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#estemporanea
marcos123socram · 1 year
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Buon compleanno Mario Girotti alias @terencehillofficial 🎂 Sempre con me!😃 #terencehill #terencehillofficial #happybirthday #buoncompleanno #marcofiorenzaart #lamanodestradeldiavolo #fastestcaricaturist #speedygonzales #luckyluke #marcomix #fiorenzaemaipiusenza #lartedimarcofiorenza #treppiede #treppiedi #arte #estemporanea #instaartist #artwork #stickers #originalcharacter (presso Lo chiamavano Trinità) https://www.instagram.com/p/CqXo9i9oRWL/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Attento
Dio ti guarda mentre rubi marmellata
nella tua stessa dispensa,
mentre frughi la tasca
di chi ti ha messo al mondo
per comprarti una fuga.
Quello sguardo
attento lo ritroverai
oltre ogni strada ed ogni desiderio:
sarai felice di non trovarti solo.
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QUARGNENTO. PREMIAZIONE ESTEMPORANEA DI PITTURA 2023 DEDICATA A CARLO CARRA':"LA STRADA DI CASA".
La lunga giornata dei pittori a Quargnento si è conclusa con la premiazione delle opere realizzate nelle strade del borgo. Il premio Carlo Carrà a Angelo Augelli con l’opera “LA STRADA DEI RICORDI” acrilico su tavola generata dalle sovrapposizioni di tasselli cromatici differenti. Nella fotogalleria i premiati dagli sponsor dell’estemporanea.
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eziovarrassi · 2 years
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2° Estemporanea di Pittura vinta da Catia del Ciotto Lido Alcione Termoli (CB)
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amespeciale · 7 months
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“Silloge” estemporanea per Verso e Con Verso – “Riconoscer-si”
Non tradirti mai
se vuoi riconoscere i tuoi gesti
Non nascondere te stessa
se vuoi riconoscerti tra la folla
Sii sempre coerente con te stessa
anche se per gli altri sei una pazza
Sorridi a te stessa
mentre ti guardi nell'anima
Non smettere mai di cantarti
ti riconoscerà chi veramente ti ama.
(Poeti Viandanti: Sara Grimaldi - Anna Minicucci - Letizia Toci - Hebe Muñoz)
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belladecasa · 5 months
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Ormai c’ho un’età e il cumulo di relazioni fallite che ho ammassato nel tempo allunga un’ombra talmente grande davanti a me da non permettermi più di vedere la possibilità di percepirmi meritevole di amore come se l’amore si dovesse meritare ma vabbè allora di non essere destinata a un trasporto emotivo diverso dal mero desiderio sessuale o dalla romanticizzazione estemporanea la quale checché ne abbiano detto gli uomini con cui infaustamente le mie membra si sono legate è stata causata dal mio aspetto a quanto pare ben gradito al prossimo; ma ora che mi trovo ad avvicinarmi ai trenta comincio a pensare che forse la buona sorte estetica mi abbandonerà a breve e non potrò più condurre lo stile di vita di Homer Simpson fin ora perseguito senza conseguenze sul mio corpo cosicché dovrò accingermi pavidamente all’impresa di frequentare una palestra io non posso credere che delle persone traggano godimento da certi luoghi per me è una psicosi diffusa una forma gretta di vanità non mi convincerò mai del contrario io ammetto la verità lo faccio solo perché non posso perdere l’unico (semi)privilegio che mi ha dato il Signore
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gregor-samsung · 8 months
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" La decisione del re, il 28 ottobre 1922, non fu un’alzata d’ingegno solitaria ed estemporanea. Nelle cerchie decisive non ci si fidava più di un Nitti o dello stesso Giolitti. Il «salvatore» si presentò alla Camera il 19 novembre 1922 ed ebbe la fiducia di tutti tranne i socialisti e i comunisti. Il re e lo stesso Giolitti ne furono lieti: non intravedevano quel che accadde poi. Oggi tante cose sono profondamente diverse da allora, e inoltre è raro che la storia si ripeta tal quale. La forma attuale del partito unico è tutt’altra: è il ‘superpartito’ risultante dalla riduzione delle formazioni politiche, malconce e impegnate in esercitazioni verbali, al ruolo – al di là dei necessari battibecchi – di comparse. Certo necessarie, nessun film funziona senza comparse. Non c’è bisogno di ‘sospendere’ i partiti, basta vanificarne l’effettiva possibilità di intervento. Conta molto di più l’ovazione irrefrenabile dei peones confindustriali e del loro loquace presidente. Sul piano delle incrinature costituzionali, la conferenza stampa concessa dal presidente del Consiglio [Mario Draghi] il 2 settembre 2021 ha segnato un punto alto: disdegno nei confronti dei partiti politici che peraltro, genuflessi conforme alle indicazioni dell'altro presidente, lo sorreggono. Senza ambagi ha detto in sostanza: i partiti ogni tanto fanno baccano, ma il governo può ignorarli e va avanti. Blindato dal capo dello Stato, con insistente ironia ha infierito: «I partiti hanno al proprio interno cinque o sei anime…»; «i partiti svolgano pure il loro dibattito, il governo va avanti». Sorprendentemente non ci sono state proteste, bensì un coro ammirato e masochisticamente osannante di fronte a queste frustate. Così TV e notiziari per l’intera serata. Anche quando il plebeo Mussolini sfidò l’«aula sorda e grigia», i giornali apprezzarono. "
Luciano Canfora, La democrazia dei signori, Laterza, gennaio 2022. [Libro elettronico; corsivi dell'autore]
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cutulisci · 6 months
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È morto il Sup Galeano. È morto come è vissuto: infelice.
Questo sì, si preoccupò, prima di morire, di restituire il nome a colui che è carne e ossa ereditati dal maestro Galeano. Ha raccomandato di tenerlo vivo, ovvero, di lottare. È così che Galeano continuerà a camminare su queste montagne
Per il resto, è stato qualcosa di semplice. Ha iniziato a cantilenare qualcosa come “lo so che sono finito, finito, finito”, e, subito prima di spirare disse, o meglio domandò: “I morti starnutiscono?”, e caput. Queste furono le sue ultime parole. Nessuna citazione da lasciare alla storia, né da scolpire su di una lapide, né degna di un aneddoto da raccontare davanti al fuoco. Solamente questa domanda assurda, anacronistica, estemporanea: “I morti starnutiscono?”.
Poi rimase quieto, sospesa la stanca respirazione, gli occhi chiusi, le labbra finalmente ammutolite, le mani logore.
Uscimmo. Quasi al punto di uscire dalla capanna, già sulla soglia della porta, sentimmo uno starnuto. Il SubMoy si voltò per guardarmi e io voltai verso di lui, pronunciando un “salute” appena accennato. Nessuno dei due aveva starnutito. Ci girammo verso dove si trovava il corpo del defunto e nulla. Il SubMoy disse solamente “buona domanda”. Io non pronunciai neanche una parola, però pensai “sicuramente gli sarà finita la luna nell’orbita di Callao” [Citazione della canzone in difesa della follia “Balada para un loco” di Adriana Verela – riferimento alla perdita di senso nel discorso del SupMoy ].
Questo si, ci siamo risparmiati la sepoltura. Anche se ci siamo persi caffè e tamales.
-*-
Lo so che a nessuno interessa l’ennesima morte, e men che tutto quella del defunto SupGaleano. In verità, vi racconto tutto questo perché è lui che ha lasciato quella poesia di Rubén Darío con cui inizia questa serie di testi. Tralasciando l’evidente ammiccamento al Nicaragua che resiste e persiste – che si potrebbe anche vedere come un riferimento all’attuale guerra dello Stato di Israele contro il popolo palestinese, anche se, al momento della sua morte, non era ancora ripreso il terrore che sconvolge il mondo –, lasciò questa poesia come riferimento. O meglio come risposta a qualcuno che domandò come spiegare quello che sta succedendo in Chiapas, in Messico e nel mondo.
E, chiaramente, come un discreto omaggio al maestro Galeano –da cui ereditò il nome–, disse colui che chiamò un “controllo di lettura”:
Chi ha iniziato? Chi è colpevole? Chi è innocente? Chi è buono e chi è cattivo? In che posizione si trova Francesco d’assisi? Perde lui, il lupo, i pastori o tutti? Perché l’Assisi concepisce che si faccia un accordo basandosi sul fatto che i lupo rinunci a essere ciò che è?
Aunque esto fue hace meses, el texto concitó alegatos y discusiones que se mantienen hasta la actualidad. Así que les describo una de ellas:
Anche se questo è successo mesi fa, il testo ha sollevato accuse e discussioni che si mantengono vive nell’attualità. Così che ne descrivo una di queste:
Si tratta di una specie di riunione o di assemblea, o qualcosa come un tavolo di dibattito. C’è il meglio di ogni dove: dotti specialisti tuttologi, militanti e internazionalisti di qualsiasi causa, meno che quella della loro geografia, spontaneisti con dottorati in social network (la maggioranza), e l’uno o l’altro che, vedendo il rumore, si avvicinano a vedere se stanno regalando secchi, cappelli o magliette con il nome del partito che sia. Non in pochi ad essersi avvicinati per scoprire il motivo di tanto clamore.
– Non sei altro che un agente del sionismo imperialista ed espansionista», ha gridato uno di loro.
–»E tu sei solo un propagandista del terrorismo arabo musulmano fondamentalista!” – rispondeva un altro, furioso.
C’erano già stati diversi esordi di rissa, ma ancora non si era andati oltre qualche spintone del tipo: «ci vediamo fuori».
Si è arrivati a questo punto perché si sono messi ad analizzare la poesia di Rubén Darío «Los Motivos del Lobo».
Non era stato tutto uno scambio di aggettivi, frecciatine e smorfie. Era iniziato come tutto il resto da quelle parti: con buone maniere, frasi incisive, «interventi brevi» – spesso della durata di mezz’ora o più – e una profusione di citazioni e note a piè di pagina.
Naturalmente, si trattava di un dibattito tutto per maschi, perché organizzato dal cosiddetto «Hypertextual Toby Club».
«Il Lupo è il buono», ha detto qualcuno, «perché ha ucciso solo per fame, per necessità».
«No», argomenta un altro, «è lui il cattivo perché ha ucciso le pecore, che erano il sostentamento dei pastori». E lui stesso ha riconosciuto che «a volte ha mangiato agnello e pastore».
Un altro: “I cattivi sono gli abitanti, perché non hanno mantenuto l’accordo”.
E un altro: “la colpa è dell’Assisi, che ha ottenuto l’accordo chiedendo al lupo di smettere di essere lupo, fatto di per sè questionabile, e poi non è rimasto per mantenere la promessa”.
O più in là: “Ma l’Assisi sottolinea che l’essere umano è malvagio di natura”.
Si ripetono da una parte dall’altra. Ma si vede che, se in questo momento si facesse un sondaggio, il lupo avrebbe un abbondante vantaggio di due palmi sul villaggio di pastori. Ma un’abile manovra sui social network, ha ottenuto che l’hashtag “lupoassassino” fosse TT molto di sopra a #morteaipastori. Così che la vittoria degli influencer pro pastore è stata netta rispetto ai pro lupo, anche solamente sui social network.
C’è stato qualcuno che ha argomentato a favore di due Stati convivendo sullo stesso territorio: lo Stato Lupo e lo Stato Pastore.
E qualcun altro su di uno Stato Plurinazionale, con lupi e pastori, convivendo sotto lo stesso oppressore, scusate volevo dire lo stesso Stato. Un altro ha risposto che questo era impossibile, visti gli antecedenti di ambo le parti.
Un signore in giacca e cravatta si alza e chiede la parola: “Se Rubén (disse così ovviando al Darío), ha intrapreso la sua strada a partire dalla legenda di Gubbio, noi potremmo fare lo stesso. Diamo seguito alla poesia:
I pastori, avvalendosi del loro legittimo diritto di difendersi, attaccano il lupo. Prima distruggono la sua tana con i bombardamenti, poi entrano con i carri armati e la fanteria. Mi sembra, cari, che la fine sia certa: la violenza terroristica e animale del lupo viene annientata e i pastori possono continuare la loro vita bucolica, tosando le pecore per una potente impresa multinazionale che produce vestiti per un’altra impresa multinazionale altrettanto potente che, a sua volta, è debitrice di un’istituzione finanziaria internazionale ancora più potente; questo porterà i pastori a diventare efficienti lavoratori della propria terra – questo sì con tutti i benefici delle prestazioni lavorative di legge – e a elevare il villaggio a standard da primo mondo, con moderne autostrade, alti edifici e persino un treno turistico dove i visitatori di tutto il mondo potranno ammirare le rovine di quelli che un tempo erano prati, foreste e sorgenti. L’annientamento del lupo porterà pace e prosperità nella regione. Certo, alcuni animali moriranno, indipendentemente dal numero o dalla specie, ma sono solo danni collaterali perfettamente trascurabili. Dopo tutto, non si può chiedere alle bombe di distinguere tra un lupo e una pecora, né di limitare la loro onda d’urto per non danneggiare uccelli e alberi. La pace sarà conquistata e nessuno sentirà la mancanza del lupo».
Qualcun altro si alza e sostiene: “Ma il lupo ha l’appoggio internazionale e abita in quel luogo da prima. Il sistema ha tagliato alberi per far posto ai campi per il pascolo, e questo ha alterato l’equilibrio ecologico, riducendo il numero di specie di animali che il lupo mangiava per vivere. Bisogna aspettare che i discendenti del lupo si prendano la giusta vendetta”.
“Ah, quindi il lupo uccideva anche altri esseri. È uguale ai pastori”, replica qualcuno.
Così hanno continuato, portando delle così buone motivazioni come quelle qui riportate, piene di arguzia, sfarzi di erudizione e molti riferimenti bibliografici.
Ma la moderazione non è durata a lungo: la discussione si è spostata dal lupo e dai pastori alla guerra Netanyahu-Hamas, ed è degenerata fino al punto che è alla base di questo aneddoto, giunto a noi per gentile concessione post mortem dell’ormai defunto SupGaleano.
Ma in quel momento, dal fondo della sala, si è alzata una piccola mano per chiedere la parola. Il moderatore non riusciva a vedere di chi fosse la mano, così concesse la parola “alla persona che sta alzando la mano dal fondo”.
Tutti si girarono a guardare ed erano a punto di lanciare un grido di scandalo e riprovazione. C’era una bambina che teneva in braccio un orso di peluche che quasi la uguagliava in statura, vestita con una camicia bianca con ricami e un pantalone con un gattino vicino al malleolo destro. Ovvero, il classico “outfit” da festa di compleanno o qualcosa di simile.
La sorpresa fu tale che tutti rimasero in silenzio con gli sguardi fissi sulla bambina.
Lei si mise in piedi sopra la sedia, pensando che così la ascoltassero meglio e domandò:
E le creature?
La sorpresa si fece mormorio di condanna: quali creature? Di cosa parla questa bambina? Chi diavolo ha fatto entrare una donna in questo sacro recinto? E peggio ancora una donna bambina!”
La bambina scese dalla sedia e, sempre portando con sé il suo orsetto di peluche con chiari segni di obesità -l’orso si intende-, si diresse verso la porta d’uscita dicendo:
“Le creature. Ovvero, i cuccioli del lupo e i cuccioli dei pastori. I loro piccini. Chi pensa a queste creature?
Con chi parlerò? E dove andremo a giocare?”
Dalle montagne del Sudest Messicano
Capitano Insurgente Marcos.
Messico, ottobre 2023.
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marcos123socram · 1 year
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Con questa foto donatami da Peppe de @rimozioneforzatashow voglio ringraziarvi tutti ! Grazie e se avete qualche mia illustrazione taggatemi pure. Buona giornata fumettosa 😃 #caricaturedimarcofiorenza #fumettistiitaliani #italy #marcomix #fiorenzaemaipiusenza #chebellafoto #grazie1300 #grazie #instacaricature #caricature #caricatura #caricatured #caricaturista #caricatureafumetto #caricaturistafumettista #caricaturedalvivo #livepainting #estemporanea https://www.instagram.com/p/CqVKDI3Idjq/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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toscanoirriverente · 9 months
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Schlein ha abbracciato la tassa sulle banche su cui poi l’esecutivo stesso ha dovuto fare mezzo passo indietro. Forse perché priva di colleghi di partito all’altezza, la segretaria naviga a vista: sul salario minimo, domani, potrebbe mandare la palla in tribuna facendo un altro regalo alla premer
Il Partito democratico ha fatto una pessima figura ad appoggiare una delle misure più sballate del governo, talmente sballata che il governo stesso, e non per impulso delle opposizioni ma per l’evidente figuraccia sui mercati, è dovuto tornare abbastanza indietro.
Il Partito democratico è rimasto abbacinato dalla filosofia tendenzialmente sovietica che ha guidato la premier che ieri ha spiegato che il governo ha istituito una tassa sui «margini di guadagno ingiusti» delle banche, dove sono lei e i suoi collaboratori a stabilire il margine giusto e quello ingiusto, più o meno come spettava al segretario del Pcus, ma a sinistra va molto di moda questa idea degli “extraprofitti”, categoria scivolosa e informe basata più sulla psicanalisi che sulla scienza della finanze: mai guadagnare troppo.
Ma siccome non siamo in Unione sovietica e non ci sono kulaki da deportare, ci ha pensato poi il mercato a darle un drizzone: a Ovest niente di nuovo, funziona così. Dopo quindici anni di vita si pensava che il Partito democratico avesse assimilato la lezione per cui il dirigismo ideologico («contro le banche!», come dicevano i giottini) va a sbattere contro la realtà: invece la sinistra interna che si è impadronita via Elly Schlein del partito ha stoltamente fatto clap clap a una misura estemporanea e sbagliata nei suoi presupposti, come hanno spiegato decine di seri economisti e imparziali osservatori.
Non solo i dem hanno appoggiato Giorgia Meloni (altro che stampella) ma l’hanno fatto scivolando sulla fanghiglia di un provvedimento che tra l’altro illude tutti coloro che hanno un mutuo variabile promettendo «aiuti» che se ci saranno non verranno certo da questa roba. Il problema di Schlein, sulle cui spalle non può ragionevolmente poggiare tutto, è che non dispone di gente all’altezza della situazione, complici anche la morte cerebrale dell’ex area riformista sepolta a Cesena e la smania di voti che evidentemente si pensa di arraffare con la ricetta di Giuseppe Conte intrisa di demagogia e populismo.
Il Partito democratico continua a navigare a vista e rischia di sprecare anche quel che di buono ha fatto. Dopo questa figura di palta adesso il Partito democratico dovrà in qualche modo “emendarsi” e tornare a fare la faccia feroce.
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nicksalius · 11 months
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Consapevolezza - Padmasambhava
Benvenuti a questa straordinaria – quanto estemporanea – introduzione alla Consapevolezza, un concetto profondo che affonda le sue radici nell’antica saggezza del buddhismo. In queste note, esploreremo l’essenza della Consapevolezza – conosciuta come Rigpa nella tradizione tibetana – attraverso le parole illuminanti di Padmasambhava, uno degli autori più venerati e influenti nel panorama…
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accovacciarsibene · 9 months
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sono da tre giorni in questa casa coloniale immersa nella natura e con una piscina fantastica. Leggo e scrivo e penso con nostalgia. È così difficile stare bene e basta sempre. Mi piacciono i momenti in cui posso accarezzarti la pancia mentre ti bacio piano. Mi aggrappo sempre nel contatto ma chi resta lì con me fino alla fine? Chi ci mette la stessa passione la stessa follia estemporanea e la gentilezza lenta? Alla fine dei tempi credo di essere inamabile per come vorrei
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klimt7 · 1 year
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vecchiorovere-blog · 2 years
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Non si dovrebbe aver bisogno di qualcuno, ma volere qualcuno. Perché il bisogno potrebbe essere una necessità estemporanea, dettata dal momento, dalla mancanza di calore, di un sapore, mentre una volontà è accesa da una convinzione radicata, innata, che insorge dal momento in cui incontriamo una persona. È l'intuizione che solo lei possa completare il nostro cammino, e un'intuizione è come un'idea, non ha bisogno di verità, perché è essa stessa che la crea. Fabio Privitera
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