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#Piero Di Monte
gregor-samsung · 1 year
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TELEGRAMMA DEL PRESIDENTE PERTINI AI MILITARI ARGENTINI
« L'agghiacciante cinismo del comunicato col quale si annuncia la morte di tutti i cittadini argentini e stranieri scomparsi in Argentina nei tragici anni trascorsi sotto la dittatura militare, colloca i responsabili fuori dell'umanità civile. Esprimo lo sdegno e la protesta mia e del popolo italiano in nome degli elementari diritti umani, così crudelmente scherniti e calpestati ». 29 aprile 1983
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PROTESTA DEL GOVERNO ARGENTINO PRESSO IL GOVERNO ITALIANO
« Il governo della Repubblica Argentina esprime al governo della Repubblica Italiana la sua più energica protesta per le espressioni contenute nel telegramma rivolto dal signor presidente Alessandro Pertini alla giunta militare e le respinge fermamente nella loro integrità, in quanto esse sono lesive e rappresentano una evidente intromissione negli affari interni della Repubblica Argentina ». 3 maggio 1983
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RISPOSTA DEL PRESIDENTE PERTINI AL PRESIDENTE ARGENTINO GEN. BIGNONE
« Signor presidente, ho ricevuto il memorandum che ella mi ha fatto pervenire in seguito alla mia protesta ufficiale per i delitti contro vittime innocenti. Prima di tutto tra le vittime vi sono anche italiani: di qui il mio diritto a protestare. Secondo: l'Argentina ha firmato la Carta di San Francisco e quindi i suoi governanti devono rispondere innanzi al mondo intero di ogni loro violazione di diritti umani e civili. Inoltre mi chiedo stupito perché lei, uomo onesto e ufficiale integerrimo, voglia difendere ufficiali che con gravi misfatti hanno disonorato la divisa che lei porta con onore. Non mi interessa che altri capi di stato non abbiano sentito il dovere di protestare come ho protestato io. Peggio per loro. Ciascuno agisce secondo il suo modo di sentire. lo ho protestato e protesto in nome dei diritti civili e umani e in difesa della memoria di inermi creature vittime di morte orrenda. È tutta l'umanità che deve sentirsi ferita e offesa. Sono certo che nell'intimo del suo animo ha risonanza la mia umana parola, anche se per dovere di ufficio, acconsente che la sua diplomazia protesti per il mio legittimo e doveroso intervento ». 3 maggio 1983
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Documenti tratti da:
Piero Di Monte, Desaparecidos. Testimonianza di un superstite, a cura di Giulio Battistella, edizioni EMI, Bologna, ottobre 1983¹; pp. 63-65 (passim).
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giuseppearagno · 2 months
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Teresa Mattei
Teresa Mattei Teresita Mattei, nota come Teresa, nasce a Genova il 1° febbraio 1921 da Ugo e Clara Friedmann. Trascorre l’infanzia tra Varese e Milano, poi segue la famiglia a Bagno di Ripoli, dove il padre, amico dei Rosselli, si è trasferito, costretto dai fascisti a rinunciare alla sua attività di imprenditore, dopo aver aderito a Giustizia e Libertà.A 15 anni, nel 1936, Teresa Mattei…
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lospeakerscorner · 5 months
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PSC, le bioplastiche
Portici Science Cafè, vantaggi e svantaggi dell’utilizzo delle bioplastiche nella vita di tutti i giorni di Stanislao Scognamiglio PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Nell’ambito delle attività culturali promosse dal Portici Science Cafè, martedì 5 dicembre, in Villa Fernandes, sita alla Via Armando Diaz, si parlerà di Le bioplastiche come soluzione sostenibile per l’economia circolare. Il…
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reginadeinisseni · 6 months
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Uomini Contro.....
TONINO GUERRA
Uomini contro è un film del 1970 diretto da Francesco Rosi, liberamente ispirato al romanzo di Emilio Lussu Un anno sull'Altipiano. Ambientato nella prima guerra mondiale,
oggetto dei comizi del generale De Lorenzo, abbondantemente riprodotti attraverso la televisione italiana Ambientato nell'Altopiano di Asiago durante la prima guerra mondiale, intorno al 1916, il film è incentrato in particolare sul Monte Fior che, inizialmente in mano italiana, viene abbandonato e lasciato in mano all'esercito austriaco, che lo rende un'inespugnabile fortezza.
Tonino Guerra, Raffaele La Capria, Francesco Rosi Produttore Francesco Rosi, Luciano Perugia Casa di produzione Prima Cinematografica, Dubrava Film Fotografia Pasqualino De Santis Montaggio Ruggero Mastroianni Effetti speciali Zdravko Smojver Musiche Piero Piccioni Scenografia Andrea Crisanti Costumi Franco Carretti, Gabriella Pescucci Trucco Massimo De Rossi Interpreti e personaggi Gian Maria Volonté: tenente Ottolenghi Pier Paolo Capponi: tenente Santini Alain Cuny: generale Leone Franco Graziosi: maggiore Ruggero Malchiodi Mark Frechette: tenente Sassu Nino Vingelli: soldato presunto autoferito Mario Feliciani: colonnello medico Daria Nicolodi: crocerossina Giampiero Albertini: capitano Abbati Bruno Pischiutta: soldato Baionetta Alberto Mastino: soldato Marrasi Tonino Pavan: tenente Pavan Brunetto Del Vita: colonnello
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joseandrestabarnia · 10 months
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Título completo: San Miguel Artista: Piero della Francesca Fechas de artistas: hacia 1415/20 - 1492 Fecha de realización: completado 1469 Medio y soporte: Óleo sobre álamo Dimensiones: 133 × 59,5 cm crédito de adquisición: Comprado, 1867 Numero de inventario: NG769
El Arcángel Miguel dirigió un ejército de ángeles para luchar contra el diablo y lo arrojó del cielo (Apocalipsis 12: 9). Piero lo muestra como un hermoso y joven soldado. Agarra la cabeza cortada del diablo, representada como una serpiente con orejas puntiagudas.
El panel formaba parte de un políptico (retablo de varios paneles) realizado para la iglesia de Sant'Agostino en la ciudad natal de Piero, Borgo Sansepolcro. Se colocó a la izquierda inmediata del panel central, ahora perdido, que representaba a la Virgen y el Niño. El ángulo inferior derecho del panel incluye parte del escalón del trono de la Virgen y parte de su manto de oro. Los otros paneles laterales se encuentran en colecciones de todo el mundo.
Michael puede haber sido incluido para honrar al patrón, Angelo di Giovanni. El arcángel era muy popular entre los ciudadanos de Sansepolcro, que peregrinaban al Monte Sant'Angelo en el sur de Italia, donde se creía que apareció milagrosamente.
Información e imagen de la web de la National Gallery de Londres.
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leparoledelmondo · 2 years
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Geotermia
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Poco più di cento anni fa, a Larderello in Toscana, Piero Ginori Conti accese cinque lampadine elettriche sfruttando, per la prima volta al mondo, il calore interno della Terra. Nasceva così la geotermia, una energia pulita e rinnovabile, disponibile in quasi tutte le regioni vulcaniche della Terra. l’energia geotermica è virtualmente inesauribile, purché piova, e il suo sfruttamento non produce emissioni di gas serra, né inquina. L’unico limite sta nella scarsità di aree produttive dato che non in tutte le regioni vulcaniche si può sfruttare convenientemente il calore della Terra per produrre energia. In Italia l’energia geotermica contribuisce all’ 1,5% della produzione elettrica nazionale e il più grande complesso geotermico al mondo si trova in Italia sul Monte Amiata, l'impianto ha un potenziale di 1400 MW, sufficiente a soddisfare le richieste energetiche dell'area nel comune di Piancastagnaio in Toscana a testimonianza del valore di risorsa legata al territorio.
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agrpress-blog · 4 months
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Andrà in scena nel segno della solidarietà venerdì 5 gennaio 2024 alle ore 18.00, al Teatro Duse di Bologna - via Cartoleria, 42 - a sostegno della Casa dei Risvegli “Luca De Nigris”, lo spettacolo La spada nella roccia - il Musical rock, family show firmato Fantateatro, scritto e diretto da Sandra Bertuzzi. Lo spettacolo - il cui incasso sarà devoluto alla Casa dei Risvegli “Luca De Nigris”, è adatto dai quattro anni in su e racconta in modo dinamico, comico ed emozionante, le storie dei personaggi più celebri e amati del ciclo bretone come Mago Merlino, Fata Morgana e Artù. In scena, quindi, le doti e le virtù dei cavalieri: fedeltà, giustizia e bontà, per una trama in cui l’emozione della leggenda si mescola al coinvolgimento irresistibile della musica rock. Le musiche sono composte da Piero Monterisi e Emanuele Brignola. Lo spettacolo si arricchisce anche di esilaranti pupazzi e incantevoli videoproiezioni creati da Federico Zuntini. La vicenda è nota: in Britannia re Uther Pendragon muore senza lasciare eredi al trono, il suo unico figlio Artù è, infatti, troppo piccolo per governare. Così, Mago Merlino, il più grande mago di tutti i tempi, nasconde il bambino affidandolo alle cure del buon re Ector, e per placare il caos scoppiato a seguito della morte del sovrano fa comparire a Londra una misteriosa spada che solo il nuovo re sarà in grado di estrarre dalla roccia. Come da tradizione, la Befana sarà presente in Teatro per riempire le calze di tutti i bambibi/bambine con caramelle e dolciumi. La spada nella roccia - Il Musical rock di Sandra Bertuzzi - regia: S. Bertuzzi; musiche: Piero Monterisi, Emanuele Brignola; produzione: Alto Music - Compagnia Fantateatro; spettacolo a sostegno della Casa dei Risvegli Luca De Nigris - sarà in scena al Teatro Duse venerdì 5 gennaio 2024 La Stagione del Teatro Duse si svolge in convenzione con il Comune di Bologna - Settore Cultura e Creatività, e con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Main Partner: BPER Banca.
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edwin--artifex · 4 months
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(05/1995) Progetto Accademia degli Effetti Speciali @ Fantastico Mondo del Fantastico - Dove la Fantasia diventa Realtà (The Fantastical World of Fantasy - Where Fantasy comes true: Special Effects Academy)
A.E.S. Project Concept & Creative Director: Edwin Alexander Francis
Inauguaration Day: Moderated by Riccardo Bernardini, Inventor of the Fantastico Mondo, Tele Monte Carlo TMC broadcasts live interviews of the meeting between Kit West and Carlo Rambaldi, Masters of Special Effects - 20 years after 'King Kong' (!)
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Accademia degli Effetti Speciali: contributi alla mostra nelle scuderie del Castello Odescalchi di Bracciano (1995-6)
Carlo Rambaldi mandò una piccolo copia scultura modello di E.T. con relative copie di disegni ->
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qui con Francesco e Gaetano Paolocci ->
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Il Drago di 'The Barbarians' fu filmato sia la versione ad hoc modellino animatronics, nonché in teatro in scala 1:1
...partecipò alla mostra dell'Accademia degli Effetti Speciali anche Sergio Stivaletti, mago dei fanta-horror prostethics-animatronics->
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...nonché Piero Angela ed il suo 'Pianeta dei Dinosauri' per RAI Uno con alcuni pezzi, modelli e copie delle originali elettro-idro-meccanici complicatissimi costruiti da ScenoTecnica per le riprese con il 'green screen' in ChromaKey (una vera revoluzione! nella creazione di immagini video, ante CGI 3D) agli studi RAI TV 'DEAR', Via Nomentana, Roma
qui il primo episodio ->
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e qui ci sono i 'backstage' / retroscena ->
1/5 ->
youtube
Sono da vedere tutte le 5 puntate (!) per capire l'immenso lavoro che necessitava questa produzione (considerando quando fu prodotto)
...e qui alcuni random snapshots ricordo ->
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djs-party-edm-italia · 4 months
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Sanremo, Festival della Canzone Cristiana: ecco i nomi dei 24 cantanti in gara
Sanremo, 18 dicembre 2023 - In adesione al regolamento il 15 dicembre si sono chiuse le iscrizioni alla terza edizione del Sanremo Cristian Music Festival, Festival della Canzone Cristiana 2024, www.sanremofestivaldellacanzonecristiana.it, che si svolgerà a Sanremo, in diretta televisiva nazionale, dal 7 al 9 febbraio 2024, in concomitanza con la settantaquattresima edizione del Festival della Canzone Italiana. 
Sarà un Festival nel Festival, una staffetta musicale tra la musica leggera del Festival della Canzone Italiana, diretto da Amadeus e la Christian Music del Festival della Canzone Cristiana, ideato dal Cantautore Fabrizio Venturi, di cui è anche il Direttore artistico, il quale, nelle ultime ore, ha reso noti alla stampa i nomi dei 24 artisti in gara.
Sarà una terza edizione che vedrà due donne, conosciute dal grande pubblico, condurre, insieme al Direttore artistico, il Festival, delle quali sarà rivelato il nome, tra pochi giorni.
Parteciperanno ospiti di rilievo appartenenti al panorama musicale italiano ed internazionale del Christian Music e non solo.
La terza edizione del Festival porrà al centro il tema del dialogo e del disarmo nucleare mediante la campagna Senzatomica e vedrà esibirsi sul palco cantanti e musicisti di fede israeliana, islamica e cristiana, uniti per inneggiare alla pace. Vi sarà la proiezione di video inerenti i luoghi e le immagini del conflitto.
"Abbiamo ricevuto più di 250 candidature ed ho ascoltato, insieme ai miei collaboratori per le selezioni, tutte le canzoni: posso affermare che tante sono di levatura altissima, sia per quanto riguarda i testi, sia per quanto riguarda la parte musicale. Ciò testimonia che la Christian Music sta sempre più affermandosi anche nel nostro Paese.
Non è stato facile escludere tante canzoni meritevoli, ma dovevo fare una scelta. Sarà un grande Festival, all'insegna della nuova evangelizzazione, condotta attraverso la forma espressiva più potente che Dio ci ha donato, ossia la musica, che non conosce né barriere, né limiti " ha affermato Fabrizio Venturi.
Di seguito, i nomi dei 24 concorrenti che si contenderanno i pregiati trofei creati dal grande Maestro orafo Michele Affidato, lo stesso orafo che ha creato i trofei che consegnerà Amadeus:
Agostino Sammarco di Pistoia con la canzone "AMATI"
Andrea Caciolli, di Massa con la canzone "UN OCEANO DI PACE"
Aystarr, di Senago (MI) con la canzone "TU SEI LA MIA LUCE"
Carboidrati, di Cirò (KR) con la canzone "PADRE"
Il Duo Ellesd in feat con Biancosporco, di Grottaferrata (Roma) con la canzone "JAÈH"
Enrica Graziano, di Vasto (CH) con la canzone "WHY NOT"
Federica Paradiso, di Trani (Barletta) con la canzone "PUOI ASCOLTARMI DIO?" (Lettera a Fouad)
Giuseppe Marchese, di Biancavilla (CT) con la canzone "UN LAMPO NEI SUOI OCCHI"
Giuseppe Santilli, di Roma con la canzone "IL POSTO DI DIO" (Amore nascosto)
Ivano Barbanera, di Città di Perugia (Perugia) con la canzone "UNA VITA DA NON MORIRE MAI"
Rosa la figlia del vento, di Taranto con la canzone "NON HO SMESSO DI AMARTI"
Marcos, di Monte di Pive (TV) con la canzone "COME IL VENTO"
Maurizio e Sara, di Vasto (CH) con la canzone "RESTATE GIOVANI"
Gabylo, di Casarza Ligure (GE) con la canzone "MADRE MARIA"
Migi Marston, di Ascea (SA) con la canzone "E TU CHI SEI"
Nazzareno Carchidi, di Calolziocorte (Lecco) con la canzone "TI PRENDERÒ TENERAMENTE"
Noemi, di Terracina (LATINA) con la canzone "L'UNIVERSO DEI DIVERSI"
Nova, di Avignano (CE) con la canzone "TU VERRAI"
Piero Chiappano, di Gaggiano (MI) con la canzone "L'AMORE PER LA STRADA"
Rosa Pirone, di Napoli con la canzone "PASSA IL FAVORE"
Il Duo Sal'Arte, di Montelupo Fiorentino (FI) con la canzone "SALVACI TU"
I Severance, di Città Maerne di Martellago (VE) con la canzone "LA TUA PELLE"
Susy, di Napoli con la canzone "NINNANANNA PER LE MAMME"
Tiziana Scala, di Verona con la canzone "IO CANTO A TE"
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gregor-samsung · 1 year
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“ Il Gen. Videla, nel 1977, dichiara davanti ad un gruppo di giornalisti inglesi: « Sovversivo non è solamente l'individuo che imbraccia un fucile o ha tra le mani una bomba, ma anche colui che diffonde idee contrarie alla civiltà "occidentale e cristiana" ». Valutazioni di questo tipo venivano manifestate in continuazione dai nostri sequestratori e rendono l'idea di chi sarebbero stati coloro che avrebbero composto la gamma di vittime di questa crociata nazionale destinata a preservare l' "ordine occidentale e cristiano". L'obiettivo fondamentale era quello di frenare le mobilitazioni popolari tendenti a gridare sulle piazze rivendicazioni economiche e politiche. Tali mobilitazioni avevano dimostrato di essere molto attive e diffuse in città come Córdoba, perciò bisognava distruggere il movimento operaio e popolare organizzato e annientare le organizzazioni rivoluzionarie. Nell'ambito di questo progetto, le vittime della repressione avrebbero abbracciato un ampio raggio sociale e non sarebbero state, perciò, un piccolo numero. Operai, intellettuali, studenti, artisti, scienziati, religiosi, professionisti, uomini e donne del nostro popolo, tacciati di sovversivi, sono vittime del terrorismo di Stato. Molti di essi sono avviati a campi di concentramento, come quello de "La Perla" a Córdoba. Questo campo di detenzione clandestina, sotto la giurisdizione della 3" Armata dell'Esercito, entra in funzione nel marzo del 1976 come sede dell'OP3 —Gruppo speciale di Operazioni del Distaccamento di Intellighenzia 141 — e continua le sue attività fino al termine del 1978. Per uno dei suoi capannoni, che copriva approssimativamente un'area di 300 mq., sono passate centinaia di prigionieri, calcolabili all'incirca sui 2.000. Dopo essere rimasti in funzione per alcuni anni, questi campi di detenzione clandestina, molto diffusi in tutto il territorio nazionale, recentemente sono stati smantellati. Anche "La Perla". Dove sono tutti quelli che sono passati sotto il suo tetto, che hanno vissuto quella dimensione irreale, disumana? Qual è stata la loro sorte? Molti vi arrivarono già morti, assassinati durante le operazioni di sequestro perché avevano opposto resistenza, oppure vi morivano in conseguenza delle ferite riportate in quella occasione. Altri, a causa della tortura, entravano in un processo irreversibile che poneva fine alle loro vite, in mezzo a lamenti e deliri. Molti furono portati via di là durante la notte, per essere trovati cadaveri in qualche angolo della città o della provincia, o in prossimità di una fabbrica in cui erano in corso delle agitazioni, come se fossero rimaste vittime di supposti scontri armati. A queste operazioni avevano affibbiato il nome di "ventilatori" ed avevano lo scopo di incutere il terrore più nero, di spaventare la popolazione, i sindacati in lotta, di paralizzare l'azione delle organizzazioni armate. Mentre alcuni furono trasferiti ad altri campi, in carcere, o rimessi in libertà, la maggioranza — e periodicamente — venivano portati via con destino ignoto. “
Piero Di Monte, Desaparecidos. Testimonianza di un superstite, a cura di Giulio Battistella, edizioni EMI, Bologna, ottobre 1983¹; pp. 73-74.
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tarditardi · 4 months
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Sanremo, Festival della Canzone Cristiana: ecco i nomi dei 24 cantanti in gara
Sanremo, 18 dicembre 2023 - In adesione al regolamento il 15 dicembre si sono chiuse le iscrizioni alla terza edizione del Sanremo Cristian Music Festival, Festival della Canzone Cristiana 2024, www.sanremofestivaldellacanzonecristiana.it, che si svolgerà a Sanremo, in diretta televisiva nazionale, dal 7 al 9 febbraio 2024, in concomitanza con la settantaquattresima edizione del Festival della Canzone Italiana. 
Sarà un Festival nel Festival, una staffetta musicale tra la musica leggera del Festival della Canzone Italiana, diretto da Amadeus e la Christian Music del Festival della Canzone Cristiana, ideato dal Cantautore Fabrizio Venturi, di cui è anche il Direttore artistico, il quale, nelle ultime ore, ha reso noti alla stampa i nomi dei 24 artisti in gara.
Sarà una terza edizione che vedrà due donne, conosciute dal grande pubblico, condurre, insieme al Direttore artistico, il Festival, delle quali sarà rivelato il nome, tra pochi giorni.
Parteciperanno ospiti di rilievo appartenenti al panorama musicale italiano ed internazionale del Christian Music e non solo.
La terza edizione del Festival porrà al centro il tema del dialogo e del disarmo nucleare mediante la campagna Senzatomica e vedrà esibirsi sul palco cantanti e musicisti di fede israeliana, islamica e cristiana, uniti per inneggiare alla pace. Vi sarà la proiezione di video inerenti i luoghi e le immagini del conflitto.
"Abbiamo ricevuto più di 250 candidature ed ho ascoltato, insieme ai miei collaboratori per le selezioni, tutte le canzoni: posso affermare che tante sono di levatura altissima, sia per quanto riguarda i testi, sia per quanto riguarda la parte musicale. Ciò testimonia che la Christian Music sta sempre più affermandosi anche nel nostro Paese.
Non è stato facile escludere tante canzoni meritevoli, ma dovevo fare una scelta. Sarà un grande Festival, all'insegna della nuova evangelizzazione, condotta attraverso la forma espressiva più potente che Dio ci ha donato, ossia la musica, che non conosce né barriere, né limiti " ha affermato Fabrizio Venturi.
Di seguito, i nomi dei 24 concorrenti che si contenderanno i pregiati trofei creati dal grande Maestro orafo Michele Affidato, lo stesso orafo che ha creato i trofei che consegnerà Amadeus:
Agostino Sammarco di Pistoia con la canzone "AMATI"
Andrea Caciolli, di Massa con la canzone "UN OCEANO DI PACE"
Aystarr, di Senago (MI) con la canzone "TU SEI LA MIA LUCE"
Carboidrati, di Cirò (KR) con la canzone "PADRE"
Il Duo Ellesd in feat con Biancosporco, di Grottaferrata (Roma) con la canzone "JAÈH"
Enrica Graziano, di Vasto (CH) con la canzone "WHY NOT"
Federica Paradiso, di Trani (Barletta) con la canzone "PUOI ASCOLTARMI DIO?" (Lettera a Fouad)
Giuseppe Marchese, di Biancavilla (CT) con la canzone "UN LAMPO NEI SUOI OCCHI"
Giuseppe Santilli, di Roma con la canzone "IL POSTO DI DIO" (Amore nascosto)
Ivano Barbanera, di Città di Perugia (Perugia) con la canzone "UNA VITA DA NON MORIRE MAI"
Rosa la figlia del vento, di Taranto con la canzone "NON HO SMESSO DI AMARTI"
Marcos, di Monte di Pive (TV) con la canzone "COME IL VENTO"
Maurizio e Sara, di Vasto (CH) con la canzone "RESTATE GIOVANI"
Gabylo, di Casarza Ligure (GE) con la canzone "MADRE MARIA"
Migi Marston, di Ascea (SA) con la canzone "E TU CHI SEI"
Nazzareno Carchidi, di Calolziocorte (Lecco) con la canzone "TI PRENDERÒ TENERAMENTE"
Noemi, di Terracina (LATINA) con la canzone "L'UNIVERSO DEI DIVERSI"
Nova, di Avignano (CE) con la canzone "TU VERRAI"
Piero Chiappano, di Gaggiano (MI) con la canzone "L'AMORE PER LA STRADA"
Rosa Pirone, di Napoli con la canzone "PASSA IL FAVORE"
Il Duo Sal'Arte, di Montelupo Fiorentino (FI) con la canzone "SALVACI TU"
I Severance, di Città Maerne di Martellago (VE) con la canzone "LA TUA PELLE"
Susy, di Napoli con la canzone "NINNANANNA PER LE MAMME"
Tiziana Scala, di Verona con la canzone "IO CANTO A TE"
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circusfans-italia · 6 months
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UNA MOSTRA SU CIRCO E MAGIA IN RICORDO DEL GRANDE JABBA
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UNA MOSTRA SU CIRCO E MAGIA IN RICORDO DEL GRANDE JABBA Fino al 22 ottobre a Lugo si può visitare l’esposizione “The Show Must go on”, un omaggio toccante e sentito al grande Piero Ustignani, in arte Jabba, scomparso nel 2021.
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L’ha visitata Francesco Farnè appassionato di circo, magia e spettacolo dal vivo, collezionista di libri e in altre occasioni collaboratore di questo sito.
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Francesco ci racconta di una mostra molto interessante, ricca di cimeli d'epoca: una bella e nutrita collezione che spazia dalla magia al circo, al luna park, al side show. Queste erano, infatti, le passioni di Jabba, che negli ultimi anni si è esibito con il suo freak show in diversi complessi circensi italiani a una proficua collaborazione con le famiglie Martini (Tayler, Andrea,…) e Rossante nei rispettivi complessi Phenomena Circus, Circo di Mosca, Paranormal Circus, etc.
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Oltre alle "stranezze" (i cosiddetti "naturalia" della sua Wunderkammer: ossa, scheletri, mummie, animali imbalsamati) che esibiva nel suo side show, e le statue di alcuni freak realmente esistiti, si possono ammirare tanti manifesti di varie epoche, sia relativi a illusionisti sia di circhi; inoltre: alcune attrezzature da luna park, una bella pianola a rullo a manovella, tanti giocattoli in latta e modellini a tema circense, scatole magiche e altre curiosità.
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Numerosi anche i manifesti di pellicole cinematografiche su circo e magia, manifesti e locandine, ma soprattutto bozzetti e studi di manifesti in parte inediti. Pezzi sfuggiti all'alluvione dei mesi scorsi nel ravennate che colpì anche la collezione Jabba come riportato da numerosi organi di comunicazione nazionali.
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Ringraziamo Francesco per averci fatto scoprire e apprezzare questa bella iniziativa. Il servizio fotografico è di Veronica Tierri, già autrice di numerosi scatti sul circo.
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La mostra si può visitare presso le Pescheria della Rocca di Lugo (RA) con orari 10-12 e 16.30-18.30 in settimana; e con orario continuato dalle 10 alle 18.30 nel week end, fino a domenica 22 ottobre. Invitiamo chiunque si trovi in zona a non perderla in quanto riteniamo che si tratti di una iniziativa di pregio che consente di vedere oggetti molto originali e inconsueti.
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giancarlonicoli · 7 months
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10 ott 2023 17:41
“ETTORE MO ERA UN GRANDE, ANZI UNICO” – IL GIORNALISTA RENZO CIANFANELLI RICORDA IL GRANDE INVIATO DI GUERRA, SCOMPARSO ALL’ETÀ DI 91 ANNI: “AUTODIDATTA GENIALE, NELLA VITA AVEVA FATTO DI TUTTO. CAMERIERE DI BORDO, TENORE, ISTITUTORE IN UNA SCUOLA PER CIECHI, INSEGNANTE DI FRANCESE. A LONDRA LO SCOPRÌ PER CASO PIERO OTTONE: ‘MIA MOGLIE CERCAVA UNA BABY-SITTER. ERO IN CASA E SI PRESENTÒ LUI... – LA MEMORABILE CONCLUSIONE DELL’INTERVISTA A DARIO FO: “GRAZIE, FO”; “GRAZIE, MO” - VIDEO -
ADDIO A ETTORE MO
Dal profilo Facebook di Renzo Cianfanelli
Era un grande, anzi unico. Autodidatta geniale, nella vita aveva fatto di tutto. Cameriere di bordo, tenore di opera lirica. Istitutore in una scuola per ciechi. Insegnante perfino di francese.
A Londra lo scoprì per caso Piero Ottone, all’epoca corrispondente per il Corriere. “Mia moglie Hanne cercava una baby-sitter e aveva messo un’inserzione sull’Evening Standard. Ero in casa e si presentò lui, un piccolo ragazzo entusiasta. ‘Ma veramente mia moglie cerca una donna’, gli dissi. E lui ‘non importa, il lavoro con i bambini lo faccio io. Voglio vivere a Londra. Scriverò delle storie. Il mio sogno è di fare come Hemingway. Anzi ho portato qui dei racconti’….”
“Fai vedere”, lo interruppe Ottone. Cosi incominciò il tirocinio di Ettore Mo al Corriere della Sera, aiuto corrispondente abusivo senza contratto. Erano gli anni della Swinging London, della principessa Margaret che amava il suo scudiero colonnello Townsend, ma non lo poteva sposare perché divorziato, dello scandalo Profumo, ministro che costretto a dimettersi perché aveva “mentito in parlamento” su una storia di prostitute, dei Beatles e di Mary Quant inventrice della minigonna.
Ettore era pagato 50 lire per ogni riga pubblicata ma aveva talento da vendere. I suoi pezzi uscivano con la sigla V. (per Vice), poi dopo Ottone vennero a Londra Alfredo Pieroni con Pietro Sormani, Vero Roberti con Leonardo Vergani, Edgardo Bartoli e altri.
Ettore Mo aveva una tenacia, una capacità di lavoro impressionante. La firma gradualmente divenne E. Mo. e poi, qualche volta a titolo di premio Ettore Mo, sul Corriere d’Informazione e sulla Domenica del Corriere. Gli anni passavano. Ettore ebbe la fortuna di sposare una ragazza inglese altrettanto tenace. Nacquero anche tre figli, cosa possibile anche senza contratto grazie al Welfare State che allora funzionava sul serio. L’ufficio di Londra al Daily Telegraph in pratica era la sua vera casa dove lui era sempre presente fino a tarda notte.
I colleghi italiani con firme prestigiose, anche se gli davano del “lei”, senza il suo aiuto non avrebbero potuto mandare avanti il lavoro. Il piccolo “Mr Mo” invece a Fleet Street, frequentando i pubs dove andavano i reporters inglesi lo conoscevano e stimavano tutti, gli passavano anche notizie perché lo consideravano uno di loro.
Alla fine, senza sindacati né raccomandazioni né appoggi, per l’indispensabile Mo successe il miracolo. Il direttore al Corriere era Giovanni Spadolini, poi sostituito da Piero Ottone. “Non si può andare così, bisogna fargli un regolare contratto” fu deciso a Milano. C’erano però, nel mondo chiuso, bizantino autoreferenziale del giornalismo italiano, dei grossi problemi. Ettore era bravissimo sì, ma per legge doveva essere retrocesso per 18 mesi a semplice praticante, e poi superare a Roma l’esame di Stato.
Con l’intera famiglia, così Ettore Mo fu trasferito a Monte Mario, a spese del giornale, e destinato provvisoriamente al ruolo di “trombettiere”. Doveva cioè rimanere per l’intera giornata nella sede del Messaggero, giornale di Roma e segnalare al Corriere a Milano le notizie di cronaca della capitale. Promosso.
Giornalista professionista, a Milano qualcuno pensò che, avendo fatto nella vita anche il Tenore, Mo poteva andare bene per la Redazione Spettacoli. Lui non si scompose. Resta memorabile una sua intervista a Dario Fo, premio Nobel per la Letteratura, che si spiritosamente conclude con le parole: “Grazie Fo”. “Grazie Mo”.
Ma la vera apoteosi per  Mo doveva venire più tardi. Verso i 45-50 anni, quando i cronisti che non hanno la tempra di Hemingway incominciano a tirare i remi in barca. Ettore non era uno di questi. Si mise in testa di andare in Afghanistan, e finalmente riuscì a realizzare il suo sogno di sempre: viaggiare, conoscere il mondo, a volte anche rischiando la vita. Ha scritto mirabili storie su guerre tragedie e rivoluzioni, raccolte in decine di libri che restano una parte fondamentale dell’arte di cercare di capire le cose e spiegarle. Ha continuato a viaggiare, a navigare verso terre sconosciute con la curiosità dell’esploratore e raccontatore, senza protagonismi ridicoli e incurante del tempo che passa, fino a ben oltre gli ottanta e più anni. Era questa in fondo l’ansia che spingeva verso l’ignoto l’omerico Ulisse. Addio marinaio.
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enkeynetwork · 7 months
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personal-reporter · 10 months
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Gli altri sport: Renato Casarotto
Uno degli alpinisti più noti ed amati dell’Italia degli anni Settanta e Ottanta, capace di imprese leggendarie… Renato Casarotto nacque ad Arcugnano, in provincia di Vicenza, il 15 maggio 1948 e durante l’adolescenza fece le sue prime escursioni in montagna, oltre a qualche via ferrata e delle semplici vie di arrampicata, dando inizio ad una passione che lo lasciò mai più. La svolta arrivò nel 1968 quando partì per il servizio militare che lo trascorrerà il Battaglione Esploratori Alpini in Cadore dove, oltre a frequentare diversi corsi, fece le prime scalate su roccia e su ghiaccio. Tornato a casa Casarotto frequentò le Piccole Dolomiti dove cominciò da subito a fare vie in libera, cioè senza assicurazione con la corda ed evitò sempre l’artificiale,  che in quegli anni andava di moda. Il 1971 fu l’anno dove Renato iniziò la sua vera attività alpinistica con l’esecuzione in solitaria della Via Carlesso sul Pasubio e un mese dopo ne fece un’altra via sempre in solitaria mentre nel 1972 assieme a Adriana Valdo, Renato Gobbato, Renzo Timellero, Paolo e Ludovico Cappellari, farà la via Solleder al Sass Maor in inverno, che divennero le caratteristiche del suo modo di vedere e fare alpinismo. Nel marzo 1973 invece aprì un’altra via alla Torre Trieste in Civetta assieme a Diego Campi e sempre nello stesso anno ideò la via Casarotto-Campi al Soglio Rosso e in agosto,  con Giacomo Albiero, fece la traversata integrale del Civetta, con 22 cime e 4000 metri di dislivello per un totale di cinque giorni. Intanto Renato conobbe Goretta Traverso, che nel 1975 divenne sua moglie e compagna inseparabile delle sue spedizioni. Nel marzo 1974 fece la prima invernale allo Spigolo Strobel sulla Rocchetta Alta di Bosconero assieme a Diego Campi e Piero Radin e nel dicembre dello stesso anno impiegò cinque giorni per ripetere in solitaria una prima invernale sulla via Simon-Rossi. L’anno successivo, in febbraio,  salì la Adrian-Faè al Civetta,  impiegando sei giorni. Nel 1978 toccò al Monte Bianco dove apre una via sulla parete nord dell’Aiguille Verte, la goulotte Comino-Grassi-Casarotto assieme a Gianni Comino e Gian Carlo Grassi e nell’inverno del 1982 inventò il Trittico del Frêney, una delle sue imprese di maggior rilievo, oltre ad altre vie come la Ratti-Vitali all’Aiguille Noire de Peuterey, la Gervasutti-Boccalatte al picco Gugliermina e la Bonington al Pilone Centrale del Frêney. Tra il 1982 e il 1983 affrontò da solo il Diedro Cozzolino al Piccolo Mangart di Coritenza impiegando ben dieci giorni. Nel 1984 ripetè in solitaria e in inverno la via Gervasutti sulle Grandes Jorasses, mentre l’anno precedente aveva aperto la via Casarotto-Grassi al Pic Tyndall assieme a Gian Carlo Grassi. Casarotto verso la fine degli anni Settanta iniziò a fare le sue prime esperienze all’estero spostandosi in America Latina e in Karakorum. Il primo successo extraeuropeo che lo consacrò come alpinista internazionale fu  la salita in solitaria in soli 17 giorni sulla parete nord dell’Huascarán fatta nel 1977. Nel 1978 si spostò in California dove compie la sua prima Big Wall mentre nel 1979 andò in Patagonia affrontando in solitaria il pilastro nord-nordest del Fitz Roy. Renato nel 1979 partecipò come membro della spedizione Messner sul K2, dove  Casarotto e Messner tentarono la Magic Line per salire in vetta ma vennero costretti a rinunciare. A quel punto, mentre Messner decise di salire lo stesso per lo Sperone Abruzzi,  Casarotto tornò a casa deluso da quella esperienza. Gli anni ottanta furono prolifici per Renato Casarotto, nel 1980 ci fu un tentativo fallito di salita invernale del Makalu e nel 1983 superò,  in soli sette giorni, il difficile sperone nord sulla nord del Broad Peak Nord Nel 1985 arrivò in cima al Gasherbrum II  assieme a Goretta, facendola diventare la prima donna italiana ad aver raggiunto la cima di un Ottomila. Casarotto nel 1986 decise di salire il K2 per la cresta sud-ovest in solitaria, ma fu costretto a fermarsi a pochi metri dalla vetta a causa del maltempo, tornò  al penultimo campo in quota dove passò la notte e ritentò la salita il girono dopo. Ancora una volta Renato fu costretto a tornare indietro a causa del maltempo e questa volta decise di scendere. Il 16 luglio 1986,  quando Casarotto ormai era  quasi arrivato al campo base a poche ore dalla tenda, un ponte di neve cedette sotto i suoi piedi e lo fece precipitare in un crepaccio del ghiacciaio De Filippi sul versante meridionale del K2. Con la radio Renato riuscì  a chiamare i soccorsi che arrivarono  sul luogo immediatamente e riuscirono ad estrarlo dal crepaccio, ma il grande alpinista morì poco dopo tra le braccia di Goretta a causa delle ferite subite dopo la caduta. Casarotto venne seppellito in un crepaccio  e solo nei primi anni del Duemila il suo corpo tornò alla luce, per i movimenti del ghiaccio. Ora i resti di Renato Casarotto si trovano presso il Memorial Gilkey, al campo base del K2. Read the full article
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joseandrestabarnia · 10 months
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Piero di Cosimo, Piero di Lorenzo, conocido como (Florencia, 1462 – 1522)
Encarnación de Cristo en presencia de Santa Catalina de Alejandría, Juan Evangelista, Filippo Benizzi, Arzobispo Antonino, Pedro y Margarita
1500-1505
Óleo sobre tabla
Inventario 1890 no. 506
Originalmente en la capilla Tedaldi de la iglesia de la Santa Anunziata, de los frailes servidos, el retablo tenía una predela, hoy perdida.
La obra representa el misterio de la Encarnación, particularmente querido por la orden de Serviti. Al fondo a la derecha se aprecia el convento de Monte Senario, primer asentamiento de los frailes.
Comprado por el cardenal Leopoldo de'Medici (antes de 1675), llegó a los Uffizi en 1804.
Información de la Gallerie degli Uffizi, imagen de mi autoría.
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