Tumgik
pyraaaaaaa · 3 years
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Tre Manici di Scopa, Marzo 2077
Fiach: Se attendesse lo zio contando i secondi, il tempo sembrerebbe non passare mai, ma se proprio si desiderasse quantificarlo, non sarebbero passati meno di una decina (molto abbondante) di minuti prima che l’indicibile faccia ritorno. Una mano afferra il sigaro ruotandolo appena davanti al viso prima di appoggiarlo posteriormente nella bocca, tra i denti e le guance interne. E viene sfilato via solo il tempo necessario all’indicibile per prendere una sorsata di quel costoso incendiario, ben più consistente di quella del nipote, ma non troppo abbondante da finirlo. «Devo salutarti, nipote caro.» il boccale viene appoggiato sul tavolo prendendo al suo posto la scatola di fiammiferi. «Ho degli affari importanti da sbrigare con tuo nonno. A proposito.» Sistema meglio il sigaro con la lingua, facendolo andare nella parte opposta della bocca mentre un sorriso, ancora parecchio enigmatico, compare e sparisce sul suo viso. «Ti manda i suoi saluti. Mi ricorda di dirti che sarà ben felice se da grande sceglierai di portare il cognome di tuo padre, ma mi ricorda altresì di dirti che Dunlop è meglio.» Azzarda, l’indicibile, a lanciare uno sguardo negli occhi del nipote. Meno restio ad evitare lo sguardo a causa della sua dolce età e fissando i suoi occhi per diversi secondi mentre il sorriso sembra diventare meno enigmatico, forse più caldo. «Non dargli retta, ragazzo. Tu scegli quello che preferisci.» Il volto dell’uomo viene coperto dal leggero telo che fa parte del mantello e forse per caso o forse per scelta, proprio quando il volto è mezzo nascosto e il sorriso certamente indurito ad aggiungere «… Ma Dunlop è meglio. » Tenta di appoggiargli una mano sulla spalla, il quale gesto se verrà accettato subirà una leggera stretta. «Ho lasciato un po’ di incendiario nel boccale, quando viene la cameriera chiedile di portarlo via. Sono certo che sarai nuovamente così diligente da fare la scelta più appropriata, nipote» e dicendo quelle ultime parole, l’indicibile supera lentamente il tavolo e i gruppi di studenti che gli bloccano l’incedere. Uscirà in breve tempo, potendo comunque sentire le parole di Luke, semmai decidesse di dirgli qualcosa.
Luke: E lo Zio ritorna, andando a prendere quel sigaro e portandoselo alla bocca, assieme ad un bel sorso consistente di Whiskey Incendiario. Lui lo osserva, finendo il proprio succo di zucca. Che poi dai, quel piccolo goccetto d`Incendiario non dovrebbe fargli girare nemmeno la testa, giusto? Infatti, passati quei dieci minuti circa, i cui ha bevuto il suo succhetto super innocente e super analcolico, ora dovrebbe stare a posto, sicuramente. E sente dunque nuovamente le parole di Fiach, inclinando un poco il capo. «Immagino, immagino» che debba salutarlo, d’altronde sarà sicuramente oberato di lavoro, tra Ministero ed affari di Famiglia Purosangue. Sente il nominare del nonno ed annuisce, prima che l’altro sorrida e gli porti i suoi saluti. «Oh! Salutalo da parte mia, assolutamente!» sorride infatti, annuendo, prima d’andare a sentire quell’argomento sul cognome. Argomento difficile, sicuramente. Ascolta quelle parole, inspirando ed espirando profondamente, sicuro e consapevole di certe parole, che escono dalla bocca dell’Indicibile, sebbene ci sia una leggera nota amara in tutto ciò. Lo guarda comunque negli occhi ed annuisce, continuando ad ascoltarlo seriamente. Annuisce, accennando un sorriso a quel "Tu scegli quello che preferisci". Poi l’altro va a coprirsi il volto ed ad aggiungere quel dire su "Dunlop è meglio" «Lo so.» è il suo unico commento, con appunto quella stessa nota amara, ma è solo una punta, delle più normali, perché comunque qui si parla di togliere completamente il cognome dato dal padre. Sicuramente un tasto dolente. Ma c’è tempo per pensarci, per fortuna. Ascolta le ultime parole, sentendo quella mano sulla spalla e quell’ultima stretta, accennando un sorriso ed annuendo verso l’uomo, «D’accordo, ci penso io» per quanto riguarda il dire certe cose alla cameriera. Un ultimo cenno del capo a mo’ di saluto, prima che l’altro esca. E chissà, magari lo berrà pure, quel goccio di Whiskey, ma per ora è parecchio pensieroso.
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pyraaaaaaa · 3 years
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Lago Nero, Febbraio 2077
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K: E i due sfrecciano sulle relative scope, Lago Nero in vista in lontananza, oltre i prati del giardino. Le ginocchia strette attorno al manico, il busto piegato in avanti ed il vento e la pioggia a sferzargli con forza il viso, tutto arrossato e quasi insensibile di conseguenza. Gli occhi azzurri che si stringono, per cercare di evitare che le gocce di pioggia finiscano negli stessi. Un sorriso da un orecchio all’altro ed una sensazione incredibile dentro. Non c’è nessun ostacolo davanti a loro, tra Kael ed il Lago, solo aria e pioggia, spazio che può conquistare. Il cuore che batte forte e veloce, le mani che stringono forte il legno lucido e umido. Il respiro veloce che crea piccole nuvolette ad ogni esalazione. Che sensazione magnifica. Ed ecco lo specchio d’acqua sotto di lui, all’improvviso. Gli occhi azzurri s’abbassano di colpo e vede la propria figura, lontana, riflessa che lo guarda a sua volta. Ormai quasi dimentico della presenza di LUKE inclina il manico verso il basso, scendendo di quota fino a rimanere a qualche metro dalla superfice dell’acqua, prima di raddrizzarlo parallelamente alla stessa e continuare quella corsa libera e senza ostacoli. L’aria fredda brucia quasi ora, nei polmoni, ma non fa male. Si sente sveglio e libero. E poi, nello sfrecciare sopra l’acqua, quando ormai s’è davvero scordato di tutto il resto, lascia uscire un urlo di gioia liberatorio «Woooooooooooooo» e probabilmente ancora per un po’ proseguirà quella corsa contro nessuno se non sé stesso e la sua resistenza, fino a quando il respiro si fa fin troppo affannato e la stanchezza, per stringersi tutto addosso al manico e volare con e contro il vento e la pioggia, si fa sentire e, forse una decina di minuti passati, Kael rallenta, sollevando piano piano il busto e raddrizzandosi. Fermandosi così, a qualche metro dall’acqua nel mezzo del Lago Nero, sotto la pioggia e colpito dal vento, ma felicissimo. E probabilmente solo ora si ricorda di «LUKE!» urla «COME TI SENTI?»
L: Ed il busto rimane attaccato a quel manico di scopa, così come tutto il resto del corpo, che gli si stringe attorno e lo avvolge, sfrecciando come un proiettile compatto in direzione del Lago Nero. Non s`interessa minimamente della pioggia e del vento che continuano a picchiettargli la faccia, ormai leggermente arrossata e quasi abituata, resa anche lei insensibile. Lo sguardo rimane acceso, con il solo obbiettivo di raggiungere quel Lago, il prima possibile e nella maniera più veloce possibile. Fortuna che si è portato dietro il mantello Imperviato, perché altrimenti tutti i vestiti sarebbero zuppi e proverebbe forse più freddo di quello che già ora sta provando. E finalmente, ecco che tutto ad un tratto, si ritrova al di sopra del Lago. Può vedere la propria figura, in maniera non esattamente limpida, dato che l`acqua sta colpendo anche il Lago, ma la vede, ed è felice. Vede che il Tassorosso scende di quota, e lo fa pure lui. Il manico viene leggermente inclinato verso il basso, ma poco eh, che con quella velocità rischia di finire in acqua. Raggiunge quindi una distanza di un paio di metri dall`acqua, lo sguardo viene portato in basso, sorridendo. La mano destra si stacca dal manico e viene portata a mezz`aria, in una diagonale bassa, direzionata verso l`acqua, anche se l`intento non sia quello di toccarla, dato che rischierebbe. Quindi la lascia in balia del vento giusto qualche secondo, ma poi la riporta, bagnata, sul manico. Lui l`urlo liberatorio non lo fa, però ride, nel sentire quello altrui. Inspira l`aria fredda, che gli pizzica quasi i polmoni. Ma è una bella sensazione, quasi di rilassatezza. E pure lui continua così ancora un po’, prima di fermarsi. L`altro lo richiama e «BENISSIMO!» urla di rimando «TE?» sorridente, molto.
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pyraaaaaaa · 3 years
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Scale, Dicembre 2076
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M: Arrivano all`ultimo pianerottolo non troppo distante dal ritratto della Signora Grassa. Lei si ferma, lasciando andare il lembo di gonna che reggeva tra le dita della mancina, guardandolo un lungo istante senza aggiungere niente che non sia un mormorio «Io sono arrivata.» annuncia apparentemente docile, guardandosi un secondo attorno per poi fare qualche passo un pochino defilato, per non rimanere proprio lì dove son tutti di passaggio «Allora, Luke, grazie mille della serata, sono stata molto bene.» alza gli occhi ai suoi, tornando a sorridergli in quella maniera divertita ma che nasconde una marea di cose non dette «Spero il prossimo anno troverai qualcuna da invitare davvero, ma per ora, è stato bello essere la tua Dama.» sincera ed apparentemente posata, mentre cercherebbe di sporgersi in avanti, la destra che finalmente si sfila dal suo braccio per alzarsi e tentare d`alzare il palmo per incontrare la sua guancia in una sorta di delicata carezza, mentre il viso punta l`altra passando davanti al suo volto. Le labbra cercherebbero quindi la guancia destra di lui in un contatto lento e dolce, prima di tentare di scostarsi e guardarlo un momento negli occhi, vicina ma non da essere pressante. «Buona notte, Luke.» breve, prima d`aspettare che sia lui ad allontanarsi, per non mostrare necessariamente l`entrata alla Torre Grifondoro. 
L: «Grazie mille a te, è stato davvero un piacere.» sorride, contento e palesemente sincero, sebbene noti quella sua solita espressione che sembra voler dire qualcosa, ma che comunque resta indecifrabile, ancora. Annuisce alle parole seguenti «Ed anche per me è stato molto bello essere il tuo Cavaliere.» un cenno del capo, a mo` di ringraziamento, sorridendo. Le lascia dare quella carezza e quel bacetto sulla guancia, sorridendo tranquillo, prima d`andare a cercare delicatamente una mano della Grifondoro, con le proprie. Se non si fosse allontanata, il capo andrebbe a piegarsi in avanti a mo` di inchino, portando la mano di lei vicino alle proprie labbra, senza toccarla però, eseguendo un baciamano elegante, quanto sincero e delicato. Le due iridi azzurrine quindi si alzerebbero sul volto della Quartina, prima di riportare la schiena alla sua posizione normale, lasciando andare delicatamente quella stessa mano. «Buona notte a te, Merrow.» ed un ultimo cenno del capo, indietreggiando e mantenendo il contatto visivo con la Grifondoro, prima di voltarsi, una volta raggiunti gli scalini.
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pyraaaaaaa · 3 years
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Esterno Mielandia,  Dicembre 2076
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L: «Come mai sei così giù?»
T: «Nulla di ché» risponde infine mentre si stampa in faccia un sorriso falso e solleva gli occhi su di lui, fingendo un’indifferenza. [...]  «Tu hai invitato Merr, eh» Inclina un po’ di più il lato destro del labbro, creando una smorfietta di malizia «Prima la inviti, poi la baci... Ti sei preso una cotta eh?» Prende pure il coraggio di alzare una mano per dargli una piccola pacca sulla spalla. Che faccia da schiaffi!
L: «Oh, sì» risponde quando viene nominata Merrow, annuendo piano, con un piccolo sorriso sul volto. Ma poi è il dire che viene dopo che lo stupisce. Il mento si sporge in avanti e le sopracciglia si alzano «No!» risponde ridacchiando «Cioè, è una bella ragazza e tutto, ma non piace in...» cerca un termine adatto, ma non lo trova «quel senso!» dice, alla fine ridacchiando anche. «Il bacio è stato solo per divertimento» dice, sorridendo piano e voltando per un attimo lo sguardo altrove, verso le coline innevate, non molto lontane dal villaggio. «Però non so... ancora non mi convinci» che vada tutto bene.
T: «Hmm, quindi niente Merrow» conclude annuendo. Prova a trattenere un sorriso ma le labbra si tendono ugualmente facendo trapelare il sollievo che la pervade. «Ora che ci penso...è stata lei a dirmi che hai una cotta per qualcuna. Ricordi? Eravamo sempre qui a Hogsmeade» Si piega un po’ verso di lui per dargli un colpetto sulla spalla con la propria «Una ragazza che non stava a scuola in quel momento» Per un folle momento realizza che lei, in versione maschile, in un certo senso non era al castello...Scuote la testa pensando che forse si sta immaginando le cose con la speranza che siano vere. E se Merrow sa...forse è per questo che l’ha spinta a parlare con lui? Nahhhh. Eppure Tasha deglutisce e si volta a guardare Luke dritto negli occhi. Ci vorrebbe uno scottino di superalcolico «Sai, in realtà ci sono rimasta un po’ male del vedervi baciare» confessa a bassa voce prima che possa ripensarci e magari sperando pure che lui non la senti. Si schiarisce la voce con un colpetto di tosse, ma ormai ha iniziato a parlare «Forse, si insomma forse...se fossimo stati al quarto anno, magari ti avrei invitato io al ballo»  Insomma, non lo dice chiaro e tondo ma si può leggere tra le righe.
L: Il ricordo che l`altra gli porta alla memoria, gli fa alzare le sopracciglia, sorridendo anche, divertito all`idea di Merrow che lo prende in giro. «Oh, beh... è lei che la chiamava una cotta...»  sorridendo tranquillo, correggendola. La osserva mentre ragiona, continuando a grattarsi e prima di sentire quelle parole. «Oh... ma era solo un gioco, per divertirsi, come ti dicevo...» dice, per quanto riguarda il bacio. Ma poi il dire sul ballo lo fa sorridere «Oh, grazie! Sì beh, credo che avrei anche accettato!» esclama divertito, forse perchè non ha esattamente saputo leggere tra le righe.
T: Possibile che non abbia capito? «Oh, per tutti gli snasi affatturati, Pyrangelus!» esclama alzando la voce all`improvviso e puntando gli occhi al cielo, esasperata. Si stacca pure dalla parete per mettersi di fronte a lui «Vuoi proprio farmelo dire per bene?» E probabilmente il ragazzo non ci ha capito una mazza davvero, ma lei ha un ultimatum, datole dal Generale in persona, e se ci tiene a non vedere Luke morto soffocato deve parlare adesso!
L: Lui subito risponde con un «Sì» perchè ora è veramente confuso.
  «Tu mi piaci, okay?» ammette infine, quasi sputa la frase mentre guarda il ragazzo dritto negli occhi e si impone di non distogliere lo sguardo. O la va o la spacca. E se la va, qua Tasha mette le ali e vola via. E se spacca, beh, ci stanno le vacanze di Natale per convincere i genitori a cambiare scuola, magari anche paese. «E non come amico. Cioè, Allister mi piace pure ma in modo diverso, no? Capisci?» Forse meglio fare il disegnino «Mi piaci...in quel senso, ecco». E sì, si impone di guardare il ragazzo fisso negli occhi, ma le guance, il naso e pure la fronte si fanno rossi. Se potesse si coprirebbe con sciarpa e cappuccio, ma ormai siamo in ballo...
L: Le parole della Serpeverde lo prendono completamente alla sprovvista, non si aspettava che la ragazza avrebbe mai pronunciato quelle parole. Lo sguardo, ed il volto intero, rimangono immobili, lasciandola completare quel discorso a cui lui veramente non sa come rispondere. Deglutisce. Respira piano, ma profondamente. E quando l`altra ha finito, lui non sa da dove iniziare. «oh» bisbiglia, portando un attimo lo sguardo in basso, per poi rialzarlo verso la Terzina. « Credo di dover essere sincero con te, Tash...» inizia, il tono quasi spento, così come lo sguardo. Prende un bel respiro «Tu mi piaci... ma non in quel senso» provando a guardarla negli occhi, se lei lo permettesse. Poi aggiunge «Penso di tenere a te come tu tieni ad Allister. Come tengo a Cornelia...» prova a spiegarsi, ma poi non riesce a dire altro, abbassa lo sguardo e spera che la reazione dell`altra non sia come si aspetta.
T: E se lui sembra confuso e imbarazzato, Tasha resta invece di sasso. «Oh» sembra la parola del giorno. Quando i bambini fanno oooohhhh che grinzafico, che grinzafico. Solo che di grinzafico al momento non c’è nulla. La quattordicenne sbatte lentamente le palpebre più volte, cercando di realizzare quello che il compagno ha appena detto. Al suo “mi piaci” ha quasi sorriso, con un leggero tutto al cuore. Quasi però: le parole successive l’hanno congelata. “Non in quel senso” si ripete in mente mentre la bocca si apre in un’espressione stupita. “Come tu tieni ad Allister”. C’è ancora un accenno di speranza: magari lui si è convinto che ci sia del tenero con Allis. Lei cerca di tirare fuori la voce per spiegarsi, ma non fa in tempo. Quel “come tengo a Cornelia” è il punto di chiusura di quel discorso. E di quella stupida speranza. Perché gramo ha parlato? Non poteva chiudere la bocca, maledetta lei! Un colpetto di tosse è quello che invece emette, per bloccare qualsiasi sillaba le stesse per uscire dalla bocca. «Beh» Abbassa velocemente lo sguardo, distogliendolo da quegli occhi color ghiaccio. « Capisco» Ora che ci pensa, non ci era stato un momento in particolare in cui si potesse notare del romanticismo. Ma lei comunque c'è cascata. Non si comanda al cuore. La serpetta deglutisce e fa quello che ai serpenti riesce meglio: cambia pelle. Si stringe nelle spalle e porta gli occhi  sul volto del ragazzo, una scintilla di fierezza nelle iridi grigie «Fai finta che non abbia detto nulla, allora». Indietreggia da lui di qualche passo «Pensavo solo che dovessi saperlo. Ma non ne parlerò più» Alza una mano per grattarsi la punta del naso e quindi compie qualche passo verso l'ingresso di Mielandia. «Tutto a posto, allora» e questa sembra più una frase rivolta a se stessa. It's okay no to be okay. «Meglio se torno da Allister: si starà mangiando il negozio intero» Rivolge un altro sorriso tirato al Corvonero e si protende quindi per aprire la porta del negozio. Se Luke la seguisse lei lo lascerebbe fare, se invece continuasse per la propria strada, lei cercherebbe di comportarsi al meglio. Anche se in gola sente uno strano groppo.
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pyraaaaaaa · 3 years
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Dietro la Stamberga Strillante, Dicembre 2076
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L: «Eccoci» si schiarisce la voce «Mettiamoci in cerchio, tipo» e se servisse, si sposterebbe passando il peso da una natica all`altra «Allora. Usiamo questa» ed alza la bottiglia a mezz`aria, prima di posarla al centro del cerchio. «Inizio io» e lo sguardo si muove su TUTTI, per capire se magari qualcuno non sia d`accordo «... e la faccio girare. Io e la persona che esce ci dovremo baciare» ed un piccolo sorriso divertito si forma sul viso. «Poi toccherà alla persona che è uscita a me girare. Baciare la persona che uscirà e così via.» e lo sguardo si muove lento e tranquillo su tutti «Ci siete? Vogliamo iniziare?» sorride. Nel caso in cui qualcuno non fosse pronto, procederebbe a dare ulteriori spiegazioni, ma se così non fosse, inspirerebbe, portando la mano sulla bottiglia. Sguardo divertito che si muove sui vari AMICI. Ora da una piccola spinta di tutta la mano destra, in particolare il mignolo ed il pollice, così che la bottiglia inizi a girare. E questa gira, gira che ti rigira, che passano 5 o 10 secondi, molto lunghi per il Corvonero. La bottiglia, sul ghiaccio, inizia a rallentare, fermandosi proprio davanti a... TASHA. 
Ta: «Tocca quindi a...heem..a noi?» chiede esitante guardando MERR, NELL e infine LUKE. Deglutisce, si mordicchia un labbro mentre ti tende in avanti quasi in risposta automatica ai movimenti del corvonero. Cerca di ignorare la presenza dei compagni, degli occhi puntati su di loro, e piega la testa da un lato per evitare di sbattere il naso contro quello di lui. Le labbra calde aderiscono perfettamente a quelle di lui, restano lì un istante, secondi che sembrano minuti, poi si allontanano nuovamente. Tasha incrocia lo sguardo di Luke e un sorriso timido le compare lentamente sul viso, prima di distogliere velocemente gli occhi di lui e tendersi in avanti ad afferrare la bottiglia. «Vado allora» annuncia ruotando poi velocemente il polso e osservando la bottiglia che va a fermarsi indicando... WESLEY.
W: Sgrana subito gli occhi nel vedersi indicare, sguardo che si punta sull`espressione nervosa di TASHA che è un po` la stessa che l`altra potrà notare stampata sul suo viso. Resta ancora muto mentre lei prende l`iniziativa e si alza, non può mica respingerla che poi mica vuole essere preso in giro. « Oookay vai » piccolo annuire in assenso « Ah ma ti alzi pure? » che imbarazzo. Lui col cavolo che si alza, quindi mi dispiace TASHA ma ti tocca abbassarti per arrivargli ad altezza viso. Si degna anche di abbassarsi la sciarpa con la mano destra per poi chiudere gli occhietti in una frazione di secondo e scambiarsi quel bacino innocente con la ragazza. « Ma così ho praticamente baciato anche Luke? » ragiona aggrottando le sopracciglia e lanciando uno sguardo proprio al CORVONERO. Vabbe che da qui a breve ci sarà uno scambio di germi che è una bellezza. « Giro io allora » si schiarisce un po` la gola arricciando il naso ed afferrando la bottiglia per farla girare. Bottiglia che, zan zan, va a puntare niente popò di meno che MERROW. 
M: E` seduta a sirenetta, tenuta su dal palmo sinistro posato sulla stoffa stesa, guardando quindi WES che gira la bottiglia e che punta...lei. C***o. Se nota quell`occhiata tra il TASSOROSSO ed il GRIFONDORO, non è dato saperlo, finendo per guardare il TERZINO gattonare fino a lei che no, non si alza e non si sposta, puntandogli occhi gelidi e da rapace proprio sul viso. Lo fissa con una Merlino`s spenta nella destra, che sorregge a mezz`aria stile Black Dahlia, sorridendogli in maniera asimmetrica e decisamente divertita. Difatti si sporge verso di lui solo al momento adatto, allungando il collo bianco ed affusolato, per inclinarsi verso sinistra e lasciare che le labbra morbide e calde tocchino quelle altrui. Niente schiocco, solo un delicato contatto che dura un paio di secondi, finendo poi per guardarlo tornare indietro, allisciare la tovaglia e far roteare con la destra dall`indice e medio impegnati a reggere la sigaretta, la bottiglia. Che. Si. Ferma. Su. TRISTRAN. E allora è vero che ha il Gramo, porca Morgana. Alza gli occhi piano a lui, prendendosi secondi preziosi per mettere su un`espressione divertita «Hm» e niente, sta volta è lei che s`allunga a quattro zampe sulla tovaglia, in direzione del GRIFONDORO, cercando di cogliere però se c`è del disagio che potrebbe impedire tale contatto. Se così non fosse però, mentre la mancina sorregge la posa, è la destra a cercare riparo con le dita tra la sua mandibola ed il collo, avvicinandosi con un pochino più d`aspettativa per quello che sarebbe un bacio a stampo si, ma che denota una sincronia di movimenti dati da... abitudine? Con l`altrui persona? BOH. Un bacio piccolo ma che dura almeno il doppio di quello di WES, sempre se l`altro non scappa prima. Poi torna al suo posto, fissando la bottiglia con un «Gramo se mi mancava una cosa così allafinecioèpensosianormale» mentre parla gli occhi si volgono spalancati in terrore verso LUKE E NELL «dopotuttoqueltempo cioè iomical`horicevutol`ultimo non si dovrebbefaretipo una sorta di saluto?L`ultimogocciodibottiglia ahahaha...bottiglia. Merlino Tris seseiunco-» le mani corrono alla bocca, e mentre lei avvampa, torna a fissare il telo, finchè non mugugna altro e la maledizione finalmente cessa. «Ok... scusate. La scacchiera. Brutte cose.» ma cosa ..!
Tr: Poi si morde le labbra per evitare di scoppiare a ridere, che la situa ha un che di paradossale «Vai vai, senza paura» tranquillizza WESLEY con una pacca sulla schiena, calmo e pacato almeno finché... la bottiglia non va a indicare lui. Guarda MERROW, levando un sopracciglio, e nell`occhiata che si lanciano anche lui sembra covare una domanda «Forza» a mo` di incoraggiamento, rivolgendole uno dei suoi soliti sorrisi. Lascia che sia lei a condurre il bacio, a dettarne i tempi, assecondandola con un gesto del capo fin troppo abituale «... che?» sbatte le palpebre, appena instupidito «Perché, c`era un ultimo goccio?» no, non ha collegato quel flusso di coscienza alle maledizioni, ma almeno se ne ritorna al posto un po` più tranquillo. Esitando un secondo prima di girare la bottiglia, a cercarne l`ultimo sorso rimasto (...). Gira che ti rigira, esce CORNELIA. 
Co:  «Ma nooo» tranqui WES, non hai baciato Luke «Altrimenti oggi tutti baciamo tutti» e chi ti dice che non sarà così, Corneli+a? E va avanti così, osservando gli altri accoppiamenti, cambiando espressione di tanto in tanto. Il bacetto di MERR e TRISTRAN lo osserva ma quello su cui si concentra e lo straparlare della QUARTINA, a cui non fa in tempo nemmeno a dire granché perché poi, la “maledizione” svanisce e possono stare tutti più tranquilli. E prima o poi tocca a tutti, no? Ed ecco che è arrivato anche il suo momento. Gli occhi che si posano sulla bottiglia che indica proprio lei per poi alzarsi verso il ragazzo. Un mezzo sospiro trattenuto tra i denti della serie “via su, facciamolo” e lascia che quello si avvicini e faccia quello che deve. Lei da parte sua alza solo un musettino, inclinandola appena di lato, per facilitare quel rapido e indolore toccarsi di labbra. Beh, il bacio che viene fuori è meno superficiale del previsto ma lei, in un primo momento, non si ritrae. Gli occhi si socchiudono appena, lasciando che sia l’altro a guidare quel bacetto, poi però è lei a staccarsi per prima, come se si fosse appena accorta della piega presa da quel contatto di labbra. Ma no, niente schiaffo. Sfarfalla leggermente gli occhi mentre spinge nel lato destro della bocca un mezzo sorriso quasi come se non fosse successo nulla di che e poi torna comoda al suo posto, prima di collegare che tocca proprio a lei girare la bottiglia. Un mezzo sorrisetto forse di nervosismo e poi si sporge in avanti, quel poco che basta per far vorticare (?) la bottiglia in vetro. Il fiato che viene trattenuto e poi gli occhi che si alzano sul ragazzo indicato da quello strumento malefico. Here we are again, TRISTRAN.
N: Soffoca quasi comunque a sentire TRISTRAN, che inizia quel coro per WESLEY che bacia prima TASHA e poi MERROW, dopo che TASHA ha baciato LUKE, che al mercato mio padre comprò. « COFF COFF » eh sì, tossisce, con il fumo blu che gli annebbia il viso. Comunque le cose vanno avanti il CUGINO entra in azione, e la bottiglia si libera. Guarda già CHARLOTTE, per poi dare una sorta di pedata a quella bottiglia che inizia a girare finendo per indicare proprio la sua COMPAGNA e VICE. La osserva, tira un peo di fumo e « Andiamo via di qui? » le chiede, avvicinandosi a lei, dondolando sulle chiappette. Una sorta di sussurro detto all’orecchio, ma non mira ancora alla bocca. « Girala se vuoi » e alza le spalle larghe. Ma no, non la bacia.
Ch: « Ow, Nì.. » richiamando l’altro dato che fa arrivare a lei, praticamente addosso alla gamba tesa, la bottiglia. Lo lascia avvicinare all’orecchio che solletica e che gli fa venire un sorrisino divertito, forse anche da solletico del Serpeverde che gli viene fatto all’orecchio. Ascolta quello che dice e si mordicchia il labbro inferiore guardando la bottiglia e sembra rifletterci un attimino. Fa un sospiro. « ‘kay, ma non spreco il turno. » gli dice piano, a NIALL, quindi mette la mano sulla bottiglia che inizia a far girare ma vicino a sé, fermandola per farla puntare di nuovo sul SERPEVERDE. Alluna la mano e proverebbe a dargli uno schiaffetto sulla guancia - come piace a lui, coff - e con la stessa fargli girare il mento per dargli un bacetto sulle labbra, nulla che sia un limone ma senza dubbio ci resta un po’ troppo, con gli occhi chiusi, e perderci del fiato. Schiocco finale di labbra, e favolosamente, riaprendo gli occhi e facendogli un occhiolino: « Ora possiamo andare. » sollevando il nasino verso l’alto e allungando la mano verso di lui, che qui si attendono sempre gesti da cavalieri e maghetti galanti.
A: Afferra, quindi la bottiglia, piegandosi in avanti con il busto, per dare un colpetto con le dita alla bottiglia per imprimere una modesta rotazione, il risultato eee la bottiglia si ferma su  « TASHA » colpetto del palmo della mano alla fronte «mah» si alza pesantemente da terra e muove quel paio di passettini per farsi sotto alla compagna la osserva un attimo come a dire “dobbiamo” esitando un attimo avvicinandosi poi lentamente, gli occhietti continuano a fissarla in attesa che questa possa opporsi, se così non fosse appoggerebbe le labbra su quelle della Serpina, un paio di secondi, percependo quella morbidezza. Si stacca quasi subito e torna a sguardo basso al suo posto.
L: Quando esce NIALL e lo vede un po` così e quando dice quelle parole, Luke drizza la schiena «E dai nooo, rimanete... facciamo altro!» voltandosi pure verso CHARLOTTE, dopo che ha dato il bacio all`O`Gallagher. Lui c`ha provato, se proprio vogliono andare sicuramente non si mette a corrergli dietro, magari vogliono stare da soli. [...]  Sospira lentamente, facendo un piccolo cenno del capo a CORNELIA, abbastanza sicuro che possa capire. 
Ta: «Oh» commenta mentre il viso sale di scatto dalla bottiglia al tassorosso. Gli occhi grigi si soffermano su quelli chiari di lui, niente popò di meno che il suo migliore amico. E mo’? Tasha attende una reazione da parte sua, che però non sembra esitare. Beh, almeno qua è ancora un bacio stampo. Quindi Tasha si alza, stirando le gambe che cominciano a farle male per la posizione accucciata, e quindi resta ferma aspettando che ALLISTER la raggiunga. L’imbarazzo è forte, un disagio vero e proprio, ma almeno non si è parenti. Giusto il tempo di grattarsi la punta del naso, prima di abbassare la mano e avvicinare il viso a quello di Allister . E mo chi lo dice a Lex. Le labbra si toccano, premono per una frazione di secondo tra loro e poi di nuovo si allontanano. Finito il bacio flash, Tasha da una piccola pacca sul braccio dell’amico quasi a rassicurarlo e poi incurva la schiena per recuperare la bottiglia. «Per me possiamo continuare» dice in risposta a LUKE e ruota il polso per far girare la bottiglia, sebbene in modo più svogliato è lento, quasi in attesa di un permesso vero e proprio per continuare. Giusto per vedere chi le capiterebbe...La bottiglia si ferma in direzione di NIALL e Tasha resta immobile a guardarla. Quindi raddrizza la schiena e lentamente si gira a guardare il ragazzo con le sopracciglia sollevate. Gli occhi grigi sfiorano CHARLOTTE e poi si soffermano sul vichingo, in attesa di capire se i due se ne vogliano andare oppure no. Lei comunque si avvicina a NIALL, cercando di ignorare i probabili sguardi altrui, studiando le iridi chiare di lui in cerca di un rifiuto o un’accettazione. Si umetta le labbra e deglutisce «Se vuoi andare via» dice stringendosi piano nelle spalle « io rigiro la bottiglia».
W: E dopo quello schiaffetto e quel bacetto che si scambiano i due compagni, eccolo che si alza - si finalmente lo fa - per partire alla carica di CHARLIE e NIALL per evitare di farli alzare. « WAAA » urla mentre gli si lancia letteralmente addosso. Magari NIALL non lo butta giù, ma CHARLIE dovrebbe essere facile. Li avvolge entrambi con le braccia per cercare di buttarli indietro con la schiena. E poi, non per discriminare NIALL eh, ma avvicina il viso a CHARLIE per stamparle una serie di bacetti su tutto il viso, magari pure sulla bocca chi lo sa. Tanto non è cosa nuova. « Mica te ne puoi andare senza darlo a me » è di rito ormai, si torna sempre alle origini. Questo goffo tentativo comunque è stato fatto solo per non farli andare via e non con le buone come cerca di fare LUKE, ma con le cattive perché li sta proprio bloccando. Finito lo show, comunque, cerca di rimettersi seduto e di togliersi un po` da dosso la neve che sicuramente gli si sarà appiccicata ai vestiti. Ed ignorando LUKE che vuole far finire il gioco, ecco TASHA che gira e zan zan gli capita proprio NIALL. « ECCOLO! » prende proprio lui per le spalle cercando di spintonarlo un po` in avanti. « Non vuole andare via » chiamatelo un`ottima spalla.
M: Rimane a fissare tutti gli altri match manco fossimo su MagiTinder, ridacchiando a quel bacio tra ALLISTER e TASHA che sembra quasi incestuoso «Bleah» infatti commenta, perchè insomma dai, certe cose fanno senso anche ai Loghain (?). E` WES però che richiama tutta la sua attenzione, notando come placchi CHARLIE e NIALL, con una TASHA agguerritissima e distratta, in quel cercare di baciare l`O`GALLAGHER mentre lei si volta in direzione di LUKE che rimane con quell`idea di far finire il gioco, beccandosi un`occhiataccia sbiega dalla Grifondoro. Sigaretta stretta tra indice e medio della destra, ed uno sporgersi veloce ad acchiappare il tessuto del maglione di LUKE per dargli un piccolo strattone leggero verso di sè «Porta bene, prima del ballo.» ma cosa? Questo: il viso si porta in direzione di quello del CORVONERO, e se non fermata o allontanata, sarebbero le sue labbra morbide e dal sapore di mandorla amara, a vincere quelle altrui, in un contatto che lascerebbe morbido, libero d`approfondirsi come no, lasciando a lui l`iniziativa, limitandosi a modellarle su quelle di LUKE in quei lunghi attimi sospesi. Il profumo di pepe nero e cannella che irretisce, e la Merlino`s che accumula cenere, a qualche centimetro dal maglione di lui. Il fatto che in tutto questo sia passata davanti a CORNELIA, messa in mezzo così, non pare minimamente infastidirla.
Tr: si ritrova ad arricciare il naso alla vista di CHARLOTTE e di NIALL che se la danno a gambe. O che almeno ci provano, ihih «Caricaaaa» figuriamoci se non dava manforte al BRO, buttandosi a pesce nella mischia anche a costo di lasciar cadere nelle neve la sua Merlino`s dal fumo un po` fucsia e un po` trasparente «O`GALLAGHER non può, sta facendo la lotta!» esclama alla volta di TASHA, senza guardarla, impegnato com`è a cercare di inchiodare al suolo il CUGINO sotto il suo "peso". E poi, beh, con un sorrisetto stupido proverebbe ad allungarsi a propria volta anche in favore di CHARLOTTE, stampandole un bacetto sullo zigomo «Mo` siamo pari» decreta verso WESLEY, e farebbe per rimettersi in piedi, dolorante e tutto sporco di neve «Pyra?» ma LUKE sta baciando MERROW, una ship che sicuramente un po` lo stranisce... salvo poi incurvare le labbra in un sorriso rincuorato. Tossicchia, cercando di richiamare l`attenzione degli ultimi limonatori «Burrobirra per tutti, che dici?» ma l`onore della decisione ovviamente resta al mago del giorno, LUCHINO.
Co: Continua ad osservare la lotta a cui si aggiunge anche TRISTRAN con aria decisamente divertita ma senza commentare anche perché a lei, nel frattempo, è comparsa la sua personalissima maledizione e quindi come al solito preferisce tacere. La testa che si abbassa un po’, gli occhi che compiono un perfetto giro all’indietro e lei cerca con il lato sinistro del corpo la spalla di LUKE – che dovrebbe esserle vicino- sulla quale appoggiarsi leggermente, di sbieco. Gli occhi palleggiano sul comportamento degli ALTRI- dalla lotta del QUARTETTO agli eventuali baci soprattutto si trova letteralmente in mezzo al bacio – se ci sarà – tra LUKE e MERROW. Lei un po’ si sposta per facilitare il contatto ma lo spazio è quello e vabbè, posti in prima fila quest’oggi. I turni e il gioco della bottiglia sembrano essere andati al gramo lei si ritrova a concordare con il GRIFONDORO «sì, vi prego una burrobirra, sto congelando» e poi così può dirsi chiusa la parentesi baci volanti.
N: Verso CHARLOTTE « Secondo le regole » e cerca di dirglielo all’orecchio, in un sussurro solo per lei « avremmo dovuto far di più » esclamerebbe, cercando poi di osservarla dritta negli occhi. Arriccerebbe quindi le labbra, cercando di far uscire un filo di fumo rosa, diretto alle labbra di lei. Che la voglia far fumare per ora? e… per ora eh. E se già prima era nel suo mondo, figuriamoci ora. Infatti non avverte WESLEY e quindi eccolo a far casino, staccandogli CHARLOTTE, e iniziando a sbaciucchiarla, ammesso che ci riesca. Sospira, e guarda pure un po’ verso il cielo, accogliendo quindi TASHA che lo ferma. « Gnn » mugugna allargando le labbra in orizzontale, e finendo per terra perché il CUGINO, gli salta addosso. « GNN » mugugna ancora « gua.. le pago io.. basta levarsi di qui » mugugna a TRISTRAN che gli sta sopra, ancora.
Ch: « Magari continuiamo dopo, al camp— uooohh! » dice poco prima di venire investita letteralmente da WESLEY. Non che stesse ascoltando molto le parole degli altri impegnata a stare col muso vicino a quello di Nì, perciò sono state inutili le parole tanto di LUKE, quanto di TASHA, ma è il TASSOROSSO che la ributta giù, aiutato dal suo fido compare - non Artie. « Daaaiii smetti, Weeeess! » ridacchiando però per niente avendocela con lui, trovandosi di nuovo in terra ed in mezzo alla neve con WESLEY che se la sbaciucchia anche più del dovuto. « Wooohhh, TRISS!! » perché non è che la carica gliel’ha data solo l’altro, ma pure TRISTRAN. Piccoletta com’è, è facilissimo gestirla come vogliono, per loro due, sob. « Ohuhn maddaaaiii! » dando due colpetti sulle spalle di TRISTRAN e dando una spintarella a WES « Te l’avrei dato, sei un morganello di poca fede. » ridacchiando per tutti quei bacini che le arrivano addosso, magari anche un paio sulle labbra ma che ancora la fanno ridacchiare. Così tenta poi di fermare il tassorosso prendedogli un braccio e dicendo « Tranqui, resto. » arricciando il naso così che possa non placcarla ancora a lungo. Strizzetta anche l’occhio sotto al quale il GRIFONDORO gli lascia un bacino, così prima che possa allontanarsi lo blocca con un braccio « Fammi salire, daaai. » col tono finto lagna mentre già prende spazio addosso al ragazzino dietro la schiena per salirgli addosso. Si guarda intorno, verso un po’ tutti gli altri e la neve stessa, e poi picchietta sulle spalle di TRISS « Oh-ohhh, c’è la burrobirra? Io io e Tris la prediamo grande, Nì. Tira fuori la grana, eehhoo. » che visto l’invito a pagare da parte del Serpeverde, lo ha preso per un elfo domestico, cameriere. Non si è messa a sfumacchiare merlino’s al momento, ma la burrobirra l’accetta sempre volentieri.
A: «Quindi? La finiamo così? Burrobirra per tutti» la mancina va a strofinare il capo per qualche attimo, un ghignetto gli compare distintamente sul volto candido, nel bel mezzo della confusione generale «Beh a questo punto miro al colpo grosso» mormora tra sé e sé – ma neanche troppo – si alza quasi di scatto, labbra semiserrate e occhi languidi che hanno ben chiaro un obiettivo, senza tergiversare troppo si avvicina a MERROW con un indice inquisitorio «Beh io mi sono beccato solo un bacio con la best» scrolla leggermente le spalle in un espressione che sa di “ti tocca” e si lancia letteralmente all’assalto delle labbra di MERROW – magari sta per arrivare una cinquina in pieno volto, nel frattempo però si inebria di cannella e pepe nero.
L: Ridacchia a vedere WESLEY che si fionda su NIALL e CHARLOTTE, prima di voltarsi verso la LOGHAIN. La schiena s`irrigidisce, nel momento in cui lei gli afferra il maglione. LO sguardo diventa un po` serio e stranito, come se non stesse capendo quello che sta per succedere. E invece lo capisce. Allontana dalla bocca la Merlino`s e la tiene ancora nella destra. Si lascia tirare dalla Grifondoro, mentre la schiena e la postura tutta va ad ammorbidirsi, mentre l`espressione si rilassa e alle parole di lei «Sicuramente» annuendo pure, piano. Quindi le sue labbra si avvicinano a quelle di MERROW, posandovisi delicatamente per qualche secondo, prima che questo vada ad approfondirsi e le due labbra si schiudano, lasciando libero il passaggio alla lingua, che andrebbe a cercare quella altrui. Insomma, sicuramente non sarà il massimo, dato che fino ad ora il Terzino non aveva mai dato un bacio "non innocente", ma comunque certe informazioni gli erano state date da fonti ignote. Quindi la teoria la sa, ecco. Sul volto si forma anche un sorriso divertito, prima però che il richiamare ed il tossicchiare di TRISTRAN non lo distragga. «Che?» eh oh, fatelo riprendere «Ah! Sì sì, andiamo va!» sorriderebbe divertito, iniziando ad alzarsi. «Allora paga O`GALLAGHER?!» divertito, rivolgendo un sorriso divertito a MERROW e porgendole la mano per alzarsi.
Ta: Il sorrisetto le muore sulle labbra quando si volta e si trova davanti la scena di LUKE e MERR. Che si baciano. La quattordicenne aggrotta le sopracciglia, s’è persa qualcosa, o forse no. Boh. con sguardo cupo si volta a guardare NELL,cercando in lei una qualche spiegazione a quel risvoltò inaspettato. Gli angoli della bocca che si piegano in giù e le sopracciglia che si sollevano nella sua tipica espressione da ‘boh’. Gli altri cominciano a parlare di burrobirra e Tasha ascolta solo in parte, perplessa com’è nel fissare Luke e Merr con l’espressione da snaso confuso. Non si perde quindi il commento di ALLISTER né il suo slancio verso Merr. Istintivamente allunga quindi una mano in avanti, di scatto, con l’intenzione di afferrare l’amico per il colletto e tirarlo indietro «A cuccia playboy !»esclama allungando anche l’altra mano per trattenerlo da un braccio «Ti basta la best» lo avvisa con quello che vorrebbe essere un tono divertitamente minaccioso ,ma che forse esce un po’ troppo duro «o l’altra mia best diventa una bestia» E vai di scioglilingua, ma insomma leggi il nome tra le righe «Basta baci» aggiunge quindi. E, se le fosse riuscito di bloccare l’amico, gli darebbe una pacca sulla schiena prima di lasciarlo andare. «Si, dai. Burrobirra per tutti» esclama poi voltando le spalle ai restanti e seguendo Charlotte e company. Mentre si incammina, tiene lo sguardo basso e il cappuccio sollevato, quasi volesse nascondere il proprio volto agli occhi degli altri, o forse solo per ripararlo dal freddo.
M: Gli altri li sente? Si, in sottofondo, ed al di là del ridacchiare per quel placcaggio, lei si volta proprio nel momento di massima confusione per voltarsi in direzione di LUKE. Con CORNELIA in prima fila, sks. Per lei poteva finire lì, con quel bacetto a stampo innocente, ed è con una sottile sopresa che si ritrova invece coinvolta in un vero bacio, al sapore di Mandorla Amara che le fa socchiudere gli occhi e rimanere lì qualche istante, nonostante l`impacciataggine altrui. E` un bacio vero, delicato da parte sua, lento e che si conclude proprio per quel dire di ALLISTER che si ritrova quasi addosso prima che TASHA acchiappi il Tasso per il colletto e se lo porti via, impedendole dunque di dover allontanarlo lei. Rimane interdetta un momento a sua volta, guardando LUKE e poi gli altri, rialzandosi accettando la mano del CORVONERO, la sigaretta di nuovo alle labbra e lei che raccoglie maginchiglia ed il resto, mormorando un «Burrobirra per tutti, si.» facendo un po` eco a TASHA, e tenendola d`occhio in quella marcia con cappuccio annesso. Fumo argento per lei, fino ai Tre Manici di Scopa.
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pyraaaaaaa · 3 years
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11.12.76 Porticato Interno - Hogwarts
«Quindi» comincia, per poi cercare d`incrociare i suoi occhi e rialzarsi leggermente, senza abbandonarli «Ora me lo chiedi.» sicura e diretta, mentre andrebbe a scrutarlo dall`alto al basso in tutta quella dinoccolata altezza «E in maniera decente. E se mi piace come lo fai, allora ti rispondo.» cioè, ti risponde, non necessariamente in maniera affermativa. Però sta sorridendo, o sogghignando, oppure gode dell`umiliazione altrui. Non è comprensibile, nè tantomeno decifrabile.
A quel “Ora me lo chiedi.” lui drizza la schiena, staccandola momentaneamente dal muretto su cui è poggiato , mentre le due sopracciglia vanno ad alzarsi, in uno sguardo un po` sorpreso, ma anche decisamente stranito. «Chiederti cosa?» ed il mento, assieme a tutto il capo, crolla in avati, come ad avvicinarsi per ascoltare meglio la risposta. Anche se non si avvicina. Alle parole seguenti neanche risponde, dato che non capisce proprio cosa di cui l`altra stia parlando. E pure nel volto può essere intravisto un filo di divertimento.
«Pyrangelus, guarda che non mi diverte affatto questa situazione » sbuffa, schiccherando la sigaretta oramai finita, a terra, pestandola con la spessa suola dell`anfibio destro «Ora me lo chiedi tu. Perchè se speri che lo faccia io, ti posso già dire che ti pianto a terra come un Bubotubero.» affilata gli sorride, in una maniera decisamente un poco inquietante, avvicinandosi con il busto proprio quando lui non lo fa «Le ragazze vanno invitate, ed io non rinuncio al mio primo invito solo perchè tu vuoi fare il duro» il sogghigno s`allarga, pericoloso, con tanto d`indice destro che lo picchietterebbe una sola volta sul petto «Con me poi» che è più dura del granito «Quindi sentiamo, Luke…» scivola lievemente sulla pietra della colonna per pendere un poco in sua direzione, mezza sporta nemmeno fosse un pirata dal pennone della sua nave «sono tutta orecchie.» stregattesca espressione.
«Va beeeenee» dice, mentre la studia, perchè è abbastanza dietro che l`altra lo stia prendendo in giro, però va avanti. «Vuoi che mi metta in ginocchio?» chiede, palesemente divertito in viso, ma pare indicare per terra, iniziando anche ad abbassarsi. La prende un po` in giro, ma poi torna serio, più o meno. Fa qualche passo in sua direzione, lentamente, incontrando con il proprio sguardo quello altrui - se gli fosse possibile - «Ti andrebbe di venire con me al ballo?» così di getto, ma lo dice con tranquillità nel tono. Poi aggiunge «dai, che ci divertiamo» con un occhiolino amichevole, divertito. Insomma, molto semplicemente lo chiede.
«Non sarebbe male» detto con un sorriso aperto e sornione riguardo al mettersi in ginocchio, ma poi la maledizione s`attiva e lei comincia a borbottare un «Cadel lo diceva che i ragazzi dovrebbero mettersi in ginocchio per chiedermi una possibilità, machigramosiaspettavacheallafinefossestobasitodipyrangelus cioè ma allafinenonabbiamo mai troppo parlato assieme no? E se mi invita per pena? O perchè l`ho minacciato? Ma si può dire che è un invito altrui se tipo lo costringi? Tanto se lo dice a qualcuno lo picchio così forte che useranno lui come pluffa per il prossimoallenamentoCorvonero, Merlino ma quanto sono sfigata ad andarci con uno a cui non frega un Grinzaficosecco?» sbatte un paio di volte le palpebre, allucinata da quanto appena detto, e forse per timore che l`altro ci ripensi, finisce per dire un «SI!» ad alta voce, in contrapposizione con la sua tranquillità «Guarda che l`hai detto eh!» cioè non ti puoi tirare in dietro dopo quello che ha detto. Imbarazzata torna a fissare la neve, con le guancette un poco rosse ed il respiro che si condensa per il freddo «Seh.» che si divertono, come no.
A quel “Non sarebbe male” riguardo il mettersi in ginocchio, lui andrebbe pure a mettere il ginocchio per terra, divertito, se non fosse che alla ragazza arriva il suo malus. Lui dilata le palpebre e rimane in quella posizione, a metà tra le due. Ascolta ogni parola, inclinando il busto leggermente in dietro, concentrandosi però sulle parole della ragazza. E` palese che gli dispiaccia che l`altra sia costretta a dire certe cose, ma stranamente sorride in alcuni punti, prima di alzare le sopracciglia e scuotere il capo. La lascia finire - anche perchè probabilmente gli sarà difficile interromperla - prima di dire «Certo che l`ho detto… mica mi tiro in dietro…» dice, sicuro nel tono, mentre lo sguardo prova a studiare la Quartina. 
Poi però si schiarisce la voce «Prima cosa: non ti ho invitata perchè mi hai minacciato… anche perchè non l`hai fatto.» o almeno lui la vede così. «Secondo: perchè dovrei dirlo a qualcuno? Non ce ne sarebbe il bisogno. Così come non ce n`è che tu mi meni…» e ridacchia pure, verso la fine. «Terza: a me frega di venire con te.» quindi di conseguenza non sei sfigata. Poi se il problema è lui, allora è un altro conto. «Hai capito?» tono serio, molto, pare.
Non l`ha minacciato? Ah, no? Stringe le labbra tra loro quando lui prosegue, finendo per farle sollevare un secondo solo, un angolo della bocca a quel “non c`è bisogno che mi meni” «Questo non lo so» gli replica anche, riservandosi il diritto di farlo, qualora ne avesse voglia (?), ma è il terzo punto che l`ammutolisce del tutto, facendola tornare di nuovo cupa e guardinga, ad osservare il volto del Corvonero come se cercasse d`estrapolargli informazioni con un Legilimens non verbale «Hm» gli frega? Gli frega di venire con lei? E` perplessa difatti, e si vede, quindi non riesce proprio a fermarsi dal pronunciare un «E perchè?» venendo poi tagliata a metà dal suo tono serio. Apre la bocca per rispondergli, la richiude, la riapre di nuovo ma le esce solo una sorta di mezzo mugolio femmile ma strozzato, richiudendo ancora una volta la bocca. Sbuffa dal naso e si ritrova ad annuire.
«Mh» risponde a quel “hm” di lei, come a confermare quanto appena detto, annuendo. Quel “e perchè?” lo fa sbuffare dal naso ed il capo va muoversi da un lato all`altro, lentamente. Lei pare stare a cuccia ora, tanto da stranire il Terzino, che si guarda attorno stranito, come se non ci credesse. Sul volto si forma un sorriso, prima che dalla sua bocca esca un «Comunque è perchè sei Grinzafica!» e non sta parlando solo dell`estetica « Chi non vorrebbe andare al ballo con te…?» lo chiede sul serio, facendo qualche passo in sua direzione, allungando il busto verso di lei, inclinandolo leggermente.
«Ma cosa ca**o dici?!» altrettanto seria lei, ma comunque con una diffidenza ed un dubbio crescenti, mentre le iridi grigio-verdi s`incastonano sul viso altrui «AAAAAAAuHmmm» strascinato «Tipo… tutto il castello?» visto che insomma, sono lì loro due, in quella situazione paradossale «Guarda che non è un problema, davvero. Non devi fare il carino, io al ballo ti ci porto lo stesso.» come se quello fosse il vero motivo per cui Luke le stia dicendo quelle cose. Però forse memore del suo tono serio di prima, o del fatto che sta crescendo, e non solo in altezza, s`appresta ad aggiungere «Cioè.. nel senso… io non sono grinzafica. » a chiarimento, come se l`altro non avesse capito «E poi il prossimo anno potrai invitare chi ti pare. E se non vuoi fare da Cavaliere al ballo non ti preoccupare, non mi offendo mica se balli con altre» e poi niente, mutismo improvviso di nuovo. Guarda in avanti, verso la neve, poi sbircia lui, poi neve di nuovo, poi sospira, l`espressione che torna cupa. Una guerra dentro la testa.
«A parte che non ci credo. Ma anche se fosse, allora sono tutti dei co*****i» quelli del castello che non vorrebbero andare con lei al ballo. «Ma non lo sto facendo per questo, semplicemente ti sto rispondendo, dicendoti quello che penso.» e sembra, ancora una volta, serio nel tono di voce. «Allora diciamo così» ed alza le mani a mezz`aria. «Io penso che tu sia grinzafica. Poi tu pensala come vuoi… » change my mind.
«Se non ti spaventa avere a che fare con me e le mie paranoie…» sguardo che s`abbassa agli anfibi «Magari ci divertiremo anche..»
«No che non mi spaventa, tranquilla…» risponde subito, scuotendo il capo. «Ne sono sicuro» che potranno divertirsi, dice, voltandosi.
«Se sei sicuro» che stare con lei non lo spaventi «allora ok.» spallucce, ma c`è un fondo di curiosità malcelata nei suo sguardo, ed un accenno ad un sorriso piccolo, storto ma genuino «E grazie d`esserti quasi messo in ginocchio.» perchè insomma, lei il gesto l`ha notato. «Hm-hn» in risposta affermativa al suo rientrare, incamminandosi con lui verso il castello «Vedi di procurarti un vestito figo, che voglio far schiattare d`invidia tutti i cog****i di cui parlavamo prima.»
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pyraaaaaaa · 3 years
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Porticato Interno, Novembre 2076
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L: «Che è `sto sorriso?» chiede, divertito. «Non ti siedi?»
C: Ridacchia a quella domanda «Ora mi siedo» ma continua ad esitare, rimanendo con solo il fondoschiena appoggiato sul muretto mentre la mancina sta già frugando all’interno del mantello, un paio d’istanti e poi, tadaaaan. La mano sinistra torna allo scoperto con un pacchetto di Merlino’s stretto nel palmo e sollevato appena, ad altezza sguardo dell’amico, per mostrarglielo. E quello è decisamente di più della sigaretta che le aveva promesso è un intero pacchetto, ancora nuovo. Uno sguardo ammiccante e decisamente furbo «Che dici?» ed è il suo modo di dire “allora, proviamo?”
L:  Lo sguardo divertito e curioso è fisso su di lei, quando esita a sedersi ancora una volta, andando a frugare nel mantello. L`espressione interrogativa s`illumina «Ma...» le palpebre si dilatano «Non doveva essere una?» chiede, divertito, con un tono entusiasta. Stacca il capo dal muretto e l`addome s`irrigidisce un momento, tornando in una posizione eretta, ancora seduto, prima d`inclinare il busto, avvicinandosi. «Te l`ha dato Merr?» le chiede, divertito. Ed infine «Che dico? Apriamolo!»
C: «Eheheheh» ridacchia «Che fai ti lamenti?» chiede alla sua domanda circa il fatto che doveva essere una e invece, è un pacchetto. Annuisce poi alla domanda sulla Grifondoro «Sì, Merr è stata molto generosa ma le dobbiamo un favore» sì, anche tu Luke. Si lascia quindi cadere sul muretto, accavalla le gambe e sorride all’entusiasmo dell’altro «Ecco, così mi piaci» e nel frattempo, le sue mani hanno già fatto sparire l’incarto. La mancina ne sfila una delicatamente da quel pacchetto nuovo e l’appoggia sulle labbra, che la trattengono morbidamente e mentre ripone il pacchetto, eccola sfoderare il catalizzatore per concentrare la visione della punta incandescente che vuole ottenere, premunendosi di avere la bocca abbastanza libera per pronunciare un banalissimo «Flamòra» Attenderebbe quindi di vedere l`incanto riuscire, e se così fosse, si limiterebbe a prendere un paio di boccate superficiali, avvicinando la bacchetta alla sigaretta per accenderla. Fumo che sbuffa argenteo, prima di diventare man mano sempre più blu. Un paio di tiri soltanto e poi il braccio è allargato verso l’amico, a cui porge la sigaretta «Sai come si fa?» chiede e non c’è aria di spocchia nella domanda ma le pare una domanda legittima. Gli occhi sull’amico, in attesa. 
L: La osserva muoversi, mentre sfila la sigaretta e se la porta alla bocca e poi con semplicità rende incandescente la punta della bacchetta, creando la solita fiammella, che le permette di accendere la sigaretta. «L`ho visto spesso, provo» dice, alla domanda di Cornelia, sul se sappia come si fa. Quindi allunga la mano destra andando a prendere la sigaretta tra pollice ed indice. La porta alla bocca, con lo sguardo che la punta per un attimo. Le labbra la tengono in equilibrio, ma non del tutto stretta. Cambia la posizione delle dita, andando a tenerla fra medio ed indice, ora. Quindi tira un po` di fumo con la bocca, inspirando un po` come fosse aria, portando lo fino ai polmoni e rigettandolo velocemente, sbuffando quel fumo, che è una via di mezzo tra il blu ed il verde, seguito da qualche piccolo e leggero colpo di tosse. «Che dici?» come sono andato? 
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pyraaaaaaa · 3 years
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Scacchiera Gigante, Ottobre 2076
Il nostro gruppo di “prescelti” si trova in un corridoio secondario del secondo piano, proprio uno di quegli spazi che riescono bene a collegare vari ambienti, quali ad esempio le aule, la biblioteca, l’infermeria e i bagni. Un corridoio che è più facile da percorrere, visto che si collega a ferme rampe di scale secondarie, a chiocciola, elicoidali, ben meno frequentate rispetto a quelle principali. Se chi passa di lì ricerca tranquillità e velocità nel raggiungere un luogo, senza incappare in rampe girevoli e in incontri poco graditi, transitandovi risulta più facile. E tutto sembra tranquillo e “come tutti i giorni”, se non fosse che per tutti i presenti, voi, tutto si fa nero. Un nero che non permette di vedere nulla, per qualche attimo, anche perché poi la luce di enormi candele che ardono rischiara l’ambiente. Vi accorgerete ben presto che avete di fronte agli occhi una enorme scacchiera. Si tratta infatti di una scacchiera della dimensione di 8 metri per 8 metri, con quadrati ovviamente chiari e scuri, in una texture legnosa. Riuscite a vedere le pedine bianche che vi danno la schiena, mentre davanti a voi, lontane, si trovano quelle nere. Sono proprio queste che iniziano a far rumore, battendo le loro armi sulla solida superficie, come ad annunciare una battaglia. Delle scritte rosso fuoco si formano sopra la schiera rumorosa delle pedine nere come se qualcuno, di enorme, le stesse scrivendo con la bacchetta dopo aver castato un persìgno. “Benvenuti” viene scritto per primo, passando a quanto segue. “Siete chiamati a giocare, e se vincerete avrete svelato un luogo segreto”. Quale? Non lo dice. “Prendete posto” è la nuova indicazione, che preannuncia anche la comparsa di alcune piccole pedane attaccate alle pedine bianche, atte a sorreggere ognuno di voi.
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[...]
“Il vostro tempo a disposizione è finito” scrive lento, come se qualcuno lo stesse ripetendo lentamente per scandire bene le sillabe. “La partita è così conclusa con la vostra sconfitta” scrive, mentre una risata malvagia si fa spazio nel nero che avvolge gli studenti. E anche questa volta l’oscurità dura poco, e tornano tutti nel corridoio secondario del secondo piano, senza alcun segno di ferita ma con degli effetti inaspettati. Gli studenti si possono accorgere subito infatti di aver qualcosa che non va. NEERA si ritrova con la voce molto molto acuta, mentre DOMINIC e AZADE avranno la voce molto profonda. Per quanto riguarda CORNELIA e MASON invece, si ritrovano con gli incisivi molto più grandi, impendendo così la riuscita delle lettere D e T. HEAVEN e LUKE non possono evitare di grattarsi la propria schiena e torace. È la volta di ALEXA e LAIN che avranno le gambe ballerine, che andranno dove vogliono con rapidi scatti. REBECCA si ritrova a ridere a crepapelle, in modo anche un po’ isperico, mentre PAUL beh.. è costretto a parlare a voce alta, pronunciando i propri pensieri a voce alta.
Ma è nel corridoio che un quadro li richiama. «Dame e Cavalieri». Il soggetto che chiama i prescelti si trova in quella che sembra essere una Torre Medievale, dalla quale feritoia si può osservare un paesaggio fatto di campagne. L’uomo ha una certa età, è pelato sulla parte alta della testa, mentre dai lati e da dietro scendono dei lunghi capelli neri. E sono lunghi pure i baffi e il pizzetto, e pure il naso non è da meno. Vestito con abiti medievali, quali tunica e mantello sui toni del rosa e fucsia, muove le mani guantate con far di altri tempi. «Cosa vi è successo ho notato» afferma con il tono di voce da recita di una poesia «di un’ingiustizia vi ha tormentato» esclama ora. «Mi pongo il dovere di aiutare » e ancora « voi miei Signori, andando ad indagare» e detto questo, infatti, dopo un inchino sparisce, lasciando che poi una dama dai capelli rossi, e tunica verde, possa tornare proprio in quel quadro, sbuffando, ma tornando nella sua posizione, seduta, a lisciarsi i capelli guardando fuori dalla finestra.
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pyraaaaaaa · 4 years
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Aula di Antiche Rune, Settembre 2076
All`improvviso però sente uno strattone alla caviglia sinistra, che lo tira, lo trascina, lo strappa via dal sentiero e dal suo posto, finché la nebbia non svanisce una volta per tutte. Si ritrova infatti a testa in giù, appeso per un piede tramite un cappio ben allacciato ad un resistente ramo. A ben vedere, sia i rami che le radici di questo robusto albero si protendono verso ogni direzione e non sembrano avere né inizio né fine. Alla base delle tre radici principali, da cui se ne dirama poi un`altra infinità, un enorme serpente dalle squame iridescenti è intento a rosicchiarle. Le fronde sono così fitte che è possibile intravederci dei cervi, che zompettano tra un ramo e l`altro brulicandone le foglie con avidità. In questo insolito zoo verticale c`è persino uno scoiattolo, impegnatissimo nel suo salire e scendere lungo il tronco, in un moto interminabile di fretta e nervosismo che si diffonde inevitabilmente anche nei nostri avventurieri. Come se la situazione non fosse già strana di per sé, avverte una fitta lancinante al fianco destro. Se dovesse aver il coraggio di mettervi mano, scoprirebbe un taglio decisamente profondo e sufficientemente lungo da convincerlo di esser sul punto di dissanguarsi completamente da un momento all`altro. 
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All'improvviso compaiono dei simboli luminosi in lontananza, da cui emerge la forma della runa EHWAZ. Il terzino si sente invaso da un'incredibile forza di volontà, scoprendosi pronto a tutto pur di raggiungerla. 
 [...]
Quelle strane linee squadrate prendono a brillare, accendendosi letteralmente come un`infinità di Lumos uno accanto all`altro. Da lì è emanata una luminosità incredibilmente alta che, gradualmente, si espande tanto da finire per accecarli.
Il flash svanisce di colpo e tutti si ritrovano al loro posto, temporaneamente accecati, un po` come se qualcuno avesse sparato loro un Fulmen dritto dritto in mezzo agli occhi.
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pyraaaaaaa · 4 years
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Knight Manor, Agosto 2076
[...]
R: Prende un grande respiro, abito permettendo, prima di portare la mancina un po` tremante a recuperare la voluminosa busta al suo fianco. «C`è un`altra cosa...» mormora titubante, mentre si alza dal divano e sistema con la mano destra l`ampia gonna. Non c`è più modo di tirarsi indietro ora, mentre copre con passi aggraziati la distanza che la separa dal Corvonero. «Sì, c`è un`altra cosa... Un`altra novità. Ma ti prego, non prendermi in giro!» E ora sì, il tono è di supplica nel rivolgersi all`amico e porgergli con entrambe le mani la voluminosa busta contenente, oltre alla pagella della Knight, la nuovissima spilla da Prefetto. Lascerebbe quindi quell`involucro nelle mani di Pyrangelus, in modo che il ragazzo possa aprirlo e scoprire da sè il contenuto misterioso. 
L: Poi le iridi azzurrine si spostano verso quelle nocciola di lei, nel momento in cui si avvicina per mostrargli la busta. «Perchè dovrei prenderti in giro?!» chiede alzando nuovamente le sopracciglia, stranito, ma non quanto incuriosito. Ed ecco che afferra delicatamente quella busta, aprendola nella stessa maniera e cercando di sbirciare il suo interno. Intravede un qualche oggetto, qualcosa di poco definito al suo interno. Volta lo sguardo sulla fanciulla e «Ma è quello che penso?!» chiede, sbarrando gli occhi e andando ad infilare la mano al suo interno, per prendere con la stessa delicatezza di prima quella che all`esterno viene riconosciuta come la spilla da Prefetto. «Rebecca!!!» esclama a primo impatto, andando ad osservare ogni particolare dell`oggetto, accertandosi che sia ciò che pensa. «Sei diventata Prefettoo!!» esclama, ora col tono di voce più alto. Ripone la spilla nella busta, velocemente. Si alza in piedi di scatto e la abbraccia, più felice che mai. La stringe un poco, il giusto da avere la forza di sollevarla qualche centimetro da terra, ma anche per farla riuscire a respirare. 
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pyraaaaaaa · 4 years
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[La mattina di lunedì 03 Agosto, un gufo recapita una letterina racchiusa in una busta bronzo e blu, la busta è piuttosto spessa al tatto tanto che è chiaro che non contenga soltanto carta ma anche qualcos’altro.]
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[Attaccata alla letterina c’è una spilletta dal fondo blu e le scritte in bronzo, è chiaramente fatta a mano, sebbene curata, non è esattamente perfetta.]
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pyraaaaaaa · 4 years
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Villa Dent, Luglio 2076
Il piccolo nucleo familiare compare dal camino di Villa Dent, tutti e tre con lo stesso sorriso stampato sul viso. Corinne Dunlop, bellissima donna dai lineamenti morbidi, particolarità della famiglia di provenienza, indossa un semplice quanto elegante vestito blu azteco. [...] Al suo fianco, Steven Pyrangelus, uomo dai lineamenti abbastanza abbastanza spigloosi, indossa un normalissimo smoking blu. [...] La mano sinistra di lui è poggiata sulla spalla del neo-terzino, che oggi indossa dei vestiti con cui non è mai stato visto da nessuno in tutta la Villa, esclusi i due genitori. Per l`appunto, ha indosso uno smoking blu abbastanza simile a quello del padre, anche se leggermente più articolato. [...] Appena arrivati, i tre si accingono nel salutare la PADRONA DI CASA. «Signora Dent, buon pomeriggio!» la saluta il ragazzo, facendo un piccolo cenno d`inchino col capo. Lascerebbe poi i due genitori a conversare , prima di andare alla ricerca di qualche compagno di scuola ed incamminarsi verso il giardino. 
W: «Miei cari parenti» i Dent fanno per lo più cenno col capo «amici, compagni di scuola, di classe, di squadra... e tutti voi che così cortesemente avete accettato di essere qui con i vostri figli e nipoti» la voce è salda e ben udibile, il fraseggio calmo e misurato. «vi ringrazio immensamente di aver voluto partecipare a questa piccola merenda all`aperto» all`anima della merenda, ma la forma è forma e va rispettata. «...nonostante tutto.» lo sguardo si volge alla figura di TIA. Un respiro profondo. Devo farcela senza schiattare sul colpo... «Prima di procedere oltre con questo piccolo evento, vorrei invitarvi tutti ad alzare i calici» alza il proprio bicchiere «in onore di coloro che, per sorte o destino, hanno dovuto lasciarci» la voce trema un poco, in questo, e per un momento una genuina ed immensa tristezza è avvertibile sulla sua espressione. «Amici preziosi, parenti e colleghi...» di recente è morta davvero troppa gente. [...] «Dunque, per favore, vogliate tutti bere un sorso, per tutti quanti loro» un goccio di champagne viene fatto graziosamente scivolare in terra, in un gesto che è la discreta libagione per i defunti. Poi, beve. Infine, abbassa il bicchiere, e prosegue. «...vorrei inoltre fare un piccolo annuncio, a voi che mi siete vicini.» il cuore gli batte così forte in petto che quasi si sente morire. Serra la sinistra lungo il fianco, ed aggiunge «...di recente, ho potuto assumere il cognome della mia compianta madre, che dalla nascita mi attendeva... e sarebbe strano» un piccolo sorrisetto a portare quell`atmosfera serissima ad una parvenza di familiarità «dovermi presentare daccapo a tutti, uno per volta» si gira su sé stesso, ad inquadrare tutti gli ospiti. «Perciò, quest`oggi, condivido con voi questa lieta notizia. È finalmente ufficiale, che il mio nome completo sia William Dent Tollen.» alza appena le dritte spalle. La nonna annuisce la sua approvazione, e William china appena il capo, presentandosi per la prima volta col suo nome completo, più o meno a tutti i suoi amici. Un po` rosso in viso, ma compostissimo all`apparenza. 
 L: Entrambi i genitori di Luke sembrano essere molto socievoli,  infatti parlano in maniera molto educata e cortese con chiunque gli capiti davanti, andando spesso e volentieri a finire a parlare di politica. In questo genere di occasioni, il povero Luke si comporta esattamente al contrario dei due genitori, in quanto si limita a salutare, fare l`educato e stare in silenzio. Non che sia a disagio, semplicemente non ama questo tipo di situazioni. [...] sposta lo sguardo nuovamente su WILLIAM. Lo ascolta parlare, alzando il bicchiere, alle parole riguardo le persone che li hanno dovuti lasciare in questo periodo. Beve, anche lui, per poi abbassare il bicchiere e continuare a seguire le parole del quartino. Quando sente che questo è riuscito - finalmente - ad acquisire il cognome Tollen, i suoi occhi si aprono e l`espressione un po` triste ritorna sorridente e allegra. ESMERELDA porta via tutti gli adulti, compresi i suoi genitori, che saluta con un sorriso e un piccolo cenno del capo. Poi si avvicina agli amici e la festicciola meno formale può finalmente iniziare.
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pyraaaaaaa · 4 years
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Hogwarts Express, Luglio 2076
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N: « facciamo uno scherzo a sti qua » dice un po’ a tutti con sempre il suo tono apatico. « Trasfiguro un animale puzzolente » quale? « uno lo pesta, uno lo calcia dentro e altri tengono chiusa la porta » esclama con un sorriso molto sbruffone sulla faccia, un sorriso brutto. [...] « Resferàntes »
T: Attende dunque la trasfigurazione della cimice con piede già pronto a calarci sopra, tentando di non farsela sfuggire «Svelti, aprite la porta» bisbiglia, con un cenno agli ALTRI verso lo scompartimento dei giocatori di carte. E se tutto andasse secondo i piani, calcerebbe l`insetto verso SEB, affidandogli l`onore dell`ultima pedata.
C: «Io chiudo la porta.» Attende quindi che NIALL trasfiguri la piuma con successo e che TRIS la pesti, mentre TRIS passa la cimice a SEB lei spalanca la porta dello scompartimento degli studenti più grandi che giocano. «Ora!» a SEB.
L: «Io ti seguo!» a CHLOE con un piccolo ghigno e uno sguardo d`intesa, quando lei dice il suo ruolo.
W: [...] si limita ad incitare un po` tutti soprattutto « VAI SEBBIE » che dovrebbe dare il calcio decisivo alla cimice. 
S: Ma comunque eccolo qui, a calciare il calcio di rigore, con il sudore sulla fronte, eccola che arriva, eccola. E quindi la calcia con la punta del piede destro verso la porta dello scompartimento, perdendo successivamente l’equilibrio e cadendo all’indietro, sad story, ma alza la schiena tenendosi con i gomiti di entrambe le braccia per osservare se gli altri due riescono a chiudere la porta in tempo, mentre sulla sua maglia, ora, si vede solo una farfalla svolazzare all’altezza del bacino… chi sa che fine avrà fatto l’altra.
N: « Chiudete oh! » dice agli altri due, alzando di nuovo la sua bacchetta e puntandola verso la porta, non ha intenzione di far incantesimi di blocco, ma solo, ostacolanti per la vista. [...] « Tessitèla » dice senza urlare, anzi quasi sussurrando.
C: Non è molto forte quindi dovessero forzare la porta da dentro riusciranno ad aprirla quindi dice a LUKE «Come la blocchiamo?»
L: «Aspetta, scansati un attimo...» gentile, ma frettoloso. [...] «Collopòrtus!» sperando che la porta ora sia totalmente bloccata e che i ragazzi nello scompartimento restino bloccati dentro. [...] Fatto ciò, inizia a correre con tutti gli altri, fuggendo da quella situazione.
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pyraaaaaaa · 4 years
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Lago Nero, Giugno 2076
È una giornata fresca e limpida oggi al castello e la cosa ha portato subito Tasha fuori all`aria aperta. Hogwarts è avvolta in un`aura di malinconia, tristezza e felicità. È finito un altro anno scolastico e gli studenti stanno passando le ultime ore insieme festeggiando, salutando si è organizzandosi per l`estate. 
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T: La serpetta Tasha ha però deciso di prendere un po` le distanze da quel marasma di gente, avendo già deciso di salutare tutti sul treno, e si è diretta sulla riva del lago nero. Quel posto è ormai diventato il percorso preferito dei suoi allenamenti. [...] Sta finendo l`ultimo giro di corsa e sta rallentando il passo, fino a fermarsi vicino ad un masso con le mani sui fianchi e il fiato affannato.
L: Dopo essersi fatto il giro della scuola con uno sguardo un po’ triste e malinconico, ha deciso di dirigersi al Lago Nero. [...] Si siede sulla riva, osservando le onde attentamente. Improvvisamente, sente un respiro affannato, ma si rilassa, quando capisce che questo proviene dalla Serpeverde. «Oh, Tasha!» si alza in piedi, sull`attenti «Ti alleni?» chiede curioso, notando l`abbigliamento della fanciulla e, ovviamente, il respiro affannato.
T: Mentre espira ed inspira per riprendere fiato, Tasha si spreme il fianco dolorante con la mano. Il suo tentativo di tornare a respirare normalmente però è inutile dal momento che una voce familiare le fa saltare il cuore in gola «Oh, Luke» farfuglia mentre ancora si sta voltando verso la fonte della voce. Posa gli occhi grigi sulla figura del compagno e non può fare a meno di notare come la maglietta blu metta in risalto i suoi occhi chiari e il fisico asciutto. «Ciao» aggiunge leccandosi le labbra e distogliendo lo sguardo dall`amico «Eh, sì. Ci provo almeno». Indica il proprio petto per sottolineare l`affanno che le fa aumentare il respiro.
L: Le sorride, quando la ragazza nota la sua presenza, avvicinandosi di qualche passo, in maniera non esageratamente rigida. Ride invece, nel vedere la fanciulla indicare il proprio petto, facendogli notare l`affanno. «Si, beh... ti vedo in forma!» confessa, in maniera ancora divertita, arrossendo un poco.
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pyraaaaaaa · 4 years
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Sala Comune di Corvonero, Giugno 2076, tarda sera
R: [...] Niente bacchetta questa sera e stringe tra le mani un pacchetto quadrato, avvolto in una carta blu e lucida, con una coccarda color bronzo in cima. Vi è un piccolo biglietto in pergamena ripiegata, scritto con l`elegante grafia della Corvonero. Avanza tranquillamente verso il solito posto, sedendosi elegantemente sulla poltrona, come in attesa, spostando gli occhioni scuri ora sul camino, ora verso la finestra, soffermandosi di tanto in tanto sulla statua della Fondatrice e guardandola con rispetto e ammirazione. Non ha davvero idea se quella sera Luke scenderà come sempre in Sala Comune, dato che non si è permessa di chiedergli udienza.
 L: Come ormai spesso succede, il secondino non riesce ad addormentarsi e si avvia verso la Sala Comune, anche la notte prima del suo compleanno. [...] Entra nella sala, intravedendo subito la terzina, che saluta con un «Rebecca!» sorridente e poco sonoro. «Posso?» chiede cominciando ad avvicinarsi al suo solito posto: il lato sinistro del divanetto. [...]
R: Sorride soddisfatta sentendo la voce del compagno, su cui posa subito gli occhi, interrompendo il loro vagare sugli oggetti della stanza. «Buonasera, Luke!» saluta allegra, ma mantenendo un tono basso, mentre la mancina fa scivolare il pacchettino dietro al bracciolo della poltrona più vicina al divano, in modo che il secondino non possa scorgerlo. 
[...]
R: Ma ecco che sente il secco rintocco dell`orologio della Sala Comune avvertire dell`arrivo della mezzanotte. Il sorriso sul suo volto si amplia, accompagnato però da un`espressione leggermente tesa. «Oh! Buon compleanno, Luke! è oggi, vero?» Gli darebbe giusto il tempo di reagire, prima di sollevare il pacchettino con la destra ed estrarlo dal suo comodo nascondiglio, per porgerlo al compagno. «Ti ho preso un piccolo pensiero...» la voce bassa e le guance che iniziano appena ad imporporarsi nel dare all`altro quel dono. Sul biglietto potrà leggere "Per farti compagnia quando non riesci a dormire. Buon Compleanno. R.M.K." Per quanto riguarda il pacchetto, invece... beh, gli toccherà aprirlo.
L: Lo sguardo è ancora fisso sulle fiamme all`interno del camino, fino a quando sente lo scoccare della mezzanotte, portandolo per un momento verso l`orologio nella sala comune. «Grazie, Rebecca!» le sorride, mentre quella gli augura un buon compleanno. Nota solo ora il pacchetto che la terzina porta in mano, quando viene porto verso di lui. «Ma non dovevi!» afferma sorridente diventando un po` rosso in viso, mentre afferra delicatamente il dono della terzina. Cercherebbe di aprirlo in maniera tranquilla, cercando di strappare meno carta possibile, ma comunque aprendolo con tutte le intenzioni. Un po` di ansia scorre dentro di lui... non ha mai amato molto le sorprese.
R: «Si tratta davvero solo di un pensiero...» ribadisce passando delicatamente la scatolina nelle mani del secondino. Aprendo il pacchettino, troverebbe al suo interno una maginchiglia portatile. La terzina osserverebbe la sua reazione, prima di spiegare: «L`altra sera ci ho registrato sopra qualche pezzo al pianoforte, tra cui quello che mi hai scoperta a suonare. Avevi detto che ti piaceva la musica classica...» Abbassa gli occhi con un`espressione imbarazzata sul viso, evitando accuratamente di intercettare lo sguardo del Cacciatore. «Spero sia di tuo gradimento...» aggiunge in quello che è poco più di un sussurro, mentre le mani tornano a giungersi in grembo, in preda all`ansia.
L: La sua espressione cambia notevolmente, quando vede l`oggetto: lo sguardo, che prima era concentrato, ora è felice e sorpreso, gli occhi si dilatano e la bocca si schiude, andando a formare infine una piccola o. «Becks...» emette, non riuscendo inizialmente a pronunciare altre parole. «E` bellissima! Ti ringrazio!» le sorride, avvicinandosi leggermente. E se glielo permettesse allargherebbe leggermente le braccia per abbracciarla dolcemente. «Grazie mille!» la ringrazia ancora, osservando ora la maginchiglia.
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pyraaaaaaa · 4 years
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Sala Comune di Corvonero, Giugno 2076, tarda notte
R: Giusto il tempo di affacciarsi in Sala Comune e notare che non ci fosse anima viva e la terzina scivola fuori dalla porta del dormitorio, chiudendosela delicatamente alle spalle.  Attraversa la stanza fino ad arrivare al meraviglioso pianoforte e scosta con attenzione lo sgabellino, si siede e si avvicina allo strumento. Preme con un piede il pedale del "piano", in modo da limitare il suono e con un sospiro tranquillo inizia a far scivolare con delicatezza le dita affusolate sui tasti. Siede dritta con la schiena, composta come sempre, ma è possibile notare le spalle rilassate. Sul viso un`espressione tranquilla e un piccolo sorriso, mentre si perde sulle note di chissà quale canzone studiata anni prima.
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L: Forse a causa dei troppi pensieri, per gli esami o chissà quale altro motivo, il secondino non riesce ad addormentarsi, si volta da una parte all`altra, cercando di trovare la posizione più comoda per dormire. Ma nulla, non riesce a chiudere occhio. Alza il busto, mettendosi seduto, stropiccia un po` gli occhi, prima di alzarsi in piedi. Indossa una t-shirt blu scuro molto attillata e un paio di boxer bianchi con delle righine blu, che arriva fin sopra il ginocchio. Si avvicina alle scale, che dal dormitorio portano alla sala comune. Le percorre molto lentamente, sentendo ad un certo punto dei piccoli suoni, molto bassi, ma sicuramente udibili. Entra nella sala comune, notando infine il viso della terzina, che lo sorprende, visto non si aspettava di trovare lei lì. Rimane in disparte, cercando di non farsi sentire o disturbarla. 
[...]
Solo nel momento in cui il primo brano viene concluso, lui si azzarderebbe a bisbigliare «sei bravissima, Rebecca» cercando di non spaventarla esageratamente, anche se è chiaro, è talmente presa da quello che sta facendo che un po` ne sarà sorpresa. E questo Luke lo sa. «scusa, non volevo spaventarti» le sorride, facendo un cenno col capo, come a convincerla di seguitare con quello che stava facendo, prima di essere interrotta dal secondino.
R: Sente improvvisamente quel bisbiglio e non può evitare di sobbalzare, facendo un piccolo saltino sullo sgabello. La mano destra che corre a posarsi sul petto, mentre si gira riconoscendo la voce. «Morgana, Luke... Non me lo aspettavo. Ho fatto troppo rumore? Non volevo vegliarti, scusami!» dice velocemente, cercando di allontanare l`attenzione del secondino dal fatto di averla vista al pianoforte. [...]
L: La vede sobbalzare, per poi affermare «Scusa ancora, non era mia intenzione spaventarti» chiaramente dispiaciuto, mentre sposta lo sguardo verso il basso «No no, sono io... non riesco a dormire in questo periodo... sarà per gli esami» la tranquillizza guardando nuovamente altrove «Ma non importa... sei bravissima!» conclude, sorridente. 
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pyraaaaaaa · 4 years
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Paiolo Magico, Natale 2075
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La giovane non ha il tempo neanche di urlare quand’ecco che tutti i presenti la vedranno cadere a terra con gli occhi sgranati e le mani portate alla gola nell’estremo tentativo di cercare di respirare ancora una volta, nell’estremo tentativo di coprire tagli troppo profondi. Sono frazioni di attimi brevissimi in cui cade il silenzio più tetro su un pavimento che si tinge di rosso vivo, attimi in cui solo la musica continua indisturbata con il proprio corso, prima che un ruggito furioso anticipi l’esplodere delle grida che invadono tutta la stanza. Tra queste anche quelle di Lawrence, derivate dal modo in cui la sua pelle viene lacerata e strappata dal morso a tenaglia della creatura, nel modo doloroso in cui incontra velocemente il suo ultimo respiro senza aver potuto nemmeno raggiungere la sua Lucille. Si alza la confusione più pericolosa di tutte, quella dettata da una viscerale e contagiosa paura che irradia incontrollata elettricità in tutti i corpi, col rischio di annebbiare anche la lucidità delle proprie azioni. C’è chi si getta verso la sala della Metropolvere con la speranza di allontanarsi più in fretta dal pericolo, qualcuno addirittura si smaterializza, qualcuno si nasconde sotto il tavolo ma, la maggior parte, tuttavia, comincia a correre verso l’uscita. 
Luke osserva tutto e tutti, sbarrando gli occhi di colpo e portandosi la mano sinistra davanti alla bocca, scioccato dalla scena a cui sta assistendo. Immediatamente viene tirato via da Argentea, ma, neanche il tempo di fare un passo, che un gruppo di persone gli viene incontro e riceve una gomitata in piena fronte, una bella botta che gli prende il sopracciglio destro e gli crea una ferita d’impatto, facendolo cadere a terra. Si nasconde velocemente sotto ad un tavolo con la compagna, aspettando che tutto finisca e qualcuno si occupi della creatura assassina.
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