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#andrea fossati
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The sea and the lighthouse
Ocean Vuong//Inheritance #1 (eragon), Christopher Paolini//Ocean Vuong//The Guiding Light, Andrea Fossati
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nehalenniaspeil · 1 year
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air & water element
andrea fossati — the guiding light [?]
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watashinosukinamono · 5 months
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lilidawnonthemoon · 1 year
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chloepiphany · 8 months
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[Quote by Maya Angelou / The Guiding Light by Andrea Fossati]
alt text: "You may encounter many defeats, but you must not be defeated. In fact, it may be necessary to encounter the defeats, so you can know who you are, what you can rise from, how you can still come out of it.”
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chez-mimich · 1 year
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LO STATO DELLA COSE_CHIARA ALESSI
Ci sono e ci sono state pochissime persone, e pochissimi intellettuali, che hanno raccontato la Storia (quella con la “S” maiuscola) attraverso la storia degli oggetti. Così a memoria mi vengono in mente Paolo Fossati, Bruno Munari, ma anche Neil MacGregor, ricordando quel gran libro che è “La storia del mondo in 100 oggetti”. Non posso poi non citare Andrea Branzi e Kenya Hara e la loro grandiosa mostra “100 verbi” di qualche anni fa alla Triennale di Milano. Indubbiamente qualcuno c’è stato, ma non sono molti. È anche per questo che ho accolto con interesse e curiosità “Lo Stato delle cose” (Longanesi) di Chiara Alessi, dopo aver già letto “Tante care cose” lo scorso anno. Chiara Alessi entra quindi di diritto nel novero dei “raccontatori” della Storia attraverso le cose. “Lo stato delle cose” non è tuttavia la prosecuzione del libro precedente, pur trattando anch’esso di oggetti, in quanto in questo volume non si tratta più di oggetti di design, ma di oggetti di uso comune, ma in un certo senso molto simbolici. Non per nulla il sottotitolo del libro è “Breve storia della Repubblica per oggetti”. Chiara Alessi sceglie di parlare di sei “oggetti”, la borraccia, la penna a sfera, la “schiscetta”, il passamontagna, la striscia rossa dei carabinieri, il fiore del logo Fininvest. Apparentemente questi oggetti reali e simbolici, non sembrano avere un diretto rapporto tra loro, ma Chiara Alessi, racconta una storia fatta di legami sottili, che l’autrice ricerca con passione e che effettivamente appaiono convincenti, ma soprattutto affascinanti. La borraccia (in realtà una bottiglia) che apre il volume è quella che si scambiano Coppi e Bartali al Tour de France. Un’immagine pubblicata su “Lo sport illustrato”, che colpì molto la fantasia popolare, ma che forse non era un’immagine così genuina come si potesse pensare. Chiara Alessi, partendo dalla ricostruzione di tutto ciò che sta intorno a quello scatto, ci racconta la storia di questo oggetto e del suo mutare, anche in relazione alla storia del costume e della storia tout court. Le stessa cosa avviene, nel capitolo successivo, (che ha in realtà moltissimi punti di incontro con il capitolo precedente) per la penna a sfera, a cominciare dal legame con Gino Bartali, primo testimonial di una penna (sebbene stilografica) nel 1953. Questa capacità della Alessi di tenere vivo il legame tra gli oggetti, prosegue per tutto il libro. E così dopo la penna a sfera, messa in cantiere dall’ingegnere torinese Marcel Bich, e la penna Aurora prodotta da Olivetti grazie a Marcello Nizzoli, è la volta della”schiscetta, il contenitore per il pasto della classe operaia, che vedrà ancora la Olivetti come esempio inimitabile ed inimitato, nel rapporto tra impresa e classe operaia. Insomma come si sarà capito, non si tratta solo di oggetti, ma di rapporti umani, sociali, economici e di politica in senso nobile. È in questa chiave che viene raccontata la storia del passamontagna, indumento che da pratico diventa simbolico (ricordiamo il passamontagna dei terroristi o quello delle Brigate Rosse), ma è anche la storia del Conte di Cardigan che utilizzò il passamontagna per le truppe inglesi in Crimea, quello del Subcomandante Marcos e quello delle Pussy Riot. Capita la stessa cosa anche per il curioso capitolo sulle strisce rosse dei pantaloni dei carabinieri, la striscia rossa più famosa d’Italia, che fanno parte di una “uniforme” e non di una “divisa”, cosa molto diversa anche da un punto di vista concettuale. Anche il fiore del logo Fininvest contiene allusioni, significati e relazioni che sono tutt’uno con la storia del nostro Paese (ah già, dimentico sempre che adesso si deve dire “nazione”). Insomma un libro che parlando di “cose” in realtà parla di tutto, perché sono le cose che spesso parlano di tutto, basta trovare solo chi, come Chiara Alessi, riesca a farle parlare…
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Lite a Porta Palazzo, spunta un coltello - GUARDA IL VIDEO
TorinoCronaca.it | Amministratore unico e Direttore responsabile: Massimo MassanoDirettore politico: Beppe Fossati | Redattore capo: Andrea Monticone | Capo servizio cronaca: Marco BardesonoEditore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016P.IVA.08313560016. | Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669,…
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lamilanomagazine · 7 months
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Padova: una consultazione pubblica per l'intitolazione dell'area "ex Valli" all'Arcella.
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Padova: una consultazione pubblica per l'intitolazione dell'area "ex Valli" all'Arcella. Sabato 7 ottobre, per tutta la giornata, si svolgerà una grande festa con le associazioni attive all'Arcella e con gli abitanti del Quartiere per inaugurare la grande area verde realizzata nell'ex area Valli. La giornata, di cui la scorsa settimana è stato annunciato l'articolato programma, sarà anche occasione per definire il nuovo nome dell'area. Per deciderlo è stata organizzata una consultazione aperta a tutti i cittadini, in collaborazione con la Commissione Toponomastica che per la prima volta ha scelto di adottare questa modalità. Sarà possibile per tutti indicare la propria preferenza sul sito di Padovanet (https://www.padovanet.it/node/82638) da oggi fino a sabato, e nella sede della Consulta di Quartiere all'Ex Marchesi per tutta la giornata di sabato. Alle 21.00 verrà chiusa la consultazione e la somma delle preferenze espresse online, sommate a quelle espresse durante la festa, darà il risultato del nome vincente, che verrà annunciato la sera stessa. Le tre opzioni per il nome dell'ex area Valli proposte sono: • Limenella, è un nome geografico storico, in quanto nella zona del parco scorreva un corso d'acqua denominato "la Limenella viva". A fine '700 l'area a Nord di Padova era caratterizzata da una serie di fossati e piccoli corsi d'acqua e nell'attuale area ex Valli scorreva "la Limenella viva" che verso est attraversava l'antica via Aurelia, mentre verso ovest si perdeva in diversi piccoli alvei o fossati. Della idrografia della zona non è rimasta attualmente alcuna traccia; • Alfonsina Strada, è stata la prima donna appassionata di ciclismo a competere in gare professionali di ciclismo come il Giro d'Italia e il Giro di Lombardia. Nel 1911 stabilì il record mondiale di velocità raggiungendo i 37,192 km/h. Fu di particolare rilievo la sua partecipazione nel 1924 al primo Giro d'Italia e la sua iscrizione alla gara suscitò diverse polemiche sulla stampa. In poco tempo, però, Alfonsina divenne famosissima: al suo arrivo al traguardo era attesa da centinaia di persona con fiori, donazioni in denaro, bande musicali ed espressioni di incoraggiamento. Negli anni successivi le fu impedito di partecipare ancora al Giro, ma vinse altre 36 corse, gareggiando anche contro colleghi maschi e conquistandosi la stima di molti campioni del ciclismo dell'epoca, tra cui Girardengo; • Franca Ongaro Basaglia, è stata una intellettuale, una scrittrice e una persona che ha partecipato, lavorando sul campo in posizioni di grande rilievo pubblico, al cambiamento e all'umanizzazione della medicina sociale, in particolare della psichiatria e della salute mentale. È stata una figura preminente nei movimenti di riforma del welfare e della sanità sorti alla fine degli anni '60. Ha scritto molti testi con il marito Franco Basaglia e si è impegnata con lui nella riforma psichiatrica. Ha continuato per molti anni, anche dopo la morte del marito, a lavorare per la liberazione delle persone con disagio psichico, con un'attenzione particolare al valore di tutte le differenze, a cominciare dai bambini. È stata un modello di autonomia e assertività per la sua generazione e per quelle più giovani. La sua intuizione dell'importanza dei Centri contro la violenza sulle donne è stata molto anticipatrice. Alla presentazione della consultazione alla stampa hanno partecipato Franca Bimbi, Michelangelo Munarini e Cristina Marcon, che hanno illustrato il significato delle proposte presentate, già discusse dalla Commissione Toponomastica di cui sono membri. Il vicesindaco Andrea Micalizzi: "Nel contesto delle grandi trasformazioni che vivrà Padova nei prossimi anni, che ci permettono di far diventare tanti illustri "ex" luoghi con nuove funzioni e nuova centralità, dare un nome a queste aree significa parlare del loro futuro. Sabato aprirà l'area "ex Valli" con una grande festa, e sarà pronta per la sua nuova vita. Dare un nome non è solo una mera formalità, bensì un atto simbolico perché i nomi creano un senso di appartenenza. Abbiamo voluto coinvolgere la cittadinanza nella scelta, nel rispetto delle prerogative della Commissione Toponomastica che ha indicato una rosa di tre nomi adatti ad un luogo su cui l'Arcella si è confrontata per decenni, coltivando desideri e chiedendo spazi verdi e pubblici addirittura attraverso un referendum. Sabato sarà il culmine di un percorso importante per il quartiere che possiamo definire come un fatto storico; definire anche il nome per questo luogo aiuterà ad accrescere il senso di appartenenza". L'assessore Andrea Colasio: "Ringrazio la Commissione Toponomastica, per il lavoro di questi mesi nella scelta di queste proposte. Era doveroso il loro coinvolgimento e i nomi trovati sono di grandissima qualità e alto significato. Voglio evidenziare la bellezza del fatto che questo nome stia diventando una scelta corale e l'importanza del riconoscersi in un luogo attribuendogli un nome e quindi un senso. In questa scelta la Commissione ha fatto un'eccezione, spogliandosi del suo potere decisionale e lasciandolo ai cittadini, indicando però un percorso basato su alcune linee guida come la centralità di genere e l'attenzione al territorio".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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skybirdplate · 2 years
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Bobby valentino slow down rar
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To the old Quintorigo and surely the album's highlight. The difference is made by the excellent vocals of Juliette Lewis. Itįades out but the following song "How Does It Feel" stars more or less with the sameĬhords. Listening to "Teardrops" it's hard to think that this is not a British band of the early 70s. It's easy rock, sometimes radio friendly and lacks the inventive of Who loves this band will get pleasure even from this "rock oriented"Īlbum. The musicianship is great as always and the acoustic chamber instrumentation don't betray We are far from theĮxperimental research of the beginnings and it's immediately clear from the "glam" openerĪnd title track, followed by a beatlesque "The Fault Line". Quintorigo define this album, the first with all the lyrics written in English. Posted Tuesday, Aug| Review this album | Report (Review #2245285)īetween nostalgic antiques and postmodern concern. In particular, the covers that I prefer, which by coincidence are also my favorite Hendrix songs are Foxy Lady,
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So being mainly a quartet made of Cello, Violin, Sax and Double Bass makes the operation even more Gionata Costa with a distorted cello, just as example. The American anthem in Woodstock's style is made by Having released an album of covers of Charlie Mingus, now they have Eric Mingus, his son, as singer on theĪdd to this that no guitars are fetured in this album. In this case, we have a chamber quartet like Quintorigo that, after having changed a number of excellent singersĪnd songwriters have given up to search for a new one and rely on guests. Ruined by a bad arrangement it will result in a successful operation. In the end you have a number of very strong and well known songs, so unless they are They are active supporters of AMREF (African Medical and REsearch Foundation).Īn album of covers, if the artist chosen is a great name, can be a risk, but if it's arranged and played wellĮnough it can't be bad. They won two times the prize for the best song arrangement at Sanremo, the first place at Arezzo Wave in 1998 and Quintorigo play Mingus has been chosen by an italian jazz magazine as best album of 2008. They have collaborated with some Italian prog artists like Ivano Fossati (Delirium), Franco Battiato and the jazzist Roberto Gatto. In 2008 Luisa has been replaced by Luca Sapio and this is currently (2010) the last change in their lineup. Their first project with the new vocalist is based on Charlie Mingus (Quinotorigo play Mingus). In 2005 John de Leo left the band to be replaced by Luisa Cottifogli. The same year they won the Tenco prize, that's the art side of Sanremo. The song is highly unusual for that environment but the critics are very positive. They became known to the maintream public by taking part to the Sanremo Festival in 1999 with a song taken from their debut album Rospo. Their music is initially an experimental fusion of Classical, Jazz and Rock. Coming from Romagna in North Italy, Quintorigo started in 1996 with a lineup composed by Andrea Costa (violin), Gionata Costa(cello), Stefano Ricci (contrabass), Valentino Bianchi (sax) and the incredible voice of John de Leo.
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silvernwillow · 2 years
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“The Guiding Light” by Andrea Fossati (Italian, 1844 - 1919)
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sakrogoat · 5 years
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Andrea Fossati - The Guiding Light
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innervoiceartblog · 3 years
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The Guiding Light by Andrea Fossati "We live on the edge of the wave, with the smell of the sea, with its starry wine." ~ Pablo Neruda, from “ Ode to Seaweeds,” Selected Odes of Pablo Neruda (California Press, 1990)
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arinewman7 · 6 years
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Paggio by Andrea Fossati oil on canvas 1872 cm. 80 x 60
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spirit-of-art · 7 years
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Andrea Fossati, The Guiding Light
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La vignetta del giorno - 21 marzo 2024
TorinoCronaca.it | Amministratore unico e Direttore responsabile: Massimo MassanoDirettore politico: Beppe Fossati | Redattore capo: Andrea Monticone | Capo servizio cronaca: Marco BardesonoEditore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016P.IVA.08313560016. | Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669,…
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lamilanomagazine · 2 years
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Milano, Baggio: 3 nuovi spazi dedicati alle persone fragili
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Milano, Baggio: 3 nuovi spazi dedicati alle persone fragili. «Unire in un unico luogo servizi di accoglienza per la cura e l'immagine di sé, sostegno alimentare, inclusione sociale e reinserimento lavorativo per rispondere alle diverse esigenze delle famiglie fragili e delle persone in difficoltà, con particolare attenzione a chi, negli ultimi due anni, è stato colpito dalla crisi sanitaria ed economica e sta velocemente scivolando in una condizione di povertà da cui è urgente uscire». Così Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca, racconta il grande progetto della "cittadella della solidarietà" che la onlus sta costruendo all'interno di "Cascina Vita Nova - Giorgina Venosta" nel quartiere Baggio a Milano. Un'area di 1.200 metri quadri di attività e servizi aperti alla comunità che ha preso il via nell'ottobre 2021 con l'accoglienza in appartamento di persone senza dimora con cani e il salone di parrucchiere per le persone vulnerabili della zona. Negli scorsi mesi i lavori di ristrutturazione sono proseguiti per avviare 3 nuovi spazi: la mensa, il social market e il guardaroba sociale. Presente all'inaugurazione degli spazi l'assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano Lamberto Bertolé: «Fondazione Progetto Arca è, ormai da tanti anni, un partner fondamentale del Comune di Milano nel contrasto alla grave emarginazione. La cittadella della solidarietà rappresenta un ulteriore contributo al composito puzzle degli interventi che la città mette in campo per supportare i più fragili in un percorso di reinclusione sociale. Uno sforzo ormai consolidato che va al di là della gestione delle emergenze e che vede la collaborazione sinergica tra istituzioni e realtà del Terzo settore: un modello virtuoso che non ha eguali in Italia e che vogliamo rafforzare sempre di più». La mensa è allestita per dispensare alle persone indigenti 70 pasti al giorno, tra pranzo e cena dal lunedì al venerdì, preparati direttamente dalla cucina semi-industriale presente nella struttura. Un servizio che, oltre a garantire l'accesso al cibo, crea occasioni di confronto e ascolto tra gli ospiti e gli operatori e volontari della fondazione. Altri 20 pasti verranno quotidianamente cucinati per essere consegnati a domicilio a coloro, come gli anziani, che hanno difficoltà nel raggiungere la mensa. La ristrutturazione dello spazio della mensa e la copertura dei costi di tutti i pasti fino a fine anno è resa possibile grazie alla Fondazione Mon Soleil che, tramite il membro del consiglio Andrea Montagni, dichiara: «Da anni sosteniamo progetti di solidarietà sociale e umanitaria, e siamo felici di aver trovato in Progetto Arca un partner affidabile che ci consente di agire sul territorio italiano in maniera efficace. In particolare ci rende orgogliosi il progetto della mensa di Cascina Vita Nova a cui abbiamo potuto contribuire, perché rappresenta un ulteriore tassello di questa collaborazione proficua e di valore». Realizzato grazie al sostegno del Comune di Milano e dell'Associazione Banco Alimentare della Lombardia "Danilo Fossati" Onlus, il social market è un supermercato con prodotti alimentari e per l'igiene personale e la pulizia della casa, aperto a 250 famiglie vulnerabili del territorio, segnalate dai servizi sociali, che potranno fare la spesa gratuitamente munite di una tessera punti. Anche il social market è uno strumento per mettere in relazione chi vive un momento di difficoltà con una rete di persone e servizi indispensabili per uscire dal disagio. L'allestimento del social market è reso possibile grazie al sostegno della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, che ha fornito anche un importante contributo per la mensa. Spiega il suo presidente Russell M. Nelson: «È un privilegio per noi collaborare con Progetto Arca sui progetti per lo sviluppo di una mensa sociale a Milano per le popolazioni vulnerabili, compresi i rifugiati e i poveri. Le ottime relazioni con altre organizzazioni vanno oltre il semplice essere partner, significa cioè essere 'organizzazioni che la pensano allo stesso modo', ovvero che condividono valori e obiettivi simili nell'aiutare i poveri, i rifugiati, le donne e i bambini. Significa guardare insieme lo stesso percorso e lavorare insieme per aiutare a servire i bisognosi. Sentiamo questa relazione con Progetto Arca e apprezziamo l'opportunità di lavorare con loro a questo importante progetto e ad altri in Italia. Grazie, Progetto Arca, per questo progetto e per tutto quello che fai». L'idea alla base del guardaroba sociale è di superare il "kit preconfezionato" di abiti che un tempo veniva consegnato alle persone indigenti, offrendo alla persona la possibilità di scegliere i propri vestiti, provarli e, se necessario, apportare modifiche sartoriali. Restituire dignità alla persona con un aiuto concreto è dunque il principale obiettivo del servizio del guardaroba, avviato grazie alla collaborazione e al sostegno di H&M Italia, che si è occupata dell'allestimento degli spazi e della donazione dei capi a disposizione. Spiega Giulia Dodaro, PR & Communication Manager, H&M Italia: «H&M Italia ha da tempo individuato in Fondazione Progetto Arca un partner fondamentale per la propria strategia di Community Investment: l'impegno della Fondazione per promuovere l'inclusione sociale e l'integrazione delle persone più fragili è in linea con i valori della nostra azienda, e ci ha ispirati a contribuire attivamente. Sostenere il progetto Guardaroba Sociale ci consente di essere parte attiva nello sviluppo delle comunità in cui siamo presenti, ma anche di promuovere la circolarità e la sostenibilità attraverso la donazione di arredi e abiti, che grazie a Fondazione Progetto Arca troveranno una nuova vita». I clienti del guardaroba possono accedere una volta al mese e hanno inoltre la possibilità di incontrare operatori sociali ed educatori di Progetto Arca, per avviare un nuovo percorso di vita verso l'autonomia. Cascina Vita Nova prosegue poi la sua quotidianità con l'accoglienza - secondo l'innovativo modello di housing first - delle persone senza dimora con i loro cani nei 7 appartamenti (monolocali e bilocali) che si affacciano sulla corte interna. Il progetto, nato dall'esigenza di dare riparo a chi rifiuta di dormire nei centri di accoglienza dove gli animali non sono ammessi, è ora entrato nella rete di accoglienza del Comune di Milano: gli ospiti, individuati dai servizi sociali o dalla Unità di strada, hanno la possibilità di vivere qui un anno, il tempo necessario per recuperare relazioni e competenze, per orientarsi ai servizi sul territorio e al mondo del lavoro, per avviare un piano di risparmio grazie al supporto degli educatori di Progetto Arca e consentire così un'autonomia duratura. La realizzazione dei nuovi spazi e servizi attivi a Cascina Vita Nova è possibile anche grazie al supporto dell'Otto per mille UCEBI - Unione Cristiana Evangelica Battista d'Italia e di altri generosi donatori privati. (foto di Daniele Lazzaretto)... Read the full article
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