Tumgik
#e penso che questa sia la frase più spinta che io abbia mai detto
pensieridistillati · 2 years
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Certo che siete strani... Sempre a cercare pretesti per rivedervi: tu che assisti alle prove, lui che chiama l'amico. Sarebbe così difficile dire "vorrei passare una serata con voi, quando ci vediamo?"
Downton Abbey, 6x05
No, non siamo per nulla noi...
Non sei tu che ti sei praticamente autoinvitato a giocare con noi, aspettando a mala pena che ti dicessi di sì.
Non sono io che riesco solo a pensare che domani giocherò con te, invece che pensare agli altri tre che mi hanno chiesto di insegnarglielo.
Non siamo noi che sembriamo gli unici a tenerci davvero a domani.
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pyraaaaaaa · 3 years
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Esterno Mielandia,  Dicembre 2076
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L: «Come mai sei così giù?»
T: «Nulla di ché» risponde infine mentre si stampa in faccia un sorriso falso e solleva gli occhi su di lui, fingendo un’indifferenza. [...]  «Tu hai invitato Merr, eh» Inclina un po’ di più il lato destro del labbro, creando una smorfietta di malizia «Prima la inviti, poi la baci... Ti sei preso una cotta eh?» Prende pure il coraggio di alzare una mano per dargli una piccola pacca sulla spalla. Che faccia da schiaffi!
L: «Oh, sì» risponde quando viene nominata Merrow, annuendo piano, con un piccolo sorriso sul volto. Ma poi è il dire che viene dopo che lo stupisce. Il mento si sporge in avanti e le sopracciglia si alzano «No!» risponde ridacchiando «Cioè, è una bella ragazza e tutto, ma non piace in...» cerca un termine adatto, ma non lo trova «quel senso!» dice, alla fine ridacchiando anche. «Il bacio è stato solo per divertimento» dice, sorridendo piano e voltando per un attimo lo sguardo altrove, verso le coline innevate, non molto lontane dal villaggio. «Però non so... ancora non mi convinci» che vada tutto bene.
T: «Hmm, quindi niente Merrow» conclude annuendo. Prova a trattenere un sorriso ma le labbra si tendono ugualmente facendo trapelare il sollievo che la pervade. «Ora che ci penso...è stata lei a dirmi che hai una cotta per qualcuna. Ricordi? Eravamo sempre qui a Hogsmeade» Si piega un po’ verso di lui per dargli un colpetto sulla spalla con la propria «Una ragazza che non stava a scuola in quel momento» Per un folle momento realizza che lei, in versione maschile, in un certo senso non era al castello...Scuote la testa pensando che forse si sta immaginando le cose con la speranza che siano vere. E se Merrow sa...forse è per questo che l’ha spinta a parlare con lui? Nahhhh. Eppure Tasha deglutisce e si volta a guardare Luke dritto negli occhi. Ci vorrebbe uno scottino di superalcolico «Sai, in realtà ci sono rimasta un po’ male del vedervi baciare» confessa a bassa voce prima che possa ripensarci e magari sperando pure che lui non la senti. Si schiarisce la voce con un colpetto di tosse, ma ormai ha iniziato a parlare «Forse, si insomma forse...se fossimo stati al quarto anno, magari ti avrei invitato io al ballo»  Insomma, non lo dice chiaro e tondo ma si può leggere tra le righe.
L: Il ricordo che l`altra gli porta alla memoria, gli fa alzare le sopracciglia, sorridendo anche, divertito all`idea di Merrow che lo prende in giro. «Oh, beh... è lei che la chiamava una cotta...»  sorridendo tranquillo, correggendola. La osserva mentre ragiona, continuando a grattarsi e prima di sentire quelle parole. «Oh... ma era solo un gioco, per divertirsi, come ti dicevo...» dice, per quanto riguarda il bacio. Ma poi il dire sul ballo lo fa sorridere «Oh, grazie! Sì beh, credo che avrei anche accettato!» esclama divertito, forse perchè non ha esattamente saputo leggere tra le righe.
T: Possibile che non abbia capito? «Oh, per tutti gli snasi affatturati, Pyrangelus!» esclama alzando la voce all`improvviso e puntando gli occhi al cielo, esasperata. Si stacca pure dalla parete per mettersi di fronte a lui «Vuoi proprio farmelo dire per bene?» E probabilmente il ragazzo non ci ha capito una mazza davvero, ma lei ha un ultimatum, datole dal Generale in persona, e se ci tiene a non vedere Luke morto soffocato deve parlare adesso!
L: Lui subito risponde con un «Sì» perchè ora è veramente confuso.
  «Tu mi piaci, okay?» ammette infine, quasi sputa la frase mentre guarda il ragazzo dritto negli occhi e si impone di non distogliere lo sguardo. O la va o la spacca. E se la va, qua Tasha mette le ali e vola via. E se spacca, beh, ci stanno le vacanze di Natale per convincere i genitori a cambiare scuola, magari anche paese. «E non come amico. Cioè, Allister mi piace pure ma in modo diverso, no? Capisci?» Forse meglio fare il disegnino «Mi piaci...in quel senso, ecco». E sì, si impone di guardare il ragazzo fisso negli occhi, ma le guance, il naso e pure la fronte si fanno rossi. Se potesse si coprirebbe con sciarpa e cappuccio, ma ormai siamo in ballo...
L: Le parole della Serpeverde lo prendono completamente alla sprovvista, non si aspettava che la ragazza avrebbe mai pronunciato quelle parole. Lo sguardo, ed il volto intero, rimangono immobili, lasciandola completare quel discorso a cui lui veramente non sa come rispondere. Deglutisce. Respira piano, ma profondamente. E quando l`altra ha finito, lui non sa da dove iniziare. «oh» bisbiglia, portando un attimo lo sguardo in basso, per poi rialzarlo verso la Terzina. « Credo di dover essere sincero con te, Tash...» inizia, il tono quasi spento, così come lo sguardo. Prende un bel respiro «Tu mi piaci... ma non in quel senso» provando a guardarla negli occhi, se lei lo permettesse. Poi aggiunge «Penso di tenere a te come tu tieni ad Allister. Come tengo a Cornelia...» prova a spiegarsi, ma poi non riesce a dire altro, abbassa lo sguardo e spera che la reazione dell`altra non sia come si aspetta.
T: E se lui sembra confuso e imbarazzato, Tasha resta invece di sasso. «Oh» sembra la parola del giorno. Quando i bambini fanno oooohhhh che grinzafico, che grinzafico. Solo che di grinzafico al momento non c’è nulla. La quattordicenne sbatte lentamente le palpebre più volte, cercando di realizzare quello che il compagno ha appena detto. Al suo “mi piaci” ha quasi sorriso, con un leggero tutto al cuore. Quasi però: le parole successive l’hanno congelata. “Non in quel senso” si ripete in mente mentre la bocca si apre in un’espressione stupita. “Come tu tieni ad Allister”. C’è ancora un accenno di speranza: magari lui si è convinto che ci sia del tenero con Allis. Lei cerca di tirare fuori la voce per spiegarsi, ma non fa in tempo. Quel “come tengo a Cornelia” è il punto di chiusura di quel discorso. E di quella stupida speranza. Perché gramo ha parlato? Non poteva chiudere la bocca, maledetta lei! Un colpetto di tosse è quello che invece emette, per bloccare qualsiasi sillaba le stesse per uscire dalla bocca. «Beh» Abbassa velocemente lo sguardo, distogliendolo da quegli occhi color ghiaccio. « Capisco» Ora che ci pensa, non ci era stato un momento in particolare in cui si potesse notare del romanticismo. Ma lei comunque c'è cascata. Non si comanda al cuore. La serpetta deglutisce e fa quello che ai serpenti riesce meglio: cambia pelle. Si stringe nelle spalle e porta gli occhi  sul volto del ragazzo, una scintilla di fierezza nelle iridi grigie «Fai finta che non abbia detto nulla, allora». Indietreggia da lui di qualche passo «Pensavo solo che dovessi saperlo. Ma non ne parlerò più» Alza una mano per grattarsi la punta del naso e quindi compie qualche passo verso l'ingresso di Mielandia. «Tutto a posto, allora» e questa sembra più una frase rivolta a se stessa. It's okay no to be okay. «Meglio se torno da Allister: si starà mangiando il negozio intero» Rivolge un altro sorriso tirato al Corvonero e si protende quindi per aprire la porta del negozio. Se Luke la seguisse lei lo lascerebbe fare, se invece continuasse per la propria strada, lei cercherebbe di comportarsi al meglio. Anche se in gola sente uno strano groppo.
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Io non so se ci sia un equilibrio,se il dolore sia distribuito uniformente,un po'come la fortuna,
non so se serva,non so se è vero che un giorno sara'utile,non ci credo molto.
"dal letame sbocciano i fiori" me ne sono sempre convinta:il dolore modella il carattere,tutto ciò che affronti crea la tua persona,e'un'arma a doppio taglio,prima o poi questo male sara' la tua vittoria;ci speri fortemente,ti crei il tuo mondo di finte convinzioni,poi volti la testa per un secondo,ti passa davanti il fortunato di turno e ti crolla tutto addosso e di nuovo,per strada,al buio,a cercare chissà cosa,come se avessi ancora qualche certezza.
la verità è che ultimamente mi sento semplicemente una grandissima sfigata. forse non è vero un cazzo,forse è solo questione di avere culo,fortuna,caso o quel che è. non c'è giustizia,non è vero che chi,prima,non riceve le meritate attenzioni avra' poi particolari qualità o traguardi in futuro,non è vero che chi non viene amato a sufficienza avra'poi una forza particolare rispetto a quelli che vivono costantemente cullati dall'amore,non è vero che chi nasce nella merda ha più spinta,grazie al dolore passato,a cambiare il mondo o a fare cose grandi,non più di quanta ne abbia chi è nato avendo già tutto.
nonostante uno possa superare tutte le fatiche della propria vita,nonostante possa anche diventare o fare qualcosa di davvero importante,il merito non sarà mai del dolore,di ciò che ha  passato:sarà della sua forza di volontà,della sua grinta,della sua persona e chiaramente chi invece,fin da piccolo,avrà ricevuto attenzioni ed affetto potrà soltanto essere più avvantaggiato.
il dolore non è una scorciatoia,e'la strada più lunga. Il dolore non ha nessun lato positivo,non rende migliori,anzi.
una volta mi è stato detto
"con la sensibilità che hai,farai grandi cose",
ricordo essermi gasata un sacco per questa frase,tutte le volte che stavo male la ripetevo tra me e me e dopo un po' la speranza di una Giulia futura importante e realizzata iniziò a sembrarmi quasi più reale delle cose brutte che vivevo. "ad ogni persona viene dato il fardello che questa è in grado di portare" un'altra delle cazzate che mi dicevano per dimostrarmi che in realtà una giustizia c'era,che non era solo questione di culo,che niente era affidato al caso e tutto aveva un suo senso,tutto al giusto posto. mi convincevo che il dolore fosse positivo,che superandolo mi sare distinta,sarei stata felice. pensavo di esser "speciale",ne andavo quasi fiera di essere per qualche motivo "diversa" e volevo farlo capire a tutti,come se fossi stata davvero io la persona più sfigata del mondo. ora mi rendo conto di tutta la superbia che ho avuto e che ho nei momenti in cui,per non starci troppo male,penso seriamente a ste cose. il fatto di non ricevere attenzioni,il fatto di essere sensibile o l'essere definita da alcuni(pochi)come una ragazza "profonda" non mi rende più forte,non mi rende speciale,non mi fa sentire felice ne'voluta bene,non tappa i buchi:mi porta soltanto a questo,a sentirmi sola,a non avere speranza,a sentirmi vuota,al pormi domande che non dovrei avere,al sentirmi diversa e lontana dalle altre persone quando invece sarebbe tutto più facile se riuscissi ad essere come tutti quelli che riescono ad accontentarsi,ad essere felici,senza farsi  paranoie,da depressi,inutili come queste.
ma tanto sono solo paturnie ed io resto una quindiccene un po'strana,in negativo
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lafarneta · 7 years
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30 maggio 2017 una storia vera… sempre che chi ha scritto abbia giustamente interpretato i fatti…
Ricordando, con l'aiuto dei tanti messaggi puntualmente trascritti mi emoziono ancora, ma il dolore sta diminuendo lentamente. Ci vuole pazienza! Ci ho creduto e come sempre succede non ho voluto vedere, non ho voluto capire, ma segnali ne avevi mandati molti. Non ho voluto pensare che stavo dando tanto amore ad un uomo che non ha provato lo stesso sentimento per me, non ho voluto credere che quell'uomo probabilmente non è capace di amare. Non hai saputo amare me come non hai saputo amare altri. Ho sofferto ogni volta che mi hai raccontato di tua figlia, ogni volta che mi hai detto che non la senti, che non la vedi e non ho capito subito come mai un uomo in età più che matura non riesce a liberarsi delle parole che lei, d'istinto, appena una ragazzina, ti ha detto, molti anni fa, spinta certamente dal dispiacere o dalla gelosia. Ora capisco! Mi sono chiesta spesso perché una moglie può arrivare a dire parole tanto offensive al padre di sua figlia ma non ho mai voluto approfondire il mio pensiero; mi sono domandata sempre perché la tua attuale compagna dimostra più sofferenza che piacere in tua compagnia, ma anche in questo caso ho preferito non darmi una risposta… Non conosco altre tue storie, ma son certa che donne che ti ricordano per averle rese felici ce ne sono poche. 30 novembre 2016…il giorno che mi hai trattata malissimo. Ricordo che mentre mi insultavi pesantemente perché avevo lamentato la mancanza di reciprocità, di attenzione, di entusiasmo nel vivere la nostra storia, avevo la sensazione che tu non stessi parlando con me… penso che probabilmente sia così… io o un'altra in fondo siamo tutte uguali! Le donne non le ami, non le stimi… ti siamo tutte più o meno utili per metterti a confronto con noi e gioire della superiorità che TI riconosci. “Non me ne frega niente…” è stato il refrend più ripetuto… non te ne è fregato niente delle attenzioni che ti ho sempre riservato fino ad essere infastidito da quel sentimento che ti ho mostrato… l'amore rende liberi e fa volare in alto, troppo lontano da chi, come te, sta giù, solo tra i tanti, tutti uguali, incapaci di vivere le emozioni, stupiti quando si scopre che altri si lasciano da queste emozioni trasportare. “Sei fuori di testa” … me lo hai detto e lo avrai sempre pensato… mi spiace per te, ma non lo sono mai stata!!! Ti ho amato e non posso dire che mi sei indifferente, ma il “coglione” a non aver voluto cogliere l'occasione di uscire dalle proprie stanze mentali, credo sia tu. Tu, che come cantava De Andrè hai il “cuore troppo vicino al buco del culo”. Io, da te, non avrei voluto altro che un sentimento alto, niente soldi, quelli non ne ho mai avuti e ho imparato a farne a meno, niente figli, ne ho due meravigliosi, cresciuti insieme non per realizzare me stessa, ma per regalare la vita, niente atti estremi, ognuno rispettoso delle scelte e degli impegni presi precedentemente… avrei voluto veramente vivere qualcosa… di alto… troppo alto per trovarlo purtroppo in te, che hai saputo solo trascrivere le parole di grandi scrittori, ma che non hai mai avuto la capacità di capirne a pieno il significato. Mi sarebbe bastata solo qualche attenzione in più… la manifestazione di aver voglia di vivermi anche se non realizzata concretamente, gli auguri di Natale o quelli, non casualmente dimenticati, per il mio compleanno… un fiore… si un finire lo avrei gradito, un fiore vero tra le tante roselline buttate là per comodità. Una parola… una parola per chiudere una storia che per te non ha più significato…un saluto con rispetto prima di allontanarti da me… ma ora come allora, non valgo una parola o un pensiero se sei tu a dover dare, tu che sai solo prendere… Credo tu mi abbia usata, ma di questo non me ne dispiace. Essere stata strumento per farti uscire dalla depressione in cui ti trovavi a gennaio dello scorso anno quando mi scrivevi che ti stavo salvando non mi mette in posizione subordinata, ma anzi… Averti suggerito di star dietro a tua figlia, che hai finalmente potuto far conoscere alla tua famiglia e di accogliere l'opportunità che la “squadretta” ti ha dato per rientrare “in gioco”, perché non conta lo status per sentirsi bene, a te ha fatto sparire la psoriasi e molte paturnie che ti venivano nelle “giornate vuote, tutte uguali, con l'impressione di non aver fatto niente” e a me la conferma di essere una persona di valore… già quelle delle quali hai paura di circondarti perché potrebbero toglierti luce… Nessuno conta più di te stesso… ho passato ore ad ascoltarti senza avere neanche la possibilità di dirti di me, di raccontarti i miei turbamenti. “Sto bene” è stata la frase che ho detto più spesso da quando ho capito che mostrarmi sempre “leggera” era l'unico modo che mi avrebbe aumentato le speranze di sentirti ancora… pazienza!!! Sei un uomo che nasconde la sua debolezza ferendo… mi hai fatto male e, sono sicura, ne farai ancora, così come fanno le persone insicure con la presunzione e l'arroganza, atteggiamenti che vengono certamente da lontano… sbarazzarsi dei trenini non è solo creare spazio in casa ma liberare l'anima da qualcosa di pesante e i figli che affidano i propri cuori di cristallo ad un elefante crescono con una percezione sbagliata di se stessi e di chi incontrano nel proprio percorso…tu come tuo fratello. E questo, permettimi, non è solo per i rapporti intimi… dicevi che un giorno un atleta della tua squadra non si spiegava il motivo per il quale non hai ottenuto grandi successi nonostante le spiccate competenze… Perchè sempre, in ogni ambito, per avere successo bisogna essere amati è siamo amati quando amiamo, non la materia, non il successo, le persone. Non basta conoscere la tecnica, bisogna amare tanto le persone alla quale regalare una parte di noi e tu non sai amare nessuno oltre a te stesso. Litighi, insulti, accusi perché non stimi chi ti sta davanti convinto che vale la metà di te. Morirò probabilmente senza sapere se avrai letto queste parole che, come sempre, non ho scritto per te, ma pensando a te. “Scrivere significa far vivere al di fuori di sé i propri ricordi, lasciare un’eredità”. Scrive Ammaniti sull'Espresso mentre Freud, che non stimi per ovvi motivi diceva “La scrittura mette il nostro mondo a disposizione degli altri”… e io aggiungo … anche questo è amore!!! Oggi sono in un posto in cui il tempo si è fermato, non sotto ad una quercia, ma in un'isola dove ho potuto ascoltare solo i miei pensieri… sono rilassata ma un po’ triste… ho peccato della presunzione di poterti salvare da te stesso… ho fallito. Ho letto una frase…“ siamo irresistibilmente attratti da chi ci creerà i problemi che ci servono per la nostra evoluzione personale”… credo che questa storia rappresenterà per me una forte spinta per la mia evoluzione… io sarò in grado di aprire le stanze della mia mente per proseguire il mio viaggio! Scriverò la storia dei giorni in cui il mio viaggio ha coinciso col tuo. 🌹
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Ciao Nuy <3
è passato tantissimo tempo, lo so, ma come ben sai ho bisogno di essere davvero “con me stessa” quando scrivo, perchè  è un momento piacevole, che mi rilassa, quindi non avrebbe senso farlo mentre sono stanca oppure in una giornata triste e malinconica. Ti chiedo, però, scusa, perchè ho lasciato davvero che i giorni passassero. Nonostante tutto, credo proprio che questa sia la serata giusta, stanno trasmettendo Harry Potter in televisione , quindi il mio mood è davvero al top :) guarda, ti dirò, il mio umore sta cambiando contemporaneamente alla scrittura, nel senso che sto percependo che il mio umore stia diventando positivo man mano che ti rispondo a questo post. Sono davvero pazza, lo so. 
Parto con l’argomento più spinoso, cioè Dona. Non devi aver paura o essere preoccupata di affrontare quest’argomento con me. Capisco bene cosa ti sia passato nella mente, perchè l’inverno scorso ho pensato le stesse cose, ma nei confronti di Fabiola. Lo so, con il senno di poi mi rendo conto davvero di quanto sia una persona sgradevole e di quanto mi abbia fatto stare male e proprio come Dona, è stata l’elemento che ci ha fatto allontanare, però sentivo una spinta che mi portava a voler risolvere quelle questioni in sospeso, forse più per me stessa. Volevo mettere una pietra sopra a tutto, perchè sentivo che non era davvero finita, sentivo che ancora non avevo dato tutto, ancora non avevo detto tutto e in più ero ancora legata ad un’idea di legame che oramai so che non mi appartiene più e che era quasi solo mio. Nel tempo ho cambiato idea, le avevo anche scritto un messaggio, ma non l’ho mai inviato, semplicemente perchè ho “dialogato” con me stessa ed ho capito che non aveva senso, perchè se una cosa mi aveva fatto stare tanto male prima, se non aveva funzionato la prima volta e soprattutto, cosa più importante, se questo pensiero era venuto solo a me e non a lei, evidentemente era meglio lasciare le cose come stavano. Mi sono resa conto che la sua presenza non avrebbe migliorato la mia vita e in questo momento sento davvero la voglia di avere intorno solo persone valide, a cui voglio davvero molto bene (anche se come te ho alcune persone intorno a cui voglio bene, ma che sento un pochino inutili o vuote...).
Detto questo, credo che se davvero senti di doverle scrivere fallo, perchè devi sempre dar retta a ciò che pensi e provi. Da parte mia troverai sempre un appoggio, non sono più la persona di un tempo, quella gelosa e permalosa (certo, non ho eliminato del tutto questi miei due difetti, ma sono migliorata davvero tanto, perchè crescendo sono maturata). Non posso dirti se ti farà bene o meno, non posso dirti se troverai o meno una persona cambiata dall’altra parte...purtroppo come nel caso tuo verso Fabiola, io non ho una bellissima opinione di lei, trovo che sia stata molto egoista durante quegli anni e credo che il bene da te provato sia stato solo a senso unico. Ma le hai voluto molto bene e conta solo questo, quindi se senti che cercarla potrebbe aiutarti a superare la cosa, fallo e segui il tuo istinto. Devi, però, esserne davvero convinta, devi essere pronta a qualsiasi risposta, anche ad una non-risposta. Potrebbe arricchirti e farti ritrovare una persona nuova, così come potrebbe farti ricadere in un baratro di tristezza, facendo riaffiorare ricordi del passato negativi.
Non so quale sarà la tua decisione, ma ti volevo ringraziare anticipatamente, per averne parlato con me e per aver condiviso un pensiero così importante.
Passando al resto, ti ringrazio anche per avermi fatto tutti quei complimenti. Spero davvero di riuscire a vedermi un giorno con gli stessi occhi con cui mi guardi tu. Sarebbe bellissimo e risolverei parecchi problemi di autostima. Non posso smettere di ringraziare entrambe, per essere riuscite e ricucire un rapporto così solido. Grazie per essere tornata nella mia vita, sei davvero molto importante per me. So di avertelo detto già altre volte, ma sto imparando a non dare per scontato quello che sento e provo e sto imparando a condividerlo più spesso, soprattutto con le persone a cui tengo tanto. Mi piacerebbe imparare a farlo di più anche con i miei genitori, non so perchè ma con loro ho una sorta di tabù che mi porta a non riuscire a dir loro quanto li amo...anche se a volte glielo scrivo. Non so se capita anche a te di provare questa forma strana di imbarazzo o se sono solo strana io.
L’idea del barattolo è davvero molto carina, vorrei riuscire ad attuarla, magari appena scendo in quella che dovrebbe essere la mia futura casa. Per ora è ancora difficile che io scenda, soprattutto dopo il  disastro accaduto a Terracina. L’anno scorso è accaduto proprio sulla mia casa, quasi distruggendola e quest’anno, nonostante non sia stato devastante per la mia abitazione come  lo scorso anno, le raffiche di vento e le piogge continue stanno finendo di rovinare il tetto e perciò mi ritrovo, solo al secondo giorno di pioggia, con le gocce d’acqua che mi cadono in camera e con la bacinella per raccoglierle...dovrei trovare una casa in affitto anche per i miei, devono andar via da qui.Stanno troppo male...però non si riesce a trovare una casa, anche fuori mano, con un giardino per i nostri animali e un prezzo onesto, che non sia superiore ai 500€.
Spero davvero di riuscire a fare tutto, perchè tutti questi pensieri, tutta questa negatività e questo lavoro, mi stanno davvero mettendo in crisi non solo fisicamente, ma anche psicologicamente... Poi dopo questa cosa accaduta a Terracina sono ancora più spaventata. Guido quasi terrorizzata dagli alberi e il rumore del vento o dei tuoni mi angoscia. Mi fa strano vedere Terracina così cambiata e mi terrorizza rendermi conto di quanto il clima stia cambiando velocemente, di quanto siamo piccoli di fronte a tutto questo e soprattutto di quanto siamo disorganizzati. 
Mentre scrivo sento questa frase che adoro, ma che tendo a dimenticare:
“La felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda di accendere la luce”
Dobbiamo davvero ricordarcelo, dobbiamo essere più positivi. Dopo il compleanno ero più felice e ti dico questo, perchè ti sto rispondendo ad una delle domande che mi avevi fatto nell’altro post. Vorrei rispondere, dentro di me, anche alle altre e concentrarmi sulle cose belle.
Tu come stai? Come ti senti? Quali sono le tue emozioni in quest’ultimo periodo? Stai seguendo ancora la Luna? Come ti trovi? 
Non vedo l’ora di venire a Perugia, manca pochissimo...mi spaventa lasciare qui la mia famiglia, con il clima di questi giorni, con papà che non sta bene...però delle volte penso che devo prendermi dei momenti solo per me, lo devo a me stessa, altrimenti non vivo più...dovrei smettere di sentirmi in colpa, ma so anche che non sarà facile...
Perdonami se non riesco ad essere una buona amica, non riesco a stare dietro a niente, nemmeno a me stessa. Spero di riuscire a migliorare...
Spero di essere riuscita a dire tutto e a rispondere a tutto, cercherò di ricontrollare per bene se manca qualcosa, ma nel caso dimmelo :) Scusa per l’attesa e scusa se ho scritto troppo, come al solito non riesco a contenermi. Rispondimi con tutta calma, prenditi il tempo che ti serve per fare le tue cose. 
Ti voglio bene e non vedo l’ora di abbracciarti forte forte. <3 
Grazie anche per tutto il disturbo che ti sei presa con la storia degli appartamenti per noi. <3
Con tanto amore
Anna
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saggiosguardo · 7 years
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Il pessimo schermo del Pixel 2 XL: breve storia di una recensione mancata
Non sono uno che si emoziona facilmente per le fotocamere degli smartphone. Le uso quotidianamente come voi tutti, ma ai miracoli credo poco. Le differenze reali tra i top di gamma sono per lo più nei colori, nella quantità di micro contrasto applicato, nel recupero di luci/ombre e nell’entità di riduzione rumore ad alti ISO: tutte cose che hanno a che vedere con gli algoritmi di sviluppo che non dipendono dal dato effettivo. Pensate a quest'ultimo (il RAW) come al volto naturale di una persona ed al JPG come allo stesso dopo un trattamento intensivo di make-up. Alla fine i limiti di sensori ed ottiche cosi piccoli sono invalicabili e l’unica strada è quella di usare la capacità di calcolo per far sembrare tutto più bello. Infatti non è difficile modificare una foto scattata con un iPhone 6 (tanto per fare un esempio) facendo in modo che appaia del tutto simile ad una del Galaxy S7 (più o meno: temperatura più fredda, aggiunta di micro contrasto e saturazione). Quando dico che ho deciso di comprare il Pixel 2 XL per la fotocamera, dovete quindi leggerla come: per le funzionalità che vi sono state introdotte.
L’uso del machine learning o di comunque si vogliano definire queste nuove frontiere dello sviluppo software basate sulle AI, ha portato Google ad ottenere il massimo dal suo hardware, simulando l’effetto profondità con un solo obiettivo e senza ulteriori ausili. La stessa cosa Apple la fa con due fotocamere sul retro e aiutandosi con il proiettore di punti del Face ID sul fronte (almeno dicono, ma se si copre funziona lo stesso...) ed è principalmente questo l’aspetto che mi ha incuriosito. Ovvio che parlando di un top di gamma mi aspetto una qualità fotografica elevata e i Pixel non deludono, anche perché propongono uno sviluppo neutro e ben bilanciato, che preferisco sia al super crisp dei Samsung che al simil pellicola forzato degli iPhone.
Insomma decido di comprare questo smartphone, di usarlo come benchmark di confronto nella recensione di iPhone X (arriva, arriva) e per ri-avere un Android puro, che mi mancava dai tempi del Nexus 5. In base a quanto letto in rete partivo da due aspettative: fotocamera eccellente, display non ottimale. Sulla prima cosa vorrei potervi dire di più ma è per colpa della seconda che il mio Pixel 2 XL è già in viaggio di ritorno verso casa Google. Personalmente penso che mi abbiano fatto un favore, i 1000€ recuperati mi danno un po' di respiro, e non basando la mia vita su un telefono o su Android, il fatto che questo sia stato così deludente – per me – non mi fa né caldo né freddo. Spero di non turbare l’animo sensibile di chi trasforma la tecnologia in un affare di cuore, ma non vedevo una roba così scandalosa da anni.
Non è una recensione questa, l’ho usato troppo poco il Pixel 2 XL, ma posso certamente dirvi che è velocissimo, che le migliorie di Oreo mi piacciono e che le fotocamere sembrano davvero buone nella resa, ma davvero non mi spiego come mai non ci siano milioni di acquirenti con i forconi a Mountain View. Magari mi etichetterete male per questa frase, potreste vedermi come il classico commentatore da forum che le spara grosse, ma credetemi che se Apple avesse messo uno schermo del genere su iPhone X ne starebbero parlando pure su Marte, i rivali ci avrebbero ricamato spot comparativi (Samsung qualcosa ha accennato qui), i giornalisti scritto almeno 10.000 articoli al giorno e sarebbero scoppiate battaglie da tastiera così sanguinarie da sconfinare nel mondo reale, causando morte e disperazione fino all’estinzione di massa della civiltà umana.
E no, non mi riferisco al problema dei colori smorti che hanno spacciato come “feature” e parzialmente risolto con un aggiornamento. Attualmente è stata aggiunta la possibilità di attivare una taratura dei colori così spinta da sembrare fluo, roba che neanche i Samsung di una volta. Qui il problema è che questo pannello realizzato da LG non è assolutamente all’altezza di un top di gamma. Punto. Mi sono confrontato con altri acquirenti sul nostro territorio così da scongiurare l’ipotesi che il mio esemplare fosse difettoso, ma da quel che abbiamo potuto constatare sono tutti così. Al massimo potrebbe trattarsi di una intera batch produttiva fallata, ma di questo al momento non possiamo avere certezze. L’impressione è che LG abbia semplicemente realizzato uno schermo scadente. E ci rimetto un punto. Mi dispiace perché onestamente è un brand che ammiro e nel campo dell’OLED per TV hanno un’esperienza enorme, però sugli schermi da smartphone o computer Samsung è imbattibile. Anche sui Mac, ogni volta che ci sono stati problemi con i pannelli guarda caso il fornitore era LG.
Ma cos’ha questo schermo di così pessimo da portarmi a rendere uno degli smartphone più interessanti del momento? Sapete che gli schermi OLED hanno un angolo di visuale ridotto rispetto gli LCD IPS, o meglio, non mantengono ugualmente bene luminosità e colore. È uno degli aspetti negativi dalla tecnologia su cui si lavora da anni, al punto che oggi risulta piuttosto mitigato. Se prendete un iPhone X, ad esempio, noterete una leggera ma uniforme perdita di colore ruotandolo. Ma è una questione che interessa giusto i puntigliosi, perché è davvero minima e del tutto trascurabile. Sul Pixel 2 XL, invece, o si guarda lo schermo tenendolo esattamente perpendicolare agli occhi, oppure si iniziano a vedere degli aloni azzurri che avanzano. E lo schermo non è neanche piccolo, per cui ottenere una visione di una pagina bianca uniforme è un’operazione che richiede una certa destrezza e capacità di allineamento. Su immagini scure si nota leggermente di meno ma il problema è sempre presente e basta un'inclinazione minima per notare un drastico calo di luminosità ed una variazione cromatica allucinante. Allucinante.
Altra cosa assurda, è che fotografando lo schermo si vedono delle “bande da refresh” (per dirla alla buona) che ricordano gli schermi a tubo catodico. Non ci volevo credere ma è proprio così e ci sarà sicuramente una spiegazione ufficiale che farà sembrare una “feature” pure questa, ma non ho provato nemmeno a cercarla perché l’impressione complessiva è che questo sia davvero uno schermo progettato malissimo.
E non serve un tecnico per accorgersene: chiunque l’abbia visto mi ha detto che era “strano” e/o di scarsa qualità. Non vorrei sollevare un polverone sull’argomento, perché magari tra qualche giorno, settimana o mese, Google deciderà di cambiarli tutti per la gioia dei propri clienti... oppure gli utenti magnanimi decideranno di fargliela passare liscia, ma io uno schermo del genere non riesco proprio a guardarlo. Fosse un entry level pure pure, ma il fatto che si trovi su uno smartphone da 1000€ certo non aiuta. Ho sentito voci relative ad un iperbolico aggiornamento possibile nel prossimo futuro, ma se la storia dei colori l'hanno un po' abbozzata con l'aumento di saturazione (che però è una risposta sbagliata al problema) non vedo come possano modificare l'angolo di visione tramite software. Se ci riescono sono dei maghi! Ho pure qui uno schermo LG 23" di 6 anni fa che ha un difetto analogo, chissà se aggiustano i cristalli liquidi con un update a sto punto. Per ora mi vedo rassegnato ad un altro anno senza un Android puro di qualità, ripiegherò su qualcosa più a buon mercato come un Mate 10 lite, un LG G6 o, salendo di prezzo, un Galaxy S8 – uno mi serve necessariamente per i test sulla piattaforma di Google – ma terrò un occhio aperto sulla vicenda perché sono curioso di capire come e se si evolverà. Fosse per me non ne dovrebbero vendere neanche uno, ma non andrà sicuramente così. La fede è cieca, purtroppo, ma il mio Pixel 2 XL ci vedeva bene e mi guardava un po' triste mentre lo rimettevo nella scatola e gli dicevo ciao ciao.
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