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#cane parlante
pazzesco · 5 months
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Talking Dog - Cane Parlante
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cuoredolce67 · 1 year
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"Pinocchio, molto più che una favola per ragazzi"
il Premio Pinocchio è una tradizione che dura da 10 anni, giovedì 24 novembre 2022, nella bellissima Sala Dino Campana della Biblioteca delle Oblate, l’Associazione Pinocchio di Carlo Lorenzini, con la Presidente Anna Iacobacci, ha celebrato la ricorrenza della nascita del celebre autore delle avventure del burattino più amato al mondo.
Come consuetudine, a ricevere il riconoscimento sano state personalità che hanno saputo distinguersi in ambito economico, universitario, culturale, professionale, industriale, artistico, artigianale e sociale.
L'evento è stato presentato dalla Giornalista Storica Elena Tempestini e dal Conduttore televisivo Stefano Baragli, che con la professionalità e l'eleganza che caratterizza i due professionisti, hanno annunciato i vincitori selezionati dalla giuria presieduta dal Marchese Lionardo Ginori.
La peculiarità di questo prestigioso Premio è quella che ai premiati vengono consegnati i rispettivi premi che associano il nome del vincitore ad uno dei personaggi del romanzo.
Premio Pinocchio, all'attore Pierfrancesco Favino, Premio Geppetto all'imprenditore di profumi Lorenzo Villoresi, Premio Grillo Parlante all'editore Angelo Pontecorboli, Premio Mangiafoco al Direttore Generale del Teatro della Pergola Marco Giorgetti, Premio Albero degli Zecchini al Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Luigi Salvadori, Premio Colombo alla Presidente Aidda Antonella Giachetti, Premio Osteria Gambero Rossolo allo Chef della legalità Filippo Cogliandro, Premio I Carabinieri all'amministratore delegato del Corpo dei Vigili Giurati di Firenze Emilio Berni, Premio Gatto e la Volpe al Professor Massimo Ruffilli, Premio Fata Turchina all'imprenditrice Lucia Caponi, Premio Paese dei Balocchi al Direttore del Museo Novecento di Firenze Sergio Risaliti, Premio Pesce Cane al Presente Mercafir Scpa
Una bellissima manifestazione, molto partecipata che ha visto la presenza del Governatore della Regione Toscana Eugenio Giani e molte altre personalità.
Firenze 24 novembre 2022
Riccardo Rescio (Italiaefriends)
Elena Tempestini
Stefano Baragli
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myinfinitystory · 2 years
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Eh... avercelo il doposole... comunque avrei delle creme idratanti ma non le ho messe perché ho il cane che perde infiniti peli ogni giorno dell'anno e vorrei evitare di svegliarmi cosplayando chewbacca hahahahah per il fatto che non sei mai stata a Gardaland invece, si può provvedere :) ci andiamo insieme? 🤍 ti faccio vedere tutto il parco, ogni angolo hahahah sarò la tua mappa parlante vivente, tipo quella nello zaino di Dora l'esploratrice 😂🤍
AHAHAHAHAHAH però senza crema soffri di più, comunque devo assolutamente andarci anche perché mi piacciono un sacco i parchi divertimento 🥹
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poesiauncazzo · 3 years
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Die listen
I giochi di parole con “marzo” le magnolie un attimo prima dell’esplosione ho di nuovo un freddo cane ma niente manopole alla Bernie Sanders camminare a mani nude baveri alzati e testa al vento ho scoperto le tane delle nutrie tunnel per uno nel fango degli argini dei canali d’irrigazione nel limo della rete ci sono più maestri che allievi in formazione webinar gratuiti, webinar ovunque che non servono a un cazzo seminari a pagamento, corsi per la qualunque che non servono a un cazzo le graduatorie del personale ATA di terza fascia the need for speed to have your SPID la rima all’inglese la crema inglese la zuppa inglese che è italiana, ma Fermi un attimo. Attimo passato. Ché ultimamente mi perdo sempre e solo nei giochi di parole di marzo e pure di gennaio febbraio che mi misura la febbre quella che ti fa disimparare a scrivere per sempre malaria dell’espressione  pensare che sarebbe così semplice: liste ed elenchi di oggetti e pensieri questo sembra oggi, scrivere versi liste interminabili di molte cose qualche oggetto e nessun sentire immagini buttate in sequenza come figurine in un cestino o diapositive rubate in momenti diversi elenchi e liste, pile di riviste le autiste dei tram di Milano tienimi la mano mentre scendiamo... ecco, tipo, così. Pensare che sarebbe così semplice se fosse solo per vanità e non come quando bastava guardarsi intorno e pareva che tutto ci parlasse, che tutto avesse qualcosa da dire e  scrivere era null’altro che trascrivere un sentire già pronto una voce già parlante e tutte quelle voci, quella voce tutto quello sgorgare senza fine andava intercettato e còlto, memorizzato e fissato, più svelti che si potesse. Tempi lontani come quando mi credevo un dio della penna a sfera che lascia segni su sacri lembi di carta riciclata. invece ho trovato poi dei quaderni tra le dispense di storia dell’arte col Resurrexit di Anselm Kiefer e riviste con modelle che nel frattempo saranno diventate ministre o giovani nonne ho trovato appunti e disegni di allora e niente, erano pessimi disegni e mi sono chiesto quanto faranno schifo il segno e il senso della forma miei attuali al me del domani e chissà quanto c’entra il migliorarsi o viceversa il non capirsi più che si tratti di disegnacci o di prose o di versi o persone che abbiamo avuto e poi lasciato per strada comprese quelle che ci somigliavano prima dell’ennesima mutazione l’ennesima muta l’ennesimo silenzio muto
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In Biblioteca puoi scoprire autori e opere che non conoscevi o di cui avevi sentito parlare ma che ancora non avevi avuto modo di leggere. Ed è per questo che abbiamo deciso di dedicare un angolo alla scoperta di questi "tesori nascosti". 
Oggi l'opera e gli autori prescelti sono: “Il silenzio dell'onda " di Gianrico Carofiglio.
“Il silenzio dell’onda” è un romanzo di un autore che amo molto e che conosco di più per i suoi thriller legali, lo scrittore ex magistrato Gianrico Carofiglio. Un romanzo, questo, popolato da sentimenti, vissuti ingombranti, perdite e scoperte fortuite - come la (ri)scoperta dell'amore. Una storia simbolo di un passato non poi così remoto che chiede, silenzioso, riscatto e di un presente che reclama con forza disperata nuova fiducia. Roberto, Emma, Giacomo, Ginevra: personaggi intrecciati da un filo doppio che li percorre e stringe, per poi annodarne, inevitabilmente, le esistenze. E ciò avviene attraverso una narrazione che ha il sapore di un viaggio tutto interiore che possa diradare i timori e redimere da colpe e scelte errate; vite che entrano in contatto, quelle di Roberto, carabiniere in congedo temporaneo, e di Emma con un trascorso da attrice di poca fama, sulla soglia del palazzo che ospita lo studio dello psicologo da entrambi frequentato. Fragili e ingenue esistenze - degli adolescenti Giacomo, taciturno e sensibile figlio di Emma, e Ginevra, sua compagna di classe - che si incontrano e chiedono aiuto reciproco grazie all'espediente onirico. Dimensione del sogno che, grazie alla presenza del saggio cane parlante Scott, offre i presupposti (reali) per l'amicizia tra i due ragazzi. Personaggi che, inizialmente distanti, infine convergono in una tensione di affetti, dimostrazioni di fiducia, sfide personali, sconfitte e superamento delle avversità. Fino a provare “un'ebbrezza che tagliava tutto da parte a parte: il tempo, lo spazio, la tristezza e il bene e il male, e l’amore e il dolore e la gioia e la colpa. E il perdono - anche quello più difficile, che chiediamo a noi stessi”. Finché dal trambusto caotico e dalle esperienze più dolorose e destabilizzanti, l’orizzonte si affaccia sereno, silenzioso, proprio come la sensazione di tempo e suono lontani e sospesi (immobili) sotto l'onda più alta, perfetta, quella che, mentre si sta richiudendo, inghiotte il surfista nel suo “tunnel”.
Gianrico Carofiglio è uno scrittore, ex magistrato ed ex politico italiano; è stato a lungo un pubblico ministero, specializzato in indagini sulla criminalità organizzata. Nel 2007 viene nominato consulente della commissione parlamentare antimafia e dal 2008 al 2013 è senatore della Repubblica. Esordisce nella narrativa nel 2002 con Testimone inconsapevole, creando il personaggio dell’avvocato Guido Guerrieri, protagonista dei romanzi Ad occhi chiusi (2003), Ragionevoli dubbi (2006), Le perfezioni provvisorie La regola dell’equilibrio (2014) e La misura del tempo (2019, finalista Premio Strega 2020). Il maresciallo dei Carabinieri Pietro Fenoglio è il protagonista di un’altra serie di romanzi: Una mutevole verità (2014, Premio Scerbanenco), L’estate fredda (2016) e La versione di Fenoglio (2019). 
Tra le altre opere di narrativa e saggistica: i romanzi Il passato è una terra straniera (2004) Né qui né altrove. Una notte a Bari (2008), Il silenzio dell’onda (2011, finalista Premio Strega 2012), Il bordo vertiginoso delle cose (2013), Le tre del mattino (2017); il graphic novel Cacciatori nelle tenebre (2007) e La casa nel bosco (2014), scritti con il fratello Francesco; il dialogo Il paradosso del poliziotto (2009); le raccolte di racconti Non esiste saggezza (2010) e Passeggeri notturni (2016), che ispirano l’omonimo film a episodi per la tv; i saggi L’arte del dubbio (2007), La manomissione delle parole (2010), da cui è tratto uno spettacolo teatrale da lui stesso interpretato, Con parole precise. Breviario di scrittura civile (2015), il libro-intervista Con i piedi nel fango (con Jacopo Rosatelli, 2018) e Della gentilezza e del coraggio. Breviario di politica e altre cose (2020). I libri di Gianrico Carofiglio, con sei milioni di copie vendute, sono tradotti o in corso di traduzione in tutto il mondo.
Recensione a cura di Rita Pagliara
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weirdesplinder · 4 years
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LA CUSTODE
Oggi vi parlo di una vecchia serie di libri di Tanya Huff conosciuta in Italia grazie alla sua serie di libri vampiresca Blood line, ma in realtà autrice multigenere, che si dedica molto anche a scifi e fantasy puro.
In questo caso però parliamo di urban fansy ironico, molto ironico. La serie si chiama Keeper’s Chronicles, ed è una trilogia già complettata e finita, non pubblicata in italiano, ma che io consiglio a chi vuole iniziare a leggere in inglese poichè è piuttosto semplice (come linguaggio) e non noiosa, cioè la curiosità di sapere cosa succede dopo vi spingerà a tenere duro e insistere anche se all’inizio non capirete proprio tutto.
Come dicevo è molto ironica ma ha anche idee carine e diverse. La trama è ambientata nel nostro mondo e parte dal presupposto che la magia deriva da energia a disposizione di tutti coloro che hanno la capacità di poter aprire spiragli nel velo che la protegge e distacca dalla nostra realtà. C’è energia buona e c’è energia cattiva e atti cattivi o buoni possono aprire squarci nel velo e far fuoriuscire energia buona che renderà felice la gente o energia cattiva che spingerà la gente a cattive azioni.
Esistono delle persone discendenti da un’antica stirpe chiamati custodi che tengono sotto controllo questi squarci e li richiudono. La protagonista Claire è uno di questi. E’ giovane sui 27 anni se non ricordo male e si crede invicinbile e ad aiutarla ha un gatto parlante, saccente ma simpaticissimo che ha sempre fame anche se è a dieta perchè vecchiotto. Ma già dal primo libro incapperà in problemi molto più grandi di lei e dovrà coinvolgere altre persone nella sua missione, tra cui l’umano Dean….verso cui si sente attratta.
Questa serie di libri in parte mi ha ricordato molto il telefilm Sabrina the teenage witch.
Questi i libri che compongono la serie, putroppo inediti in italiano:
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 1. Summon the Keeper (1998)
Claire e il suo gatto Austin finiscono in un B&B che ospita in cantina un grosso squarcio nel velo, e che porta a una dimensione infernale. Chiuderlo sembra impossibile ma Claire avrà l’aiuto di Dean tutto fare dal cuore puro, un fantasma francese, sua sorella e di un cane infernale …
2. The Second Summoning (2001)
Ora che Dean fa parte della loro squadra Claire ha ripreso fiducia nelle sue capacità nonostante il problemi infernali che ha scampato per poco, ma ecco che dovrà affrontare un nuovo problema gigantesco stavolta legato al Chaos…
3. Long Hot Summoning (2003)
Una misteriosa forza minaccia di rompere l’equilibrio tra le forze del male e le forze del bene in un centro Commerciale. A combatterla ci sono Claire e sua sorella DIana, se riusciranno a smettere di bisticciare…
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blogitalianissimo · 4 years
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Il cane parlante che denuncia l'ogm best character ever
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alessandrom76 · 5 years
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« tu sei come velma dinkley; passi la vita a rincorrere falsi misteri per poi scoprire che fantasmi e mostri sono solo finzione, che non c'è nulla di speciale; e non ti accorgi invece che, al tuo fianco, il tuo amico scooby-doo è un vero, magico, animale parlante.
e così che tu, per cercare lontano, non capisci quanto è speciale quello che hai vicino;
fosse anche un cane che parla.»
@alessandrom76
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mariposasky · 5 years
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Duck twins II
Sommario: Scrooge McDuck, famoso stregone diplomato alla scuola di Hogwarts e gran affarista, si deve occupare dei suoi due nipoti lasciati dalla nonna. La convivenza non è delle migliori, fino al giorno che non arriva la famosa lettera da Hogwarts: i due nipoti sono stati accettati nella scuola. Per i due gemelli si prospetta un anno scolastico pieno di avventure.
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Scena II
La Sala Grande era da mozzare il fiato. Per dei ragazzini come loro, quel grande salone con il soffitto stellato e fantasmi che lievitavano nell'aria, era una delle tante meraviglie che potevano solo immaginarsi.
Un brivido lo scosse per la schiena e si abbracciò. La sua divisa scolastica era zuppa dell'acqua del lago. La traversata del Lago Nero non era stata così piacevole come si sarebbe aspettato. La sua sfortuna aveva voluto che nel momento che si era sporto per vedere l'acqua scura, un viscido tentacolo lo aveva afferrato e trascinato nell'acqua. Aveva rischiato grosso, ma almeno era stato tratto in salvo. Fradicio, ma integro. Poteva già intravedere lo sguardo divertito di Gladstone, seduto al tavolo con le decorazioni in verde.
Cercò di ignorarlo e guardare davanti a sé, tutti loro del primo anno erano in fila per attendere il loro turno a essere giudicati dal Cappello Parlante.
Guardò lo sguardo emozionato della sorella. Avrebbe condiviso la stessa felicità, se non per un dubbio che si era insinuato il giorno dell'arrivo della lettera. Tutti della sua famiglia, fin dagli antenati, erano dei Serpeverde. Era una specie di tradizione. Non conosceva nessuno che non fosse Serpeverde. E quindi tutti si aspettavano che anche loro sarebbero finiti a Serpeverde. Anche Gladstone era un Serpeverde. Non esserlo sarebbe stato un grosso disonore.
Sospirò. Non avrebbe dovuto preoccuparsi, Della gli aveva garantito che sarebbero entrati entrambi nei Serpeverde, ma non poteva evitare di provare incertezza.
- Della Duck- la voce del professore che chiamava sua sorella, lo risvegliò dai pensieri e guardò Della avanzare veloce verso il Cappello. Se lo infilò alla testa e attese il verdetto.
- Serpeverde!- esclamò il Cappello e dal tavolo dei Serpeverde si elevò un applauso. Della si tolse il Cappello tutta allegra e lanciò un sorriso incoraggiante al fratello, per poi andare a sedersi vicino al cugino Gladstone.
- Donald Duck!- il paperotto nominato sussultò. Era il suo turno.
Avanzò a passo svelto verso il Cappello e lo indossò. Sentì borbottare il Cappello qualche frase senza senso e pregò che finisse subito quella tortura per poter andare dalla sorella. Con gli altri ragazzini ci aveva impiegato molto meno tempo.
- Grifondoro!- esclamò il Cappello Parlante. La terra sotto i piedi sprofondò giù. Lanciò uno sguardo spaventato alla sorella che lo guardava anche lei sorpresa, mentre dal tavolo dei Grifondoro si elevava un applauso.
- Puoi andare- fece l'insegnante avvicinandosi e indicandogli il tavolo adornato di rosso.
Donald però non voleva alzarsi dallo sgabello. Pretendeva che il Cappello rettificasse la sua decisione. Doveva esserci un errore. Lui doveva essere un Serpeverde. Tutta la sua famiglia lo era.
A malincuore però dovette alzarsi e lentamente raggiunse il suo tavolo.
Lo Smistamento continuò ancora un po', ma lui non ci prestò attenzione e continuò a tenere lo sguardo abbassato, finché il Preside della scuola tenne un discorso di inizio anno e si poté iniziare a mangiare. Donald non toccò cibo e guardò la sorella seduta all'altro tavolo che lo guardava dispiaciuta, ma non sdegnava di chiacchierare con i suoi nuovi compagni.
               °^°^°^°^°^°^°^°^°^°^°^°
- Non preoccuparti Donny, anche se sei nel Grifondoro lo zio non si arrabbierà- dopo mangiato Della cercò di tranquillizzarlo, ma Donald pareva di pessimo umore- Può essere un esperienza divertente, dai.
- Cosa c'è di divertente nell'essere un stupido Grifondoro- borbottò lui mentre erano da soli.
- Non è che non ci vedremo più- rassicurò lei- Ci possiamo vedere in aula, a pranzo e in giardino. Vedrai, sarà come stare insieme come prima. Non cambierà nulla.
Donald fece una smorfia poco convinta, però si arrese alla situazione.
- Hai ragione, non cambierà nulla- ripeté lui- Non sarà questo imprevisto a rovinare i nostri piani. È tutta l'estate che aspettiamo di poter esplorare da cima in fondo questa scuola. Saremo i primi a conoscere tutti i suoi segreti.
- Così ti voglio- disse la sorella dandogli una pacca alla spalla- Vado al mio dormitorio, ci vediamo domani!- salutò con un sorriso e se ne andò.
Il paperotto la guardò allontanarsi e ricambiò il saluto. Anche se cercava di essere positivo, sentiva che non sarebbe andata come sperava.
Lentamente si avviò al dormitorio dei Grifondoro.
- Yuk, è arrivato- fece un cane spilungone.
Donald si fermò all'ingresso della stanza, c'erano cinque bauli ai piedi dei letti. E su due letti, erano seduti due ragazzini.
- Ciao- salutò il topo- Ci siamo incontrati sul treno, ricordi?
Il paperotto annuì con poca simpatia e andò a sedersi sul proprio letto dando le spalle ai due compagni di stanza.
Doveva essere positivo.
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fiscogenova · 3 years
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Il conto corrente può avere molti e gravosi costi invisibili, risparmiamo anche quei 100 € l'anno. Ecco come La "costo" della giacenza La giacenza media del conto corrente: se la cifra è sotto i 5mila euro durante tutto l’anno, l’imposta di bollo non si paga; se invece è tra cinque e diecimila euro si pagano 34,20 euro. Nel caso di conti correnti intestati a persone giuridiche, è pari addirittura a 100 euro l'anno. Eppure molti italiani vorrebbero risparmiare in modo reale, ecco: Si può usare anche un sito web molto pratico come ConfrontaConti, pour parler, che è un compara costi dei vari conti correnti, conto carta e conto deposito, oppure il sito web sponsorizzato da un dolce cane parlante chiamato Segugio.it, o la famosa ditta che stringendo i pugni rende "tutto possibile": Facile.it oppure, at last but not least, Sostariffe, ognuno con dei filtri differenti. Per ulteriori info contattateci. #fiscogenova #commercialistagenovaromano #contocorrente #spesefantasma #confrontaconti #facile.it (presso Studio Commercialista Romano Sabrina) https://www.instagram.com/p/CNctn82hjts/?igshid=vwtrn2aotigv
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cecilet · 6 years
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Entro in uno stato di trance nel Disney Store di Bologna...avviluppata in una coltre di vividi e appassionati pensieri e sentimenti... devo comprare il regalo di compleanno per Timo... Un giorno di digiuno e una notte in bianco mi avevano rimesso in sesto perbenino... in ultimo la breve passeggiata per Bologna da sola, congedati gli amici, aveva accresciuto la splendida condizione di esaltazione in cui mi trovavo...finalmente! quel bel sentirsi! SENTIRSI forte e fino in fondo. Estrema sensibilità verso TUTTO, vivo o morto, microscopico o macroscopico, reale o immaginario, organico, animato, meccanico, architettonico, qualsiasi elemento su cui posassi gli occhi o il pensiero entrava in questo mio processo di sublimazione... colma di questa personale eccitazione pareva dover traboccare tutto fuori, diventare il plasma dove insignificanti innumerevoli entità e fenomeni urbani viaggiavano svelti e confusamente come il sangue di un cuore fortemente aritmico. Piombata in questo stato euforico...per nessun motivo in particolare..le persone e l'aria di città, non era difficile da immaginare, colmavano per un attimo-e con gran scioltezza e spontaneità- i recenti vuoti della mia corrente (e stagnante) cara vita montanara. Poi stava a me dilatare quell'attimo, esportarlo...non far traboccare tutto lì sul marciapiede e dissanguarmi poi in fretta come un pollo sgozzato appeso per le zampe. Di certo potevo e volevo coccolarmi ancora un po' con tutto ciò, godere della prospera esaltazione in cui mi trovavo.... per questo ero incerta se infilarmi o meno nel Disney Store. Non avevo voglia di comprare alcunché ma non era affatto scontato che avrei potuto un altro giorno, e ciò prima del compleanno, appropiarmi del pupazzetto Woody parlante. Poi mi fu improvvisamente chiaro che evitare il negozio sarebbe stato evitarlo per stanchezza. La stanchezza fisica stava lavorando per prendere il sopravvento sul mio corpo, il sistema nervoso autonomo voleva far muovere la gambe verso il treno, sedere il mio culo, chiudere gli occhi... così avevo scelto per entrare nel negozio. Oh, di là dall'arcata, ecco ...luci, velluto, moquette e plastica, le pupille si stringono irrimediabilmente... Sgargianti colori, pochissimi avventori, tantissimo personale! Disney! Niente è lasciato al caso! Ecco il negozio Disney originale, parte del fantastico mondo Disney, opera del Creatore Disney e della grande enterprise che tirò su tutto il colosso, partito gorgogliante e sicuro di se, con stile e metodo, sul battello a vapore guidato dal negro topetto in mutande abbottonate! Un mondo... addirittura un universo! Mutevole e che sempre si rigenera, trovando nuove forme e nuovi contenuti (i topi e le fiabe addolcite sono ormai nelle cantine dei nostri cuori, ahimè, arpionate dentro come un verme solitario tenia all'intestino) politically correct e molto molto appetibili per i bambini di tutte le età. L'innocenza di un film-quasi sempre-ben fatto si conserva solo se riesci ad isolarlo dalla sua vera natura, perchè il FILM Disney è solo la punta dell'iceberg , o, meglio detto, la "bandierina" della rana pescatrice. Disney è, principalmente, merchandising. Io ho scelto-per me e i bimbi- l'unico strumento di difesa a mia portata...per non essere vittima della pubblicità è stato fondamentale, (continuare a) non utilizzare la televisione (e-forse-anche isolarsi quel tantino). Non rinunciamo a guardare film e video; quello ci va e ci piace. Però lo facciamo eliminando qualsiasi advertising bombardament tra un video e l'altro. Ciò crea tra noi e i personaggi dei film una sorta di rapporto orizzontale e pulito da invadenti inutili intrusioni. Paragonato a me da bimba, non solo nei confronti del Mondo Disney, il modo dei miei ragazzi di giocare e desiderare giocattoli è decisamente più indipendente,bizzarro e personale. Ma questi sono discorsi che non volevo affrontare... etica mia, nostri usi e costumi...chissenefrega ora avremo anche noi un pupazzo Woody da strapazzare, da lanciare dalla finestra e far galoppare sul groppone del cane! E sotto la suola dello stivale ha scritto "Andy" come è necessario che sia, e non avrà mai scritto"Timo"!! in casa nostra non esistono bambini che giocano così civilmente coi giocattoli (intendo dire come Andy...volendo trovare delle somiglianze il loro modo di giocare ricorda in modo inquietante quello dell'antagonista "Syd")!!!!e, anzi, muoio dalla voglia di vedere come verrà distrutto! Situazione frustrante, ahimè, ma un regalo di compleanno volevo davvero farglielo al mio ciccino cinquenne... In due commessi stanno gongolando un po indietro nell'atrio del negozio. Tengono d'occhio l'ingresso e sono pronti a lanciarsi sul primo avventore come lo sparviere affamato sul passerotto, ma sempre gongolando, s'intende...infatti uno si precipita diretto su di me, muovendosi svelto come su rotelle, il baricentro stranamente spostato in avanti, quasi troppo per un bipede non gobbo... Ha una faccia incredibilmente espansa, una larga superficie facciale di color pesca chiaro lisciata ed omogeneizzata dalle carezzevoli luci del locale come da un fondotinta, un espressione assolutamente ebete, un espressione che trovata sulla faccia di qualcuno in un vicolo oscuro mi avrebbe immediatamente convinto a darmi a rapida fuga. L'espressione rilassata dell'ebete ammorbidiva ma anche esaltava quella di tensione ed ansia di concludere il più rapidamente possibile la transazione, condurmi all'acquisto, non lasciarmi libera di perdermi nel grande dispersivo locale gingillandomi con qualcosa a caso e magari cambiare idea...il commesso indossa un vestito-uniforme non affatto disneyano...questo lo rende anzi simile ad una guardia, credo non per caso. Io ho le idee chiare, e a dire il vero sono pure contenta di essere "servita"; smaniavo dalla voglia di parlare, interagire col mondo, adoperare sugli altri il fantastico stato di eccitazione in cui mi trovavo prima in strada per...smuovere qualcosa, qualsiasi cosa. So già cosa cerco lì, so già che "comprerò", e questo glielo comunico subito quasi per tranquillizzarlo... e lui, piuttosto che rilassarsi (poichè avrebbe venduto), diventa oltremodo agitato, certamente (per contratto) non pago del mio singolo acquisto... gli parlo che avrei desiderato un pacchetto, e già capisco dal suo modo di arrotolare e tormentarsi le mani che: il pacchetto mi sarebbe costato, il pacchetto è una cosa che spetta vendere alla cassiera, e non rientra propriamente nelle sue mansioni di venditore... quindi abbandono il discorso e lo conduco io da Woody. Sapevo dov'era. C'ero stata nello stesso Disney Store, in esplorazione, e solo per guardare, il giorno prima. Per controllare se davvero esistesse un pupazzo Woody come lo desideravo regalare (e certamente, che domande, che esiste!). Woody pupazzo di pezza testa non di legno dipinta a mano ma di plastica, ovviamente...ma è lui!Come avevo fatto il precedente pomeriggio ad intrufolarmi nel negozio, guardarmi intorno, trovare il pupazzo, tastarlo, far ruotare la scatola tra le mie mani, tirare la cordicella ed ascoltarlo parlare, poggiarlo ed uscire senza acquisti...senza essere stata in alcun modo abbordata da un addetto alle vendite? Probabilmente essendo il negozio carico di avventori, tutti gli addetti erano occupati a lavorarsi altri clienti, o io lanciavo vibrazioni e feromoni da persona non incline all'acquisto (ma dubito, dato che essi devono sempre e comunque provarci, da contratto!). Ecco...riprendo in mano la scatola come il giorno prima, stacco io stessa il gioco dal gancio dell'espositore.."non lo avete uno che parla italiano, vero?" "Noo, a nooi li mandanoo coosì, tutti i gioocattoli soono.." (inconsueta sua dilatazione della "o") "Si, capisco...100% americani.Credo che mio figlio sarà puttosto..."upset" ...per questo..." gli dico interrompendo la spiegazione, e di risposta lui interrompe il contatto oculare; i suoi occhi si muovono e come una mano invisibile mi spingono verso le casse, e io vado. Davanti alle casse ...ancora velluti e pelosità pupazzeche... ci sono i viottoli tracciati dalle transennine divisorie come alle biglietterie, atte a tenere in ordine le persone che aspettano di pagare, ma non c'è nessuno e mi avvicino alla cassiera... una ragazza di meno di vent'anni con le orecchie di Minnie peluchose sulla testa....non posso nascondere un sorriso di natura indefinibile che sta nascendo sul mio viso...e allora lo lascio andare...! Io che sentivo ancora viva e ardente come una fiamma l'euforia dovuta a tutta la mia lunga giornata-nottata-giornata mondana (e che in quel negozio-mondo-a-se si rinvigoriva come quando si soffi con un mantice sul focolare del caminetto...) e sempre presa da quella voglia di parlare e scuotere gli altri -almeno un pochino- un po come ero scossa io stessa- le dico "questo negozio è ALLUCINANTE, ipnotico..." Vedo che esita un attimo, come se il cerchietto con le orecchie di minnie sulla testa le premesse improvvisamente troppo, e sento quasi le sue tempie pulsare... ha poi d'impatto un'espressione empatica ma fiera, ricambia cordialmente il sorriso e... il nostro scambio prende lesto la piega formale e professionale necessaria. "Avete da fare un pacchetto? Sarebbe un regalo..." "Oh, di solito utilizziamole borsine riciclabili...ecco, vede, come sono belle? e..." continua, aprendone una con tanti paperini stampati sopra (una di quelle borse di plastica riciclata che si usano per fare la spesa) "... non costano neanche tanto..." La guardo negli occhi, in cuor mio mi sembra un pessimo impacchettamento "quindi quanto costa?" "Ah, bene...(murble)... glielo dico subito" e bippandone uno col lettore codici a barre "tre euro" "Bene, non la prendo, grazie" "Le do una di quelle di carta?" "No grazie, ho una in borsa di tela da qualche parte..lo metterò lì" e inizio a ravanare nella borsa, dove, al solito trovo un muro di oggetti pesanti voluminosi incastrati uno sull'altro che mi rendono impossibile ispezionarne il fondo senza svuotala di metà del contenuto...rumble..rumble..."si me ne dia una di carta, per favore, ho cambiato idea" poi dopo pagamenti e saluti esco e mi avvio al treno, e il mio stato di alterazione/esaltazione tende al deliquio...sono spossata, stanca, in calo di energie, in ogni caso decido di attendere di essere a casa per mangiare...sedersi sarà già sufficiente per riprendermi un po... Un treno gonfio di gente perchè successivo ad uno soppresso proprio nell'ora di punta (il treno delle 17.30!)... a causa di una frana che minacciava la ferrovia, più su, in montagna...con questa notizia della frana sento davvero (anche se sto perdendo di sensibilità) il cambio ambientale che sto per fare...tornare alla montagna dove la natura impera, la neve ti ricopre, si scioglie, allora i fiumi traboccano d'acqua, grosse fette di terreni argillosi si mettono in moto per andare dove vogliono... Sul treno per fortuna ho trovato posto... non avrei durato molto in piedi prima di starmazzare a terra... un sacco di gente in piedi... provo a leggere il libro che ho in borsa, ma invano...la stanchezza si abbatte su di me come la violenza delle onde del mare dopo due giorni di forte vento di ponente sulla scogliera rivolta ad ovest.... uno schiaffo alla mia lucidità e le voci iniziano a distorcersi... una giovanissima coppietta mi culla-nella semi/incoscienza mezza/veglia a cui mi abbandono-con il loro soave cicalare... oh, non fanno discorsi banali! Fanno discorsi appassionati e intelligenti..parlano di politica...hanno quel trasporto per il discutere tutto giovanile, sono penetranti e interessati, emanano un singolare senso civico... il loro discorso è fluido e brillante come mercurio in quel treno dove tutti stanno ciarlando sull'inefficenza delle ferrovie o sui calli dei piedi.. .oh, che belli... li apprezzo non poco... a tratti perdo coscienza...stazioni si succedono ad altre stazioni sempre più vicine alla mia... a casa mi aspettano gridolini di giubilio dei bimbi, un vero pasto, sottoforma di grossa braciola di maiale e pane in abbondanza, e un letto caldo...di meglio non posso chiedere...
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newsintheshell · 6 years
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“Layton Mystery Tanteisha: Katori no Nazotoki File”
Serie TV anime, 8 aprile 2018
Serie ispirata al videogioco Layton's Mystery Journey: Katrielle e il complotto dei milionari sviluppato da Level5, incentrato sulla figlia del Professor Layton.
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[PV2]
-STAFF-
Direttore creativo/Sceneggiatura: Akihiro Hino
Regia: Susumu Mitsunaka
Studio di animazione: LIDEN FILMS
Character design: Yoko Takada
Colorazioni: Takahiro Mogi
Direttore artistico: Takamasa Nakakuki
Fondali: Quun Plant
Musiche: Tomohito Nishiura
Direttore del suono: Ryou Tanaka
Effetti sonori: Yuusuke Inada 
Produzione sonoro: Tohokushinsha Film Corporation
Direttore della fotografia: Ayumi Okano 
Fotografia:Graphinica
3DCGI:Felix Film
Montaggio:Kiyoshi Hirose
Assistente di regia: migmi 
Prop Design: Takayuki Onoda 
-CAST-
Katrielle Layton: Kana Hanazawa
Sherl: Juurouta Kosugi 
Noah Montoir: Kyousuke Ikeda 
Darjeeling Aspoirot: Youhei Tadano 
Simon Wright: Tsubasa Imai 
La serie vedrà  Katrielle e il suo fido cane parlante Sherl risolvere vari misteri.
Quella del Professor Layton è una serie di videogiochi rompicapo per Nintendo DS e Nintendo 3DS, il cui protagonista è il Professor Hershel Layton, un archeologo inglese la cui passione è risolvere gli enigmi.
Il franchise comprende, oltre che vari videogiochi, anche dei libri ed un manga, edito in Italia da Panini Comics.
Sito ufficiale Twitter ufficiale
SilenziO)))
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shoppointy · 4 years
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weirdesplinder · 4 years
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Libri Natalizi
Lo so, è un po’ presto per pensare al Natale, ma perchè non iniziare ad entrare nell’atmosfera giusta con qualche lettura natalizia? Ci sono alcuni libri che secondo me sono in grado di catapultarci immediatamente nel magico mondo del Natale  e che magari rileggiamo ogni anno. O almeno io lo faccio, da tipica lettrice compuldiva... Un po’ come il film Una poltrona per due...che Ntale sarebbe se non lo replicassero per l’ennesima volta in tv?
Perciò ho pensato di farvi un piccolo elenco dei miei libri natalizi per antonomasia, non si tratta di ultime uscite, ma dei romanzi che io amo leggere in questo periodo dell’anno, ormai da anni.
Se anche voi avete i vostri libri natalizi, ditemeli giù nei commenti, sono sempre felice di aggiungere nuovi libri alla mia lista, come ben sapete.
Ecco i miei romanzi di Natale:
Il primo libro che metto in elenco è molto leggero, ma ha quell’atmosfera di fiaba che a me ispira molto Natale:
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Giorni di zucchero e fragole
Sarah Addison Allen 
L'inverno è la sua stagione preferita; lei non è il classico esempio di bellezza del Sud; i dolci è meglio mangiarli di nascosto. Queste sono le tre certezze di Josey, che vive a Bald Slope - il paesino di montagna dov'è nata - rinchiusa nell'antica casa di famiglia ad accudire la vecchia madre. Ma di notte Josey ha una vita segreta. Si rifugia in camera a divorare scorte di dolcetti e pile di romanzi rosa. Finché un giorno, misteriosamente, nello stanzino nascosto dal guardaroba, dove l'aria profuma di zucchero, spunta un'esuberante signora che dice di essere venuta per aiutarla. E per Josey sarà l'inizio di una nuova vita.        
Il secondo libro invece unisce il Natale a un romanzo con protagonista una libraria che adora i libri, perciò non potevo non metterlo in elenco, inoltre non è per nulla scontato come potrebbe sembrare dalla trama. Semplice, ma non banale:
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Al’improvviso a New York
Melissa Hill
Darcy Archer lavora in una piccola libreria indipendente di Manhattan. È una sognatrice: non è disposta ad accontentarsi e a trentatré anni aspetta l'arrivo del Vero Amore, quello che abita nei suoi adorati romanzi. Un giorno di dicembre, sfrecciando in bicicletta per le strade innevate della città, travolge un uomo che le sbuca davanti all'improvviso. Quando Aidan Harris viene portato via dai paramedici, sul marciapiede rimangono il suo cane e un pacco misterioso. In preda ai sensi di colpa, Darcy fa di tutto per ricongiungere il cane, un adorabile husky di nome Bailey, al suo padrone e quando scopre che nell'incidente Aidan ha perso la memoria, le cose si complicano. Inizia così l'indagine di Darcy che, decisa ad aiutarlo a ritrovare la sua identità, si lascia trascinare da Bailey attraverso una New York natalizia, vibrante di luci e colori, fino a un lussuoso appartamento nell'Upper West Side. Qui raccoglie indizi preziosi sulla vita dello sconosciuto, che sembra fatta di viaggi esotici, sport estremi e bellissime donne, e trova la stanza dei suoi sogni: una biblioteca privata colma di preziosissime prime edizioni. Mettendo insieme le tessere del puzzle, la sua vivida immaginazione costruisce un ritratto di Aidan incredibilmente somigliante al suo uomo ideale. Ma le sue fantasie corrispondono alla realtà? E cosa succede quando la realtà è ben diversa da quanto sembra?
Il terzo libro mi ricorda le atmosfere del film La vita è meravigliosa con James Stuart un must natalizio. Anche qui abbiamo un angelo custode che però finisce per innamorarsi della sua protetta. Anche questo è un libro lieve ma fiabesco:
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Domeniche da Tiffany
James Patterson
Jane è una bambina solitaria e sensibile. Sua madre, potente manager di una compagnia teatrale di Broadway, non ha tempo per lei, presa com'è dal suo lavoro. Per fortuna c'è Michael, un giovane gentile, comprensivo e divertente che tutte le mattine l'accompagna a scuola e trascorre tante ore con lei. Ma solo la piccola, può vederlo, perché Michael è il suo amico immaginario. E come ogni amico immaginario, il suo compito è quello di accudire i bambini sino ai nove anni di età. Dopodiché i piccoli dovranno cavarsela da soli. Eppure molti anni dopo accade l'impossibile: Jane e Michael si incontrano casualmente a New York. Sono passati più di vent'anni, ma lui è identico, inconfondibile. Jane pensa di essere impazzita: Michael esiste davvero? È un uomo? Un angelo? Ma in fondo che importanza ha? Quel che conta è che Jane è innamorata e che Michael è l'uomo perfetto per lei...     
Il quarto libro è un romance storico, genere che già da solo fa molto Natale, questo poi è ambientato all’inizio durante una bufera di neve....e parla di due sconosciuti costretti dal maltempo a condividere l’alloggio con conseguenze inaspettate...un libro molto dolce e passionale, per nulla banale. Il protagonista msachile è molto coraggioso, e sfida le regole della società quasi fin da subito per seguire il suo cuore ma dovrà penare per convincere la sua lei a fare lo stesso. Mi piace legger libri dove almeno uno dei protagonisti è veramente sicuro dei suoi sentimenti in modo logico e duraturo e parla chiaro...inoltre nel libro è prsente anche l’amore per la musica insomma, un gran bel libro che per me fa subito Natale:
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Risveglio di passioni
Mary Balogh
Due estranei si incontrano durante una bufera di neve. Costretti a passare una notte assieme, si rendono conto che per quelle poche ore dal momento che non sanno nulla l’uno dell’altro e nessuno sa o saprà mai cosa succederà tra loro, sono liberi dalle regole della società e dai loro stessi scrupoli. Liberi di comportarsi semplicemente come un uomo e una donna attratti l’uno dall’altra. Sono poche ore magiche che però durano troppo poco. Al risveglio ognuno dei due dovrà riprendere il proprio ruolo. Lui quello di visconte, lei quello di maestra di canto in una scuola per ragazze. Si dicono addio senza rivelare nulla del loro passato o presente all’altro, ancora estranei in un senso, molto più che amici in un altro, e con un ricordo indelebile nell’animo. Credono che tra loro sia finita, ma il destino li farà incontrare ancora e stavolta sarà compito loro avere il coraggio di andare contro le convenzioni pur di riappropriarsi della magia che possono creare insieme.
Non poteva mancare un giallo per Natale e cosa c’è di meglio che leggere di Poirot ad un pranzo Natalizio? Adoro questo romanzo anche se l’ho letto un sacco di volte:
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Il Natale di Poirot
Agatha Christie
Tre giorni prima di Natale un anziano e ricco signore inglese, Simeon Lee, decide di riunire la famiglia presso di lui per comunicare di voler cambiare il testamento. Ma poco dopo questa riunione, l'uomo viene trovato assassinato. L'investigatore Poirot dovrà mettere a frutto tutto il suo acume per vagliare gli indizi, scartare un numero sconcertante di false piste e giungere alla soluzione del caso.
Non potevano mancare nell’elenco anche due romanzi non pubblicati purtroppo in italiano.
Il primo è un romance storico ambientato a Natale, in stile fiaba, veramente dolce, ottimista, ma anche realistico in certi punti, fa molto Canto di Natale:
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Marian’s Christmas wish Carla Kelly Trama: Marian ha quasi diciassette anni, un carattere deciso, ma dolce e una famiglia perennemente bisognosa della sua guida. O così lei crede. Tra un cagnolino da salvare e curare, un partita a scacchi da vincere ad ogni costo, e classici greci e latini da leggere, deve perciò trovare il tempo per mangiare (ehi dopotutto sta crescendo) e risolvere i problemi dei suoi famigliari in modo da poter passare un Natale perfetto. Punto primo: aiutare sua sorella maggiore Ariadne a convincere il suo innamorato, il vicario del paese, a dichiararsi. Punto secondo: evitare che la loro madre spenda gli ultimi spccoli rimasti in famiglia e affligga tutti con malanni immaginari. Punto terzo: aiutare suo fratello minore, espulso stavolta per sempre da Eton a tenerlo nascosto ancora un pò al loro fratello maggiore. Punto quarto: cercare di non voler male a suo fratello maggiore per il fatto di aver portato a casa per Natale un grasso, pomposo e antipatico collega diplomatico con l'idea di farlo sposare alla loro sorellina Ariadne. Punto cinque: non strozzare suddetto pomposo pretendente. Con così tante cose da fare Marian è felice che l'altro ospite invitato da suo fartello sia almeno simpatico e deciso ad aiutarla. Ora se solo il suo stomaco non sobbalzasse ogni volta che lo vede…probabilmente i troppi dolci le stanno facendo male.
Il secondo anch’esso ha quell’atmosfera fiabesca che associo al Natale, so di ripetermi, ma questo mi piace leggere in quel periodo, e abbiamo di nuovo un angelo custode, anche se di tipo equino in questo caso:
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The nothing girl
Jodi Taylor
Jenny Dove non è nessuno, glielo ripetono i parenti che la considerano solo un peso o una schiava al loro servizio, lo pensano i suoi compaesani che non la sentono mai parlare perchè si vergogna troppo della sua balbuzie e lo crede anche lei. Quindi perchè vivere se non si è nessuno, non ha senso, e ha quasi deciso di farla finita ancora solo ragazzina quando ecco che  Thomas le appare per la prima volta. Oh, Jenny non sa se si tratta solo di un amico immaginario o se è il suo angelo custode e non le importa sa solo che è un bellissimo cavallo dorato parlante (e un poco vanesio) che solo lei può vedere e che è deciso ad aiutarla anche contro la sua volontà. Thomas la segue e la guida fino all'età adulta, ma non troppo, perchè è lei che deve avere coraggio di superare i suoi limiti, anche se con qualche spinta. Sarà in parte grazie a Thomas se Jenny finalmente sfuggirà i suoi parenti e si sposerà e Thomas l’aiuterà anche a far funzionare un matrimonio parecchio eccentrico.... finchè Jenny si renderà conto di essere più forte di quello che crede e di aver costruito qualcosa di molto importante grazie a se stessa, a Thomas, ma soprattutto grazie a molte persone, amici e anche di più che non solo non pensano che lei non sia nessuno, ma anzi credono che lei sia molto importante, anzi necessaria alla loro vita.
Spero il mio breve elenco vi sia piaciuto, e ora ditemi i vostri libri natalizi del cuore
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TI INSULTO IN TUTTE LE LINGUE DEL MONDO (Edizione Cina)
No, i cinesi non sono dei teneri tatoni dal cuore di marshmallow. 
Dietro quel dolce sorriso e quegli occhietti carini possono celare segreti indicibili.
E’ per questo che li amo.
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Oggi parleremo di come insultare il capo, la collega, l’ex fidanzato o il nostro commercialista, senza che nessuno si accorga di una beneamata minchia.
IN CINESE.
Ebbene sì, perchè il parlante cinese può attingere ad un’intera enciclopedia di insulti, 骂人的话 màrén de huà, letteralmente: le parole che insultano le persone.
(Sono precisini in tutto, che patati).
Ovviamente le prime imprecazioni sono riservate alle donne perché noi non ci facciamo mancare mai nulla, in tutti i luoghi in tutti i laghi, in tutte le culture, lingue, popolazioni e latitudini del mondo.
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La massima offesa per una signorina è darle del  公共汽车, Gōnggòng qìchē, ovvero dell'AUTOBUS. 
Se in Italia le donne “facili ed esperte” si apostrofano con l’espressione “nave scuola”, in Cina vengono identificate con l’epiteto “autobus pubblico”.
(Come insinuare che tutti, prima poi, ci faranno un giro. A buon intenditor)
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Come nella lingua italiana, ci sono degli animali che quando vengono tirati in ballo non indicano mai nulla di buono: oltre al maiale 猪 zhu, c’è l’onnipresente cane 狗 gou. 
Tra gli esempi più carini da usare ad un brunch di famiglia con i cugini leghisti:
 蠢猪 chun zhu! Stupido come un maiale. 
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Ad un uomo è sconsigliato dire 戴绿帽子! 
Ovvero che indossa un cappello verde. 
Nell'antichità veniva portato solo da chi aveva sorelle o parenti nel giro della prostituzione. Oggi viene usato per dare del cornuto.
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屁话 Pìhuà.  Il tipico insulto da prima elementare. 
Adatto quindi al quoziente intellettivo del 50% delle persone che conosco.
E’ formato dalle parole 屁=peti + 话=dire. 
A voi la traduzione.
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E ora veniamo agli insulti seri.
Quelli che è meglio non ci siano lame o bottiglie in giro o ci scappa il morto. 
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操你祖宗十八代 cào nǐ zǔzōng shíbā dài. 
Avete presente quel tipo di imprecazione che coinvolge “te e tutta la razza tua”? Bene, questa espressione invita ad andare a quel paese non solo voi, ma anche tutta la 18° generazione dei vostri avi.
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叫你生孩子没屁股眼 jiào nǐ shēng háizi méi pìgu yǎn 
Decisamente tra le iatture più originali: “Possano i tuoi figli nascere con un ano imperforato”. Ora me lo tatuo in fronte, che meraviglia.
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E poi ancora 去死 Qù sǐ. Proprio come dicono a Roma “Va a mori’ ammazzato”
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Ultima, ma non per importanza:
他妈的! Ta-ma-de! Considerata la “parolaccia nazionale”. 
Letteralmente significa “di sua madre!" 
(Gli insulti sulle madri uniscono il mondo amici)
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Cosa ci insegna questo lungo e dettagliato elenco di imprecazioni?
Che perfino le persone più sorridenti, quelle che vi parlano tranquillamente con un vocabolario apparentemente normale, potrebbero insultarvi senza che ve ne accorgiate. Non sottovalutateli (ci) ❤
Ah, ultimo consiglio: mai parlare di 王八蛋 (uova di tartaruga) con un cinese. 
Come diceva la mia insegnante "Rischi di dirgli che è un figlio di…Autobus”.
#leparolesonoimportanti
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