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#Ross Bonfanti
jordi-gali · 2 years
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ROSS BONFANTI I @rossbonfanti
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sunp3ach · 6 years
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Ross Bonfanti, Angel C699, 2017, Rebecca Hossack Art Gallery
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tsgdenvercolorado · 6 years
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At a loss for what to gift him or her this holiday season?  The Scout Guide Denver brings you local favorites sure to be loved!
1) A lady in red.  You can’t go wrong with this dazzler from Shop Alexis available at Perch Denver.
2) The VIVIA clutch is pure chic perfectly sized to fit all the items needed for a night on the town!//Available at Homebody Denver
3) She wore rings on her fingers and bells on her toes!  We love this Rose Gold Concave Diamond Ring from Tap by Todd Pownell. Available at Metalmark Fine Jewelry, this 18K rose gold ring with inverted diamonds is certain to be a girl’s best friend.           
4) A stunning, must-have piece, the Tall Bird pendant from The Woods Fine Jewelry is a handcrafted brass sparkler “detailed with pave diamonds”.//Available at Lawrence Covell 
5) Ross Bonfanti Horse sculpture available at Visions West Contemporary is for perfect for the child in all of us.  While these whimsical stuffed toys may look like a soft and fluffy, it is actually cast in concrete - a truly unique piece for someone special.
6) Brisk weather is settling in and that means dry skin.  Give the gift of soft skin with Amika Herbal’s Colorado Magic. This home-grown, crafted salve is locally sourced of beewax and perfect to nourish the entire body.//Available at true.a.holistic.boutique
7) Need a gift for a cooking-lover? Molinillo’s salt-mill made of wood and glass with ceramic grinding device is a great addition to any cooking-lover’s repertoire.//Available at Kismet 
8)  Lawrence Covell’s high-end men’s clothing and accessories is your stop for an men’s wardrobe.  Shop the entire look: bit.ly/2zakOO9
9) Stylish LaFont Rectif from Optique of Denver will make him want to wear “his sunglasses at night”.  
10) Appropriately named “Continuation of Love” by Javier Lopez Barbosa, show someone you love this holiday season with an this abstract beauty of art.//Available at Tansey Contemporary
11) A perfect stocking stuffer, the unisex Dasein Perfume combines masculine notes of coastal forest, driftwood bonfire, cardamom tea and wild musk for a wintery aroma fragrance to love.//Available at VERT Beauty
12 ) Does he have a favorite chair?  Or a favorite chair that may need replacing?  He’ll love this “weathered and well-loved French vintage leather club chair purchased in the south of France”//Available from DjUNA 
Winter Skin Worries? Intelligent Elixirs Has Your Answer.
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Skin feeling dry? Looking dull? Intelligent Elixirs (i.e.), is a skin care line of “clean, non-toxic formulations” using “scientifically-proven ingredients to nourish and foster healthy skin”.  Plan your product regimen for healthy, glowing skin all winter, read “How to Have Healthy Winter Skin” featured in The Scout Guide National.
It Came From The Super Volcano
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Visions West Contemporary exhibit, It Came from the Super Volcano, features the work of Travis Walker, Scotty Craighead, Ben Roth, Mike Piggot, Katy Ann Fox, Taryn Boals, Thomas Maker. Featuring imaginative imagery of the modern west, this show will make you look at nature in an surprising new light. Opening reception is Thursday, December 14th, 6:00 –8:00 pm; exhibition continues through January 13th, 2018. 
HAPPY SHOPPING AND TELL THEM SCOUT SENT YOU!
-LISA & CAT
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bluesdoodles · 4 years
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The First Lockdown Festival Music streamed directly to you
The First Lockdown Festival Music streamed directly to you - Sixteen acts from around the world via Facebook Live Episode 1 21st March 2020 album available
All live and direct Here Big shout out to Jason Elliot for co-ordinating this new innovative festival – the first of many to brighten our Saturday’s we hope!
All the musicians playing from [4.30 pm (GMT) Times vary across the regions – until 10 pm (GMT)] are playing for free.
Tonight the first Lockdown Festival organised in a week by Jason Elliot, and Chris Rogers as virtual Stage…
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succedesoloagiacomo · 6 years
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A volte amo la Lucarelli
Selvaggia Lucarelli contro Fedez e Chiara Ferragni
Dopo quella dei poveri ostaggi della Diciotti, il paese si trova a gestire una nuova emergenza umanitaria: gli ostaggi del matrimonio dei Ferragnez. Centocinquanta persone prelevate dalle loro abitazioni, deportate su un aereo in Sicilia, obbligate a posare con dei pupazzi con le fattezze degli sposi e con l’ansia di avere l’espressione giusta pure quando stanno digerendo la cassata al ricevimento, perché se finisci con una faccia di merda abbinato all’hashtag #theFerragnez su Instagram, in questi giorni, ti tocca una gogna che neppure i ladri di patate nel Medioevo.
Ad ogni modo, che le nozze tra i due siano l’evento mediatico dell’anno, è una certezza. E se sottovalutate la portata del fenomeno, vi ricordo che due giorni fa alla festa dell’unità a Torino per Chiamparino c’erano 30 persone, a Noto, sotto il balcone, per i Ferragnez pomicianti, ce n’erano 2000. Più 20 000 000 su Instagram. Segno che la propaganda 2.0 si fa dai balconi come certa vecchia politica, come l’Angelus del papa, come i saluti nei royal wedding. Del resto, che la Ferragni sia un genio della comunicazione non si discute. Lei decide, Fedez esegue. Fedez non è lo sposo. È il suo paggetto quando la accompagna alle feste, il suo migliore amico quando la bacia impacciato, sua mamma quando piange per i discorsi degli amici, la sua terza sorella quando accetta di indossare camicie con “thefarragnez” cucito sul taschino. E infatti si chiamano Ferragnez, mica Fedagni. Manco i nomi hanno amalgamato equamente. È tutto sbilanciato e la bilancia- nonostante i suoi 44 chili scarsi, altro miracolo- pende tutta a favore di Chiara.
Basta guardare la bacheca di Federico-Fedez per capire che lui -nella sua vita- da quando è il naturale prolungamento della fashion blogger più famosa del mondo, non decide più neppure la marca delle sue mutande. Giusto un paio di foto di concerti e poi un tripudio di ritratti di famiglia, bagnetti in piscina col pupo che a 5 mesi ha più primi piani di Kate Moss dal ‘91 a oggi, baci fotografati su letto, scogli e sott’acqua in stile laguna blu, ritratti sulla canoa gonfiabile Supreme col sottotesto “e voi sfigati che galleggiate sui coccodrilli comprati al parcheggio di Chieti scalo”.
Figuriamoci se ha deciso qualcosa di questo matrimonio che già di per sè è un evento ridondante, quasi blasfemo: come i preti sono sposati con Dio, Chiara Ferragni è sposata con i suoi follower. Tant’è che al suo matrimonio c’erano solo loro. Un manciata di amici, nessun famoso, a dimostrazione che nella sua vita e in quella di Fedez, tolto il virtuale, resta poco. O tanto, a seconda dei punti di vista. Intanto, andiamo ad analizzare il matrimonio nei suoi passaggi salienti:
A) l’aereo Alitalia brandizzato “theferragnez”. Il fatto che Fedez e un centinaio di invitati abbiano avuto un gate dedicato, più poggiatesta, snack e minchiate varie tutte sponsorizzate, ha fatto molto irritare Di Maio, il quale vuole vederci chiaro. Gigì, te lo spiego io: dopo lo spot con quel simpaticone di Farinetti, la gente piuttosto che volare Alitalia, saliva sul Tupolev altrimenti detto “bara volante”, per cui investire sul matrimonio di due che insieme hanno 20 milioni di follower e una copertura mediatica che manco le ultime 160 sparate di Salvini su qualunque cosa, mi pare comunque un passo in avanti. Inoltre, sei ministro del lavoro, per cui sappi che questi due producono almeno il 2% del pil nazionale. Infine, che Alitalia sia passata dalle calze coprenti rosse delle hostess a Chiara Ferragni, mi pare una buona notizia pure per la camera della moda.
B ) L’assenza di J-Ax e di Rovazzi, ovvero di coloro che fino a due giorni fa erano colleghi e amici fraterni di Fedez, dimostra che il nuovo assetto della coppia è: “Federì, la prossima che mi levi dalle balle è tua madre. Poi molli X Factor. Poi basta concerti. Poi t’impari a farmi il contouring e t’assumo come truccatore a 1200 euro al mese”.
C) La Ferragni ha scelto Noto come location del matrimonio perché così all’estero la tradurranno con “Famous”, che fa brand. Il sindaco di Noto Corrado Bonfanti ha ingenuamente svelato che il suo regalo agli sposi è un libro sull’architettura barocca di Noto che l’amministrazione ha fatto tradurre dal tedesco. Considerato che l’ultimo libro letto dai due sarà “Capire il mondo-Il mio sussidiario”, direi che sarebbe stato meglio farglielo avere in versione instagram.
D) Sull’altare, lo sposo, di blu vestito, ha fatto un pippone di 10 minuti su quanto con Chiara sia stato bello bruciare le tappe, su quanto a lei abbia rivelato segreti che nessuno sapeva, su quanto loro due funzionino insieme. Lei, di pizzo bianco vestita, ha detto sinteticamente “Non importa quanto io possa viaggiare, sarai sempre la mia casa”. Il che vuole dire: quando torno, fammi trovà sempre il polpettone caldo nel forno e i pigiami stirati con l’appretto.
E) Gli sposi, per le loro festa privata, hanno fatto montare un enorme pannello, alto circa 7 metri, che ha chiuso alla vista l’interno della Loggia del Mercato. Giustamente, non era bello vedere dal vivo quello che facevano, quando si poteva tranquillamente ammirarlo in una delle 150 dirette instagram degli invitati. Gli sceneggiatori di Black Mirror sono già all’opera.
F) La guest star musicale dell’evento dell’anno è stata addirittura Giusy Ferreri, che dopo Roma, Bangkok e le favelas aveva evidentemente bisogno di esibirsi in un posto in cui non si rischi la vita dopo il tramonto, che sia per le buche sul manto stradale o per i proiettili vaganti. La scelta della cantante è chiara: dopo il disastroso tributo ad Aretha Franklin nel giorno della sua scomparsa, Giusy ha optato per un tributo a Fedez per essere sicura di non esser più stonata del cantante a cui intoni i propri omaggi.
G) I Ferragnez, va detto, sono almeno coscienti di esser ricchi sfondati e pertanto, al posto della lista nozze da Supreme, hanno deciso di organizzare una raccolta fondi per aiutare un loro fan bisognoso, come se già non fosse condizione bisognosa d’aiuto essere un fan dei Ferragnez. La generosità degli ospiti ha però stentato a decollare, un po’ come il Tupolev di cui sopra: la raccolta online, fino a ieri sera, aveva fruttato 23.000 euro. Ciò significa che ogni invitato ha donato meno di 150 euro, che con l’inflazione è la paghetta che ti mette in mano la zia Rosy dopo il pranzo. Considerato però che le donazioni sono aperte a tutti e che i Ferragnez contano 20 milioni di follower in due, la media delle donazioni si attesta su un millesimo di euro procapite. Noi poveri, a scuola, quando rompevamo i porcellini per i bambini in Africa raccoglievamo qualcosa in più. Che #Taccagnez.
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plungermusic · 6 years
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Mark the darkness’ retreat with five golden things …
In a rite held since time immemorial (well, 2015) to celebrate the turn of the year, Plunger’s in-house druid sacrifices a vegan chicken kiev and looks for good auguries among its garlicky entrails…
GU-RU debut album
GU-RU have kept Plunger’s appetite whetted with various EPs over the last twelve months, showing a rare taste for stylish proggy-jazzy-inflected dance grooves so with luck there’ll be bags more of that on their first full length release.
Broadstairs Blues Bash
Probably the best ever BBB line-up: if Marcus Bonfanti, Jack Hutchinson and Northsyde weren’t enough there’s also the unholy trinity of separate appearances by Rosco Levee, Mike Ross Band, and Walrus which alone would make the trip worthwhile. And we’ve found a decent place to kip there so no scurrying for trains home. And Plunger will miss it... D’oh!
Du Bellows live album
This truly fantastic band long are overdue for a full-length outing, but there are rumours in the wind of the chance of at least perhaps a live recording maybe in the offing… possibly. Sorry we couldn’t be a bit more vague about that!
Scrambled eggs, spinach, tomato, Lusty Monk honey mustard, basil, swiss cheese on toasted wheatbread
The reason Plunger will miss BBB: while all that music goes down by the coast we’ll be stuffing our faces in an Asheville diner, getting ready for two Umphrey’s McGee shows. [Other breakfast specials are available.]
Walrus album
All good things come to he who waits. And waits. We daren’t say more than that for fear of jinxing it. In fact we’re going to go outside, turn round three times and spit just for having even thought it. Don’t want to tempt the wrath of the thing high atop the thing…
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itfbblog · 7 years
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DIDATTICA ASSISTITA E DSA: QUANDO I LIBRI DIVENTANO ESPERIENZA
di Paola Galifi
“Ho fatto delle foto. Ho fotografato invece di parlare.
Ho fotografato per non dimenticare. Per non smettere di guardare”
 Daniel Pennac
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(*)
Possono i libri, da sempre risorsa della cultura, diventare dei vincoli? Possono costituire un ostacolo insormontabile?
 Durante il percorso scolastico, dal 10 al 25% degli studenti, incontra delle difficoltà nel processo di apprendimento che, in alcuni casi, possono portare all’insuccesso (Stella, 2004). Nel 3% di questi casi, alla base dell’insuccesso scolastico, è presente un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (Consensus Conference,2010).
L’approfondimento delle caratteristiche specifiche dei disturbi dell’apprendimento ha messo in luce, negli ultimi anni, quanto gli strumenti, le modalità e gli stili di apprendimento possano essere molteplici.
Per stile di apprendimento si intende “l’approccio all’apprendimento, il modo tipico e stabile di percepire, elaborare, immagazzinare e recuperare le informazioni” (Mariani, 2000). Lo stile di apprendimento comprende le preferenze ambientali (come i luoghi e i tempi dell'apprendimento) le modalità sensoriali privilegiate (spesso sintetizzate in: visiva, verbale o iconografica, uditiva e cinestetica), gli stili cognitivi (come analitico/globale, sistematico/intuitivo, riflessivo/impulsivo) e i tratti socio-affettivi (come l'introversione e l'estroversione).
Lo stile di apprendimento rimanda quindi alla modalità attraverso cui percepiamo le informazioni e ai canali sensoriali che ci permettono di percepire gli stimoli che provengono dall’esterno. L’accesso alle informazioni è la prima fase, indispensabile, di qualsiasi apprendimento. Ogni persona ha un proprio modo di apprendere e quindi avrà modalità di accesso preferenziali alle informazioni.
Se un normolettore, in genere, riesce a decodificare un'informazione indipendentemente dal canale sensoriale d'entrata, uno studente con DSA, invece, fatica a imparare solo tramite il canale visivo-verbale basato sulla letto-scrittura (canale, tra l’altro, privilegiato a scuola).
Solitamente gli studenti con DSA processano, invece, molto bene le informazioni che passano dal canale visivo non verbale/iconografico e possono avere buone capacità uditive e cinestesiche (cioè il fare esperienza diretta di un problema o concetto) che, se potenziate, possono costituire terreno fertile per l’apprendimento. (Mariani, 2000)
Un fattore determinante sull’evoluzione positiva del disturbo risulta quindi essere la personalizzazione degli apprendimenti che passa attraverso una identificazione precoce delle difficoltà, l’individuazione dello stile specifico e la valorizzazione delle potenzialità dell’alunno.
Attraverso la didattica assistita, lo specialista conduce l’alunno alla scoperta del proprio canale prevalente per poi acquisire nuove competenze sul metodo di studio e sugli strumenti compensativi più efficaci (software informatici appositamente creati per compensare difficoltà e carenze legate al disturbo).
La rappresentazione per mappe è una delle più potenti strategie compensative a disposizione degli alunni con DSA, in particolare in caso di marcata difficoltà di lettura, perché sostituisce, o semplicemente integra, la comunicazione testuale con quella visiva. Le mappe facilitano inoltre l’elaborazione, la memorizzazione e la comprensione perché, basandosi sull’analisi grafica, aggirano la difficoltà di decodifica del testo. L’organizzazione logica dei concetti facilita l’argomentazione (sia scritta che orale) attraverso l’esplicitazione dei processi di rielaborazione personale dei contenuti.
Nella didattica assistita si valorizzano dunque i linguaggi comunicativi “altri” rispetto al semplice codice scritto (linguaggio iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici come immagini, disegni, foto, video o audio. Le parole così diventano immagini, le immagini diventano esperienza, l’esperienza diventa apprendimento.
Citando un famoso filosofo del linguaggio, “le parole sono come pellicola su acqua profonda” (Wittgenstein,1916). Il linguaggio figurato riesce infatti ad evocare l’esperienza nella sua tridimensionalità (la parola come simbolo) e consente di andare al di là della pellicola delle convenzioni per attingere all’acqua profonda del significato emozionale ed esperienziale.
Il tutor, in questo processo, svolge solo il ruolo di “facilitatore maieutico” affinchè le risorse, così come le immagini, possano emergere spontaneamente nell’alunno.
I presupposti teorici sono noti: Vygotzskij (1954) definì la Zona di Sviluppo Prossimale come la distanza tra il livello effettivo in cui si trova il bambino e il livello successivo, che corrisponde alla sua potenzialità, perseguibile con il sostegno dell’adulto, il quale, quindi, deve osservare con attenzione, per poter fornire gli stimoli cognitivi e affettivi più idonei affinchè l’alunno possa oltrepassare le capacità raggiunte. Non si tratta quindi di un semplice intervento didattico, ma anche di stabilire una buona relazione. L’area di sviluppo prossimale esiste solo “dentro una relazione”.
L’adulto ha quindi il compito di essere “scaffolding”, cioè una “impalcatura di sostegno” (Bruner, 1976): un mediatore “temporaneo”, pronto ad eliminare il supporto nel momento in cui l’apprendimento è consolidato e l’alunno può sperimentare così l’autonomia, il proprio stile di apprendimento, il proprio specifico ed efficace (efficace perché consapevole) metodo di studio, “primo vero strumento compensativo per un alunno con DSA” (Cornoldi, 2007).
La didattica assistita avrà così portato a termine il proprio compito: svelare all’alunno che i libri possono non costituire più un ostacolo, ma vere e proprie fonti di esperienza.
I libri possono tornare a parlare.
 “Ho fatto delle foto. Ho fotografato invece di parlare. Ho fotografato per non dimenticare. Per non smettere di guardare”
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 La sezione specialistica “Disturbi Specifici dell’Apprendimento” dell’ITFB offre, oltre al supporto riabilitativo e di didattica assistita, la possibilità di realizzare progetti personalizzati individuali e familiari a partire dalla iniziale fase valutativa e diagnostica fino alla vera e propria presa in carico dell’alunno e della famiglia. La sezione, in un’ottica sistemico-relazionale, prevede la collaborazione tra le figure professionali specializzate (psicologi, psicoterapeuti, logopedista e neuropsichiatra) con le realtà familiari e scolastiche per incrementare e arricchire la rete dei sostegni all’integrazione dell’alunno.
Per Info e contatti:
www.itfb.it
Tel e Fax + 39.051.6390890
 Referenti sezione: Dott.ssa Iara Bonfanti e Dott.ssa Monica Molinari
Referente didattica assistita: Dott.ssa Paola Galifi
Logopedista: Dott. Antonio Milanese
Neuropsichiatra infantile: Dott.ssa Maria Condò
(*) immagine non soggetta a copyright, tratta dal sito www.pixabay.com
BIBLIOGRAFIA
- Bruner, J. S., Wood, D., Ross, G., (1976), The role of tutoring in problem solving, in Journal of Child Psychology and Psychiatry, volume 17, da pp.89 a 100, Pergamon Press, Oxford.
- Cornoldi, C. (2007), Difficoltà e disturbi dell'apprendimento, ed. Il Mulino, Bologna.
- Mariani, L. (2000), Portfolio. Strumenti per documentare e valutare cosa si impara e come si impara, ed.Zanichelli, Bologna.
- Pennac, D. (1991), Il paradiso degli orchi (Au bonheur des ogres, 1985), ed. Feltrinelli, Milano
-Stella, G. (2004), La dislessia. Quando un bambino non riesce a leggere, ed. Il Mulino, Bologna.
- Vygotszkij, L. (1954), Pensiero e linguaggio, ed.Giunti-Barbera, Firenze.
- Wittgnestein, L. (1989), Tractatus Logico-Philosophicus, trad. it. a cura di A.G. Conte, ed. Einaudi, Torino.
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Today, Conway Street begins its transformation into a stable of artists as we hang all the pieces for our Year of the Horse show! Here is a preview of some more of our equine works in a mix of media.
Pictured from top:
Ross Bonfanti, Horse c446, 2013, concrete, toy parts, 22.9 x 22.9 x 12.7 cm
Anastasia Lennon, Tracker, 2013, synthetic polymer paint on canvas, 50 x 40 cm
Roy Wright, Shire Horse Grazing, 2014, charcoal on paper, 130 x 94 cm
Alasdair Wallace, Spoffing, 2014, acrylic on canvas, 21 x 51 cm 
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sunp3ach · 6 years
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Ross Bonfanti, Splitting c690, 2017, Rebecca Hossack Art Gallery
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artlog · 10 years
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Concreatures
Ross Bonfanti, Branch 2, 2014. Concrete, toy parts, and steel, 12 x 16 x 11 in. Image via Rebecca Hossack Gallery. 
Ross Bonfanti: Under Pressure opens July 16th at Rebecca Hossack Gallery in Soho, NYC, closing August 11, 2014. 
-Kate Haveles
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