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#coppa d’Asia
spettriedemoni · 3 months
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La storia dietro all’impresa della Palestina
«Nessuno più di Saleh, però, riesce a contenere tutta questa immane tragedia. Lui, cresciuto a Gaza, imparando a giocare a calcio nello stadio Yarmouk, oggi è in Qatar per la Coppa d’Asia mentre la sua famiglia lotta per la sopravvivenza. «Pochi giorni fa hanno bombardato la casa di mio zio e i miei cugini sono rimasti feriti», ha detto dopo la partita con Hong Kong. Ieri sul suo braccio c’era scritto 110, come i giorni che Gaza aveva passato sotto le bombe. Il giorno in cui la Palestina giocherà il suo ottavo di finale, i giorni saranno diventati almeno 115.»
Fatevi un favore: leggete questo articolo sul sito Ultimo Uomo.
Per tutti quelli che appoggiano Israele nel suo genocidio contro i palestinesi. Magari cambiate idea.
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Calcio, la Corea del Sud esonera Klinsmann
L’allenatore della Corea del Sud, Jurgen Klinsmann, è stato esonerato. Lo ha annunciato oggi la Federcalcio coreana (Kfa), dopo la recente eliminazione della nazionale nelle semifinali della Coppa d’Asia.     “La Kfa ha deciso di cambiare allenatore dopo un’attenta valutazione”, ha detto il presidente federale Chung Mong-gyu in una conferenza stampa licenziando il tecnico tedesco dopo poco meno…
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giancarlonicoli · 6 months
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27 ott 2023 12:46
“ERO ‘IL PRINCIPE’ ADESSO PER STRADA NESSUNO MI RICONOSCE PIÙ” – PARLA GIUSEPPE GIANNINI: “FACCIO FATICA A RIVEDERE VECCHIE IMMAGINI. SONO CAMBIATO TANTISSIMO E MI ‘RODE’ ADESSO CHE SONO SENZA CAPELLI” - “FACCIO IL NONNO, NON RIMPIANGO IL CALCIO, SENTO LA MANCANZA DEI MIEI GENITORI, DI VIALLI E MIHAJLOVIC” – LA ROMA, LA DELUSIONE MONDIALE, TOTTI E DI BARTOLOMEI, L’ESPERIENZA DA CT DEL LIBANO – “NON RIFLETTO SU QUANTO AVREI POTUTO OTTENERE IN PIÙ... IO ERO QUELLO, LA ROMA ERA QUELLA E..."
Guendalina Galdi per il “Corriere della Sera” - Estratti
Chi è Giuseppe Giannini ora? «Un aspirante intenditore di calcio». Così si autodefinisce oggi il «Principe» del calcio italiano degli anni ’80 e ’90, romano e romanista con il numero 10 sulle spalle, elegante in campo e genuino fuori. Un «Principe» che con la Nazionale avrebbe potuto ottenere di più e che, una volta chiuso con il calcio giocato, ha voluto provare ruoli ed esperienze diverse. Come chiamare Giannini adesso? Direttore? Mister? «Facciamo Beppe e basta. Sono “direttore” sì, ma è una parola che non mi fa proprio impazzire...».
Si sente ancora «Principe»?
«A volte questo soprannome ha condizionato chi mi giudicava, ma se si pensa ai miei 22 anni di carriera è stato positivo. Non ce ne erano altri in giro. Mi piaceva. All’epoca davanti a me c’era Falcao che era “Il Divino”, io essendo arrivato dopo sono diventato “Principe”. Scelta azzeccata. Certo a guardarmi oggi...».
Come si vede?
«Faccio fatica a rivedere vecchie immagini. Sono cambiato tantissimo e mi “rode” adesso che sono senza capelli. Mi dà un po’ fastidio sinceramente, quindi evito di guardarmi. La gente neanche mi riconosce per strada».
Quanto le manca il calcio?
«Ormai ho smesso da talmente tanti anni che non ho più quel desiderio di tornare dove ero. Lo penso da qualche anno. Io se tronco qualcosa non torno indietro».
(...)
Lei è stato un giovane che ce l’ha fatta. Poi la carriera con la maglia numero 10, la più difficile da assegnare...
«Alla Roma l’hanno indossata da Di Bartolomei a Totti, oltre me. Giocatori che hanno lasciato qualcosa al calcio italiano. Ancora la “10” non si rivede in campo ma ritornerà perché ha un fascino senza paragoni. È un peccato che in questo momento non ci sia».
Cosa le ha tolto il calcio?
«Non rifletto su quanto avrei potuto ottenere in più. Se fai così non vivi. O vivi male. In quel momento io ero quello, la Roma era quella, ho dato ciò che potevo dare».
Da giocatore avrebbe ceduto a un’offerta dall’Arabia Saudita?
«Ho sempre detto che avrei voluto chiudere la carriera a Roma ma non è potuto accadere per tanti motivi. Allora ho voluto iniziare a conoscere altre realtà e culture. Se avessi ricevuto una richiesta così l’avrei presa in considerazione come mi capitò con il Marsiglia, il Siviglia, con la Fiorentina l'ultimo anno ma che non accettai. Ora guardando le cifre e le età in cui Ronaldo e altri si sono spostati...».
Un suo «grande rifiuto»?
«Io e Viola rifiutavamo qualsiasi offerta. In Nazionale ricevevo sempre i complimenti di Boniperti. Si avvicinava (era capo delegazione allora), faceva qualche battuta, diceva “Ti voglio alla Juve”. Per me finiva lì. Alla fine andai allo Sturm Graz pur di non restare in Italia. La situazione è cambiata quando è arrivato Sensi. Poi sono tornato al Napoli, ma solo perché mi chiamò Mazzone».
È stato Ct del Libano per due anni: rifarebbe quell’esperienza?
«Sì e la consiglierei. Sono stato bene a livello lavorativo, ne è valsa la pena. È stato un peccato non aver partecipato alla Coppa d’Asia per un gol. Mi avrebbero fatto una statua in piazza a Beirut se ci fossimo qualificati... è una città splendida anche se quando c’ero io era pericolosa, c’era un attentato dietro l’altro. Qualche volta ho temuto».
Ci racconti.
«A volte quando passeggiavamo sul lungomare avevamo il timore che qualche macchina fosse piena di ordigni. Era normale pensarci visto quello che accadeva. Ma feci quella scelta in maniera consapevole. Volevo far vedere le mie competenze, farmi conoscere per poi magari andare in nazionali più importanti».
La delusione più grande?
«La semifinale del Mondiale del ‘90 a Napoli non è paragonabile ad altro per importanza».
Ha avuto poca fortuna con la maglia azzurra?
«Se penso a quella sera...basta una svista per segnare una carriera. Un conto è se arrivi in finale, un altro conto se perdi prima...».
E con la Roma?
«I “se”, i “ma”... quanto contano nel calcio? Tornare indietro e pensare a cosa avrei potuto vincere non mi piace.Ho dato quello che potevo dare, ho ricevuto quello che potevo ricevere».
Aspettava una chiamata?
«Il primo pensiero, una volta smesso col calcio, è stato quello di tornare nell’ambiente in cui ho sempre vissuto per 15 anni. Da casa mia sarei arrivato sempre a Trigoria, anche bendato. Sono dodici minuti. Conosco ogni curva e ogni buca del tragitto. Il desiderio era di iniziare un percorso da dirigente o allenatore nella Roma. Non è stato possibile e ho guardato avanti. Ora sono contento qui al Monterosi».
L’anno prossimo compirà 60 anni, con chi le mancherà festeggiare?
«Mi mancheranno gli auguri dei miei genitori. E quelli di altre persone con cui ho condiviso esperienze, penso a Vialli e a Mihajlovic che sono scomparsi da poco. E poi di qualche capo della tifoseria giallorossa che non c’è più e con cui ho condiviso trasferte, momenti belli e meno belli».
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kritere · 10 months
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Giocano a morra cinese prima del calcio di punizione: i giovani giapponesi come Mihajlovic e Adriano
DIRETTA TV 29 Giugno 2023 Dasso, carta, forbici per decidere chi tirerà la punizione: i due giovani della nazionale giapponese riportano in campo il siparietto di Mihajlovic e Adriano ai tempi dell’Inter. 13 CONDIVISIONI Il Giappone Under 17 è la prima finalista della Coppa d’Asia e sogna di portare a casa il titolo. Decisiva è stata la vittoria in semifinale contro l’Iran, sconfitto per 3-0:…
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telodogratis · 2 years
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Pallavolo e covid, Cina in campo con mascherine
Pallavolo e covid, Cina in campo con mascherine
Read More(Adnkronos) – Polemica dopo la partita della Coppa d’Asia disputata nelle Filippine, battuto l’Iraninternazionale/esteri(Adnkronos) – Polemica dopo la partita della Coppa d’Asia disputata nelle Filippine, battuto l’IranAdnkronos – ultimora
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koora2004 · 2 years
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Pohang non è forte.. la mezzaluna dovrebbe stare attenta -notizie di calcio
Pohang non è forte.. la mezzaluna dovrebbe stare attenta -notizie di calcio
notizie di calcio Salah El-Din Basir, nazionale marocchino ed ex giocatore saudita di Al Hilal, ha descritto la squadra sudcoreana del Pohang come facile rispetto ad Al-Nasr e Ulsan, e ha invitato la sua ex squadra a stare attenta e ad affrontare la partita con i nervi saldi. Il giocatore che ha vinto la Coppa d’Asia e la Supercoppa continentale con Al Hilal ha dichiarato in dichiarazioni ad Al…
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mediaviasetait · 4 years
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Mai più insieme? La Cina posa la prima pietra per lo stadio più grande del mondo
21/04/2020
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Il nuovo stadio Guangzhou Evergrande (immagine tratta dal profilo twitter della AFC Champions League twitter.com/theafcdotcom )
Mentre la Cina lentamente rimanda al lavoro i cittadini, la squadra di calcio cinese Guangzhou Evergrande ha dato il via a un progetto da 1,7 miliardi di dollari per costruire lo stadio più grande al mondo, che dovrebbe essere completato entro il 2022, mostrando l’ottimismo del governo per la ripresa dei raduni di massa.
I fatti chiave
Giovedì, la squadra della Chinese Super League Guangzhou Evergrande ha iniziato la costruzione di uno stadio a forma di loto “Flower City” dal valore di 1,7 miliardi di dollari, sarà la più grande arena di calcio al mondo con 100.000 posti, 16 ​​VIP suite private, 152 VIP suite, Area FIFA e altro, secondo ESPN.
Inizialmente, la Chinese Super League doveva avviare la sua stagione il 22 febbraio, ma a causa della pandemia la lega – e la FIFA – sono attualmente in pausa senza una data fissata per la ripresa.
Il mega stadio dovrebbe essere completato nel 2022 al fine di fungere da tappeto erboso della Coppa d’Asia del 2023, un segno che la lega – e la Cina – presumono che i raduni di massa come gli eventi sportivi da allora riprenderanno senza restrizioni di distanza sociale.
Guangzhou Evergrande è di proprietà di Evergrande, la più grande società immobiliare in Cina con un fatturato di 65 miliardi di dollari nel 2019.
La citazione
“Lo stadio diventerà un nuovo punto di riferimento di livello mondiale paragonabile al Teatro dell’Opera di Sydney e al Burj Khalifa di Dubai, e un importante simbolo del calcio cinese per il mondo”, ha affermato Xia Haijun, presidente di Evergrande.
Il contesto
Wuhan, epicentro cinese del coronavirus, ha permesso ai residenti di lasciare le loro case il 23 marzo dopo un blocco di due mesi mentre il paese inizia a riprendere la vita pubblica, con i residenti che ora possono andare al centro commerciale, si tagliano i capelli e tornano al lavoro, come riporta la NBC . Sebbene Guangzhou sia stata relativamente non colpita dallo scoppio iniziale di COVID-19, i timori di una “seconda ondata” di coronavirus da parte di visitatori stranieri hanno afflitto la città con una quarantena obbligatoria di 14 giorni per i cittadini africani, dimostrando la paura che persiste ancora per la minaccia di coronavirus.
Attualmente, il team Guangzhou Evergrande gioca nello stadio Tianhe da 58.500 posti, che ha attirato in media 46.000 fan a partita nel 2019, sempre secondo ESPN .
Notizia correlata
Quando i giocatori della squadra Wuhan Zall della China Super League hanno lasciato la loro città per gli allenamenti di primavera in Spagna a gennaio, non avevano intenzione di rimanere all’estero per 104 giorni, come riporta la BBC . Tuttavia, quando i casi sono aumentati a Wuhan, la squadra ha deciso di restare nel proprio campo di allenamento di Malaga mentre Wuhan era sotto stretto blocco senza la possibilità di poter viaggiare. I giocatori sono tornati a Shenzen il 13 marzo, hanno subito tre settimane di quarantena e si sono riuniti alle loro famiglie e ai loro fan il 18 aprile dopo 104 giorni all’estero.
Fonte: Forbes
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glinformati-blog · 5 years
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Dal calcio di plastica alla Coppa d’Asia: Qatar, prossima fermata il Mondiale 2022 - GLI INFORMATI
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Serie C, la Virtus Verona vince in campo e fuori: pulito lo spogliatoio del Rimini
Serie C, la Virtus Verona vince in campo e fuori: pulito lo spogliatoio del Rimini
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Si può vincere in campo e pure fuori, questione di stile. L’esempio l’ha dato più volte la Nazionale giapponese di calcio, gesto di grande civiltà al termine dei propri impegni dallo scorso Mondiale in Russia all’ultima Coppa d’Asia: indipendentemente dal risultato maturato nei 90 minuti, la squadra asiatica aveva infatti strappato applausi abbandonando lo spogliatoio in perfette…
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mariuskalander · 5 years
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Calcio, il Qatar ha vinto la Coppa d’Asia! Sconfitto il Giappone per 3-1, prima volta storica https://t.co/lYjt3Uaxfd
— Mario Calandra (@MariusKalander) February 1, 2019
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paeseseratoscana · 5 years
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Marcello Lippi lascia la Nazionale cinese
Marcello Lippi lascia la Nazionale cinese #MarcelloLippi #Lippi #Cina
Marcello Lippi non è più il commissario tecnico della Nazionale di calcio cinese. Lo ha annunciato lo stesso allenatore viareggino, subito dopo la sconfitta e l’eliminazione della Cina nei quarti di finale di Coppa d’Asia. La squadra di Lippi ha perso senza equivoci (3-0) con l’Iran e il tecnico toscano ha detto con chiarezza che non accetterà un eventuale rinnovo del contratto, in scadenza, che…
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Game over per Klinsmann: non è più il CT della Corea del Sud
L’allenatore della Corea del Sud, Jurgen Klinsmann, è stato esonerato. Lo ha annunciato oggi la Federcalcio coreana (Kfa), dopo la recente eliminazione della nazionale nelle semifinali della Coppa d’Asia. “La Kfa ha deciso di cambiare allenatore dopo un’attenta valutazione“, ha detto il presidente federale Chung Mong-gyu in una conferenza stampa licenziando il tecnico tedesco dopo poco meno di un…
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australiasport · 6 years
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Sconfitta per le Matildas in finale
Sconfitta per le Matildas in finale
Le Matildas hanno perso la finale della Coppa d’Asia Il Giappone si conferma sul trono asiatico con una vittoria per 1-0 così come nella precedente edizione In una partita dominata dall’Australia, il Giappone ha trovato il goal della vittoria a soli sei minuti dal termine dei tempi regolamentari. Le Matildas hanno giocato paradossalmente la loro migliore partita del torneo, ma hanno mancato…
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kritere · 1 year
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Fallo assassino dopo cinque secondi di gioco e assurde proteste: poi il crollo emotivo
DIRETTA TV 2 Marzo 2023 Curiosa situazione in Coppa d’Asia Under 20, con Kalbouneh espulso dopo una manciata di secondi per un intervento assolutamente folle. 5 CONDIVISIONI Eccesso di foga o vero e proprio raptus? È quello che si chiedono tifosi e addetti ai lavori, dopo la giornata di gare nella Coppa d’Asia Under 20. Incredibile infatti quanto accaduto in occasione della sfida tra la…
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davidtytopuente · 7 years
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Un utente su Twitter mi aveva segnalato una curiosa fotografia:
“Circola questa foto è una bufala?”
La stessa l’ho trovata oggi in un profilo Twitter pubblicata il 13 luglio 2017:
Dopo Torino e Roma non poteva mancare Taranto #governoabusivo @lauraboldrini
Questa foto circola dal 2016 e la troviamo diffusa da diversi utenti stranieri all’estero. Questa è una pubblicazione del 31 ottobre 2016:
Berita dari Kedah bukan Selangor:
Di khabarkan seorang pemuda Kedah menunaikan janjinya berbasikal secara bogel jika sekiranya Kedah menjuarai Piala Msia 2016. Dengan gentlemannya pemuda tersebut menunaikan janjinya. Beribu-ribu tahniah untuk Kedah.
[Traduzione automatica di Facebook]
Notizie da Kedah non Selangor:
Sulla storia di un giovane uomo la sua promessa di ciclismo in bicicletta se 2016. Migliaia di migliaia di congratulazioni a Kedah. 
[Traduzione Google Translate]
La notizia della non Selangor Kedah:
Dillo a un giovane uomo nelle sue promesse Kedah ciclismo nudo se Kedah ha vinto la Coppa d’Asia nel 2016. Con gentlemannya giovane mantenere la sua promessa. Migliaia di congratulazioni a Kedah.
La traduzione più corretta viene fornita da Google Translate, visto che cercando “Piala Msia 2016 +berbasikal” trovo articoli riguardanti la competizione ciclistica tenutasi in Malesia nel 2016. Si tratta della Jelajah Malaysia e si tiene nel paese asiatico dal 1963.
I percorsi della “Coppa D’Asia 2016” di ciclismo tenutasi in Malesia
La foto diventa virale, viene ripresa da altri utenti su Facebook e su altri siti come Thepicta.com (che risulta uno dei primi risultati della ricerca su Google Images) il primo novembre 2016:
L’immagine spopola anche fuori da Facebook – 1 novembre 2016
Nel testo del post vengono citati due stati della Malesia, Kedah e Selangor, ma il primo non sarebbe considerato dai percorsi della competizione. Pare che siamo di fronte ad un post scherzoso basandoto sulla foto di un uomo qualunque associata all’evento ciclistico appena concluso in Malesia. Nel testo si intuirebbe che vi sia stata una “promessa” e una “vittoria” della competizione da parte dell’uomo, ma non riscontro online alcun riferimento agli unici due ciclisti malesi vincitori di due delle sette tappe della competizione, Mohamed Harrif Saleh e Azman Mohd Zawawi:
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Inoltre, fateci caso: quelli della foto dell’uomo nudo vi sembrano i polpacci di un ciclista professionista?
Una delle foto nel profilo di Mohd Harrif Saleh (notate i polpacci)
La tesi dell’uomo “qualunque” si basa anche sul fatto che in alto a sinistra della foto ci sia un watermark, un “marchio digitale“, che farebbe pensare a qualche pagina o sito internet di foto curiose online. C’è da dire che tra i commenti su Thepicta.com c’è chi si lamenta del fatto che venga deriso il ciclismo a Kedah, probabilmente presa di mira dagli autori della burla per dare discredito (un po’ come avviene in certe nostre regioni o provincie, questioni di goliardia geografica e prese in giro che tutti conosciamo).
Resta il fatto che non ha nulla a che fare con Taranto, purtroppo è una “moda” prendere foto in giro per il mondo per associarle a qualcosa di mai accaduto in Italia.
BUFALA Dopo Torino e Roma non poteva mancare Taranto #governoabusivo Un utente su Twitter mi aveva segnalato una curiosa fotografia: La stessa l'ho trovata oggi in…
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Calcio: Giordania per la prima volta in finale di Coppa d'Asia
(ANSA-AFP) – DOHA, 06 FEB – La Corea del Sud, favorita per la vittoria della Coppa d’Asia, è stata eliminata dalla sorprendente Giordania, che l’ha battuta 2-0 nella semifinale della competizione. I giordani, che hanno raggiunto la finale per la prima volta nella loro storia, hanno dominato la Corea guidata dall’attaccante del Tottenham Heung-Min Son, grazie ai gol di Yazan al-Naimat e Mousa…
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