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#alexandra trovato
agrpress-blog · 6 months
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L'inaugurazione della Personale di fotografia di Carlo Riccardi, intitolata "Protagonista del Novecento", si è svolta sabato 18 novembre 2023 alle ore 18.00 presso la sala espositiva della Biblioteca Provinciale, situata in Corso Garibaldi a Benevento. L'esposizione è avvenuta nel contesto della consegna del "Trofeo Internazionale della Fotografia", premio dedicato a "Una Vita per la Fotografia", giunto alla sua XXIX edizione, organizzato dal Circolo Fotografico Sannita di Benevento. Durante l'evento, è stato assegnato il Premio alla Memoria allo stesso Riccardi (1926-2022), riconosciuto come il primo paparazzo della Dolce Vita già dagli anni '40, il quale dando vita all'Archivio Riccardi, un patrimonio che ospita oltre tre milioni di immagini è riuscito a immortalare con il suo obiettivo celebrità, politici e sette papi, portando le sue foto, le sue numerose mostre, e quindi la nostra Storia, in tutto il mondo. I "Trofei Internazionali della Fotografia", un appuntamento non solo unico in Italia ma anche nel mondo intero, hanno trovato spazio nell'ambito del concorso fotografico nazionale "Immagini del Sannio Rurale", dedicato ai fotografi amatoriali che hanno saputo fissare attraverso i loro scatti immagini, momenti di vita, tradizioni e cultura del territorio sannita. Questo concorso, ideato 33 anni fa dal Presidente del Circolo Fotografico Sannita di Benevento, Cosimo Petretti, ha dato vita alla prestigiosa manifestazione dei "Trofei Internazionali della Fotografia". Nel corso degli anni, questo evento ha consegnato riconoscimenti a rinomati nomi della fotografia come Mimmo Jodice, Gabriele Basilico, Oliviero Toscani, Douglas Kirkland, Letizia Battaglia, Gianni Berengo Gardin, Mario De Biasi, Giorgio Lotti, Franco Fontana, Giovanni Gastel, Lucien Clergue, Renè Burri, Joe Oppedisano, Mario Dondero, Cesare Colombo, Lisetta Carmi, Francesco Radino, Nino Migliori, Piergiorgio Branzi, Franco Donaggio, Livio Senigalliesi, Jane Evelyn Atwood, Cristina Nunez, Liliana Barchiesi, Sarah Moon, Paolo Pellegrin, Francesco Zizola, Alexandra Boulat, Laila Pozzo, Marina Alessi, Chiara Samugheo e molti altri. Oltre a Riccardi, il cui premio è stato ritirato dal figlio Maurizio, sono stati premiati e presenti all'evento Lia Consiglio per il Premio alla Carriera (Premio Donna), Monica Maffioli per la critica, Antonio Biasucci per il Premio "Osvaldo Buzzi" e Flora Borsi come Premio Giovani Emergenti. Durante la serata, presentata dalla Dott.ssa Maria Ricca (giornalista), sono state proiettate le fotografie di Carlo Riccardi, Lia Consiglio e Antonio Biasucci.
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lamilanomagazine · 8 months
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Spirit de Milan: gli appuntamenti dal 26 settembre all'1 ottobre
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Spirit de Milan: gli appuntamenti dal 26 settembre all'1 ottobre. In attesa dell’undicesima edizione del festival internazionale dello swing SWING’N’MILAN, in programma dal 13 al 15 ottobre, tantissimi appuntamenti anche questa settimana allo SPIRIT DE MILAN (via Bovisasca, 59, Milano), il locale meneghino dal gusto vintage sorto nelle ex Cristallerie Livellara. Questi gli appuntamenti della settimana: MARTEDÌ 26 SETTEMBRE Alle 22.00 – CA.BAR.ET BOH VISA: torna il cabaret con Rafael Didoni, Folco Orselli, Germano Lanzoni e Flavio Pirini, che allo Spirit de Milan hanno trovato casa. Musica, risate ed emozioni assicurate con ospiti a sorpresa da non perdere. Il cabaret va in onda anche sullo SpiritoPhono tutti i martedì alle 19:30 MERCOLEDÌ 27 SETTEMBRE Alle 22.00 – PERCHÉ CI VUOLE ORECCHIO – OPEN MIC: il palco dello Spirit si apre a tutti (cantanti e musicisti amatoriali e non) per esibirsi con il proprio strumento musicale su uno o due brani a scelta. Per partecipare, bisogna prenotarsi al seguente link: https://forms.gle/BTnBy1VpqgnJdeFE6. GIOVEDÌ 28 SETTEMBRE Alle 22.00 – BARBERA & CHAMPAGNE con I CIAPARATT: giovane trio musicale che propone dal vivo un raffinato repertorio della canzone popolare milanese rivisitando in questo stile famose canzoni del genere, da Gaber a Jannacci, Cochi e Renato I Gufi e Svampa. VENERDÌ 29 SETTEMBRE Alle 22.30 – BANDIERA GIALLA con ALEXANDRA: spaziando nella storia della dance music mondiale nei suoi periodi più “favolosi”, con lustrini e paillettes, Alexandra farà ballare il pubblico al ritmo dei suoi fianchi e delle sue parrucche voluminose e scintillanti. A seguire Dj Set con la musica anni 70/80/90 di Alex Biasco. Biglietto di ingresso 20€ con una consumazione per chi viene dopocena (15 euro per i soci Spirit de Milan Aps 2023), 15€ con consumazione per chi fa aperitivo (10 euro per i soci Spirit de Milan Aps 2023), 7€ per chi viene a cena. SABATO 30 SETTEMBRE Alle 22.30 – HOLY SWING NIGHT con JUMPING JIVE: band con un repertorio che è l'espressione più autentica della swing era degli anni ‘30 e ‘40, l'alto grado di improvvisazione, ritmo ed andamento sincopato sono l'espressione di balli quali Lindy Hop, Balboa, Shag sino al più frenetico Boogie Woogie. A seguire Swing Dj set con Fabio Rutigliano. Biglietto di ingresso 7€ per chi cena o fa aperitivo, 15€ con consumazione per chi viene dopocena (10€ per i soci Spirit de Milan Aps 2023). DOMENICA 1 OTTOBRE Dalle 11.00 alle 21.00 – WUNDER MRKT: lo Spirit de Milan si popolerà di oltre 100 espositori dove poter acquistare creazioni artigianali, abbigliamento vintage, pezzi unici, oggetti di design e arte. Non mancheranno cibo, musica e tanta bella gente pronta a sorridere con gli occhi e a gustarsi ogni momento della giornata. Dalle 12.00 – esibizione della Compagnia Burattini Aldringhi Alle 15.30 – HOT JAZZ CLUB con CLARINET SUMMIT. Alle 18.00 – concerto della BANDA D’AFFORI Alle 21.00 – SPIRIT IN BLUES con THE HIPSHAKERS: resident band di Spirit in Blues. Quattro musicisti con grande esperienza alle spalle e un repertorio ricercato che pesca brani meno noti del periodo d’oro del blues e del rhythm and blues, dal ’40 ai primi anni ’60. Dal 13 al 15 ottobre il festival internazionale dello swing SWING’N’MILAN torna con la sua undicesima edizione. Un evento unico dedicato alla musica e alla cultura degli anni '30 e '40 con balli, musica live, e un'atmosfera vintage. Le prevendite sono disponibili qui: https://www.swingnmilan.it/swingnmilan/biglietteria-serate/. Tre giorni di divertimento con le migliori band (Hot Sugar Band, Nicolle Rochelle, Giorgio Cuscito’s Woodchoppers, Monday Orchestra) per ballare al ritmo travolgente del swing e lindy hop. Inoltre, quest'anno ci sono due giorni di lezioni di lindy hop per ballerini di tutti i livelli, tenute da professionisti (Joanna e Henric, Nils e Hyunjung, Vincenzo e Moe). Il progetto SPIRIT DE MILAN è un’idea di KLAXON srl, società nata nel 2000 come studio di progettazione che opera nel campo dell’exhibition design e ideatrice del festival SWING’N’MILAN. Tra i suoi obiettivi principali c’è quello di creare eventi tematici che coinvolgano i partecipanti a 360°. Spirit de Milan è anche un’associazione di promozione sociale; la tessera annuale non obbligatoria (valida fino al 31 dicembre) prevede un contributo di 15 euro e consente di avere riduzioni sulle serate a pagamento, oltre a dare la possibilità di partecipare ad eventi organizzati ad hoc per i soci e a sostenere le attività della web radio di Spirit, lo Spiritophono (www.spiritophono.it). L’atmosfera vintage tipica dello Spirit De Milan è custodita nei suoi 1500 mq: lo Spirit de Milan non è solo musica dal vivo, risate e divertimento, ma anche buona cucina! Lo Spirit de Milan è aperto dal martedì alla domenica dalle 19:30 alle 01:00 (il venerdì e il sabato fino alle 02:30). Per cenare alla “Fabbrica de la Sgagnosa”, è fortemente consigliata la prenotazione utilizzando il form online. Prenotazioni cena: https://spiritdemilan.it/per-prenotare/ Informazioni e prenotazioni: [email protected] Una volta arrivati nella zona ristorante bisognerà aspettare che La Mariuccia o L’Ambroes vengano ad accogliervi e ad accompagnarvi al tavolo prenotato. Il menù, ovviamente, comprende i piatti della tradizione milanese: cose semplici come quelle della nonna, cucinate con amore e con ingredienti selezionati.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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sguardimora · 1 year
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Ieri si è svolto per gli artisti rumeni in residenza l’ultimo incontro con la comunità di Mondaino prima dell’apertura pubblica di domenica 5 marzo alle 18. Selma e Alexandra, con il supporto di tutto il team di Catinca, hanno accolto in teatro i bambini e le bambine della scuola primaria di Mondaino che da anni partecipa al nostro progetto La scuola elementare del teatro e della danza.
Le tre classi, accompagnate dalle maestre, sono arrivate in teatro di prima mattina e subito sono state coinvolte dalle artiste in un laboratorio fisico per poi approcciarsi lentamente alla tematica che il gruppo creativo sta attraversando in questi giorni di residenza, che è Right to the future.
Dopo aver danzato trasformandosi in gatti, pesci, pecore e dinosauri, sono entrati in una macchina del tempo che li ha catapultati nel futuro. 
Sbarcati nel 3050 si affacciano alla finestra e, guardando fuori, trovano: auto che volano, No more war, gatti e dogs che volano. 
“Tutto vola nel futuro!”
Poi aprono la porta di casa, escono e vedono una grande intelligenza artificiale che fa i gelati, l’arcobaleno è sempre presente, le case volano e cambiano colore, ci sono nuovi sistemi energetici green che sfruttano le stelle e i pianeti...
All’improvviso arrivano delle nubi dense e nere che coprono le stelle e non arriva più energia; le case non volano più, progressivamente iniziano a finire le scorte di cibo e l’intelligenza artificiale non fa più gelati, il cibo scarseggerà e tutti gli adulti diventano avidi, nascondono il cibo, chiudono le porte e non condividono più nulla. 
Un giorno da un razzo scende una donna, è alta con i denti verdi, metà robot e metà umana: sarà lei a riportare insieme ai bambini e alle bambine l’amicizia e la condivisione e la felicità. Davanti a una zuppa odorosa si farà festa prima di tornare a casa nel passato.
Le artiste costruiscono i pezzi di questa storia insieme ai bambini e alle bambine prendendo da loro dei suggerimenti per arricchire e sviluppare il racconto. 
Ora è tempo di tornare indietro, nel 2023, e prima di lasciare il futuro scrivono una cartolina per descrivere ai genitori e agli amici cosa hanno trovato nel futuro e come si immaginano nel mondo che verrà:
un mondo senza guerra  pace creare una famiglia gentile avere una macchina  diventare un calciatore famoso  soldi e gentilezza avere molti amici essere affettuoso
Questi e altri pensieri accompagnati dai loro disegni saranno esposti nel foyer del teatro in occasione dell’incontro pubblico con la compagnia che avverrà domani pomeriggio.
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Yesterday was held for the Romanian artists-in-residence the last meeting with the community of Mondaino before the public opening on Sunday, March 5, at 6 p.m. Selma and Alexandra, with the support of the Catinca’s team, welcomed to the theater the kids of the elementary school of Mondaino, which has participated for years in our project The Elementary School of Theater and Dance.
The three classes, accompanied by their teachers, arrived at the theater early in the morning and were immediately involved by the artists in a physical workshop and then slowly approached the theme that the creative group is going through in these days of residency, which is Right to the future.
After dancing around transforming into cats, fish, sheep and dinosaurs, they entered a time machine that catapulted them into the future.
They landed in 3050 and looked out the window and found: flying cars, No more war, flying cats and dogs.
"Everything flies into the future!"
Then they open their front door, step outside and see a large artificial intelligence making ice cream, rainbows are ever-present, houses fly and change colors, there are new green energy systems harnessing stars and planets...
Suddenly dense black clouds come and cover the stars and no more energy comes; houses no longer fly, gradually food supplies start to run out and artificial intelligence no longer makes ice cream, food will become scarce and all the adults become greedy, hide food, close doors and no longer share anything.
One day a woman comes down from a rocket, she is tall with green teeth, half robot and half human: she will be the one to bring back friendship and sharing and happiness together with the boys and girls. In front of a fragrant soup they will have a party before returning home to the past.
The artists build the pieces of this story together with the boys and girls, taking suggestions from them to enrich and develop the tale.
Now it is time to go back to 2023, and before they leave the future they write a postcard to describe to their parents and friends what they found in the future and how they imagine themselves in the world to come:
a world without war peace creating a kind family having a car becoming a famous soccer player money and kindness have many friends be affectionate
These and other thoughts accompanied by their drawings will be displayed in the theater foyer at the public meeting with the company tomorrow afternoon.
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dettaglihomedecor · 1 year
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Collezione New Fusion by Westwing
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Il risveglio della primavera attraverso colori pastello, forme audaci e stampe sono la rappresentazione della collezione New Fusion by Westwing. Prende ispirazione da diverse correnti del design del passato, mantenendo allo stesso tempo un look moderno e sotto alcuni aspetti quasi futuristico. Ed è già disponibile da qualche giorno su Westwing.it e Westwingnow.it, leader europeo nella vendita online di articoli Home & Living.
New Fusion by Westwing
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L'estetica fresca e giocosa cattura l'attenzione nella raccolta a spasso nel tempo dei nuovi cult che compongo la collezione New Fusion. Partiamo dal vintage reinterpretato per lampade e tavolini fluidi, dettagli al neon e superfici lucide con richiami alla pop art per arrivare a voullant e punti coloratissimi quasi anni ‘90 e uno sguardo al futuro per specchi sagomati, nodi e intrecci su vasi e cuscini. I focus decorativi della collezione sono davvero tra i più differenziati del momento seppur allineati in armonia.
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Sui tessili prevalgono pattern a quadri di tendenza, romantici orli smerlati e giocosi volant, perfetti per un makeover primaverile. Un boost di buon umore per la casa che strizza l’occhio alle tendenze del momento. Ogni elemento sembra attraversare le mode riprendendo dettagli del passato, dai decori alle forme, per catapultarci in un futuro tutto colorato. La collezione propone gli accenti perfetti per dare originalità e tratti artistici ad ogni ambiente e rendere originale e diverso ogni spazio pur attingendo alla stessa collezione. La casa si trasforma così in una autentica galleria d’arte con elementi unici e di forte impatto visivo.
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“Uno dei nostri pezzi forti è il cuscino a catena, che reinterpreta la tendenza dei cuscini dalle forme giocose. Anche la collezione di oggetti decorativi è moderna e trendy: scatole in acrilico colorato e vassoi dalle forme ondulate e dai materiali iridescenti sembrano quasi futuristici e sono gli elementi perfetti per rendere la casa più moderna”, racconta Alexandra Tobler, Creative Director della Westwing Collection.
Uno sguardo ai dettagli
Gli elementi della collezione New Fusion by Westwing sono abbinati sulla base di palette cromatiche armoniose che permettono di accostare elementi apparentemente molto diversi tra loro.
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Nella proposta living infatti è possibile vedere come poltrona, tavolini e lampada stiano alla perfezione declinati da toni delicati e tinte pastello. Il colore si accende sui dettagli: il tavolino centrale, i cuscini ed il vaso di fiori donano movimento alla composizione per matericità e toni più intensi dall’azzurro all’albicocca passando per il fragola.
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La camera da letto vuole mantenere richiami più vintage partendo sì dai colori, l’oliva ed il panna accostati tra loro ad esempio, valorizzando le superfici vellutate mosse dai voullant di coperte e cuscini.
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Grande potere al rosa in questa collezione, fa da sfondo e da dettaglio, d’altra parte molti fiori primaverili hanno i petali di questo colore. Il rosa si combina con tutte le sfumature del New Fusion e si presta benissimo a tinteggiare ogni materiale alla perfezione. Per chi ama questo colore ha trovato la collezione più adatta per sfruttarlo al meglio.
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Infine non mancano gli accenni strong di forme e colori che servono a definire maggiormente lo stile e rispecchiare al meglio l’anima nella propria casa. I più evidenti? Verde smeraldo, blu elettrico ed arancione fluo. Quale vi veste meglio? Read the full article
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maybeweexisttobleed · 4 years
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Dolore
Avevano trovato un siero contro gli effetti del gas rilasciato dall'HalluciGen. Thorne ed EIOS l'avevano studiato grazie al Detective Jonathan Donner che aveva sviluppato una sorta di immunità. Alexandra ricordava fin troppo bene com'erano andate le cose quando scortarono EIOS, Thorne e il Dottor Grayson nella zona circoscritta alle autorità. Gli scienziati raccolsero dei campioni e una frase del dottore suonò così infelice, per i due poliziotti, da far scattare Jonathan. Il gas aveva reso Alexandra spiritosa, forse anche troppo visto che stava lavorando, in genere non era né così leggera né così spudorata con le battute ironiche specie in contesti lavorativi. Sentì il collega scusarsi, dicendo che Alexandra non era in sé e assicurava in genere sulla sua professionalità. Ricordò perfettamente la discussione che Jonathan intavolò con il dottor Grayson, verteva sull'attacco che aveva coinvolto la Human Brotherhood, sulla corsa di Dylan che seminò la scorta per raggiungere la terrorista Sam Reed. Uno scambio di battute che la portò a parlare di complotti con il vice direttore EIOS Brendan Scott. L'indomani alla centrale di polizia arrivò la rinuncia volontaria alla scorta, Alexandra non disse una parola e a quanto pare nemmeno Jonathan.
Sul caso HalluciGen, proprio la Human Brotherhood ci stava mettendo lo zampino, dal lato della legge si trattava di intralcio alla giustizia. Una sera la gente del posto arrivò a manifestare ed Alexandra si ritrovò a fare i conti con un'altra sommossa nata da una protesta non autorizzata. Furono ore di pura follia, finì ricoverata in ospedale con un ginocchio rovinato e i segni sul collo causati da un maldestro tentativo di strangolamento. Stranamente, la sua camera in ospedale, era singola, ben curata, decorosa e aveva tutti i comfort che avrebbe ricevuto a New York City quand'era solo la figlia di un rispettabile uomo d'affari. Ebbe modo di ricevere la visita della dottoressa Morozova, aveva sventato un terribile attacco e nonostante le ferite il suo pensiero andava alle vitime PPD della manifestazione contro il giudice Brook. Sybil le disse che il rituale era andato a buon fine, Kris era tornato e aveva bisogno di supporto. Qualcuno aveva persino ordinato cibo e bevande gradite ad Alexandra, si sentì coccolata ma sapeva che forse era il frutto di qualche senso di colpa piuttosto che di un ignoto ammiratore. Quella stessa sera le fece visita in stanza anche il manager della Thorne, un certo Charles Page, il classico ragazzo con la faccia da schiaffi, l'abbigliamento eccentrico e la parola sempre pronta. Ci scambiò qualche battuta ma era evidente che stava cercando Sybil Morozova per farle staccare la spina da uno stakanovismo che l'avrebbe distrutta.
L'indomani ci sarebbe stato il funerale dei colleghi, il sergente Hunt si era risvegliato dal coma e Kris Nguyen non compariva nella lista dei caduti. Ciascuno di loro avrebbe fatto la propria parte e non sarebbero mancati i Rangers, il nuovo prodotto della Thorne, una Thorne che stava cambiando veste, che cercava di stare al passo con i tempi e nella dirigenza, per l'appunto, era subentrata proprio la Morozova.
L'alta uniforme, le stampelle per sorreggersi, le bare dei colleghi, giornalisti e fotografi. Strette di mano, saluti militari, un lungo addio. Ancora altri poliziotti da seppellire. E lei ancora lì, sgualcita ma viva per raccontarlo.
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pangeanews · 4 years
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Nessuno è ciò che è. Jorge Luis Borges conquistato da Alexandra David-Néel, donna ispirata e spiritata, l’avventuriera che praticò in una grotta e penetrò a Lhasa
Alexandra David-Néel, che in verità si chiamava Louise Eugenie Alexandrine, meriterebbe un romanzo. Francese, nata nel 1868, scappò di casa da ragazza, in bicicletta. Partì da Bruxelles, approdò in Spagna, poi, colma di mistica, si ritirò a Mont-Saint-Michel per un po’. Edotta al buddismo a Londra, teosofa a Parigi, iniziata alla Massoneria, conobbe l’India, studiò il Corano in Africa, si conficcò in una grotta del Sikkim, insieme a un monaco tibetano, a praticare, percorse l’Oriente e i suoi recessi. Fu la prima donna a varcare il portone della città proibita, Lhasa, era il 1924. Per ora ci basti. Uno dei suoi libri più suggestivi, Mystiques et Magiciens du Tibet (tradotto, in Italia, da Bocca, da Astrolabio, da Voland), stampato del 1929, conquistò Jorge Luis Borges, uso a compiere viaggi straordinari stando in biblioteca. Così, quando, era il 1976, compilò Libro di sogni, manuale sonnambulo inteso a narrare come “l’arte della notte è andata penetrando l’arte del giorno”, antologizzò, tra una poesia di Orazio, un aforisma di Nietzsche, una poesia di William B. Yeats, un brandello dello Zohar e una sentenza dei padri del deserto, questo testo dell’inafferrabile Alexandra David-Néel. Che racconta, in fondo, il nostro smarrimento: nessuno di noi è dove dovrebbe essere, forse è il riflesso di una vita precedente, resa all’oblio. Libro di sogni – compilato con l’oscuro Roy Bartholomew – fu edito dal grande Franco Maria Ricci nel 1985, poi da Mondadori negli anni Novanta, finché Adelphi non lo ha riprodotto, nel 2015. È un testo importante per capire Borges, la cui opera scritta, lucidissima, è una appendice a quella onirica: vi sono raccolti alcuni testi indimenticabili come Ulrica, Il sogno di Coleridge, Dreamtigers. Scrivere un sogno, che paradosso: come se ogni lettera fosse una botola nell’aldilà. (d.b.)
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Il ritorno del maestro
Fin dai primi anni, Migyur – così infatti si chiamava – aveva sentito che non era dove avrebbe dovuto essere. Si sentiva un estraneo nella sua famiglia, estraneo nel suo paese. Quando sognava, vedeva paesaggi che non sono di Ngari: solitarie distese di sabbia, tende circolari di feltro, un monastero sulla montagna; durante la veglia, queste stesse immagini velavano o offuscavano la realtà.
A diciannove anni fuggì, avido di trovare la realtà che corrispondesse a quelle immagini. Fece il vagabondo, l’accattone, l’operaio, a volte il ladro. Oggi è arrivato in questa locanda, vicino alla frontiera.
Vide la casa, la stanca carovana mongolica, i cammelli nel cortile. Varcò il portone e si trovò davanti al vecchio monaco che guidava la carovana. Allora si riconobbero: il giovane vagabondo vide se stesso come un vecchio lama e vide il monaco come era molti anni prima, quando era stato suo discepolo; il monaco riconobbe nel ragazzo il suo antico maestro, ormai scomparso. Ricordarono il pellegrinaggio che avevano fatto ai santuari del Tibet, il ritorno al monastero sulla montagna. Parlarono, evocarono il passato, fermandosi ogni tanto per intercalare precisi particolari.
Lo scopo del viaggio dei mongoli era cercare un nuovo capo per il convento. Da vent’anni era morto il vecchio capo e aspettavano invano la sua reincarnazione. Quel giorno lo avevano infine trovato.
All’alba la carovana cominciò il suo lento viaggio di ritorno. Migyur tornava alle distese solitarie di sabbia, alle tende circolari e al monastero della sua precedente incarnazione.
Alexandra David-Néel
Da “Mystiques et Magiciens du Tibet” (1929)
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paoloxl · 5 years
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Bocciata per soli 2 voti la risoluzione di Socialisti, Liberali, Verdi e Gue sui porti aperti per chi soccorre migranti in mare. I 14 eletti 5s si astengono perché non è stato messo ai voti il loro emendamento anti-Carola
Non è passata per soli 2 voti, in aula a Strasburgo, la risoluzione di ‘Socialisti&Democratici’, Liberali (Renew Europe), Verdi e sinistra del Gue che chiedeva, tra le altre cose, porti aperti alle ong che soccorrono migranti in mare e si esprimeva contro la criminalizzazione delle ong. Bocciata con 290 no contro 288 sì, 36 gli astenuti tra i quali anche i 14 del Movimento cinquestelle che avevano prima assicurato il loro sostegno dopo aver presentato un emendamento anti-Carola Rackete, la capitana tedesca che a giugno, senza autorizzazione allo sbarco, ha condotto in porto a Lampedusa la nave Sea Watch con 53 migranti a bordo. Caduto il loro emendamento, si sono sfilati.
Dice l’eurodeputata 5s Laura Ferrara: “Avevamo presentato degli emendamenti che restituivano concretezza e ambizione ad un testo altrimenti vago e polarizzato. Questi emendamenti non hanno trovato il sostegno della maggioranza, da qui la nostra astensione”.
I fatti stanno così: la risoluzione su ‘Ricerca e soccorso’ nel Mediterraneo era stata approvata in Commissione Libe da tutti i gruppi progressisti. Ma il Movimento aveva offerto il proprio sostegno a patto che fosse approvato un emendamento che chiedeva porti aperti nel rispetto delle “convenzioni internazionali e di tutte le norme applicabili”. Una formula vaga che ieri l’eurodeputata pentastellata Ferrara spiegava in questi termini davanti alle tv e alla stampa italiana a Strasburgo: “Vogliamo rifarci a quelle che sono le normative internazionali in materia, le convenzioni internazionali e le leggi nazionali applicabili ai diversi casi. Questo è ciò che deve rappresentare la bussola per le operazioni di sbarco”.
“Leggi nazionali”. Dunque anche le leggi sulla sicurezza di Salvini. Di fatto un emendamento anti-Carola, per impedire altri casi come quello della Sea Watch che, dopo oltre due settimane di mare aperto con 53 migranti a bordo, ha potuto sbarcare a Lampedusa per la decisione ferma della Capitana Rackete di sfidare i divieti di Salvini. Non è una forzatura giornalistica: è nelle cose, almeno per come le ha spiegate ieri Ferrara.
Diversa, se non opposta, l’interpretazione dei socialisti e dei Verdi che pure avevano firmato l’emendamento M5s. “Per noi il riferimento è soltanto alle convenzioni internazionali e non alle leggi di Salvini, che non appoggiamo assolutamente”, ci diceva ieri la Verde tedesca Alexandra Geese, stranita dalle dichiarazioni di Ferrara. Così anche il Dem Pierfrancesco Majorino: “E’ questa l’interpretazione corretta: nel rispetto delle convenzioni internazionali e basta”.
Polemica di ieri sera: oggi l’emendamento in questione non è stato messo ai voti. E’ caduto perché i Liberali ne hanno presentato un altro che chiedeva l’apertura dei porti “alle navi delle ong che hanno effettuato operazioni di salvataggio e intendono far sbarcare i passeggeri”. Stop. Questo emendamento è passato.
Ma a questo punto per il M5s l’accordo non c’era più. Perché volevano la specifica “tutte le norme applicabili”, che per i pentastellati significa, come ha spiegato ieri Ferrara: anche le leggi di Salvini, ancora in vigore. E’ la dimostrazione che davvero l’intento era quello di presentare un emendamento anti-Carola, a 20 giorni esatti dall’acclamazione di Rackete all’Europarlamento. Ospite in Commissione Libe il 3 ottobre scorso, la ‘Capitana’ della Sea Watch ha incassato una standing ovation di tutti i progressisti, sembrava l’eroina internazionale. Ricordi del passato, visto che oggi l’aula ha bocciato la risoluzione pro-ong e gli eurodeputati del M5s si sono sfilati.
C’è da dire che sono mancati anche alcuni voti nel gruppo S&d, socialisti dell’est. E che fin dall’inizio il destino della risoluzione appariva incerto: il Ppe non l’ha sostenuta, tanto meno i Conservatori e riformisti e i sovranisti di Identità e democrazia. Ma determinanti sono stati i 14 astenuti del Movimento: eppure ieri sera dicevano che l’emendamento anti-Carola è una “invenzione giornalistica”. Invece ci tenevano così tanto che hanno fatto saltare tutto.
Angela Mauro
da Huffpost
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auroraforesta-blog · 5 years
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//BIOGRAFIA AGGIORNATA DI AURORA FORESTA.
Aurora Foresta è stato un personaggio della soap opera statunitense Telenovela D'Amore, interpretata da Caitlin Carver dal 2018 al 2019, anno in cui il suo personaggio muore pugnalata da Rey Donovan. Universo Telenovela D'Amore 1ª app. in 16 novembre 2018 Ultima app. in 28 novembre 2019 (morte) Interpretata da Caitlin Carver Voce italiana Sesso Femmina Professione Stilista della Foresta Modella della Foresta Parenti Erik Foresta (padre) Shauna Walker (madre) Erik Foresta Jr. (fratello, deceduto) Juliet Foresta (sorella) Brittany Foresta (sorella) Mark Foresta (fratello) Viola Foresta (sorella) Caitlin Foresta (sorella da parte di padre) Errico Foresta (zio) Johny Foresta (zio) John Foresta (zio) Stefaliana Foresta (zia, acquisita, deceduta) Charlotte Foresta (cugina) Hope Foresta (cugina, deceduta) Hayley Foresta (cugina) Cooper Foresta (cugino) Jared Foresta (cugino) Janet Foresta (cugina) Gianni Foresta (cugino, adottivo) Thot Foresta (cugino) Anita Foresta (cugina,deceduta) Kristel Foresta (cugina) Felina Foresta (cugina) Josh Foresta (cugino) Milena Foresta (cugina) Jennifer Foresta (cugina) Eva Foresta (cugina) Haley Foresta (cugina) Gina Foresta (cugina) Thomas Foresta (pronipote) A.J Young (pronipote) Logan Foresta Jr. (pronipote) Dylan Chiummi (pronipote) Donna Chiummi (pronipote) Arianna Chiummi (procugina) Melania Young (procugina) Jonathan Foresta (cugino di II grado) Mirko Foresta (cugino adottivo di II grado, deceduto) Serena Foresta (cugina adottiva di II grado) Stefania Foresta (cugina adottiva di II grado) Claudia Foresta (cugina adottiva di II grado, deceduta) GJ Foresta (cugino di II grado) Alexandra Foresta (cugina di II grado, deceduta) Drew Foresta (cugino di II grado) Theo Foresta (cugino di II grado) Theresa Foresta (cugina di II grado) Donna Foresta (cugina di II grado deceduta) Caroline Chiummi (procugina) DJ (figlio di cugino) Ligin Foresta (figlio di cugina) Immagine=
Biografia del personaggio Aurora Foresta è la sorella di Erik Jr., Juliet, Brittany, Mark, Viola e Caitlin. Le migliori amiche di Aurora sono Jasmine Horton e Francesca Walter.
L’arrivo a Los Angeles Aurora Foresta arriva a Los Angeles ed inizia a lavorare come stilista e modella alla Foresta. Aurora fa amicizia con Jasmine Horton. Aurora conosce Noah Chiummi che ha appena divorziato dalla moglie Cassie Gonzalez perché Noah l’ha tradita tante volte con Jessica Horton. Aurora si confida con la sua migliore amica Jasmine dicendole di essere interessata a Noah.
La relazione con Noah Chiummi Noah e Aurora iniziano una relazione che prosegue per tanti mesi.
L'incidente a causa di Alisa Stevens Aurora viene investita da Alisa Stevens che guidava la macchina mentre Aurora era in compagnia delle amiche Jasmine Horton e Francesca Walter. Aurora finisce in coma ma in seguito esce dal coma, guarisce per poi uscire dall'ospedale. La relazione tra Noah e Aurora prosegue.
La rivalità con Mary Specchio per Noah Aurora becca il fidanzato Noah Chiummi e Mary Specchio baciarsi e cosi Aurora intima la rivale di stare lontana da Noah. Noah finisce a letto con Mary Specchio la quale rimane incinta di Noah. Aurora perdona Noah e la loro relazione prosegue per tanti mesi.
La rivalità con Viola Foresta per Noah Viola arriva a Los Angeles e va ad abitare nella casa di Noah e Aurora. Viola cerca di sedurre Noah il fidanzato della sorella Aurora. Il triangolo Aurora-Noah-Viola prosegue.
La tragica morte La relazione tra Noah e Aurora prosegue felici e contenti. In seguito Aurora viene pugnalata e uccisa dallo psicopatico stalker e serial killer Rey Donovan prima del matrimonio tra Brad Light e Alisha Stevens. Il corpo senza vita di Aurora viene spostato e viene trovato da Brad Light e Alisha Stevens nella loro stanza della luna di miele. La morte di Aurora manda in disperazione tutti ma soprattutto Noah Chiummi che trova il corpo di Aurora sotto alle coperte nella camera da letto di Brad e Alisha.
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Bio
Thomas Sharpe è nato in crudeltà. Il matrimonio senza amore tra suo padre, James William Sharpe, e sua madre, Beatrice, era un matrimonio combinato, solo per affari. Le miniere della famiglia Sharpe sono operative dal momento in cui i Tudor sono saliti al trono e hanno reso gli Sharpe fornitori per la famiglia reale nel 1600. Le loro cave di argilla sono stati estratte in Cumbria e la piastrelle che ne sono state prodotte, sono le favorite in ogni casa ricca nel Regno. Nel 1863, un grande deposito di argilla più pura fu trovato in un pezzo di terra desolata. Un accordo è stato firmato che includeva la promessa di matrimonio tra JW, secondogenito della famiglia Sharpe, e la figlia maggiore della famiglia Chetwynde: Beatrice Alexandra. La sposa era di parecchi anni più vecchia di suo marito e oggetto di molti abusi. All'età di 30 anni, era considerata troppo vecchia per formare una famiglia e così parte della terra veniva con lei come dote. La nuova terra ha prodotto l'argilla più pregiata che la famiglia Sharpe abbia conosciuto e il prestigio della produzione di piastrelle è aumentato notevolmente. James Sharpe ha usato la fortuna della famiglia per espandere l'impero e costruire un'enorme linea di raccolta sotto la casa di famiglia, Crimson Peak - un mostro gotico che impiegò 15 anni per essere costruita intorno al 1783. Sharpe rese le miniere fertili, ma mantenne una vita sterile a casa. Ha abusato brutalmente di Beatrice e l'ha picchiata frequentemente. Tali colpi furono così violenti da romperle la tibia in due, cosa che l'ha costretta a camminare con un bastone e all'impegno di fare viaggi regolari per l'ospedale di riabilitazione a Londra per il resto dei suoi giorni. James e Beatrice hanno fatto l'amore solo due volte - ogni volta in modo brutale e risentito, al solo scopo di adempiere all'obbligo del lignaggio. La prima volta ha prodotto Lucille Sharpe. Thomas nacque pochi anni dopo, come prodotto del dovere genealogico. Sua madre partì per Londra non appena si fu svegliata di nuovo. Il suo compagno più vicino in questo mondo era sua sorella, Lucille, che sosteneva l'infanzia con lui. Ha protetto Thomas - ma i suoi affetti sono presto diventati malsani. Un'infermiera, Theresa, fu assunta per allevarla e prendersi cura dei bambini Sharpe durante l'assenza della madre. Segretamente, Lucille spesso dava da mangiare a suo fratello. Theresa rimase con la famiglia Sharpe per tre anni. Thomas è cresciuto protetto da entrambe le donne e spaventato mortalmente da un'altra, sua madre. Suo padre era un'ombra, un rumore; un uomo brutale, terrificante sia in sua presenza che in sua assenza. S opo una serie di punizioni crudeli, James finalmente strangolare Thomas fino alla sua morte, dicendo: "Tu sei morto La mia delusione è finita .." Thomas poi si è svegliato sempre con dolore e mal di testa. Tragicamente, il ragazzo amava profondamente suo padre e quando, raramente, veniva elogiato o accarezzato, era pieno di gioia. Lucille sopportò le punizioni di Lady Beatrice, una o due rapide con il bastone che le serviva per sostenere la gamba ferita, ma non poteva fare nulla per salvare Thomas dalla rabbia di suo padre. È stato anche assunto un tutor e una piccola aula è stata organizzata in soffitta sopra la biblioteca. Solo Thomas poteva essere ufficialmente istruito e alla Lucille fu permesso di osservare, ma dovette rimanere in silenzio. Thomas era piuttosto brillante e mostrava un grande talento artistico, specialmente per la scultura. Fabbricò giocattoli di legno per sua sorella: tagliò cavalli e pecore in legno scartato e usò cera di paraffina e cera per candele per scolpire volti di bambole preziose per lei. Hanno fatto giocattoli con tutto ciò che possedevano nelle vicinanze. La loro proprietà di famiglia, Allerdale Hall, era un posto intimidatorio: metà museo e metà palazzo. Danneggiare qualsiasi oggetto era peccato mortale, e Thomas, un giovane ragazzo, ha danneggiato alcuni oggetti. Ma la punizione cadde ancora su Lucille. Si è sempre presa la responsabilità e, col tempo, Thomas si è abituato. Ogni volta che Lucille era stata punita, lui la consolava automaticamente. Il contatto fisico era così forte e così desiderato che la punizione divenne parte di un ciclo di piacere. Tuttavia, si pentiva sempre delle lacrime di sua sorella, anche se lo svegliavano. Thomas era un ragazzo timido e introverso a cui non piacevano le attività degli uomini fisici. Il suo brutale padre lo ha visto effeminato e come una delusione per un figlio - cosa che ha reso Thomas tanto più esitante nel conquistare il suo favore. Con riluttanza accompagnò suo padre in battute di caccia per dimostrare il suo valore. Una notte, James fu distratto da una mandria di baccelli e lasciò Thomas nel campo di caccia nella foresta. Da solo, in mezzo alle paludi, Thomas era spaventato. Dopo che il fuoco si spense, provò paura e iniziò a camminare nella direzione in cui era andato suo padre. Camminava durante la parte migliore della notte, ma i suoi stivali non erano fatti per la vita all'aria aperta, e l'acqua torbida penetrava all'interno, sbucciava la pelle delicata del bambino. Thomas si tolse le scarpe e camminò scalzo, urlando di dolore mentre una spazzola spinosa gli strappava i piedi. Un gruppo di uomini finalmente lo trovò il giorno dopo a mezzogiorno, incosciente e assetato. Per una settimana, fu costretto a letto da una febbre alta. In quel momento, Lucille decise di tenere in custodia suo padre.
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lamilanomagazine · 10 months
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Spirit de Milan: ecco gli appuntamenti della settimana
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Spirit de Milan: ecco gli appuntamenti della settimana. Anche in estate, Spirit de Milan accompagna gli amanti della musica dal vivo swing, jazz, blues e non solo con sempre nuovi appuntamenti con musica dal vivo, ballo e tanto divertimento. Il punto di riferimento per i milanesi, sorto nella gloriosa struttura delle Cristallerie Fratelli Livellara, non si ferma nemmeno ad agosto (ad eccezione dei giorni 13, 14 e 15 in cui il locale rimarrà chiuso).   Ecco gli appuntamenti di questa settimana: MARTEDÌ 25 LUGLIO Alle 22.00 – "CA.BAR.ET BOH.VISA. MILANO 5.0 – Musica e cabaret fuori dagli schermi": protagonisti come sempre i Milano 5.0 Rafael Didoni, Folco Orselli, Germano Lanzoni e Flavio Pirini, che allo Spirit de Milan hanno trovato casa e voglia di fare squadra mescolando risate e malinconie, nonsense e profondità. Il cabaret va in onda anche sullo SpiritoPhono tutti i martedì alle 19:30.   MERCOLEDÌ 26 LUGLIO Alle 19.30 – CRISTAL MILONGA, TANGO TRIO AL AIRE LIBRE con KAIROS TANGO QUARTETTO: musica dal vivo per ballare con il trio di formazione classica e il loro repertorio che spazia dal tango viejo, risalente agli inizi dello scorso secolo al tango nuevo, con un occhio di riguardo agli autori contemporanei, dando quindi vita a un progetto in continua evoluzione volto, grazie ad accurati arrangiamenti effettuati dall'ensemble. La selezione musicale è di Dj Paolo Monty Cesaretto. Biglietto di ingresso: 15€ con consumazione per chi viene dopocena o consumazione e tavolo riservato bordo pista per chi prenota l'aperitivo (10€ per i soci Spirit de Milan Aps 2023), 7€ per chi cena.   GIOVEDÌ 27 LUGLIO Alle 22.00 – BARBERA & CHAMPAGNE con LUCA MACIACCHINI: one man show tutto milanese con uno spettacolo che è un'antologia di brani appartenenti al repertorio della canzone popolare lombarda e del cabaret milanese, da Nanni Svampa a Walter Valdi, da Enzo Jannacci fino alle canzoni grottesche dello stesso Luca Maciacchini.     VENERDÌ 28 LUGLIO Alle 22.30 – BANDIERA GIALLA con ALEXANDRA: spaziando nella storia della dance music mondiale nei suoi periodi più "favolosi", con lustrini e paillettes, Alexandra farà ballare il pubblico al ritmo dei suoi fianchi e delle sue parrucche voluminose e scintillanti. A seguire Dj Set anni 70-80-90. Biglietto di ingresso 20€ con una consumazione per chi viene dopocena (15 euro per i soci Spirit de Milan Aps 2023), 15€ con consumazione per chi fa aperitivo (10 euro per i soci Spirit de Milan Aps 2023), 7€ per chi viene a cena.   SABATO 29 LUGLIO Alle 22.30 – HOLY SWING NIGHT con SANDRO DI PISA AND HIS SWING DEE PEACERS: ritorna sul palco dello Spirit de Milan l'eclettico chitarrista di jazz Sandro Di Pisa insieme ai suoi compagni. A seguire Swing Dj set con Swinging Simon. Biglietto di ingresso 7€ per chi cena o fa aperitivo, 15€ con consumazione per chi viene dopocena (10€ per i soci Spirit de Milan Aps 2023).   DOMENICA 30 LUGLIO Alle 22.00 – concerto di BREEJO - MARCO SIMONCELLI: un quarto di secolo, tra live session nei club, incalcolabili ore di sale prova, concerti sopra le tavole dei palchi di blasonati festival europei, tante ore dedicate allo studio dell'armonica a bocca, nelle sue declinazioni blues, jazz, folk e pop... Marco Simoncelli porta allo Spirit de Milan il nuovo album "Breejo", con un'estetica non priva di rimandi a una personale visione riguardo a costume e società, evidenti soprattutto nel trittico di canzoni socio/politiche.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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cirifletto · 4 years
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Gli oggetti umanizzati di Alexandra Dillon
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Utensili vari, soprattutto pennelli, trovati nei mercatini o regalati da altri artisti, sui quali Alexandra Dillon realizza ritratti di persone immaginarie. La californiana Alexandra Dillon lo definisce “realismo psicologico“. E' decisamente la sua maniera, personale e suggestiva, per umanizzare gli oggetti e dare loro una seconda vita. Il lavoro su ogni supporto è del tutto spontaneo. A partire dall'oggetto stesso inizia un dialogo silenzioso tra l'artista e l'utensile che permette all'anima dell'oggetto stesso di definire il suo volto. Per questo motivo, i suoi personaggi spaziano da una misteriosa signora su una mannaia ad un ragazzo ombroso su un pennello. LEGGI ANCHE...Il Chewingum Diventa Scultura Nelle Opere Di Maurizio Savini "I miei personaggi vengono a me - dice l'artista stessa - come quelli di un romanziere, si impongono alla mia attenzione durante il processo creativo. Mentre lavoro su ogni faccia emerge una personalità e cerco di immaginare che tipo di vita conduca. Quando ho trovato quell'emozione e quella personalità, so di avere concluso. E quando il pezzo è finito, mi suggerisce anche il suo nome." Questa idea artistica originale è nata da un evento increscioso. Un incendio distrusse lo studio di un artista amico, e così la Dillon fu invitata, insieme ad altri colleghi, a creare qualcosa dai resti bruciati. "Ho preso i pennelli - racconta la Dillon - e non appena ho finito il primo ritratto ho capito di aver creato qualcosa di speciale”. Read the full article
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gillianiriss · 4 years
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Due abiti Belle e Bunty per una festa in campagna inglese
"La nostra celebrità Emma di BestDayEverSouthDevon ci ha aiutato con le idee per la cerimonia. In effetti, l'ho trovato tramite Love My Dress ed è stato un investimento così utile per la giornata. " Abbiamo avuto un veloce in mano dopo lo scambio di anelli e abbiamo anche saltato la scopa (una vecchia tradizione pagana che significa spazzare il vecchio e saltare nel nuovo) come una famiglia con le ragazze". GLL Alexandra Banner - Due abiti Belle e Bunty per una festa campestre inglese e matrimoni al municipio di Cornovaglia "Le ragazze e io abbiamo decorato la scopa con pizzo e abiti da sposa semplici, i fiori e gli aerei hanno fatto una piccola benedizione, più divertente che divertente, ma è stata una buona cosa aver fatto un matrimonio pieno di amore e una vita familiare. ​ Le immagini luminose di oggi sono il lavoro di Amber of Liberty Pearl Photography, Abbastanza meravigliosamente Gillne.it, Amber si è sposata lì una settimana fa, il che potrebbe spiegare il carattere extra personale di questo progetto di immagini ...
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maybeweexisttobleed · 4 years
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Rose
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Tic. Tac. Tic. Tac.
È il suono del metronomo, scambiato per il ticchettio di un orologio. Attorno a lei c'era il buio e una coppia di giovani.
Ogni parola, ha il suo tempo. Ogni. Parola. Ha. Il. Suo. Tempo. E non importa quante volte le leggi, non importa chi sei, o cosa fai, ogni volta, ogni parola ha il suo stesso tempo.
Si ritrovarono all'Empire State Building, era come un sogno lucido, ma aveva pieno libero arbitrio e tutto sembrava sospeso tra finzione e realtà. La donna si allontanò per rispondere al telefono, l'uomo finì in un altro ufficio. Alexandra indossava la divisa e aveva con sé arco e faretra, ma non ricordava di come fosse finita sulla terrazza, in compagnia di alcune figure che si stavano avvicinando e di una voce fuori campo... era la sua coscienza? Era una sorta di narratore? Quella voce esisteva e tanto le bastava.
« Dimmi, cara. Qual è la cosa più complessa che tu, da sola, tutta da sola, senza davvero l'aiuto di nessun altro, sei riuscita a compiere? »
Venne presa in contropiede, ma rispose pensando subito all'accademia di polizia, ai sacrifici compiuti per superare quei dei mesi di studio, allenamenti e i test finali prima l'accesso effettivo alla polizia come Officer. Contro il parere della madre, contro l'opinione dell'Upper East Side e della Casata reale bavarese. "Entrare in polizia" era la riposta più ovvia che potesse dare, l'altra era un segreto che non voleva doveva rivelare.
« Mh, è una risposta un po' deludente, Rose. » era una voce distante che risuonava nell'aria. « Io, invero, conosco altre.. » fece una pausa, come se stesse controllando qualcosa «...dodicimilatrecentonovanta quattro persone, nella sola Philadelphia, che hanno raggiunto questo stesso risultato. In fondo... non volermene, mia cara, ma è sufficiente compilare un modulo. Dovresti pensare più in grande, essere più onesta: il tempo scorre. »
Più onesta. Forse quello era il peggiore di tutti i mali, l'onestà verso se stessa e quella voce che, a conti fatti, poteva anche essere la sua coscienza.
Tic. Tac. Tic. Tac. Il tempo scorreva. Le figure sul tetto si moltiplicarono: sagome nere che come fantasmi si issavano sopra la balconata dai lati e avanzavano lentamente. Nella folla, la detective ne riconobbe alcune: indossavano la divisa proprio come lei, ma il logo sul petto era quello del NYPD. Non sembravano amichevoli, ma neppure dotate di volontà propria. Facevano l'unica cosa che potessero fare: andare avanti.
Tutto, per lei, aveva un senso ben preciso e gli occhi si velarono di lacrime « Ho creduto e credo nell'onestà di mio padre.» disse all'improvviso, c'era agitazione e riluttanza nel fare quell'ammissione « E per questo ho continuato a indagare sul suo caso, tutta da sola, controcorrente » non era certa fosse quella la risposta e condivise i suoi dubbi « ma non l'ho ancora risolto. » come se ciò potesse essere considerata una discriminante, un fallimento.
« Mh. È un inizio, Rose. È pur sempre un inizio. Dunque, tu m'affermi che -- invero del tutto da sola - hai perseverato in un qualcosa all'apparenza di impossibile fattura. E l'hai fatto, dunque, per mero personale interesse, per indole e necessità. »
Le sagome invasero tutta la terrazza e continuarono a marciare come un muro, ancora distanti, ma una si separò dal resto: era il sergente Voight e incominciò a correre verso Alexandra.
« E perché credi di non averlo risolto? »
Non aveva trovato i colpevoli e nemmeno la verità sul caso di suo padre. Vedere Voight fu un colpo al cuore, ma sapeva bene che quell'uomo si era ritirato a vita privata, l'avevano costretto al prepensionamento. Alexandra credette di essere in un sogno dell'Onirica, una corporazione sulla quale stavano indagando ed istituendo un caso, lì a Philadelphia, invece non era così. In altre circostanze aveva visto il Tenente Mike Noonan vaneggiare di bombe e artificieri, con una sorta di grossa sanguisuga attaccata al collo e il Sergente Conner Hunt aveva raccontato di come il Detective Jonathan Donner avesse rischiato di buttarsi in una voragine per lo stesso principio. Qui, però, era tutto differente.
Sentiva un ticchettio, come se si trattasse di una partita a tempo, di un gioco a scacchi. Era da sola e in compagnia, circondata da burattini e persone reali. Ben presto si ritrovò a combattere contro il suo stesso sergente, come un padre per lei.
« Io ti ho insegnato cose che sapevi già, Lemansky. Sei sempre stata così. »
Così immorale, sporca.
« Devi imparare a controllarlo, però, o un giorno qualcuno che ti ama dovrà indagare su di te. »
Alexandra l'aveva ferito e lui provò ad attaccarla di nuovo, ma lei approfittò di quella ferita per schivarlo di lato e lasciarlo correre da solo verso il baratro, un paio di passi bruciati.
Nella vita di tutti i giorni, nella vita vera al NYPD, Voight l'aveva protetta da un certo tipo di polizia, quella nuda e cruda, quella che arriva alle giustizia con ogni mezzo. Lei, Alexandra, era come la gioia del papà, una sorta di piccolo fiore da proteggere e coltivare all'ombra di quella melma che avrebbe inghiottito l'unità anticrimine. Non era mai stata coinvolta nella benché minima scorrettezza e tutta al più, quando capitava di avere a che fare con una situazione compromettente, ne era stata solo testimone indiretta. Tuttavia, Alexandra, aveva sempre fatto finta di nulla ma assimilato tutto. Un imprinting vero e proprio.
Adesso, i colleghi NYPD si stavano gettando nel vuoto, mentre lei prese per la divisa Voight pur di non vederlo sparire come gli altri poliziotti. Come il proprio padre, che sulla cima dell'Empire State Building trovò la morte. In mezzo a tutte quelle persone vide la propria madre, una donna distinta, elegante ma piena di disapprovazione e vergogna.
« Guardati. Conciata come una selvaggia... a fare a botte in un luogo che dovresti rispettare »
« Non c'è mai stato rispetto per mio padre, dal sette giugno duemilaventidue » disse Alexandra « Mai! » urlò con tutto il fiato che aveva. Fu una risposta data di getto, senza nemmeno guardare in volto la propria madre. La data era legata alla condanna di Mr Lemansky alla Sand Machine. Non provava astio per sua madre, ma aveva bisogno di dire ad alta voce cosa stesse provando, erano giorni difficili. Si accorse tardi di una figura che si staccò dai suoi colleghi NYPD, si trattava di un uomo con l'accento curdo e i trattati marcati e prese a parlarle:
« Sei tu che non gli hai dato rispetto, Alex. Il rispetto del dubbio che il male esista davvero. »
« Non ti chiedi davvero se io esista, perché tu hai bisogno di me. Tu devi credere che io ci sia, ma guardati intorno.. »
Quel mondo artefatto si stava sgretolando. La donna bionda, che era andata a rispondere al telefono, era tornata ma venne gettata giù dal palazzo da un uomo con l'aria familiare, giù da un ufficio con un'aria altrettanto familiare. Familiare lo è anche l'uomo, ammantato di abiti che lei aveva visto già addosso ad un altro uomo, sempre su quello stesso tetto, ma in un altro e più doloroso giorno della sua vita. Alexandra strinse l'arco come se quell'arma potesse essere un'ancora di salvezza. Non era riuscita a salvare la donna,
« E ora... guarda te stessa. Hai salvato il passato, affrontato il presente e combattuto il futuro. Da sola. » In ordine: il sergente, sua madre e il muro di colpe e di verità. « Perché un uomo solo può compiere enormi imprese se ne ha sufficiente brama e alcuni bramano cose per cui devono schiacciare gli altri. »
Il curdo si tolse letteralmente la maschera, sfumando.
« Apprendi il dubbio, Rose. Se non ne sarai capace, se non imparerai a credere piuttosto che a sperare, allora sarai anche tu come loro.. destinata a marciare fino al baratro. »
Il muro di persone correva. Tante, troppe. Un'onda a cui Alexandra non poteva opporre e che la spinse verso il parapetto.
TicTac. TicTac. Tictac.
Alexandra si riparò il capo usando il proprio braccio sinistro, provò a rimanere ancorata a terra « non sono come loro, non sono come loro » lo ripetè a se stessa, ma poi si fece travolgere anche lei: giù, oltre il muro, nell'oblio, senza più difese e nemmeno speranze.
Aveva solo bisogno di credere di poter sopravvivere anche a questo.
***************************************************
TicTac. Tictac. TicTac.
Riaperti gli occhi, fu accolta da una stanza senza forma e logica: un intreccio onirico di forme bianche che fluttuano l'una dentro l'altra come aquiloni alti in un cielo di cui lei, la donna e l'uomo sono le stelle. Alexandra sentì il proprio nome risuonare squillante, come fosse festa. « Nome: Alexandra Lemansky. Sessione: Vertigini. Esito: completata. » era una voce metallica, come fosse un gioco in realtà aumentata. La donna che si era gettata nel vuoto era lì, accanto a lei, con in mano una corona « Abbine cura fintanto che sarà necessario, mia cara. » disse una voce fuori campo.
Comparve un uomo alle spalle di Alexandra, le sfiorò la schiena con un gesto paterno. La sua non era una presenza sgradevole, non era una presenza minacciosa, non era una presenza amichevole, non era una presenza tranquillizzante. Egli era. E nulla più. Uomo alto, distinto, immerso in un completo scarlatto d'estremo pregio ma fuori dal tempo. Una presenza al contempo disturbante e meravigliosamente ipnotica, come il riflesso d'un altro mondo. Aveva i capelli grigi e arruffati, che sbucavano da sotto una tuba nuova di zecca. Occhi come mare in tempesta, profondi come gli abissi, brillanti come il cielo nelle giornate più fredde. Guardò i tre e sorrise. Poi soffiò in una mano e l'aria che li abbracciava li cullò, facendoli sprofondare in un sonno senza sogni.
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pierinadonglas-blog · 6 years
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Biografia di Pierina Donglas
Pierina Donglas è un personaggio della soap opera Telenovela d'amore, interpretato da  Alea Mik dal 2006.
Universo Telenovela d'amore Soprannome: Vecchia 1ª app. in 1º dicembre 2006 Interpretata da Alea Mik Voce italiana Ada Maria Serra Zanetti Sesso Femmina Professione Ex Conduttrice di The Calton con Lina Ligin Segretaria della Foresta Parenti Johny Donglas (padre, deceduto) Annata Donglas (madre, deceduta) Stefaliana Donglas (sorella, deceduta) Gianni Foresta (nipote) Thot Foresta (nipote) Anita Foresta (nipote, deceduta) Kristel Foresta (nipote) Felina Foresta (nipote) Mirko Foresta (pronipote, deceduto) Serena Foresta (pronipote) Stefania Foresta (pronipote) Claudia Foresta (pronipote, deceduta) G.J. Foresta (pronipote) Alexandra Foresta (pronipote, deceduta) D.J (nipote) Immagine= *Pierina sorride nella sigla iniziale con i capelli rosa/bianchi e con gli occhi grigi* ALEA MIK PIERINA DONGLAS
Biografia del personaggio Secondogenita di Johny Donglas e Annata Donglas, Pierina è la sorella minore di Stefaliana. Per quasi tutta la sua infanzia, dovette difendersi dall'ira del padre violento, ma a causa di costui cadde dalle scale battendo la testa e iniziarono per lei i problemi psicologici. A causa di questi, in età adulta Pierina non si è mai sposata, preferendo prendersi cura della madre, nel frattempo rimasta vedova, dopo che Stefaliana ruppe i contatti con Annata. Tuttavia, Stefaliana rimase in contatto con sua sorella, citandola spesso quando andava con lei in giro per il mondo, ma Pierina apparve per la prima volta a vent'anni dall'inizio della soap, quando Stefaliana decise di affrontare definitivamente il suo passato.
L'arrivo di Pierina Pierina si occupa in modo premuroso della madre, ormai novantenne, quando riceve la visita di Errico e Stefaliana Foresta, quest'ultima venuta per affrontare Annata riguardo agli abusi subiti dal padre durante tutta l'infanzia. Quando Annata si rifiuta di ammettere la verità, Stefaliana decide di chiudere definitivamente con lei, nonostante successive richieste di perdono da parte della madre. Quando, a Natale, madre e figlia si riconciliano, decidono di trascorrere del tempo insieme a Chicago e Pierina viene invitata in una dépendance di casa Foresta, dove Stefaliana le consiglia di tenere d'occhio Diana, che tenta di insidiare Errico. Ma Pierina inizia a provare qualcosa per Errico; sentendosi in colpa per la sorella, stronca i suoi sentimenti sul nascere. Quando tornano Stefaliana e Annata, Errico propone ad Annata di trasferirsi in un condominio, mentre a Pierina di stabilirsi nella dépendance; ma le due sono titubanti. I rapporti tra la famiglia Donglas diventano più aspri; Pierina dice a Stefaliana che ora tocca anche a lei occuparsi della madre, mentre Annata consiglia alla figlia maggiore di essere meno dura altrimenti perderà Errico, accusandola di assomigliare troppo al defunto padre.
La rivalità con Lina Ligin Pierina ritorna poi molti mesi dopo, quando Stefaliana viene colpita da Leo Ligin, e si occupa della sorella convalescente. Una telefonata tra Annata e Pierina fa scoprire ai telespettatori che quest'ultima ha un problema mentale. Questo problema si cronicizza quando scopre della relazione tra Errico e Lina Ligin; Pierina si sente in colpa per non aver protetto la sorella durante la loro infanzia, e quindi cerca di aiutarla a riconquistare il marito ostacolando in ogni modo Lina. Ma Errico sposa Lina e qualche mese dopo Pierina, che non prende più le sue medicine, avvelena accidentalmente Errico. L'uomo finisce in coma e quando Lina scopre che è stata la pazza sorella di Stefaliana, cerca di fuggire dalla donna, ma Pierina la imprigiona a Big Bear legandola a una sedia e cospargendola di miele e tenta di farla uccidere da un orso, ma Domenico, l'assistente di Lina, la salva e Pierina fugge via. Poi ricatta Lina: deve lasciare Errico, altrimenti farà qualcosa contro l'uomo. Lina chiede aiuto a Stefaliana e le due mettono in atto un piano per bloccare Pierina: le faranno credere che Annata stia morendo, in modo tale che Pierina si presenti a casa Foresta per porgerle un ultimo saluto. Pierina cade nella trappola e ha un confronto con Stefaliana ed Errico, alla fine del quale sviene e viene ricoverata in ospedale, dove viene sottoposta per alcuni mesi a delle cure. Torna poi a trovare Lina, regalandole un bikini e Lina e Domenico pensano di metterlo in produzione per la loro linea surf. Successivamente, Pierina viene accusata dalla polizia di aver attentato alla vita di Josh ed è condotta in carcere; in realtà la vera colpevole è Serena, ma Josh decide di non denunciare nessuno così Pierina esce di galera. Il suo rapporto con Lina migliora leggermente, anche se rimane la rivalità. Pierina segue Stefaliana nel suo lavoro alla Diana M e le sta accanto quando quest'ultima avrà piccoli attacchi ischemici. Successivamente, Annata decide di passarle a trovare a Los Angeles, la donna confessa alle figlie di avere un cancro al pancreas all'ultimo stadio e che presto morirà. Annata poi ha un enfisema polmonare; le due sorelle riescono a farla morire sulla spiaggia di Malibu, come desiderava. Dopo aver superato il dolore per la morte della madre, Pierina conduce insieme a Lina "The Calton", un programma televisivo dove si scontrano la Foresta e la Diana M. È felice quando Stefaliana ed Errico tornano insieme.
La relazione con Stephan Ligin Pierina viene presa di mira da Stephan Ligin, desideroso di vendetta dopo la morte della moglie Bech. L'uomo le dice di essere innamorato di lei per vendicarsi di Stefaliana, che lui crede colpevole della morte della moglie. Stephan convince Pierina a non prendere più le sue medicine, e nel frattempo acquista una pistola. Stefaliana cerca di convincere la sorella a troncare con Stephan perché si sta servendo di lei, e la porta a Big Bear. Ma Pierina chiama Stephan, che arriva allo chalet; l'uomo dice alla Donglas di sparare a Stefaliana, così che loro possano vivere il loro amore, ma Stefaliana la convince a consegnarle la pistola. Stefaliana spara a Stephan, e il peggio è evitato solamente dall'arrivo di Carmen, Angelica, Max e la polizia. Stephan viene arrestato, e Pierina andandolo a trovare in carcere gli chiede se ha davvero mentito con lei. Stephan ammette le sue colpe ma le confessa di provare davvero qualcosa per lei (questa volta Stephan è sincero). La loro relazione continua e col tempo viene anche accettata dalle loro rispettive famiglie. I due decidono di sposarsi ma Stephan all'improvviso rompe il fidanzamento. Pierina accusa Stefaliana di questo perché lei continuava a non accettare la sua relazione con Stephan. Di conseguenza Pierina manifesta i suoi classici sintomi da "periodo su di giri".
L'attrazione verso Riko Marconi Pierina invia un messaggio anonimo a Riko, attirandolo nella sauna della Diana M. Pierina lo informa della sua rottura con Stephan e confessa di averlo trovato sempre attraente. Riko respinge le avances della donna, ma Diana, appreso il fatto, intravede in Pierina l'arma segreta per risollevare la sua azienda dai bassi introiti: in pratica spera che, in cambio dell'opportunità di passare del tempo con Riko, Pierina accetti di rubare alcuni dei bozzetti di Errico. Pierina, speranzosa di ottenere davvero le attenzioni di Riko, si mette all'opera e alla Foresta i suoi parenti, ignari, non le impediscono di certo di dare una libera occhiata ai nuovi capi. La Donglas dunque ne approfitta per accaparrarsi ogni modello e soprattutto il modello dell'abito di punta per la futura sfilata, consegnandolo a Riko e Diana. E così, grazie a Pierina, la Diana M torna a risplendere. I Foresta scoprono che i Marconi hanno rubato i loro modelli ma non che è stata Pierina. Questo comportamento della Donglas è anche dovuto al fatto che lei e Stefaliana hanno ripreso a litigare, visto che Pierina si sente esclusa e gli unici che la fanno sentire amata sono i Marconi. Ma la felicità di Pierina dura poco perché scopre che Riko ha iniziato a frequentarsi con la sua acerrima nemica Lina. La rivalità fra le due ricomincia e Pierina si diverte a fare scherzi a Lina, la quale non sa che la Donglas è innamorata di Riko. Quando Lina scopre della collaborazione tra Riko e Pierina, lo lascia e racconta tutto a Stefaliana e Carmen. In seguito Stefaliana ha un'accesa discussione con Pierina, che viene allontanata dalla Foresta. Dopo alcuni mesi, le due sorelle si riappacificano nonostante tutto.
Il ritorno alla Foresta Dopo essersi riappacificata con Stefaliana nel giorno dell'anniversario di matrimonio con Errico, Pierina chiede alla sorella di tornare a lavorare alla Foresta come receptionist. Dopo qualche tentennamento, Stefaliana accetta, ignora però il fatto che nel frattempo Carmen stia assumendo Lina alla receptionist. Così le due si trovano a dividersi il lavoro. Trovandosi inoltre, sempre più vicino ad Rose, decide di organizzare, come meglio può, il suo matrimonio, il quale non viene celebrato per colpa di Stuard. Dopo il ritorno di Lina dalla crociera, Pierina e Lina tornano a lavorare insieme. Durante il rischioso travaglio di Angelica, Lina arriva alla Foresta e Pierina le spiega che è meglio che si rechi da Angelica, Lina capendo che la sorella potrebbe morire si dispera ma Pierina le dice di farsi coraggio e di pensare al fatto che Angelica è forte e che uscirà viva dal parto.
La morte di Stefaliana Donglas Foresta Pierina si reca a Villa Foresta dopo aver ricevuto una chiamata da Stefaliana. Egli le consegna un invito per una festa organizzata da lei al fine di celebrare la sua vita, Pierina è incredula ed allora Stefaliana le spiega che il cancro è ritornato e che le resta poco tempo da vivere. Pierina è scioccata e le dice che non saprà come vivere senza di lei. Pierina ricorda assieme a Stefaliana i bei momenti passati insieme a lei ed alla madre Annata. Pierina torna poi alla Foresta e si sfoga piangendo insieme ad Errico per l'imminente morte della sorella. Dopo la festa, Pierina saluta Stefaliana piangendo, e quando Errico torna alla Foresta per dei problemi, Pierina gli chiede di portarla a Big Bear da Stefaliana. Ma i due arrivano troppo tardi, infatti apprendono che Stefaliana è morta tra le braccia di Carmen. Pierina comunica ad Errico che ha intenzione di tornare a Chicago, ma Errico glielo impedisce in quanto il suo lavoro e la sua famiglia sono lì a Los Angeles. A quel punto Pierina decide di restare a Los Angeles.
La tentata conquista di Errico Foresta Dopo la morte di Stefaliana, Pierina si sente sola e sconsolata e per questo inizia a far visita ad Errico. Pierina prepara la cena ad Errico e passa con lui dei bei momenti credendo che questo ricambi i sentimenti che lei prova per lui, ma dopo poco tempo Errico si fidanza con Laura. Pierina è sconvolta ed una sera riesce ad entrare furtivamente a villa Foresta. Carmen e Lina pensino che Pierina la voglia far pagare a Laura, ma in realtà quando le due arrivano vedono Pierina congratularsi con i due e ammette di aver provato qualcosa per Errico che lei porterà sempre nel suo cuore. Nonostante il suo fallimento nel conquistare Errico, Pierina sa benissimo che anche Lina voleva contendersi Errico è così la sprona a dichiararsi all'uomo, ma è inutile Errico ama solo Laura. Nonostante tutto l'opinione di Pierina viene sempre presa in considerazione alla Foresta, ma quando questa propone ad Errico di affidargli una linea questo gli dice che ci penserà. Pierina inizia una forte amicizia con Laura ed inizia ad impartire corsi di cucina con ottimi risultati alle novelline designer della Foresta. Laura trasferitasi a villa Foresta con Errico, cede uno dei suoi appartamenti a Pierina che va a vivere li. Dopo che Laura lascia Los Angeles, Pierina vorrebbe prendersi Errico, ma verrà preceduta dalla misteriosa Quata, con cui Pierina e Lina dovranno confrontarsi.
La relazione con Charlon Wibber Pierina accantona una possibile relazione con Errico, e conosce Charlon Wibber, con cui inizia una relazione. I due scoprono anche del finto furto da parte di Wak del diamante della linea di Rose, e restano vicini a Andrea quando quest'ultimo perde la fidanzata Alexandra, morta tragicamente. Da qui il ruolo di Pierina è diventato sempre più di sfondo, senza storie significative.
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Oggi parlerò apertamente della serie quindi se non volete spoiler ricordate la regola numero uno: Fuggite schiocchi, che la recensione è oscura e piena di spoiler!
Trama: Daredevil, Jessica Jones, Luke Cage e Iron Fist uniscono le forze per combattere un nemico comune che minaccia l'intera città di New York. Inizio subito con ciò che, a parer mio, era migliorabile: La trama è bella, scorre senza problemi, il punto è che il numero delle puntate (Non più 13 come quelle sui singoli supereroi ma 8) non è sufficiente a regalare una serie che sfiori anche in parte il livello di Daredevil. Otto puntate sono poche perché i personaggi sono tanti e non è che possiamo schiaffarli insieme nella prima puntata e: 'Hey belli la Mano sta facendo una cagnara assurda unitevi e combattete!' … ma anche no! Quindi, visto che le prime quattro puntate sono un'introduzione non solo a ciò che accadrà ma ai personaggi stessi dopo mancano solo quattro puntate per distruggere la mano e salvare New York. Possibile? Si, ma non regala i fuochi d'artificio! Partendo però dal fatto che io non mi aspettavo i fuochi d'artificio stile finale di stagione di Daredevil (che m'è piaciuta tanto si nota vero?), la serie l'ho trovata ben fatta e piacevole. La sigla non l'ho mai saltata, neanche una volta, è stupenda e nonostante il tema principale sia quello di Daredevil sono riusciti ad unire i quattro eroi, ognuno con il colore dominante della propria serie, in modo sublime. Otto episodi li ho guardati in due giorni, mi sono fatta quattro risate perché insieme sono simpaticissimi e le scene dei combattimenti sono belle. Come dicevo i primi tre/quattro episodi possono risultare forse un po' lenti, ma dobbiamo dargli il tempo di ripresentare in parte i personaggi ed i loro amici, mostrarci la loro vita. Vengono anche introdotti nuovi membri della Mano: Alexandra, Murakami, Sowande ed i due già conosciuti Madame Gao e Bakuto. L'intento della mano è catturare Iron Fist ed usarlo per aprire un portale ed estrarre 'La sostanza'  della vita per poi ucciderlo. Alexandra, il leader della Mano, decide di usare l'unica scorta di 'Sostanza' rimasta per creare l'arma che secondo lei avrebbe portato la mano alla vittoria: Black Sky, che altro non è che Elektra Natchios. Il primo incontro tra i Defenders avviene separatamente, ed anche se insieme sono bellissimi divisi in coppie mi fanno morire, Matt incontra Jessica e Luke incontra Danny. Claire rimane il collante tra i quattro sempre e comunque. Ho apprezzato il fatto che, vada come vada, tutti e quattro i personaggi non siano stati stravolti dalle circostanze. Nel senso: odio quando in una serie il carattere di un personaggio viene sputtanato perché serve. Viva la coerenza, e qua ci sta! Jessica, Matt, Luke e Danny li ritroviamo esattamente come nelle serie a loro dedicate. Perché, tranne forse Danny, i loro caratteri sono gli stessi così come i principi morali ed il modus operandi. Hanno fatto un buon lavoro sui personaggi se non per il fatto che … vabbé ma ve lo dico mo che parlo di ogni personaggio va.
Personaggi
Luke Cage: non mi è mai stato molto simpatico Luke ma in queste otto puntate e sopratutto in compagnia di Danny l'ho apprezzato molto più rispetto a quando cicciava fuori in Jessica Jones e pensavo: 'oddio che palle è tornato!'. Ogni volta che Danny dice di essere l'immortale Iron Fist e lui alza gli occhi al cielo … morivo dalle risate! Mi è piaciuto quando cerca di salvare in tutti i modi quel ragazzo ed ho trovato toccante quando si presenta alla porta della madre di questo e poi arriva quella brutta notizia. Luke cerca sempre di fare la cosa giusta per chi non può farla da solo, vuole essere il difensore dei deboli e degli oppressi non perché vuole fare l'eroe ma perché lui è proprio un gigante buono. Risollevare il quartiere di Harlem e donargli la tranquillità è il suo scopo. La sua relazione con Claire per me era nuova (LO AMMETTO NON L'HO VISTA LA SERIE LUKE CAGE LINCIATEMI PURE!) ma sinceramente lo preferisco con lei che con Jessica, anche se non credo potrà durare. Povera Claire! Comunque, Luke è migliorato a parer mio e sono curiosa di vedere cosa combinerà dopo tutto questo disastro con la mano. E spero proprio di rivederlo presto con Danny perché loro due insieme sono una bella accoppiata.
Danny Rand/Iron Fist: Con Iron Fist eravamo rimasti alla morte di Bakuto (Se hahahahah questi so duri a morì!) la riappacificazione di Danny e Ward e la relazione di Danny e Colleen (Quanto so dolciosi insieme quei due). Ora troviamo un Danny devastato dai sensi di colpa per aver abbandonato K'un-L'un, un ragazzo che vuole difendere New York ma che non la vede ancora come casa e che cerca ancora la propria famiglia. Anche se è il più acerbo dei quattro a Danny non puoi non volergli bene. Lui è come il novellino del gruppo, sempre sorpreso dalle capacità dei suoi amici, sempre pronto a sacrificarsi per gli altri, talvolta anche troppo. Non accetta molte volte un no come risposta; non ci sta, giustamente, quando gli propongono di rimanersene in disparte e nascondersi perché la Mano vuole lui. Prende subito a cuore i suoi compagni e quando si esalta nella scena del ristorante all'idea di formare una squadra l'ho amato ancora di più. Danny è uno dei miei preferiti e lo rimarrà sempre. Quando alla fine dell'ultima puntata prende il posto di Matt per proteggere la Sua città e si sente finalmente a casa, parte di qualcosa … bello Danny cuccioletto. Per quelli che dicono che ha rovinato la serie … Boh, perché? Ma che ve aspettavate che andavano tutti d'amore e d'accordo subito? Vabbé.
Jessica Jones: La mia amata Jessica che subito, sin dal primo episodio mi ha ricordato quanto mi fosse mancata. L'unica donna del gruppo, e si vede, che nonostante tutto ciò che succede a New York l'idea di far parte di una banda di supereroi non le gusta affatto. Dal finale di stagione di Jessica Jones possiamo notare qualche cambiamento: Jessica e Trish si sono riavvicinate, molto più di prima, e Malcolm ora è il nuovo aiutante di Jessica ( anche se non per scelta sua!). Nonostante ciò rimane l'investigatrice privata scorbutica, alcolizzata, che vuole apparire menefreghista ma non lo è. Il suo personaggio è quello che preferisco perché ha quel po' di menefreghismo umano che quando si presenta la catastrofe le fa pensare per un attimo: ma perché devo farlo? Unirmi a questi tre per salvare la città. Ma alla fine dopo un bell'esame di coscienza fa la cosa giusta. Poi ha certe battute e certe entrate in scena epiche! Per lei son di parte quindi la promuovo a pieni voti e dopo l'uscita delle foto dal set di Jessica Jones 2 regà io sto a duemila non ce la faccio ad aspettà! Aiuto!
Matt Murdock/Daredevil: Il nostro bel diavolo di Hell's Kitchen sembra aver appeso la maschera al chiodo dopo che nel finale della seconda stagione ha confessato a quel sercio di Karen la propria identità da supereroe. Intanto: Matt, tesoro, ma chi te l'ha fatto fa di confessare a Miss Minchia che sei Daredevil? Quella sta fuori come un balconcino fiorito. Aripigliate! Comunque, ricomponiamoci. Allora … Matt ora a rinunciato alla sua vita da supereroe per dedicarsi a quella che è la sua professione, l'avvocato, ed aiutare i bisognosi di Hell's Kitchen che non possono permetterselo; senza Foggy che se ne sta bello bello a lavorare per Hogarth. Rimane l'eroe tormentato che conosciamo bene, perché senza la sua seconda vita Matt si sente vuoto. Quando alle orecchie gli arrivano le richieste di aiuto e lui cerca di ignorarle la cosa lo uccide, perché quel senso inarrestabile di giustizia non può spegnersi in nessun modo. Anche se quando ha qualche ripensamento nella scena del ristorante sull'unirsi alla squadra dei Defenders glie le avrei date due sberle … fortuna ci ha pensato Jessica! Il ritorno di Elektra come Black Sky è un altro colpo al cuore per il povero Matty. Insomma, vedere l'amore della tua vita, dopo che ti è morta tra le braccia, tornare incazzata nera per distruggere te e i tuoi nuovi amici mentre combatte per la Mano … beh, a tutti gli sarebbero rodute le corna su! Ed anche i suoi continui tentativi di salvarla e farla ritornare se stessa io li ho apprezzati. Matt è umano, quella è la donna che ama e voglio vedé chi non avrebbe tentato a tutti i costi come lui. Vabbè alla fine che ve lo dico a fa, mi è ripartita la ship violenta Matt x Elektra e quando glie è crollato addosso quel palazzo le madonne che son volate erano tante. Meno male che è vivo e vegeto, mi si era mangiata l'ansia!
La Mano: Cercate di capirmi se li metto tutti insieme ma ho già scritto tre pagine poi me linciate! Allora, finalmente conosciamo tutti i volti che sono dietro questa pericolosa setta, le cinque dita che compongono la mano. Parto dalla mia adorata Madame Gao che anche se sembra un'adorabile vecchietta col bastone se te da una cinquina ti fa fare qualche buon metro in volo; è quella che per il comodo suo e per salvarsi la pellaccia da il contentino a tutti (Murakami, Alexandra ed Elektra) ma quando tutto crolla e la mano sembra sconfitta si ritira quatta quatta nel buio e sparisce. È un genio, la vecchia Gao, altroché! Per me rimane la migliore dei cinque. Bakuto non lo sopporto, è il tipico cattivo a cui piace più fare lo sbruffone, anche se quando combatte non scherza è, e che s'è fissato così tanto con Colleen che per un attimo mi sembrava di vedere Petyr alle prese con Sansa. Meno male che ce lo siam tolto dalle scatole (gli anno staccato la capoccia dal collo sarà morto no?) e spero di non rivederlo mai più. Poi c'è Sowande che (non so se avesse una parte anche in Luke Cage lo scoprirò) l'ho trovato più inutile che altro; un cattivo con buone potenzialità ma sprecato e messo lì per far numero. Murakami (che secondo me non è morto e lo rivedremo) l'ho apprezzato molto. Al contrario di Sowande, il potenziale di Murakami viene mostrato in più scene ed è il tipo di cattivo che a me piace: se ne sta quatto quatto e agisce nell'ombra ma quando esce allo scoperto fa strage. Spero proprio di rivederlo … E ora passiamo ad Alexandra che, nonostante il meraviglioso lavoro svolto dall'attrice Sigourney Weaver, non mi ha conquistata del tutto. Dal leader della mano mi aspettavo un Villain del calibro di Kilgrave o Fisk, ma no, purtroppo no. Non fraintendetemi, Alexandra ha tutte le qualità per essere un cattivo coi fiocchi: sa essere minacciosa anche solo fissandoti negli occhi, ogni suo movimento pare calcolato e pericoloso, la sua sola presenza intimidisce ed è il genere di cattivo per cui bene e male sono una cosa sola e lei combatte per ciò in cui crede senza che nessuno riesca a dissuaderla. Ma verso la fine da lei mi aspettavo così tanto ed invece ho visto solo un declino, la sua evoluzione non c'era andava in discesa. Quando alla fine Elektra la uccide ho pensato che abbiamo sprecato un personaggio di grande qualità. Vabbè. Su Elektra dico poco: mi piace, come mi piaceva prima, la cattiveria ed il vuoto emozionale (posso chiamarlo così?) di Black Sky all'inizio della serie le dona, ma quando inizia a ricordare Matt e quel che erano insieme è come veder nascere una terza Elektra, e mi piace. Mi aspetto tanto dal suo personaggio in seguito.
Gli altri: Non sapevo come chiamare Karen, Trish, Claire ecc … ma sto parlando di loro e non mi sprecherò in molte parole. Promuovo Claire che, come sempre, fa da collante al gruppo e merita il premio di infermiera del secolo di New York. Brava Claire. Colleen rimane una combattente e sa qual'è il suo posto, il suo amore per Danny supera qualunque dubbio quel rompipalle di Bakuto cerchi di mettergli in testa. Promossa anche lei. Foggy anche se sta in fissa col fatto che il suo amico debba abbandonare la sua seconda vita a mostrato un po' di buonsenso e mi è salito un po' di livello. Bravo Foggy. Malcolm e Trish, mentre il primo mi è sempre stato simpatico e la seconda mi è del tutto indifferente sono stati entrambi personaggi apprezzati e che rivedrò diciamo volentieri più avanti. Ed ora, rullo di tamburi … l'idiota di Hell's Kitchen su cui devo sfogarmi con qualche insulto: Karen! Karen è un'idiota senza precedenti. È quel genere di cretina che non appena il supereroe di turno va lì per dirle che sta andando tutto a puttane e che vuole salvarla lei se ne esce con frasi tipo: “Sapevo che avevi ricominciato con questa vita!” … ALLORA MUORI KAREN! Fallo così fai un favore al pianeta e pure noi che non dobbiamo più sentirti sparare minchiate nelle prossime stagioni. Eclissati, inutile rettile!
Alla fine della fiera la serie la consiglio a tutti quelli che apprezzano il genere. Innalzate con me l'inno Più Jeri Hogarth e meno Karen Page! Alla prossima recensione.
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fashioncurrentnews · 6 years
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Italian panorama
Un portfolio di 10 nuovi talenti della fotografia Made in Italy
Alexandra Von Fuerst Il suo vero nome è Alessandra Bergamin, è cresciuta in provincia di Treviso ma è nata in Austria da madre slovacca, ed è forse da qui che scaturisce la sua fascinazione per l’Est Europa, dalle favole tradizionali russe al surrealismo ceco. Dopo gli studi universitari di fotografia a Milano, ha vissuto un anno a Berlino a sperimentare con la forma e il colore alla ricerca di una propria via estetica. Attualmente vive a Londra, città che con il suo fascino gotico e la modernità underground ne nutre la creatività. I suo scatti – che combinano l’interesse per l’arte con la fotografia di moda e fondono la poetica femminile con le più viscerali ossessioni e i desideri della natura umana – hanno un côté surreale, celebrano l’imperfezione in tutta la sua bellezza ed enfatizzano forme, colori e materiali.
Luca Anzalone All’età di 18 anni, dopo un diploma in agricoltura, cambia vita e va a Poole, nel Dorset, per studiare all’Arts University Bournemouth e dedicarsi alla sua grande passione: la fotografia. Si ispira, da sempre, alle donne, e questo interesse lo spinge a esplorare la moda. «In un’era “social” che sempre più limita il contatto fisico tra individui», dice, «uso la fotografia per avvicinarmi alle persone e creare un rapporto intenso e intimo, che lascia prima di tutto un segno su di me e solo successivamente sul mio negativo». Anzalone ha una percezione della realtà romantica e drammatica: «Non ho limiti né pregiudizi, cerco di aprirmi ed espormi il più possibile a tutto ciò che sento e al mio bisogno di essere vivo. Il flusso emotivo è forse la mia vera fonte di ispirazione».
Marianna Sanvito Milanese di nascita, fin da piccola ama ogni forma d’arte, il cinema e la pittura in particolare. Dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti, lavora per molti anni come art director prima di dedicarsi completamente alla fotografia. Il suo stile è delicato e femminile, ama ritrarre il fascino e l’eleganza dell’età che passa. Alla classicità della composizione, nei suoi scatti si contrappongono la profondità degli sguardi e la forza espressiva del soggetto. È alla ricerca costante, ossessiva, di un equilibrio tra gli opposti che descrive con una citazione di Giuseppe Fava sulla città natale dello scrittore: «Bisogna dire che ogni cosa si facesse in questo paese doveva essere fatta due volte e spesso l’una contro l’altra, come se ci fossero due anime».
Arianna Lago Vive da 18 anni nel Regno Unito, dove si è formata in Sound Arts & Design alla London University of the Arts, approfondendo musica, suono e cinema. Alla fotografia, invece, si è avvicinata da autodidatta, fino a che la macchina fotografica non ha preso il sopravvento su ogni altra passione. L’ispirazione, per Lago, nasce cercando l’inusuale e osservando la poetica del quotidiano. Il colore, la spontaneità, e tutto ciò che crea emozione sono elementi fondamentali del suo linguaggio espressivo.
Ilaria Orsini Dopo una formazione come assistente fotografa e un periodo di permanenza a Parigi, ha trovato in Londra il luogo ideale per la sua creatività. Sia nei suoi lavori personali sia in quelli legati alla moda, l’approccio è istintivo, spesso imprevedibile e frenetico: «Difficilmente riesco a immaginare la foto fuori dal set, il più delle volte devo cercarla dietro l’obiettivo», racconta. «Vivere a Londra ti sottopone a continui stimoli visivi. È la città stessa che mi influenza». Orsini racconta come spesso siano proprio i luoghi a ispirarla e come la ricerca delle location sia fondamentale. Da poco si è avvicinata al mondo della fotografia di architettura e di interni e sta lavorando a un libro sulle abitazioni private di Carlo Scarpa, in uscita il prossimo inverno.
Luca Campri Nasce a Parma ma resiede da diversi anni a Londra. Ama viaggiare e scoprire nuovi mondi per i suoi progetti fotografici. Appassionato di multiculturalità, sta lavorando a un libro su un gruppo di amici, parte di una comunità hippie in Cina, che girano il mondo vivendo di arte. Un’altra grande passione, importante nel suo percorso creativo, è il cinema. Il suo stile è documentaristico: «Non costruisco situazioni “in posa”, anche quando lavoro con la moda, e non ho un’idea predefinita di come dovrà essere lo scatto. Provo invece a creare i presupposti per lasciare i soggetti liberi di esprimersi e di mostrare emozioni reali, spesso condividendo momenti di positività e allegria», dice. «Amo l’idea di affiancare una poetica documentaristica al fashion system».
Alessandro Furchino Capria Nato all’ombra del Castello di Rivoli, vive tra Milano e Londra. Il ritratto è il fulcro del suo lavoro. Gli piace paragonare metaforicamente il suo percorso a quello di Ulisse: «L’odissea infinita e il ritorno a Itaca mi tengono prigioniero di un viaggio continuo in mare, dove la fotografia infrange continuamente il precario equilibrio». Naturalità e circostanze fortuite sono per lui preludio allo scatto, momento puntuale in cui tutto si allinea. «E lì, in quell’istante, che scegliere diventa l’atto principale di tutto il lavoro, il riassunto del gesto fotografico».
Dario Salamone Nato ad Agrigento, vive e lavora a Milano. Ha studiato filosofia all’Università La Sapienza di Roma, oltre a composizione e pianoforte al Conservatorio Santa Cecilia. Si dedica alla fotografia da autodidatta, affacciandosi da subito al mondo dell’editoria di moda. «Il mio lavoro», spiega, «indaga le possibilità espressive e meccaniche del corpo umano, ma anche il rapporto tra natura e cultura, il ruolo della tecnica nel processo di antropogenesi».
Vito Fernicola Da cinque anni vive a Parigi, ma da Napoli, sua città natale, ha portato con sé una propensione al racconto simbolico e la profonda autenticità, al di là di ogni forma di spettacolarizzazione. Nel suo lavoro la relazione tra soggetto e ambiente non è mai casuale, ma ha un carattere proprio, strutturale. «La fotografia », dice, «attesta il codice scenico dandogli vita in modo ora ordinato, ora razionale, ora rituale, spesso raccontando generazioni differenti e gestendo sempre intensamente il movimento ». Nel suo lavoro svela una sostanza intima “ibridata” dallo spazio circostante.
Leonardo Scotti Pur essendo un assiduo viaggiatore è fedelissimo alla sua città natale, Milano, in cui crede molto e dove vive da sempre. Nel suo lavoro spiccano le forme e la composizione, spesso accompagnate da un velo d’ironia. Trova ispirazione nei viaggi e nella realtà e ha un’attenzione particolare ai dettagli surreali del quotidiano. Il colore è un elemento dominante, così come il paesaggio naturale. Non ama situazioni costruite, e si autodefinisce molto istintivo e impulsivo, sia sul set sia nella vita reale.
Vogue Italia, agosto 2018, n.816, pag.162
L'articolo Italian panorama sembra essere il primo su Vogue.it.
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