Tumgik
#TUTTI oh TUTTI col lavoro
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Nuova rubrica di questo blog: tinder bio che metterei io (ma che non metto x varie ragioni) la prima è:
se la prima domanda è che lavoro faccio raga unmatch, ma chi siete l'agenzia delle entrate?
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papesatan · 4 months
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E già qualcuno fra i parenti ha osato chiedermi del concorso. Ma come, non partecipi? Vedo già le mie zie insegnanti partir gagliarde con le solite domande cui non saprò cosa rispondere. La verità porterebbe a una bruta discussione, meglio tentar la via della cieca ignoranza o, peggio ancora, della menzogna compiacente. Ogni volta resto muto e interdetto, incapace di soffrirne a voce, perché ho un lavoro, cristo, un lavoro creatomi dal nulla, MI SONO DATO un lavoro e per loro non è abbastanza, perché non è un posto pubblico. Forse chi ha visto Quo vado? ma vive al nord non ha ben chiaro quanto quel film ritragga fedelmente la gretta mentalità della mia terra, ma è davvero così e non fa ridere per niente. Ricordo ancora benissimo i mesi precedenti l’apertura, il silenzio dei parenti, il vuoto intorno, le risatine di mia nonna: “Ma verrà qualcuno?” e l’insistenza di mia zia: “Hai mandato le Mad? Dovresti provare col sostegno, da lì è più facile entrare” (e di questa immonda realtà parleremo un’altra volta). Ci litigai, speravo d’aver chiarito una volta per tutte le mie intenzioni, ma puntualmente dopo qualche mese tornò a chiedermi: “Allora, hai mandato le Mad? Nessuna supplenza?” “Eh, no” mentii “purtroppo nulla”. Ci rinuncio, perché quella dei nostri genitori ormai è una generazione totalmente slegata dalla realtà, convinta di vivere ancora gli anni ‘90, dove tutto era possibile, dove entravi dove volevi con l’aiuto di zio Cosimino, dove il politichino di turno sistemava gli amici di amici, dove una laurea e un concorso significavano qualcosa. Oggi la mia dipendente, povera crista che quando non lavora passa le giornate a studiare, mi ha rivelato che per la sua classe di concorso i posti messi a bando per la Puglia saranno 3. Come dovrei non incazzarmi? Come si può restare calmi di fronte a tanto schifo? Capite perché ho mandato tutti al diavolo, aprendo la MIA scuola? Non possiamo star qui a invecchiare all’ombra di mamma e papà, in attesa che lo stato ci permetta di fare ciò che abbiamo sudato e studiato decenni per fare. In famiglia nessuno sa che ad aprile ho rinunciato all'orale. Non li ritengo stupidi, è probabile che qualcuno abbia capito (forse mia madre?), dall’Usr dell’Emilia Romagna si sono fatti vivi dopo un anno (un anno!) dal superamento dello scritto, questo sì, ma è poco plausibile che venga indetto un nuovo concorso senza aver posto fine al precedente. Almeno il dubbio deve averli sfiorati. Ma non ho il coraggio di dirglielo, lascerò che lo capiscano da sé, se vogliono, non sopporterei la cenere di quegli sguardi delusi, il ricordo di mio padre che dopo lo scritto esulta al telefono: “Volesse Iddio che ti sistemi”, la segretaria dell’Usr che alla rinuncia insiste incredula al telefono ed io che le rispondo: “Non posso, ho cambiato vita”. No, la verità li ammazzerebbe, non so manco perché poi. E la cosa che mi fa più ridere è che proprio loro, le mie care zie insegnanti, gente del mestiere, non capiscono che non potrei affiancarlo in nessun modo a ciò che già faccio, perché è già un lavoro a tempo pieno. Come potrei mai dedicarmi il pomeriggio al doposcuola e preparare al tempo stesso le lezioni del giorno dopo? Partecipare ai consigli, collegi vari, attività pomeridiane ed essere ubiquamente al mio locale? Gestisco un’attività, cazzo, non è mica il lavoretto dell’estate. Ma non lo capiranno mai tanto, meglio che m’abitui sin da ora a ripetere: “Oh, sì, eccome se ho sentito! Non vedo l’ora di tentar la sorte anch’io alla lotteria!”    
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clo-rofilla · 1 month
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Caro diario segreto, quick updates della mia vita da adulta in questo mondo di m.... adulti (warning ⚠ parolacce a seguire):
- Ho fatto una sfuriata al geometra dicendogli che ero INCAZZATA NERA (sic), grazie alla quale ha decurtato 4k dalla sua ultima fattura (piccola vittoria in una guerra che comunque ha vinto lui, eh, figuriamoci)*
- a lavoro mi stanno finalmente dando la promozione che aspetto da oltre un anno ma con un job title che NON MI PIACE, sono piccolezze ok ma io ne avevo proposto un altro che mi piaceva molto di più e sono, come sopra, incazzata nera
- la banca SI È PERSA UN MIO BONIFICO, ora voi spiegatemi come cazzo è possibile che una banca lo abbia fatto con tutti i crismi del caso contabile e codice di tracciamento e tutto e l'altra, del ricevente, "non lo trovi", e in due stiamo perdendo da UN MESE un sacco di tempo dietro a questa cosa e alle banche maledette e dove cazzo sono i miei soldi e niente: sono, come sopra e come sopra ancora, incazzata nera
- se un altro passante che vede me o Matteo alle prese con Dakota si azzarda a dire cose come "poverina ma cos'ha, paura?" o simili, io gli mollo un pugno in testa. SI HA PAURA OK LO SAPPIAMO STIAMO DILAPIDANDO STIPENDI CON UNA EDUCATRICE CINOFILA e quel cristiano si sveglia alle 6.30 ogni giorno per portarla nel bosco lontano dal centro abitato dove non c'è nessuno SE VOLETE FATELO VOI oppure vi imparate a farvi i cazzi vostri per strada come noi ci facciamo i nostri OK?!?!?!
- il mio colon irritabile si è irritato (forse perché in questo periodo sono ansiata e incazzata nera!!!!????? chissà....) e se gli antispastici non funzionano io torno dal dottore e mi faccio dare le benzodiazepine BASTAHHHHHH mi ha scassato pure sto cazzo di colon ve lo regalo chi lo vuole se lo pigli io sono PIENAH 🔫🔫🔫
Però:
- Dakota sta pian piano (molto piano) migliorando 🤞🏻
- Oggi mi hanno detto che a fronte del nuovo ruolo l'azienda accetta di spesarmi trasferte nella branch a Parigi (WHAT?!!!!), e non solo una volta al mese come avevo proposto io senza nutrire grandi speranze (!!!!!!) MA ADDIRITTURA OGNI DUE SETTIMANE. OGNI - DUE - SETTIMANE - A PARIGI - NON SO SE STATE CAPENDOOOO???!!!
Io no, infatti non ci credo fino a che non me lo scrivono da qualche parte e timbrano col sangue perché oh, sto mondo di adulti è una cazzo di fatica continua, ma quando e dove ho firmato per farne parte?
P.S. Non avevo mai fatto sfuriate a fornitori nella mia vita privata quindi nonostante tutto consentitemi di essere anche un po' proud of myself :')
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exterminate-ak · 11 months
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" - Frodo, ti sei svegliato!
- Gandalf, che è successo?
- Oh, ragazzo mio, ci sei riuscito. Hai gettato l’anello nel vulcano e con esso hai distrutto Sauron.
- Ce l’ho fatta…
- Hai salvato la Terra di Mezzo.
- Oh Gandalf, non vedo l’ora di rivedere tutti quanti.
- Li vedrai presto, Frodo. Ti stanno aspettando.
- Dove?
- Ai funerali di Sauron.
- Non ho inteso.
- I funerali di Sauron, è importante. È un evento. Lutto nazionale. Ci sono tutti i popoli della Terra di Mezzo.
- Perché?
- Come perché, per rendergli omaggio, per commemorarlo e celebrarne la vita straordinaria.
- Sauron.
- Sì.
- Ma Sauron è…
- Che?
- No, dico Sauron era un… un…
- Un?
- Un despota. Uno stregone malvagio. Ha devastato metà continente.
- Un po’ di rispetto, Frodo! Stai parlando di un morto, per la miseria!
- Ho capito, ma c’abbiamo combattuto per tre libri e tre film…
- Esatto. Non si può negare che abbia avuto un certo impatto.
- Un impatto di merda.
- Intanto ti devi sciacquare la bocca quando parli dell’Oscuro Signore. Lui non era malvagio.
- L’hai appena chiamato Oscuro Signore.
- Ma no, lui era… come dire… ecco, sì! Era un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia.
- Un desiderio di gioia?
- Sì. Come ti sembra? Sai, mi hanno chiesto di dire due parole alle esequie.
- Sauron, il Crudele. Sauron, l’Oscuro Signore di Mordor era un desiderio di amore?
- Guarda che le cose che ha fatto lui tu te le sogni.
- Gandalf, ma che cose? Cosa stai dicendo?
- Tirala su te Barad-dûr. Dai, prova. Tirala su te una torre di millequattrocento metri su suolo vulcanico!
- Ho capito, ma era una fortezza di pura malvagità!
- Che dava lavoro a migliaia di persone.
- Orchi Gandalf! Orchi! Mostri! Nazgul! Te li ricordi, sì? Ti ricordi il fuoco, la lava, gli eserciti incazzati, le battaglie, l’ombra cupa che scende.
- Ha segnato la Storia di questo paese.
- In peggio!
- Ha dato a tutti la possibilità di essere suoi servi, senza chiedere niente in cambio.
- Voleva conquistare il mondo.
- Ma amava i cani.
- Gandalf, ti sei rincoglionito? È per via della tinta? Questo era uno stregone oscuro, non ha mai nascosto la cosa e si è comportato di conseguenza per tutta la sua vita.
- Bella gratitudine.
- Eh?
- Guarda che te senza Sauron non eri nessuno. Senza sta cosa dell’anello tu te ne stavi ancora lì in Contea a farti i drummini. Altro che eroe. Tu la carriera la devi a Sauron.
- Ma a me m’ha rovinato la vita Sauron. E pure a tanti altri.
- Quanto odio, Frodo. Che persona piccola. Da te proprio non me l’aspettavo. Sauron era uno di noi.
- Uno di noi? Io sono un postadolescente coi piedi pelosi e lui era un cristo di dio re malvagio che ha forgiato un anello per dominare tutti gli altri. Scusami eh, ma com’è passata sta narrazione che era uno di noi? Noi chi?
- Ascolta, era una persona coi suoi pregi e i suoi difetti. E magari sì, ha dedicato la sua vita all’accumulo di potere per rendere questo Paese un posto peggiore e ci è pure riuscito, ma tu dimentichi una cosa importante.
- Cosa?
- Era un grandissimo comunicatore.
- Gandalf, porcoddue…
- Di Sauron si può dire tutto ma non che non sapesse comunicare.
- Ho capito, c’hai centocinquant'anni, hai cambiato colore e mo non capisci più un cazzo e hai paura di morire e questo è un pezzo della tua vita che se ne va e tu guardi tutto attraverso un vetro spesso così di nostalgia, ma sticazzi! Proviamo a essere un attimo obbiettivi, vuoi?
- E proviamo.
- Questo c’ha fatto passare l’inferno a tutti e ha lasciato il mondo peggio di come l’ha trovato.
- Diciamo che era una figura unica nel suo genere.
- Diciamo che era letteralmente un essere spregevole. L’incarnazione di almeno cinque dei sette vizi capitali.
- Che brutta bestia l’invidia.
- Perché a Boromir non gli abbiamo fatto i funerali così?
- Boromir era divisivo.
- Théoden.
- Comunista col Rolex.
- E Sauron invece?
- Sauron, nel bene e nel male rappresenta la Terra di Mezzo.
- Ma proprio per un cazzo io mi son sentito rappresentato da questo.
- Tu non capisci, Frodo.
- Cosa?
- La Terra di Mezzo è un Paese fondato sul condono. E dopo la morte condoniamo tutto a tutti. Però recitando frasi fondamentali come “nel bene e nel male” oppure “ha fatto anche cose buone” non neghiamo che sia stato un figlio di puttana, anzi lo rimarchiamo. Perché ne abbiamo bisogno.
- In che senso?
- Abbiamo bisogno di santificare le merde. E più uno è merda, più lo dobbiamo celebrare. Sauron va santificato, è per il bene di tutti. Così i nostri egoismi, i nostri piccoli squallori, le ipocrisie quotidiane, smettono di farci star male, di metterci in crisi. Se pure Sauron incontra Dio, se pure Sauron va in paradiso, se alla fin fine riusciamo a raccontarci che anche Sauron era una brava persona, allora lo siamo tutti. E nessuno deve pagare i propri conti con la vita e con la Storia.
- Va be’, ma con questo ragionamento non finiamo per circondarci ciclicamente solo di gente che “ha fatto anche cose buone”?
- Certo.
- E quindi altri Sauron?
- Siamo un fantasy, Frodo. Noi adoriamo le saghe. "
Dalla pagina Non è successo niente
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bicheco · 1 year
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Coma 22
Il governo Meloni leva il Reddito di cittadinanza ai disoccupati, chiamandoli “occupabili” per far credere che se volessero lavorerebbero. Il governo tedesco lo aumenta di 50 euro al mese sia agli inoccupabili, sia agli occupabili (termine intraducibile in altre lingue: all’estero si dice disoccupati) sia agli occupati mal pagati: oltre 5 milioni di percettori, contro i 3,6 italiani. Il governo Meloni tuona contro i truffatori del Rdc (l’1% degli importi versati). Il governo tedesco allevia le sanzioni. Il governo Meloni schifa il salario minimo legale di 9 euro l’ora. Il governo tedesco lo porta a 12. Il governo Meloni piagnucola perché le politiche attive del lavoro non funzionano, intanto licenzia i navigator e lascia i Centri per l’impiego con soli 8 mila addetti. La Germania ne ha 110 mila, il Regno Unito 67 mila, la Francia 54 mila.
Se il grande Joseph Heller fosse vivo, scriverebbe il sequel di Comma 22 sulla ridicola illogicità degli argomenti usati dai nemici del Rdc da quando fu varato da Di Maio (Conte-1, 2019). Si cominciò col dire che costava 40-50 miliardi l’anno, avrebbe sfasciato i conti, ci avrebbe portato fuori dall’Ue con la troika in casa, quindi non sarebbe mai nato: invece nacque e costò 8 miliardi l’anno. Allora si disse che era un incentivo a “stare sul divano” (copyright Renzi), come se l’Italia avesse il record non di disoccupati, ma di posti di lavoro vacanti: dopo tre mesi di Rdc, l’occupazione aumentò più che negli ultimi 10 anni. Allora si disse che era meglio non chiederlo per evitare terribili “assalti e caos alle Poste”. Che però non ci furono. Allora si disse che non lo voleva nessuno, anzi i pochi che l’avevano chiesto volevano rinunciare (per il Messaggero erano “130mila”) perché era troppo basso o perché era troppo alto e si vergognavano. Infatti, dopo tre mesi, c’erano già 1,4 milioni di richieste. Allora si disse che non c’erano i controlli, però i controlli dell’Inps ne scartarono 500mila. Allora si disse che il M5S comprava voti, soprattutto al Sud: infatti straperse le Regionali e le Europee, soprattutto al Sud. Allora i giornaloni scrissero contemporaneamente che il Rdc era una mancetta ridicola e uno scialo trimalcionico: “Un terzo degli italiani guadagna quanto il Rdc” titolò Rep che, essendo di sinistra, voleva risolvere il problema non alzando i salari, ma abbassando il Rdc. Poi si cominciò a sbattere in prima pagina mafiosi e criminali comuni col Rdc, come se il problema fosse il Rdc, non l’Italia piena di mafiosi e criminali comuni. Alla fine, non sapendo più dove arrampicarsi, si iniziò a menare scandalo perché chi prende il Rdc non lavora: oh bella, ma se tutti lavorassero nessuno avrebbe bisogno del Rdc! Idea: quelli che parlano di occupabili chiamiamoli manicomiabili.
Marco Travaglio.
P.s. Il "capolavoro" socio-economico e direi quasi antropologico della politica italiana marcia, del Grande Capitale, dell'informazione corrotta e dei RICCONI evasori è essere riusciti a mettere i poveri contro i poverissimi. Roba da matti.
Karl Marx si sta rivoltando nella tomba.
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gabanne1226 · 10 months
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8:56 14/07/23
Molte volte anche quando non ti sento ok sto bene.
Ma altre molte volte quando non ti sento non è ok mi sento sprofondare.
Ho così paura di perderti.
Così paura che non dureremo eppure sai cosa? Fanculo è il mio sogno più grande della vita insieme al lavoro che amiamo entrambi...
Averti sempre con me.
Perché ho troppa ansia del vuoto che si prova quando si perde una persona troppo importante. E io NO!! Non voglio viverlo ancora una volta! Troppe volte l'ho vissuto... Ed è orribile.
Sono scaramantica e altro che scrivere "sempre" NO vorrei e voglio pensare al "per sempre"!
No! Io non voglio lasciarti.
Faccio sempre di tutto per evitare ai miei demoni del passato chiamati "traumi e pressioni" per metterli a tacere di farmi soltanto fare un passo indietro perché magari non fanno che suggerirmi "Più continuerai e che ne sai che succederà qualche cosa brutta a livello familiare?" No! Non voglio!!!!!
Io ti amo davvero. Troppo. Ripenso sempre alla tua risata, agli occhi dolci che hanno visto in me un sentimento che non ho mai ricevuto come ciò che ho avuto da una persona come te. E amo il tuo animo, la tua essenza, ogni tuo fiato che al suono mi ricorda il profumo della biancheria pulita, che sa di lavanda sai? ... Mi riporta ai momenti da piccola dopo un attacco di panico al recupero della tranquillità fisica e psicologica.
= Quando si smette di avere l'ansia.
E quando si smette di respirare male, respiri più vita, respiri più calma.
È questa la sensazione che cerco da tutta la vita. O meglio da quando ne ho memoria.
Ricordo l'80% della mia vita più in frammenti di panico che in frammenti di vero amore nel cuore. Vero amore per me stessa. E rispetto della mia vita... Amandomi così costantemente...
Il punto è che ti amo.
Vorrei che tu mi tappassi i pensieri. Oltre che la bocca.
Per favore.
Sogno che tu possa diventare il mio Realmente e per davvero... Uomo. Col passare degli anni che scivolano su questa terra in modo così lento (poiché il tempo è relativo) voglio nutrirmi solo di una forza sovrumana che possa aiutare sempre tutti e due nel non cadere e rimanere per terra ma nel cadere per poi invece rialzarsi.
Tua mamma lo sa che abbiamo una specie di sito dove per vivere questa storia così "da film" è da inizio anno che ci scriviamo i nostri pezzi di cuore, i nostri puzzle d'amore complicati e i nostri sfoghi?
Queste lettere... oh queste lettere...
Quando amore... Dovremmo crearne un diario cartaceo prima o poi...
❤️
Sto capendo che si prova nel tenere una storia d'amore per sé per proteggerla.
E non siamo nemmeno per davvero due attori di una New York piovosa e piena di sogni...
Oh no? Che dico! Milano lo è!! Ok, stavo sdrammatizzando...
Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo.
Qua sotto allego le pellicole a cui sono affezionata che mi ricordano te. E che non ho mai dedicato a nessun altro.
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E poi... CHI CI HA LEGATI DAL 2021 senza saperlo mentre stavamo con altre persone. E persone che ci apprezzavano e dicevano di amarci.
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- A.
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fatalquiiete · 10 months
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- Frodo, ti sei svegliato! - Gandalf, che è successo? - Oh, ragazzo mio, ci sei riuscito. Hai gettato l’anello nel vulcano e con esso hai distrutto Sauron. - Ce l’ho fatta… - Hai salvato la Terra di Mezzo. - Oh Gandalf, non vedo l’ora di rivedere tutti quanti. - Li vedrai presto, Frodo. Ti stanno aspettando. - Dove? - Ai funerali di Sauron. - Non ho inteso. - I funerali di Sauron, è importante. È un evento. Lutto nazionale. Ci sono tutti i popoli della Terra di Mezzo. - Perché? - Come perché, per rendergli omaggio, per commemorarlo e celebrarne la vita straordinaria. - Sauron. - Sì. - Ma Sauron è… - Che? - No, dico Sauron era un… un… - Un? - Un despota. Uno stregone malvagio. Ha devastato metà continente. - Un po’ di rispetto, Frodo! Stai parlando di un morto, per la miseria! - Ho capito, ma c’abbiamo combattuto per tre libri e tre film… - Esatto. Non si può negare che abbia avuto un certo impatto. - Un impatto di merda. - Intanto ti devi sciacquare la bocca quando parli dell’Oscuro Signore. Lui non era malvagio. - L’hai appena chiamato Oscuro Signore. - Ma no, lui era… come dire… ecco, sì! Era un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia. - Un desiderio di gioia? - Sì. Come ti sembra? Sai, mi hanno chiesto di dire due parole alle esequie. - Sauron, il Crudele. Sauron, l’Oscuro Signore di Mordor era un desiderio di amore? - Guarda che le cose che ha fatto lui tu te le sogni. - Gandalf, ma che cose? Cosa stai dicendo? - Tirala su te Barad-dûr. Dai, prova. Tirala su te una torre di millequattrocento metri su suolo vulcanico! - Ho capito, ma era una fortezza di pura malvagità! - Che dava lavoro a migliaia di persone. - Orchi Gandalf! Orchi! Mostri! Nazgul! Te li ricordi, sì? Ti ricordi il fuoco, la lava, gli eserciti incazzati, le battaglie, l’ombra cupa che scende. - Ha segnato la Storia di questo paese. - In peggio! - Ha dato a tutti la possibilità di essere suoi servi, senza chiedere niente in cambio. - Voleva conquistare il mondo. - Ma amava i cani. - Gandalf, ti sei rincoglionito? È per via della tinta? Questo era uno stregone oscuro, non ha mai nascosto la cosa e si è comportato di conseguenza per tutta la sua vita. - Bella gratitudine. - Eh? - Guarda che te senza Sauron non eri nessuno. Senza sta cosa dell’anello tu te ne stavi ancora lì in Contea a farti i drummini. Altro che eroe. Tu la carriera la devi a Sauron. - Ma a me m’ha rovinato la vita Sauron. E pure a tanti altri. - Quanto odio, Frodo. Che persona piccola. Da te proprio non me l’aspettavo. Sauron era uno di noi. - Uno di noi? Io sono un postadolescente coi piedi pelosi e lui era un cristo di dio re malvagio che ha forgiato un anello per dominare tutti gli altri. Scusami eh, ma com’è passata sta narrazione che era uno di noi? Noi chi? - Ascolta, era una persona coi suoi pregi e i suoi difetti. E magari sì, ha dedicato la sua vita all’accumulo di potere per rendere questo Paese un posto peggiore e ci è pure riuscito, ma tu dimentichi una cosa importante. - Cosa? - Era un grandissimo comunicatore. - Gandalf, porcoddue… - Di Sauron si può dire tutto ma non che non sapesse comunicare. - Ho capito, c’hai centocinquant'anni, hai cambiato colore e mo non capisci più un cazzo e hai paura di morire e questo è un pezzo della tua vita che se ne va e tu guardi tutto attraverso un vetro spesso così di nostalgia, ma sticazzi! Proviamo a essere un attimo obbiettivi, vuoi? - E proviamo. - Questo c’ha fatto passare l’inferno a tutti e ha lasciato il mondo peggio di come l’ha trovato. - Diciamo che era una figura unica nel suo genere. - Diciamo che era letteralmente un essere spregevole. L’incarnazione di almeno cinque dei sette vizi capitali. - Che brutta bestia l’invidia. - Perché a Boromir non gli abbiamo fatto i funerali così? - Boromir era divisivo. - Théoden. - Comunista col Rolex. - E Sauron invece? - Sauron, nel bene e nel male rappresenta la Terra di Mezzo. - Ma proprio per un cazzo io mi son sentito rappresentato da questo. - Tu non capisci, Frodo. - Cosa? - La Terra di Mezzo è un Paese fondato sul condono. E dopo la morte condoniamo tutto a tutti. Però recitando frasi fondamentali come “nel bene e nel male” oppure “ha fatto anche cose buone” non neghiamo che sia stato un figlio di puttana, anzi lo rimarchiamo. Perché ne abbiamo bisogno. - In che senso? - Abbiamo bisogno di santificare le merde. E più uno è merda, più lo dobbiamo celebrare. Sauron va santificato, è per il bene di tutti. Così i nostri egoismi, i nostri piccoli squallori, le ipocrisie quotidiane, smettono di farci star male, di metterci in crisi. Se pure Sauron incontra Dio, se pure Sauron va in paradiso, se alla fin fine riusciamo a raccontarci che anche Sauron era una brava persona, allora lo siamo tutti. E nessuno deve pagare i propri conti con la vita e con la Storia. - Va be’, ma con questo ragionamento non finiamo per circondarci ciclicamente solo di gente che “ha fatto anche cose buone”? - Certo. - E quindi altri Sauron? - Siamo un fantasy, Frodo. Noi adoriamo le saghe.
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danilacobain · 1 year
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Ossigeno - 26
26. Proviamoci
Era pomeriggio quando Zlatan arrivò a Milano. Aveva telefonato ai suoi ex compagni del Milan per avvisarli che era in città e che il giorno dopo sarebbe passato a salutarli a Milanello. Era trascorsa già una settimana dal suo trasferimento a Parigi e nel frattempo aveva raggiunto i nuovi compagni in ritiro in Austria. Aveva chiesto ed ottenuto un permesso di due giorni e ora eccolo lì, a Milano, diretto verso la clinica dove sapeva avrebbe trovato Sveva. Non le aveva detto che fosse a Milano, voleva farle una sorpresa. Quei giorni lontano da lei aveva avuto modo di pensare alla loro storia appena nata e aveva deciso che non gli importava se la distanza che li separava era considerevole e che probabilmente non si sarebbero visti più di due volte al mese, lui voleva provarci. Sveva suscitava in lui delle emozioni troppo forti, non poteva e non voleva rinunciare a lei. Il taxi che aveva preso in aeroporto lo lasciò sotto la sua abitazione. Zlatan non salì nemmeno, si diresse in garage; prese la macchina e raggiunse la clinica di Sveva.
Sveva accolse il ritorno a Milano e alla solita routine con grande entusiasmo. Andare a lavoro l'aiutava a tenere la mente impegnata, così poteva accantonare, per un po', i pensieri che giravano sempre intorno a Zlatan. Perché, dannazione, Zlatan le mancava. Quando parlavano al telefono, la sera, sentiva disperatamente il bisogno di accoccolarsi tra le sue braccia di accarezzargli il volto e di sentire le labbra morbide e calde di Zlatan sulle sue. E tutto questo la spaventava a morte. Erano bastati pochi giorni insieme a lui per farle perdere la testa? Come avrebbe fatto una volta ritornata a New York? Uscendo da una stanzetta dove aveva appena visitato un paziente, incontrò il suo collega Sandro. «Ehi, Sveva.» «Sandro. Hai finito il giro di visite?» «Quasi. Tu?» «Sì, io sì. Stavo andando in laboratorio...» «Non ti fermi mai, eh? Non eri venuta qui per riposarti? Lavori più di tutti noi.» Sveva sorrise al collega. Era un illustre cardiologo, molto più grande di lei, e oltre a lavorare in clinica, aveva uno studio privato e prestava servizio anche in ospedale. «Più di te? Non credo» rispose ridendo. «Non so come faccia tua moglie a stare ancora con te, non ci sei mai a casa!» Sandro le rivolse un sorriso. «Mia moglie ama i miei soldi.» Sveva scoppiò a ridere. «Ma smettila! Se non sbaglio lei è un avvocato, giusto? Sai cosa se ne fa dei tuoi soldi! Ne guadagna molti di più.» «Già, infatti. Mi sa che ho sbagliato mestiere.» Proprio mentre Sveva stava per rispondere con una battuta, la porta d'ingresso che dava sul corridoio si aprì e lei si ritrovò a guardare Zlatan che le andava incontro. Zlatan? Sì, era proprio lui. «Ciao Sveva.» «Zlatan...» sorrise, felicissima. Lui le accarezzò un braccio, coperto dal camice. «Quando sei arrivato?» «Adesso.» «Bè, Sveva io vado. Ci vediamo domani» li interruppe Sandro. «Oh, perdonami. Lui è Zlatan. Zlatan, lui è il dottor Gunci.» «Molto piacere» disse Zlatan, stringendo la mano del medico. «Salve, signor Ibrahimovic. Scusatemi se non mi trattengo, ma devo finire il mio giro di visite. Buona serata.» «Ciao Sandro, buona serata anche a te.» Lui strizzò l'occhio a Sveva e andò via. Rimasti soli, Sveva condusse Zlatan nel suo ufficio, troppo emozionata per esprimere quello che stava provando. Zlatan entrò e lei chiuse la porta. Lui rimase al centro della stanza, voleva abbracciarla e baciarla ma non mosse neanche un muscolo. Sveva lo guardava e scuoteva piano la testa, appoggiata di schiena alla porta, ancora incredula. Fu lei la prima a muoversi, gli si avvicinò e lo abbracciò. Il suo profumo le solleticò le narici e le sue braccia forti la strinsero immediatamente. Con il volto sul suo petto riusciva a sentire il cuore di Zlatan battere fortissimo, a ritmo col suo. Alzò il volto per guardarlo negli occhi e Zlatan lo racchiuse tra le mani. Le sorrise felice mentre le sfiorava il labbro con il pollice. Lentamente si chinò e sfiorò le labbra con le sue. Sveva chiuse gli occhi e accolse quel dolce bacio. «Mi sei mancata. Mi sei mancata tanto» le sussurrò Zlatan quando si staccarono. «Anche tu.» «Stasera ti porto a cena fuori.» «Ma tu non dovevi essere in ritiro?» «Ho chiesto un permesso. Per vederti. E per salutare i ragazzi.» «Loro sono in ritiro, adesso...» «Lo so, domani andrò a Milanello.» «Quanti giorni resti?» Zlatan le diede un altro bacio. «Domani sera parto.» «Domani? Di già?» «Di già... però tra qualche giorno torniamo a Parigi e potrai venire a trovarmi...» Sveva sorrise. «Okay, vedremo.» «Vedremo? Vuoi farmi morire, ho capito.» «Non mi sembra che tu ti sia annoiato a Parigi.» Zlatan rise. «Ti riferisci ad Annette? È la seconda volta che tiri fuori l'argomento. Non sarai mica gelosa?» «Gelosa? Io? Ma per favore!» «Bene. Hai finito qui?» «Sì, però devo passare a casa a cambiarmi.» «No.» «No?» «No, Sveva. Se andiamo a casa adesso rischieremmo di non uscire più.» Lei rise e gli accarezzò il volto. «Non sarebbe male, però.» «Se è quello che vuoi...» «Hai già prenotato?» «Sì» «Oh, bè... sarebbe da maleducati se non ci presentassimo...» «Chiamo subito e disdico.» Sveva gli diede un bacio. «No, andiamo a cena. Ti prometto che faccio subito a casa.» Zlatan sospirò e la lasciò andare. «E va bene. Come vuoi.»
Usciti dalla clinica, ognuno prese la propria macchina. Zlatan non andò da Sveva, ne approfittò per passare a prendere un po' di indumenti nel suo appartamento e la raggiunse quando era già pronta. Però entrambi non seppero resistere e finirono per fare l'amore in salotto, sul divano. Zlatan l'abbracciò forte e la riempì di baci, quando ebbero finito. «Sono contento di passare un po' di tempo con te. Io... sto veramente bene quando stiamo insieme. Volevo solamente dirtelo. Volevo dirti che non mi importa se siamo lontani, io voglio provarci.» Sveva rimase qualche secondo in silenzio, persa nel suo sguardo. «Zlatan» gli diede un bacio carico di passione. Le mancarono le parole ma lui capì che anche Sveva provava lo stesso per lui. Fecero di nuovo l'amore, questa volta lentamente, gustandosi ogni singolo respiro, ogni singolo sguardo. Quella notte era solo per loro due. Per i loro baci e per le loro carezze. Il resto poteva attendere.
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danzameccanica · 8 years
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Dopo il successo di The Principle of Evil Made Flesh i Cradle of Filth hanno iniziato a scalare le vette della popolarità del metal estremo, grazie alla massiccia presenza delle tastiere e della creazione di un immaginario gothic ma spinto verso il vampirismo e verso la letteratura inglese del XIX secolo. Certo, la loro iconografia e il loro modo di comporre – teatrale, eccessivo, barocco – riusciva a creare ambientazioni e suggestioni gotiche ben più impressionanti e vivide rispetto ai connazionali Anathema o Paradise Lost. Visto che la Cacophonous li teneva al guinzaglio per una seconda release, Dani e soci hanno sfornato Vempire – Dark Faerytales in Phallustein raffinando le sonorità rispetto al debut, potenziandole e puntando tutto sull’evocazione mistica di scenari cimiteriali e decadenti.
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Vempire è un EP che fu spacciato subito per un secondo album ma aveva pochi brani nel suo pallottoliere, anche se lunghi e articolati come non mai. Anomalo il primo intro "Ebony Dressed for Sunset" che lancia l’ascoltatore verso "The Forest Whispers my Name", rielaborata in versione più aggressiva e compatta rispetto alla precedente versione presente sul debut. "Queen of Winter, Throned" è il fulcro più importante dell’EP: una traccia lunghissima (10 minuti), progressiva e dinamica come un cortometraggio. Le linee vocali di Dani passano continuamente da un registro all’altro, dal narrativo al growl atmosferico allo screaming più assassino; Sarah Jezebel Deva fa da controcanto in questo teatro della crudeltà. Memorabile l’interludio subito prima dell’introduzione, citando “"oh listen to them, the children of the night, what sweet music they make” dal Dracula di Bram Stoker e da "A Dream of Wolves in the Snow"nell’album precedente. Dopo una notevole "Nocturnal Supremacy" questo secondo opus si conlude con la ferocissima "The Rape and Ruin of the Angels", uno dei brani più aggressivi in assoluto di tutta la discografia dei Cradle, con riff e soluzioni di composizione affini al successivo Dusk and Her Embrace e un interludio tanto simile a "Antikrist" dei Dimmu Borgir. La cosa particolare dei Cradle of Filth è che da sempre sono riusciti a rielaborare un certo tipo di heavy metal, della NWOBHM, in chiave extreme; quasi tutti i riff di Vempire sembrano cavalcate alla Iron Maiden velocizzate e arricchite di tremolo. Il doppio pedale ossessivo di Nick Barker, le voci narranti, i synth funerei riescono a creare una dimensione cinematografica davvero inedita per l’epoca, senza mancare di crudeltà, vampirismo ed erotismo: caratteristiche che diventeranno da questo momento in poi indispensabili nell’iconografia dei Cradle of Filth. Testi magistrali e poesie composte come nel secolo scorso sono solo i dettagli che vanno ad arricchire ancora di più un lavoro di artigianato già ricco e complesso, fatto di interludi erotici e saffici, di ispirazioni cavalleresche; un gioco fatto di richiami e ricalchi che hanno a che fare col gotico e decadente, descrivendo un mondo di arazzi, di narcisismo, romanticismo e omicidio (colonna sonora perfetta per i Castlevania che uscivano in quegli anni).
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seoul-italybts · 11 years
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[✎ TESTO ♫ ITA] 2 Cool 4 Skool - BTS⠸ ❛ Skit : Circle Room Talk ❜⠸ 12.06.13
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[✎ TESTO ♫ ITA] BTS
❛ Skit : Circle Room Talk ❜
⟭⟬ Sketch : Chiacchiere in Cerchio ⟭⟬
__💿2 Cool 4 Skool , 12. 06. 2013
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SUGA: Quel periodo era pazzesco, credetemi
JungKook: È ciò che ho sentito dire anche io
SUGA: “Fly” [degli Epik High] era così...
RM: Il video musicale era fantastico
SUGA: La camicia bianca con la cravatta rossa, avete idea di quanto fossi in fissa con quel look, quando ero alle medie, grazie a quel video?
Jimin: Ah, però non-
V: Non ti si addice, hyung, però..?
Jin: Hey, la campanella – andiamo!
J-Hope: Ah, perché menzionare la campanella, oggi saltiamo [lezione]
Jimin: Perché fai così? Dài!
V: Ah, proprio quando si stava creando una bella atmosfera!
SUGA / J-Hope: Saltiamo, possiamo tagliare!
V: Io non ho intenzione di andare!
SUGA: Beh, e quindi? Rap Mon, continua con ciò che stavi dicendo degli Epik High!
RM: Sì. Quindi, non appena ho sentito quella traccia, ho iniziato a rappare. Cioè, letteralmente, con “Fly” mi sembrava di volare!
SUGA: Anche questo vostro Suga-nim ha iniziato a rappare dopo aver ascoltato quel brano ~
RM: Proprio nello stesso modo. È stato così per tutti, sul serio!
SUGA: Ad ogni modo, in quel periodo andava così per tutti ~
RM: E mentre noi ascoltavamo “Fly”, che cosa faceva il nostro Hope-y Hope?
J-Hope: A differenza dei nostri rapper, io andavo matto per il ballo!
Jimin: Ovviamente ~
J-Hope / RM: Nato col ballo nel sangue-
J-Hope: Sono nato per essere un ballerino. Scommetto che era lo stesso anche per Jimin!
Jimin: Ovvio che sì. C'è nessun altro, tra noi, che sognava di imparare la danza classica?
RM / J-Hope / V: Nessuno!
V: No, nessuno, (*ironico) va via!
RM: Quell'istante di silenzio [dopo la tua domanda] non ti ha detto nulla?
Jimin: Nemmeno uno di voi?
RM: Non sapevamo bene come risponderti
Jimin: Sì ma è stato proprio solo un istante di silenzio
J-Hope: E Taehyung, qual era il tuo sogno?
V: Ho studiato il sassofono per tre anni
J-Hope: E perché non lo suoni più?
JungKook: Il sassofono?
V: Ah... Perché mi fa(ceva) male la bocca
SUGA: Ah, perché ti fa(ceva) male la bocca? Aww.. ti fa(ceva) tanto male?
RM: Suoni molto falso, lo sai, sì?
V: Sì, perché mi fa(ceva) male la bocca
SUGA: Doveva farti proprio tanto male (*sarcastico)
Jimin: (*ironico) Hai una bocca incredibile
RM: Mi fa male il cuore [*a sentire questa battuta]
J-Hope: E il nostro Jin hyung? Qual era il tuo sogno?
Jin: Io? Beh, il mio sogno era vivere come mio padre: uscire di casa alle 7 del mattino e rientrare alle 6 di sera [dopo lavoro] e mangiare la cena preparata da mia moglie
J-Hope: Oh, davvero il massimo ~
V: Wow, sul serio, è-
RM: Sì, anche io. C'è stato un periodo [della mia vita] in cui pensavo quello fosse il massimo possibile.
SUGA: Beh, a me sembra questo [*fare musica / stare insieme] il massimo
RM: Non l'hip-hop o cose simili
Jimin: Incredibile
RM: A cosa serve l'hip-hop, quando quello [*una vita da impiegato regolare] è il massimo [che si possa desiderare]?
Jimin: Ma non puoi disfarti dell'hip-hop così, hyung!
SUGA: L'ha buttato sotto il tram senza esitazioni!
RM: Hey, così è come se insultaste mio padre! [*per converso, dicendogli di non svalutare l'hip-hop]
Jimin: Perché te ne stai disfando così?
RM: Hey, no! Non insultate mio padre!
SUGA: JungKook, qual era il tuo sogno?
JungKook: Io? Ah... Non me lo ricordo...
Insegnante: Razza di ragazzacci, cosa pensate di fare? Non andate a lezione?!
RM / SUGA / V: Ah, quanto urla!
Insegnante: Ah, dovrei veramente fare qualcosa, sciogliere questo club. Razza di impertinenti!
Jimin / J-Hope: Stiamo andando [a lezione]
Insegnante:Andate!
BTS: Ora andiamo, ora andiamo! / Ci scusi ~ / Sì signore! / D'accordo
Jin: Visto? Ve l'avevo detto che dovevamo andare!
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS | eng: © BTS_Trans⠸
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14 novembre 2022
Mia madre da sabato sta con il gesso, e mo diventa tutto un problema. Quando sto io a casa posso aiutare ma per il resto mi sa che deve sbrigarsela mia sorella. Mio padre è abbastanza inutile.
La situazione con ile si è calmata ed è quasi tornata come prima, anche se abbiamo solo evitato di parlare direttamente del fatto. Ora scherziamo e collaboriamo come se non fosse successo nulla, sabato sono anche andata a casa sua a finire le prime tavole di urbanistica e sono rimasta a pranzo da lei e ho fatto le pause anche con Davide e Stella. Niente fuori posto.
Anzi ora sia Rambo che ile hanno ripreso a sfottermi per la storia dei protetti, solo che adesso si stanno proprio divertendo perché siamo arrivati al punto in cui Daniele scrive sul gruppo e quei due dicono ‘rispondi all’amore tuo’. Già mi immagino che figura devo fare se per caso si fanno sfuggire sta cosa con lui, il disagio. Con Daniele va tutto bene, il giovedì sera prima che ile tornasse il giorno dopo in auletta mi ha accompagnato in stazione anche se poteva prendere l’autobus e dato che eravamo arrivati troppo presto mi ha offerto un gelato e ci siamo seduti ai tavoli a mangiarlo. Io adoro mangiare gelati col freddo, qui si è preso 10+ punti bonus. Poi mi ha lasciato al binario e mi ha comunque fatto compagnia via messaggi dato che il mio treno ha deciso di fare 55’ di ritardo. Ora è una cosa che facciamo spesso, ci scriviamo mentre stiamo in treno per tenerci compagnia quando stanno ritardi (aka sempre).
L’altra sera, dopo revisione, mi chiese di mandargli le tavole e quando tornai a casa lo feci. Poi, dato che stavamo un po’ tutti fusi dallo stress, mi scrive ‘io ti voglio bene davvero… ma mi hai inviato il file sbagliato’ (lasciando perdere il piccolo dettaglio che ha ignorato il titolo della mail e non si è accorto che gli ho mandato ciò che aveva chiesto più altro, mo sta iniziando a fare così, a scrivere ti voglio bene, a mandare cuori a caso, oh ragazzo calma, che stavolta sto tenendo a bada i miei film mentali molto discretamente) (se mai Rambo o ile capitano con il mio cell e la chat con lui aperta non conoscerò più pace). Venerdì scorso venne dopo pranzo in auletta e ile e Rambo se ne stavamo andando, io volevo rimanere un’altro po’ perché a casa faccio davvero poco. Quindi rimanemmo noi due, e dopo la tragedia dei pc rubati dall’auletta accanto la nostra, lo accompagno in stazione sul suo binario e scopriamo che gli hanno soppresso i treni per sciopero. Al che, mentre mi lascia al mio binario, cerca gli autobus. Poi parliamo un altro po’ e ci salutiamo. Quando sto per arrivare a casa mo scorce dicendo che anche alla fermata degli autobus c’è l’avviso dello sciopero, e quindi non parte niente. La sua unica soluzione è tornare in stazione e prendere l’ultimo treno che sta dopo 3 ore. Io gli dico che mi sento in colpa ad averlo lasciato lì, dato che i miei treni erano ok avrei potuto fargli compagnia e lui subito mi rassicura ma chiude li il discorso. Ieri sera poi ci aggiorniamo sul punto della situazione e io gli dico che ho finito un prospetto e lui mi ricorda che quello lo aveva preso lui nel suo file per farlo. Io gli dico che avevo visto solo l’edifico prima e non l’ho fatto apposta a fregargli il lavoro. E da qua inizia a sfottermi dicendo ‘se se come devi dire’ ‘non mi hai mandato neanche le foto delle frittelle’ ‘i fatti parlano’ e cose del genere, in più ‘mi hai lasciato nella solitudine della fredda stazione’. Vabbè ieri si è dato alla pazza gioia insomma, è diventato uno sport nazionale prendermi in giro qua. La storia delle frittelle continua perché poi voleva che minimo adesso le portavo, e prima gli dico ok, poi cambia discorso dicendo che ha trovato un file utile per urbanistica ed evidentemente lo liquido abbastanza in fretta perché mi dice pure ‘quanto entusiasmo, oggi mi congeli’ e ‘bè a domani, non ti scordare le frittelle’ ‘cuore’ (lui non è tipo da mandare emoji di cuore, questa cosa mi urta, perché non so come prenderla). Poi vabbè le frittelle erano finite e lui stamattina non trova il fornellino da portare in auletta, non s’ha da fare.
Oggi per compensare gli porto un libro che può prenderne in prestito, e verso natale gli chiederò di prestarmi i libri su Camelot, cosa che non ho mai sentito nessuno leggere, purtroppo devo dargli altri 10+ punti bonus per questo (se poi non vuole prestarmeli, perderà tutto). Mente ad ile ho portato le luci di Natale da appendere in auletta e alla pausa pranzo lo facciamo 🧡.
[later]
Il karma mi sta dicendo qualcosa oppure l’universo si diverte a inviare sconosciuti sulla terra con il solo compito di tormentarmi. Una signora straniera al banco dei piatti pronti al famila vicino l’uni, appena dopo ho ordinato, fa per chiedere lei quando Daniele parla prima facendole capire che stavamo facendo un ordine insieme e lei come reagisce? Mi guarda e fa a chi stava con lei ‘sta con il marito’ a me!! My brother in christ, no bastano quei due la mattina, no, adesso devo sentirmi queste cose anche da altri mentre stiamo in giro con lui. E lui cosa risponde alla signora? ‘Non ancora’ ashdhsja cosa non ancora?? *sigh intensified* questa situation sembra uscita da un kdrama. Come se non bastasse quando torniamo in auletta racconta questo fatto agli altri e ile subito ‘ io l’ho detto dal primo momento che secondo me nasce qualcosa tra voi’ o qualcosa di equamente imbarazzante a cui abbiamo riso e basta.
Alla fine gli ho prestato il libro ma mi sa che pensa sia un romanzo, aka gli devo rispiegare bene il fatto.
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Due video...ultimo mobile rotto a martellate....montagna di vestiti 4 su 5 andranno buttati MA PRIMA STRAPPATI probabile solo Cappelli buoni vanno MIA collezzione in cantina...è un grosso danno monetario....avete idea se per sfiga Dio ascolta me più di voi che vi capita a settembre.... eheheheh TE LO DO IO HALLOWEEN te lo do io capodanno (metti in una cena a settembre) ...e mica È colpa mia se prima di agire non pensate a conseguenze.... sono solo caxxi vostri ...io prima crepo e prima crepano tutti gli altri....VOI SIETE ATTACCATI a sto basso mondo... io zero ...ma siccome odiate gloria altrui invidiate arrivate perfino a credere di modificare animali castrati sterilizzati (canzone mia Pettegolezzi) e di poter giudicare ricchi o povero a posto di Dio ma inferno pieno di ricchi avari e di poveri invidiosi è paradiso pochi ricchi generosity donare senza pubblicità e poveri che accettare destino bene o male...somo solo caxxi vostri...io comunque Vada VINCO SEMPRE....la notte della taranta è sterco di satana come tutta Lecce....oh che notizia al tg1 11 regioni allerta meteo grandine etc... beh se lo saranno meritato estate peccati si decuplicano.....caldo vi da alla testa...a me ste zozze correre per finta coi pantaloncini fanno SCHIFO...oggi io e lello siam dovuti andar via perché tre streghe di fronte a noi apposta si toccano e fanno finto sport ...piegate e cose da far palestra o a casa no a parco ..e andrea mi ha raccontato di una vecchia si masturbava sopra al volcano del Ruffini e una altra tutta nuda col camice del repartino e poi io mi devo beccare vigili che mi minacciato e controllano cosa scrivo su social ma quello è lavoro di DIGOS che rispetto perché grazie a loro non c'è comunismo in Italia...ma vuoi vedere che stanno comunisti pure tra digos...no...né sarei talmente deluso che il giorno dopo cesserebbe ogni forma di vita ...se ci sono CACCIATELI... stasera avro' finito lavoretti e 1 parete da imbiancare INGRESSO e 1 cucina e spero qualche buon film alla faccia di ogni ateo fallito umano inutile.... (at Don Vito's Cats Bar Home) https://www.instagram.com/p/ChzWuRejgj6/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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beppebort · 2 years
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PAOLO VI
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ANGELUS DOMINI
Domenica, 4 luglio 1976
Fra i tanti motivi che stimolano oggi la nostra preghiera uno vi è che ne sollecita l’urgenza ed il fervore; ed è il motivo della siccità, che colpisce non solo le regioni settentrionali di questo Paese, ma inaridisce altresì in misura insolita e tremenda Nazioni intere dell’Europa del Nord, e di altre parti del mondo, con danni incalcolabili all’agricoltura e agli allevamenti, e con pericoli anche per le condizioni sanitarie ed economiche delle popolazioni. Calamità grave e che non ha altro rimedio per ora se non nella economia del consumo dell’acqua e nella più calcolata distribuzione delle risorse idriche.
Che cosa si può fare? Vi è certo chi pensa e cerca di provvedere a questo enorme malanno. E Dio benedica la saggezza di questi esperti operatori. Ma poi, noi, noi credenti nella divina Provvidenza e nella efficacia della preghiera, noi non potremo, anzi non dovremo forse fare ricorso a quel Dio, Padre nostro, che domina anche le leggi inesorabili della natura, affinché risolva in vantaggio, e presto, dell’umanità, e degli animali stessi, questa sventura meteorologica? Egli lo può; e forse attende l’umiltà e la fede d’una nostra filiale invocazione per restituire l’equilibrio alle stagioni, fecondità alla terra, fluidità ai fiumi, refrigerio alla sete dei viventi.
Preghiamo dunque oggi, e domani se ancora è necessario, affinché l’acqua desiderata riprenda a scorrere benefica e pacifica sul suolo inaridito e nell’alveo essiccato dei suoi corsi naturali e artificiali.
Oh! l’acqua, terribile, se nemica; provvida e benedetta, se amica! Si rivolga ad essa, creatura di Dio, la nostra apostrofe, con la voce di Ambrogio, cantata nell’amministrazione del battesimo: O acqua, «sii benedetta per il Signore nostro Gesù Cristo, Figlio del Dio vivente, che in Cana di Galilea ti trasformò mirabilmente in vino, che camminò sulle tue onde, che in te si immerse, in te fu battezzato da Giovanni.. . acqua sorgente di vita, che Egli lasciò scaturire dal suo fianco insieme col suo sangue, per comandare infine ai suoi discepoli: andate e portate il Vangelo a tutte le genti e battezzatele. . . Sii benedetta per l’efficacia dello Spirito Santo...».
Un’evocazione liturgica, sì, dove l’elemento sensibile e materiale assurge a strumento e a simbolo di misteri spirituali; la quale evocazione, mentre accresce in noi il valore e la stima di questa meravigliosa creatura terrena, che è l’acqua buona e pura, ce ne accresce ora il desiderio e la speranza, e vi associa l’inalienabile ricordo dei nostri trascendenti destini.
Maria ci ottenga la pioggia dell’acqua e della grazia; preghiamo.
UNA PREGHIERA PER LA PIOGGIA
Dio, nostro Padre, Signore del cielo e della terra (Matth. 11, 25),
tu sei per noi esistenza, energia e vita (Act. 17, 28).
Tu hai creato l’uomo a tua immagine (Gen. 1. 27-28)
perché con il suo lavoro faccia fruttificare
le ricchezze della terra
collaborando così alla tua creazione.
Siamo consapevoli della nostra miseria e debolezza:
nulla possiamo senza di te (Cfr. Io. 15).
Tu, Padre buono, che su tutti fai brillare il tuo sole (Matth. 5, 45)
e cadere la pioggia,
abbi compassione di quanti soffrono duramente
per la siccità che ci ha colpito in questo giorni.
Ascolta con bontà le preghiere a te rivolte
fiduciosamente dalla tua Chiesa (Luc. 4, 25),
come esaudisti le suppliche del profeta Elia (1 Reg. 17, 1),
che intercedeva in favore del tuo popolo (Iac. 5, 17-18).
Fa’ scendere dal cielo sopra la terra arida
la pioggia sospirata,
perché rinascano i frutti (Ibid. 5, 18)
e siano salvi uomini e animali (Ps. 35, 7).
Che la pioggia sia per noi il segno
della tua grazia e benedizione:
così, riconfortati dalla tua misericordia (Cfr. Is. 55, 10-11),
ti renderemo grazie per ogni dono della terra e del cielo,
con cui il tuo Spirito soddisfa la nostra sete (Io. 7, 38-39).
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, che ci ha rivelato il tuo amore,
sorgente d’acqua viva zampillante per la vita eterna (Ibid. 4, 14).
Amen.
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kon-igi · 2 years
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La scorsa settimana ho inviato un ask disperato. Avevo bisogno di sfogarmi... Ma adesso vorrei chiedere scusa. Non è giusto riversare i miei problemi su un gentile sconosciuto perché ho troppa paura di farlo con chi mi conosce, mostrandomi debole. Non sto molto meglio, ma forse sono più consapevole. L'abbraccio forte doc.
Oh... sono andato a guardare e credo sia questo
Anonimo ha chiesto:
Ciao doc. Non so cosa sia successo dentro la mia testa. Sono diventata una persona ansiosa, vulnerabile, vado in pezzi per nulla. Ogni tanto ritorno a quando ricoveravamo i Covid nella stanzetta delle urgenze perché i letti erano finiti. Da un anno ho cambiato lavoro per, in teoria, dedicarmi di più alla mia vita, ma sono stata oberata di responsabilità senza ricevere affiancamento, in carenza cronica di personale cui io stessa devo sopperire. Cerchiamo un figlio e siamo finiti in un percorso di pma perché nonostante sia giovane sono già quasi in menopausa. Per mesi non ho dormito. La mattina mi alzavo e osservavo con la nausea la tazza di caffè, prima di un'altra giornata di almeno 10 ore di lavoro annaspando per fare tutto. In estate ho iniziato la psicoterapia e sembrava andare un po' meglio, poi basta un trigger qualsiasi e mi ritrovo incapace di concentrarmi, senza lucidità, con il cuore il gola e la nausea e una paura folle di non so cosa. Sono l'ombra della persona forte e instancabile che ero. Ho un appuntamento al csm e ho paura di ritrovarmi a dipendere da un farmaco. Come si fa ad andare avanti senza fare altri dieci passi indietro? Sono preoccupata di restare debole, ingabbiata dall'ansia, e diventare un peso perfino per mio marito, che si stanchi di me.
Intanto mi spiace di non aver letto prima ma sto usando tumblr in modo diverso da prima (forse perché molto sono cambiato anch’io) e ultimamente tendo a rimuginare in modo analogico prima di proporre il mio pensiero in modo digitale.
Uno dei motivi per cui in questi due anni tendevo a mandare un messaggio rassicurante sia per ciò che riguardava il lato squisitamente medico della pandemia sia per quello, permettimi il termine, psico-sociale è proprio perché temevo, anzi, sapevo che a molti, tanti (me compreso) sarebbe successo quello che mi hai raccontato.
(insisto a infilarmi dentro al discorso malessere solo per dirti che ti capisco in modo non solo ‘accademico’, non certo per lagnarmi)
Sempre per scomodare l’etologia, ogni essere vivente spende l'intera sua vita contrapponendo un costante livello di attenzione agli stressori esterni e questo ci ha permesso di evolverci nelle creature specializzate e ‘civilizzate’ che siamo ora... ma se una volta il pericolo era ‘tangibile’ (predatori, carestie etc), oggi viviamo sospesi in un benessere apparente che forse ha allontanato il rischio di essere assaltati da un bestio feroce o di morire di fame ma in cui il nostro cervello animale continua a stare all’erta e a mandarci segnali di allarme codificando stressori perlopiù ‘innocui’ in vere e proprie minacce di morte.
Se esaminiamo razionalmente ogni nostra singola preoccupazione, ci rendiamo conto che questo senso di ansia potrebbe essere ridimensionato notevolmente ma la nostra psiche (che è il costrutto intangibile che si innesta sul cervello organico, in gran parte animale) ci risponde COL CAZZO CHE MI CALMO!
Capiscimi... non sto ridimensionando la tua angoscia né insinuo che tu debba ritrovare il senso delle proporzioni (in passato l’ho detto ad alcuni che davvero frignavano per il gusto di autocompatirsi) ma anzi capisco e sento perfettamente quello che stai vivendo.
Se la quercia forte si spezza nella tempesta, il giunco che si piega non soffre certo meno.
È così che si va avanti in tutti i quei periodi che sembrano esserci mandati contro per buttarci a terra e farci mai più rialzare: ogni volta ti sembra che un pezzo di te ti sia strappato insieme al colore delle cose ma ti posso assicurare che i colori del mondo sono ancora là fuori e hanno la stessa brillantezza del tuo ultimo ricordo felice, quando il caffè era caldo e fragrante e lo bevevi pensando a quanto piena di gioiosa novità sarebbe stata il resto della tua vita.
Forse sto scrivendo a te per dare forza a me stesso e quindi non solo ti dico che non sento la minima traccia di debolezza nella tua ‘richiesta di aiuto’ ma intravedo, anzi, la brace di una forza vitale che ha solo bisogno di essere soffiata per tornare a splendere ed essere luminosa luce per per te e per le persone a cui vuoi bene.
Ti abbraccio a mia volta e... ci vediamo in quella luce.
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autolesionistra · 3 years
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"To', sei il figlio di Joe Davis, vero?" "Sì," annuiva il conducente. "E com'è che ti sei messo a fare questo lavoro, a danno dei tuoi?" "Tre dollari al giorno. Non ne potevo più, sgobbare tutto il giorno per un tozzo di pane. Ho moglie e bambini e si deve pur mangiare. Tre dollari al giorno, e tutti i giorni..." "Già, ma pei tuoi tre dollari al giorno quindici o venti famiglie non hanno neppure il pane. Un centinaio di persone sul lastrico, vagabonde, pei tuoi tre dollari al giorno. Ti pare giusto?" "Come posso pensare agli altri! Io penso ai bambini miei. Tre dollari al giorno, tutti i giorni. I tempi cambiano, caro voi, non ve n'accorgete? La terra non rende più al giorno d'oggi, a meno che se n'abbia duemila, cinquemila, diecimila acri, e la trattrice. Ai pesci piccoli come noi non rende più. Non vi dà retta nessuno, oggi, se non siete un industriale d'automobili o la società telefonica. Eh, oggi è così, non c'è niente da fare. Provate anche voi a fare tre dollari al giorno, in qualche altro posto. E' l'unica." "E' proprio buffo," rifletteva il mezzadro. "Se uno possiede un pezzettino di terra, egli è tutt'uno con la sua terra, ne è parte integrante. Se la terra che possiede può girarsela tutta e toccarla e causargli preoccupazioni se il tempo si mette al brutto e farlo felice quando arriva la pioggia, pure egli è tutt'uno con la sua terra e insomma si sente un signore per il fatto che quella terra è sua. E anche se l'annata non è buona, si sente un signore lo stesso. E' così." "Ma prendete ora," proseguiva il mezzadro, "uno che abbia una proprietà che non vede neanche, o perché non riesce a trovare il tempo di andarla a vedere o perché non può andarci a risiedere, ecco che allora quell'uomo è schiavo della sua proprietà. Non può fare né pensare quello che vorrebbe. La proprietà è il vero padrone, è più forte dell'uomo. E lui si sente un poveraccio, non un signore. Solo i suoi possedimenti sono importanti mentre lui ne è solo lo schiavo. Non è vero anche questo?" Il conducente scartocciava i formaggini, buttava via la stagnola e continuava a mangiucchiare. "Son cambiati i tempi, non lo vedete? A ragionar così, i marmocchi restano a pancia vuota. Fatevi i vostri tre dollari al giorno, e pensate a sfamare i bambini vostri. Quelli degli altri non vi riguardano. Continuate pure a ragionare così e vedrete che non li farete mai tre dollari al giorno. Non troverete nessuno che ve li darà, fintanto che continuerete a preoccuparvi di tutto fuorché di quei tre dollari al giorno." "Un centinaio di creature sul lastrico pei tuoi tre dollari al giorno. Ma mi dici dove s'ha da andare?" "Ora che mi viene in mente," diceva il conducente, "sbrigatevi a sgombrare, sapete. Oggi stesso comincio a passarvi sull'aia." "Il pozzo me l'hai già distrutto stamattina." "Eh, lo so; dovevo tener la linea retta. E per la stessa ragione oggi devo passarvi sull'aia. Bisogna andare diritti. Oh, sentite, visto che conoscete Joe Davis, il mio vecchio, ho l'ordine, se ho da fare con una famiglia che non vuol sgombrare, ho l'ordine di non aver riguardi nemmeno per la casa, v'avverto. Son baracche di legno che basta toccarle, con la trattrice, per mandarle all'aria. Ci danno perfino un premio, in questi casi: due dollari di supplemento. Dei miei bambini, il più piccolo non ha ancora mai posseduto un paio di scarpe." "La casa? Ma l'ho fabbricata io con le mie mani. Io l'ho costruita, usando dei vecchi chiodi per fissare le tavole, legando i travetti alle longherine con del di ferro da imballaggio. E' mia. Provati a toccarla... Sto dietro alle finestre col fucile. Fa' tanto di avvicinarti e t'ammazzo come un cane." "Ma non son io, io non posso far niente, io perdo il posto se non eseguo gli ordini. Del resto, cosa credete di risolvere ammazzando me? Vi impiccheranno, certo, ma prima ancora d'impiccarvi ne manderanno un altro qui, con la trattrice, a buttarvi giù la casa. Come vedete, è inutile ammazzare me." "Vedo," mormorava il mezzadro. "Ma questi ordini chi te li dà? Vuol dire che andrò a scovare lui. E' lui che ammazzo." "Non volete proprio capire: anche lui riceve degli ordini dalla banca. La banca gli dice: Sbatti fuori quella gente o ci rimetti il posto." "Ma ci sarà pure un presidente, una direzione; io prendo il fucile e vado alla banca a fare una carneficina." Diceva il conducente: "Anche la banca, da quello che so io, riceve ordini, dall'Est. Gli ordini dicono: O ci mostrate degli utili, o vi mettiamo in liquidazione." "Da chi si deve andare allora? Ci sarà pure un responsabile da far fuori. Io non ho nessuna intenzione di crepare di fame senza ammazzare chi mi assassina." "Non so cosa dirvi. Forse non esiste un responsabile da poter far fuori. Forse non ci sono neppure degli uomini a capo della faccenda. Probabile che, come dite voi, responsabile di tutto è la proprietà. Comunque, io v'ho detto i miei ordini." "Devo pensarci," diceva il mezzadro, "tutti noi dobbiamo pensarci. Ci dev'essere un modo per risolvere questa faccenda! Non è come il fulmine, come il terremoto; è un sistema che l'ha fatto qualcuno, degli uomini come me e te, e dunque si può trovare il modo di correggerlo..."
(da Furore di John Steinbeck, 1939) (ottant’anni e non sentirli)
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der-papero · 3 years
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Andiamo a rubare con Papero - Lezione 9 (parte 1) - Per andare, dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare???
Buongiorno, miei cari Paperdiscepoli, si torna a parlare di Internet, e oggi vediamo come funziona un DNS, e nella successiva seconda parte come incular ... ehm ... come alterare il suo funzionamento per fargli fare quello che vogliamo.
Poiché la lezione di oggi verte su come chiedere informazioni per recarsi in un determinato luogo, chi meglio del Nostro Maestro Supremo può introdurre l'argomento?
Bon, pagato il mio perenne tributo alla divinità napoletana che mi ha permesso di essere quello che sono, andiamo subito sul pezzo che, se ce la facciamo, interrogo pure oggi e, se va bene, boccio anche qualcuno.
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Nota: @belinde aveva già affrontato l'argomento con una simpatica storia che potete leggere qui: https://belinde.tumblr.com/post/647396407510220800
Fino a questo momento, parlando di Internet, io ho sempre parlato di indirizzi IP, anche perché quelli sono gli identificativi di ogni dispositivo connesso ad Internet. Ma sapete anche, dall'esperienza quotidiana, che per navigare non è che vi mettete a sparare numeri a lotto, bensì digitate un indirizzo simbolico, facile da ricordare, e il vostro browser si collega poi al server giusto (in teoria, e capirete nella seconda parte perché ho scritto in teoria). Ad esempio, per collegarvi a Tumblr, scrivete www.tumblr.com, e non 192.0.77.40, ovvero il suo reale indirizzo IP, e il browser fa il resto.
Ma come fa il browser a capire che a www.tumblr.com corrisponde 192.0.77.40? Venite con me!
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Usando una delle mie famose metafore, supponiamo che il Rag. Fantozzi stia cercando l'indirizzo della Contessa Serbelloni-Mazzanti-Viendalmare.
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Cammina per strada e all'improvviso incrocia il Rag. Filini.
"Scusi, Filini, sa dirmi dove abita la Contessa Serbelloni-Mazzanti-Viendalmare?"
Con quel suo solito fare da tuttologo-che-non-sa-un-cazzo, risponde "no, ragioniere, guardi, non lo so, ma me ne occupo io, sono esperto di queste cose, sa? Non si muova da qua, eh?" - "quindi io non vado?" - "no, non vadi, ragioniere, mi aspetti qui".
Filini si reca in un posto dove c'è un esperto che potrebbe conoscere la contessa. Chiede: "scusi, sa mica dove posso trovare la Contessa Serbelloni-Mazzanti-Viendalmare?". L'esperto, dal forte accento romano e con una panza importante, risponde
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"AO', non ce o so dove sta a Contessa tua, venite tutti qua a rompe li coglioni alla gente onesta e lavoratrice, ma li mortaaaaaci vostri!" - "Mario, ma chi è alla porta?" - "Niente, Teresi', è un altro di quei cornuti che vonno sape' daaaa Contessa. Senti, aaa coso, te voglio aiuta', stamme a senti': conosco un posto dove ce stanno tutti i Viendalmare ... TIE', va' qua, e di' che te manno io, HAI CAPITOOOO???".
Armato di santa pazienza, si dirige in questo altro luogo, bussa e risponde il classico imprenditore della Milano da bere. "Cosa è che vuole? Parli piano e scandito, che ho fatto un casino questa notte al Pirata, 2500 euro di champagne ..." - "Guido, ma chi è alla porta?" - "Ma niente, tesoro, è il classico drogato che rompe i coglioni! Ma cosa vuoi, testa?"
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"Si', chiedo scusa, volevo chiedere se sapeva dirmi dove posso trovare la Contessa Serbelloni-Mazzanti-Viendalmare" - "'scolta, animale, io non ho mica da perdere tempo qua, eh, ho da partire per l'Hotel Cristallo di Cortina. Ma sembri uno simpatico, mi scatta l'approvazione, voglio aiutare un giovane come te! Conosco gente importante, gente giusta, con tanto grano, che sanno tutto riguardo ai Mazzanti-Viendalmare. Vai qui, di' che ti manda il Dogui, risultato ga-ran-ti-to! Oh, rapido, mi raccomando!"
Inizia a preoccuparsi che non ne verrà mai a capo, e si reca nella terza casa, dove trova un signore abbastanza basso, un po' in carne, pochi capelli col riporto. "SIIII?" - "Sì, chiedo scusa, sa per caso dove posso trovare la Contessa Serbelloni-Mazzanti-Viendalmare?" - "OOOO MADONNA BENEDETTA DELL'INCORONETA, tutti qua venite? Chi le ha deto il mio indirizzo?" - "Un certo Dogui"
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"Maleducheti sindacheti maledetti lama carniti bentorneti e bentroveti!" - "Nico', chi è?" - "Ma niente, Addolereta, è un terrone maledetto, che se non se va gli spezzo la noce del chepocollo e gli metto le vertebre a trecollo! Sì che conosco la maledetta disgrazieta Serbelloni-Mazzanti-Viendalmare, la trovi qua, e dille che mi sta sulle pelle" - "In senso epidermico?" - "Noooo di pelle, di rottura di pelle, MI HA ROTTO LE PELLE, VA BENEEEE?????".
Finalmente riesce a tornare dal ragioniere, che l'avevamo lasciato lì per strada ad attendere per tanto tempo, con l'indirizzo della Contessa.
Subito dopo, passa un certo Calboni, e chiede "Scusi, Filini, sa mica dove posso trovare la Contessa Serbelloni-Mazzanti-Viendalmare?" - "Sì, ecco l'indirizzo".
E il ragioniere, sussurrando in preda al disagio, "ma ... ma ... come? scusi, eh, io ho aspettato tutto questo tempo!"
Calboni, mollandogli un pizzicotto: "EEEE BRAVO, PUCCETTOOOO!!!"
Filini: "oooohhhh, insomma, ragioniere, non stia sempre a lamentarsi, eh. E adesso vadi, su, VADI!".
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Trasliamo questo stupendo racconto nel mondo dell'Internette. Premetto che gli indirizzi IP che userò nell’esempio sono inventati di sana pianta.
Nel mondo dei computer, i server che conoscono i vari indirizzi IP e hanno una mappa di quali siano gli indirizzi sulla base dei nomi simbolici vanno sotto il nome di DNS, Domain Name System.
Guardiamo insieme la seguente figura.
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Il Rag. Fantozzi è il nostro PC, sa che vuole andare su www.google.com, ma non conosce l'indirizzo IP corrispondente. Il Rag. Filini è il primo DNS col quale il nostro PC parla, ed è quello del nostro Internet Provider (ISP). Il PC conosce l'indirizzo IP di questo DNS (204.75.1.27), perché gli viene indicato dal nostro gestore quando il nostro router si collega per la prima volta al provider. Ogni DNS possiede nella propria memoria una tabella che, per semplificare la spiegazione, supponiamo vuota in un primo momento.
Quando digitiamo www.google.com nel browser, il nostro PC, come prima azione, chiede al DNS del nostro provider quale sia l'indirizzo IP corrispondente. Il DNS guarda nella propria tabella (in azzurro) e non trova alcuna occorrenza. A questo punto, mette in attesa il nostro PC e si rivolge ad uno dei Root DNS del pianeta. I Root DNS sono un insieme di server che appartengono a vari enti governativi/enti pubblici/grandi corporazioni, dovrebbero essere 13, e che hanno i primi riferimenti verso altri DNS server. Gli indirizzi di questi Root DNS sono noti a tutti, quindi ogni DNS li conosce a priori.
Il DNS del nostro provider, con la richiesta numero 1 (ovvero Filini che si rivolge al romano), chiede di www.google.com al Root DNS, con l’indirizzo 175.10.97.24. Questo cerca www.google.com nella sua tabella, non trova nulla, e risponde "non conosco www.google.com, ma posso venirti incontro e dirti chi conosce gli indirizzi che finiscono in .com". Così restituisce al DNS del provider l'indirizzo del server DNS di tutti gli indirizzi .com, ovvero 15.3.104.9. A questo punto (così come Filini si rivolge al milanese), con la richiesta 2, il DNS del provider si rivolge al secondo server DNS, 15.3.104.9, e chiede nuovamente di www.google.com. Succede la stessa cosa che è capitata prima: cerca nella propria tabella, non trova www.google.com, ma risponde "non conosco www.google.com, ma posso aiutarti, e dirti chi conosce tutti gli indirizzi che finiscono in .google.com", ovvero 75.21.57.4. Infine, con la richiesta 3, il DNS del provider si rivolge a 75.21.57.4 (il pugliese), chiede di www.google.com, questo server DNS cerca nella propria tabella, trova l'indirizzo di www.google.com che corrisponde a 9.3.209.95 e lo restituisce al provider.
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Oltre a restituire l'indirizzo IP, restituisce anche una indicazione di tempo, nell'esempio che ho fatto è pari a 24 ore. In pratica la risposta sarà "sì, conosco l'indirizzo di www.google.com, è pari a 9.3.209.95, e sappi che sarà sempre questo per le prossime 24 ore, quindi puoi fare a meno di richiedermelo fino a domani".
A questo punto, il DNS del nostro provider annota, nella sua tabella interna (azione 4), che a www.google.com corrisponde 9.3.209.95, che l'indirizzo è valido per 24 ore e finalmente, dopo una lunga attesa, comunica l'indirizzo al browser del nostro PC, che potrà finalmente connettersi e scaricare la pagina. L'intervallo temporale per il quale un indirizzo rimane valido si chiama TTL, ovvero Time To Live. La tabella interna di ogni server DNS va sotto il nome di Cache.
Il nostro vicino di casa (Calboni) chiede pochi istanti dopo, allo stesso DNS 204.75.1.27 (perché ha il nostro stesso provider, magari) l'indirizzo di www.google.com. Poiché l'indirizzo è già nella tabella e le 24 ore non sono ancora trascorse, il DNS non dovrà più fare tutto il cinema di chiedere in giro per il pianeta, potrà direttamente rispondere con l'indirizzo giusto, facendoci fare la figura dei puccettoni.
Ecco come tutti gli indirizzi che usate quotidianamente per navigare e connettervi ai vari servizi vengono tradotti in indirizzi IP, grazie al lavoro costante e paziente di migliaia e migliaia di server che hanno in pancia una rubrica più o meno lunga di nomi e indirizzi IP.
Ovviamente, poteva mancare la nostra rottura di coglioni per rompere tutto il giocattolo? CERTO CHE NO, e vedremo come scassare tutto il sistema con una tecnica che va sotto il nome di
DNS Cache Poisoning
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