio di un operaio oramai in pensione da poco e ci ho messo 10 anni per laurearmi in lingue straniere. Adesso lavoro come assistente amministrativo a TD presso un istituto comprensivo nel bresciano.
E quelli come me non dovrebbero permettersi la laurea solo perché si è figli di lavoratori? E allora cosa dovrei fare, l'operaio come mio padre per forza? E tu come li paghi i tuoi dipendenti nelle tue aziende? Come troppi imprenditori fanno, naturalmente, solo miseri salari con più ore di lavoro.
La tua morale su chi può o non può andare all'università mi fa tantissima pena perché di noi figli di lavoratori non capisci una mazza. Tu pensa per i fatti tuoi che il resto ci penso io. E se fossi tuo figlio, mi sarei vergognato di avere un padre ricco così balordo, ignorante, arrogante e persino sfruttatore.
Se ci sono così tanti e anzi troppi suicidi nelle università e i figli di dirigenti di aziende e banche si laureano in così poco tempo, è perché la nostra università non è più eccellente, è scadente così come tutto il sistema scolastico italiano.
Il problema non siamo noi giovani che non riusciamo ad avere la laurea e un lavoro, non è questione di non aver voglia di lavorare, il problema vero siete voi che lagnate per mancanza di dipendenti nei settori più ambiti per poi pagare sotto i mille euro e lavorare più di otto ore.
Verrà un giorno, spero al più presto possibile, che voi e i vostri figli immersi nei miliardi vi metteremo con le pezze al culo e asseggerete ciò che noi stiamo affrontano.
Non è invidia, mio caro, è disgusto per ciò che vedo perché la vita che voi fate non è bella, è assolutamente brutta, cupa, grigia e triste.
A noi ci fare un baffo.
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rosaleona · 11 months
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Briatore: "I falegnami mandano i figli a scuola, così questi mestieri spariranno. Mio figlio? Niente università o va via di casa"
La butto lì: perché non manda Nathan Falco (o come si chiama, suo figlio insomma) a bottega da un falegname o da un muratore? Così contribuisce a non fare sparire i mestieri.
Poi le chicche:
1) "la povertà si vince non col reddito di cittadinanza ma dando lavoro" sì ma il lavoro va poi pagato coi soldi veri, non con quelli del Monopoli come fai tu e la tua degna amica Santanchè;
2) mio figlio va alla scuola Internazionale di Montecarlo dove la prima lingua è l' inglese, la seconda il francese e la terza l'italiano. Quest'anno la professoressa d'italiano si era messa in testa di insegnargli Pirandello. Io l'ho presa da parte e le ho detto " Oh, guarda che in questa scuola l'italiano è la terza lingua!" . Sembra abbia capito e adesso ha smesso."
Certo che ha capito. Ha capito che un ignorante vuole che il figlio resti ignorante come lui. E il fatto che il suddetto ignorante sia figlio di maestri elementari rende tutto ciò ancora più ingiustificabile.
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gimsydelfuturo · 1 year
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Oggi è San Giuseppe festa dei falegnami e festa del babbo
Ora io sono falegname e sarei anche padre credo
Credo perché mi auguro che quel maledetto dello spirito Santo non sia venuto a trovare la madre delle mie figlie prima di me
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bicheco · 25 days
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Sei anni fa un gruppo di architetti e di ingegneri di fama mondiale si è riunito a Berna e, dopo aver esaminato un centinaio di albi di Diabolik, ha valutato che per costruire tutti i rifugi del noto criminale e signora sarebbero occorsi, più o meno, 85 anni e dodicimila tra muratori, elettricisti, falegnami, idraulici eccetera.
P.s. Quello in foto è l'ispettore Valerio - Ginko - Mastandrea che parla col suo consueto accento di Clerville (ridente cittadina vicino alla Garbatella).
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girulicchio · 9 months
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L'ultima spesa
Forse non tutti sanno che Gesù aveva, in effetti, problemi di insicurezza e autostima bassa. Aveva pochi amici perché la storia del messia, piombatagli tra capo e collo già da bimbo, lo ha emarginato più di un po'. Chiunque abbia visto Dogma questo lo sa già. Quello che non sanno è che, all'atto dell'ultima cena, Gesù ha separato amici, discepoli e famiglia, organizzando, nella realtà dei fatti, tre ultime cene. Solo che, nella sua bontà infinita, non sapeva chi invitare e chi escludere. Avete presente quando torni da un viaggio e non sai a chi prendere o meno un souvenir? Ecco, più o meno lo stesso per Gesù.
Gli amichetti delle medie avevano già rifiutato tutti i suoi inviti precedenti, a causa delle malelingue palestinesi. Gli altri falegnami, figli e compagni di suo padre (quello terreno, insomma), avevano paura di ripercussioni in caso di schieramento con l'unto redentore: si vociferava di minacce da un bel po', dopo la storia dei primogeniti. E anche per questo, Gesù aveva molti scrupoli nel fare gli inviti. Poi, non sapeva come sistemare la gente ai tavoli: i farisei, invitati per bontà nonostante l'idiosincrasia reciproca, non potevano sedere accanto ai peccatori, altrimenti avrebbero battibeccato per tutta la serata, rovinando l'atmosfera triste e solenne. Ma cosa avrebbe dovuto fare, il figlio di Dio? Non invitare gli uni o gli altri? E che figura ci avrebbe fatto?
Poi, riguardo i familiari, i parenti di Giuseppe e di Maria non si potevano proprio sopportare. Mai a pensare di tenerli allo stesso tavolo: accadeva più spesso di quanto si possa immaginare che qualcuno lanciasse una pietra - non figuratamente, attenzione - e da lì si scatenasse una rissa, da raccontare ogni domenica come una giusta battaglia, che ognuna delle due parti sosteneva di aver vinto. Nessuno aveva mai accettato davvero questa storia del figlio della Vergine e ognuno aveva la propria opinione screditante nei confronti di Gesù e di uno dei due genitori. E sui dodici-tredici apostoli, non mi dilungo: la storia è ben nota, ci hanno già fatto dei quadri, anche. Tuttavia, quello che nessuno dice, è che si seppe in fretta che Gesù non sapeva dire di no. E allora, ecco che tutti ad imbucarsi alle ultime cene di Gesù: chi si professava un lontano parente, chi un presunto amico delle elementari, chi un nuovo adepto. Insomma, tutti volevano mangiare e bere a sbafo e a scrocco. Gesù si ritrovò praticamente dissanguato - certo, non è elegante dirlo così, ma tant'è... - e ogni giorno, fino al giorno prima delle cene, andava a ratificare i nuovi invitati alle sale e ad allungare la lista della spesa. Adesso potete capire perché ha accettato di buon grado la crocifissione: diciamocelo, è stata anche una bella liberazione. (Nessun Gesù è stato maltrattato durante la stesura di questa storia. Prima, ahimè, lo è stato eccome. Bastoni e pietre possono ferire, le parole anche, ma una volta che si è morti né questi, né quelli hanno alcun effetto)
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fatalquiiete · 11 months
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briatore ha detto che i figli dei falegnami devono fare i falegnami, ma allora come mai lui non fa la puttana ?
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sciatu · 2 years
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Barocco Siciliano - San Giuseppe dei Teatini (Palermo); Chiesa del Gesù (Palermo); Palazzo Alliata (Palermo); Palazzo Biscardi (Catania); Cappella dei Falegnami (Palermo); San Giorgio (Modica); Palazzo Ganci (Palermo)
Ti ho cercato nella bellezza ed eleganza delle cose, quelle dove si costruisce l’armonia e la grazia simulando la natura, rubandole simmetrie e colori, le alternanze di luci ed ombre, gli arabeschi dalle inesauribili curve ed i vuoti infiniti, cercando in un rigoglioso imitare, di creare un assoluto sublime, mistico e temporaneo. Ti ho cercato dove gli uomini hanno concepito l’assoluto, dove la perfezione è diventata quotidianità perché nei dolori del giorno vi fosse un angolo dove la pace si materializzasse e fosse possibile vederla, toccarla, sentirne la consolante concretezza per capirne l’essenza e viverne la forza. Ti ho cercata dove la ricchezza è solo un mezzo per arrivare oltre la triste semplicità del giorno e riconosce quanto vive oltre le umane faccende, quanto lontano l’uomo possa arrivare, rendendo reali i suoi sogni, dando forma alle sue illusioni, creando il bello con il nulla. Ancora ti cerco, errando nei campi inariditi dal sole d’agosto in cui mi riassumo, nei boschi fatti di alberi ed altari barocchi, tra spiagge di sabbia rosata a stanze dorate dai mille specchi. Ogni volta è stupore, ogni volta è emozione, ogni volta è vita.
I looked for you in the beauty and elegance of things, those where harmony and grace are built by simulating nature, stealing symmetries and colors, the alternation of lights and shadows, the arabesques with inexhaustible curves and infinite voids, looking in a luxuriant to imitate, to create the absolute Sublime, mystical and temporary. I have looked for you where men have conceived the absolute, where perfection has become everyday because in the pains of the day there was a corner where peace materialized and it was possible to see it, touch it, feel its consoling concreteness to understand its essence and live its force. I looked for you where wealth is only a means to get beyond the sad simplicity of the day and recognizes what is living beyond human affairs, how far man can go, making his dreams real, giving shape to his illusions, creating beauty with nothing. I am still looking for you, wandering in the fields parched by the August sun in which I summarize myself, in the woods made of trees and baroque altars, between pink sand beaches and golden rooms with a thousand mirrors. Each time it is amazement, each time it is emotion, each time it is life.
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pettirosso1959 · 11 months
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Bravo Briatore, viva le corporazioni e chi ha voglia di scorporare!
Secondo Briatore i figli dei trombai devono trombare, mentre per i figli dei falegnami solo seghe!
Però questo non mi pare tanto giusto.
Comunque non ha detto così. Sono andato a cercarmi l'intervista perché mi sembrava una affermazione troppo cretina anche per uno come Briatore. Fonte: video "Carta Bianca":
"Sono stato da un falegname la settimana scorsa. Tutti i falegnami nell'officina, nello studio, avevano più di 50 anni. Perché non avendo delle aziende che possono sopravvivere da sole, ai figli gli fanno fare altre cose. Li mandano a scuola, all'università. Noi ci ritroveremo tra 20 anni senza falegnami, muratori, gente che fa i controsoffitti". Ora,se esaminassimo il discorso senza pregiudizi, potremmo dire che Briatore ha evidenziato uno dei grossi problemi dell'Istruzione in Italia: il proliferare di Corsi di Laurea del tutto inutili e la mancanza di moderne Scuole Professionali. È giusto che i giovani, se sono dotati, diventino Ingegneri, Fisici, Matematici, Medici, ma dobbiamo essere coscienti che tali titoli non sono alla portata di tutti. Allora un buon artigiano adeguatamente formato, sarà sicuramente migliore, più utile e più soddisfatto anche economicamente dell'ennesimo dott. In Scienze Politiche o Legge...
Il fatto è che la maggior parte dei "dottori" che sfornano le università non sono ingegneri, fisici, matematici o medici, ma laureati al dams, in scienza della comunicazione, scrittura creativa, arti teatrali, studi intercurturali e decine di specializzazioni senza altro senso se non quello di creare cattedre universitarie, casualmente appannaggio TUTTE di quel pozzo di merda comunemente detto PD.
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abatelunare · 2 years
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Assurdità oniriche
Stanotte ho fatto un sogno assurdo, proprio perché credibile. Credevo di vivere nel mio consueto stato di veglia. Io e una mia amica eravamo stati coinvolti da uno scrittore (che conosco personallmente) in una questione spinosa. Avremmo dovuto piazzare delle bombe in alcuni edifici, che sarebbero di conseguenza saltati in aria. Così, diceva lo scrittore, daremo lavoro ai falegnami. La mia amica sembrava entusiasta. Io, però, non ero mica tanto convinto. È illegale, sostenevo, e se ci prendono finiamo in galera. Non ricordo se poi siano riusciti a convincermi. Mi è rimasta l’immagine che credo abbia concluso il sogno. Io che do un bacio alla mia amica. E le dico: adesso vediamo, eh.
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chiaema · 1 year
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Forse, questo tra tutti è stato l’anno più speciale.
Ci ha demoralizzato, spesso. Ci ha messo a dura prova in molte situazioni, ma ci ha reso fieri di ció che siamo e di ció che abbiamo costruito insieme.
Ci ha fatto diventare muratori, arredatori, imbianchini, falegnami, giardinieri. Ci ha fatto emozionare, tanto.
È stato l’anno dei grossi cambiamenti. L’anno delle attese, della pazienza a non finire, dell’azzardo, dei successi.
È stato l’anno che porteremo sempre nel cuore per infiniti motivi.
L’anno che ci ha reso famiglia.
A noi, e a questa meravigliosa vita che ci regaliamo a vicenda giorno dopo giorno.
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lamilanomagazine · 1 year
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Milano, a Palazzo Reale la mostra di Vincent Peters “Timeless time” 
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Milano, a Palazzo Reale la mostra di Vincent Peters “Timeless time”.    Dal 12 gennaio al 26 febbraio, Palazzo Reale porta a Milano gli scatti senza tempo del fotografo Vincent Peters con la mostra a ingresso gratuito dal titolo “Timeless Time”, una selezione di novanta lavori in bianco e nero in cui la luce è protagonista nel raccontare le storie dei soggetti ritratti. La mostra, promossa da Comune di Milano-Cultura, prodotta e organizzata da Palazzo Reale e Nobile Agency, è curata da Alessia Glaviano, Curator & Head of Global PhotoVogue. Christian Bale, Kim Basinger, Monica Bellucci, Vincent Cassel, Laetitia Casta, Cindy Crawford, Penelope Cruz, Cameron Diaz, Matt Dillon, Michael Fassbender, Scarlett Johansson, Milla Jovovich, John Malkovich, Charlize Theron, Emma Watson sono solo alcuni dei personaggi famosi i cui ritratti, realizzati tra il 2001 e il 2021 da Vincent Peters, sono esposti a Palazzo Reale. Quello ritratto da Vincent Peters è il mondo delle star e delle celebrities, un moderno Olimpo in cui i ritratti sfumano in un’atmosfera da cinema neorealista italiano. I suoi scatti sono infatti composti da un sovrapporsi di strati che dialogano tra loro completandosi: ciascun elemento che converge e si condensa in ogni suo singolo scatto, forma uno strato che non perde mai la propria identità e distinzione. È proprio nell’incontrarsi di questi strati singolari che ogni immagine di Peters arriva a raccontare una storia, fino a diventare un film in un solo fotogramma. Nel percorso della mostra, grazie a Cinecittà, sono esposti anche i primissimi scatti del progetto “Timeless Talent”, un racconto fotografico realizzato da Peters dei mestieri e dei talenti degli storici studi cinematografici che, oggi come in passato, ne fanno punto di riferimento della creatività del cinema e della televisione nazionale e internazionale. Un progetto di valorizzazione del talento dell’art department, dei falegnami, degli operai, pittori, macchinisti, elettricisti, tecnici dello sviluppo della pellicola e di tutti gli artigiani di Cinecittà, che da dietro la macchina da presa e al fianco dei registi, contribuiscono alla creazione dei capolavori realizzati negli studi. Con uno stile senza tempo, i lavori di Vincent Peters esposti nell’ Appartamento dei Principi al piano nobile di Palazzo Reale sono valorizzati da un allestimento curato da Silvestrin & Associati che esalta le potenti immagini in bianco e nero e al tempo stesso sposa la bellezza delle signorili sale quattrocentesche che lo ospitano. Vincent Peters Nato a Brema, in Germania, nel 1969, all’età di vent’anni si trasferisce a New York per lavorare come assistente fotografo. Tornato in Europa nel 1995, ha lavorato per diverse gallerie d'arte e su progetti personali e nel 1999 ha iniziato la sua carriera presso l'agenzia di Giovanni Testino come fotografo di moda. Negli anni Vincent Peters si specializza nei ritratti di celebrità, scattando campagne leggendarie per riviste di tutto il mondo, distinguendosi con il suo stile cinematografico. Il suo portfolio comprende lavori per brand come Armani, Celine, Hugo Boss, Adidas, Bottega Veneta, Diesel, Dunhill, Guess, Hermes, Lancome, Louis Vuitton, Miu Miu, Netflix, solo per citarne alcuni. Le sue opere sono state esposte in gallerie d'arte internazionali tra cui, ad esempio, Camera Work a Berlino, Fotografiska a Stoccolma e il prestigioso Art Basel in Svizzera. Info Ingresso gratuito, da martedì a domenica, dalle 10 alle 19.30 (ultimo ingresso ore 19), giovedì apertura serale fino alle 22.30 (ultimo ingresso ore 22). Lunedì chiuso palazzorealemilano... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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jangany-omt2024 · 15 days
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Concerto a sostegno del progetto
JANGANY, È UN SEME
per ampliare le possibilità di crescita attraverso nuovi percorsi formativi
Dopo anni di crescita (il villaggio è cresciuto da 400 a 10.000 abitanti, la scuola ha toccato 3000 bambini e ragazzi fino alla apertura di un Liceo nel 2017) e di gravi vicissitudini (siccità, carestie, uragani), si apre nel 2024 un nuovo orizzonte.
Il progetto È un seme, riguarda la formazione; avrà lunga durata nei prossimi anni e con diversi obiettivi:
Borse di studio per il sostegno di studenti che intendano tornare al villaggio e si preparino nelle scuole tecnico professionali del Madagascar per formare elettricisti, falegnami, fabbri, idraulici...
Formazione sul campo di giovani capaci di gestire il sistema fotovoltaico e idraulico del villaggio.
Potenziamento della formazione agraria nell'ambito del Centro di Formazione Rurale di Jangany
Apertura di una scuola di sartoria.
Il completamento di un sogno è l'apertura di una scuola tecnico professionale a Jangany. Resta questo uno degli obiettivi più difficili legato al reperimento di insegnanti malgasci preparati e disponibili a vivere in una brousse, alla disponibilità delle attrezzature e dei materiali di lavori necessari a questo tipo di scuola.
Visita il sito https://jangany.tumblr.com/
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