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#dolci sogni
foreverblondie23 · 6 months
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spettriedemoni · 7 months
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Cassetti
E mentre piano piano ti avvolgi nelle braccia di Morfeo apri i cassetti dei sogni e li enumeri uno per uno e ricordi com’eri quando hai fatto quel sogno e perché lo hai lasciato lì nel cassetto per tanto tempo.
Forse è ora di tirarlo fuori. Avessi visto mai che si avverasse.
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cristalloinfranto · 2 years
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L UNICA CONSOLAZIONE È QUELLA DI POTERTI VEDERE NEI MIEI SOGNI.. MI MANCHI.. NON MI BASTA PIU SOGNARTI TUTTE LE NOTTI.. VOGLIO VIVERTI.. VOGLIO STARE CON TE E AVERE IL NOSTRO FUTURO CHE AVEVAMO SOGNATO..
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elename11 · 2 years
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C’era una volta un re , anzi no una regina , che aveva imparato a guardare il mondo , come si guarda un bel panorama , così da osservare il bello è lasciare andare il resto
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alessaless · 2 years
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Ma sognare è un fiume profondo, che precipita a una lontana sorgiva, ripùllula nel mattino di verità.
Carlo Emilio Gadda, 'La cognizione del dolore' (1963)
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colorsofsoullunetta · 5 months
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mynameis-gloria · 4 months
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Finire ed iniziare con il cuore sereno. Ciao 2024, mi hai accolto con dolcezza.
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Farò di tutto, te lo giuro...proprio io che odio giurare e fare promesse. Voglio portarti in quella vita che sogni, voglio trovare la strada giusta oppure costruirla per te, se proprio la strada giusta non esiste o non vuole farsi trovare. Farò di tutto, te lo giuro... perché per essere felice ho bisogno che felice lo sia anche tu.
Per te, Zoe.
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salvatorebianco73 · 1 year
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Pasticceria L’Aurora Gelato tutto l’anno…. #Gelato #gelatoartigianale #icecream #torte #dolci #sogni #dreams #felicità (presso Pasticceria L'Aurora) https://www.instagram.com/p/CpeSHvvIJng/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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io-sono-la-tua-favola · 3 months
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Che sia una notte ricca di dolci sogni per tutti...
💫✨🌹
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generalevannacci · 10 days
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Altro giro, altro buco nell’acqua per la premier italiana, Giorgia Meloni, che da quando si è insediata a Palazzo Chigi ha deciso di dover diventare la trascinatrice di un’Europa (o meglio di un globo terracqueo) neghittosa verso il tema dell’immigrazione.
Dopo essersi trascinata al seguito la frastornata Ursula Von der Leyen, bisognosa di voti per una rielezione alla guida della Commissione Ue che pare sempre più a rischio, ieri Meloni è tornata in solitaria dall’autocrate tunisino Kaïs Saïed con un nuovo cesto di caramelle e dolciumi, solo per sentirsi rispondere che i dolci non piacciono al rais della sponda sud.
Sotterrati dall’indifferenza degli interlocutori, reali e immaginari, gli italiani hanno cambiato registro, avviando le scampagnate tunisine con Frau Ursula e altri premier europei a caso. Dopo varie promesse di aiuti comunitari, ahinoi sempre con robuste condizionalità, almeno viste dal versante di Saïed, ora Meloni torna da sola, e oltre alla faccia ci mette un po’ di soldi, rigorosamente italiani, con la promessa di fare lobbying pro Tunisi per far sbloccare gli agognati 900 milioni europei.
Meloni porta dunque a Tunisi 50 milioni per favorire gli investimenti nelle rinnovabili e altri 50 per finanziare linee di credito delle piccole e medie imprese tunisine, oltre a un non meglio definito “accordo quadro per la cooperazione su università e ricerca”, annunciando che a breve arriveranno quelli su Difesa e Cultura. Rigorosamente “su un piano paritario, non predatorio né paternalistico”, come recita il jingle.
In questa vibrante cooperazione, la richiesta minimale italiana a Tunisi resta quella di frenare l’immigrazione. Allo stato, pare del tutto improbabile che il sogno meloniano di creare in Tunisia un hotspot di filtro degli accessi verso l’Europa possa realizzarsi. Non diciamo “sul modello di quello albanese” perché quest’ultimo non è chiaro cosa sia esattamente, mentre i suoi costi diverranno sempre più chiari col passare dei mesi.
ADDIO SOGNI DI HOTSPOT
A questo riguardo, alcune ore dopo la partenza di Meloni da Tunisi alla volta di Bruxelles, Saïed ha fatto emettere una nota ufficiale per ribadire che la Tunisia non ha alcuna intenzione di essere “destinazione o punto di partenza per immigrati irregolari”, quindi addio alla bolla di sapone di realizzare un hotspot. Ma Saïed ha anche espresso evidente insoddisfazione verso gli europei, che non battono colpi sulla “adozione di un approccio collettivo al tema dell’immigrazione e della lotta contro la tratta di esseri umani”, malgrado “i grandi sforzi fatti per prendersi cura dei migranti” da parte di Tunisi.
Che tradotto significa che i soldi europei non si sono visti, che gli europei medesimi possono comunque scordarsi le loro bizzarre condizioni di erogazione del denaro ma che, malgrado questa evidente mancanza di buona volontà europea, Tunisi è impegnata con le sue sole forze a espellere verso il deserto migranti subsahariani e sudanesi, fatti oggetto di campagne di razzismo presso la popolazione locale, incolpandoli della situazione economica del paese. Ma è chiaro che i mezzi tunisini sono limitati, e quindi può accadere che parte di queste persone destinate all’espulsione verso il deserto partano alla volta dell’Italia. Sigh.
Le missioni tunisine di Meloni hanno prodotto soprattutto un geniale format di comunicazione: le conferenze stampa senza giornalisti. Anche ieri è andata in onda la messa in scena, con tanto di podio e la statista che parla, preceduta da uno stentoreo “buonasera”, con tanto di sguardo panoramico e avvolgente verso l’uditorio immaginario.
So quello che state per obiettare: “ma tu davvero pensi sia possibile, per la sola Italia, raddrizzare situazioni del genere?”. Ovvio che non lo penso. Quello che tento di farvi capire sono essenzialmente due cose: che il cosiddetto Piano Mattei altro non è che il reimpacchettamento mediatizzato e propagandistico di fondi per la cooperazione che ogni governo occidentale usa da decenni; e poi, che questa scatola vuota ma incartata con nastro luccicante viene usata a fini interni per permettere di affermare che “Meloni cambia verso all’Europa”. Perché lo ha detto anche “la prestigiosa rivista Time”, che Giorgia è tra le cento persone più influenti al mondo, mica pizza e fichi.
MISSIONE IN SAHEL
Dopo di che, affidiamoci a realismo e cinismo, incluso quello che porta gli occidentali a chiedere udienza alle giunte golpiste africane centro-occidentali di Niger, Mali e Burkina Faso, appoggiate da russi e cinesi. Sono atti necessari per limitare danni profondi, dopo la cacciata dei gendarmi francesi e con ogni probabilità anche quella degli americani dalla regione.
E infatti l’Italia vi partecipa, per provare a presidiare un corridoio di transito migratorio che rischia di avere conseguenze devastanti per l’Europa. Ad esempio, pare che le nostre truppe, uniche occidentali, riprenderanno la collaborazione e l’addestramento con i soldati nigerini. Per un motivo banale: che gli altri occidentali resteranno fermi parecchi giri, visti i pregressi. Poi, possiamo anche dirci che lo facciamo perché la giunta golpista ha promesso che, prima o poi, tornerà nelle caserme e la democrazia di rito subsahariano tornerà a fiorire. Manca uno straccio di roadmap ma chi siam noi per essere diffidenti, dopo tutto? Forse è questo, l’unico vero Piano Mattei. Ce lo faremo bastare, in caso.
Non siamo educande, quindi, ma sporchi realisti. Solo, per quanto possiamo sforzarci, ci risulta sempre più difficile berci la propaganda di colei che voleva i blocchi navali, sui quali è stata ovviamente fraintesa.
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catsloverword · 8 months
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Non voglio accumulare i tuoi like, voglio sentire dolci parole sussurrate all'orecchio e perdere il conto dei tuoi baci (quelli che ancora non mi hai dato)...
... vorrei che smettessi di affollare i miei pensieri, di abitare i miei sogni e mi incontrassi quando sai tu, al calar del sole, sulle rive del lago...
Ti aspetto lì... 💋
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canesenzafissadimora · 3 months
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Non consiglierei a nessuno d’essere come me: troppa sensibilità, troppo provare, troppo sentire, troppo percepire, troppo immaginare, troppo desiderio.
Non consiglierei a nessuno d’essere come me: troppo fiduciosa, ingenua, spontanea, impulsiva.
Desidererei guardare le cose secondo la loro misura, senza il bisogno di ingigantire sempre tutto. Perché, per quelle come me, è un guaio. Quelle come me, e non consiglio di esserlo,si sentono mancare l’aria ogni giorno per un’attenzione in meno, per una carezza in meno. Quelle come me sopportano e si tengono tutto l’amaro dentro. Quelle come me implodono ogni giorno e poi mostrano il loro più bel sorriso.
Quelle come me sono difficili, complesse, inseguono sogni immaginari.
Parlano da sole, nel silenzio della notte, sperano e hanno gli occhi lucidi al sorgere di una nuova alba.
Quelle come me sono così: forti nel corpo da possedere la fragilità dell’anima.
E fanno finta di credere alle bugie, alle speranze, ai sorrisi di circostanza, quelle come me . Ma più di tutto, le riconosci dagli occhi. Sono il portale della vita, sono pensieri, parola, cuore, felicità, chiarore, buio, ansia, malinconia.
Più di tutto quelle come me le riconosci perché non sono quasi mai le prime ad abbracciare, a dire parole dolci, ma sarebbero in grado di amare fino a distruggersi.
Quelle come me, quando amano, amano forte, si svelano, si spogliano, si riconoscono. Hanno un cuore troppo grande e colmo di cose amabili. E danno, danno troppo.
Hanno mani fiduciose,sguardo perso, sempre alla ricerca di qualcosa e quel pizzico di malinconica allegria che profuma l’anima…
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Tiziana Curcio
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